Aldilà & Curiosità. Tutto ciò che avreste sempre voluto sapere sull’oltretomba

di Giorgio Nadali 

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ZOMBIE  (Vodou)

I film dell’orrore li hanno resi celebri. Sono i morti viventi. Per il culto animista del Vodou di Haiti esistono veramente. Per capire in quale contesto si inserisce il vero zombi, dobbiamo ricordare che Vodou vuol dire “spirito”.  Il Vodou anima la società di Haiti. Sebbene quando si pensa al Vodou ci viene istintivamente in mente qualcosa che ha a che fare con la magia nera e la stregoneria, il Vodou è qualcosa di più complesso e profondo.  E’ la religione popolare di Haiti, che si è formata attraverso la commistione di antiche credenze di origine africana (Benin). Per Mons. Guy Poulard, vescovo di Haiti, una buona parte della popolazione partecipa ai riti Vodou di notte e a quelli cattolici di giorno. La forza del Vodou può essere usata per il male, ma anche per il bene. Ad Haiti vi è un rapporto molto particolare con i propri defunti. I bambini giocano sulle tombe di famiglia situate nel giardino di casa, buone anche per stendervi la biancheria lavata. La zombificazione di una persona è una forma di stregoneria del Voodoo di Haiti. Consiste in una morte apparente per togliere la libertà ad una persona, non più meritata a causa di qualche gesto grave compiuto, come l’omicidio o lo stupro. Chi ha subito un torto può rivolgersi ad uno stregone Voodoo, chiamato bokor. Lo zombie diverrà come uno schiavo. Potrà essere venduto e comprato.  Se la persona che ha acquistato lo zombie muore, allora potrà riscattarsi (mediante una pozione antidoto), ma non potrà tornare al suo villaggio di origine, poiché è stato condannato. Come avviene la condanna per zombificazione? Tecnicamente attraverso una neurotossina che induce una forma catalettica che prelude ad un avvelenamento successivo più grave e talvolta alla morte. Mediante dei rospi di tipo amazzonico (Bufo alvarius, Bufo marinus) oppure il veleno del pesce palla, si estrae la bufotenina (5-MEO-DIMETILTRIPTAMMINA), o tetradotoxina (TTX), da cinquanta a cento volte più potente della digitale. Il condannato sembra clinicamente morto e viene seppellito ancora cosciente. Di notte il corpo dello zombie viene risvegliato dal bokor in un cimitero, con un’altra sostanza che cancellerà la personalità del condannato e lo renderà un automa, suo schiavo. Sarà senza memoria e volontà, con occhi vitrei e voce nasale. Potrà essere venduto. L’antidoto usato è la datura, una pianta che contiene nei semi e nei fiori degli alcaloidi come la scopolamina e l’atropina. Alcaloidi che producono effetti di controllo mentale. La parola zombie deriva da quella creola Nzambi, una divinità dell’Africa occidentale. La pratica di zombificazione non è molto frequente ed esiste ancora oggi, ma il governo haitiano non ha alcun controllo su queste pratiche clandestine e illegali. La zombificazione spaventa molto la gente di Haiti, anche perché ricorda l’antica schiavitù. Il cinema si è ispirato a questa pratica reale per i film sugli zombie.

CIMITERI (Cristianesimo)

I luoghi di sepoltura si chiamavano anticamente “Necropoli”, cioè “Città dei morti”. Con la nascita del Cristianesimo il termine è mutato in “cimiteri”. Questa parola proviene dal greco koimetérion, “luogo di riposo”: il verbo κοιμᾶν (“koimân”) significa “fare addormentare”. Questo è dovuto alla fede cristiana nella risurrezione di coloro che vi sono sepolti, che si risveglieranno per la risurrezione, secondo la promessa di Gesù nel Vangelo di Giovanni 6,40.

INDULGENZE (Cristianesimo cattolico)      

La dottrina dell’indulgenza è nata in ambito cattolico si riferisce alla credenza nella possibilità di cancellare una parte ben precisa delle conseguenze di un peccato (detta pena temporale), dal peccatore che abbia confessato sinceramente il suo errore e sia stato perdonato tramite il sacramento della confessione. A seguito della riforma protestante, che contestò questa dottrina sostenendo che essa non abbia un fondamento nella Bibbia, rimase un uso prettamente cattolico. La vendita delle indulgenze spaccò la Chiesa con la Riforma protestante di Martin Lutero, nel 1517, il quale rifiutava il valore delle indulgenze e soprattutto il fatto di offrirle a seguito di un’offerta di denaro. Con la vendita delle indulgenze è stata edificata la Basilica di San Pietro in Vaticano. Ancora oggi si dice “lucrare un’indulgenza”, da “lucro”, cioè denaro. Ovviamente le condizioni non riguardano più il denaro per acquistare la bolla di indulgenza. Lucra validamente un’indulgenza chi riceve il Sacramento della Riconciliazione (Confessione), l’Eucaristia, recita il Credo, prega secondo le intenzioni del Papa. Chi muore martire o dovesse morire subito dopo aver lucrato validamente un’indulgenza plenaria va direttamente in Paradiso senza passare dal Purgatorio. Quest’ultimo è presente solo nella dottrina cattolica. Il martire “lava” la sua anima dalle pene del Purgatorio col proprio sangue versato a causa diretta ed evidente della sua fede in Cristo. L’ultima martire canonizzata in Italia (nel 1950 da Papa Pio XII) è stata la dodicenne Maria Goretti.

CREMAZIONE (Induismo)         

Il funerale può incominciare anche da vivi, col rito dello adya-shrada. Chi non ha figli che possano occuparsi del rito funerario al momento della propria morte o chi ritiene che il proprio funerale non verrà fatto per qualche ragione, può chiedere il rito funerario anticipato (…senza cremazione, ovviamente), chiamato appunto adya-shrada. Normalmente però il rito funerario avviene da morti. E’ il sedicesimo sacramento dell’Induismo, chiamato antyeshti, cioè “cremazione”. Le norme per il rito sono contenute nel testo Aswalayana Grhya Sutra. Gli uomini sono avvolti in un sudario bianco o color zafferano e le donne in uno rosso. Il volto è cosparso da polvere rossa (sindur) simbolo del sacro. Se il defunto è un uomo, il rito verrà officiato da uomini (parenti e amici), se è il defunto è donna, verrà officiato da donne. Per la cremazione vengono utilizzati alcuni ingredienti: muschio, zafferano, legno di sandalo, canfora, legna da ardere, burro chiarificato (detto ghi). La cremazione avviene sempre sulla riva di un fiume. Al termine del processo di combustione, che può durare dalle due alle tre ore e mezza, le ceneri saranno affidate alle acque fluviali. Il corpo è deposto su una kunda (una struttura rettangolare di pietra con un buco nel centro) sulla quale vengono deposte tre cataste di legna e della paglia. Il volto del defunto deve sempre essere rivolto a Nord. Se è uomo, dev’essere prima sbarbato. Il fuoco viene appiccato sempre a partire da Nord. Dev’essere accesa una lampada alimentata dal burro ghi e da questa fiamma va accesa della canfora, la quale a sua volta accenderà la pira. Alla salma vengono rivolte le parole: “Caro defunto!

Dopo la morte, possa il potere della tua vista essere assorbito nel sole, la tua anima nell’atmosfera, possa tu andare nella regione luminosa della terra, secondo i tuoi meriti spirituali, o và alle acque, se quello è il tuo luogo, o alle piante, assumendo corpi diversi”.  Nel 1829 venne abolita la pratica della “sati”. Una vedova si immolava da viva sulla pira funeraria del marito a simbolo del suo essere priva del suo valore in sé, senza il marito. Questa pratica è ancora in uso in forma clandestina nell’India rurale. E’ segno di amore immortale e purifica la coppia dai peccati accumulati

 

PURGATORIO (Cristianesimo cattolico)

La fede nell’esistenza del Purgatorio è esclusiva del cattolicesimo. A Lione (Francia) il 7 maggio 1274 si apre il 14° Concilio ecumenico. Viene fissato il dogma del Purgatorio, che sarà confermato dai Concili di Basilea, Firenze, Ferrara e Roma (1431-1449) e dal Concilio di Trento (1545-1563) come “luogo e condizione in cui le anime dei morti, giustificati, ma ancora in condizione di peccato, si trovano per completare la purificazione prima di ascendere in paradiso.”

TOMBE EBRAICHE            (Ebraismo)

Gli ebrei non mettono fiori sulle tombe, ma sassolini perché ricordano le sepolture  affrettate nel deserto al tempo dell’Esodo dall’Egitto (1200 a.C.). Inoltre nella simbologia ebraica, la roccia simboleggia Dio. Il popolo di Israele nell’antichità trascorreva molto tempo nelle zone aride del deserto. Abramo, Isacco, Giacobbe e Lot erano pastori nomadi. Per ritrovare i luoghi dove erano sepolti i loro defunti erigevano delle piccole montagnole di pietre.

ISLAM E DEFUNTI DONNA (Islam)

Muhammad (Maometto) disse: “Mi è stato mostrato il fuoco dell’Inferno e che la maggioranza dei suoi abitanti sono donne”.

TOMBA E CULLA (Cristianesimo)

San Girolamo disse: “La tomba vuota è la culla del Cristianesimo” intendendo con questo che il Cristianesimo nasce con la tomba vuota per la risurrezione di Cristo. Ma disse anche che una donna cessa di essere tale e può essere chiamata uomo quando vuol servire più Cristo che il mondo (Comm. ad Ephesios III,5).

MING BI (Taoismo)

I jīnzhǐ (o míng bì, “denaro dell’ombra”) sono oggetti di carta di bambù o carta di riso, noti anche come “carta degli spiriti”. Modellini di auto, case, ma soprattutto soldi finti con la scritta in cinese e in inglese “Hell banknotes”, cioè “Banconote dell’Inferno”, lo “Hell Passport”, il “Passaporto per l’Inferno” e addirittura un biglietto aereo finto con la scritta “Hell Airlines”, Linee Aeree dell’Inferno. I fedeli li comprano nel “negozio di carta per il mondo degli spiriti”, che si trova spesso vicino ad un tempio taoista e li bruciano – dopo averle ben piegate – in un apposito piccolo forno dentro il tempio. In questo modo i propri defunti avranno molte cose nell’aldilà e saranno liberi dall’inferno. L’immagine sulle banconote è dell’imperatore di giada, Yù Huáng, guardiano dell’aldilà. L’esatta parola cinese sulle banconote è diyu, che significa “prigione ultaterrena”. I jīnzhǐ vengono in genere bruciati insieme ai yunbao, piccoli lingotti d’oro finti. Attenzione. E’ molto offensivo darne una a una persona vivente. Esistono anche le Paradise Banknotes, banconote (finte) per il paradiso, bruciate in onore degli déi taoisti. Dal 2006 in Cina è però proibito dal ministero per gli affari civili bruciare i modellini di carta di auto e case perché è ritenuta una pratica feudale.   

 

CHIESA E INFERNO  (Cristianesimo cattolico)

La Chiesa non cita alcun nome di persona che sia con certezza all’Inferno. Non si può sapere se un pentimento possa essere giunto anche negli ultimi istanti di vita come è narrato nel Vangelo per uno dei condannati alla crocifissione accanto a Gesù. Solo Dante Alighieri nella Divina Commedia fa dei nomi di persone che lui riteneva fossero dannate. La Chiesa fa nomi certi di persone solo per il Paradiso. Questo vale per tutte le Chiese cristiane – ortodossi, cattolici, anglicani, protestanti.

Papi all’Inferno

Secondo Dante Alighieri vi sono 6 papi all’Inferno. Nella “La Divina Commedia” sono: Niccolò III (Giovanni Gaetano Orsini, 1277-1280) nella terza bolgia dell’ottavo girone dell’Inferno, per i simoniaci (venditori di cose spirituali) insieme a Bonifacio VIII (Benedetto Caetani, 1294-1303) e papa Clemente V (Betrand de Gouth, 1305-1314). Bonifacio VIII è citato anche nella bolgia VIII per i consiglieri fraudolenti insieme a papa Silvestro I (314-335). Nel sesto cerchio vi è papa Anastasio II (496-498) con gli eretici. Infine papa Celestino V (Pietro Angeleri, 1294) nell’antinferno con gli ignavi. Di questi papi Celestino V è santo.

MARTIRI (Cristianesimo, Islam)        

E’ una delle massime aspirazioni per ogni uomo musulmano. Non solo fondamentalista. Si chiama talab alsahada, l’aspirazione a diventare un sahada (un martire). E questo, a differenza del martirio cristiano (che significa perdere la propria vita a causa della fedeltà a Cristo), vuol dire quasi sempre far morire anche altre persone in nome dell’Islam. Il conflitto israelo-palestinese ne ha conosciuti molti negli ultimi anni. Campi specializzati addestrano giovani celibi, pronti a morire in mezzo ai discendenti di Davide, imbottiti di esplosivo, per la causa dell’Islam. Un martire è già puro. Morendo per l’Islam uccidendo altre persone, ha il Paradiso garantito. E non un Paradiso qualsiasi. Uno molto sensuale: “Invece i timorati di Dio staranno in luogo sicuro – fra giardini e fontane – rivestiti di seta e di broccato, faccia a faccia. Così sarà. E daremo loro in ispose fanciulle dai grandi occhi neri, – e là chiederanno ogni sorta di frutti e ne godranno sicuri”. (Sura del fumo “ad-Dukhan” XLIV,51-54) 

Nel Cristianesimo invece il martire è un testimone (dal greco martyrion) della fede, a costo della propria vita. Il detto “vita, morte e miracoli” deriva proprio dal processo per dichiarare santo (canonizzare) un fedele. Vengono infatti esaminate la vita, il momento della morte e almeno un miracolo avvenuto per sua intercessione sua. Solo per i martiri il miracolo non viene più richiesto, per volontà di papa Paolo VI. L’ultima martire canonizzata in Italia (nel 1950 da Papa Pio XII) è stata la dodicenne Maria Goretti.

DEFUNTI DA BERE            (Religione tribale Yanomami)

Gli indigeni Yanomami del Sud America non seppelliscono i defunti. Li cremano e mescolano le ceneri con una bevanda alla banana. Il parente più prossimo poi beve la miscela. In questo modo lo spirito del defunto è soddisfatto e non torna a tormentarli.

