Le dieci migliori immagini di Maria

 

  • Theotokos di Vladimir di Rublev (“Vergine della Tenerezza”)

Theotokos significa “Madre di Dio”. L’icona forse più importante della Vergine Maria, protettrice della Russia. Il quadro è tra i più copiati al mondo e oggetto di grande venerazione, utilizzato anche in grandi cerimonie di incoronazioni degli zar e elezioni di patriarchi della Chiesa russo ortodossa. Fu dipinto a Costantinopoli nel XII Secolo, anche se la tradizione vede nell’evangelista Luca il suo vero autore.  Misura 113.6 x 68 cm. È conservata nel più grande museo di belle arti russe: la Galleria Tret’jakov di Mosca. I russi chiamano l’icona con il nome di Vladimirskaya.

  • Panagìa Nikopòia

“La Vergine che dà la vittoria”. Fu una delle preziose opere ad essere portata nella basilica di San Marco a Venezia. Ben presto fu considerata protettrice della repubblica marinara. La Vergine siede sul trono e tiene in modo maestoso Gesù con due mani. Il nome dell’opera “panagìa” si riferisce anche al pane sacro “prosphoron”. Nella divina liturgia ortodossa viene benedetta una fetta triangolare in onore di Maria. La maggioranza delle chiese ortodosse dedicate a Maria si chiama panagìa.    

  • La Maestà (Duccio di Buoninsegna)

La Madonna che culla il bambino è materna e regale, circondata da una schiera di angeli e santi. Infatti il titolo completo dell’opera  è  “Maestà con venti angeli e diciannove santi”. Questa tempera su tavola è considerata l’opera più importante di Duccio di Buoninsegna (1260-1319). Alla base del trono è riportata in latino una preghiera: “Santa Madre di Dio sia causa di pace a Siena e sii vita a Duccio poiché egli così ti ha dipinta”. La pala della Maestà è dipinta anche sul retro dove sono dipinti scene della Passione di Cristo. Gli occhi pieni di dolore di Cristo incontrano quelli della Madre. L’opera è custodita nel duomo di Siena. Misura 4,26 m. x 2,11 m.

 

 

  • La Madonna della scala (Michelangelo Buonarroti)

Questo bassorilievo marmoreo (55,5 x 40cm.) è la prima scultura religiosa di Michelangelo Buonarroti(1475-1564) che realizzò quando aveva solo diciassette anni (1492). L’immagine di Maria che culla Gesù è profondamente materna. I cinque gradini visibili nell’opera sono simbolici. Sottolineano come attraverso la Vergine, Dio sia sceso nella condizione umana. Nei bambini che la circondano si possono intravedere figure angeliche. Per Michelangelo la Madonna con Gesù è presente in moltissime opere. Michelangelo si è ispirato per la Madonna della scala all’icona dipinta dal monaco siriaco Giovanni Climaco Klimax tou Paradeisou (Scala del Paradiso). È custodita nella Casa Buonarroti, a Firenze. Solo cinque anni dopo, a ventidue anni, Michelangelo raggiungerà l’apice con la splendida opera marmorea (174 x 195 x 69 cm.) della Pietà (1497-1499) che raffigura Maria che ha in braccio Cristo deposto dalla croce. È custodita nella basilica di San Pietro in Vaticano.

  • Pala dell’Assunta (Tiziano Vecellio)

Nella basilica veneziana di  Santa Maria Gloriosa dei Frari è custodita sull’altare maggiore una delle opere principali del Rinascimento, dipinta da Tiziano Vecellio (1480-1576) dal 1515 al 1518. È un enorme olio su tavola (6,90 m. x 3,60 m.). Testimonia la consacrazione della basilica alla Vergine. Raffigura Maria che ascende al Cielo per essere incoronata regina dell’universo. Nel dipinto di Tiziano, Maria è rappresentata come esempio perfetto di bellezza e purezza. La Vergine si trova sospesa tra la tensione del mondo terreno e lo splendore celeste. Spesso nelle raffigurazione antiche dell’Assunzione, la Madonna era raffigurata con lo sguardo rivolto in basso, verso il sepolcro vuoto di Cristo. In quest’opera invece Maria guarda verso la gloria celeste.  

