Angeli contro Demoni. Continua la guerra

Gli angeli ancora risplendono, anche se è caduto quello più splendente, scriveva William Shakespeare. Ce ne rendiamo conto? Li ascoltiamo? Lo scrittore Paulo Coelho ci ricorda: “Raramente ci rendiamo conto che siamo circondati da ciò che è straordinario. I miracoli avvengono intorno a noi, i segnali di Dio ci indicano la strada, gli angeli chiedono di essere ascoltati”.

Nella Bibbia sono chiamati מלאך אלהים (mal’akh Elohim; messaggero di Dio), מלאך יהוה (mal’akh Adonai; messaggero del Signore), בני אלוהים (b’nai Elohim; figli di Dio) e הקדושים (ha-qodeshim; i santi). Altri termini usati in testi più recenti sono העליונים (ha’elyoneem; i superiori). Daniele è il primo a riferirisi agli angeli con un nome proprio.
Nel Giudaismo vi è il detto « Chi compie una Mitzvà acquisisce un angelo, chi ne compie due acquisisce due angeli, chi compie più Mitzvot acquisisce mezza schiera di angeli ». Il Mitzvà è un comandamento.

Secondo la Cabala ebraica vi sono 4 mondi e il nostro è l’ultimo, quello dell’azione (Assiyah). Gli Angeli esistono nei mondi superiori come “compiti” di Dio. Gli Angeli sono un’estensione di Dio che produce effetti in questo mondo. Dopo che un Angelo ha realizzato il uo compito, cessa di esistere. L’Angelo è il compito stesso. Questo deriva dal libro della Genesi, quando Abramo incontra 3 angeli e Lot ne incontra 2. Il compito di uno di loro era di informare Abramo di suo figlio. Gli altri due dovevano salare Lot e distruggere Sodoma e Gomorra.
Gli Angeli sono persone spirituali. Persona non vuol dire necessariamente “essere umano”. Una persona è un essere libero, intelligente, razionale e spirituale. Quelle spirituali dotate di un corpo sono gli esseri umani. Quelle incorporee sono gli Angeli (creature) e Dio (creatore in 3 Persone divine).

La collezione angelica

La collezione Gianni Brandozzi di Ascoli Piceno è una delle più complete raccolte di opere figurative dedicate all’iconografia e al culto degli angeli. Oltre 100 capolavori, oggetti d’arte e di alto artigianato che hanno per oggetto l’iconografia cristiana di angioletto dorati i quali impreziosivano chiese e abbellivano dimore, in gran parte lignee negli originali d’epoca dal ‘600 all’800.
Museo degli Angeli. Beloit, Usa
Si trova a Beloit, Winsconsin, USA. E’ un enorme museo dedicato interamente alla figura angelica. Il museo dispone di due collezioni raffiguranti Angeli nelle più disparate fogge. La collezione Berg conta dodicimila pezzi provenienti da Giappone, Italia, Spagna, Portogallo, Taiwan, Cina, Stati Uniti e da numerosi altri Paesi. Tra i materiali dei pezzi raffiguranti gli Angeli ci sono il legno, il vetro, il metallo, la stoffa. La collezione dell’Angelo Nero conta seicento pezzi di Angeli di colore, donati alla giornalista afroamericana Ophrah Winfrey dai suoi ascoltatori.

La più alta statua di un angelo. Gateshead, Gran Bretagna

E’ Angel of the North, una scultura moderana di Antony Gormley. Alta 20 m. con ali larghe 54 m. Si torva a Gateshead, Inghilterra su una collina. La statua più alta di un angelo in stile classico è quella dell’Angelo Moroni sulla Cumorah Hill a Palmyra, Nw York (USA). E’ l’angelo che ha parlato nel 1823 con Joseph Smith, fondatore dei mormoni e gli ha consegnato la tavole d’oro che ispirarono il Libro di Mormon, proprio nello stesso luogo dove oggi sorge la statua, alta 3 m. su un piedistallo di 7,62 m. Opera dello scultore norvegese Torleif S. Knaphus, il monumento fu inaugurato dal presidente americano Heber J. Grant il 21 luglio 1935.

L’esorcismo col pesce consigliato dall’Angelo Raffaele

Nell’Antico testamento Tobia compie un esorcismo su Sara allontanado il diavolo con l’odore del fegato e del cuore di un pesce (Tobia 8,3), secondo i consigli dell’Angelo Raffaele (Tobia 6,8). “Quanto al cuore e al fegato, ne puoi fare suffumigi in presenza di una persona, uomo o donna, invasata dal demonio o da uno spirito cattivo e cesserà in essa ogni vessazione e non ne resterà più traccia alcuna”. “L’odore del pesce respinse il demonio, che fuggì nelle regioni dell’alto Egitto. Raffaele vi si recò all’istante e in quel luogo lo incatenò e lo mise in ceppi”. (Tobia 8,3)
[In realtà l’Angelo Raffaele utilizza le credenze antiche per manifestare la liberazione divina].
Iconografia
Le ali = simbolo di prontezza alla volontà divina. Dipinte dal V secolo. Provengono da divinità alate pagane
La veste bianca = purezza
L’aureola = santità. Proviene dal nimbo delle divinità pagane
Padri della Chiesa
“Ogni fedele ha al suo fianco un Angelo protettore e pastore, per condurlo alla vita” (S. Basilio di Cesarèa – Adversus Eunomium 3,1)
“Dobbiamo pregare gli Angeli perché ci sono dati come guardiani” (S. Ambrogio)

