Velo integrale islamico vietato negli uffici pubblici

Niente velo integrale islamico negli uffici poubblici della Lombardia. Dal gennaio 2016 sarà vietato l’ingresso nelle strutture regionali e negli ospedali per chi indossa niqab e burqa. Lo aveva già annunciato il governatore della Lombardia, Roberto Maroni. La giunta lombarda ha modificato il regolamento di accesso agli edifici pubblici per motivi di sicurezza, in base alla legge nazionale. Il provvedimento è ssotenuto dalla Lega Nord, dopo gli attentati di Parigi.

La Sura 24,31 del Corano richiede che la donna si veli i capelli. Le nazioni più rigide a questo riguardo sono Arabia Saudita e Iran. La più libera è la Tunisia (velo non necessario). Si va dall’hijab (velo semplice tipo foulard) al niqab (velo nero integrale con fessura che lasciano intravedere solo gli occhi e con sportellino per mangiare. Va indossato solo in pubblico. Arabia Saudita, Yemen, Bahrain, Kuwait, Qatar, Onam, Emirati Arabi Uniti, Pakistan. Dalla pubertà (14 anni in su). Lo chador è invece il velo totale ma fa intravedere l’ovale del volto. Il burqa è il velo totale con una retina per vedere. Non si vedono nemmeno gli occhi. Si usa solo in Afghanistan. La polizia religiosa islamica è chiamata muttawia o muttaween. È il «Comitato per l’imposizione della virtù e l’interdizione del vizio». Opera in Iran contro le donne non velate bene e altre indecenze.
I tipi di veli, dal più coprente a quello più semplice, sono: Burqa. (Afghanistan e Pakistan). Mantello integrale, interamente coprente di colore blu o marrone. La donna può vedere solo grazie ad una piccola rete all’altezza degli occhi. Impossibile identificare i tratti somatici della persona. Ha
un prezzo molto basso. In uso negli harem del re Habibullah, poi diffusosi a tutte le donne dal 1950. Niqab (soprattutto Arabia Saudita). Interamente coprente di colore nero, composto da una tunica nera e un velo aggiuntivo che lascia scoperta solo una fessura per gli occhi. Per mangiare in pubblico la donna deve alzare leggermente il velo sul volto da sotto, sena scoprire altro. Va indossato con lunghi guanti neri sino al gomito. Khimar (Paesi Islamici teocratici). Velo integrale che lascia scoperto l’ovale del volto. Chador (Iran). Mantella di colore nero coprente sino ai piedi. Dal 1979 (rivoluzione islamica) le donne devono indossarlo quando escono da casa. L’ovale del volto è visibile. Shayla (India e Pakistan). Sciarpa rettangolare che avvolge la testa. Usata insieme alla tunica. Volto visibile. Al Amira. Velo composto di due pezzi usato insieme con un foulard che copre il collo e alla tunica. Volto visibile. Hijab. (Algeria, Tunisia, Marocco). Velo coprente testa e spalle con chiusura sul collo. Volto visibile Usato insieme alla tunica. Jibab. (Egitto, Marocco, Giordania, donne immigrate in Paesi occidentali). Abito simile a un impermeabile scuro che copre interamente il corpo. Usato insieme al khibab i cui lembi sono inseriti nel colletto dell’abito.

Giorgio Nadali


Inferno. E’ facile andarci?

 

«Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli». (Matteo 25,41).

