I misteri del Natale

Il Natale è la festività cristiana che celebra la nascita di Gesù. Cade il 25 dicembre (il 7 gennaio nelle Chiese orientali, per lo slittamento del calendario giuliano).Il termine italiano Natale deriva dal latino Natalis che significa “natalizio, relativo alla nascita”.Nel calendario romano il termine Natalis veniva impiegato per molte festività, come il Natalis Romae (21 aprile) che commemorava la nascita dell’Urbe, e il Dies Natalis Solis Invicti la festa dedicata al nascita del Sole, anch’essa il 25 dicembre, introdotta da Aureliano nel 273 d.C., soppiantata progressivamente durante il III secolo  dalla ricorrenza cristiana. Da allora in poi il natale ha cominciato a commemorare il Natale Christi. Il Natale è anche chiamato Natale di Gesù o Natività del Signore e preceduto dall’aggettivo santissimo (talvolta abbreviato in S.S.).

Secondo il calendario liturgico cristiano è una solennità di livello pari all’ Epifania, Ascensione e Pentecoste ed inferiore alla Pasqua (la festività più importante in assoluto) e certamente la più popolarmente sentita, soprattutto a partire dagli ultimi due secoli. Il Natale viene celebrato il 25 dicembre da molte delle chiese cristiane, comprese la chiesa cattolica, quella protestante e alcune chiese ortodosse (ad esempio quella greca e quella bulgara). Le chiese ortodosse russa, serba e di Gerusalemme invece celebrano il 7 gennaio. Il motivo di questa differenza è che queste chiese non accettano la riforma gregoriana del calendario, promulgata da papa Gregorio XIII nel 1582, e continuano a seguire il vecchio calendario giuliano, il cui 25 dicembre corrisponde al nostro 7 gennaio (questa corrispondenza è valida dal 1900 al 2099). La chiesa armena pone maggiore enfasi sull’Epifania, la visitazione dei Magi, celebrando contemporaneamente il Natale il 6 gennaio. La chiesa armena di Gerusalemme però utilizza il calendario giuliano, e la festività cade il 19 gennaio. I paesi che celebrano il Natale il 25 dicembre riconoscono il giorno precedente come la Vigilia. In Olanda, in Germania, in Scandinavia ed in Polonia il giorno di Natale ed i giorni successivi sono chiamati Primo e Secondo giorno di Natale. In Gran Bretagna, Canada e Australia, il 26 dicembre viene chiamato Boxing day, mentre in Italia, Irlanda e Romania viene chiamato giorno di Santo Stefano.

La nascita di Gesù

La festa del Natale è la celebrazione della nascita di Gesù. Secondo i Vangeli, egli nacque da Maria a Betlemme, dove lei e suo marito Giuseppe si recarono per partecipare al censimento della popolazione organizzato dai romani. Betlemme significa in ebraico “casa del pane” (Beth Lehem). Cristo si autodefinirà trant’anni dopo come “pane della vita” (Giovanni 6,48)

Per i suoi discepoli la nascita o natività di Cristo è stata preceduta da diverse profezie secondo cui il messia sarebbe nato dalla casa di Davide per redimere il mondo dal peccato.

Liturgia cristiana

Il calendario liturgico cattolico del rito romano la considera la seconda solennità dopo la Pasqua e conclusiva del periodo d’Avvento. Nella Chiesa latina il giorno di Natale è caratterizzato da quattro messe: la vespertina della vigilia, ad noctem (cioè la messa di mezzanotte), in aurora, in die (nel giorno). Come tutte le solennità, ha una durata maggiore rispetto agli altri giorni del calendario liturgico, infatti, le solennità si fanno iniziare ai vespri del giorno prima facendo così saltare i vespri propri del giorno precedente. Il tempo litugico del natale si conta a partire dal 24 dicembre, per terminare con la domenica del Battesimo di Gesù, mentre il periodo precedente al Natale comprende le quattro settimane d’Avvento.

La data di nascita di Gesù Cristo 2022 anni fa

Non esiste una tradizione autorevole che attesti la data di nascita di Gesù. Se secondo la maggioranza degli storici, l’anno di nascita può essere collocato tra il 7 e il 4 a.C., sul mese e il giorno non vi è alcun dato certo. Nei secoli la questione ha dato vita a ipotesi varie e contrastanti circa la sua collocazione temporale L’avvento del Natale cristiano. Gesù nacque sotto l’Imperatore Cesare Augusto. Questi non poteva essere ancora vivo nell’anno 1 (l’anno 0 non esiste). La data fu scoperta errata dal monaco Dionigi il Piccolo, che nel 527 calcolò la data esatta della nascita di Cristo. Dionigi introdusse quindi l’usanza di contare gli anni ab Incarnatione Domini nostri Iesu Christi, cioè “dall’Incarnazione del nostro Signore Gesù Cristo”. Questa usanza si diffuse in tutto il mondo cristiano entro l’VIII secolo, sostenuta da chierici come Beda il Venerabile. Propriamente, secondo la dottrina cristiana, il momento dell’Incarnazione di Gesù è quello del suo concepimento e non della sua nascita; ma poiché Gesù, secondo la tradizione, nacque il 25 dicembre, concepimento e nascita avvennero nello stesso anno.

I primi secoli

Il Natale non è presente tra i primi elenchi di festività cristiane di Sant’Ireneo e Tertulliano; Origene, probabilmente alludendo ai Natalitia imperiali dichiara che nelle scritture solo i peccatori, e non i santi, celebrano la loro nascita. Arnobio ridicolizza la celebrazione dei “compleanni” degli dei.Nel calendario liturgico della chiesa occidentale la data fu fissata con certezza dal IV secolo. In verità, la Chiesa cristiana non celebrava la nascita di Cristo il 25 dicembre, ma il 6-7 gennaio nel giorno dell’epifania (dal greco epiphàneja: manifestazione, comparsa, apparizione, nascita). Il tentativo di fissare una data in cui celebrare la sua nascita avvenne circa due secoli dopo la sua morte. Data la mancanza di una tradizione autorevole circa la nascita di Gesù (in senso epifanico e umano), il 25 dicembre venne scelto perché così cristiani poterono opporre e sovrapporre alla festa pagana la festa della nascita del vero Sole, Cristo. Il processo attraverso il quale il 25 dicembre divenne la ricorrenza della nascita di Gesù per tutta la cristianità, incominciò nel III e durò fino al secolo successivo e differì temporalmente secondo le diocesi.

Ipotesi sull’origine della data del Natale

Sul fatto che il Natale venga festeggiato il 25 dicembre vi sono diverse ipotesi che possono essere raggruppate in due categorie: la prima che la data sia stata scelta in base a considerazioni simboliche interne al cristianesimo, la seconda che sia derivata dall’influsso di festività celebrate in altre religioni praticate contemporaneamente al cristianesimo di allora. Le due categorie di ipotesi possono coesistere.

Questo primo gruppo di ipotesi spiega la data del 25 dicembre come “interna” al cristianesimo, senza apporti da altre religioni, derivante da ipotesi cristiane sulla data di nascita di Gesù.

·           Un’ipotesi afferma che la data del Natale si fonda sulla data della morte di Gesù o Venerdì Santo. Dato che la data esatta della morte di Gesù nei Vangeli non è specificata, i primi Cristiani hanno pensato di circoscriverla tra il 25 marzo e il 6 aprile. Poi per calcolare la data di nascita di Gesù, hanno seguito l’antica idea che i profeti del Vecchio Testamento morirono ad una “era integrale”, corrispondente all’anniversario della loro nascita. Secondo questa ipotesi Gesù morì nell’anniversario della sua Incarnazione o concezione, così la sua data di nascita avrebbe dovuto cadere nove mesi dopo la data del Venerdì Santo, il 25 Dicembre o 6 Gennaio.

·           Un’altra ipotesi, invece, vede la data del Natale come conseguenza di quella dell’annunciazione, il 25 marzo. Si riteneva infatti che l’equinozio di primavera, giorno perfetto in quanto equilibrato fra notte e giorno, fosse il più adatto per il concepimento del redentore. Da qui la data del Natale, nove mesi dopo.

·           Il sorgere del sole e la luce sono simboli usati nel cristianesimo e nella Bibbia. Ad esempio nel vangelo di Luca, Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, descrive la futura nascita di Cristo, come “verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge”. Il Natale, nel periodo dell’anno in cui il giorno comincia ad allungarsi, potrebbe essere legato a questo simbolismo.

Il secondo gruppo di ipotesi spiega la data del 25 dicembre come “esterna” al cristianesimo, come un tentativo di assorbimento di culti precedenti al cristianesimo con la sovrapposizione di festività cristiane a feste di altre religioni antiche. C’è chi afferma che la nascita del Cristo derivi dalla tradizione e dalla festa ebraica della luce, la Hanukkah, che cade il venticinquesimo giorno di Kislev e all’inizio del Tevet. Il mese di Kislev è comunemente accettato come coincidente con dicembre. Sotto l’antico Calendario Giuliano, per scelta popolare, la nascita di Cristo venne fissata al 5 a.C., il venticinquesimo giorno di Kislev. In questo senso il cristianesimo avrebbe ripetuto quanto già fatto per le principali festività cristiane come pasqua o pentecoste, che sono derivate dalle corrispondenti festività ebraiche. Nella antica Roma il 25 dicembre era la festa dei Lupercali, la festa della luce. E’ stat presa questa data per significare la Luce che viene nel mondo, cioè Gesù Cristo.

I Vangeli

Nel vangelo di Matteo la nascita di Gesù viene posta durante il regno di Erode il Grande (2,1): questi morì il 13 marzo del 4 a.C., quindi Gesù nacque prima di questa data. Basandosi sul termine di due anni citato da Matteo (2,16), alcuni propongono il 6 a.C.. Anche il vangelo di Luca fa riferimento a Erode (1,5); inoltre dice che Gesù nacque in occasione del censimento indetto dal governatore della Siria Quirinio (2,2). In effetti, Tertulliano riferisce che l’imperatore Augusto aveva bandito un censimento nel 7 a.C.; Quirino, però, divenne governatore solo nel 6 d.C., dopo la deposizione di Archelao, e bandì allora un altro censimento, come riferisce Giuseppe Flavio. Probabilmente Luca, che scrive decenni più tardi, ha confuso le date poiché ad entrambi gli avvenimenti (morte di Erode e deposizione di Archelao) fecero seguito delle turbolenze sociali legate alle attese messianiche degli ebrei. Di recente i biblisti della “scuola di Madrid” hanno proposto una spiegazione alternativa: il passo di Luca sarebbe la traduzione errata di una presunta fonte in lingua aramaica, che parlava in realtà di un censimento precedente a quello di Quirino (quindi quello indicato da Tertulliano).

I vangeli di Marco e Giovanni, invece, non danno alcuna informazione sulla nascita di Gesù: essi infatti iniziano il racconto dalla predicazione di Giovanni Battista, con Gesù già adulto.

La stella di Betlemme e la cometa “inventata” da Giotto

Sono stati fatti diversi tentativi di identificare la “stella” vista dai Magi (Vangelo di Matteo, cap. 2) (i Re Magi sono magi (ossia astrologi), probabilmente del culto di Zoroastro, che secondo il Vangelo di Matteo giunsero da Oriente a Gerusalemme per adorare il bambino Gesù) con un evento astronomico noto: questo consentirebbe di determinare con maggiore precisione la data della nascita di Gesù. Il primo tentativo, in ordine di tempo, fu quello di identificare la “stella” con la cometa di Halley; essa tuttavia passò nel 12 a.C., il che sembra essere troppo presto. In tempi recenti è stato proposto che si sia trattato di un allineamento planetario: da questa ipotesi si ottiene una datazione compresa tra il 7 e il 6 a.C.. Se si riesce ad identificare la stella di Betlemme con un determinato evento astronomico, se ne ottiene un’indicazione sulla data di nascita di Gesù. È stato proposto che si trattasse della cometa di Halley, che fu visibile nel 12 a.C., ma questa data non è compatibile con l’opinione corrente della maggior parte degli storici che datano la nascita di Gesù tra il 7 e il 4 a.C.. Non esiste peraltro alcuna tradizione che identifichi la “stella” con una cometa prima di Giotto. Altri hanno suggerito che non si trattasse di un singolo oggetto celeste, ma di una congiunzione di pianeti: Keplero per primo segnalò che nel 7 a.C. vi fu una tripla congiunzione di Giove con Saturno, evento che, nella sua ripetitività nello stesso anno, si verifica ogni 805 anni. Nel febbraio del 6 a.C., invece, vi furono simultaneamente le congiunzioni di Giove con la Luna e di Marte con Saturno, entrambe nella costellazione dei Pesci.