Religioni

Le tre Religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo e Islam) credono nell’esistenza degli Angeli. In totale circa 3,5 miliardi di fedeli.
Dottrina Cattolica
Il Catechiesmo della Chiesa Cattolica, al paragrafo 328, afferma che “l’esistenza di esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente Angeli, è una realtà di fede. La testimonianza delle Scritture è tanto chiara quanto l’unanimità della Tradizione”.
Malintesi popolari. Gli Angeli NON sono:
Uomini defunti; portafortuna; coloro che ci eliminano ogni sofferenza; sessuati; corporei; legati a segni zodiacali; da evocare con lo spiritismo; creati beati (hanno passato una prova di fedeltà a Dio per essere beati); bambini defunti.

La funzione dell’Angelo custode

E’ di sostenerci nelle prove della vita in modo che possiamo realizzare il disegno di Dio su di noi. Può proteggerci, ma non evitare qualsiasi sofferenza della vita. Gesù disse: «Chi vuol essere mio discepolo rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua: chi vuol salvare la sua vita la perderà, chi la perderà per me, la salverà» (Mt 16,24). Ogni persona ha un Angelo custode dal momento della nascita. Dal concepimento alla nascita il bambino è sotto la protezione dell’Angelo custode della mamma. L’Angelo custode è colui che ci introdurrà nella vita eterna al momento della morte terrena.

Angeli interreligiosi

Gabriele è presente nella fede dell’Islam. Consegna il Corano a Maometto. Ogni fedele islamico ha 11 Angeli custodi. Per l’Islam i capitoli del Corano (dette sure) sono stati disposti nell’ordine in cui furono insegnati al profeta Maometto dall’arcangelo Gabriele.

Angeli biblici

La parola “angelo” al singolare è presente nella Bibbia 146 volte, in 212 versetti. (129 volte nell’A.T. e 94 volte nel N.T.)
La parola “angeli” al plurale è presente nella Bibbia 177 volte, in 97 versetti (17 volte nell’A.T. e 83 volte nel N.T.)
Malachim (traduzione: Messaggeri) Parola generica per Angeli
Michele – Antico Testamento e Nuovo Testamento. (traduzione: chi è come Dio) Realizza la gentilezza di Dio. L’arcangelo Micael il cui nome significa: “Chi è come Dio”? è menzionato in Daniele 10:13,21; 12:1 come uno dei grandi capi angelici e come il protettore del popolo d’Israele. In Apocalisse 12:7 come il capo che, coi suoi angeli, combatte contro a Satana e lo vince. In Italia è’ patrono della Polizia di Stato.
“Ma io ti voglio far conoscere ciò che è scritto nel libro della verità; e non c’è nessuno che mi sostenga contro quelli, tranne Michele vostro capo”. (Daniele 10,21)
“Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli” (Apocalisse 12,7)
“L’arcangelo Michele quando, in contesa con il diavolo, disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: Ti condanni il Signore!” (Giuda 9)
Gabriele – Antico e Nuovo Testamento. Unico Angelo presente anche in un’altra Religione, l’Islam (traduzione: La Forza di Dio) Realizza atti di giustizia e potenza.
“Mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce verso di me: era l’ora dell’offerta della sera” (Daniele 9,21)
“Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret” (Luca 1,26)
Raffaele (traduzione: Dio guarisce) Forza guaritice di Dio.
“Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore” (Tobia 12,15)
Serafini (traduzione: I Brucianti) Proteggono i cancelli del Giardinodell’Eden
Angeli della Cabala ebraica
Uriel – Cabala ebraica (traduzione: Dio è la mia luce) Ci guida al nostro destino
Malach HaMavet – Cabala ebraica (traduzione: Angelo della Morte)
HaSatan (traduzione: il persecutore, l’avversaio, l’accusatore) Porta i nostri peccati davanti alla corte divina
Chayot HaKodesh (traduzione: creature viventi) Sono gli Angeli che il profeta Ezechiele vide nella sua visione del carro divino.
Ophanim (traduzione: Orbite) Influenza
HaMerkavah (traduzione: Il Carro, trasportatore della Gloria divina)

Classificazione cristiana

La classificazione più influente fu discussa da Pseudo-Dionigi nel quarto o quinto secolo, nel libro De Caelesti hyerarchia. In questo suo lavoro, l’autore aveva indicato alcuni passaggi del Nuovo Testamento, nello specifico gli Efesini 6,12 e i Colossesi 1,16, sulla cui base costruire uno schema di tre Gerarchie, Sfere o Triadi di angeli, nella quale ogni Gerarchia contiene tre Ordini o Cori. In decrescente ordine di potenza questi sono:

Prima Gerarchia:

Serafini. Appartengono al più alto ordine di angeli, asservono il ruolo di guardiani del trono di Dio e continuamente cantano le sue preghiere
Cherubini. Sono i guardiani della luce e delle stelle. Si crede che, anche se sono stati rimossi dal piano reale e materiale degli uomini, la luce divina che essi filtrano giù dal cielo possa ancora toccare le vite umane. Hanno quattro ali e quattro facce, ovvero una umana, una di cherubino, una di leone ed infine una di aquila. I Cherubini sono considerati coloro dediti alla protezione. Essi stanno a guardia dell’Eden e del trono di Dio.
Troni o Ophanim. Il loro compito è quello di portare il trono di Dio per il Paradiso in suo nome. San Paolo usa il termine troni nella lettera ai Colossesi 1:16. Sono portatori del Divino, premurosamente aperti a ricevere le Sue donazioni

Seconda Gerarchia:

Dominazioni. Sono conosciute anche come Hashmallim, e hanno il compito di regolare i compiti degli angeli inferiori. Ricevono i loro ordini dai Serafini, Cherubini o direttamente da Dio, e devono assicurarsi che il cosmo sia sempre in ordine. È con estrema rarità che le Dominazioni assumano forma fisica per mostrarsi ai mortali. Invece, si interessano tranquillamente dei particolari dell’esistenza. Il termine dominazioni è usato da San Paolo nella seconda lettera ai colossesi 1,16.