Sono le parole di Cristo riguardo la minaccia della dannazione eterna. Tra le più dure pronunciate  da Gesù nei Vangeli. Che cosa hanno fatto le persone nella narrazione evangelica? Hanno fallito o rifiutato tutte le occasioni di amare disinteressatamente il prossimo. Qualcuno parla però della teoria dell’”Inferno vuoto”. Cos’è? È la tesi di un grande teologo e cardinale svizzero scomparso nel 1988. Hans Urs von Balthasar. La tesi di von Balthasar afferma che sperare la salvezza eterna di tutti gli uomini non è contrario alla fede cristiana. Essa si basa sull’autorità di alcuni Padri della Chiesa, tra i quali Origene e Gregorio Nisseno, ed è condivisa da diversi teologi contemporanei, tra i quali Jean Daniélou, Henry de Lubac, Joseph Ratzinger (il papa emerito Benedetto XVI), Walter Kasper, Romano Guardini. Da scrittori cattolici come  Paul Claudel, Gabriel Marcel e Lèon Bloy. La Chiesa afferma che chi muore in peccato mortale non si salva, ma non dice se questo sia mai avvenuto. Difatti non ha mai fatto nomi di dannati, come invece si è permesso di fare Dante Alighieri – secondo il suo parere – nella Divina Commedia. E tra questi ben sei papi!

Niccolò III (Giovanni Gaetano Orsini, 1277-1280), posto nella terza bolgia dell’ottavo girone, con i simoniaci (venditori di cose spirituali) insieme a Bonifacio VIII (Benedetto Caetani, 1294-1303), papa Clemente V (Betrand de Gouth, 1305-1314), Bonifacio VIII è citato anche nella bolgia VIII per i consiglieri fraudolenti insieme a papa Silvestro I (314-335). Nel sesto cerchio vi è papa Anastasio II (496-498) con gli eretici. Infine il papa dimissionario Celestino V (Pietro Angeleri, 1294)  nell’antinferno con gli ignavi. La Chiesa l’ha invece dichiarato santo. Ma torniamo al peccato mortale. Scrive San Tommaso d’Aquino: «Quando la volontà si orienta verso una cosa di per sé contraria alla carità, dalla quale siamo ordinati al fine ultimo, il peccato, per il suo stesso oggetto, ha di che essere mortale… tanto se è contro l’amore di Dio, come la bestemmia, lo spergiuro, ecc., quanto se è contro l’amore del prossimo, come l’omicidio, l’adulterio, ecc… Invece, quando la volontà del peccatore si volge a una cosa che ha in sé un disordine, ma tuttavia non va contro l’amore di Dio e del prossimo — è il caso di parole oziose, di riso inopportuno, ecc. — tali peccati sono veniali». Per il peccato mortale occorrono tre (difficili) condizioni: Piena avvertenza (mi rendo pienamente conto di ciò che faccio), Materia grave (contro uno dei Comandamenti), Deliberato consenso (il mio atto è assolutamente libero da qualsiasi condizionamento).

Condizioni difficili da soddisfare umanamente tutte insieme. Quanti sanno quello che fanno? Difatti dalla croce Gesù pregò: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno» (Luca 23,34) lasciando intendere che in molti manca la piena avvertenza. Si parla di dannati in una parabola («il ricco stando nell’inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui») in Luca 16,23, ma non di dannati reali. Mentre il primo beato reale è un malfattore che si converte (Luca 23,43). Siamo noi in realtà che vorremmo un “vendetta” divina, ma Dio è amore. «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?» (Luca 9,54). Difatti – come dice il Vangelo –  Gesù si voltò e li rimproverò. Von Balthasar ricorda di non confondere speranza e conoscenza. Sperare nella apokatastasis – la salvezza di tutti – non vuole dire sapere se l’inferno sia vuoto o no. La possibilità dell’Inferno è però una conseguenza della libertà umana. O l’uomo è libero – e quindi può anche dannarsi – o non è libero. Scrive il cardinale Biffi: «La concreta possibilità della dannazione è necessaria, se si vuol continuare ad ammettere la libertà creata nella sua vera essenza. La libertà dell’uomo non può ridursi alla possibilità di scegliere tra un luogo e l’altro di villeggiatura o tra una cravatta a righe e una a pois; e neppure di scegliere la moglie o il partito politico: la nostra libertà, nel suo significato più profondo, è la spaventosa e stupenda prerogativa di poter costruire il nostro destino eterno. Per non essere puramente nominale, questa prerogativa deve necessariamente includere la reale e concreta possibilità di decidere per la perdizione. Come si vede, il mistero della dannazione è essenzialmente connesso col mistero della libertà, che è forse l’unico vero mistero dell’universo creato». Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio». (Marco 10,26-27) Dio non può che amare.