  • Madonna dei pellegrini (Michelangelo Merisi da Caravaggio)

Maria è in piedi sulla soglia di una chiesa. Appare come una donna del popolo e i pellegrini a piedi nudi e sporchi appartengono alla classe povera. Caravaggio (1571-1610) amava la corrente pauperistica. La Madonna si offre a gente povera con i piedi sporchi, no ad un’aristocrazia. Caravaggio voleva esprimere la vicinanza di Maria ai pellegrini del suo tempo. Sia lei sia i pellegrini sono abbigliati con gli abiti popolari dell’epoca. La devozione dei pellegrini è ricompensata dalla visione di Maria. La Madonna indossa abiti con i colori blu e rossi (umano e divino). È un olio su tela (2,60 m. x 1,50 m.) del 1604 circa. È custodita nella Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio, a Roma.

 

  • Madonna di Kazan’ (Monaci ortodossi di Costantinopoli)

È una splendida icona ortodossa dell’XI secolo. Realizzata a Costantinopoli. Trafugata dai Tartari fu scoperta a Kazan’ (Russia) nel 1579. Molto venerata dai russi ortodossi. La leggenda vuole che sia stata Maria stessa a favorire il ritrovamento indicandone il luogo a Matrona, una ragazza alla quale apparve. Sino al 1904 fu custodita nel monastero ortodosso della Theotokòs (“Madre di Dio”) di Kazan’. Nel 1985 passò al santuario di Fatima (Portogallo). Nel 1993 fu donata al papa San Giovanni Paolo II che nel 2004 la donò ad Alessio II, patriarca ortodosso di Mosca. Oggi si trova nella chiesa ortodossa dell’elevazione della santa croce, che fa parte del monastero dove fu ritrovata, a Kazan’.

 

  • Icona della Theotokòs (Monaci ortodossi di Santa Caterina nel Sinai)

Nell’antichissimo monastero di Santa Caterina sul Monte Sinai (Egitto) questa icona di Maria del XIII secolo è stata realizzata (come molte icone) con rosso di uovo su tempera. Mostra la Madonna (Theotokòs) che china il capo verso Cristo con le mani tese in segno di supplica e di adorazione. La mano sinistra della Vergine è ben disegnata e dipinta con le dita affusolate. Il volto – soprattutto gli occhi – è secco e lineare. Le linee rosse disegnate sulle palpebre superiori e la punta del naso sono vezzi artistici per aggiungere vita e colore al viso. L’ icona è insolita perché ci sono quattro stelle sulla “maphorion”  (velo) viola di Maria; uno sulla sommità della testa e tre attraverso il seno, normalmente ce ne sono due. Misura 101.6 x 68.7 cm.

 

  • Incoronazione della Vergine (Lorenzo Monaco)

Enorme polittico di tempera e oro su tavola (5,06 x 4,48 m.) di Lorenzo Monaco (1370-1425) dipinto nel 1414.  La Vergine Maria viene incoronata in Paradiso da suo Figlio, mentre tutto intorno nel trittico si svolgono altri momenti importanti che vedono la presenza di Maria, come la natività e l’adorazione dei Magi. Il fondo oro rappresenta la santità. L’opera è affollata di santi di cui diciassette noti e altri tre indefiniti. Il blu è stato realizzato con la costosa polvere di lapislazzuli. Custodita nel Museo degli Uffizi a Firenze.


  • Madonna del libro (Sandro Botticelli)

Piccola tempera su tavola dipinta da Sandro Botticelli (1445-1510) tra il 1480 e il 1483. Misura 58 x 39,5 cm. Maria tiene in braccio il Bambino, che guarda la Madre. Si trovano in un angolo della stanza presso una finestra. Sotto di loro un libro che potrebbe essere il libro Horae Beatae Mariae Virginis, un libro di preghiere per i laici usato dal XIII al XVI secolo. Maria è assorta nella lettura del libro ed è vestita con un velo blu che ha i significati simbolici di purezza, paradiso e regalità. Il Bambino tiene in mano tre chiodi della croce e ha al polso la corona di spine come riferimento alla sua Passione.