Virtù. Il loro dovere è quello di osservare i gruppi di persone. La loro forma è simile a lampi di luce che ispirano nell’umanità molte cose come l’Arte o la Scienza. Il nome Virtù significa coraggio saldo e intrepidità in tutte le attività, un coraggio che mai si stanca di accogliere le illuminazioni donate dal Principio divino, che è anzi potentemente teso all’imitazione di Dio.
Potestà. Nella credenza popolare sono gli Angeli che accompagnano le decisioni dei padri e li consigliano nella cura della famiglia.

Terza Gerarchia:
Principati. sono esseri angelici dalla forma simile a raggi di luce. Si trovano oltre il gruppo degli arcangeli. Sono gli angeli guardiani delle nazioni e delle contee, e tutto quello che concerne i loro problemi e eventi, inclusa la politica, i problemi militari, il commercio e lo scambio. Uno dei loro compiti è quello di scegliere chi tra l’umanità può dominare. San Paolo usa il termine Principati nelle lettere ai Colossesi 1:16 e agli Efesini 1:21;3:10.
Arcangeli. La parola “arcangelo” è usata solamente due volte nelle scritture ( ma diverse volte nel Septuaginta): una volta riferendosi a Michele l’arcangelo e nell’altro caso riferendosi a Gabriele
Angeli. Sovraintendono a tutte le occupazioni degli uomini

Angeli decaduti. I demoni

Demoni biblici

Lucifero. Antico Testamento. “Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell’aurora?.. E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell’abisso!” (Isaia 14,12-15)
Belzebub. Nuovo Testamento. “Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate. Ma alcuni dissero: «È in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl”. (Luca 11,14-18)

Demoni della Cabala ebraica

La Cabala è parte della tradizione esoterica della mistica ebraica, in particolare il pensiero mistico sviluppatosi in Europa a partire dal VII-VIII secolo.
Secondo la Cabala ebraica esistono sei categorie di demoni:

Demoni del Fuoco: abitano le regioni più lontane degli Inferi.
Demoni dell’Aria: dimorano e volano intorno agli uomini.
Demoni della Terra: essi si mescolano agli uomini con il compito di tentarli e ammaliarli.
Demoni dell’Acqua: vivono negli oceani, nei mari e nei fiumi provocando burrasche e naufragi.
Demoni Sotterranei: si celano nei pozzi e sono la causa di terremoti e delle eruzioni vulcaniche
Demoni delle Tenebre: devono il loro nome al fatto che vivono lontani dal sole.

La Cabala divide queste categorie di demoni in 10 gruppi, ciascuna comandata da un demonio particolare

THAMIEL: i bicefali. Spiriti in rivolta dominati da Moloch.
CHAIGIDEL: Spiriti di menzogna guidati da Beelzebub e da Bodon.
SATARIEL: i velatori. Spiriti della falsità, retti da Lucifugo.
GAMCHICOLH: i Perturbatori di anime. Spiriti impuri governati da Astaroth.
GALB: gli Incendiari. Spiriti della collera dominati da Asmodeo.
TAGARIRIM: i litigiosi. Sono gli Spiriti della discordia guidati da Belphegor.
HARAB SERAPHEL: i corvi della morte. Spiriti ribelli governati da Baal.
SAMAEL: i battaglieri. Spiriti della ferocia guidati da Adramelech.
IAMALIEL: gli Osceni. Spiriti capeggiati da Lilith.
RESHAIM: i malvagi. Spiriti crudeli governati da Nahenia.
DRAKROLLIL: i Draghi della Morte. Spiriti della Morte governati da Abraxas.

Giorgio Nadali


Angeli e scienza. La “sindrome del terzo uomo”

Nel calcio c’è il “quarto uomo”. La “sindrome del terzo uomo” è il termine che allude invece ad un misterioso essere che si presenta accanto ai moribondi o alle persone in situazioni molto critiche. Qualcuno parla di fenomeno psicologico. Altri di un vero e proprio essere soprannaturale, come l’Angelo custode. Vi sono testimoni famosi di questo fenomeno. Gli esploratori Reinhold Messner, Frank Smythe, Peter Hillary e Ann Bancroft, e Ron Di Francesco, l’ultimo sopravvissuto agli attacchi dell’11 settembre 2001 al World Trade Center – che sentì la presenza del “terzo uomo” all’ottantaquattresimo piano della torre Sud –  e la microbiologa Stephanie Schwabe. Tutti hanno sentito chiaramente la presenza misteriosa accanto a loro nei momenti critici.