Secondo Dante Alighieri vi sono sei papi all’Inferno. Nella «Divina Commedia» sono: Niccolò III (Giovanni Gaetano Orsini, 1277-1280) nella terza bolgia dell’ottavo girone dell’Inferno, per i simoniaci (venditori di cose spirituali) insieme a Bonifacio VIII (Benedetto Caetani, 1294-1303) e papa Clemente V (Betrand de Gouth, 1305-1314). Bonifacio VIII è citato anche nella bolgia VIII per i consiglieri fraudolenti insieme a papa Silvestro I (314-335). Nel sesto cerchio vi è papa Anastasio II (496-498) con gli eretici. Infine papa Celestino V (Pietro Angeleri, 1294) nell’antinferno con gli ignavi. Di questi papi Celestino V è santo.

L’inferno esiste anche nella fede dell’Islam e del Buddhismo. La Fang Yen-Kou è infatti la cerimonia buddhista cinese per liberare le “bocche brucianti”, un tipo di spiriti affamati chiamati preta. I monaci aprono le porte dell’inferno, il naraka, attraverso il suono delle campanelle (gantha). Versano acqua dolcificata e consacrata per le “bocche brucianti” che possono così prendere rifugio nei tre gioielli buddhisti (triratna): Buddha, dharma (gli insegnamenti del Buddha) e sangha (comunità). A questo punto i preta possono rinascere come esseri umani nella “terra pura della beatitudine” (sukhavati).

Nessuna chance di riscatto invece nella fede islamica e in quella cristiana (Luca 16,26: “Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi”).

Giorgio Nadali


Satana in musica

 

Vi è una parte della musica rock, soprattutto heavy metal, che è amica di Satana. La musica genera emozioni. Ascoltare musica romantica ovviamente fa pensare all’amore. Ma quali sentimenti può suscitare il rock satanico? I generi musicali interessati sono: gotica, metallica, heavy metal, trash, black, death metal, brutal death metal, grindcore, punk e doom). 5.096 gruppi musicali italiani, 19.060 americani, 3.613 inglesi, 8.695 tedeschi, 1.453 giapponesi… 32.172 i gruppi musicali che inneggiano alla morte (death metal) di cui 1.382 italiani[1]. 4.750 le canzoni col nome Satana nel titolo. 2.044 quelle che bestemmiano Cristo (Christ) già nel titolo della canzone. 8.376 i titoli di canzoni che insultano Dio e 651 quelle contro i cristiani. Il fenomeno riguarda quasi esclusivamente il pubblico giovanile. Le tre ragazze allora minorenni, Ambra, Veronica e Milena che hanno assassinato con diciannove coltellate la suora sessantenne Maria Laura Mainetti il 6 giugno (6.6…) 2000 a Chiavenna ascoltavano Marilyn Manson, uno dei rappresentanti più noti della musica rock “satanica”. Nei quaderni delle ragazze vi erano scritte sataniche e le stesse avevano fatto qualche mese prima un giuramento di sangue a Satana. Se avessero ascoltato Pupo forse non sarebbe successo.