        

Giorgio Nadali

        


Apparizioni. La Vergine di Cuenca (Ecuador)

Il 28 agosto 1988, alle quattro e trenta del mattino, Patricia Talbott (o Talbot) Borrero, di diciassette anni, terza figlia di genitori divorziati, vede la sua stanza riempirsi di «una luce brillante». Si nasconde sotto le coperte e poi osa guardarsi intorno. Vede «una bella signora dentro la luce» e sente dire: «Non temere, io sono la tua Madre del Cielo. Unisci le mani sul petto e prega. Prega molto per la pace nel mondo. Ti amo molto, piccola mia. Cambia. Prega molto per i sacerdoti, i religiosi, perché Satana sta cercando di tentarli con il peccato: la confusione sarà la sua principale provocazione. Desidero che tu, mia piccola figlia, […] che tu mi faccia un altare qui con dei ceri benedetti. Io sono la guardiana della fede e sarò sempre con te, […]». Patricia incrocia le braccia e comincia a recitare il Padre Nostro. «Non così, non così!» le dice l’apparizione, che le insegna a pregare dolcemente. Alla fine di questa preghiera l’apparizione se ne va. Patricia sente un «profumo di rose» attorno a lei. La famiglia Talbott allestisce un piccolo altare per la Vergine. Nei giorni seguenti ha luogo una seconda appone. Patricia tiene la testa rovesciata indietro e le braccia distese. Poco dopo, nella cattedrale di Quito, la Vergine le si mostra «come una silhouette». Il 7 ottobre 1988, verso le diciassette e trenta, a Città del Messico, in Piazza dello Zocalo, Patricia ha una nuova apparizione.

«È stato durante questa apparizione che l’ho vista per la prima volta come se fosse una persona reale, con un corpo, precisa Patricia. Prima, era una visione, oggi Ella mi ha parlato con una gran bella voce e mi ha detto: “Piccola mia, Sono contenta di vederti. Non avere paura”». La ragazza spiega che nel momento in cui si è inginocchiata davanti all’immagine sacra ha sentito dentro di sé «un grande pentimento per i suoi peccati». Patricia chiede alla Vergine perché non ha scelto una persona più intelligente e più santa di lei. «Gesù è un dottore che viene per guarire i malati», le risponde la Madonna. Patricia chiede un segno”. Qualche istante dopo, la sua compagna di viaggio, Bernardita Gerves, di ventinove anni, «vede» a sua volta. Alcuni minuti Più tardi, Patricia ha un’altra visione, quella di «bambini nudi di tutte le razze mondo: avevano delle plaghe su tutti i piccoli corpi e si trovavano in un grande campo da cui uscivano nuvole di fumo. La Vergine si mostra di nuovo e le prende le mani. «Sarà una prova della tua fede tu mi vedrai come prima, ma non mi potrai toccare. Prega molto per pace nel mondo […]. Sto per fermare la mano di mio Figlio: cambiate e convertitevi», sente dire la ragazza. Il giorno dopo nel Santuario di Nostra Signora di Guadalupe, Patricia ha una nuova apparizione non appena entra nella basilica. «La Vergine stava su una nuvola, scalza, con un velo azzurro che le copriva la testa e scendeva fino alle caviglie, poi portava un nastro rosso in alto sulla tunica bianca. Aveva dei grandi occhi a mandorla del colore del miele come la capigliatura che le spuntava dai lati del velo; il naso era piccolo e diritto, le labbra sottili ed il viso fine. La pelle era dorata. Portava una corona fatta di dodici stelle sospese intorno alla testa.