John Geiger descrive il fenomeno del compagno misterioso nel suo nuovo libro The Third Man Factor: Surviving the Impossible. Geiger spiega che il “terzo uomo” è un essere invisibile che interviene nei momenti difficili – quando le persone sostengono un grande stress in una situazione di vita o di morte — per dare conforto, aiuto e sostegno.

Questo essere incorporeo offre una sensazione di speranza, protezione e guida, e lascia la persona convinta che lui o lei non è sola. Se solo poche persone avessero incontrato il terzo uomo, potrebbe essere liquidato come un delirio insolito condiviso da alcune menti stressate. Ma nel corso degli anni, l’ esperienza si è verificata più volte, ai sopravvissuti dell’11 settembre 2001, agli alpinisti, ai subacquei, agli esploratori polari, ai prigionieri di guerra, ai marinai, ai naufraghi, agli aviatori e agli astronauti. Tutti sono scampati ad eventi traumatici e hanno raccontato storie sorprendentemente simili: di aver intuito la stretta presenza di un assistente o di un tutore. La forza è stato spiegata come frutto di allucinazioni o di intervento divino. Recenti ricerche neurologiche suggeriscono qualcos’altro…

Giorgio Nadali

 


L’angelo nella neve salva Terri Wood

Chi era la misteriosa bambina con il cappotto blu che ha aiutato Terri Wood? Molto alte le probabilità che si trattasse proprio di un angelo. Perché? Nel gennaio 2002 Terri parte da sola per un’escursione in motoslitta. Vestita per la giornata di sole, indossava una tuta sottile e il casco. “È una regola che non infrango mai”, ha riferito poi dalla sua casa di Glenwood Springs, dove si stava riprendendo da una frattura alla schiena, ginocchia lividi e una mascella contusa dall’impatto del casco. Era la sua prima volta sulla sua nuova motoslitta. “Ho pensato che la pista proseguisse diritta, ma in realtà c’era una curva” – ha raccontato Terri Wood – e ha aggiunto: “Ho capito cosa stava succedendo, e accelerai, cercando di tornare sulla strada.

Invece, uscii dalla pista e colpii un albero con la testa e capovolsi atterrando contro un albero a faccia in giù nella neve, a tre metri di profondità”. La posizione di Terri non la rende visibile e il rumore delle altre motoslitte che passano sopra il sentiero coprono la sua voce che chiede aiuto. Terri è in preda al panico e al dolore, sotto alla sua motoslitta rovesciata nel bosco e nascosta agli occhi di tutti. A questo punto avviene qualcosa di misterioso. Il piccolo Keith Winkler e la sua famiglia sono in escursione con le loro motoslitte. Stanno passando in un punto del sentiero sopra il bosco dove si trova la motoslitta rovesciata di Terri. A un certo punto Keith grida al papà: “C’è una bambina che sta urlando aiuto!” Il padre Carroll non vuole credergli perché non vede nessuna bambina. Ma Keith insiste: “Lo giuro, papà. Ho visto una bambina nella neve del bosco in una giacca blu che gridava aiuto”. Chi ha visto Keith? Terri Wood giace nel bosco sottostante e non può muoversi. Inoltre non è certo un bambina, con i suoi 47 anni.

Non può essere lei. L’insistenza del piccolo Keith che sostiene di aver visto una bambina con il cappotto blu chiedere aiuto, porta a scorgere la motoslitta rovesciata di Terri e a mettere in moto la macchina dei soccorsi. Tuttavia non c’era alcuna bambina nelle vicinanze. Neanche un’impronta. “La visione di Keith doveva essere l’angelo custode di Terri. Non c’è altra spiegazione di sorta “, ammetterà poi il padre – Carroll Winkler – che ha aggiunto: “Dio si è servito di lui per aiutare Terri”. La visione della bambina – l’angelo che Keith ha visto – potrebbe essere stato il “modo di Dio per ottenere la sua attenzione”. Terri Wood – salvata grazie alla misteriosa bambina col cappotto blu – ha riferito: “Pregavo molto e continuavo a dire tutti i nomi di chi ho amato”.

Giorgio Nadali


Gli angeli di Babbo Natale

xmas2_modificato-1

In Finlandia i bambini credono che gli angeli custodi delle loro case (chiamati tonttus) aiutino Babbo Natale (che si chiama Joulupukki in finlandese) distribuire i loro regali di Natale mentre dormono la notte della vigilia di Natale. In Polonia, la gente celebra una tradizione chiamata Roraty – una serie di servizi liturgici per celebrare l’Arcangelo Gabriele che dà la notizia alla Madonna del piano di Dio su di lei per divenire Madre di Gesù Cristo sulla Terra. Queste liturgie si svolgono la mattina presto durante tutto l’Avvento. In Cina i cristiani iniziano il periodo natalizio, sparando fuochi d’artificio che celebrano la luce celeste con cui gli angeli hanno riempito il cielo sopra Betlemme la notte di Natale. Nella Repubblica Ceca gli adulti raffigurano angeli, demoni e San Nicola (5 dicembre), mentre visitano i bambini per chiedere del loro comportamento durante l’anno trascorso. Gli angeli santi rappresentano il buon comportamento dei bambini, mentre i demoni rappresentano il cattivo comportamento. In Germania la gente visita mercatini all’aperto, i Christkindl durante tutta la stagione di Natale per acquistare gli oggetti che li aiutino a celebrare il Natale. Le figurine di angelo sono molto popolari in questi mercati, così come i biscotti a forma di angelo. In Scozia si usa mettere un angelo come ornamento in cima di alberi di Natale nelle case, per dare agli angeli un posto d’onore per il ruolo importante che hanno giocato nel primo Natale a Betlemme. Inoltre spesso usano altri ornamenti a forma di angelo per decorare il resto dell’albero. In Libano i fedeli accendono enormi falò nelle loro comunità per celebrare la luce degli angeli che riempivano il cielo sopra Betlemme, il giorno in cui Gesù Cristo è nato. A El Salvador la gente usa fuochi d’artificio di grandi dimensioni, petardi luminosi e candele per celebrare la luce celeste degli angeli nel cielo di Betlemme. In Australia il Natale cade d’estate e si usa decorare le case con luci a forma di angeli durante il periodo natalizio, dal momento che gli angeli sono esseri di luce che hanno riempito il cielo di Betlemme con la luce del Natale. Nel nostro Paese gli angeli hanno un ruolo importante nel presepe inventato da San Francesco d’Assisi.