PARADISO ISLAMICO (Islam)  

Le Huri, ḥūr o ḥūrīyah secondo la tradizione islamica sono delle fanciulle che attendono nel paradiso coloro che nel giorno del giudizio arriveranno lì. Secondo la tradizione le Huri sarebbero giovani ragazze perennemente vergini il cui compito sarebbe quello di ricompensare l’uomo arrivato nel paradiso. Sempre secondo la tradizione, le giovani avrebbero la capacità di concepire e generare. Per il sesso femminile esistono ugualmente gli ghulām. Nel Corano la parola hûr  indica le giovani fanciulle vergine promesse ai credenti. La radice di questa parola è collegata all’idea di “bianchezza” in particolare ai grandi occhi della gazzella e al contrasto tra il bianco dell’occhio e il nero della pupilla, hawrâ’ è una donna dai grandi occhi neri e dalla pelle molto chiara. Quasi tutti i versetti che parlano di hûrî sono del periodo meccano, quando è particolarmente sentito da Muhammad il tema del Giudizio Universale. I versetti coranici ci dicono che non sono mai state toccate né dagli uomini né dai jinn, la sostanza da cui sono state create per alcuni è lo zafferano, per altri sono di zafferano, muschio, canfora e ambra. I loro muscoli sono delicati e i loro tendini paiono fatti di fili di seta. Sui loro seni sono iscritti due nomi: da una parte quello Dio, sull’altro quello del proprio marito. Vivono in castelli con 70 letti, hanno 33 anni come i loro mariti, la loro verginità viene rinnovata eternamente, il loro corpo è sempre puro, non hanno mestruazioni, bisogni umani. Le donne che in vita sono state virtuose in Paradiso si ricongiungeranno al proprio marito e lì continueranno la loro vita insieme. Se una donna in vita ha avuto più mariti ne sceglierà uno, mentre gli uomini poligami avranno diritto a tutte le mogli legittime. I commentatori però non dicono nulla sulla sorte di quelle donne che andranno in Paradiso, ma che in vita non sono state sposate. Su questa base coranica la tradizione ha aggiunto dettagli dando alle hûrî un carattere molto sensuale. Non tutti gli esegeti hanno accettato questa idea prettamente materialista, al-Baydâwî dice che non si possono fare raffronti tra il godimento del cibo, delle hûrî, la condizione umana terrena è altra rispet-to a quella del Paradiso, certo è che la mentalità popolare musulmana è permeata da questi concetti. E’ solo in un hadîth che si parla delle 70 vergini che attendono tutti gli eletti, non solo i martiri.

DONNA E REINCARNAZIONE   (Buddhismo)

 

Secondo il canone Pali delle scritture sacre buddhiste, un essere si reincarna donna se ha fatto qualcosa di grave nella vita precedente. Esiste il detto: “Ho ottenuto un corpo di donna perché ho commesso il male in una passata esistenza”

 

RISURREZIONE (Cristianesimo)

 

Risurrezione del nostro corpo. Come sarà? La dottrina della risurrezione è presente anche nell’Ebraismo e nell’Islam.

Il Signore Gesù Cristo ce lo ha promesso:  «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». (Gv 6,54). Appartiene al dogma della risurrezione che essa avvenga coi corpi che abbiamo ora (“cum suis propiis resurgent corporibus quae nunc gestant” – IV Concilio del Laterano – e “in hac carne, qua nunc vivimus” – Fidei Damasi). Il corpo sarà non solo specificamente lo stesso (il corpo che ho ora). Con questa affermazione, si evita ogni modo di pensare che suggerisca una metempsicosi o una tramigrazione delle anime da un corpo all’altro… Vi sono tre ipotesi teologiche sul come riavremo il nostro corpo il giorno della risurrezione. Gesù Cristo promette che questo avverrà alla fine dei tempi. In Giovanni 6:54 dice: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Le ipotesi sulla nostra risurrezione sono:

Identità materiale – perché il corpo sia numericamente lo stesso, si richiederebbe che fosse composto nella stessa materia. Intesa in tutto il suo di rigore, la teoria difficilmente accettabile. D’altra parte, il principio secondo il quale un’identità materiale necessaria perché il corpo possa essere considerato lo stesso, è scientificamente assai discutibile. Dato il metabolismo costante del corpo umano, il mio corpo attuale ha rinnovato totalmente la sua materia da com’era sette anni or sono; e tuttavia, penso con ragione che sia rimasto realmente lo stesso corpo.

Identità formale – una teoria che si colloca all’estremo opposto sarebbe quella proposta, già nel Medio Evo da Durando di San Porciano (+ 1334). Durando suppone che, quale sia la materia di cui è composto un corpo, è il mio corpo per il fatto medesimo che esso s’unisce la mia anima… Bisogna riconoscere che, esposta in questo modo e senza altri particolari, questa teoria lascia l’impressione di una certa somiglianza con la teoria della trasmigrazione delle anime… Joseph Ratzinger [attuale papa Benedetto XVI, n.d.A.] pensa che non sia necessaria la stessa materia perché il corpo possa essere considerato lo stesso, e ha fatto notare che tutta la tradizione ecclesiastica (dottrinale e liturgica) impone come limite che il corpo risuscitato deve includere le reliquie dell’antico corpo terreno, se si esistono ancora come tali quando avviene la risurrezione. Tali “reliquie” saranno nuovamente animate dall’anima santa al corpo della quale appartennero. D’altra parte, insistendo sul fatto che la nostra risurrezione gloriosa non può essere spiegata senza un parallelismo con la risurrezione di Gesù, pare necessario affermare, come secondo limite, una certa continuità di somiglianza morfologica col corpo mortale.

Identità sostanziale – Alois Winklhofer ha proposto, recentemente una nuova ipotesi… di fronte a un cadavere che comincia a corrompersi, Dio sottrae e conserva separatamente questa sostanza non fenomenologica del corpo. Il cadavere, a dispetto della sua continuità fenomenologica col mio corpo, non sarebbe più, in questo caso, il mio corpo. Al contrario, partendo dalla sostanza non fenomenologica del mio corpo, Dio ricostruirebbe il mio corpo risuscitato; e appunto la permanenza di questa sostanza (l’identità sostanziale) farebbe sì che sia il mio corpo e non un altro.

 Inferno. Facile o difficile?

 «Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli». (Matteo 25,41). Sono le parole di Cristo riguardo la minaccia della dannazione eterna. Tra le più dure pronunciate  da Gesù nei Vangeli. Cosa hanno fatto le persone nella narrazione evangelica? Hanno fallito o rifiutato tutte le occasioni di amare disinteressatamente il prossimo. Qualcuno parla però della teoria dell’”Inferno vuoto”. Cos’è? E’ la tesi di un grande teologo e cardinale svizzero scomparso nel 1988. Hans Urs von Balthasar. La tesi di von Balthasar afferma che sperare la salvezza eterna di tutti gli uomini non è contrario alla fede. Essa si avvale dell’autorità di alcuni Padri della Chiesa, tra i quali Origene e Gregorio Nisseno, ed è condivisa da diversi teologi contemporanei, tra i quali Jean Daniélou, Henry de Lubac, Joseph Ratzinger – l’attuale Papa –  Walter Kasper, Romano Guardini. Da scrittori cattolici come  Paul Claudel, Gabriel Marcel e Lèon Bloy. La Chiesa afferma che chi muore in peccato mortale non si salva, ma non dice se questo sia mai avvenuto. Difatti non ha mai fatto nomi di dannati, come invece si è permesso di fare Dante Alighieri – secondo il suo parere – nella Divina Commedia. E tra questi ben 6 papi! Niccolò III (Giovanni Gaetano Orsini, 1277-1280), posto nella terza bolgia dell’ottavo girone, con i simoniaci (venditori di cose spirituali) insieme a Bonifacio VIII (Benedetto Caetani, 1294-1303), papa Clemente V (Betrand de Gouth, 1305-1314), Bonifacio VIII è citato anche nella bolgia VIII per i consiglieri fraudolenti insieme a papa Silvestro I (314-335). Nel sesto cerchio vi è papa Anastasio II (496-498) con gli eretici. Infine il papa dimissionario Celestino V (Pietro Angeleri, 1294)  nell’antinferno con gli ignavi. La Chiesa lo ha invece dichiarato santo. Ma torniamo al peccato mortale. Scrive San Tommaso d’Aquino: «Quando la volontà si orienta verso una cosa di per sé contraria alla carità, dalla quale siamo ordinati al fine ultimo, il peccato, per il suo stesso oggetto, ha di che essere mortale… tanto se è contro l’amore di Dio, come la bestemmia, lo spergiuro, ecc., quanto se è contro l’amore del prossimo, come l’omicidio, l’adulterio, ecc… Invece, quando la volontà del peccatore si volge a una cosa che ha in sé un disordine, ma tuttavia non va contro l’amore di Dio e del prossimo — è il caso di parole oziose, di riso inopportuno, ecc. —, tali peccati sono veniali».

Per il peccato mortale occorrono 3 (difficili) condizioni: Piena avvertenza (mi rendo pienamente conto di ciò che faccio), Materia grave (contro uno dei Comandamenti), Deliberato consenso (il mio atto è assolutamente libero da qualsiasi condizionamento). Condizioni difficili da soddisfare umanamente tutte insieme. Quanti sanno quello che fanno? Difatti dalla croce Gesù pregò: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34) lasciando intendere che in molti manca la piena avvertenza. Si parla di dannati in una parabola (il ricco stando nell’inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui) in Luca 16,23, ma non di dannati reali. Mentre il primo beato reale è un malfattore che si converte (Luca 23,43). Siamo noi in realtà che vorremmo un “vendetta” divina, ma Dio è amore. «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?» (Luca 9,54). Difatti – come dice il Vangelo –  Gesù si voltò e li rimproverò. Von Balthasar ricorda di non confondere speranza e conoscenza. Sperare nella apokatastasis – la salvezza di tutti – non vuole dire sapere se l’inferno sia vuoto o no. La possibilità dell’Inferno è però una conseguenza della libertà umana. O l’uomo è libero – e quindi può anche dannarsi – o non è libero. Scrive il cardinale Biffi: «La concreta possibilità della dannazione è necessaria, se si vuol continuare ad ammettere la libertà creata nella sua vera essenza. La libertà dell’uomo non può ridursi alla possibilità di scegliere tra un luogo e l’altro di villeggiatura o tra una cravatta a righe e una cravatta a pois; e neppure di scegliere la moglie o il partito politico: la nostra libertà, nel suo significato più profondo, è la spaventosa e stupenda prerogativa di poter costruire il nostro destino eterno. Per non essere puramente nominale, questa prerogativa deve necessariamente includere la reale e concreta possibilità di decidere per la perdizione. Come si vede, il mistero della dannazione è essenzialmente connesso col mistero della libertà, che è forse l’unico vero mistero dell’universo creato». Nell’Islam Allah descrive in modo raccapricciante gli orrori dell’inferno – acqua bollente, scudisci di ferro (vv. 19-22). Secondo un hadith, Maometto dice che ogni mille persone, 999 saranno mandate all’inferno. In quel Giorno, Adamo chiederà ad Allah: “O Allah! Quanti sono i dannati al Fuoco?” Allah risponderà: “Da ogni migliaio, togline nove-cento-novanta-nove”. Maometto spiegò che quell’unica persona salvata sarebbe stata un Musulmano, dicendo ai suoi compagni: “Gioite per le buone notizie; una persona sarà delle vostre e mille di Gog e Magog”. Noi crediamo in un Dio più misericordioso: Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio». (Marco 10,26-27) Dio non può che amare.

Giorgio Nadali 

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Ora di Religione a scuola. Patrimonio culturale europeo

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di Giorgio Nadali

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E’ presente in 22 Paesi d’Europa. In 10 di questi è obbligatoria. Contribuisce a capire la società e la cultura che ci circondano. L’Italia la vuole perché riconosce il valore della cultura religiosa e tiene conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano. Insomma, è l’ora di religione a scuola. Non l’ora dei cattolici (e nemmeno dei credenti), non una succursale del catechismo, non una stranezza italiana o un’ingerenza del Vaticano nella scuola laica italiana. In Svezia e nei Paesi Bassi è obbligatoria, senza possibilità di esonero. Un servizio nella scuola, legato alla cultura e alla storia del proprio Paese. L’Italia vede sempre più alunni stranieri nelle scuole. Alunni che – proprio per integrarsi – hanno bisogno di comprendere meglio la cultura che ha fondato l’Italia e che la permea. La cultura cattolica. E poi – non c’è vera cultura senza religione. E’ possibile essere atei, ma è dura essere ignoranti. Era d’accordo anche un sociologo ateo come Durkheim: “Non esistono popoli conosciuti senza religione. La religione ha dato vita a tutto ciò che è essenziale nella società”.

Nessuno si sognerebbe di eliminare i 59 giorni di vacanza legati al Cattolicesimo. Esattamente 56 festività in meno di quelle esclusivamente laiche  presenti sul calendario. Anche le 52 domeniche provengono dalla cultura cristiana. La domenica è il dominus die, cioè “giorno del Signore”. In russo addirittura la parola domenica significa “risurrezione”. воскресенье.  Solo nei Paesi cristiani è un giorno festivo e di riposo. Nessuno vorrebbe togliere le croci “greche” verdi sulle farmacie o quelle dalle autoambulanze. E nemmeno la grande croce presente sul palazzo più statale d’Italia. Il Quirinale. Allora, l’ora di religione deve rimanere così com’è adesso. Già prevede nei suoi programmi la storia delle Religioni. Un insegnamento laico e slegato dalla Chiesa non è possibile da quando sono state chiuse in Italia le facoltà statali di teologia. Correva l’anno 1861.  Ma non sarebbe nemmeno corretto. Se è la cultura cattolica quella di in gran parte ha fondato l’Italia, allora chi vigila sull’insegnamento della materia deve essere formato e reso idoneo dalla Chiesa cattolica. Con buona pace di laicisti e non cristiani e anche dei fratelli non cattolici.