La teoria del parallelismo tra Horus e Gesù

Nel 1999 la storica e archeologa D.M. Murdock nel libro The Christ Conspiracy mette in luce delle somiglianze notevoli che intercorrerebbero tra la figura di Gesù Cristo e quella del dio egizio Horus. In questo ripercorre sostanzialmente le tesi di Massey sul parallelismo Horus/Gesù. La questione relativa all’attendibilità delle sue tesi è tuttora molto controversa e il dibattito molto acceso. L’autrice non ha una formazione accademica in egittologia e una delle critiche sostanziali rivoltele è di non aver utilizzato fonti primarie, ma fonti poco attendibili come «Ancient Egypt: The Light of the World» di Gerald Massey. Nel suo libro «Christ in Egypt» l’autrice replica che il suo lavoro non si ispirerebbe a quello di Massey (sebbene a distanza di cento anni risulterebbe sostanzialmente corretto) ma su molteplici fonti di egittologi tra cui cita Margaret Murray, egittologa e antropologa vissuta negli anni Trenta, che nel libro «Il Dio delle streghe» si è occupata di stregoneria medievale cercando di trovare le sue radici nel periodo pre-cristiano. Anche la storicità del lavoro della Murray è ancora molto discussa e le sue argomentazioni sono oggi aspramente criticate in ambito accademico: tra gli storici che criticano la sua impostazione di ricerca e quindi i risultati raggiunti ci sono Norman Cohn, Ronald Hutton, G. L. Kitteredge, Keith Thomas, J. B. Russell and Carlo Ginzburg. Questo getta nuove ombre sulla canonicità storico/scientifica dell’opera della D.M. Murdock. Si consideri inoltre che, analogamente a quanto affermato dagli egittologi in relazione alle tesi di Massey, la ricostruzione della vita di Iside e Horus fatta dalla Murdock è in aperto contrasto con i risultati raggiunti dall’attuale egittologia e non trova riscontri nella narrazione delle vicende di Horus e Iside come narrate nella mitologia egizia.
D.M. Murdock afferma di aver ritrovato questi motivi nel corso dei suoi studi e di averli poi riordinati in una specie di racconto evangelico mettendo in luce le somiglianze di fondo. Tra lee analogie individuate dall’autrice nel suo libro : fu annunciata la sua nascita alla madre dall’angelo Thot, che le comunicò anche che il figlio sarebbe stato concepito verginalmente. Nacque in una grotta il 25 dicembre dalla vergine Iside, annunciato da una stella d’oriente. Fu adorato nella grotta da pastori e da tre saggi che gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Da bambino insegnò in un tempio. Ebbe dodici discepoli. All’età di trent’anni fu battezzato da una figura nota come Anup, che venne in seguito decapitato (come Giovanni Battista). Combatté quaranta giorni nel deserto contro Satana. Compì miracoli, come la resurrezione dei morti e la camminata sulle acque. Fu chiamato il “Santo Bambino” ed era noto con molti nomi, tra cui: “La Verità”, “La Luce”, “La Vita”, “L’Unto Figlio di Dio” e il “Buon Pastore”, “L’Agnello”, “La Stella del Mattino”. Horus nacque ad Annu, il “posto del pane”, mentre Gesù nacque a Bethleem (Betlemme) , la “casa del pane”. F crocefisso tra due ladroni e dopo tre giorni risorse dai morti. È rappresentato da una croce. Assieme a Iside e Osiride, Horo costituisce un membro della trinità egizia.

I doni a Gesù bambino

MirraSimbolo di sacrificio. La mirra era uno degli elementi per l’unzione dei defunti per prepararli alal sepoltura. Nella Bibbia è uno dei principali componenti dell’olio santo per le unzioni (Esodo, XXX,23), ma anche un profumo, citato sette volte nel Cantico dei Cantici. La mirra è una gommaresina romatica, estratta da un albero o arbusto del genere Commiphora, della famiglia delle Burseraceae. Attualmente la mirra è utilizzata come componente di prodotti farmaceutici (proprietà disinfettanti) e soprattutto nella profumeria ma in certi paesi come la Francia ed il Belgio. E’ citata 16 volte di cui 3 nei Vangeli. Probabilmente un flacone prezioso con olio di mirra.

Matteo 2:11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

Marco 15:23 e gli offrirono vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.

Giovanni 19:39 Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre.

IncensoSimbolo di santità. Gesù sommo sacerdote. I cristiani ortodossi in Grecia lo comprano come le caramelle. Nel negozio scelgono il tipo desiderato e con una paletta lo mettono in un sacchetto e lo acquistano a peso. Sono grossi cristalli multicolore. Anche la chiesa russo ortodossa lo vende ai fedeli in scatolette colorate. I fedeli lo accendono personalmente in chiesa o in casa davanti alle icone.. A Gesù bambino fu donato dai Magi perché l’incenso è simbolo di santità. Non a caso la pianta da quale proviene l’incenso si chiama Boswellia Sacra ed è usato in diverse religioni. E’ citato 124 volte nella Bibbia, di cui 4 nei Vangeli e 1 nell’Apocalisse. Probabilmente un contenitore con grani di incenso.

Matteo 2:11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

OroSimboleggia la regalità di Cristo. Nella Bibbia viene citato molte volte ed è l’elemento con cui doveva essere costruita l’Arca dell’Alleanza nell’Esodo (25,10-13) secondo la volontà di Dio stesso:  “Faranno dunque un’arca di legno di acacia: avrà due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. La rivestirai d’oro puro: dentro e fuori la rivestirai e le farai intorno un bordo d’oro. Fonderai per essa quattro anelli d’oro e li fisserai ai suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli sull’altro. Farai stanghe di legno di acacia e le rivestirai d’oro”. Probabilmente un cofanetto con alcuni piccoli lingotti, poi abbandonato nella grotta.

Giorgio Nadali


OLTRE. Settimanale online del soprannaturale. www.oltre.online

E’ nato OLTRE. il Settimanale online del soprannaturale.

www.oltre.online

Troverai decine di articoli gratuiti sul soprannaturale….

Aldilà, Angeli, Demoni, Fede & Scienza, Apparizioni, Miracoli, Profezie, NDE (esperienze di pre morte), Religioni & Sette, Rituali, Spiritualità, Preghiera, Curiosità, Segreti delle Religioni, Ultime notizie!…

Vieni a trovarci!

oltre screnshot

Dal 2016 alcuni contenuti saranno disponibili solo su sottoscrizione e saranno presenti i banner delle aziende sponsor

www.oltre.online

posta@oltre.online

Testata giornalistica settimanale sul soprannaturale. Registrata al Tribunale di Milano, N. 134 del 07/05/2015.

Direttore responsabile: Giorgio Nadali

 

 

 

 


Segreti di santi

 

I santi esistono in diverse religioni, ma sono numerosi e venerati soprattutto nel Cristianesimo cattolico e in quello ortodosso. Quest’ultimo però non proclama più nuovi santi, mentre il cattolicesimo dichiara tra santi e beati, almeno una quindicina di nuovi ogni anno. Nel Buddhismo si chiamano arya-pudgala e sono i “nobili individui” che hanno il darsana marga (il sentiero della visione). Nell’Induismo la persona diventa santa per acclamazione popolare (com’era un tempo per la Chiesa cristiana) e vi sono due tipi di santi. Le incarnazioni del divino e quelli che hanno modellato la loro vita come risposta al divino. Nell’Islàm i santi si chiamano awliya, letteralmente “gli amici di Allah”. Dai Sufi – mistici Islamici – il santo è considerato (anche se uomo) la “sposa di Allah”. L’Ebraismo ha i suoi tsaddik, santi che sono emulati, non venerati. Con il termine ebraico per carità tsedakah ha la stessa radice di tsaddik, perché corregge una società ingiusta.
Ma la parte del leone sui santi la fa la Chiesa cattolica. Il testo chiamato Martyrologium Romanum (Testimoni della fede) – nell’ultima versione del 2004 contiene l’elenco ufficiale dei 9.900 santi e beati (ventimila nella Bibliotheca Sanctorum) della Chiesa cattolica. Nel 2008 la Chiesa cattolica ha dichiarato quattordici nuovi beati e quattro nuovi santi. Nel 2009 sono stati canonizzati dieci santi di cui quattro italiani, due uomini e due donne.

L’ultima santa italiana laica – madre di quattro figli- è stata dichiarata nel 2004 Gianna Beretta Molla († 1962). L’ultimo santo italiano laico è stato il medico Giuseppe Moscati († 1927) nel 1987, patrono degli anatomo-patologi. Papa Giovanni XIII è l’ultimo italiano canonizzato il 27 aprile 2014. La più giovane santa italiana è Maria Goretti, morta a soli dodici anni nel 1902. Qualsiasi battezzato cattolico può chiedere la beatificazione di un altro fedele defunto. Il candidato è detto “Servo di Dio”. Una volta accertata l’eroicità delle virtù è definito “Venerabile. Per essere proclamato “beato” il candidato deve aver fatto un miracolo. Due per essere dichiarato “santo”, tranne che per i martiri. L’attore promuove la causa che è istruita sulle virtù eroiche o sul martirio del Servo di Dio e se ne assume le responsabilità morali ed economiche. Art. 10 – § 1. Possono costituirsi attore della causa il Vescovo diocesano o eparchiale ex officio, le persone giuridiche, quali diocesi o eparchie, strutture giurisdizionali a esse equiparate, parrocchie, Istituti di Vita Consacrata o Società di Vita Apostolica, o Associazioni di fedeli clericali e/o laicali ammesse dall’autorità ecclesiastica. § 2. Può costituirsi attore della causa anche una persona fisica, ossia chiunque faccia parte del popolo di Dio, purché in grado di garantire la promozione della causa nella sua fase diocesana o eparchiale e in quella romana. Art. 11 – § 1. La persona giuridica o fisica si costituisce attore della causa con un atto notarile. § 2. Il Vescovo accetta tale atto dopo aver verificato la capacità della persona giuridica o fisica di assumere gli impegni inerenti al ruolo di attore. Secondo un sondaggio SWG per il settimanale «Famiglia Cristiana» del 2006 il santo cattolico più venerato del Novecento è S. Pio da Pietrelcina (Padre Pio, 1887-1968).

Dal 1968 al 1995 sono stati segnalati 500.000 casi di grazie e miracoli ricevuti. 64.000 casi con descrizioni dettagliate e 500 casi clinicamente documentati. Il 21 giugno 2009 è stata inaugurata la cripta d’oro che custodirà le sue spoglie mortali. 2.711 è il numero di gruppi di preghiera a lui dedicati in Italia. 646 nel mondo in cinquantasei Paesi. Nel 2006 sei milioni di pellegrini hanno visitato il santuario di San Giovanni Rotondo (FG) – lo stesso numero di tutti i visitatori del mondo in Terra Santa. In Italia vi sono circa ottomila comuni. Le vie, piazze, viali dedicate ai Santi, Gesù Cristo, la Madonna, pontefici e persone legate alla religione cattolica sono oltre mezzo milione. Solo a Milano sono oltre duecento. 721 è il numero di comuni italiani che denominati col nome di un santo cattolico. Più due dedicati alla Madonna – Madonna del Sasso (VB) e Domus de Maria (CA). A questi vanno aggiunti circa cinquanta comuni col nome composto di un santo o legato comunque al cattolicesimo. Totale oltre il 10% dei comuni italiani. Il numero di Paesi mondiali col nome di un santo è due. San Marino e Santa Lucia. La santa più prolifica è Santa Brigida di Svezia (1303-1373), madre di otto figli e fondatrice dell’Ordine della Santissima Trinità. Vedova nel 1344. La seconda figlia (Santa Caterina di Svezia) fu suora e anch’essa canonizzata santa. Per battezzare un bambino nella Chiesa Cattolica è obbligatorio imporgli il nome di un santo. «Nel Battesimo il nome del Signore santifica l’uomo e il cristiano riceve il proprio nome nella Chiesa. Può essere il nome di un santo, cioè di un discepolo che ha vissuto con esemplare fedeltà al suo Signore.

Il patrocinio del santo offre un modello di carità ed assicura la sua intercessione. Il “nome di Battesimo” può anche esprimere un mistero cristiano o una virtù cristiana. “I genitori, i padrini e il parroco abbiano cura che non venga imposto un nome estraneo al senso cristiano”». S. Ambrogio. Il suo stemma presenta un alveare e due flagelli incrociati. L’alveare simboleggia l’eloquenza per difendere la Chiesa, i flagelli la stretta disciplina del primo vescovo di Milano. Il suo inno Obduxere polum nobila coeli viene cantato contro le alluvioni. Santa patrona delle hostess e operatrici turistiche: Santa Bona (1156-1207). Vergine pisana. Il 2 marzo 1962 Papa San Giovanni XXIII la rende Patrona delle Assistenti dei viaggiatori, in virtù della spiccata vocazione della Santa a confortare e sorreggere i pellegrini nei momenti più difficili. Le sue spoglie riposano nella Chiesa di San Martino, a Pisa, dove numerose assistenti di volo a lei devote si ritrovano il 29 maggio. Il simbolo della Santa è rappresentato da una croce con la lettera B. Essa è presente nel martirologio romano. Santo patrono dei pasticceri: Saint Honorè († 600). La torta Saint Honoré è una torta che prende il proprio nome dal santo patrono dei pasticceri francesi Saint Honoré o Honoratus (vescovo di Amiens nel VI secolo). La sua statua si trova nella cattedrale di Amiens (Francia). Santa Maria Egiziaca (Alessandria d’Egitto, 344 – 2 aprile 421) è stata una santa e monaca egiziana, già prostituta.