Giorgio Nadali


Gli angeli del meccanico

 

Siamo a Rudolph, nel Wisconsin (USA). Il meccanico Bruce Van Natta è convinto di essere vivo per miracolo. Nel 2006 è rimasto schiacciato sotto un camion di 10 tonnellate. Tutta la parte compresa tra il costato e l’osso pelvico è stata schiacciata dal peso del camion. Secondo i paramedici, il cuore si era fermato. Anche i chirurghi sostengono che Bruce non dovrebbe essere vivo: “Quando abbiamo aperto l’addome la situazione era disastrosa. A nostro parere aveva pochissime speranze di farcela”. Ma Bruce è sopravvissuto. Non solo. Sostiene anche che siano stati gli spiriti celesti a riportarlo in vita. Bruce dice: “Ho visto tutto dall’alto. E poi mi sono accorto degli Angeli. Avevano le mani sulla parte che era rimasta schiacciata. Per gli scienziati è successo tutto nella sua mente Le esperienze fuori dal corpo sono un’illusione, ma Bruce insiste. Quello che è successo in garage è reale. “Ho incontrato molti scettici, ma io so cosa ho visto. È stato un miracolo!” Bruce ha veramente visto gli Angeli? Sono stati veramente loro a compiere il miracolo dall’alto? È il 16 novembre 2006. Bruce sta riparando un camion di 10 tonnellate con un collega. È il classico automezzo per il trasporto del legname. “Stavo finendo di sistemare gli attrezzi quando l’autista nonché meccanico con cui stavo lavorando mi ha chiesto di dare un’ultima occhiata”. Anche se ha finito il turno di lavoro, Bruce scivola sotto la montagna di metallo per dare l’ultimo controllo. Il lato del passeggero è sorretto da un piccolo cric montato sotto l’asse. Bruce racconta: “Mentre scivolavo sotto il camion ho chiesto al collega di salire in cabina per controllare la temperatura del motore e mentre il collega sale in cabina, il martinetto inizia a cedere. “Quando è salito – racconta Bruce – mi sono accorto che il camion ha subito uno spostamento. Ho alzato lo sguardo e ho notato che il cric era praticamente in bilico. Prima di poter fare qualsiasi cosa il cric ha ceduto e l’asse del camion si è schiantato sull’addome come una ghigliottina. “Praticamente mi ha tagliato a metà”. L’impatto ha causato immediatamente un rigurgito di sangue e poi è arrivato un dolore lancinante. È stato allora che ho iniziato a pregare. Il collega è saltato giù dal camion ed è venuto a controllare. È rimasto scioccato. Ricordo l’orrore sul suo volto, era pietrificato. Ho dovuto chiedergli di chiamare un’ambulanza. Mentre il collega è al telefono Bruce non riesce a credere a quello che vede. Non poteva essere vivo con il corpo ridotto in quel modo. I paramedici arrivano subito e restano sconcertati per quella scena. L’asse si è schiantato sull’addome di Bruce. La leggera inclinazione dovuta all’unica ruota rimasta montata ha evitato che l’uomo venisse tranciato in due. Il peso gli ha schiacciato la zona tra la cassa toracica e l’osso pelvico. Bruce sente la vita che scivola via. Secondo i paramedici il cuore si era fermato. E proprio quando pensa di spegnersi per sempre succede qualcosa di straordinario. Lo spirito si è staccato dal corpo: “sono levitato e ho visto tutta la scena dall’alto”. Sembra incredibile, ma per Bruce Van Natta questa è solo la prima di una serie di esperienze miracolose. “Ho visto due angeli – racconta – erano molto alti. Saranno stati circa due metri e mezzo. Erano vestiti di bianco ed era come se emanassero luce”. La coscienza di Bruce si è veramente staccata dal corpo? E questi due uomini misteriosi sono davvero angeli? “Mi è apparso un tunnel e alla fine c’era una luce accecante che sembrava lontanissima”. Cos’è questo tunnel? L’uomo non lo saprà mai e sopravvive alle due ore e mezza per arrivare in ospedale dove sono in servizio due dei migliori chirurghi che rimangono sorpresi per come Bruce fosse ancora vivo dopo le gravissime ferite riportate. “Quando abbiamo aperto l’addome la situazione era disastrosa. Come dopo il risultato di un’esplosione. C’era sangue dappertutto e le viscere erano sparse ovunque, con l’intestino lacerato in più punti. L’intestino tenue è ridotto ad una polpa insanguinata schiacciata contro le vertebre. C’era in corso un’emorragia molto grave”. Dal momento del trauma all’intervento ha perso quasi tutto il sangue e solo questo era sufficiente ad ucciderlo. Bruce sostiene che nei momenti successivi all’incidente è stato assistito da due angeli e racconta: “quando sono uscito dal corpo non sembrava un’esperienza così straordinaria. L’ho capito solo quando sono rientrato nel corpo”. Bruce racconta che prima dell’esperienza non era religioso e aveva una dipendenza da cocaina e marijuana e mi ubriacava tre volte la settimana. Dopo il matrimonio con Lori inizia a frequentare la chiesa, ma continua a drogarsi. Poi l’incidente il Signore lo salva e gli dice: “tu non ti comporterai più così e lavorerai per me”. Nelle settimane successive all’intervento gli angeli non si fanno vedere, mentre l’uomo va incontro a varie complicazioni. Ma quando tutto sembra perduto vive un’altra esperienza miracolosa. Un pastore protestante lo va a trovare da New York. Aveva incontrato una volta sola Bruce in chiesa. Il pastore riferisce: “Qualcuno mi aveva detto in sogno di andare nel Wisconsin a pregare per Bruce Van Natta”. Arrivato in ospedale il pastore Bruce Carson mette una mano sopra di lui e dice: “ordino all’intestino tenue di ricrescere”. E così avviene. Guarisce e acquista peso tornando da 58 a 85 chili. “Ho sentito un’energia nel mio intestino”, riferirà Bruce Van Natta. Inoltre in radiografia la lunghezza dell’intestino è molto più lunga di quanto è stata rimossa dall’intervento. Non vi è spiegazione medica di come sia potuto ricrescere. Secondo la medicina l’intestino tenue non è in grado di rigenerarsi. “Non so come. Ho solo sentito che l’intestino ricresceva mentre il pastore Bruce Carson pregava per me”.