Ciò non significa che non siano previsti nel programma insegnamenti legati alle altre Confessioni cristiane e alle altre Religioni. Ma si sa. Uno degli sport nazionali italiani – oltre al calcio e alla giustizia colabrodo – è fare figli senza educarli. Meglio passare un’ora in giro per i corridoi o uscire di scuola quando nevica per poi rientrarvi alla fine dell’ora di religione, piuttosto che avere appreso qualcosa in più sulle religioni e essersi confrontati con i propri compagni e l’insegnante. Non preoccupano sono solo i fondamentalismi islamici. C’è il vuoto assoluto del fanatismo ideologico di chi – di fatto – insegna ai figli che la cultura religiosa è decisamente meno importante di Facebook e del Grande Fratello.  Sempre meno studenti – grazie ai loro genitori – la pensano come Paolo Mieli: «Io non sono cattolico, la mia famiglia è di origine ebraica e quando ero a scuola, trentacinque anni fa, ero esonerato dall’ora di religione. […] Da quel momento [l’incontro con un insegnante di religione cattolica capace], per i successivi cinque anni (i due anni del ginnasio e i tre anni del liceo), io rimasi, per scelta, a tutte le lezioni di religione e questo dialogo, a volte puntuto a volte condotto in spirito di franchezza e onestà, non un dialogo compiacente, è stato un momento fondamentale della mia vita. Io ero, appunto, un non credente che invitato a partecipare a quell’ora la sceglieva volontariamente, a differenza di tutte le altre ore di scuola. Le altre ore di scuola le facevo perché ero tenuto a farle, perché la famiglia mi obbligava a farle, perché dovevo crescere, dovevo diplomarmi, dovevo prendere la maturità e poi laurearmi. Quell’ora, invece, me la sceglievo, per cui nella storia della mia giovinezza l’ora di religione è l’ora della scelta, l’ora della libertà, l’ora del confronto, l’ora della crescita».

Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo  ha detto: «Credo che l’insegnamento della religione nelle scuole così come è concepito oggi non abbia più molto senso. Nelle nostre classi il numero degli studenti stranieri e, spesso, non di religione cattolica tocca il trenta per cento. Sarebbe meglio adattare l’ora di religione trasformandola in un corso di storia delle religioni o di etica». Quello che non ha molto senso sembra invece dare ad intendere che l’Italia non abbia una sua cultura fondante – come del resto è per tutti i popoli della Terra dato che non esistono popoli non religiosi – e che questa è basata sul Cattolicesimo. Una proposta del genere equivale a dire eliminiamo le domeniche e – perché no – anche il Natale, perché musulmani o ebrei d’Italia non si riconoscono in queste feste… E dire che Profumo è stato ex presidente del CNR… Una carica che presuppone intelligenza nel senso letterale del termine. Saper leggere dentro le cose e i fatti.

Ragione senza fede e fede senza ragione sono i due lati della medaglia dell’integralismo.

L’Ora di Religione in Europa
Paese Normativa Modalità Confessione di riferimento Materia alternativa Statuto dell’insegnante Note
Austria BGBL 190/1949;
modificato da BGBL 329/1988
obbligatoria con facoltà di esonero cattolica nessuna statale con idoneità ecclesiastica
Belgio leggi nel 1959; 1988; 1997 obbligatoria con scelta alternativa cattolica, ebraica, ortodossa, islamica, protestante etica non confessionale regionale con idoneità ecclesiastica o statale maggioranza (60%) di insegnamento cattolico
Cipro art. 110 della costituzione;
legge 12/1965
obbligatoria con facoltà di esonero ortodossa nessuna statale con idoneità ecclesiastica
Danimarca leggi statali obbligatoria con facoltà di esonero insegnamento non confessionale nessuna statale con laurea teologica statale
Estonia legge del 1993 obbligatoria con facoltà di esonero insegnamento cristiano ecumenico religioni comparate statale
Finlandia legge del 2003 obbligatoria con facoltà di esonero insegnamento protestante luterano etica statale
Francia nessuna;
Alsazia – Lorena: cattolica
cattolica in Alsazia – Lorena nessuna statale in Alsazia – Lorena
Germania costituzione del 1949;
legislazione affidata ai singoli stati federali (land) in collaborazione con le comunità religiose;
in alcuni stati, concordati tra stato e comunità religiose
diritto alla partecipazione all’insegnamento, se questo è offerto e se la partecipazione non è in contrasto con il volere della comunità religiosa responsabile;
in alcuni stati, partecipazione obbligatoria con facoltà di esonero
una qualsiasi delle religioni praticate sul territorio federale
(attualmente sono offerti insegnamenti buddisti, cristiani, ebraici e islamici)
etica, filosofia, “Lebenskunde” (cognizioni di vita) statale con giuramento alla costituzione e abilitazione della relativa comunità religiosa Eccezione: Brema non riconosce la collaborazione costituzionale fra stato e comunità religiose e impartisce un insegnamento statale obbligatorio (con facoltà di esonero) di “Storia della Bibbia”; in alcune scuole anche “Principi Islamici”, etica o filosofia
Grecia costituzione 1975 obbligatoria con facoltà di esonero ortodossa nessuna statale con studi teologici statali
Irlanda art. 42 della costituzione facoltativa cattolica nessuna abilitazione e idoneità ecclesiastica
Italia nuovo concordato 1984;
dpr 751/1985
facoltativa cattolica studio assistito;
studio libero;
nessuna
statale con abilitazione e idoneità ecclesiastica
Lettonia legge 1995;
accordo 25/10/2002
opzionale luterana, cattolica, ortodossa, battista, ebraica etica idoneità ecclesiastica
Lussemburgo intesa 1997 opzionale luterana, cattolica, calvinista etica idoneità ecclesiastica
Malta legge 1991;
accordo del 25/3/1995
obbligatoria con facoltà di esonero cattolica nessuna idoneità ecclesiastica
Paesi Bassi leggi statali;
riforma 1999
obbligatoria non confessionale nessuna
Polonia concordato;
legge 15/3/1998
opzionale cattolica, protestante, ortodossa, ebraica etica idoneità ecclesiastica
Portogallo concordato 1940; 1975 opzionale cattolica etica idoneità ecclesiastica
Regno Unito Education Act 1944; 1988 obbligatoria con facoltà di esonero insegnamento comparativo con priorità alla tradizione cristiana nessuna statale con studi teologici statali
Repubblica Ceca nessuna discussione sull’introduzione
Slovacchia legge 14/11/2000 opzionale cattolica etica idoneità ecclesiastica
Slovenia nessuna discussione sull’introduzione
Spagna costituzione 1978; concordato 1979 opzionale cattolica, protestante, ebraica, islamica nessuna idoneità ecclesiastica
Svezia leggi statali 2000 obbligatoria approccio ‘oggettivo’ nessuna statale con studi teologici statali
Ungheria legge 79/1992; 4/1990 opzionale religioni tradizionali nessuna idoneità ecclesiastica

La Chiesa arretrata di 2 secoli. Morale rabbinica contro morale paolina

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di Giorgio Nadali

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La più autorevole voce di riforma della Chiesa cattolica si è spenta. Il Cardinale Carlo Maria Martini avrebbe voluto un altro concilio. E soprattutto una Chiesa moderna, in dialogo e al passo con i tempi. Una Chiesa in cui la Parola (di Dio) incontra le parole (degli uomini). 

“Occorre, conseguentemente, creare atteggiamenti e strumenti di tolleranza, di dialogo, di collaborazione, di comprensione e di perdono reciproco, per favorire l’intesa sull’immagine unitaria dell’uomo. Occorre una nuova mediazione culturale aperta a questi orizzonti”. (Carlo Maria Martini – Lettera pastorale “Attirerò tutti a me” (19), 1982-1983

“Vorrei farmi tuo compagno di strada: ascoltare le domande vere del tuo cuore, confessarti le mie. Questo è importante: non è possibile trovare e dare risposte, se non si sono riconosciute le domande. Una “regola di vita” vorrebbe anzitutto essere un tentativo di dare risposte a domande vere (o forse, più modestamente, l’indicazione di un tracciato, lungo il quale cercare e incontrare risposte vere)”. (Carlo Maria Martini – Lettera pastorale “Parlo al tuo cuore” (1), 1996-1997)

Un “antagonista fedele” di Benedetto XVI esce di scena. Ora sarà più facile che tutto rimanga come prima. Martini: I divorziati risposati? Vanno accolti in chiesa. Gli omosessuali? Non vanno giudicati. La pillola? La Chiesa oggi può cambiare atteggiamento. La lotta all’aids? Se un coniuge è malato, è lecito il preservativo. L’eutanasia? È giusto morire con dignità. Per questo ha rifiutato l’accanimento terapeutico.

Le correnti tra i cardinali sono opinioni sul modo in cui i fondamenti della fede debbano essere espressi. Queste correnti possono cambiare col passare del tempo, producendo nuove configurazioni. Nessun cardinale dichiarerà mai di appartiene ad una corrente piuttosto che ad un’altra. Alcuni cardinali negano proprio l’esistenza di orientamenti politici tra le loro fila.

Corrente  della “Riforma della Chiesa” “Sinistra” Corrente  della “Luce del Mondo”“Centrosinistra” Corrente  dei “Guardiani della Fede”  “Destra”
C’è bisogno di una morale paolina (basata sui valori), non di una morale rabbinica (basata sulla legge). Questo il pensiero  di uno dei maggiori rappresentanti di questa corrente. Il Cardinale Carlo Maria Martini. I prìncipi della Chiesa “riformatori” ritengono che il dialogo sui temi scottanti sia essenziale. Nessuno di loro è d’accordo con l’ordinazione delle donne o con l’accettazione dell’omosessualità, ma lo stile di approccio ai temi è diversa. Recentemente il Cardinale Martini si era espresso a favore per un’apertura maggiore della Chiesa ai divorziati. Questa corrente è favorevole ad una maggiore collegialità dei vescovi e meno centralizzazione sulla Santa Sede. Vogliono che la Curia Romana funzioni come serva delle chiese locali, non come padrona. Si esprimono a favore di una maggiore libertà delle chiese locali nell’adattare gli insegnamenti le pratiche alle loro particolari circostanze. Il Concilio Vaticano II è stato per loro una stagione di riforme prematuramente interrotte dal pontificato di Giovanni Paolo II. Il rappresentante principale di questa corrente riformatrice è stato il Card. Franz Konig, scomparso nel 2004 e appunto Martini, appena scomparso. Altri sono Lehmann, Kasper,  Danneels, Tettamanzi, Lehmann, Marchisano, Hummes, Mahony, Cassidy. Le loro strategie riformatrici della Chiesa sono diverse, ma hanno in comune il desiderio per una Chiesa più aperta, che condanni di meno e che sperimenti maggiormente il dialogo. Progressi senza compromessi verranno da un papa di questa corrente. Se glielo permetteranno. I membri di questa corrente ritengono che il Popolo di Dio non debba perdere tempo in dibattiti teologici. Desiderano gettare ponti con le culture differenti da quella cattolica. Desiderano preservare la tradizione cattolica, ma sotto forma di influsso politico sui governi affinché questi adottino scelte in linea con la morale cattolica. Ad esempio – in Italia -col referendum contro la legge 40 in bioetica. L’ordine sociale deve riflettere gli insegnamenti cattolici. Interesse sulla questione sociale e su come il sistema sociale promuova la giustizia. Ad esempio attraverso   la cancellazione del debito ai Paesi del Terzo Mondo. Fanno parte di questa corrente i cardinali McCarrick,  Maradiaga, Arns, Ruini, Daarmatmadja, Napier.  Sono molto preoccupati dell’impatto del relativismo e del secolarismo sulla Chiesa. Il relativismo è la negazione di verità assolute, specialmente in campo morale. Il secolarismo è invece la marginalizzazione o esclusione dei valori della fede religiosa nella vita quotidiana. Il relativismo pone diversi problemi perché mette in discussione l’autorità della Chiesa sulle questioni morali, che diventano un fatto soggettivo. Col relativismo non c’è più bisogno di un’autorità centrale della Chiesa che indichi una retta via. Ma manca anche la percezione di un bene e di un male assoluti per l’uomo. Il relativismo dovrebbe quindi anche negare i diritti umani universali proprio in quanto universali, cioè non relativi. Inoltre se tutte le religioni, tutte le verità  si equivalgono non c’è più bisogno di conversione al Cattolicesimo. La secolarizzazione invece tende a separare a Chiesa dallo Stato e riduce o elimina l’influsso della Chiesa sulla politica di una nazione. È l’esempio di quelle nazioni che hanno approvato l’aborto,  l’eutanasia, la contraccezione,  ecc.Questi cardinali si preoccupano della perdita di identità cristiana dei fedeli, dell’obbedienza all’autorità della Chiesa e dell’assimilazione della cultura cristiana a culture estranee ai suoi valori. Due sono i rimedi: Ribadire i principi dottrinali e morali anche a costo di entrare in contrapposizione dura con il mondo non cattolico. La fedeltà e l’identità cattolica sono più importanti del dialogo. Il cardinale Biffi, ad esempio, ha suggerito di adottare leggi per ridurre l’immigrazione islamica al fine di preservare la cultura cattolica. Il leader del “”partito conservatore” all’interno il Collegio cardinalizio è stato sino alla sua elezione a Papa, Joseph Ratzinger. Benedetto XVI fu prefetto della Congregazione della Fede fino al 1981 e nel 2001 scrisse la Dominus Iesuribadendo i principi del cattolicesimoela relazione tra il Cattolicesimo e le altre Religioni, rassicurando della superiorità del Cattolicesimo. Un forte accento è messo anche sulla liturgia, perché questa dà identità ed è uguale in tutto il mondo e ha il potere di rinforzare e di alimentare la fede. Ad esempio, nel maggio 2001 il cardinale Medina ha promulgato nuove regole per i testi liturgici, il più possibile fedeli all’originale latino.Un altro accento è posto sulla forte distinzione tra clero e laicato. Vi è un’enfasi su una Chiesa aggressiva, che erge barriere contro gli “attacchi” delle culture estranee ad essa. Clericalismo quindi come barriera alle invasioni e agli attacchi contro la cultura (e all’autorità) cattolica. I membri di questa corrente di “destra” sono – tra gli altri – i cardinali Biffi, Medina, Schotte, Schoumn, Law, George, Degenhard, Dias, Cornell, Ambrozic, Tomko, Jaworski, Schonborn.[1] 