Le sue braccia erano tese in avanti e verso il basso e teneva un rosario nella mano destra che rimaneva sospeso all’estremità attorno alla croce tenuta, invece, nella mano sinistra. Il rosario era color «caffè» e la croce aveva sopra un Cristo in metallo», spiega Patricia. Un messaggio dice: «Pregate dicendo il rosario che è lo scudo contro il male. Portate lo scapolare ed esso vi proteggerà. Continuate a tenere in casa con voi il Cuore di Gesù che vi manterrà uniti e vi darà la pace. Fate penitenza e digiunate. Tramite la preghiera, riuscirete ad arrivare al Cuore di mio Figlio». Patricia va davanti alla tilma. Lì va di nuovo in estasi. «Mia piccola anima, le dice la Vergine, fra tre giorni ti rivelerò il grande segreto nel santuario della collina di Tepeyac. Metti in pratica ciò che dicono i miei messaggi e falli conoscere». Tre giorni più tardi, Patricia va in estasi nel luogo che le ha indicato la Madonna. «Mia piccola anima, questa sarà l’ultima volta in cui mi vedi: questo metterà alla prova la tua fede ma mi porterai sempre nel tuo cuore […] . Sto per rivelarti il mio grande segreto, che corrisponde a quello rivelato alla maggior parte degli altri veggenti; questo non lo puoi scrivere né lo puoi dire a nessuno finché non te lo ordinerò io […]. Rimetto nelle vostre mani la grande missione della conversione [ ]. Bambini miei, se vi convertite, il Cuore di mio Figlio si addolcirà [.. .]», sente dire la giovane donna. Poco dopo, a dispetto di qualsiasi aspettativa, arriva un’altra apparizione. Patricia riceve le seguenti parole: «Sono qui per rivelarti la data del grande castigo, quella che non potrai rivelare a nessuno». Ritornata a casa, Patricia informa il suo vescovo e poi organizza un gruppo di preghiera che si riunisce ogni sabato. Il 1 dicembre 1988, nella cappella del collegio dei domenicani di Cuenca, davanti al Santo Sacramento, Patricia sente una «brezza gradevole» e poi cade in estasi, con lo sguardo rivolto verso l’alto e la testa rovesciata all’indietro.

All’improvviso, prende un pezzo di carta su cui scrive questo messaggio senza neanche guardare il foglio: «Voglio che il rosario dell’8 dicembre venga recitato in un teatro aperto: fate in modo che questa cosa si sappia in tutte le parti del vostro paese. Coloro che hanno il rosario nel loro cuore avranno anche, allo stesso modo, l’impronta dell’amore di Dio». Il vescovo della diocesi ha autorizzato questa riunione, che si è svolta in una piazza nella quale Giovanni Paolo II aveva celebrato una messa nel 1985. Accorrono duemila persone. Il 24 dicembre, la Vergine sarebbe apparsa ad un amico di Patricia e avrebbe detto: «Amatevi come Lui ed io vi amiamo». Il 26 dicembre 1988, la Vergine chiede di allestire un «punto di raccolta e smistamento dei vestiti per i poveri». All’inizio di gennaio 1989, un messaggio annuncia «dieci giorni di tenebre». Nel giugno 1989, l’apparizione mostra a Patricia un luogo che ha scelto e che chiama «il Giardino della Vergine»: El Cajas, a 3.500 metri di altitudine. Le apparizioni pubbliche continuano a susseguirsi, a volte anche davanti a 100.000 persone. Il 16 luglio 1989, la Vergine appare accompagnata dagli arcangeli san Michele e san Raffaele e chiede delle preghiere per le anime del Purgatorio, per il Papa e per i sacerdoti. Il 5 agosto 1989, Patricia ha una visione del Cristo. Il 28 agosto, 6.000 persone si recano al «giardino di El Cajas» per una processione La Vergine appare a Patricia e le chiede che i fedeli si consacrino al Sacro Cuore di Gesù ed alla sua Immacolata Concezione il 7 settembre seguente.

Il 9 settembre e il 7 ottobre 1989, alcuni messaggi accennano ad una «terza guerra mondiale». Il 6 gennaio 1990, 10.000 persone si recano sul luogo. Nei giorni seguenti, molte immagini della Vergine e un crocifisso appartenente a Patricia, avrebbero versato delle «lacrime». In marzo totale, dal 28 agosto 1988 fino al 3 marzo 1990 Patricia sostiene di aver avuto 112 apparizioni della Vergine. Il 16 gennaio 1991 Patricia si è sposata con André ventidue anni. Mons. Andrés Vega Cordoba, di ventidue anni. Mons. Luna Tobar, vescovo della diocesi, rimane molto riservato. Ha chiesto a Patricia di non parlare più pubblicamente di quei fatti. Nel 1995, padre J. Teràn, rettore dell’università di Quito ha organizzato un simposio riguardo a questi avvenimenti, da quel momento in poi il vescovo ha ammorbidito la sua posizione.