Vi sono tre tipi di rock satanico. Il primo tipo è quello diretto. I testi (lyrics), quasi tutti in inglese, contengono lodi e invocazioni al demonio. Le copertine dei loro compact disc normalmente in commercio presentano chiaramente contenuti satanici. Ad esempio quella dei Celtic Frost («To Mega Therion», 1985) ha in copertina un Gesù Cristo usato come fionda. Oppure quella dei DeicideOnce upon the cross», 1995) con Gesù Cristo sbudellato da un’autopsia sulla croce. O ancora i Dead Kennedy’sIn God We Trust», 1981) con il 666 sopra la croce. Che dire di Gesù in putrefazione sulla croce nella copertina del gruppo ceco Törr (Messaggio: la morte vice sulla vita, il contrario della risurrezione: la vita che vince sulla morte. O ancora quella dei Mortuary («Blackened Images», 1991) con Gesù Cristo dilaniato da due demoni. Nel pezzo Abyss Angel (Angelo dell’abisso) cantano «You want your death – it’s all you need» («Tu vuoi la tua morte – è tutto ciò di cui hai bisogno») e nel pezzo Reign of Dead (Regno dei morti) «Holding swords And killing Christians Total massacre await you In the reign of dead» («Impugnando spade e uccidendo cristiani. Il massacro totale ti aspetta nel regno dei morti»). Lo stesso messaggio lo fa passare la scenografia di Marilyn Manson al Forum di Assago (Milano), 2001 e Palasharp (Milano), 2007. Una gigantografia di un feto crocefisso sopra il palco scenico. Giovani truccati da Manson che strappano la Bibbia all’ingresso del Forum. Tredicimila gli spettatori paganti, in pratica tutti sotto i ventitré anni. E quale sentimenti fa passare la copertina di Ronnie James Dio («Holy Diver», 1983) che presenta Satana che fa affogare un prete cattolico incatenato? Certo Dio non è il suo vero nome. Quello vero era Ronald James Padavona. Comunque pace all’anima sua. Forse. La sua ultima opera è stata «The Devil You Know» (Il diavolo che conosci) con gli Heaven & Hell. Trentamila copie vendute. Sulla copertina compare un quadro dedicato a Satana e i numeri venticinque e quarantuno, riferiti al Vangelo di Matteo: «Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli» (Matteo 25,41).

Il secondo tipo è quello del rock satanico indiretto. I testi delle canzoni non hanno invocazioni a Satana, ma contenuti violenti, razzisti o che invitano al male e a ogni genere di perversione possibile. Un esempio è la canzone «One on a million» dei Guns ‘n’ Roses (1988) dove l’intero testo è un invito al disprezzo e alla violenza razziale.

Il terzo tipo è il rock satanico criptato. I testi delle canzoni sono normali se ascoltate al dritto con un comune lettore cd o mp3. Se ascoltate con speciali apparecchiature o con programmi disponibili online, i testi delle canzoni presentano un testo completamente diverso, con invocazioni a Satana. La tecnica usata è la backmasking in sala di incisione[2]. Non è un caso. La tecnica era usata soprattutto con i vecchi dischi in vinile. Era facile far girare manualmente il disco al contrario per scoprire il messaggio nascosto. Solo un ingegnere del suono può rendere un testo che cantato al dritto ha un senso e che ascoltato al contrario ne ha un altro di senso compiuto. I primi ad usare questa tecnica sono stati i Beatles, con l’abum “Revolver” del 1966. Un esempio di backmasking è la canzone «Stairway to Heaven» (1971) dei Led Zeppelin che al dritto in un punto del testo dice in inglese: «If there’s a bustle in your hedgerow, don’t be alarmed now, it’s just a spring clean for the May queen. Yes there are two paths you can go by, but in the long run there’s still time to change the road you’re on». E al rovescio: «Oh here’s my sweet Satan, the one little path won’t make me sad, whose power is saint… he’ll give growth giving you six-six-six». Cioè: «Oh ecco il mio dolce Satana, (la cui) unica piccola via non mi renderà triste, il cui potere è sacro … egli (ti) darà forza dandoti il 666». Anche la canzone «Paparazzi» di Lady Gaga ha in backmasking la frase: «Evil save us! These stars above, above… we model it on the arts of Lucifer». O ancora Michael Jackson («Beat it»): «I believe it was satan in me». Esperimenti sono stati fatti anche da autori italiani come Zucchero Fornaciari che nella canzone «Miserere» ha introdotto un messaggio backmasking: «Hashish… eroina… hashish… eroina e droga». Certo, non tutti gli artisti hanno voluto diffondere il satanismo, ma vi hanno giocato. Nel 1983 lo stato della California ha proibito il backmasking nei dischi con la seguente motivazione: «Può manipolare il nostro comportamento senza la nostra consapevolezza e consenso e trasformarci in discepoli dell’Anticristo». Nel 1988 al processo contro il serial killer Richard Ramirez ha dichiarato che la canzone «Night Prowler» degli AC/DC lo ha ispirato a commettere gli omicidi. Il gruppo fondamentalista cristiano americano Dial-The-Truth-Ministries (Ministri «Telefona alla Verità») sostiene che tutto il rock è satanico e presenta sul suo sito un inquietante contatore delle anime che vanno all’inferno (situato secondo loro al centro della Terra) ogni secondo che passa. Sostengono anche che Santa Claus (Babbo Natale) è satanico. Nel 2002 il celebre artista di rock satanico Alice Cooper si è convertito al Cristianesimo.