Giorgio Nadali

 

 

 

 

 

 

 

 


Gli angeli del presidente Ronald Reagan

 

Per ben due volte l’ex presidente statunitense Ronald Reagan è stato in pericolo di vita e per due volte ha avuto incontri con esseri angelici che lo confortarono e lo aiutarono a superare le sue crisi mediche, come racconta nel libro, “Hand of Providence: The Faith Strong and Quiet di Ronald Reagan,” di Mary Beth Brown. Mentre Reagan stava lottando per la sua vita dopo essere stato colpito da John Hinckley il 30 marzo 1981, stava avendo problemi di respirazione. La sua pelle era diventata pallida, come ricorda sua moglie Nancy Reagan :”Era il colore della carta – bianco come un lenzuolo, con il sangue secco intorno alla bocca. Reagan ricordò in seguito di aver guardato dalla barella mentre stava pregando e mentre era in parte cosciente, si rese conto che qualcuno stava tenendo la sua mano. “Era una morbida, mano femminile”, scrive nella sua autobiografia, “An American Life”. “L’ho sentita salire e toccare la mia e poi tenerla forte. Mi ha dato una sensazione meravigliosa. Anche adesso mi riesce difficile spiegare come era rassicurante e come era meravigliosa”. Nonostante i grandi sforzi per scoprire chi stesse tenendo la sua mano, nessuno in ospedale poteva dare questa risposta al presidente. Dopo l’operazione chirurgica per rimuovere il proiettile Reagan raccontò di essere stato attorniato da “persone vestite di bianco”. I figli di Reagan pensano che quelle infermiere misteriose che aiutarono il padre mentre era in pericolo di vita fossero angeli. “Patti crede che fossero angeli, e lo credo anch’io”, ha detto Michael Reagan, che ha scritto la prefazione al libro “Hand of Providence” (“Mano della Provvidenza”). Il presidente aveva vissuto un evento simile quando era in condizioni critiche con una polmonite virale molti decenni prima. Aveva lavorato in un film con Shirley Temple quando si ammalò gravemente. Nel suo libro autobiografico, “Dov’è il resto di me?” descrisse giorni e notti di brividi con brividi e una febbre fortissima. La sua temperatura continuava a salire, ed gli era difficile respirare. “Alla fine ho deciso che sarebbe stato meglio non respirare”, ricorda Reagan. “Non so a che ora della notte è stato quando ho detto all’infermiera che ero troppo stanco per respirare. ‘Ora soffia’ – diceva – ‘Forza, respira ancora una volta.'” Questo continuò per tutta la notte, e Reagan raccontò di aver deciso di mantenere la respirazione per cortesia all’infermiera. Ancora una volta, nonostante i suoi sforzi per ringraziare la misteriosa infermiera, Reagan non riuscì a scoprire chi fosse. Questo portò i membri della famiglia a prendere in considerazione altre possibilità – come le visite angeliche.

Giorgio Nadali

 

 


La linea dell’Arcangelo Michele

 

È il principe degli Arcangeli. Il suo nome significa “Chi come Dio?” e indica il grido vittorioso dell’Arcangelo mentre caccia il demonio. È il Virgilio celeste che guida l’umanità verso un’evoluzione in un momento in cui c’è molto bisogno di un salto della coscienza collettiva. Stiamo parlando dell’Arcangelo Michele. L’Apocalisse lo presenta come colui che guida tutti gli Angeli nel combattimento contro Lucifero, il dragone infernale. Scrive San Giovanni nel libro dell’Apocalisse: «Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli» (Apocalisse 12,7-9). Michele è l’unico, oltre a Dio, che può sconfiggere il diavolo e il suo compito non è mai finito. La battaglia – secondo la Chiesa – continua ancora oggi. Una serie di luoghi sacri dedicati a San Michele Arcangelo armato di spada sembrano essere stati costruiti proprio per proteggerci da questo male. Cosa significa seguire le tracce di un Arcangelo? Tutti questi luoghi sembrano creare un disegno decisamente sorprendente. L’Arcangelo Michele nei secoli è stato venerato dai re e dalle più alte cariche religiose.