Giorgio Nadali

(Giorgio Nadali, La Vergine di Cuenca, “Maria”, n. 2, 2015)


Medjugorje. Ecco perché non verrà riconosciuta dalla Chiesa Cattolica

 

«Il più grande imbroglio nella storia della Chiesa». Così lo definì il vescovo della zona – Pavao Zanić, che  nutrì fin dagli inizi fortissimi dubbi sulle presunte apparizioni, proprio sentendo i protagonisti. Diversi uomini di Chiesa, increduli dinnanzi ad una Madonna troppo “chiacchierona” (11.000 apparizioni sino a oggi dal 1981 sono davvero troppe, soprattutto la quotidianità di tali eventi stona con l’eccezionalità dell’intervento soprannaturale in tutte le Sacre Scritture). 18 sono state le apparizioni riconosciute di Lourdes. Ma tutti i giorni da 30 anni a tutt’oggi a Medjugorje è una vera assurdità. Il caso diventerebbe anche il più grande fenomeno di fanatismo nella storia della Chiesa cattolica. Toni cupi e apocalittici e reazioni scomposte di molti fedeli suggestionati. Tipico della “religiosità ipomaniaca” – come la chiama l’esperto psicologo della religione e psicanalista Giacomo Dacquino,  docente presso la Facoltà Teologica di Torino, l’Università Pontificia Salesiana e la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia. Il fanatismo religioso, in buona sostanza. Nulla a che fare con la serenità che viene dalla fede sempliceUna fede che crede più all’amore di Dio, che e a uno arrabbiato pronto a distruggere tutti. Dio non può che amare. E ha mandato Suo Figlio. Abbiamo il suo Vangelo. Altri messaggi sono superflui. A Medjugorje la Madonna avrebbe superato la durata di tre anni della vita pubblica di suo Figlio e avrebbe parlato molto più di Lui, come se il Vangelo non bastasse più…  Una Madonna troppo “apocalittica” – molto distante dalla discrezione di Maria di Nazareth descritta nei Vangeli. Tutti costoro hanno liquidato Medjugorje come un panzana gigantesca per creduloni sempliciotti. Assetati non della Parola, ma del sensazionalismo e del miracolismo bigotto. Di una Madonna showgirl per spettacoli a date fisse c’è n’é già una e non é certo l’umile e discreta Santissima Madre di Cristo. Una Madonna malata di protagonismo, che non indica il Figlio ma solo se stessa (la mia via, la mia missione…) e che fa da anni dell’intervento soprannaturale una routine quotidiana spettacolare non è certo Maria di Nazareth.

Ad oggi le apparizioni sarebbero state 40mila. La Madonna è Madre! – ha detto PAPA FRANCESCO – E ci ama a tutti noi. Ma non è un Capoufficio della Posta, per inviare messaggi tutti i giorni”. “Queste novità – ha affermato il Papa – allontanano dal Vangelo, allontanano dallo Spirito Santo, allontanano dalla pace e dalla sapienza, dalla gloria di Dio, dalla bellezza di Dio”. Perché “Gesù dice che il Regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione: viene nella saggezza”.  http://www.newscattoliche.it/papa-madonna-no-capoufficio-poste/

A Medjugorje in Bosnia Erzegovina, dove ogni anno si recano oltre 2 milioni di pellegrini, è tornata di nuovo una commissione di indagine della Congregazione per la dottrina della fede. Da oltre 25 anni la Madonna apparirebbe ogni giorno ai veggenti e una volta al mese detterebbe un messaggio per l’umanità. Ma il cardinale Bertone non nasconde il suo scetticismo: “Dal 1981 a oggi Maria sarebbe apparsa decine di migliaia di volte a Medjugorje. Questo è un fenomeno non assimilabile ad altre apparizioni mariane”. Per questo il Vaticano ha chiesto all’Opera romana pellegrinaggi (una delle più importanti agenzie di turismo religioso che fa capo al Vicariato di Roma) di depennare dal catalogo le visite al più famoso santuario della ex Iugoslavia. http://www.josp.com/CommerceTab/tabid/88/keys/mariani/language/it-IT/Default.aspx