Il culto di Maria Egiziaca si diffuse rapidamente in tutta la cristianità. Santa patrona delle prostitute redente, viene ricordata il 2 aprile dalla chiesa cattolica, da quella ortodossa e da quella copta. S. Agnese di Roma (martire). La patrona dei giardinieri e delle vergini mostra in sogno il futuro marito di queste ultime, ma solo se hanno digiunato precedentemente la sua festa (21 gennaio). S. Benedetto da Norcia. Guardiano dell’ora della morte, ma solo dalle nove alle dieci. Le campane di S. Benedetto sono suonate per tenere lontano il diavolo dai morenti. S. Bonifacio. Occorre piantare i fagioli durante la sua festa (5 giugno) se si vuole un buon raccolto. S. Giuda Taddeo Apostolo. Patrono delle cause perse. S. Maria Maddalena. Le ragazze devono tagliarsi le trecce nel giorno della sua festa (22 luglio). Così avranno dei bei capelli lunghi. San La Muerte è un santo, non riconosciuto dalla chiesa cattolica, il cui culto è diffuso in Argentina e in Paraguay. È noto anche con i seguenti nomi: Señor de la buena Muerte, Señor de la Paciencia, San justo Nuestro Señor de la Buena Muerte, Nuestro Señor de Dios y de la Muerte, San Esqueleto, Ayucaba, Señor que Todo lo Puede, San Severo de la Muerte. A volte, per timore, è chiamato solamente “San”. S. Agata (martire). Il suo stemma presenta una tenaglia d’oro su fondo rosso, simbolo del suo martirio S. Marta di Betania. Nelle Repubblica Ceca chi fa il burro durante la sua festa (29 luglio) e ne offre un po’ alla Chiesa, avrà molto latte durante l’anno. S. Alberto di Lovanio. (21 novembre). Patrono dei pizzaioli e del Belgio. S. Ottilia di Hohenburg. Il 13 dicembre è la sua festa. Un sacerdote prende la camicia maleodorante custodita in chiesa, del padre della santa, patrona dell’Alsazia, e la indossa durante i due giorni precedenti del festival. S. Stefano I, re d’Ungheria. Chiunque usi una pistola il 20 agosto, giorno a lui dedicato, farà sicuramente centro. S. Giorgio di Cappadocia (martire). Se dovete usare una pozione d’amore o seppellire un tesoro fatelo nel suo giorno (23 aprile). Patrono dei cavalli, dei contadini e dell’Inghilterra. S. Marco Evangelista. Nel giorno della sua festa (25 giugno) il sale viene benedetto e dato alle mandrie mentre sono condotte al pascolo. S. Antonio Abate (17 gennaio) è il patrono dei becchini. S. Bernardo (1 giugno) è il patrono degli sciatori. S. Cristoforo (17 gennaio) è il patrono dei becchini. Sanata Bona da Pisa (29 maggio) è la patrona delle hostess. San Girolamo disse: «La tomba vuota è la culla del Cristianesimo» intendendo con questo che il Cristianesimo nasce con la tomba vuota per la risurrezione di Cristo. Disse anche che una donna cessa di essere tale e può essere chiamata uomo quando vuol servire più Cristo che il mondo (Comm. ad Ephesios III,5).

I segreti della produzione di santi

Italia, terra di poeti, navigatori e santi. È ovvio che in Italia abbia sede è il più grande santificio del mondo. Originariamente i santi erano riconosciuti in base al martirio o all’eroismo di vita cristiana, poi dal VI al XIII secolo i santi furono riconosciuti in base ai miracoli compiuti e così è ancora oggi. Niente miracolo, niente onore degli altari. Perciò all’impennata nel numero di santi dichiarati annualmente dalla Chiesa cattolica corrisponde un’impennata nel numero di miracoli riconosciuti. Il cardinale bolognese Prospero Lambertini, eletto papa Benedetto XIV, stabilì nel 1734 le norme per la dichiarazione di santità nel De Servorum Dei Beatificatione et Beatorum Canonizatione. I santi sono presenti anche in altre religioni e anche nella Chiesa ortodossa. Un santo è venerato da tutte le Chiese cristiane, anche dai protestanti di solito poco inclini al culto dei santi. È il cosiddetto megalomartire San Giorgio. Tuttavia l’abbondante produzione annuale di santi e il riconoscimento dei relativi miracoli, necessari alla canonizzazione sono una specialità della Chiesa cattolica, insieme alle reliquie, da sempre. Non esiste oggi un altare cattolico senza la reliquia di almeno un santo inserita al momento della consacrazione della nuova chiesa. Per cui la reliquia più vicino a casa tua è cementata dentro l’altare della tua parrocchia. Il primo “avvocato del diavolo” – colui che sino al 1983 era incaricato di trovare criticamente motivi per non concedere la dichiarazione di santità – fu Prospero Lambertini, nominato nel 1708 da papa Clemente XI. Oggi al posto dell’avvocato del diavolo c’è un relatore della causa di beatificazione (per i beati) o canonizzazione (per i santi). Esclusi i martiri, è necessario dal 1975 il riconoscimento di un miracolo per la beatificazione e un altro per la canonizzazione, la quale può giungere anche dopo parecchi anni. Di questo si occupa la Consulta medica vaticana che convalida circa il 60% dei venticinque casi presentati in media ogni anno. Dal 1588 (data in cui papa Sisto V fondò la Congregazione dei Riti) al 1978 (elezione di papa San Giovanni Paolo II) sono stati dichiarati santi 296 fedeli e 827 beati. Dal 1978 vi è stata l’impennata del numero di canonizzazioni e beatificazioni. 464 le prime e 1.304 le seconde. Duemila sono in lista di attesa. Qualsiasi battezzato cattolico può chiedere la beatificazione di un altro fedele defunto. Il candidato è detto Servo di Dio. Una volta accertata l’eroicità delle virtù viene definito Venerabile. Per essere proclamato Beato il candidato deve aver fatto un miracolo. Due per essere dichiarato Santo, tranne che per i martiri. L’attore (questo è il termine legale) promuove la causa che viene istruita sulle virtù eroiche o sul martirio del Servo di Dio e se ne assume le responsabilità morali ed economiche. Art. 10 – § 1. Possono costituirsi attore della causa il Vescovo diocesano o eparchiale ex officio, le persone giuridiche, quali diocesi o eparchìe, strutture giurisdizionali ad esse equiparate, parrocchie, Istituti di Vita Consacrata o Società di Vita Apostolica, o Associazioni di fedeli clericali e/o laicali ammesse dall’autorità ecclesiastica. § 2. Può costituirsi attore della causa anche una persona fisica, ossia chiunque faccia parte del popolo di Dio, purché in grado di garantire la promozione della causa nella sua fase diocesana o eparchiale e in quella romana. Art. 11 – § 1. La persona giuridica o fisica si costituisce attore della causa con un atto notarile. § 2. Il Vescovo accetta tale atto dopo aver verificato la capacità della persona giuridica o fisica di assumere gli impegni inerenti al ruolo di attore.

Latrìa, Dulìa e Iperdulìa

La latrìa è il culto di adorazione riservato solo alle tre Persone della Santissima Trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo). La venerazione è possibile anche alla Madonna (in questo caso si chiama iperdulìa), agli Angeli, ai Santi (cioè la dulìa e – solo per San Giuseppe – la protodulìa), ma l’adorazione (latrìa) è riservata esclusivamente a Dio. La latrìa si oppone ai peccati gravi – contro il primo Comandamento – di idolatrìa, che è l’adorazione nella vita di qualcos’altro al posto di Dio, divenendo di fatto un idolo per la persona, all’apostasia (abbandono della fede), all’eresia (fede scorretta) e alla magia (sostituirsi a Dio). È importante soprattutto nel Cattolicesimo e nell’Ortodossia distinguere nettamente tra l’adorazione (latrìa) dovuta solo a Dio e la venerazione. Il Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica parla dell’adorazione solo in relazione a Dio. Essa è l’atto principale della virtù della religione. Adorare Dio è riconoscerlo come Dio come il Creatore e il Salvatore, il Signore e il Padrone di tutto ciò che esiste, l’Amore infinito e misericordioso. «Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai» (Luca 4,8), dice Gesù, citando il Deuteronomio. Adorare Dio è riconoscere nel rispetto e nella sottomissione assoluta, il “nulla della creatura”, la quale non esiste che per Dio. Adorare Dio è come Maria nel Magnificat, lodarlo, esaltarlo, e umiliare se stessi, confessando con gratitudine che egli ha fatto grandi cose e che santo è il suo nome. L’adorazione del Dio Unico libera l’uomo dal ripiegamento su se stesso, dalla schiavitù del peccato e dall’idolatria del mondo (nn. 2096-97). Per questo motivo in chiesa la genuflessione va fatta solo davanti al Tabernacolo contenente l’Eucaristia. La venerazione (per Angeli, Santi, Madonna) è invece semplice riverenza e rispetto e quindi devozione (amore spirituale). Adorare qualcuno al posto di Dio (Angeli, Santi, Madonna) è un peccato grave contro il primo Comandamento.

Santi, superstizioni e credenze (attuali)

«La superstizione, l’idolatria e l’ipocrisia percepiscono ricchi compensi, mentre la verità va in giro a chiedere l’elemosina», diceva Martin Lutero. Teoricamente la superstizione non dovrebbe riguardare affatto la religione. Anzi, è proprio il suo contrario. La superstizione, dal latino super stitio, stare sopra, è la credenza che cose ed eventi abbiano un potere sulla libertà umana con un principio di causa-effetto. Un santo può intercedere, secondo la fede cattolica e quella ortodossa. Nessuna intercessione è necessaria per la fede evaangelica (protestante). Dio ascolta tutti. Quando si esagera però si entra nella superstizione. Il più alto numero di santi appartiene alla Chiesa cattolica, la quale scrive nel suo catechismo: «Il primo comandamento vieta di onorare altri déi, all’infuori dell’unico Signore che si è rivelato al suo popolo. Proibisce la superstizione e l’irreligione. La superstizione rappresenta, in qualche modo, un eccesso perverso della religione; l’irreligione è un vizio opposto, per difetto, alla virtù della religione. La superstizione è la deviazione del sentimento religioso e delle pratiche che esso impone. Può anche presentarsi mascherata sotto il culto che rendiamo al vero Dio, per esempio, quando si attribuisce un’importanza in qualche misura magica a certe pratiche, peraltro legittime o necessarie. Attribuire alla sola materialità delle preghiere o dei segni sacramentali la loro efficacia, prescindendo dalle disposizioni interiori che richiedono, è cadere nella superstizione» . Teoricamente, appunto. Tuttavia… (Solo qualche esempio)