Il rock satanico fa passare a giovani particolarmente sensibili e predisposti quattro pericolosi messaggi che nei loro effetti pratici potrebbero coinvolgere tutti, anche coloro che non sanno nulla di questo fenomeno, come testimoniano i fatti di cronaca nera. 1) La vita umana non ha valore 2) Il male è più forte del bene 3) Trasgredisci. Puoi essere felice e libero solo violando le leggi umane e morali. 4) Disprezza e dimentica tutto ciò che ti parla di Dio. Le emozioni forti che fa passare questa musica si radicano nell’inconscio per tutta la vita, anche di quella adulta.

[1] Fonte: Metal-archives.com

[2] Per ascoltare degli esempi online: http://jeffmilner.com/backmasking/index.html oppure http://www.ccsg.it/page2.html

Giorgio Nadali


Esclusivo: Satana. Svelati alcuni suoi trucchi

 

SUPERBIA.  a) Non hai bisogno di Dio (Non pregare, non adorare Dio)    b) Non pentirti di nulla (Il peccato non esiste)

2) Dio ti toglie la libertà! Trasgredisci!   Falso. Gesù dice “La verità vi farà liberi”

3) Fai di te stesso il tuo Dio. “Fai ciò che vuoi” è il motto delle sette sataniche moderne

4) Il male è più forte del bene. Casa credi di fare? Falso! E’ l’amore che sostiene il mondo  ogni giorno. Il male fa solo più notizia, ma è molto meno diffuso del bene.

5) Cerca scorciatoie. Il furbo va avanti. L’onesto no. (in realtà è il vincente che non ha bisogno di scorciatoie disoneste per dimostrare quanto vale. Satana mi tratta da stupido, invece Dio mi stima ed è quindi esigente con me perchè mi ama. Satana vuole che tu rifiuti il tuo dovere e tutto ciò che ti parla di Dio. 

6) Non sperare e non sognare. Dio non si occupa di te e non ti ascolta! i tuoi errori sono irreparabili! Falso: “Cerca la gioia del Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore”.  Salmo 35,4

7)    Vuole che tu ti crei una tua morale che ti dà sempre ragione. (“Diventerete come Dio” è la tentazione originale ad Adamo ed Eva. Molto attuale. Stabilisci tu ciò che è bene e male, come ti piace. Quando l’uomo si sostituisce a Dio vuol essere lui il dio degli altri e nascono grossi problemi a livello sociale, storico e personale. L’uomo non rispetta le regole della Creato e la dignità dell’essere umano).

8)    Relativismo morale —> il bene e il male sono cose relative. Tu sei la fonte dei tuoi valori. La verità non esiste. Satana è “padre della menzogna”, quindi genera illusioni. Da ludos = gioco. Si prende gioco di te. Cerca diritti che non esistono! —> proliferazione di presunti diritti (aborto, suicidio, eutanasia, ecc.)