A tutto ciò si aggiunge un business da parte di alcuni presunti veggenti. Certo, un business si è venuto a creare anche per Lourdes e Fatima, ma non a favore dagli stessi veggenti. Come se Santa Bernadette Soubirous – veggente di Lourdes – avesse aperto un albergo guadagnandoci un sacco di soldi…  Basta confrontare la loro vita con il beato Francisco Marto, con Giacinta Marto e Suor Lucia dos Santos, veggenti di Fatima. O San Juan Diego Cuauhtlatoatzin di Guadalupe… I “veggenti di Medjugorje sono: Vicka Ivanković, Mirijana Dragičević, Marija Pavlović, Ivan Dragičević, Ivanka Ivanković e Jakov Čolo. Quattro dei presunti “veggenti” bosniaci vivono ancora a Medjugorie, una a Monza – sposata con un italiano – e uno fa la spola tra la sua villa con piscina negli Stati Uniti e la cittadina bosniaca. Quest’ultimo – Ivan Dragicevic – nel 1981 era andato in seminario a Visoko, dove ha continuato a ricevere le presunte “apparizioni”. Nel periodo della prima “apparizione”, lavorava in una piantagione di tabacco nelle campagne limitrofe. Dato che a scuola era stato rimandato e non aveva superato l’esame, si pensava che lo studio gli avrebbe procurato minori difficoltà se fosse passato al ginnasio di Dubrovnik. Anche se a Dubrovnik, dopo aver superato l’esame di riparazione riuscendo a passare in seconda classe, non ha tuttavia dimostrato la volontà di proseguire gli studi così come l’aveva per le “apparizioni”, e così è ritornato a casa nel gennaio 1983.

Nessuno dei veggenti ha abbracciato la vita consacrata. Non obbligatoria, ma un fatto insolito per questo genere di eventi. Lourdes e Fatima hanno visto vocazioni consacrate nei veri veggenti e molta discrezione. Nel 1994 Dragicevic si è sposato a Boston con un’americana e così la vocazione al sacerdozio passò irrevocabilmente alla vocazione matrimoniale. L’americana era l’ex miss Massachusetts del 1990, Laureen Murphy, dalla quale ha avuto quattro figli. Ora vive parte dell’anno – da Ottobre ad Aprile – negli Stati Uniti e parte – da Maggio a Settembre a Medjugorje, dove lui e la sua famiglia gestiscono una pensione. Da Ottobre ad Aprile la Madonna gli appare ogni giorno presso la piscina della sua villa di Boston. Perché proprio il periodo Maggio-Settembre? La possibile risposta a questa domanda va ricercata tra i pellegrinaggi dell’agenzia di viaggi americana 206 Tours. Tra le varie offerte, infatti, è presente il pacchetto Prayer Experience with Ivan Dragicevic and Family (“Esperienza di preghiera con Ivan Dragicevic e famiglia”), nel quale viene pubblicizzato e venduto un pellegrinaggio a Medjugorje con alloggio a casa del “veggente”. Stranamente, il periodo in cui Ivan è presente a Medjugorje coincide perfettamente con le date prenotabili per il pellegrinaggio.  Ognuno costa oltre 2000 dollari. http://www.206tours.com/tour1

Tra i motivi di diniego della approvazione della Chiesa per presunte apparizioni vi è: “Qualsiasi tentativo di guadagno finanziario in relazione all’evento supposto”…

In soli 5 anni il “veggente” Ivan Dragicevic ha comprato immobili per un valore complessivo di 1.566.000 dollari, equivalenti a 1.470.953 euro (tenendo in considerazione la valutazione dell’euro al momento delle compravendite). Un americano medio, nei 5 anni avrebbe guadagnato 198.508 dollari lordi, 195.336 euro lordi (tenendo in considerazione la valutazione dell’euro anno per anno). Cifre che, al lordo, sono quasi 10 volte inferiori alla somma spesa dal “veggente”. Come Ivan Dragicevic, anche altri “veggenti” – e i loro parenti – posseggono una pensione a Medjugorje. Il Vescovo di Mostar è finora l’unico canonicamente legittimato ad esprimere un giudizio su Medjugorie e questo giudizio è negativo.