Santo/a Superstizione/Credenza e patronato:
Adalberto di Praga L’acqua presa dai pozzi nell’immediata vicinanza delle chiese a lui dedicate hanno speciali poteri taumaturgici. Patrono della Boemia.
Sant’Agata di Catania Chiunque beva acqua santa nel giorno dedicato alla santa (5 febbraio) non sarà morso dai serpenti. Il pane di Sant’Agata protegge nei viaggi pericolosi. Patrona di Catania, degli orafi, dei costruttori di campane, balie. Protegge dai terremoti ed eruzioni vulcaniche, infiammazioni, malattie del seno.
Sant’Agnese di Roma Sant’Agnese mostra alle ragazze il loro futuro marito in sogno la notte prima della sua festa (21 gennaio). I polli cresceranno bene se ricevono un piccolo dolce il giorno di Sant’Agnese.
Sant’Ambrogio L’inno Obduxere polum nubila coeli viene cantato durante la siccità o pioggia costante per avere un tempo più clemente. Patrono di Milano e Bologna, dei fabbricanti di candele, apicultori, fabbricanti di pan di zenzero e scalpellini. Il suo stemma presenta un alveare e due flagelli incrociati. L’alveare simboleggia l’eloquenza per difendere la Chiesa, i flagelli la stretta disciplina del primo vescovo di Milano.
Sant’Andrea Apostolo La vigilia della sua festa (30 novembre) le ragazze desiderose di trovare marito spazzano la loro stanza completamente nude e Sant’Andrea farà incontrare loro il futuro marito (si suppone in un secondo momento). Ma se un uomo o una donna single vedono una bara dietro ad un albero lo stesso giorno rimarranno single. Patrono di Russia, Spagna, Grecia, Scozia, Sicilia, pescatori, macellai, infertilità e mal di gola.
Samt’Anna Madre della Madonna (secondo i Vangeli apocrifi, non quelli ufficiali). Patrona delle vedove, donne incinte, coppie di sposi, sarti, droghieri… Le donne incinte tengono un’immaginetta di Sant’Anna tra i seni.
Sant’Antonio di Egitto Non bisogna spazzare le stanze nel suo giorno (17 gennaio) per assicurarsi l’assenza di insetti in casa. (Allgau, Germania).
Sant’Antonio da Padova Patrono di Padova, Lisbona, donne, bambini, amanti, coppie sposate, asini, minatori. Invocato contro febbre, infertilità, demoni, naufragi, guerra, ritrovamento di oggetti perduti. Protegge dagli spiriti malvagi in cerca di un tesoro.
Santa Barbara Chiunque accenda una candela a Santa Barbara nel giorno della sua festa (4 dicembre) morirà di morte naturale. Patrona di chef di cucina, macellai, scavatori di tombe, pompieri, carpentieri e artiglieri.
San Barnaba La pioggia durante il suo giorno (11 giugno cattolici, 11 aprile ortodossi) rovina la raccolta di uva.
San Bernardino da Siena (Bernardino degli Albizechi) Scrive contro la superstizione nel suo De idolatriae cultu, ma tollera moti abusi dal tardo Medioevo. Secondo la leggenda fa testimoniare un bambino di otto mesi l’innocenza di sua mamma e fa risuscitare un uomo.
Santa Bona Santa patrona delle hostess e operatrici turistiche: Santa Bona (1156-1207). Vergine pisana. Il 2 marzo 1962 Papa San Giovanni XXIII la rende Patrona delle Assistenti dei viaggiatori, in virtù della spiccata vocazione della Santa a confortare e sorreggere i pellegrini nei momenti più difficili. Le sue spoglie riposano nella Chiesa di San Martino, a Pisa, dove numerose assistenti di volo a lei devote si ritrovano il 29 maggio.
Santa Brigitta di Svezia Benedizione dei cavalli nella sua festa (8 ottobre). Patrona di balbuzienti, pellegrini, viaggiatori, Svezia. Invocata quando i bambini tardano a parlare.
Santa Caterina da Siena La testa è a Siena, un piede a Venezia. La Santa protegge le lavandaie e dal mal di testa. Durante la notte di Santa Caterina (30 aprile) sboccia il fiore di Santa Caterina.
San Carlo Borromeo La più alta statua di un santo – il “Sancarlone” – è a lui dedicata ad Arona (Novara), sua città natale. 31,88 metri. Il suo dito indice è lungo 1,95 metri. Si può salire all’interno della statua con elmetto e scala a pioli sino agli occhi. San Carlo predisse la fine della peste a Milano dopo aver visto una visione di un angelo che rimetteva la spada nel fodero. Patrono di Milano con Ambrogio. Il cosiddetto “castissimo” non parlava mai con le donne, parenti comprese. I suoi pronipoti sono proprietari delle tre isole del Lago Maggiore.
San Cristoforo Patrono dell’America, viaggi in auto, marinai, atleti, giardinieri. Gli amuleti di San Cristoforo vengono fissati sui cruscotti delle auto. Le preghiere a San Cristoforo aiutano a trovare tesori e prosperità.
Santa Chiara di Assisi Sul suo letto di morte Chiara ha una visione della Messa di San Francesco. Per questo è patrona della televisione.
Sant’Elmo (Erasmo di Formia) La luce blu che si vede vicino a oggetti alti durante un temporale prende il nome di fuoco di Sant’Elmo, perché quando fu arso vivo (303 d.C.) una luce bluastra si erse dal rogo e fu ritenuta la sua anima. È una scarica elettro luminescente ionizzata simile al plasma. Spesso si presenta sugli alberi delle navi per cui i marinai credono che il fuoco di Sant’Elmo di presenti solo quando un uomo è caduto in mare.
San Giorgio Il giorno di San Giorgio (23 aprile) è il più favorevole per le pozioni d’amore e per cercare tesori nascosti
Santa Gertrude di Nivelles Durante la piaga dell’invasione dei topi a Colonia, sono state fatte processioni anti topi con offerte votive di un topo d’argento e uno d’oro. È patrona degli ospedali, viaggiatori e pellegrini e aiuta contro le invasioni di ratti.
San Gregorio Magno Patrono di insegnanti e studenti, scuole, coristi, cori scolastici, cantanti, musicisti. Nel suo giorno (3 settembre) erano eletti i vescovi bambini nel Medio Evo. Nel 2008 la Chiesa anglicana ne ha eletto uno di tredici anni: Myles Simpson. (All Saints’ Church di Wellingborough, Northamptonshire, Inghilterra).
San Giacomo Apostolo Le candele di San Giacomo allontanano gli spiriti malvagi. Nelle alpi tirolesi i fabbri battono su incudini fredde durante il suo giorno (25 luglio) per rinforzare le catene che imprigionano Satana.
San Giovanni Apostolo Il vino e la birra di San Giovanni servono da rimedi contro i demoni, proteggono contro i fulmini, l’avvelenamento e l’annegamento. Nel giorno del giudizio San Giovanni porta i bambini non battezzati in paradiso. È patrono degli scultori, stampatori, librai, autori, scrittori. Viene invocato contro epilessia e avvelenamenti.
San Giovanni Battista I bambini svezzati nel suo giorno (24 giugno) sono fortunati.
Saint Honorè (Sant’Onorato) Santo patrono dei pasticceri. Saint Honorè († 600). La torta Saint Honoré è il dolce che trae il nome dal santo patrono dei pasticceri francesi Saint Honoré o Honoratus (vescovo di Amiens nel VI secolo). La sua statua si trova nella cattedrale di Amiens (Francia).
San Leonardo abate Patrono di allevatori, minatori, autisti, cavalli, fabbri, fruttivendoli. A Ramsach (Austria) le donne pettinano i loro capelli con l’acqua della fonte della chiesa di San Leonardo per proteggere il bestiame da epidemie. A Gaishof (Svizzera) i cavalli sono portati per tre volte attorno alla chiesa durante il suo giorno (6 novembre) e le loro teste sono spinte in un buco nel muro della chiesa. Ad Aigen (Austria) i tronchi di San Leonardo servono come prova di forza e di coscienza.
Santa Lucia In Ungheria non si può dare ospitalità agli stranieri durante il giorno di Santa Lucia (13 dicembre) altrimenti lo straniero porterà con sé l’immagine della casa. Sempre in Ungheria nel suo giorno è inserita una piuma nell’impasto di un dolce che viene cotto per ogni membro della famiglia. Chi trova il dolce con la piuma bruciata al suo interno morirà l’anno successivo. Patrona dei ciechi, prostitute, escort, sellai, scrittori, sarti. Protegge dalle malattie degli occhi, cecità, mal di gola e infezioni.
San Luca evangelista Oltre ad essere patrono dei medici, pittori, scultori, macellai, tori e bestiame vario, San Luca guarisce i malati se vengono posti dei fogli con formule magiche sul malato anche quando i medici hanno perso ogni speranza.
Santa Margherita di Antiochia (alias Santa Marina) Patrona delle partorienti, di quarantasei comuni italiani, delle vergini, donne sposate e incinte. Invocata contro l’infertilità. Le donne che hanno difficoltà con la gravidanza misurano il loro sottopancia e accendono una candela a Santa Margherita. A Starzedel (Germania) le donne che hanno appena partorito un altro figlio offrono il cordone ombelicale secco del loro bambino (di sei settimane di età) a Santa Margherita. A Salisburgo (Austria) le bambine nate “illegittimamente” (fuori dal matrimonio) devono avere anche il nome di Marina in aggiunta ad un altro nome cristiano per poter crescere in maniera sana.
San Marco evangelista Nel giorno di San Marco (25 aprile cattolici, 11 gennaio greci ortodossi) il sale viene benedetto e dato alle mandrie prima di essere portate al pascolo.
Santa Marta (di Betania) Nella Repubblica Ceca chi fa il burro nel suo giorno (29 luglio) e ne donerà un po’ in chiesa, avrà molto latte durante l’anno. Patrona delle massaie, cuochi, cameriere, pittori, scultori, lavandaie e lavanderie.
San Martino di Tours In Ungheria chi si ubriaca di vino il giorno di San Martino di Tours (11 novembre) non soffrirà di mal di testa e di stomaco per un anno intero. Nel suo giorno la gente può rubare ciò che vuole . Patrono dei mendicanti, viaggiatori, prigionieri, mandriani, albergatori.
Maria di Nazareth (la Madonna) In Ungheria una lampada accesa al notte di Natale assicura che Maria porti fortuna . Chi cattura una rondine il giorno di Natale deve prendere una parte del suo stomaco come rimedio per l’epilessia. Patrona dei marinai, pescatori, della verginità e della castità, donne incinte.
Maria Maddalena Se vengono tagliate le trecce alle ragazzine nel suo giorno (22 luglio) avranno capelli bellissimi. Il suo giorno è sfortunato per matrimoni, viaggi, affari importanti, scalate in montagna e nuotate.
San Matteo Apostolo 21 settembre. Le persone nate nel suo giorno devono, in certe notti, accompagnare gli spiriti a spasso nel cimitero. Ad Hannover le ragazze profetizzano sul loro matrimonio ponendo dei foglietti sull’acqua e interpretandone i movimenti. Patrono degli esattori delle tasse, ufficiali di dogana, cambiavalute, ospedali, navi, etilisti (alcolizzati).
San Mattia Apostolo Chi vede uno spirito senza testa nel cimitero durante la notte della sua festa (14 maggio) morirà nell’anno in corso.
San Nicola Tolentino Il pane di San Nicola Tolentino gettato nel fuoco ne controlla le deflagrazioni.
San Patrizio Nel giorno di San Patrizio (17 marzo) in Irlanda va sacrificato un galletto nero. Il 17 marzo è sempre bel tempo in Irlanda, grazie a San Patrizio. Patrono dei parrucchieri, Irlanda, minatori, fabbri e bestiame.
San Paolo Le giovani donne devono girare i materassi dal verso sbagliato e chiedere a San Paolo di mostrare loro il futuro marito. Patrono dei fabbricanti di tende, stampa cattolica, teologi e colombe. Invocato contro i morsi di serpenti e tempeste in mare.
San Pietro apostolo San Pietro controlla gli eventi atmosferici. Il giorno della cattedra di San Pietro (22 febbraio) è in Olanda i bambini possono ottenere ciò che vogliono. A Erfurt (Germania) nessuno può essere eletto sindaco se porta questo nome.
San Filippo apostolo La sera della vigila della festa originale di San Filippo (1 maggio; oggi 3 maggio) è la notte di Valpurga, notte delle streghe, o vigilia di San Filippo. La notte ha preso il posto della festa della santa (Santa Valpurga). Le streghe escono e danzano al chiaro di luna. Patrono di pastai e droghieri
Santa Rita da Cascia L’olio di Santa Rita da Cascia è un medicamento miracoloso. La santa aiuta in casi difficili.
San Simone zelota apostolo Il giorno della sua festa, 28 ottobre, i mariti non devono contraddire le loro mogli. Se la moglie si sveglia prima del marito in quel giorno, potrà impartire ordini al coniuge per un anno intero.
Santo Stefano martire Numerose credenze tra cui la prima dimostrabile pozione d’amore mai creata. Quella di Santo Stefano in epoca carolingia. I contadini devono leccare il sale di Santo Stefano se partono per un lungo viaggio. I panni messi sull’altare del santo hanno poteri curativi.
S. Stefano I, re d’Ungheria. Chiunque usi una pistola il 20 agosto, giorno a lui dedicato, farà sicuramente centro.
San Tommaso apostolo Il giorno di San Tommaso (3 luglio) è favorevole per conoscere il futuro. Il metodo più geniale è quello di mettere dei foglietti con numeri scritti sopra, dentro gli gnocchi e scommettere su quale gnocco emerge galleggiando per primo dall’acqua bollente. Nella notte di San Tommaso bisogna dormire dalla parte “sbagliata” del letto in modo da conoscere gli eventi del prossimo anno. Architetti, costruttori, cavapietre, falegnami e teologi hanno il loro patrono.
San Vito Patrono di attori e commedianti, minatori, sordi, muti, zoppi, ciechi ed epilettici, morsi di serpente e di cani (preghiera siciliana contro il morso di cane), fulmini. Il ballo di San Vito è l’epilessia. San Vito guarisce dalla rabbia canina, a patto di girare tre volte intorno alla sua chiesa prima di entrarvi.