9)   Ama tutto ciò che è conto la vita. (Dio mi invita invece ad amare la vita in ogni caso e in qualsiasi situazione si presenti, sana o malata, felice o triste, voluta o non voluta. La mia e quella degli altri. Distorce la realtà e vuole che tu punti all’eccesso facendoti credere che non puoi divertirti senza emozioni dannose (droga, alcol, ecc., roba da perdenti, insomma)

10)  Cerca qualcosa che prenda il posto di Dio nella tu a vita —> Idoli moderni! Potere, denaro, sesso senza amore vero, usati come idoli, come droghe che ti rendono schiavo 

11)  Non perdonare e non chiedere mai perdono. E’ da deboli. Falso: Il vero uomo e la vera donna sanno chiedere scusa quando sbagliano, senza abbattersi e sanno perdonare quando è necessario.

12) Suggestiona i tuoi sensi per allontanarti dalla realtà. Ti fa credere che il piacere dà sempre la felicità. (Invece ci sono piaceri che ti rovinano o ti allontanano dagli altri, rendendoti solo —> droga, alcol, sesso egoistico). non ti rendono felice. Solo Dio dà la pace del cuore. L’inquietudine non viene da Do, ma da Satana. Satana vuole che tu no sia un vero uomo o una vera donna. Ti vuole bestia!

13) Ti suggestiona in modo che tu cerchi la tua gloria e non Dio. Superbia. Invece cercando Dio tu realizzi ciò che non oseresti neppure immaginare. Oppure Satana ti abbatte affinché tu non realizzi ciò che Dio ha pensato di grande per te.

 14)               Mischia verità e falsità per confonderti le idee

 

ANTICO TESTAMENTO

 

1)      La tentazione originaria del peccato è “Fai ciò che vuoi”, cioè mettiti al posto di Dio. Non a caso questo è anche il motto del satanismo moderno, fondato a San Francisco nel 1966 da La Vey.

 2)     Analizzando il brano della tentazione di Adamo e Eva emerge un altro aspetto della tentazione: “Dio è un bugiardo e vuole limitare la tua libertà. Usa la tua libertà senza limiti morali”.

 3)     Un’altra tentazione base del maligno è questa: “Tu sei il dio di te stesso”. La madre di tutti i peccati è quindi la SUPERBIA.

 4)    Un’altra tentazione fondamentale è questa: “Il male è più forte e seducente del bene”.

 5)    Satana confonde l’uomo sul bene e sul male. Non esistono tentazioni che non siano attraenti. Solo con la Parola di Dio posso smascherare gli inganni diabolici, andando a rileggere quello che veramente Dio vuole da me, per la mia felicità.

 

6)  Nella Bibbia il male è il peccato. La sua conseguenza è la morte. « Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi […]. La morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo » (Sap 1,13; 2,24). Il peccato originale è l’inclinazione naturale che l’uomo ha verso il male. Il male è danneggiare se stesso e gli altri scegliendo una strada più facile in tantissime situazioni della vita.

 7)  Secondo la fede dei cristiani, questo mondo è stato « creato » ed è « conservato nell’esistenza dall’amore del Creatore »; questo mondo è « certamente posto sotto la schiavitù del peccato, ma liberato da Cristo crocifisso e risorto, con la sconfitta del maligno… ».

      8)    Il racconto della caduta (Gn 3) utilizza un linguaggio di immagini, ma espone un avvenimento primordiale, un fatto che è accaduto all’inizio della storia dell’uomo.  La Rivelazione ci dà la certezza di fede che tutta la storia umana è segnata dalla colpa originale liberamente commessa dai nostri progenitori.