È considerato “la vendetta di Dio”, ma è anche il messaggero (agghelòs, da cui “angelo”, in greco vuol dire messaggero) di oscure profezie che riguardano direttamente il futuro della Chiesa, dell’Europa e forse dell’intera umanità. Sembra esistere una via che sembra unire i luoghi del culto a San Michele Arcangelo. Un allineamento misterioso. Da chi è stato voluto e da chi? Una linea lunghissima retta immaginaria che attraverso l’Europa e unisce questi luoghi sacri a lui dedicati Si parte da Skellig Michael (Irlanda), passando per Mont Saint Michel (Normandia, Francia), continuando verso la Sacra di San Michele in Val di Susa (Piemonte) e ancora verso Monte Sant’Angelo nel Gargano (Puglia) per finire a Gerusalemme (Israele) nelle piscina di Bethesda (che in ebraico significa “Casa della misericordia”), dove secondo la tradizione l’Arcangelo Michele interveniva per guarire i malati. Il Vangelo di Giovanni riferisce: «Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l’acqua; il primo ad entrarvi dopo l’agitazione dell’acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto» (Giovanni 5,4). Il viaggio misterioso percorre una lunga linea retta spirituale che sembra collegare i monumenti sacri, detta “ley-line”. Sono linee che sono cariche di un’energia particolare che viene dalla terra. Quella che si riferisce ai luoghi di culto di San Michele è chiamata “Linea Michelita” e parte da Skellig Michael (Sceilig Mhichíl) che in gaelico significa “Roccia di Michele”, un piccolo isolotto irlandese.

Il monastero sull’isola dedicato a San Michele è accessibile solo a dodici visitatori al giorno. Misteriosamente i tre luoghi di culto in Europa dedicati a San Michele Arcangelo si trovano esattamente a novecento chilometri di distanza l’uno dall’altro su questa ley-line. Mont Saint Michel in Normandia (Francia), la Sacra di San Michele in Val di Susa (Piemonte) e Monte Sant’Angelo nel Gargano (Puglia). La Linea Michelita rappresenta la cicatrice lasciata dalla spada di San Michele dopo aver ferito Satana prima di spingerlo negli inferi. Unendo i punti dei luoghi delle apparizioni di San Michele si ottiene una linea retta. Il Mont Saint Michel (Monte di San Michele) è l’icona stessa della Normandia. Nell’anno 709, secondo un antico manoscritto, un terremoto e un maremoto cancellarono l’antica sacra foresta dei druidi che circondava il monte lasciandolo solo in mezzo al mare. Nello stesso anno San Michele Arcangelo appare ad Oberto, il vescovo di Avranches e chiede che su quel monte venga eretta una chiesa a lui dedicata. Il vescovo però per due volte ignora la richiesta dell’Arcangelo e la terza volta San Michele impone il suo dito rovente sulla testa di Oberto. Ancora oggi il cranio forato di Sant’Oberto (Saint Aubert) è custodito nella cattedrale di Avranches. Per dodici secoli l’accesso al monte è costato la vita a molti pellegrini, perché una strada in sicurezza è stata costruita solo nel 1877. Le maree superano i dodici metri e – secondo un detto popolare – raggiungono la costa alla velocità di un cavallo al galoppo. Ancora oggi è pericoloso aggirarsi nei dintorni del monte senza una guida esperta, a causa delle maree e delle numerose sabbie mobili. Infatti il nome originale del monte era Mons Sancti Michaeli in periculo mari.

La Sacra di San Michele si trova nel comune di Sant’Ambrogio, in provincia di Torino a soli quaranta minuti di auto dal capoluogo piemontese. È un luogo unico al mondo. Il santuario sorge sul monte Pirchiriano che domina l’ingresso alla Val di Susa. La leggenda vuole che l’Arcangelo San Michele a Giovanni Vincenzo, ex vescovo di Ravenna diventato eremita e gli chieda di costruire un santuario a lui dedicato. L’eremita però sbaglia monte e San Michele decide di trasportare sul monte Pirchiriano i materiali necessari alla costruzione. Secondo la memoria popolare il cielo fu attraversato da fiamme e sfere di fuoco che illuminavano la rocca. Il monte originalmente chiamato Porcheriano, dedicato alla custodia dei maiali, divenne Pirchiriano, dal greco pir (fuoco). Il fuoco fatto discendere da San Michele. Il terzo santuario sulla Linea Michelitica è Monte Sant’Angelo nel Gargano (Puglia). Il 29 settembre del 493 di fronte a una semplice grotta nel Gargano il vescovo di Siponto inaugura controvoglia una chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. È costretto a farlo perché da giorni un toro presidia l’entrata della grotta e le frecce che gli vengono scagliate non lo colpiscono.