Giorgio Nadali


Le immagini sacre aiutano a sopportare il dolore

Le credenze religiose possono essere molto potenti e possono avere effetti fisici. Uno studio[1] guidato da Katja Wiech[2] dell’Università di Oxford ha coinvolto ventiquattro individui divisi in due gruppi. Dodici erano studenti cattolici praticanti. Gli altri dodici erano studenti atei. Sono state mostrate loro alcune immagini. Una era un’immagine della Vergine Maria del pittore Giovanni Battista Salvi detto «Il Sassoferrato» (XVII secolo). L’altra era «La dama con l’ermellino», di Leonardo da Vinci. Immagini molto simili. Dopo aver guardato le foto per trenta secondi, i volontari sono stati sottoposti a piccole scosse elettriche per dodici secondi. Ogni volta, è stato chiesto di classificare come il livello di dolore su una scala da zero a cento. I soggetti sono stati poi sottoposti a risonanza magnetica cerebrale.

Quando la squadra della Wiech controllò le scansioni cerebrali dei due gruppi, ha trovato marcate differenze tra di loro. Dopo aver visto il quadro della Vergine Maria, una zona del cervello chiamata corteccia prefrontale risultava illuminata solo nei volontari religiosi. I membri del gruppo religioso riferivano di provare meno dolore quando guardano l’immagine della Vergine Maria, di quando guardavano il quadro di Leonardo. Per i cattolici dodici per cento in meno di dolore. Sul gruppo di non religiosi le immagini non hanno avuto alcun effetto.

Katja Weich ha concluso che: «I cattolici erano coinvolti in un meccanismo cerebrale che è ben noto dalla ricerca come effetto placebo, analgesia e disimpegno emotivo che aiuta le persone a reinterpretare il dolore e renderlo meno minaccioso. Queste persone si sentivano sicure guardando la Vergine Maria, si sentivano protetti, quindi l’intero contesto del test è cambiato per loro. È altamente probabile che anche le persone non religiose potrebbero raggiungere una simile capacità di controllare il dolore, forse attraverso la meditazione o altre strategie mentali».

 Giorgio Nadali

 

 

[1] Religious belief can help relieve pain, say researchers, «The Guardian», 01/10/2008

[2] Katja Wiech è ricercatrice presso la Functional Magnetic Resonance Imaging del Centro per il Cervello, Università di Oxford, fondata dal Centro di Oxford per la Neuroetica


Boom di esorcismi

 

Esorcismi in aumento. Almeno secondo il portavoce dell’Associazione Internazionale Esorcisti – lo psichiatra Valter Cascioli – secondo il quale “le richieste sono aumentate in maniera significativa”. Mezzo milione l’anno. La colpa è dei maghi e degli operatori dell’occulto, ai quali – paradossalmente – poi gli italiani si rivolgono per trovare sollievo dai tormenti diabolici, invece di affidarsi ai sacerdoti esorcisti. La mancanza di fede porta ogni anno dieci milioni di italiani ad avere a che fare con maghi e fattucchiere, e quindi con il demonio. La Chiesa reagisce aumentando il numero di esorcisti nelle diocesi e con l’aggiornamento dei sacerdoti, che in seminario non vengono preparati allo studio della demonologia. Dal 13 al 18 aprile 2015 si è tenuto il corso sul “ministero dell’esorcismo e la preghiera di liberazione” organizzato dall’Istituto Sacerdos di Roma presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum della Capitale. Durante il corso è stato messo in luce come la proliferazione di vampiri nelle serie televisive e nei film di Hollywood tra cui True Blood e Twilight stia incoraggiando i giovani a dilettarsi con le forze occulte. Il nuovo rito degli esorcismi risale al 1999. Il Rituale Romano conteneva, in un apposito capitolo, le indicazioni e il testo liturgico degli esorcismi. Questo capitolo era l’ultimo ed è rimasto senza essere revisionato dopo il Concilio Vaticano II. La stesura finale di questo Rito degli Esorcismi ha richiesto molti studi, revisioni, aggiornamenti e modifiche con varie consultazioni delle Conferenze Episcopali, dopo un’analisi da parte di un’Assemblea Ordinaria della Congregazione per il Culto Divino. Il lavoro è costato dieci anni. Nel Rituale attuale si trova, innanzitutto, il rito dell’esorcismo propriamente detto, da esercitarsi su una persona ossessa. Seguono le preghiere da recitarsi pubblicamente da un sacerdote, con il permesso del Vescovo, quando si giudica prudentemente che c’è un influsso di Satana su luoghi, oggetti o persone, senza arrivare però allo stadio di una possessione vera e propria. C’è, inoltre, una raccolta di preghiere da recitarsi privatamente da parte dei fedeli, quando essi sospettano con fondatezza di essere soggetti ad influssi diabolici.L’esorcismo ha come punto di partenza la fede della Chiesa, secondo la quale esistono Satana e gli altri spiriti maligni, e che la loro attività consiste nell’allontanare gli uomini dal cammino della salvezza. La dottrina cattolica c’insegna che i demoni sono angeli caduti a causa del loro peccato, che sono esseri spirituali di grande intelligenza e potere: “La potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l’edificazione del Regno di Dio. Sebbene Satana agisca nel mondo per odio contro Dio e il suo Regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione causi gravi danni – di natura spirituale e indirettamente anche di natura fisica per ogni uomo e per la società -, quest’azione è permessa dalla divina Provvidenza, la quale guida la storia dell’uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma “noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Romani 8, 28)”

Giorgio Nadali

 


Inferno. E’ facile andarci?

 

«Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli». (Matteo 25,41).

Sono le parole di Cristo riguardo la minaccia della dannazione eterna. Tra le più dure pronunciate  da Gesù nei Vangeli. Che cosa hanno fatto le persone nella narrazione evangelica? Hanno fallito o rifiutato tutte le occasioni di amare disinteressatamente il prossimo. Qualcuno parla però della teoria dell’”Inferno vuoto”. Cos’è? È la tesi di un grande teologo e cardinale svizzero scomparso nel 1988. Hans Urs von Balthasar. La tesi di von Balthasar afferma che sperare la salvezza eterna di tutti gli uomini non è contrario alla fede cristiana. Essa si basa sull’autorità di alcuni Padri della Chiesa, tra i quali Origene e Gregorio Nisseno, ed è condivisa da diversi teologi contemporanei, tra i quali Jean Daniélou, Henry de Lubac, Joseph Ratzinger (il papa emerito Benedetto XVI), Walter Kasper, Romano Guardini. Da scrittori cattolici come  Paul Claudel, Gabriel Marcel e Lèon Bloy. La Chiesa afferma che chi muore in peccato mortale non si salva, ma non dice se questo sia mai avvenuto. Difatti non ha mai fatto nomi di dannati, come invece si è permesso di fare Dante Alighieri – secondo il suo parere – nella Divina Commedia. E tra questi ben sei papi!

Niccolò III (Giovanni Gaetano Orsini, 1277-1280), posto nella terza bolgia dell’ottavo girone, con i simoniaci (venditori di cose spirituali) insieme a Bonifacio VIII (Benedetto Caetani, 1294-1303), papa Clemente V (Betrand de Gouth, 1305-1314), Bonifacio VIII è citato anche nella bolgia VIII per i consiglieri fraudolenti insieme a papa Silvestro I (314-335). Nel sesto cerchio vi è papa Anastasio II (496-498) con gli eretici. Infine il papa dimissionario Celestino V (Pietro Angeleri, 1294)  nell’antinferno con gli ignavi. La Chiesa l’ha invece dichiarato santo. Ma torniamo al peccato mortale. Scrive San Tommaso d’Aquino: «Quando la volontà si orienta verso una cosa di per sé contraria alla carità, dalla quale siamo ordinati al fine ultimo, il peccato, per il suo stesso oggetto, ha di che essere mortale… tanto se è contro l’amore di Dio, come la bestemmia, lo spergiuro, ecc., quanto se è contro l’amore del prossimo, come l’omicidio, l’adulterio, ecc… Invece, quando la volontà del peccatore si volge a una cosa che ha in sé un disordine, ma tuttavia non va contro l’amore di Dio e del prossimo — è il caso di parole oziose, di riso inopportuno, ecc. — tali peccati sono veniali». Per il peccato mortale occorrono tre (difficili) condizioni: Piena avvertenza (mi rendo pienamente conto di ciò che faccio), Materia grave (contro uno dei Comandamenti), Deliberato consenso (il mio atto è assolutamente libero da qualsiasi condizionamento).

Condizioni difficili da soddisfare umanamente tutte insieme. Quanti sanno quello che fanno? Difatti dalla croce Gesù pregò: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno» (Luca 23,34) lasciando intendere che in molti manca la piena avvertenza. Si parla di dannati in una parabola («il ricco stando nell’inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui») in Luca 16,23, ma non di dannati reali. Mentre il primo beato reale è un malfattore che si converte (Luca 23,43). Siamo noi in realtà che vorremmo un “vendetta” divina, ma Dio è amore. «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?» (Luca 9,54). Difatti – come dice il Vangelo –  Gesù si voltò e li rimproverò. Von Balthasar ricorda di non confondere speranza e conoscenza. Sperare nella apokatastasis – la salvezza di tutti – non vuole dire sapere se l’inferno sia vuoto o no. La possibilità dell’Inferno è però una conseguenza della libertà umana. O l’uomo è libero – e quindi può anche dannarsi – o non è libero. Scrive il cardinale Biffi: «La concreta possibilità della dannazione è necessaria, se si vuol continuare ad ammettere la libertà creata nella sua vera essenza. La libertà dell’uomo non può ridursi alla possibilità di scegliere tra un luogo e l’altro di villeggiatura o tra una cravatta a righe e una a pois; e neppure di scegliere la moglie o il partito politico: la nostra libertà, nel suo significato più profondo, è la spaventosa e stupenda prerogativa di poter costruire il nostro destino eterno. Per non essere puramente nominale, questa prerogativa deve necessariamente includere la reale e concreta possibilità di decidere per la perdizione. Come si vede, il mistero della dannazione è essenzialmente connesso col mistero della libertà, che è forse l’unico vero mistero dell’universo creato». Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio». (Marco 10,26-27) Dio non può che amare.

Secondo Dante Alighieri vi sono sei papi all’Inferno. Nella «Divina Commedia» sono: Niccolò III (Giovanni Gaetano Orsini, 1277-1280) nella terza bolgia dell’ottavo girone dell’Inferno, per i simoniaci (venditori di cose spirituali) insieme a Bonifacio VIII (Benedetto Caetani, 1294-1303) e papa Clemente V (Betrand de Gouth, 1305-1314). Bonifacio VIII è citato anche nella bolgia VIII per i consiglieri fraudolenti insieme a papa Silvestro I (314-335). Nel sesto cerchio vi è papa Anastasio II (496-498) con gli eretici. Infine papa Celestino V (Pietro Angeleri, 1294) nell’antinferno con gli ignavi. Di questi papi Celestino V è santo.

L’inferno esiste anche nella fede dell’Islam e del Buddhismo. La Fang Yen-Kou è infatti la cerimonia buddhista cinese per liberare le “bocche brucianti”, un tipo di spiriti affamati chiamati preta. I monaci aprono le porte dell’inferno, il naraka, attraverso il suono delle campanelle (gantha). Versano acqua dolcificata e consacrata per le “bocche brucianti” che possono così prendere rifugio nei tre gioielli buddhisti (triratna): Buddha, dharma (gli insegnamenti del Buddha) e sangha (comunità). A questo punto i preta possono rinascere come esseri umani nella “terra pura della beatitudine” (sukhavati).

Nessuna chance di riscatto invece nella fede islamica e in quella cristiana (Luca 16,26: “Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi”).