9)         La caduta degli angeli

Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c’è una voce seduttrice, che si oppone a Dio,  la quale, per invidia, li fa cadere nella morte.  La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo.  La Chiesa insegna che all’inizio era un angelo buono, creato da Dio. « Diabolus enim et alii dæmones a Deo quidem natura creati sunt boni, sed ipsi per se facti sunt mali – Il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi ». La Scrittura parla di un peccato di questi angeli.  Tale « caduta » consiste nell’avere, questi spiriti creati, con libera scelta, radicalmente ed irrevocabilmente rifiutato Dio e il suo Regno. Troviamo un riflesso di questa ribellione nelle parole rivolte dal tentatore ai nostri progenitori: « Diventerete come Dio » (Gn 3,5). « Il diavolo è peccatore fin dal principio » (1 Gv 3,8), « padre della menzogna » (Gv 8,44).

10)          La potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l’edificazione del regno di Dio. Sebbene Satana agisca nel mondo per odio contro Dio e il suo regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione causi gravi danni – di natura spirituale e indirettamente anche di natura fisica – per ogni uomo e per la società, questa azione è permessa dalla divina provvidenza, la quale guida la storia dell’uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma « noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio » (Rm 8,28).

11)     La prova della libertà

Dio ha creato l’uomo a sua immagine e l’ha costituito nella sua amicizia. Creatura spirituale, l’uomo non può vivere questa amicizia che come libera sottomissione a Dio. Questo è il significato del divieto fatto all’uomo di mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male, « perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti » (Gn 2,17). « L’albero della conoscenza del bene e del male » (Gn 2,17) evoca simbolicamente il limite invalicabile che l’uomo, in quanto creatura, deve liberamente riconoscere e con fiducia rispettare. L’uomo dipende dal Creatore, è sottomesso alle leggi della creazione e alle norme morali che regolano l’uso della libertà.

 12)  Il male è la disarmonia. Nel racconto di Adamo ed Eva la vergogna “(si accorsero di essere nudi”), la paura (“si nascosero”)., le accuse reciproche tra Adamo ed Eva, iniziano dopo e in conseguenza del peccato. Il peccato non rende mai sereni.

 

NUOVO TESTAMENTO

 1)  Ci sono 7 episodi di possessione diabolica nei Vangeli. Gesù fu il primo esorcista.

 2)  Con la venuta di Cristo il male non ha più l’ultima parola. Il forte è vinto dal più forte. Dio permette il male, ma questo ha un tempo limitato. Cristo ha vinto la morte e Satana, a causa del quale la morte è entrata nella storia umana. Questo ci apre alla speranza cristiana che tutto è sotto controllo e che il male non è una realtà ultima e definitiva, grazie a Cristo.

 3)  Gesù dà il potere di esorcizzare ai discepoli. “Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome” (Lc. 10, 17). Questa autorità appartiene oggi ai successori degli apostoli, cioè ai Vescovi. Ogni vescovo può esorcizzare o dare l’autorità di farlo ad alcuni sacerdoti scelti che fanno parte del “Collegio degli Esorcisti” presente in ogni Diocesi.  Ogni battezzato ha ricevuto al momento del battesimo un esorcismo ordinario.

 4)  La peggiore possessione non è quella rarissima del corpo, ma quella molto diffusa del cuore. Solo quest’ultima può portare alla dannazione eterna nell’inferno, “nel fuoco eterno preparato per Satana e per i suoi angeli” Mt 25, 31-41. E’ la “possessione” di tante persone che nella vita hanno degli idoli che prendono il posto di Dio (potere, denaro, sesso, lavoro, successo) e che sono disposte a tutto per ottenerli, facendo del male agli altri.

 5)  Le norme morali servono a rispettare la libertà e la dignità di tutti, anche dei più deboli. Senza di queste avremmo una società basata esclusivamente sulla violenza del più forte.

 6)  L’uomo tende ad autogiustificarsi e se non si confronta col bene assoluto (Dio) e la sua natura, perde la coscienza del bene e del male. Ecco perché alcune persone fanno del male e ono convinte che non sia un male. Si autogiustificano per superbia. La loro coscienza è danneggiata dalla loro superbia e per l’abitudine al peccato. Se il peccato nono viene mai confessato e non viene mai chiesto il perdono di Dio e del prossimo, la coscienza viene danneggiata gravemente.