Lo stesso San Michele appare al vescovo e spiega che la grotta ha un potere miracoloso. Chi vi entra potrà essere perdonato dei suoi peccati. Ricordo che la confessione sacramentale nascerà solo 722 anni dopo, nel 1215 con il Concilio Laterano. Monte Sant’Angelo è il santuario più importante dedicato all’Arcangelo dovuta alla spettacolare apparizione al vescovo. Meta di pellegrinaggi da tutta Europa. Sulle pareti della grotta vi sono scritte lasciate dai pellegrini in tutte le antiche lingue europee. I punti della Linea Michelita – secondo la leggenda – sembrano essere dettati direttamente e con estrema precisione dallo stesso Arcangelo. Una sorta di filo invisibile che attraversa buona parte d’Europa e che sembra volerla proteggere. Il culto di San Michele – come ha ricordato Giovanni Paolo II nella sua visita al santuario di Monte Sant’Angelo il 24 maggio 1987 – « In Occidente il culto di San Michele, fin dal V secolo, si era diffuso in molte città come Roma, Milano, Piacenza, Genova, Venezia; e, tra tanti luoghi di culto, certamente il più famoso è questo del monte Gargano… L’Arcangelo è a fianco della Chiesa per difenderla contro tutte le nequizie del secolo, per aiutare i credenti a resistere al Demonio che “come leone ruggente va in giro cercando chi divorare”».

Nel 313 d.C. l’imperatore Costantino conferisce a San Michele Arcangelo un importante culto. Nel 490 d.C., avvengono in Italia gli eventi miracolosi nel Gargano di cui il più importante è l’apparizione dell’Arcangelo Michele all’arcivescovo Lorenzo di Siponto. Questi miracoli portano alla costruzione dell’Abbazia di Monte Sant’Angelo. L’origine del culto degli angeli nel Cristianesimo nasce in Frigia, l’odierna Turchia, a Chonae – l’antica Colossi – dove si trovavano molti ebrei e gentili. La venerazione si diffuse da Chonae in tutta l’Asia Minore, e da Bisanzio in Italia e nel nord Europa. Nei primi secoli del Cristianesimo San Michele Arcangelo fu venerato come taumaturgo principe degli angeli. Ne parla lo scrittore Sozomeno di Costantinopoli. Dai suoi scritti si scopre che a Costantinopoli vi era una chiesa chiamata Michaelion dove l’arcangelo Michele vi appariva abitualmente operando miracoli.

La Chiesa di Alessandria d’Egitto lo nominò protettore del fiume Nilo. San Michele intercedeva per le anime dei defunti. La sua intercessione garantiva un ritorno delle anime a Dio libere dalle influenze del male. L’Arcangelo taumaturgo era patrono dei naviganti, dei contadini, del popolo, guida delle anime, esorcista e medico. La Via Sancti Michaelis era un itinerario medievale di pellegrinaggio importante come quello a Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme.

Tra le credenze popolari vi è della “spada nella roccia” ritenuta infissa da San Michele Arcangelo e conservata nella abbazia di San Galgano (SI). I luoghi di culto a San Michele Arcangelo sono: Skellig Michael (Irlanda), St. Michael’s Mount (Cornovaglia, UK), Mont Saint-Michel, (Francia), Bourges, Cattedrale di St. Etienne (Francia). Nelle vicinanze di Bourges si trova anche un paese intitolato a ‘Saint-Michel-de-Volangis’, testimonianza della profonda devozione dedicata in queste zone all’Arcangelo. Sacra di San Michele (Italia, TO), Basilica di San Michele (Pavia). Fu costruita in epoca longobarda sulle rovine di una preesistente chiesa sempre intitolata a San Michele. Chiesa di San Michele in Foro (Lucca), in piazza San Michele, 795 d.C. Castiglione Garfagnana, (LU), la chiesa di S. Michele del XII secolo. Tempio di San Michele Arcangelo (Perugia), V sec. d.C. Santuario S. Michele Arcangelo, Monte Gargano (FG). Palazzo di San Michele e Giorgio (Grecia, Corfù-Kerkyra), antica sede dell’ordine cavalleresco di San Giorgio e Michele. L’antica chiesa dedicata ai due santi oggi è stata sostituita dal Palazzo. Lindos (Isola di Rodi, Grecia). Originalmente con templi dedicati al dio Apollo e dopo l’avvento del cristianesimo con luoghi di culto a San Michele. Monte Carmelo (Palestina). Symi, Monastero dell’Arcangelo Michele Panormitis (Grecia). Panormitis si riferisce ad un’icona miracolosa di San Miche Arcangelo ed è una delle quattro icone miracolose di San Michele presenti in Grecia.

Secondo la leggenda , se si chiede una grazia all’Arcangelo Michele, si deve promettere di dare qualcosa in cambio. L’ Arcangelo Michele è famoso nel Dodecaneso greco per il suo sentimento di giustizia. Se gli hai fatto un’offerta e non hai adempiuto al voto, lui metterà in chiaro attraverso vari miracoli che non è contento fino a quando non avrai adempiuto al voto fatto. Un miracolo famoso che si verifica spesso e quello di impedire alle barche di lasciare la banchina. Questo è diventato un avvenimento così frequente, che il capitani delle barche turistiche chiedono ai passeggeri prima di partire se qualcuno sulla barca abbia dimenticato di mantenere una promessa fatta a San Michele. Solo quando la promessa di un passeggero è stata mantenuta i motori della barca funzionano.

Giorgio Nadali