Giorgio Nadali


Gli esorcisti raccontano. Intervista

 

«Si era impoverito il numero degli esorcisti e così l’arcivescovo ha pensato bene di aumentarne il numero. Ha fatto la scelta di aggiungere un esorcista per ogni zona pastorale della diocesi in modo che ci fosse un riferimento locale». A parlare è Don Gianfranco Benvenuto Macor – 72 anni a dicembre – sacerdote friulano, esorcista e parroco della Chiesa di San Giuliano a Cologno Monzese (Milano). È uno dei nuovi esorcisti nominati nel dicembre 2012 dal coetaneo cardinale Angelo Scola, al quale assomiglia. Così recita il decreto ufficiale dell’arcivescovo:

«Al fine di disporre di ministri di questo sacramentale in numero adeguato ai bisogni dell’Arcidiocesi ambrosiana, abbiamo individuato alcuni presbiteri «ornati di pietà, di scienza, di prudenza e d’integrità di vita» (can. 1172 § 2 c.j.c.), che si sono detti disponibili ad ascoltare e accompagnare con pazienza i fedeli che per diverse ragioni potranno rivolgersi a loro sentendosi in qualche modo posseduti dal male e abbiamo provveduto a dotarli di un’adeguata formazione teologica e pratica. Di conseguenza, con il presente atto, a norma del can. 1172 § 1, uditi per quanto di spettanza i Superiori religiosi competenti, conferiamo, a decorrere dalla prima domenica di Avvento (rito ambrosiano: 18 novembre p.v.) e per un quinquennio, peculiare ed espressa licenza di proferire esorcismi sugli ossessi ai sacerdoti: – P. Benedetto Borgato, P.I.M.E. – P. Anastasio Covelli, O.C.D. – Don Validio Fracasso – Don Gianfranco Benvenuto Macor – Don Antonio Montorfano- Don Ambrogio Villa – Mons. Attilio Cavalli (rinnovato a seguito di sopraggiunta scadenza) [Decreto integrato in pari data con il nominativo del Can. Giorgio Ponti] I suddetti sacerdoti, unitamente a quanti già formalmente istituiti e in corso di mandato, sono i soli esorcisti autorizzati nell’Arcidiocesi di Milano e sarà loro cura garantire l’osservanza delle prescrizioni vigenti, seguendo le indicazioni che di volta in volta saranno date dall’Ordinario diocesano in relazione alle concrete modalità di esercizio del loro ministero e alla partecipazione a iniziative di aggiornamento. Su tutti gli esorcisti e su quanti si affideranno al loro ministero, invochiamo dal Signore una particolare assistenza». (4 ottobre 2012).

 

Da quel giorno migliaia hanno chiamato al numero della diocesi dedicato agli esorcismi: 02/8556457 dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 17. Voglio sapere perché… Vado a trovare Don Gianfranco nel suo ufficio.

Come vi siete preparati?

«Abbiamo fatto diversi incontri di preparatori a livello diocesano e regionale insieme ai vecchi esorcisti, e partecipato a un convegno nazionale. In novembre siamo stati iniziati a questo ministero. C’è un continuo confronto sulle problematiche che emergono in maniera molto immediata perché ci conosciamo tra preti esorcisti».

Di cosa vi occupate esattamente?

«C’è un ufficio in curia un centralino e risponde il segretario di questo collegio che ascolta e a seconda di chi chiama indica un sacerdote della zona interessata. Io e un altro sacerdote riceviamo a Milano»

Chi vi chiama?

«Persone che affermano che essere possedute o vessate dal demonio e persone che non sanno spiegare fatti negativi che succedono nella loro vita».

Ad esempio?

«C’è chi è preoccupato per malattie, perché il legame marito e moglie si sta sfaldando o perché i figli non rispondono come i genitori si attendono alle loro proposte educative, perché sono convinti che c’è qualcuno che ha fatto loro il malocchio, una fattura…»

Questo è possibile secondo Lei?

«Beh può essere. Un uomo non può fare il malocchio – l’uomo non ha questa possibilità – ma è possibile che il demonio si serva di una persona. Alcuni sono vittime di maghi, cartomanti e medium. Sappiamo che la percentuale di queste persone che colgono persone deboli e fragili e finiscono per circuirli e succhiano soldi è alta»

E ritengono di essere vessati dai maghi?

«No, vanno dai maghi perché vessati da altre persone e chiedono al mago di risolvere il problema. Alcune danno l’impressione di essere turbate psicologicamente e psichicamente. Alcuni lo dicono pure. Allora bisogna distinguere tra quella che può essere la possessione del demonio da quello che può essere un disturbo psichico. Questo è il primo lavoro che deve fare l’esorcista. Quello di discernere una problematica di ordine spirituale da una problematica di altri ordini psicologici».

Se una persona non è mai andata dai maghi, può essere ugualmente vittima di una possessione demoniaca?

«Anche Padre Pio è stato preso di mira dal demonio»

Sì, ma non posseduto

«Non posseduto, preso di mira. Bisogna riconoscere che uno è posseduto dal demonio perché riesce a fare cose che lui non è in grado di fare»

Ha dei poteri sovrumani?

«Esatto»

Anche nello stato di lucidità?

«No, solo nella trance»

Quindi si può sapere solo durante l’esorcismo se una persona è posseduta?

«Questo stato di trance non è solo nell’esorcismo. Ci può essere anche in altri momenti. Se si fa l’esorcismo e la persona entra nello stato di trance, compiendo dei gesti che normalmente non può compiere, al di là delle sue capacità, allora questo è un segno che può esserci una possessione, perché non è lui che può farle»

Ma sempre durante la trance?

«Sì, sempre durante la trance, che può essere a parte o durante l’esorcismo. No è detto che solo durante l’esorcismo debba cadere in trance»

 

Di solito questa persona sta a casa ammalata a letto?

«No, vive normalmente la sua vita. Poi a contatto con la realtà divina potrebbe andare in trance e esprimere dei gesti che normalmente non esprime»

Le è capitato di vedere questo?

«Mi è capitato di fare degli esorcismi e di vedere che la persona andava in trance e si comportava in modo molto diverso da come si comportava prima dell’esorcismo e dopo»

Loro sono coscienti?

«Non sempre sono coscienti. Il demonio si impossessa delle facoltà della persona, non della libertà. La persona non è responsabile di quello che fa e di quello che dice perché ciò su cui il demonio ha un potere è il corpo»

Ma lui non ha nessun interesse a possedere il corpo, non gli interessa l’anima?

«Attraverso il corpo il demonio può esprimere gesti o parole contro Dio

Lo fa come dispetto contro la persona?

«No, è un dispetto verso Dio. La persona diventa uno strumento attraverso il quale il demonio cerca di aggredire Dio»

Ma si illude…

«Certo, lo fa come opposizione all’amor di Dio»

Perché Dio permette che una singola persona venga posseduta dal demonio?

«Perché rispetta la libertà. Quella della persona e quella del demonio»

Però poi il demonio è obbligato ad andarsene?

«Il demonio non è obbligato ad andarsene. L’esorcismo è una preghiera con la quale laChiesa intima al demonio di andarsene»

Quindi il demonio può anche non andarsene?

«Eh sì»

Ma con Gesù doveva obbedire subito

«Quando il sacerdote quando celebra un sacramento lo fa col potere di Cristo ed è Cristo che agisce. Quando invece dico “Demonio vattene” non è un sacramento, è un sacramentale. Solo il sacramento assicura l’esito».

Quindi può l’esorcismo può fallire?

 

«Se fallire vuol dire che non serve a niente, no. Non è che se uno fa un esorcismo il problema è risolto. Il demonio non reggeva la persona di Cristo mentre di fronte al prete può resistere. Ci sono persone che per diverso tempo ricevono gli esorcismi»

Quanto tempo? Un mese, un anno, tre anni?

«Anche di più»

Ma è come nei film che può ritorcersi e impossessare l’esorcista?

«No, per essere posseduti bisogna anche in qualche modo accettare questa possessione»

Cosa vuol dire?

«Vuol dire “Mefistofele io ti vendo l’anima, ma voglio queste cose”. È l’uomo che si mette nelle mani del demonio. Può avere un risultato immediato, ma non la felicità»

Quindi il demonio può garantire dei beni? Se uno vuol vincere al lotto, il diavolo lo fa vincere?

«No, non ha questo potere. Ma uno apre qualche cosa di sé, rinuncia a una propria autonomia e permette al demonio di entrare in un piccolo spazio e poi come nell’amicizia, si comincia con poco e no si sa mai dove si va a finire. Per le sette sataniche è tutta un’altra cosa. Il satanismo è copertura di altro, di trasgressione»

Può raccontarmi un esorcismo?

«Una donna, circa cinquant’anni. Ha frequentato delle riunioni pseudo religiose e a un certo punto ha dei disturbi che i medici non riescono a catalogare. Sta male. Debilitata e sofferente. Ho fatto l’esorcismo e durante l’esorcismo a un certo punto lei era in ginocchio e cade per terra, si contorce».

Dove?

«All’istituto dei salesiani in Via Copernico a Milano. La donna si contorceva e da lei uscivano parole di ribellione»

Ma come fa a dire che fosse realmente posseduta e no magari disturbata psichicamente? Quali prove c’erano?

«Perché parlando con lei prima e dopo si presentava come una persona normale. Era una persona che aveva già incontrato un altro esorcista. Io mi sono informato e mi ha detto che anche lui aveva avuto questa preoccupazione e aveva fatto più volte l’esorcismo, allora ho provato anch’io a farlo e tutte le volte c’è una reazione di questo tipo. Lei si mette in ginocchio e io prego e a un certo punto lei si affloscia, si stende per terra, si raggomitola, si agita e ci dev’essere una persona che la tiene ferma»

Chi?

«Il marito»

Ma lavora questa signora? Conduce una vita normale?

«Sì, va al lavoro»

Quindi questi episodi no succedono al lavoro, nella vita normale?

«No, non succedono. Nella vita normale succede che lei sta male»

Quindi non possono capitare mentre va in giro?

«No, solo durante l’esorcismo»

Lei si mette la stola viola…?

«Sì, l’acqua santa e il [libro del] rituale»

È il testo De exorcismis et supplicationem quibusdam?

«Sì, è tradotto in italiano»

E poi cosa succede?

«Lei parla una lingua sconosciuta e dei sacerdoti hanno detto che è un dialetto africano

E poi?

«Parolacce, sputa»

Le rinfaccia dei peccati che Lei ha commesso? Ha questo potere?

«No, se un peccato è stato confessato il demonio non lo tira fuori»

E se non è stato confessato, il demonio lo sa?

«Non so se lo sa. Non è che è sempre vicino a me e mi segue. Il demonio è più intelligente degli uomini, ma non è onnipresente e ogni uomo ha un demonio vicino.

Ci sono anche casi in cui sputano chiodi?

«Mai visti, ma dicono che può succedere, chiodi , bulloni, vetro»

E la testa che si gira, come nei film?

«Certo, il demonio prende quel corpo e lo usa con i suoi poteri»

È Satana in persona o un demone qualunque?

«In genere no. Hanno anche dei nomi»

E Lei chiede il nome?

«No»

C’è un demone per ogni vizio capitale?

«Non è che quando uno fa un peccato è il demonio che glielo fa fare. E’ la nostra superbia, il nostro egoismo. Non è sempre lì. Non è un angelo custode alla rovescia»

E l’angelo custode?

«È presente»

Quindi non c’è un demone che ci tormenta

«Satana opera attraverso le persone»

Allora la possessione diabolica può capitare a tutti. Anche persone religiose?

«Deve aver aperto qualche cosa della sua libertà, nelle sue facoltà, nei suoi desideri, di negativo. Può capitare. Dio può permettere questo. Ma normalmente la persona ha abbandonato Dio come senso della sua vita per seguire altro».

Quindi se uno va in chiesa, fa la Comunione non gli succede?

«No»

Quindi una persona non praticante, lontana dalla Chiesa?

«Non è esatto dire lontano dalla Chiesa. Una persona in cui la magia e la superstizione prendono il sopravvento. Vuol dire che può esserci magia, superstizione e religiosità, ma ad un certo punto la superstizione diventa più vincolante della religiosità»

Ma perché Cristo non libera per misericordia questa persona?