Giorgio Nadali


Diavolo, Santi e travestimenti

 

Il diavolo è un travestito. Nel senso che cerca di apparire sempre sotto mentite spoglie, facendo credere di essere Gesù. Non dovrebbe meravigliare che i demoni spesso cercano di apparire come angeli, santi, la Beata Vergine Maria o Gesù stesso, dal momento che San Paolo ci avverte di stare in guardia, affermando che “Satana si traveste da angelo di luce”. (2 Corinzi 11,14). Suor Josefa Menendez scrive: “La notte del 13 o 14 Gennaio 1922 il diavolo ha cominciato ancora una volta a torturarmi. Ha cercato di costringermi ad abbandonare la mia vocazione. Nella sua furia ha anche cercato di ingannarmi prendendo le sembianze di Gesù”. Il diavolo continuò a cercare ad apparirle come Gesù e per porre rimedio a questo problema il suo direttore spirituale – Padre Boyer –in un primo momento la invitò a rinnovare la sua professione dei voti ogni volta che riceveva la una visita “celeste”. Alla comparsa del “visitatore”, le disse di recitare le Divine Lodi, facendole ripetere anche ai suoi visitatori. Nel loro grande orgoglio e odio contro Dio i demoni non avrebbero mai potuto pronunciare una delle benedizioni e delle lodi divine, come “Sia benedetto Dio” o “Benedetto sia Gesù Cristo”. Il direttore spirituale di Josefa quasi sicuramente scoprì questa nuova arma potente contro i demoni, leggendo la biografia di Santa Gemma Galgani (1878-1903), perché era proprio attraverso la recita della Divine Lodi, che Gemma fu finalmente in grado di contrastare il diavolo che spesso le appariva sotto diversi travestimenti, nel tentativo di ingannarla. Gemma aveva imparato – grazie al suo direttore spirituale, il Venerabile Padre Germano – che il diavolo ha le labbra inquinate e non è mai in grado di pronunciare queste parole di lode e di benedizione. Lucifero disse a Santa Gemma Galgani: “Prega pure per te stessa, ma se pregherai per gli altri te la farò pagare a caro prezzo!” Gli attacchi che i demoni intrapresero contro la mistica e stimmatizzata Santa Gemma Galgani sono leggendari. Conosciuta per le sue straordinarie virtù e un profondo amore per Gesù e Maria, Gemma aveva solo 25 anni quando morì nel 1903 dopo aver raggiunto un alto grado di santità. Il diavolo le apparve in molte forme diverse: un uomo peloso e un cane nero che la aggredirono senza pietà; una pantera nera e un angelo splendente di luce. Il diavolo usò questi travestimenti malvagi al punto di fingere di essere un sacerdote con cui Gemma voleva confessarsi – Monsignor Giovanni Volpi – un prete che aveva conosciuto per quasi tutta la sua vita. Un giorno entrò in chiesa, e mentre si preparava a confessarsi, vide che Monsignor Volpi che era già in confessionale. Questo fatto che la sorprese, non avendolo visto entrare in chiesa. Allo stesso tempo cominciò a sentirsi molto turbata nello spirito, come in genere le accadeva quando vi era la presenza di spiriti maligni. Entrò tuttavia nel confessionale e iniziò la sua confessione, come al solito. La voce e i modi erano quelli del confessore che conosceva fin dall’infanzia, ma le parole e i consigli del sacerdote non erano pii, ed erano accompagnati da gesti impropri. «Mio Dio» – esclamò Gemma – «cosa è successo?» Gemma si rese conto che il confessore era il diavolo sotto mentite spoglie. Lasciò in fretta il confessionale e vide che il falso confessore era scomparso. Ebbe la conferma allora che era il diavolo, che con i suoi modi rozzi e diabolici aveva cercato di ingannarla o almeno farle perdere ogni fiducia nel ministro di Dio.

Giorgio Nadali