[1] Cf. John L. Allen, Jr., Conclave, New York, Doubleday, 2002, pp.132-157

Nell’ultima intervista il Cardinale Carlo Maria Martini si espresse così

Come vede lei la situazione della Chiesa?
«La Chiesa è stanca, nell’Europa del benessere e in America. La nostra cultura è invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote e l’apparato burocratico della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi. Queste cose però esprimono quello che noi siamo oggi? (…) Il benessere pesa. Noi ci troviamo lì come il giovane ricco che triste se ne andò via quando Gesù lo chiamò per farlo diventare suo discepolo. Lo so che non possiamo lasciare tutto con facilità. Quanto meno però potremmo cercare uomini che siano liberi e più vicini al prossimo.
Come lo sono stati il vescovo Romero e i martiri gesuiti di El Salvador. Dove sono da noi gli eroi a cui ispirarci? Per nessuna ragione dobbiamo limitarli con i vincoli dell’istituzione».
Chi può aiutare la Chiesa oggi?
«Padre Karl Rahner usava volentieri l’immagine della brace che si nasconde sotto la cenere. Io vedo nella Chiesa di oggi così tanta cenere sopra la brace che spesso mi assale un senso di impotenza.
Come si può liberare la brace dalla cenere in modo da far rinvigorire la fiamma dell’amore? Per prima cosa dobbiamo ricercare questa brace. Dove sono le singole persone piene di generosità come il buon samaritano? Che hanno fede come il centurione romano? Che sono entusiaste come Giovanni Battista? Che osano il nuovo come Paolo? Che sono fedeli come Maria di Magdala? Io consiglio al Papa e ai vescovi di cercare dodici persone fuori dalle righe per i posti direzionali.
Uomini che siano vicini ai più poveri e che siano circondati da giovani e che sperimentino cose nuove. Abbiamo bisogno del confronto con uomini che ardono in modo che lo spirito possa diffondersi ovunque».
Che strumenti consiglia contro la stanchezza della Chiesa?
«Ne consiglio tre molto forti. Il primo è la conversione: la Chiesa deve riconoscere i propri errori e deve percorrere un cammino radicale di cambiamento, cominciando dal Papa e dai vescovi. Gli scandali della pedofilia ci spingono a intraprendere un cammino di conversione. Le domande sulla sessualità e su tutti i temi che coinvolgono il corpo ne sono un esempio. Questi sono importanti per ognuno e a volte forse sono anche troppo importanti. Dobbiamo chiederci se la gente ascolta ancora
i consigli della Chiesa in materia sessuale. La Chiesa è ancora in questo campo un’autorità di riferimento o solo una caricatura nei media?
Il secondo la Parola di Dio. Il Concilio Vaticano II ha restituito la Bibbia ai cattolici. (…) Solo chi percepisce nel suo cuore questa Parola può far parte di coloro che aiuteranno il rinnovamento della Chiesa e sapranno rispondere alle domande personali con una giusta scelta. La Parola di Dio è semplice e cerca come compagno un cuore che ascolti (…). Né il clero né il Diritto ecclesiale possono sostituirsi all’interiorità dell’uomo. Tutte le regole esterne, le leggi, i dogmi ci sono dati per chiarire la voce interna e per il discernimento degli spiriti.
Per chi sono i sacramenti? Questi sono il terzo strumento di guarigione. I sacramenti non sono uno strumento per la disciplina, ma un aiuto per gli uomini nei momenti del cammino e nelle debolezze della vita. Portiamo i sacramenti agli uomini che necessitano una nuova forza? Io penso a tutti i
divorziati e alle coppie risposate, alle famiglie allargate. Questi hanno bisogno di una protezione speciale. La Chiesa sostiene l’indissolubilità del matrimonio. È una grazia quando un matrimonio e una famiglia riescono (…). L’atteggiamento che teniamo verso le famiglie allargate determinerà l’avvicinamento alla Chiesa della generazione dei figli. Una donna è stata abbandonata dal marito e trova un nuovo compagno che si occupa di lei e dei suoi tre figli. Il secondo amore riesce. Se questa famiglia viene
discriminata, viene tagliata fuori non solo la madre ma anche i suoi figli. Se i genitori si sentono esterni alla Chiesa o non ne sentono il sostegno, la Chiesa perderà la generazione futura. Prima della Comunione noi preghiamo: “Signore non sono degno…” Noi sappiamo di non essere degni (…).
L’amore è grazia. L’amore è un dono. La domanda se i divorziati possano fare la Comunione dovrebbe essere capovolta. Come può la Chiesa arrivare in aiuto con la forza dei sacramenti a chi ha situazioni familiari complesse?»
Lei cosa fa personalmente?
«La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di coraggio? Comunque la fede è il fondamento della Chiesa. La fede, la fiducia, il coraggio. Io sono vecchio e malato e dipendo dall’aiuto degli altri. Le persone buone intorno a me mi fanno sentire l’amore. Questo amore è più forte del sentimento di sfiducia che ogni tanto percepisco nei confronti della Chiesa in Europa. Solo l’amore vince la stanchezza. Dio è Amore. Io ho ancora una domanda per te: che cosa puoi fare tu per la Chiesa?».

Giorgio Nadali

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La fede nel successo

di Giorgio Nadali

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La teologia della prosperità è stata criticata, ma non vi è nulla che sia contrario al Vangelo.  A grandi linee, la teologia della prosperità insegna che la promessa di Dio a Israele di eccellere sugli altri popoli oggi si applica ai cristiani. Viene sottolineata l’importanza del successo personale. Dio vuole la nostra felicità. La riconciliazione con Dio comprende l’alleviamento della malattia e della povertà, viste come maledizioni sconfitte dalla fede. Non vedo contrasti col cattolicesimo. Gesù dice: “La tua fede ti ha salvato”. Il potere della guarigione e fisica e spirituale dipendono molto dalla forza interiore e dal convincimento che Dio ci voglia effettivamente felici. Le difficoltà di ogni tipo sono viste come temporanee e preparazione ad un nuovo successo. La povertà maledizione? Una visione giudaica? Gesù non proclamava forse beati i poveri? Sì, Cristo proclamava beati i poveri in spirito. Non benediceva la miseria. Metteva in guardia dal benessere idolatrico di chi mette tutta la sua fede nelle cose materiali, non in Dio. Non vuol dire che Dio non voglia benedirci con una professione di successo, un bella casa o altro. A noi sta fare la nostra parte sul piano naturale, con fede. Dio a tempo debito ci aprirà delle opportunità sul piano soprannaturale. Nulla è impossibile a chi crede.

L’ultimo libro di Joel Osteen ha un titolo che farebbe sorridere un teologo abituato invece a rattristare i fedeli. “Every day a Friday”. Ogni giorno è venerdì. Sottotitolo: “How to be happier 7 days a week”. Come essere felici 7 giorni la settimana. La fede in Cristo può far questo? E’ in contrasto con la fede cattolica, ortodossa o anglicana? Può la teologia della prosperità ridare speranza e fede a chi l’ha persa o l’ha sepolta sotto un grigio ritualismo? Vediamo prima di tradurre i capitoli del libro in inglese. 1) Fai di ogni giorno un venerdì 2) Non dar via il tuo potere 3) Esprimi la tua gioia 4) Fiorisci dove sei piantato 5) Goditi il viaggio 6) La giusta prospettiva 7) Sappi cosa ignorare 8) Metti a tacere la voce dell’Accusatore 9) Una vita senza scuse 10) Ride bene chi ride ultimo 11) Vivere senza appoggi 12) Non vivere per l’approvazione degli altri 13) Libertà dalla competizione 14) Connettersi con le persone giuste 15) Perdona per essere libero 16) Resistere allo scoraggiamento 17) Trattare con difficoltà inattese 18) Non avere uno spirito critico 19) Guardare attraverso gli occhi dell’amore 20) Il potere di guarigione della risata 21) Sorridi e il mondo sorriderà con te 22) Aiuta gli altri a vincere 23) Sii un costruttore di persone 24) Vivere come guaritore 25) Incoraggia te stesso 26) La voce della vittoria 27) Indossa bene la tua benedizione. Hmmm. Interessante. Nel libro precedene Joel Osteen è ancora più esplicito. Titolo: It’s your time. E’ il tuo momento. Sottotitolo: Activate your faith, achieve your dreams and increase in God’s favor. Attiva la tua fede, realizza i tuoi sogni e aumenta il favore di Dio. Qualcuno obbietterebbe subito: Ma qui si intende un Dio sempre pronto ad accontentarci. In effetti, Dio è sempre pronto a ricolmarci del suo favore. Ma questo non vuol dire come e quando vogliamo noi e non vuol dire senza difficoltà. Lo stesso Dio che apre, anzi, ci spalanca delle porte che mai noi potremmo aprire, è lo stesso Dio che le chiude per noi. Ma qui è il punto. Sempre per il nostro bene e per il nostro successo. Dio vede dietro gli angoli della nostra vita. Ci mette al riparo da scelte sbagliate, ci stimola a salire ad un livello superiore togliendoci qualcosa di vecchio. Anzi, Osteen ci invita a non accontentarci dei “6” nella nostra vita. Dio vuole i “10”per noi. Ma questo richiede molta fede. Lo stesso Gesù lo dice: “Se aveste fede come questo granello di senape potreste dire a questa montagna levati e gettati nel mare e questa vi ascolterebbe” ( ). E ancora: Tutto è possibile per chi crede. Non c’è nulla nella teologia della prosperità che sia in contrasto col cattolicesimo. E’ questo casomai che ha perso di visto questo aspetto importante della vita cristiana. Dio ci vuole vincenti. Dio vuole ricolmarci del suo favore. Dio si prende cura e lavora per il nostro successo ogni giorno. Ma noi glieLo permettiamo? Il lagnarsi rende difficile quello che Dio vorrebbe donarci e ha in serbo per noi. Crederlo impossibile o ingenuo lo rende impossibile. E’ come se il cieco nato avesse detto dentro di sé: perché dovrebbe aiutarmi? Questo sarebbe troppo bello per essere vero! Ecco tanti pensano questo, ma non lo dicono Un Dio troppo buono per essere vero! Invece Cristo dice proprio “la tua fede ti ha salvato” e “donna davvero grande è la tua fede” a chi ha osato sperare e credere contro ogni aspettativa umana, contro ogni realismo umano che limita l’azione soprannaturale di Dio. Abbiamo un Dio grande. Quanti osano pregare preghiere grandi? Presunzione? No, fede in un Dio che ci tiene nel palmo della sua mano…

“Quando hai fede, il tuo potenziale non è mai sepolto. Sappi che chiunque il Figlio abbia liberato, è davvero libero. Dio ha un’altra vittoria nel tuo futuro”.

“Scrollati di dosso l’auto commiserazione. Scrollati di dosso l’amarezza. Puoi aver visto un tuo sogno morire. Può darsi che tu abbia perso il lavoro, i tuoi risparmi, o una persona amata. Ma i fallimenti sono parte della vita, non la sua fine. Gesù è morto, fu sepolto, ed è risorto il terzo giorno. Così Dio agisce. Sei passato attraverso la morte. Sei passato attraverso la sepoltura. Adesso è il terzo giorno. E’ tempo di risurrezione”.

“Non è finita finché Dio non dice che è finita”

“Dio vede oltre ciò che noi possiamo. Lo stesso Dio che apre le nostre porte può chiuderle. Non preoccuparti. E’ sempre per il tuo bene”.

“Nulla nella tua vita è un caso. Tutte le cose lavorano insieme per il tuo bene. Non vuol dire che tutto è buono. Puoi essere a disagio. Le cose possono prendere un tempo più lungo del previsto. Ma se mantieni la fede, Dio userà ciò che ti sfida per il tuo bene”

“Dio si ricorda di te e si ricorda del sogno che ha posto in te. Ricorda gli obiettivi, le promesse, i tuoi desideri più profondi”

“Abbiamo tutto ciò che ci serve per essere felici. Non abbiamo la giusta prospettiva”

“Non possiamo controllare tutte le nostre circostanze, ma possiamo controllare le nostre reazioni”

“La vita è troppo breve per spenderla a tentare di accontentare tutti. Per realizzare il tuo destino, sii fedele al tuo cuore. Non lasciare che gli altri ti modellino come vogliono loro”

“Non sprecare tempo con gente che non apprezza i tuoi doni e ciò che hai da offrire. Questo è gettare le perle ai porci. Chi ti è vicino dovrebbe celebrare chi tu sei ed essere felice quando hai successo. Dovrebbero credere nel meglio di te”

“Se ti trovi circondato da persone che ti prendono in giro e dubitano di te, mostra loro la porta come ha fatto Gesù”

“Tu hai un destino da realizzare. Hai una vita felice da ottenere. Ogni volta che permetti alle ferite del tuo passato di consumare i tuoi pensieri, stai soltanto aprendo una vecchi ferita”

“Assicurati di guardare gli altri con gli occhi dell’amore, non con gli occhi del giudizio”

“Segui il consiglio di Saul. Non prestare attenzione a gente gelosa che cerca di abbatterti. Non controllano il tuo destino. E’ Dio che lo controlla. Loro sono solo distrazioni. Concentrati su ciò che Dio ti ha chiamato a fare”.