«Dio lo permette come permette la morte, ma Cristo è morto per noi»

Intervista di Giorgio Nadali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Diavolo, Santi e travestimenti

 

Il diavolo è un travestito. Nel senso che cerca di apparire sempre sotto mentite spoglie, facendo credere di essere Gesù. Non dovrebbe meravigliare che i demoni spesso cercano di apparire come angeli, santi, la Beata Vergine Maria o Gesù stesso, dal momento che San Paolo ci avverte di stare in guardia, affermando che “Satana si traveste da angelo di luce”. (2 Corinzi 11,14). Suor Josefa Menendez scrive: “La notte del 13 o 14 Gennaio 1922 il diavolo ha cominciato ancora una volta a torturarmi. Ha cercato di costringermi ad abbandonare la mia vocazione. Nella sua furia ha anche cercato di ingannarmi prendendo le sembianze di Gesù”. Il diavolo continuò a cercare ad apparirle come Gesù e per porre rimedio a questo problema il suo direttore spirituale – Padre Boyer –in un primo momento la invitò a rinnovare la sua professione dei voti ogni volta che riceveva la una visita “celeste”. Alla comparsa del “visitatore”, le disse di recitare le Divine Lodi, facendole ripetere anche ai suoi visitatori. Nel loro grande orgoglio e odio contro Dio i demoni non avrebbero mai potuto pronunciare una delle benedizioni e delle lodi divine, come “Sia benedetto Dio” o “Benedetto sia Gesù Cristo”. Il direttore spirituale di Josefa quasi sicuramente scoprì questa nuova arma potente contro i demoni, leggendo la biografia di Santa Gemma Galgani (1878-1903), perché era proprio attraverso la recita della Divine Lodi, che Gemma fu finalmente in grado di contrastare il diavolo che spesso le appariva sotto diversi travestimenti, nel tentativo di ingannarla. Gemma aveva imparato – grazie al suo direttore spirituale, il Venerabile Padre Germano – che il diavolo ha le labbra inquinate e non è mai in grado di pronunciare queste parole di lode e di benedizione. Lucifero disse a Santa Gemma Galgani: “Prega pure per te stessa, ma se pregherai per gli altri te la farò pagare a caro prezzo!” Gli attacchi che i demoni intrapresero contro la mistica e stimmatizzata Santa Gemma Galgani sono leggendari. Conosciuta per le sue straordinarie virtù e un profondo amore per Gesù e Maria, Gemma aveva solo 25 anni quando morì nel 1903 dopo aver raggiunto un alto grado di santità. Il diavolo le apparve in molte forme diverse: un uomo peloso e un cane nero che la aggredirono senza pietà; una pantera nera e un angelo splendente di luce. Il diavolo usò questi travestimenti malvagi al punto di fingere di essere un sacerdote con cui Gemma voleva confessarsi – Monsignor Giovanni Volpi – un prete che aveva conosciuto per quasi tutta la sua vita. Un giorno entrò in chiesa, e mentre si preparava a confessarsi, vide che Monsignor Volpi che era già in confessionale. Questo fatto che la sorprese, non avendolo visto entrare in chiesa. Allo stesso tempo cominciò a sentirsi molto turbata nello spirito, come in genere le accadeva quando vi era la presenza di spiriti maligni. Entrò tuttavia nel confessionale e iniziò la sua confessione, come al solito. La voce e i modi erano quelli del confessore che conosceva fin dall’infanzia, ma le parole e i consigli del sacerdote non erano pii, ed erano accompagnati da gesti impropri. «Mio Dio» – esclamò Gemma – «cosa è successo?» Gemma si rese conto che il confessore era il diavolo sotto mentite spoglie. Lasciò in fretta il confessionale e vide che il falso confessore era scomparso. Ebbe la conferma allora che era il diavolo, che con i suoi modi rozzi e diabolici aveva cercato di ingannarla o almeno farle perdere ogni fiducia nel ministro di Dio.

Giorgio Nadali


Apparizioni. La Vergine di Naju (Corea)

La Madonna appare anche in Paesi dove i cattolici sono in forte minoranza, come la Corea. Nella Corea del Sud sono cinque milioni i cattolici in 1.673 parrocchie (10% degli abitanti). Nel Nord non è riconosciuta la libertà di culto. Per questo il 18 febbraio 1993 la Vergine – in una delle apparizioni del Pase asiatico – ha chiesto di pregare per la conversione del Nord, a dittatura comunista. I fenomeni di Naju — effusioni di una statua della Vergine Maria, segni eucaristici, apparizioni e messaggi – hanno avuto inizio il 30 giugno 1985 alle 22.50, in casa di Julio e Julia Dulia Youn, trentanove anni e Julio Kim, sposatisi nel 1972 all’età di venticinque e ventisei anni, hanno mantenuto ognuno il proprio cognome secondo l’uso coreano. Hanno avuto quattro bambini: Rose nel 1970, Thomas nel 1972, Teresa nel 1976 e Philippe nel 1978. Julio si è impegnato nel catecumenato nei primi anni ’80. Julia, gravemente malata, lo seguiva ma con reticenza. La donna dice ad un sacerdote coreano che li guidava: «Se c’è un Dio, è troppo crudele verso di me. Che cosa ho fatto per ricevere un calice tanto amaro?». Questo sacerdote, profondamente spirituale, aveva trovato una risposta dura, ma ispirata che sembrava anticipare la vocazione eccezionale di Julia: «La grazia della sofferenza è una grazia maggiore di quella della salute. Hai ricevuto questa grazia con questo tuo corpo malato.

Per parte mia, non ho ricevuto una tale grazia». Queste parole si fecero strada pian piano in Julia ottenendo un buon effetto: «Parole dello Spirito Santo», le ha chiamate più tardi la donna. Julia ha avuto subito una grazia di accettazione e di quel preciso momento ha detto: «Ho sentito il mio corpo da ghiacciato diventare caldo perché avevo appena creduto alla parola del Padre». È stato allora che Julia ha comprato una Bibbia e delle immagini della Vergine. Sua madre, Pate Lubino, le acquista una statua della Madonna. Julia si impegna nella preghiera e nel servizio. Guarisce. La malattia aveva lasciato la famiglia in difficoltà economiche. Dopo aver recuperato la salute, lei e suo marito hanno aperto un parrucchiere il cui successo ha permesso loro di ripristinare l’equilibrio finanziario della casa. «Il 29 giugno 1985, racconta, mi sono recata in autobus, insieme ad alcuni cristiani della parrocchia, nel villaggio di Kkot Tongnay. In questo villaggio, un sacerdote accoglieva i mendicanti e i senzatetto, i malati, i disabili abbandonati e i più emarginati: più di novecento persone, cristiani o meno. Tutto l’aiuto era gratuito». Dulia ne resta molto colpita e aiuta a curare i malati: «Vedevo Gesù in ognuno di loro», scrive la donna. Il sacerdote fondatore di questo centro era padre Spies, che aveva portato il Vangelo in Corea dopo un percorso di vita notevole.

Nato da padre tedesco e da madre francese, belga di nascita, era andato in Giappone per insegnare all’Università Cattolica di Sofia — la più importante in Asia — il 6 gennaio 1951. Sette anni più tardi, il 3 maggio 1958, aveva sacrificato la sua carriera accademica per andare ad aiutare i più poveri. Dal punto di vista giapponese si è trattato di una caduta verso il basso, perché questo paese che all’epoca non era ancora molto sviluppato, veniva ampiamente disprezzato da Tokyo, e la casta più bassa, quella degli «Eta», veniva considerata come derivante dai coreani. Perciò questo sacerdote era passato dal culmine della cultura di Tokyo ai bassifondi della miseria, che erano notevoli in un periodo in cui il miracolo economico coreano non si poteva ancora prevedere. Da quel momento in poi padre Spies ha fondato cinque centri. Ha affidato le cure di questi centri alle suore di Madre Teresa. «Quella sera stessa, sono tornata a Naju verso le ventidue e venti, il 30 giugno, continua a raccontare Julia. Recitavo il rosario per la conversione dei peccatori e per la comunità (dei poveri). Come ho finito di dire l’Ave Maria, che cosa ho visto sugli occhi della Vergine? Delle lacrime che scorrevano verso il basso sul suo volto. Non sapevo se fossero state gocce d’acqua o lacrime. Sconvolta, ho svegliato mio marito che si era appena addormentato. Era quasi mezzanotte. Per essere sicuri di vedere meglio, abbiamo guardato tutti e due. Erano proprio lacrime. La mattina successiva, le lacrime che prima “scorrevano dall’occhio sinistro” scendevano da entrambi gli occhi.

Con molta insistenza abbiamo chiesto alla Vergine che cosa significasse tutto ciò». Nei giorni successivi, le lacrime continuano a scendere, fino al 4 luglio. Julio comprende di dover mantenere il riserbo: «Per il momento, non devi parlarne con nessuno», dice a Julia prima di tornare a pregare. «Dalle nove e trenta, ho cominciato a sentirmi invasa da qualcosa di straordinario (come nella mia esperienza durante le riunioni del movimento carismatico). Dato che non ce la facevo più, ho telefonato alle suore della parrocchia». Nessuna risposta. Tuttavia, la voce si sparge e l’affluenza aumenta; la casa è piena e la gente riempie anche la strada, di giorno e di notte, e persino il negozio di parrucchiere viene disturbato da questo evento. Julio aveva detto a Julia: «Ti concedo il 50% del tuo tempo per occuparti della Vergine». Ora le dice: «Ti concedo il 100% del tempo». Questo li porta a dar via il negozio di parrucchiere nel quale si presentavano molte prostitute. 18 luglio 1986, Julia riceve un primo «messaggio della Vergine». Si tratta di un’esortazione di cui queste sono le parole chiave: mio Cuore soffre […]. Il Cuore di Figlio è lacerato [dalla vostra mancanza di amore]. Quell’anno sono stati lasciati undici messaggi e poi ce ne sono altri con una frequenza analoga ma senza alcuna periodicità regolare, come un prolungamento del messaggio dato a s. Margherita Maria. «Ecco questo Cuore che ha tanto amato. gli uomini e che viene così poco amato da loro». Il 2 febbraio 1987, il sacerdote restituisce la statua a Julia e le effusioni riprendono, fino al 23 aprile. Queste proseguiranno ancora ma con alcune interruzioni. Julio aveva preso contatto con la parrocchia che invece si teneva a distanza; egli vi ritorna con la statua.

Il sacerdote prende la statua e la mette nella sua stanza il 5 novembre 1986. Ma l’effusione cessa fino alla fine del 1986 e oltre. Nel gennaio 1987 padre Spies si mette in contatto personalmente con Julia, e discerne la sua conversione e la sua vocazione. Il 2 febbraio 1986, la parrocchia restituisce la statua a Julia e di nuovo la folla affluisce a casa sua. Quello stesso anno ho visitato anche io Naju insieme a padre Spies, che vive a Seoul. Ho incontrato Julio e Julia ed ho percepito la profondità cristiana presente nella loro famiglia unita. Ma in quel periodo ci si è trovati a dover cercare una soluzione per la famiglia che si trovava di fronte ad un problema finanziario; per loro, far costruire una cappella separata, in un altro luogo, sarebbe stato troppo oneroso. Fortunatamente, il cimitero era in vendo e nessun coreano vorrebbe vivere in un luogo che in precedenza aveva ospita un camposanto. Il cimitero viene acquistato a un prezzo basso; in quel luogo viene fatta costruire una cappella statua e accanto, una casa per la famiglia. Anche li si produrranno nuovi fenomeni eucaristici.

Sulla scia di questi ultimi, avvengono altri fenomeni su una collina vicina, che diventa anch’essa un luogo di preghiera. Da domenica 5 giugno 1988. festa del Santissimo Sacramento, Gesù comincia a parlarle. «La Vergine le insegna» la via evangelica dell’infanzia spirituale ispirata a Teresa di Lisieux e il significato della sofferenza di cui ha potuto avere un’esperienza cruciale sul Calvario. Il 15 novembre 1986, il sacerdote mette la statua nella sua stanza per osservarla. Ma le effusioni cessano per un periodo di tre mesi. Il 18 febbraio 1993, la Vergine chiede che si dica una preghiera tutti i giovedì per la conversione della Corea del Nord.

Dall’8 gennaio al 14 aprile 1993, ventiquattro messaggi parlano di guerre e di persecuzioni. Dal 5 giugno 1988 al 22 settembre 1995, vengono dati dei segni nell’Eucaristia: approccio, effusione, trasformazione in carne nella bocca di Julia. Il 24 settembre 1994, quaranta filippini, venti americani e una dozzina di altri pellegrini assistono alla messa celebrata nella cappella parrocchiale da un sacerdote filippino, padre Jerry Orbos. «Nel momento dell’elevazione, spiega Julia, ho visto sorridere Gesù misericordioso nell’Eucaristia. Allora, trasportata da una gioia indescrivibile, ho pregato con fervore: “O Signore! O Salvatore! O Re d’amore che ti sei abbassato fino a noi e sei diventato il nostro nutrimento!” […] Al momento della comunione, mentre ritornavo al mio posto, ero in raccoglimento.

In quel momento ho avvertito un forte sentore di sangue nella mia bocca. Mi sono girata verso Lubíno e André che erano vicino a me. Aprendo la bocca, ho mostrato loro la trasformazione dell’ostia in sangue: dapprima giallastra, questa ha cominciato a tingersi di rosso fino a diventare gradualmente sangue. In quello stesso istante sono caduta in estasi». Julia allora «vede» come delle «grandi navi»; una di esse ha l’effigie della Eucaristia. La Vergine la conduce e indossa un mantello azzurro. Le altre barche sono pilotate dall’«effigie del dragone rosso». Julia continua: «Delle scintille di fuoco hanno cominciato a cadere come pioggia. La Vergine ha steso il suo mantello su tutti noi per proteggerci. Ma quelli che stavano sulle altre navi si sono bruciati oppure sono caduti in mare urlando e sono morti annegati. È stato uno spettacolo orribile. La Vergine, che guardava angosciata, ha ritirato rapidamente dall’acqua alcuni di quelli che vi erano caduti […]. Subito dopo aver salvato questi uomini, la tempesta si è placata e il mare è diventato di nuovo calmo. La Vergine poi ci ha inviato questo messaggio dolce   e amabile: «Ricordatevi che vi ho dato come rifugio l’Arca della Salvezza. […] Voi siete tutti chiamati ad essere apostoli degli ultimi tempi. […] Oggi, l’impostura di Satana è arrivata ad un tale grado di astuzia che inganna, grazie a fenomeni straordinari, persino le anime buone. […] Se attirerete la potenza dell’amore, allora tutti i bambini del mondo si uniranno al di là delle frontiere e la Chiesa ne sarà rigenerata. Arriverà una nuova Pentecoste e il mondo verrà salvato dal Salvatore presente nell’Eucaristia”».