“In questo campo, più che mai, la pazienza è un elemento fondamentale. Nessuna apparizione è indispensabile alla fede, la Rivelazione è terminata con Gesù Cristo”. (Benedetto XVI)

Il 17 marzo 2010 la Santa Sede ha istituito, presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, una speciale commissione internazionale di inchiesta e di studio sulle apparizioni della Madonna di Međugorje, presieduta dal cardinale Camillo Ruini. La Commissione è composta dai seguenti membri: Cardinale Jozef Tomko, Presidente emerito del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali,  Cardinale Vinko Puljić, Arcivescovo Metropolita di Sarajevo,  Cardinale Josip Bozanić, Arcivescovo Metropolita di Zagabria, Vicepresidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa,  Cardinale Julián Herranz Casado, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi,  Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi,  Mons. Tony Anatrella, Psicoanalista e specialista in Psichiatria sociale,  Mons. Pierangelo Sequeri, Docente di Teologia Fondamentale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale,  Padre David-Maria Jaeger, O.F.M., Consultore del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi,  Padre Zdzisław Józef Kijas, O.F.M.Conv., Relatore della Congregazione delle Cause dei Santi,  Padre Salvatore Perrella, O.S.M., Docente di Mariologia presso la Pontificia Facoltà Teologica “Marianum”,  Prof. Dr. Achim Schütz, Docente di Antropologia Teologica presso la Pontificia Università Lateranense, in qualità di segretario,  Mons. Krzysztof Nykiel, Officiale della Congregazione per la Dottrina della Fede, funge da segretario aggiunto. Ai lavori della Commissione hanno partecipato anche alcuni esperti: Franjo Topić, Docente di Teologia Fondamentale a Sarajevo;  Padre Mijo Nikić, S.J., Docente di Psicologia e Psicologia delle Religioni presso l’Istituto Filosofico e Teologico della Compagnia di Gesù a Zagabria, Padre Mihály Szentmártoni, S.J., Docente di Spiritualità presso la Pontificia Università Gregoriana, e  Sr. Veronica Nela Gašpar, Docente di Teologia a Rijeka.

Secondo la fede protestante, anche se fossero davvero scientificamente dimostrati degli autentici miracoli, quali guarigioni connesse a queste apparizioni, andrebbero in ogni caso ascritti come origine a potenze occulte ed ingannatrici che assumono l’aspetto di Maria o di altri santi per ingannare le persone ed allontanarle dall’autentica fede biblica. La Scrittura parla ampiamente di falsi profeti con falsi prodigi: Mt 24,24 e Ap 16,14. Queste apparizioni sono considerate sostanzialmente una forma particolare di spiritismo ed idolatria, anche se piamente mascherati, ma del tutto condannato da Dio: Dt 18,10.

Siti critici su Medjugorje:

http://www.stpauls.it/vita03/0110vp/0110v120.htm (Vita Pastorale)
http://www.stpauls.it/jesus03/0107je/0107je18.htm (Jesus)
http://www.stpauls.it/jesus03/0107je/0107je23.htm (ancora Jesus)
http://www.stpauls.it/fc01/0125fc/0125fc36.htm (Famiglia Cristiana)
http://veritasprimacaritas.googlepages.com/
http://www.sanpiox.it/pub/tradcatt/TClug06.pdf (pagg. 8-34)
http://www.chiesaviva.com/392%20mensile.htm
http://noncredoamedjugorje.blogspot.com
http://www.salpan.org/SCANDALI/CARIS…ntecostali.htm
http://www.salpan.org/SCANDALI/CARIS…-Corvaglia.htm
http://www.effedieffe.com/rx.php?id=…&chiave=savino
http://www.effedieffe.com/rx.php?id=…ria %20chiari
http://www.effedieffe.com/rx.php?id=2194%20&chiave=arai
http://www.ascoltalaradio.it/public/index.php?id=142 (file audio: cliccare su play)

Si può e si deve onorare la Madre di Cristo anche evitando fenomeni dubbi e di fanatismo. Nessuno obbliga un fedele a credere ad alcuna apparizione, nemmeno a quelle rarissime riconosciute dalla Chiesa cattolica. Senza dimenticare che è Cristo il Salvatore. Il resto è solo territorio di guerra contro l’ecumenismo e l’unità dei cristiani.

Giorgio Nadali