Giorgio Nadali

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L’articolo completo prossimamente su un mensile a tiratura nazionale


La Famiglia Benedetta

di Giorgio Nadali

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Santità, la famiglia come sta? La sua è una “famiglia” molto particolare composta da ecclesiastici e laici accreditati dalla Santa Sede per diversi incarichi. I laici sono: gli assistenti al Soglio, il delegato speciale della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, l’architetto dei palazzi apostolici, gli addetti di anticamera e l’aiutante di camera, i gentiluomini di Sua Santità, i consultori della Città del Vaticano, i familiari del Papa, il comandante della Guardia Svizzera, i procuratori dei palazzi apostolici che sotto il Pontificato di Innocenzo II avevano il compito di difesa delle cause coram Sanctissimo e la difesa gratuita dei poveri. Infine il presidente della Pontificia Accademia delle Scienze. Il Motu Proprio Pontificalis Domus del 28 marzo 1968 di papa Paolo VI denomina Gentiluomini di Sua Santità: a) i Camerieri Segreti di Spada e Cappa Partecipanti,  b) i Camerieri Segreti di Spada e Cappa,  c) i Camerieri d’Onore di Spada e Cappa. I “bussolanti”  sono gli addetti di anticamera del Papa. Prestano servizio d’anticamera in occasione di ricevimenti ufficiali. Papa Clemente VIII (1592) li chiamava Cavalieri della Bussola. Con il Motu Proprio Iusti Iudicis del 28 giugno 1988, le funzioni spettanti ai Procuratori dei Sacri Palazzi Apostolici sono state trasferite agli Avvocati della Santa Sede, fermi restando i diritti e i privilegi dei Procuratori attualmente in carica. Attualmente i Principi Assistenti al Soglio prestano servizio in occasione delle visite ufficiali dei Capi di Stato. Agli appartamenti hanno accesso Loredana, Carmela, Cristina e Rossella, suore laiche di Comunione e Liberazione. Il fratello don Georg, i segretari Alfred e Georg (detto “il bello”). Sino a poco tempo fa anche un maggiordomo raccomandato, ma un po’ troppo curioso. Paolo Gabriele. Comunque fortunatamente stanno tutti molto bene…

La famiglia – quella “normale” – invece non sta troppo bene. Tre milioni i separati. 74% di divorzi in più neghli ultimi dieci anni.  Boom dei single. Ma quelli alla Chiesa Cattolica non interessano molto. Vocazioni consacrate a parte, si intende.   Ad ogni modo: nel 2010 +10% rispetto al 2007. Dal 2001 al 2007 i single nel nostro Paese sono aumentati da 5.592.381 a 6.910.716 (Istat). A suo tempo l’Eurispes stimò che, in proiezione, se il trend registrato negli ultimi 7 anni si fosse  mantenuto costante, il numero dei single sarebbe aumentato nel 2010 di circa il 10,4% rispetto al 2007. Aveva ragione.

 L’inventore degli incontri mondiali delle famiglie scrisse per il teatro  “La bottega dell’orefice”. Una bottega che faceva affari con le vere nuziali.  L’opera fu pubblicata in anteprima nel 1960 sul numero 78 del mensile cattolico di Cracovia, Znak. L’autore usò lo pseudoniomo Andrzej Jawień. In seguito ne usò un altro: Giovanni Paolo II…  “Certe volte la vita umana sembra essere troppo corta per l’amore, e l’amore umano (…) troppo corto per una lunga vita. O forse troppo superficiale. In ogni modo l’uomo ha a disposizione un’esistenza e un amore” per “farne un insieme che abbia senso (…). L’eternità dell’uomo passa attraverso l’amore (…). L’ uomo si tuffa nel tempo” ma poi finisce col “dimenticare” la sua origine per “esistere solo un attimo e recidersi dall’eternità”.

È arrivato a Bresso poco dopo le 20.30 Papa Benedetto XVI per partecipare alla parte serale della Festa delle Testimonianze dal titolo “One world, family, love”. Ad accoglierlo oltre 350mila persone che sin dalle prime ore del pomeriggio hanno invaso l’area di Milano Campo Nord Aeroporto di Bresso dove domani in Santo Padre celebrerà la Santa Messa.

Seduto in mezzo ad alcune famiglie italiane e del mondo, il Santo Padre è stato accolto dal Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia che insieme alla Diocesi di Milano ha promosso il VII Incontro Mondiale delle Famiglia che lo ha ringraziato per “essere venuto a far festa, con tante famiglie riunite qui a Milano e con le famiglie di tutto il mondo. La sua presenza – ha detto – ci dà fiducia e coraggio perché testimonia quanto la famiglia stia a cuore alla Chiesa, anzi quanto stia a cuore a Dio stesso”. durante la serata ha risposto ad alcune domande legate al tema del VII Incontro Mondiale delle Famiglie “Famiglia: il lavoro e la festa”.

 Il Santo Padre ha partecipato alla festa rispondendo ad alcune domande legate al tema del VII Incontro Mondiale: “La famiglia: il lavoro e la festa”.

Ovviamente tutte le domande sono state preparate dall’organizzazione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, d’accordo col Pontificio Consiglio per la Famiglia. Il Papa ha quindi risposto alle sue stesse domande. 

 La prima a rivolgersi al Pontefice è stata Cat Tien, una bambina vietnamita di 7 anni, che ha manifestato il desiderio di sapere qualcosa della famiglia del Papa e di quando Joseph Ratzinger aveva la sua età.

“Punto essenziale per la mia famiglia è sempre stata la domenica che iniziava già il sabato pomeriggio quando mio padre ci leggeva le letture della domenica in un libro dove erano spiegati i testi – ha detto il Santo Padre.  Il giorno successivo andavamo a Messa e poi pranzavamo insieme. Con la mia famiglia ho cantato molto, mio fratello era musicista. Poi ricordo i viaggi, le camminate. Eravamo un’anima sola e ci nutrivamo di una gioia fatta di cose semplici e di un amore reciproco che era forte. Se provo a immaginare il Paradiso lo penso come al tempo della mia giovinezza, eravamo felici. Il Paradiso dovrebbe essere simile a com’era nella mia gioventù e spero di andare a casa andando dall’altra parte del mondo”.

Serge e Fara dal Madagascar, fidanzati da quattro anni e prossimi a Matrimonio, hanno chiesto al Santo Padre il significato della parola “per sempre” “Una parola – hanno detto- che più di ogni altra ci attrae e allo stesso tempo spaventa”.

“In Europa fino all’800 c’era un altro modello di Matrimonio dominante: il matrimonio era un contratto tra clan attraverso il quale si cercava di difendere il proprio status – ha detto il Pontefice -. Oggi il Matrimonio non è più basato sulla volontà di altri, ma è una libera scelta preceduta dall’innamoramento e dal fidanzamento. Spesso si pensa che l’amore di per sé possa garantire il per sempre, che è assoluto, ma non è così. L’innamoramento è bello, ma non sempre è perfetto. Così com’è il sentimento non è per sempre. Il passaggio dal fidanzamento al Matrimonio prevede una serie di esperienze interiori e il desiderio dell’amore deve rientrare anche la ragione e la volontà. Nel rito del matrimonio  – ha continuato Benedetto XVI – non si dice sei innamorato ma vuoi, sei deciso, coinvolgendo nel cammino la volontà e la ragione. Tutto l’uomo è coinvolto con la sua capacità, il discernimento della ragione e la volontà di dire sì, questa è la mia vita. Alle nozze di Cana il secondo vino è migliore del primo: l’amore deve crescere e maturare coinvolgendo la parrocchia, la Chiesa, gli amici, la giusta comunione di vita con gli altri, con famiglie che condividono la  stessa esperienza, la stessa vita e la fede”.

La famiglia Paleologos dalla Grecia ha chiesto al Papa di affrontare il tema della crisi. “Ci sono giorni – e notti – hanno detto al Santo Padre – nei quali viene da chiedersi come fare a non perdere la speranza. Cosa può dire la Chiesa a tutta questa gente, a queste persone e famiglie senza più prospettiva?”

“Le parole sono insufficienti, dovremmo fare qualcosa di concreto e tutti sappiamo di essere incapaci di fare qualcosa di concreto – ha detto Benedetto XVI -. Nella politica deve crescere il senso di responsabilità di tutti i partiti che promettono cose che non possono realizzare affinché non cerchino solo voti per sé ma siano responsabili per il bene di tutti. Che capiscano che politica è responsabilità umana davanti agli uomini e a Dio”.

“Molti soffrono e devono accettare la realtà senza possibilità di difendersi di fronte alle situazioni – ha continuato il Pontefice -. Ciascuno deve fare il possibile per sé, per le famiglie, per gli altri, sapendo che molti sacrifici sono indispensabili per andare avanti. Penso che la solidarietà nella città tra famiglie e nelle parrocchie possa aiutare. Abbiamo attivi scambi culturali utili e importanti, ma è tempo che una famiglia dell’Italia, della Germania, della Francia prenda la responsabilità di aiutare un’altra famiglia, che aiutino in senso concreto. Siate sicuri che io e tanti altri preghiamo per voi e questo pregare non è solo fare parole ma apre il cuore in Duo e alla creatività”.

È arrivata da vicino New York la famiglia Rerrie. Jay, di origine giamaicana, è un contabile, mentre Anna insegnante si sostegno, hanno sei figli e hanno chiesto al Papa come poter trovare la giusta armonia tra famiglia e lavoro. “Nel vortice di tanti stimoli imposti dalla società contemporanea – hanno chiesto al Papa – come aiutare le famiglie a vivere la festa secondo il cuore di Dio?”

“È una grande questione – ha detto il successore di Pietro – e penso di capire questo dilemma tra due priorità”. Il papa si è rivolto ai datori di lavoro invitandoli a “pensare alle famiglie e di aiutarle perché le due realtà, famiglia e lavoro possono essere conciliate e concedere un po’ di libertà fa bene anche all’impresa perché rafforza l’amore per il lavoro e il posto di lavoro”.

“Occorre poi – ha evidenziato il Pontefice – sperimentare una certa creatività e portare ogni giorno un qualche elemento di gioia e attenzione nella famiglia accettando le oscurità e pensando a questo grande bene che la famiglia è. E poi finalmente c’è la domenica che è il giorno della festa, giorno del Signore e come tale giorno dell’uomo: difendiamo la libertà dell’uomo difendendo la domenica”.

L’ultima domanda al Pontefice è stata posta da Maria Marta e Manoel Angelo Araujo, coppia del Brasile che ha posto il tema dei fallimenti matrimoniali che continuano ad aumentare in tutto il mondo e hanno chiesto al Santo Padre “parole di speranza” per quelle “coppie di risposati vorrebbero riavvicinarsi alla Chiesa, ma quando si vedono rifiutare i sacramenti la loro delusione è grande”.

“Il problema dei divorzi e dei risposati è una delle grandi sofferenze della Chiesa di oggi – ha risposto Benedetto XVI -. Non abbiamo ricette, la sofferenza è grande e possiamo solo aiutare le parrocchie e i singoli promuovendo la prevenzione, approfondendo l’innamoramento, aiutando le coppie e accompagnarle durante il matrimonio affinché le famiglie non siano mai sole ma siano accompagnate nel cammino di ogni giorno. Devono sentire l’amore della Chiesa, devono sentirsi amate e accettate anche se non possono ricevere l’eucarestia. Devono vedere che anche così vivono nella Chiesa, anche se non c’è la confessione l’amicizia con una sacerdote è importante. Possono sentire l’eucarestia e essere spiritualmente nutriti in Cristo”.

Tra una domanda e l’altra Benedetto XVI ha assistito all’esibizione di artisti quali la cantante gospel Lois Kirby, l’italo-somala Saba Anglana, Francesco Garolfi e Ron. Alcune famiglie hanno raccontato la loro storia e pregato insieme al Pontefice.

Sul palco anche alcuni attori famosi del panorama italiano: Serena Autieri, paolo Bonacelli, Myriam Catania, Pamela Villoresi, Giuseppe Cederna.

Il canto del Padre nostro è stato introdotto dalla famiglia Govoni di Cento, vicino a Ferrara, uno dei paesi colpito dai terremoti dei giorni scorsi. Mariacristina e Giuliano hanno salutato il Papa dopo che il Santo Padre si è rivolto a chi era in collegamento da San Felica sul Tanaro: “Cari amici voi sapete che noi sentiamo profondamente il vostro dolore, la vostra sofferenza e vogliamo lavorare per aiutarvi, non vi abbandoniamo”, ha detto il Pontefice ricordando l’attività della Caritas, della Chiesa, dello Stato e delle Comunità attive. “Ognuno di voi – ha concluso – vuole aiutarvi nella preghiera e materialmente”.

Al termine del Padre Nostro Benedetto XVI ha impartito la benedizione solenne per poi tornare in Arcivescovado per la notte.

La serata è continuata fino alle 22.30 con l’esibizione di Dulce Pontes, della cantante israeliana Noa sul palco con Gil Dor, Clelia Sguera e Nico Arcieri, i Sonohra con Hevia, il gruppo zigano Alexian Group.

Il palco della serata, che sarà l’altare della Messa di domani,  lungo 100 metri, alto 25 e profondo 30 è sormontato da una mezza cupola trasparente che rende omaggio alle vetrate del Duomo.

Sul palco trovano posto:

• il S. Padre e i Cardinali concelebranti principali

• i Cardinali

• i Vescovi

• il Seguito Papale

• i concelebranti del Pontificio Consiglio Famiglia

• alcuni Officiali della Segreteria di Stato e dei Dicasteri Vaticani

• il Consiglio Episcopale Milanese ed alcuni presbiteri indicati dall’Arcidiocesi

• i 4 diaconi di servizio liturgico

• i 12 chierici ministranti

• i 5 Cerimonieri Pontifici e il Maestro delle Cerimonie del Duomo

• i 4 Ostiari del Duomo

• il Segretario del Duomo

• il coro e l’animatore dell’assemblea

Sul palco sono collocati i poli liturgici

• altare papale

• sede papale e dei concelebranti principali

• ambone

• credenza dell’altare papale

• sedie per cerimonieri, ministranti, Famiglia pontificia laica, etc.

• sedie per tutti i concelebranti

In una zona presso il palco trovano posto:

• i 2 lettori delle letture

• i 5 lettori delle intenzioni della preghiera universale

• gli 8 incaricati della processione offertoriale

• i 40 fedeli che ricevono la comunione dal S. Padre

• i 70 diaconi permanenti per le Comunioni dei concelebranti

• i 70 seminaristi di Venegono (accoliti e lettori) per Comunioni dei concelebranti

• i 30 ministranti della S. Galdino (servizio liturgico della Cattedrale)

In una zona presso o sotto il palco vari tavoli accolgono tutto ciò che deve “muoversi” al momento dell’offertorio:

• 8 offerte della processione offertoriale

• 300 pissidi per la Comunione dei fedeli

• 70 calici con vino e acqua per la Comunione dei concelebranti

• 70 patene con ostie grandi spezzate (prendono seminaristi Venegono) per la Comunione concelebranti

 

 Processione di ingresso

Viene fatta solo da:

• servizio liturgico

• ostiari Duomo

• 4 diaconi

• Vescovi delle Diocesi lombarde (solo i titolari)

• Vescovi Ausiliari di Milano

• Cardinali

• S. Padre

• Seguito Papale

Saluto al S. Padre

Prima del segno di croce iniziale, il Cardinale Arcivescovo di Milano rivolge un indirizzo di saluto al S. Padre.