Giorgio Nadali


Medjugorje. Ecco perché non verrà riconosciuta dalla Chiesa Cattolica

 

«Il più grande imbroglio nella storia della Chiesa». Così lo definì il vescovo della zona – Pavao Zanić, che  nutrì fin dagli inizi fortissimi dubbi sulle presunte apparizioni, proprio sentendo i protagonisti. Diversi uomini di Chiesa, increduli dinnanzi ad una Madonna troppo “chiacchierona” (11.000 apparizioni sino a oggi dal 1981 sono davvero troppe, soprattutto la quotidianità di tali eventi stona con l’eccezionalità dell’intervento soprannaturale in tutte le Sacre Scritture). 18 sono state le apparizioni riconosciute di Lourdes. Ma tutti i giorni da 30 anni a tutt’oggi a Medjugorje è una vera assurdità. Il caso diventerebbe anche il più grande fenomeno di fanatismo nella storia della Chiesa cattolica. Toni cupi e apocalittici e reazioni scomposte di molti fedeli suggestionati. Tipico della “religiosità ipomaniaca” – come la chiama l’esperto psicologo della religione e psicanalista Giacomo Dacquino,  docente presso la Facoltà Teologica di Torino, l’Università Pontificia Salesiana e la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia. Il fanatismo religioso, in buona sostanza. Nulla a che fare con la serenità che viene dalla fede sempliceUna fede che crede più all’amore di Dio, che e a uno arrabbiato pronto a distruggere tutti. Dio non può che amare. E ha mandato Suo Figlio. Abbiamo il suo Vangelo. Altri messaggi sono superflui. A Medjugorje la Madonna avrebbe superato la durata di tre anni della vita pubblica di suo Figlio e avrebbe parlato molto più di Lui, come se il Vangelo non bastasse più…  Una Madonna troppo “apocalittica” – molto distante dalla discrezione di Maria di Nazareth descritta nei Vangeli. Tutti costoro hanno liquidato Medjugorje come un panzana gigantesca per creduloni sempliciotti. Assetati non della Parola, ma del sensazionalismo e del miracolismo bigotto. Di una Madonna showgirl per spettacoli a date fisse c’è n’é già una e non é certo l’umile e discreta Santissima Madre di Cristo. Una Madonna malata di protagonismo, che non indica il Figlio ma solo se stessa (la mia via, la mia missione…) e che fa da anni dell’intervento soprannaturale una routine quotidiana spettacolare non è certo Maria di Nazareth.

Ad oggi le apparizioni sarebbero state 40mila. La Madonna è Madre! – ha detto PAPA FRANCESCO – E ci ama a tutti noi. Ma non è un Capoufficio della Posta, per inviare messaggi tutti i giorni”. “Queste novità – ha affermato il Papa – allontanano dal Vangelo, allontanano dallo Spirito Santo, allontanano dalla pace e dalla sapienza, dalla gloria di Dio, dalla bellezza di Dio”. Perché “Gesù dice che il Regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione: viene nella saggezza”.  http://www.newscattoliche.it/papa-madonna-no-capoufficio-poste/

A Medjugorje in Bosnia Erzegovina, dove ogni anno si recano oltre 2 milioni di pellegrini, è tornata di nuovo una commissione di indagine della Congregazione per la dottrina della fede. Da oltre 25 anni la Madonna apparirebbe ogni giorno ai veggenti e una volta al mese detterebbe un messaggio per l’umanità. Ma il cardinale Bertone non nasconde il suo scetticismo: “Dal 1981 a oggi Maria sarebbe apparsa decine di migliaia di volte a Medjugorje. Questo è un fenomeno non assimilabile ad altre apparizioni mariane”. Per questo il Vaticano ha chiesto all’Opera romana pellegrinaggi (una delle più importanti agenzie di turismo religioso che fa capo al Vicariato di Roma) di depennare dal catalogo le visite al più famoso santuario della ex Iugoslavia. http://www.josp.com/CommerceTab/tabid/88/keys/mariani/language/it-IT/Default.aspx

A tutto ciò si aggiunge un business da parte di alcuni presunti veggenti. Certo, un business si è venuto a creare anche per Lourdes e Fatima, ma non a favore dagli stessi veggenti. Come se Santa Bernadette Soubirous – veggente di Lourdes – avesse aperto un albergo guadagnandoci un sacco di soldi…  Basta confrontare la loro vita con il beato Francisco Marto, con Giacinta Marto e Suor Lucia dos Santos, veggenti di Fatima. O San Juan Diego Cuauhtlatoatzin di Guadalupe… I “veggenti di Medjugorje sono: Vicka Ivanković, Mirijana Dragičević, Marija Pavlović, Ivan Dragičević, Ivanka Ivanković e Jakov Čolo. Quattro dei presunti “veggenti” bosniaci vivono ancora a Medjugorie, una a Monza – sposata con un italiano – e uno fa la spola tra la sua villa con piscina negli Stati Uniti e la cittadina bosniaca. Quest’ultimo – Ivan Dragicevic – nel 1981 era andato in seminario a Visoko, dove ha continuato a ricevere le presunte “apparizioni”. Nel periodo della prima “apparizione”, lavorava in una piantagione di tabacco nelle campagne limitrofe. Dato che a scuola era stato rimandato e non aveva superato l’esame, si pensava che lo studio gli avrebbe procurato minori difficoltà se fosse passato al ginnasio di Dubrovnik. Anche se a Dubrovnik, dopo aver superato l’esame di riparazione riuscendo a passare in seconda classe, non ha tuttavia dimostrato la volontà di proseguire gli studi così come l’aveva per le “apparizioni”, e così è ritornato a casa nel gennaio 1983.

Nessuno dei veggenti ha abbracciato la vita consacrata. Non obbligatoria, ma un fatto insolito per questo genere di eventi. Lourdes e Fatima hanno visto vocazioni consacrate nei veri veggenti e molta discrezione. Nel 1994 Dragicevic si è sposato a Boston con un’americana e così la vocazione al sacerdozio passò irrevocabilmente alla vocazione matrimoniale. L’americana era l’ex miss Massachusetts del 1990, Laureen Murphy, dalla quale ha avuto quattro figli. Ora vive parte dell’anno – da Ottobre ad Aprile – negli Stati Uniti e parte – da Maggio a Settembre a Medjugorje, dove lui e la sua famiglia gestiscono una pensione. Da Ottobre ad Aprile la Madonna gli appare ogni giorno presso la piscina della sua villa di Boston. Perché proprio il periodo Maggio-Settembre? La possibile risposta a questa domanda va ricercata tra i pellegrinaggi dell’agenzia di viaggi americana 206 Tours. Tra le varie offerte, infatti, è presente il pacchetto Prayer Experience with Ivan Dragicevic and Family (“Esperienza di preghiera con Ivan Dragicevic e famiglia”), nel quale viene pubblicizzato e venduto un pellegrinaggio a Medjugorje con alloggio a casa del “veggente”. Stranamente, il periodo in cui Ivan è presente a Medjugorje coincide perfettamente con le date prenotabili per il pellegrinaggio.  Ognuno costa oltre 2000 dollari. http://www.206tours.com/tour1

Tra i motivi di diniego della approvazione della Chiesa per presunte apparizioni vi è: “Qualsiasi tentativo di guadagno finanziario in relazione all’evento supposto”…

In soli 5 anni il “veggente” Ivan Dragicevic ha comprato immobili per un valore complessivo di 1.566.000 dollari, equivalenti a 1.470.953 euro (tenendo in considerazione la valutazione dell’euro al momento delle compravendite). Un americano medio, nei 5 anni avrebbe guadagnato 198.508 dollari lordi, 195.336 euro lordi (tenendo in considerazione la valutazione dell’euro anno per anno). Cifre che, al lordo, sono quasi 10 volte inferiori alla somma spesa dal “veggente”. Come Ivan Dragicevic, anche altri “veggenti” – e i loro parenti – posseggono una pensione a Medjugorje. Il Vescovo di Mostar è finora l’unico canonicamente legittimato ad esprimere un giudizio su Medjugorie e questo giudizio è negativo.

“In questo campo, più che mai, la pazienza è un elemento fondamentale. Nessuna apparizione è indispensabile alla fede, la Rivelazione è terminata con Gesù Cristo”. (Benedetto XVI)

Il 17 marzo 2010 la Santa Sede ha istituito, presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, una speciale commissione internazionale di inchiesta e di studio sulle apparizioni della Madonna di Međugorje, presieduta dal cardinale Camillo Ruini. La Commissione è composta dai seguenti membri: Cardinale Jozef Tomko, Presidente emerito del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali,  Cardinale Vinko Puljić, Arcivescovo Metropolita di Sarajevo,  Cardinale Josip Bozanić, Arcivescovo Metropolita di Zagabria, Vicepresidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa,  Cardinale Julián Herranz Casado, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi,  Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi,  Mons. Tony Anatrella, Psicoanalista e specialista in Psichiatria sociale,  Mons. Pierangelo Sequeri, Docente di Teologia Fondamentale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale,  Padre David-Maria Jaeger, O.F.M., Consultore del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi,  Padre Zdzisław Józef Kijas, O.F.M.Conv., Relatore della Congregazione delle Cause dei Santi,  Padre Salvatore Perrella, O.S.M., Docente di Mariologia presso la Pontificia Facoltà Teologica “Marianum”,  Prof. Dr. Achim Schütz, Docente di Antropologia Teologica presso la Pontificia Università Lateranense, in qualità di segretario,  Mons. Krzysztof Nykiel, Officiale della Congregazione per la Dottrina della Fede, funge da segretario aggiunto. Ai lavori della Commissione hanno partecipato anche alcuni esperti: Franjo Topić, Docente di Teologia Fondamentale a Sarajevo;  Padre Mijo Nikić, S.J., Docente di Psicologia e Psicologia delle Religioni presso l’Istituto Filosofico e Teologico della Compagnia di Gesù a Zagabria, Padre Mihály Szentmártoni, S.J., Docente di Spiritualità presso la Pontificia Università Gregoriana, e  Sr. Veronica Nela Gašpar, Docente di Teologia a Rijeka.

Secondo la fede protestante, anche se fossero davvero scientificamente dimostrati degli autentici miracoli, quali guarigioni connesse a queste apparizioni, andrebbero in ogni caso ascritti come origine a potenze occulte ed ingannatrici che assumono l’aspetto di Maria o di altri santi per ingannare le persone ed allontanarle dall’autentica fede biblica. La Scrittura parla ampiamente di falsi profeti con falsi prodigi: Mt 24,24 e Ap 16,14. Queste apparizioni sono considerate sostanzialmente una forma particolare di spiritismo ed idolatria, anche se piamente mascherati, ma del tutto condannato da Dio: Dt 18,10.

Siti critici su Medjugorje:

http://www.stpauls.it/vita03/0110vp/0110v120.htm (Vita Pastorale)
http://www.stpauls.it/jesus03/0107je/0107je18.htm (Jesus)
http://www.stpauls.it/jesus03/0107je/0107je23.htm (ancora Jesus)
http://www.stpauls.it/fc01/0125fc/0125fc36.htm (Famiglia Cristiana)
http://veritasprimacaritas.googlepages.com/
http://www.sanpiox.it/pub/tradcatt/TClug06.pdf (pagg. 8-34)
http://www.chiesaviva.com/392%20mensile.htm
http://noncredoamedjugorje.blogspot.com
http://www.salpan.org/SCANDALI/CARIS…ntecostali.htm
http://www.salpan.org/SCANDALI/CARIS…-Corvaglia.htm
http://www.effedieffe.com/rx.php?id=…&chiave=savino
http://www.effedieffe.com/rx.php?id=…ria %20chiari
http://www.effedieffe.com/rx.php?id=2194%20&chiave=arai
http://www.ascoltalaradio.it/public/index.php?id=142 (file audio: cliccare su play)

Si può e si deve onorare la Madre di Cristo anche evitando fenomeni dubbi e di fanatismo. Nessuno obbliga un fedele a credere ad alcuna apparizione, nemmeno a quelle rarissime riconosciute dalla Chiesa cattolica. Senza dimenticare che è Cristo il Salvatore. Il resto è solo territorio di guerra contro l’ecumenismo e l’unità dei cristiani.

Giorgio Nadali