Eucologia

Orazioni della solennità della SS. Trinità – Rito Romano

• Le tre orazioni presidenziali in lingua italiana

• Il Prefazio e la Preghiera eucaristica in lingua latina

• Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei in lingua latina

Liturgia della Parola

Letture della solennità della SS. Trinità – Rito Romano

• 1° lettura proclamata in lingua inglese

• Salmo Responsoriale cantato in lingua italiana

• 2° lettura proclamata in lingua spagnola

• Vangelo cantato il lingua italiana

* Omelia

 «La vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi». Sono parole di grande realismo, quelle che Benedetto XVI affida alle famiglie in chiusura del VII incontro mondiale di Milano. Il Papa sa bene che la famiglia, sottoposta a repentini e violenti cambiamenti sociali in tutto il mondo, vive una profonda crisi ed è, sovente, oggetto di attacchi, nonché vittima di delegittimazione politica.

Ma, senza negare i problemi, Papa Ratzinger apre alla speranza, perché le famiglie – a cominciare da quelle che hanno partecipato all’Incontro mondiale – custodiscono «l’amore, l’unica forza che può veramente trasformare il mondo».

E così l’omelia della solenne celebrazione eucaristica – davanti a un’assemblea che, col colore delle bandiere e delle tante famiglie, restituisce la dimensione autenticamente cattolica – si trasforma in un vibrante appello a riscoprire la grande dignità della famiglia cristiana e la sua responsabilità dentro la Chiesa e la società. Una responsabilità che il cardinale Angelo Scola ha richiamato nel suo saluto introduttivo, affermando che «quando  i cristiani sanno essere testimoni risultano propositivi di vita buona in una società plurale come la nostra».

Benedetto XVI invita le famiglie ad «evangelizzare non solo con la parola, ma per “irradiazione”, con la forza dell’amore vissuto». Del resto, è  proprio nei gesti di ogni giorno la fede si gioca: nel modo con cui si vivono gli affetti, ci si impegna nel lavoro, si celebra la festa. E’ questo il messaggio forte del VII incontro mondiale della famiglie: la vita quotidiana  è il teatro della vocazione ordinaria della famiglia cristiana: «nella misura in cui vivrete l’amore reciproco e verso tutti – sottolinea il Papa – diventerete un Vangelo vivo, una vera Chiesa domestica».

Parole molto intense il Papa le ha dedicate alla coppia: in poche righe una vera e “propria teologia nuziale”. «Dio ha creato l’essere umano maschio e femmina, con pari dignità, ma anche con proprie e complementari caratteristiche. (…) Cari sposi, nel vivere il matrimonio voi non vi donate qualche cosa o qualche attività, ma la vita intera. E il vostro amore è fecondo innanzitutto per voi stessi, perché desiderate e realizzate il bene l’uno dell’altro». La fecondità della coppia, poi si allarga alla procreazione, «generosa e responsabile», dei figli, e alla società, perché il vissuto familiare è la prima e insostituibile scuola delle virtù sociali».

Per questo il Papa, in un contesto educativo spesso tentato di scorciatoie “manualistiche”, chiede agli sposi di farsi carico fino in fondo dei propri figli:  «In un mondo dominato dalla tecnica, trasmettete loro le ragioni del vivere, la forza della fede, prospettando loro mete alte e sostenendoli nelle fragilità».

A quanti, poi, «pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione», alle persone e alle famiglie “dal cuore ferito” il Papa dedica un pensiero molto affettuoso, un balsamo per tanti: «Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica». Poi le incoraggia a rimanere unite alle loro comunità», alle quali, però, il Papa chiede di realizzare adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza».

In chiusura di un Incontro mondiale dedicato a “Famiglia, lavoro e festa” il Papa riserva, infine, poche ma incisive parole a una delle emergenze sociali di oggi: l’equilibrio tra lavoro, festa e tempi della famiglia. Benedetto XVI, che nella “Caritas in Veritate” ha esaltato il valore-bussola della gratuità, denuncia «la mentalità utilitaristica» che «tende ad estendersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a convergenze precarie di interessi individuali». Ma – insiste – «il progetto di Dio e la stessa esperienza mostrano che non è la logica unilaterale dell’utile proprio e del massimo profitto quella che può concorrere ad uno sviluppo armonico e al bene della famiglia», perché, tra gli effetti collaterali, produce corsa ai consumi e disagio nelle famiglie. C’è bisogno, allora, di lavorare per «armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la maternità, il lavoro e la festa».

Per gli stessi motivi, una famiglia che voglia dirsi cristiana «pur nei ritmi serrati della nostra epoca», è chiamata a «non perdete il senso del giorno del Signore», ossia «l’oasi in cui fermarsi per dissetare la nostra sete di Dio».

Preghiera dei fedeli

Le cinque intenzioni, introdotte dal Diacono, sono proposte da alcuni fedeli nelle lingue: Tedesca, Inglese, Portoghese, Francese, Spagnola.

Processione offertoriale

8 fedeli presentano al S. Padre il pane d il vino per il sacrifico eucaristico.

Comunione

40 fedeli ricevono la Comunione dal S. Padre.

Concelebranti, diaconi, accoliti e ministri straordinari amministrano la Comunione (in questa occasione non sulla mano) all’assemblea.

Ringraziamento al S. Padre

Conclusa l’orazione dopo la Comunione, il Cardinale Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia rivolge un ringraziamento al S. Padre.

 Allocuzione, Angelus, benedizione

Il S. Padre rivolge l’allocuzione con l’annuncio della sede ospite del prossimo incontro mondiale (Philadelphia, Stati Uniti d’America, 2015) introduce la preghiera dell’Angelus, imparte la benedizione apostolica.

Poi si torna alla realtà di tutti i giorni.

Il Papa atterrerà all’ helicopterorum portum (l’eliporto vaticano) alle 18:45 proveniente dall’aeroporto di Roma Ciampino. La famiglia lo aspetta. I terremotati dell’Emilia anche (ai quali il Papa donerà 500.000 euro tratti dall’Obolo di S. Pietro).

Giorgio Nadali

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foto di apertura “papamobile” di Giorgio Nadali


Esperienze di premorte e fisica quantistica

di Giorgio Nadali

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 Tutti abbiamo sentito parlare di persone che – entrate in uno stato di coma – hanno “visto” luci in fondo ad un tunnel e il loro corpo dall’esterno. Ma cosa c’è di scientifico in tutto questo? Quali sono le ultime indagini? La sfida più grande per le esperienze di premorte – note come NDE – sta nel chiedersi come sia possibile che questi complessi stati di coscienza, comprese la percezione sensoriale e la memoria possano avvenire in condizioni in cui i modelli neuropsicologici della produzione del pensiero dal parte del cervello li ritengano impossibili. Questo conflitto tra l’ortodossa neuropsichiatria e le NDE è inesplicabile in condizioni di arresto cardiaco. Nel 1980 alcuni scienziati hanno ipotizzato che le NDE fossero causate da diossido di carbonio formatosi nel cervello. Ipotesi poi smentita. Nel 1961 Carl Gustav Jung descrisse una sua personale esperienza di premorte avveduta dopo il suo incidente del 1944. Anche Hemigway, Hugo, Tolstoj, Platone, descrissero esperienze simili. Alcuni parlano delle esperienze extracorporee (OBE) come dovute alla cosiddetta “depersonalizzazione somatopsichica” in situazioni di forte stress emotivo. Nel 2001 il cardiologo Pin Van Lommel pubblicò sull’autorevole rivista medica “The Lancet uno studio di 10 anni e concluse che le NDE non potevano essere spiegate a meno di slegare il concetto di coscienza dall’attività cerebrale.  Su “Scientific American” del marzo 2003, Michael Shermer contestò aspramente questa tesi. Piuttosto, le cause delle NDE sarebbero da cercare nell’anossia cerebrale e nei cambiamenti ischemici. Tuttavia sinora non è mai stato provato scientificamente che la coscienza sia un prodotto del cervello

Chiedo allo studioso italiano delle NDE, il dottor Marino Parodi: “Qual è l’anello di congiunzione tra scienza e NDE?”. Secondo Parodi non esiste nulla che possa giustificare un’esperienza cosciente di NDE come semplice attività celebrale. Una mente non psicotica riesce bene a distinguere tra sogno e realtà.

Gli studi scientifici più significativi sulle NDE sono quelli della psichiatra svizzera Elisabeth Kübler-Ross (1926-2004) che nel 1970 tenne seminari sull’immortalità umana presso l’Università di Harvard e dello psicologo americano Raymond Moody. Tuttavia uno studioso ha affrontato dal punto di vista della meccanica e fisica quantistica – fondata da  Max Planck – il caso delle NDE. Si tratta di T. Lee Baumann di Birmingham (Alabama, Stati Uniti d’America).  Nel 1970 il dottor Baumann – medico e studioso di geriatrìa e medicina interna – inizia la sua indagine come scettico. Oggi è arrivato ad unire il concetto soprannaturale di luce descritto nelle NDE con quello scientifico e fisico della luce. Gli esperimenti scientifici attestano che la luce sia onnipresente e onniscente, come risultato della sua natura quantica. E’ possibile che la luce e Dio siano la stessa cosa?

Secondo Baumann si possono definire nove interessanti aspetti della luce vicini all’esperienza soprannaturale.

1)    La luce era pervasiva al momento del Big Bang.

2)    Tutta la materia è riconducibile alla radiazione elettromagnetica (inclusa la luce).

3)    Il concetto di tempo cessa di esistere viaggiando alla velocità della luce (e quindi si entra nel concetto di eternità).

4)    L’energia della luce è infinita.

5)    Gli esperimenti della fisica dimostrano che le particelle di luce comunicano tra loro.

6)    La luce è l’entità amorevole che accoglie chi vive le NDE.

7)    La Bibbia e le maggiori religioni si riferiscono a Dio come luce.

8)    E’ l’esperienza umana che trasforma le onde della luce in particelle di luce. Il 4 luglio 2001 La rivista “New Scientist” riferì nell’articolo “Taming the Multiverse” circa l’evidenza scientifica degli universi paralleli. Una realtà multidimensionale che sosterrebbe i risultati delle ricerche nel campo delle NDE dopo la morte del corpo.

9)    La seconda legge della termodinamica (l’entropìa) teorizza un progetto intelligente complesso e infinito già esistente nella singolarità del Big Bang.

La fisica quantistica suggerisce che l’universo potrebbe essere un universo cosciente e che ogni coscienza sia un frattale. Molti scienziati non credono più in un universo generato casualmente da una sorta di polvere primordiale. Christian de Duve – biologo molecolare premiato col Nobel – descrive l’universo come qualcosa che abbia un imperativo cosmico di sviluppare la vita cosciente. La struttura stessa delle molecole che compongono gli esseri viventi impone che la vita cosciente si evolva. L’astrofisico Fred Hoyle è d’accordo sul fatto che le leggi fondamentali dell’universo, che governano la creazione di soli, pianeti e galassie possano implicare che la vita cosciente sia il risultato finale di queste leggi universali. Il biologo evoluzionista Rupert Sheldrake va anche oltre, affermando che ci sono forme di energia nell’universo che si trasformano in vita. Se questo è vero, allora questo si può applicare alle altre dimensioni della realtà composte da particelle elementari subatomiche. Il paranormale ora sembra meno fantasia e più  percezione di altre realtà di coscienza già individuate dalla scienza moderna. Le NDE possono essere semplicemente la controparte clinica a ciò che i fisici sperimentali hanno trovato in laboratorio.

Il fisico (premio Nobel del 1945) Wolfgang Pauli (uno dei padri fondatori della meccanica quantistica) e Carl Jung hanno sviluppato il concetto di sincronicità: la teoria che sostiene che i modelli nascosti nella vita possono essere espressi da eventi apparentemente casuali, e che in questi modelli vi è rappresentata la comunicazione con una mente cosciente universale. Il premio Nobel del 1922 per la fisica Niels Bohr – padre fondatore della fisica quantistica – scoprì che esiste un’interconnessione tra gli eventi indipendenti subatomici e la vita. Quando Jung per primo avanzò la sua idea, la maggior parte dei fisici non lo prese sul serio (anche Wolfgang Pauli ritenne la cosa sufficientemente importante da scrivere un libro insieme con lui sul tema, intitolato “L’interpretazione e la natura del psiche”). Ora che l’esistenza di  connessioni è stata stabilita, alcuni fisici stanno riscoprendo l’idea di Jung. Il fisico Paul Davies afferma: “Questi effetti quantistici sono infatti una forma di sincronicità, nel senso che essi stabiliscono una connessione – più precisamente una correlazione -. tra gli eventi per i quali è vietata qualsiasi forma di legame causale”. Questa teoria sostiene una realtà che corrisponde alle NDE: gli stati diversi di coscienza e realtà parallele sono scientificamente provati.

 Nel numero di giugno 1994 di Discover Magazine è stato pubblicato un articolo intitolato: “La coscienza dei Quanti” sul come la coscienza e la fisica quantistica siano intimamente connesse. La “coscienza quantica” è il punto di unione attuale tra le ricerche sulle NDE e la fisica quantistica. Il confine tra scienza e soprannaturale rimane aperto.

Giorgio Nadali

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Religioni, Misteri e Curiosità – Parte terza

di Giorgio Nadali

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Le vere curiosità e misteri sulle Religioni. Diffidate dalle imitazioni!

Giorgio Nadali – Strano , ma Sacro. Enciclopedia delle curiosità religiose. Volume 1.  – Milano, Lampi di Stampa, 2003

Giorgio Nadali – I monaci sugli alberi. E centinaia di altre curiosità su Dio, la Bibbia, il Vaticano. – Cinisello Balsamo, Edizioni San Paolo , 2010

Giorgio Nadali –  ReliGenio. Tutte le invenzioni, le scoperte scientifiche e i progressi in vari campi, dovuti alle Religioni mondiali, Edizioni Lampi di Stampa, Milano, 2012

Esistono terroristi cristiani?

Il terrorismo cristiano è un terrorismo religioso di gruppi o individui che lo motivano con una lettura idiosincratistica lettura della Bibbia. Dal loro punto di vista la Sacra Scrittura e la teologia forniscono giustificazioni per attività politiche violente. In Canada “The Son of Freedom” (I Figli della Libertà), in India il “National Liberation Front of Tripura” (Fronte Nazionale di Liberazione della Tripura”). Negli Stati Uniti la “Army of God” http://www.armyofgod.com  (AOG) organizzazione estemista antiabortista che sostiene l’uso della forza per combattere l’aborto negli USA. Il 31 maggio 2009 il medico abortista George Tiller di Wichita, Kansas (USA) uno dei pochi medici negli USA che praticava l’aborto a nascita parziale fu ucciso dall’attivista Scott Roeder. “Iron Guard” in Romania è un movimento ultranazionalista ortodosso, antisemita e fascista. La legione inserì forti elementi del Cristianesimo ortodosso nelal sua dottrina politica al punto da divenire uno dei rari movimenti politico religiosi con una struttura ideologico religiosa. Il leader del movimento –  Corneliu Zelea Codreanu – era un mistico che puntava ad una risurrezione spirituale della nazione. Dal 1923 al 1927 si affiliò con la Lega Nazionale di Difesa Cristiana (LANC), guidata dal docente universitario antisemita Alexandru C. Cuza. Ku Klux Klan http://www.kkk.bz (KKK in acronimo) è il nome utilizzato da numerose organizzazioni statunitensi, di stampo spesso terroristico che propugnano la superiorità della razza bianca.

Dove si trova la collina con il tunnel con 4 chilometri di Torii shintoisti?

Presso il Fushimi Inari Taisha. Il santuario della volpe. Questo santuario shintoista di Kyoto è stato dedicato agli dei (kami) del riso e del sake, dalla famiglia Hata, nell’VIII Sec. d.C. E’ il più famoso del Giappone. Il complesso, composto da cinque santuari, è situato sulle pendici boscose del Monte Inari. Un percorso di quattro chilometri è disseminato da migliaia di torii, gli archi color arancione crèmisi o rosso fuoco che delimitano un’area sacra shintoista. E’ possibile passare sotto a questi torii, posti in fila, che compongono una sorta di lunghissimo e decisamente suggestivo tunnel sulla collina. Ognuno è stato donato da un fedele o da una famiglia devota. Sono alti mediamente tre metri. A Kyoto gli stessi torii possono essere alti anche dieci metri, posti a cavallo dei due lati della strada, nei pressi di un santuario. Vicino ai torii si trovano decine di statue di volpe, considerata messaggera di Inari, dio dei cereali. La volpe è considerata una figura sacra e misteriosa, capace di possedere gli umani, introducendosi nelle loro unghie.

Cosa sono le “rocce sposate”?

Anche le rocce si sposano. Almeno nella penisola di Kii, in Giappone. Presso la spiaggia di Futamiguara (vicino a Futami), due grandi scogli vicini, uno alto 9 metri e l’altro 4, sono legati da una enorme corda sacra di paglia (detta shimenawa) con i suoi pendagli di carta bianca (gohei), a simboleggiare l’unione di uomo e donna e la santità del matrimonio. Le “rocce sposate” sono chiamate Meoto-iwa e la corda sacra viene benedetta e cambiata ogni anno il 5 marzo, il 5 settembre e la terza domenica di dicembre. La shimenawa con i suoi pendagli gohei, ha lo scopo di allontanare gli spiriti maligni e accogliere il fedele ed è presente anche in tutti i santuari shintoisti.

Qual è  la più grande struttura religiosa del mondo presente anche su di una bandiera nazionale?

E’ il tempio buddhista di Angkor Wat. La più grande struttura religiosa al mondo è presente sulla bandiera nazionale della Cambogia.

Dove si trova la scalinata per il Paradiso?

 In Cina. La T’ai-shan è la scalinata per il paradiso. Montagna sacra del dio T’ai-yüeh ta-ti, nella provincia dello Shantung. La scorciatoia più rapida per il paradiso è rappresentata dai 7000 scalini, affiancati da templi di divinità taoiste. T’ai-yüeh ta-ti controlla le nascita e le morti ed è conosciuto come gestore del mondo. Il dio è inferiore solo all’imperatore di Giada (Yü-huang). Dallo T’ai-shan le anime vengono spedite per far nascere gli uomini e vi ritornano alla morte. Milioni di pellegrini salgono la scalinata per il paradiso, ogni anno. Arrivati in cima trovano due templi: quello dell’imperatore di Giada e quello di Bixia. Il tempio della principessa delle nubi azzurre, sorella dell’imperatore di Giada. Le mamme con figlie che non riescono a concepire, vengono qui a pregare per avere dei nipotini. Le immagini miracolose accanto alla Principessa delle nubi azzurre, sono in grado di curare problemi della vista e malattie infantili.

Perché la setta di Scientology usa la macchina della verità?

L’E-meter è la loro macchina della verità. E’ una macchina (in realtà creata da Volney Mathison e chiamata Electropsychometer) brevettata da Ron Hubbard, fondatore della setta di Scientology, uno dei nuovi movimenti religiosi più potenti e controversi del mondo. Simile ad una macchina della verità, la E-meter servirebbe per individuare i problemi dell’anima (detti engram della mente reattiva). Occorre stringere in ciascuna mano dei terminali costituiti da due lattine vuote. Viene usata sotto il controllo di un auditor (consulente) della setta. Vale 100 dollari, ma la Chiesa di Scientology ne chiede 3600 ad ogni seguace auditor, che deve possederne almeno due. Scientology (fondata nel 1954) ha otto milioni di seguaci nel mondo. Obiettivo finale dei seguaci di Dianetics/Scientology è di diventare dei mini dèi chiamati Thetan, dopo numerose “sedute”, con una spesa che può arrivare per il “livello OT8 Operating Thetan 8”.

Dove si trova la chiesa gonfiabile?

Il designer inglese Michael Gill ha realizzato la chiesa gonfiabile, facilmente trasportabile dai sacerdoti. Una volta montata misura metri 14 di lunghezza per 7,5 di larghezza e 14 di altezza e può ospitare 60 persone (vere) di cui 12 sedute. E’ completa di campanile, di un organo gonfiabile (finto), pulpito, altare, arco gotico e colorate finestre in Pvc. Può essere montata in tre ore e smontata in meno di due. Gill ha presentato la sua opera vicino Londra nel maggio 2003 in occasione della mostra Uk’s National Christian Resources Exibition http://www.creonline.co.uk. dove il luogo di culto gonfiabile è stato benedetto da un ministro della Chiesa di Inghilterra, il reverendo Michael Elfred, il giorno 13 maggio 2003. Sono già in corso contatti con paesi come Belgio, Stati Uniti e Corea del Sud interessati all’acquisto (35.000 Euro). 911 sono i siti Internet che se ne sono occupati. Gill ha affermato di aver già ricevuto ordini per sinagoghe e moschee gonfiabili. Niente più lunghi cortei nuziali. Il luogo di culto viene gonfiato sul luogo del ricevimento. Aria nuova per il culto.

Quale religione usa il morso dell’amore?

 L’Induismo. Il kolacharna è il segno del morso che il marito indù lascia sul corpo della moglie, sia nei momenti passionali, sia quando è triste perché deve partire e lasciarla sola. Dopo la partenza del consorte, la donna si ricorderà romanticamente di lui guardando estasiata  il segno lasciato dai suoi denti.

Chi ha riprodotto il miracolo di Gesù di camminare sulle acque?

Il vangelo di Marco racconta di Gesù che attraversa camminando sull’acqua la sponda occidentale del lago di Galilea. Mc 6,48: <<Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso l’ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli>>. Il lago di Galilea è profondo 43 metri e non ha punti di secca.

Andrè Kole – illusionista – ha camminato sulle acque del lago Saguaro in Arizona (USA); ma per fare questo sono state necessarie ore di preparazione e una strumentazione tecnologica avanzata. In realtà Kole, che è un credente convertito, usa l’illusionismo per smascherare gli imbroglioni e dimostrare che alcune cose si possono compiere o per dono di Dio o garzie alle illusioni create dalla tecnologia.

Quali apparizioni mariane sono state riconosciute come autentiche dalla Chiesa e perché?

ApparizioniNonRiconosciute  Apparizioni riconosciute
1503-1566 Nostradamus, Francia 100-1000 d.C. Alcuni mistici hanno ricevuto una o più rivelazioni private o apparizioni di Cristo, Angeli, e della Madonna. Tra loro Giacomo, Ippolito, Policarpo, Agostino, Crisostomo, Gregorio Magno, Lacanzio, Metodio, Cataldo, Remigio, Cesario di Arles, S. Giovanni Damasceno…
– 1600~ Maddalena della croce, Cordova, Spagna
– 1769-1821 Marie Lenormand, Francia
– 1846 La Salette, Francia, riconosciuta nel 1851 ma condannata dal Sant’ Uffizio Decr. 9 maggio 1923 ed inserita nell’ Index Librorum Prohibitorum (Pio XI)
– 1871-1916 Rasputin, Siberia
– 1861-1922 Felicie Kozlowska, suora francescana scomunicata da Pio X
– 1878 Luigia Piccareta, Corato (I) Condanna Decr. S. Off. 13-07-1938 (Index Librorum Prohibitorum)
– 1931 Ezquioga, Spagna
– 1931 Izurdiaga, Spagna
– 1933 Onkerzele, Belgio
– 1933 Etikhove, Belgio
– 1933 Herzele, Belgio
– 1933 Olsene, Belgio
– 1933 Berchem-Anvers, Belgio
– 1933 Tubize, Belgio
– 1933 Verviers, Belgio
– 1933 Wilrijk, Belgio
– 1936 Bouxiers-aux-Dames,  (F)
– 1936 Ham-sur-Sambre, Belgio
– 1937 Voltago, Italia
– 1938 Kerizinen, Francia
– 1943 Girkalnis, Lituania
– 1943 Athis-Mons, Francia
– 1944 Ghiaie di Bonate, Italia
– 1945 Ida Peerdeman, Amsterdam (NL), condannata dal Vescovo Huibers il 7.5.56, conferma Santa Sede Cardinal Pizzardo il 13.3.57 (prot. N. 511/53), 25.03.1974 Congregazione per la dottrina della fede conferma divieto di propaganda, 26.04.1986 Cardianal Ratzinger conferma validità notifica del 1974.
– 1946 Espis, Francia
– 1947 Pierina Gilli, Montichiari (I)
– 1947 Casanova Stafora (ragazza), Italia
– 1947 Rosa Mistica, Italia, condannata dal Vescovo Bruno Foresti di Brescia
– 1947 Forsweiler, Germania
– 1948 Gimigliano (ragazza), Italia
– 1948 Marina di Pisa, Italia
– 1948 Lipa (1 religioso), Filippine
– 1948 Montlucon (1 religioso), Francia
– 1948 Cluj, Romania
– 1949 Lublin, Polonia
– 1949 Zo-Se (1 religioso), Cina
– 1949 Heroldsbach (4 bambini), Germania
– 1950 Acquaviva Platani (ragazza), Italia
– 1951 Casalicontrada (1 uomo), Italia
– 1953 Cossirano (1 uomo), Italia
– 1953 Santo Saba (ragazzo), Italia
– 1953 Maria Valtorta, Caserta (I), condannata dalla Santa Sede nel 1949, 1960, 1985 e 1993 (16.12.59 Papa Giovanni XXIII conferma “libri proibiti”)
– 1954 Eisenberg (ragazza), Austria
– 1954 Marie-Paule Guigère, Quebec, 1971 forma l’armata di Maria, condannata nel 1987 dal Cardinal Louis-Albert Vachon, Arcivescovo di Quebec con conferma del Cardinal Ratzinger nel febbraio 1987. Agosto 2001 I vescovi canadesi: l’«Armée de Marie» non è cattolica.
– 1956 Urbania (diversi bambini), Italia
– 1961 Garabandal (4 ragazze), Spagna, condannata definitivamente dal Vescovo di Santander Jose Vilaplana 11.10.96
– 1961 Craveggia (1 donna), Italia
– 1961 Rosa Quattrini, San Damiano (I)
– 1962 Ladeira (1 donna), Portogallo
– 1964 San Vittorino, Italia
– 1966 Ventebbio (1 prete), Italia
– 1967 Bohan (2 uomini), Belgio
– 1968 Palmar de Troya (4 ragazzi), Spagna
– 1968 Carmela Carabelli, Italia
– 1970 Veronica Leuken, Bayside (USA), condannata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede 14.6.66 e dal Vescovo di Brooklyn John Mugavero 4.11.86
– 1971 Marisa Rossi, Roma (I), seguita da Don Claudio Gatti incorso nella sospensione “latae sententiae” il 22.10.1998 dal Card. Camillo Ruini.
– 1972 Don Stefano Gobbi, Italia, condanna Arcivescovo Agostino Cacciavillan (USA) 12.1.95
– 1973 Mortzel, Belgio
– 1973 Dozulé (Magdalene Aumont) Francia, condannata dai Vescovi di Bayeux & Lisieux Jean Badré 24.6.83 e Pierre Pican 15.3.91
– 1974 Derval (1 uomo), Francia
– 1976 Cerdanyola, Spagna
– 1977 Le Fréchou (1 uomo), Francia
– 1980 Ampero Cuevas, El Escorial Spagna
– 1980 Ede Oballa (1 uomo), Nigeria
– 1981 Medjugorje (6 ragazzi), Bosnia-Erzegovina. Non riconosciuta dai Vescovi Pavao Zanic (1985) e Ratko Peric (1993, 1997)
– 1981 La Taludière (ragazzo), francia
– 1982 Nowra (1 uomo), Australia
– 1982 Canton (1 donna), USA
– 1983 Penablanca (ragazzo), Cile
– 1983 Olawa (1 uomo), Polonia
– 1984 Gargallo di Carpi (1 uomo), Italia
– 1985 Renato Baron, San Martino di Schio (Vicenza) Italia
– 1985 Oliveto Citra, Salerno (12 ragazzi) Italia
– 1985 Maureen Sweeney, Cleveland (USA)
– 1985 Julia Kim, Naju, Korea
– 1985 Vassula Ryden, Svizzera, “messaggi non divini” Congregazione per la Dottrina della Fede 06.10.95
– 1986 Nsimalen (6 ragazzi), Cameroon
– 1987 Mayfield, Irlanda
– 1987 Terra Blanca (3 ragazzi), Messico
– 1988 Christina Gallagher, Irlanda, “nessun intervento soprannaturale” Arcivescovo Michael Neary
– 1988 Lubbock (diverse persone), USA
– 1988 Scottsdale (diverse persone), USA
– 1988 Estella Ruiz, Phoenix (USA)
– 1989 Joseph Januszkiewicz, Marlboro, New Jersey
– 1990 Teresa Lopez e Veronica Garcia, Denver (USA), divieto di promozione Arcivescovo J. Francis Stafford 9.3.94
– 1992 Carol Ameche, Scottsdale, Arizona (USA)
– 1993 Matthew Kelly, New S. Wales, Australia
1170-1221: S. DOMENICO1265: S. SIMONE STOCK1302: S. GERTRUDE1360: S. CATERINA DA SIENA1373: S. BRIGIDA1531: NOSTRA SIGNORA DI GUDALUPE appare a Juan  Diego1558: S. TERESA D’AVILA1567: S. GIOVANNI DELLA CROCE1634: NOSTRA SIGNORA DELLA FORTUNA a QUITO, ECUADOR appare a Madre Maria Anna di Gesù Torres1690: S. MARGHERITA  ALACOQUE

1774-1824: ANNA CATERINA EMMERICH

1769-1837: B. ANNA MARIA TAIGI

1777: GIORGIO WASHINGTON

1830: LA MEDAGLIA MIRACOLOSA è rivelata a Caterina Laboure

1846: NOSTRA SIGNORA DI LA SALETTE appare in lacrime a due bambini: Melanie e Maximim

1858: NOSTRA SIGNORA DI  LOURDES appare a S. Bernadette Soubirous

1859: S. GIOVANNI VIANNEY

1862: S. GIOVANNI BOSCO

1873: MARIE-JULIE JAHENNY

1899: S. GEMMA GALGANI

1910: SUOR MARIA BENIGNA CONSOLATA FERRERO

1917: NOSTRA SIGNORA DI FATIMA

1918: S. PADRE PIO DA PIETRELCINA

1922: CHARLES VON HAPSBURG

1923: SUOR JOSEFA MENENDEZ

1932: BEAURAING, Belgio, la Madonna appare a cinque bambini

1932: TERESA NEUMANN

1938: B. SUOR MARIA FAUSTINA Kowalska

1940: SUOR ELENA AIELLO

1973: Ad AKITA, GIAPPONE, Suor Agnes Sasagawa Katsugo

1980: NOSTRA SIGNORA DEL NICARAGUA appare a Bernardo Martinez.

1982: NOSTRA SIGNORA DI SOUFANIEH appare a Mirna Nazzour

 

Dove sono sepolti gli Apostoli?

Le tradizioni sulla morte e sepoltura degli Apostoli sono moltissime. Permettono di ricostruire anche il percorso di evangelizzazione primitivo. Ecco le più importanti attribuzioni.

Pietro.                                                                                                            Il suo sepolcro si trova sotto la Basilica di San Pietro, nelle grotte vaticane (Città del Vaticano). La stessa basilica fu costruita (dal 1506) presso il luogo del suo martirio e della sua sepoltura sul colle vaticano. Prima di essa un’altra chiesa sullo stesso colle ne custodiva le spoglie. 
                                                Andrea                                                 Patrasso – GreciaAmalfi – ItaliaEdinburgo – ScoziaVarsavia – PoloniaSant’Apollinare – Italia 
                                                Bartolomeo                                                 Roma  – ItaliaBarletta – Italia
                                                Filippo                                                 ? 
                                                Giacomo di Alfeo                                                 Santiago de Compostela – Spagna
                                                Giacomo di Zebedèo                                                 Roma – Italia
                                                Giovanni                                                 Efeso – Turchia 
                                                Giuda l’Iscariota                                                 ?
                                                Matteo                                                 Salerno – Italia
                                                Pietro                                                 S. Pietro in Vaticano – Città del Vaticano
                                                Simone il Cananeo                                                 Gerusalemme – Israele
                                                Taddeo                                                 ?
                                                Tommaso                                                 Mylapore – India

Religioni, Misteri & Curiosità – Parte seconda

di Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

Chi è l’avvocato del Diavolo?

Se siete in odore di santità, significa che siete già in Paradiso e qualcuno sulla Terra si sta occupando del vostro caso per farvi ufficialmente beatificare. L’ultimo ostacolo è, a questo punto, l’”avvocato del diavolo”. Nonostante il termine poco rassicurante, si tratta di un mite monsignore che lavora a Roma, in Piazza Pio XII, negli uffici della Congregazione Vaticana per le Cause dei Santi. Il suo vero nome è “Promotore della Fede”. Una norma canonica stabilisce che devono passare almeno cinque anni prima dell’inizio del processo di canonizzazione. Il vescovo della diocesi in cui è morta o ha operato la persona di cui è richiesta la beatificazione inizia l’indagine con l’assenso della Santa Sede. Vengono nominati un Giudice, un Segretario, un Promotore della Fede (detto popolarmente “Avvocato del Diavolo”), un Postulatore Generale e un Notaio diocesano.

L’”avvocato del diavolo” ha un compito molto preciso: fare di tutto perché agli onori degli altari non ci arriviate. Troverà dei motivi per affossare la vostra causa. Ma se la vostra santità è stata autentica non potrà fare un gran che. La causa proseguirà e verrà convocata una riunione dei cardinali e dei vescovi appartenenti alla Congregazione, dove ciascuno esprimerà un giudizio. Con ogni probabilità una bella domenica il Papa vi dichiarerà beati.

A proposito, il detto “vita, morte e miracoli” deriva proprio dal processo per dichiarare santo (canonizzare) un fedele. Vengono infatti esaminate la vita, il momento della morte e almeno un miracolo avvenuto per sua intercessione sua.

Solo per i martiri il miracolo non viene più richiesto, per volontà di papa Paolo VI.

Quali Paesi hanno un simbolo cristiano sulla bandiera nazionale?

Tutti i seguenti 25 Stati hanno il simbolo cristiano della croce sulla loro bandiera nazionale

Australia, Città del Vaticano, Danimarca (col primato della bandiera nazionale usata da più tempo, 1625), Dominica, Figi, Finlandia, Georgia, Grecia, Isola Anguilla, Isola Bouvet, Isole Cocos, Isole Cook, Isola Falkland, Isole Faroe, Islanda, Malta, Norvegia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Repubblica Dominicana, Slovacchia, Svezia, Svizzera, Tonga, Tuvalu

Inoltre Andorra ha sulla sua bandiera uno stemma con la tiara del vescovo e il bastone pastorale.

Chi sono i Dervisci rotanti?

Col termine derviscio (in persiano e arabo darwīsh, lett. “povero”, la cui etimologia resta sostanzialmente sconosciuta) si indicano i discepoli di alcune confraternite islamiche (turuq) che, per il loro difficile cammino di ascesi e di salvazione, sono chiamati a distaccarsi nell’animo dalle passioni mondane e, di conseguenza, dai beni e dalle lusinghe del mondo. Si tratta di un termine afferente a molte generiche confraternite islamiche sufi, anche se tendenzialmente ci si riferisce alla arīqa della Mawlawiyya/Mevleviyè. I dervisci sono asceti che vivono in mistica povertà, simili ai frati mendicanti cristiani.

L’Ordine dei Mevlevi, in Turchia, pratica la celebre danza turbinante come metodo per raggiungere l’estasi mistica (jadhb, fanāʾ). Le danze sacre sono la più antica forma di trasmissione dei “misteri” che sia pervenuta all’uomo dall’antichità, e coloro che sono ammessi a un tale esercizio passano attraverso un insegnamento speciale che prevede una lunga preparazione.

Oltre alla danza roteante esistono altri tipi di danze, tutte caratterizzate dalla grande attenzione particolari apparentemente insignificanti. Nel loro apprendistato i futuri Dervisci vengono addestrati dai sapienti monaci con tecniche molto raffinate; una di queste prevede l’utilizzo di un marchingegno molto curioso, in tutto e per tutto simile ad un albero: dalla sua base, generalmente in legno, si dipartono due o più rami dai quali a loro volta se ne dipartono altri ancora, e così via per un numero preciso di volte; ogni segmento è collegato all’altro tramite delle sfere, in genere d’avorio, risultando così un meccanismo affine a quello delle articolazioni scheletriche, capace di assumere numerose combinazioni di posizioni. Coll’ausilio di questo speciale strumento i monaci mostrano le posizioni che i discepoli dovranno imitare e sostenere per svariate ore, completamente immobili, con l’obiettivo di imparare a “sentirle” dentro se stessi.

Quale religione utilizza amuleti fallici?

Il buddhismo thailandese. Il nome thailandese palad khik significa “onorabile pene surrogato”. Sono amuleti fallici di varie dimensioni, indossati sotto i vestiti e legati con una cordicella, da ragazzi e uomini, lontano dal reale membro maschile, nella speranza che l’amuleto attragga e assorba qualsiasi offesa magica diretta verso gli organi genitali. E’ molto diffuso per gli uomini indossare contemporaneamente diversi palad khik, ognuno con un compito diverso. Ad esempio, uno per aumentare la fortuna al gioco, uno per attrarre le donne, un terzo per ottenere l’invulnerabilità da pallottole e coltelli.

Si dice che l’amuleto palad khik abbia avuto origine nel Shivalingam indù e sia stato importato in Thailandia da monaci cambogiani nell’ottavo secolo d.C. Antichi modelli di palad khik hanno impresse delle invocazioni e preghiere a Shiva, le più recenti combinano queste ad invocazioni con altre preghiere e invocazioni a Buddha, quelli moderni, infine, hanno solo iscrizioni buddhiste, scritte in una vecchia forma, illeggibile ai moderni thailandesi, la lingua Pali del buddhismo theravada. I palad khik sono scolpiti in legno, osso, o corno e sono prodotti da monaci specializzati in questa manifattura.

Quale religione usa il rito delle tre capre per il bambino?

L’Islam. L’aqiqah è la cerimonia per dare un nome al nuovo nato, a sette giorni dalla sua venuta alla luce. Viene usato il Corano per scoprire un nome adatto. Se è maschio verrà sempre aggiunto il prefisso Abd (servo), o Ghulam (schiavo) o ancora Baks (“dato da”). Subito dopo due capre, se è maschio o una sola, se è femmina, verranno sacrificate nel rituale detto Ukika. Non è finita. I capelli del bimbo (o della bimba) vengono rasati, legati in un panno e gettati in un fiume. La carne delle capre viene cotta e distribuita tra i familiari e gli amici. Per quattro anni il bambino è a posto. Al raggiungimento del quarto anno, con la cerimonia Bismillah (“prendere il nome di Dio”) dovrà ripetere insieme all’officiante (maulvi) il primo capitolo (Sura) del Corano, vestito con un abito floreale chiamato sehra. La circoncisione ha luogo a sei anni di età, dopo essere stato anestetizzato con un oppiaceo chiamato bhang. Non ci sono però riferimenti a questa pratica nel Corano.

Cos’è la cerimonia della schiena?

Nel buddhismo thailandese la cerimonia inizia col sermone di un monaco nel padiglione del tempio dedicato a questo scopo, chiamato sala. Al termine del sermone i fedeli che provano dolori alla schiena si stendono proni per terra e attendono che il monaco cammini sopra di loro, mentre li asperge con acqua sacra. Al termine del rito il monaco viene ringraziato con una piccola offerta e col saluto tradizionale del wai

Cos’è lo sterco che esorcizza?

Nell’Induismo lo gokarisam è lo sterco che esorcizza. Si tratta di sterco di mucca essicato. Il gokarisam fa parte dei cinque elementi (pancagavya) della mucca (go) notoriamente venerata come animale sacro nell’Induismo. La gokarisam viene posta sul capo dei bambini posseduti da spiriti malvagi e quindi da esorcizzare. Questo perché nella mitologia indù è narrato che quando la demone Putana tentò di avvelenare il giovane Krishna, Yasoda agitò una coda di vacca sopra di lui, mentre Nanda pose dello sterco di mucca essicato in polvere, sul suo capo.

 Quale religione fa una pallina di defunto cremato?

L’induismo. Makti è la pallina del defunto cremato. E’ una pallina composta dalle ceneri di un defunto cremato… Prima della cremazione il morto riceve alcune gocce di ganga jan (acqua del Gange). Poi, le sue ceneri vengono impastate col latte per essere purificate. Al composto viene dato la forma di una pallina (la makti), che viene infine immersa nell’acqua. Questo rito si chiama Asthi Bisorjan ed è praticato nel Bengala.

Per quale religione i topi sono diabolici?

Per l’Islam.  Tempi duri per topi e ratti nei paesi islamici. Vengono considerati strumenti di Satana. Fuwaysiqah è ciò che provoca il male fasaqa. Insieme con altri quattro animali, corvi, aquile, scorpioni e cani folli, i topi e i ratti possono essere uccisi in ogni momento senza pietà. I fa’rah (topi) sono colpevoli di aver danneggiato la casa del Profeta [Maometto] e sono un mezzo di diffusione di malattie e corruzione dei cibi.

Un hadith (detto del Profeta) narra di come un topo trascinò lo stoppino della lampada di fronte al Messaggero di Allah [Maometto], sul tappeto sul quale egli sedeva, provocando un buco della dimensione di un dinaro. Egli disse: “Quando vi coricate, spegnete le vostre lampade, perché Shaytaan [Satana] dirà a creature come queste di fare qualcosa di simile per bruciarvi”. (Abu Dawood 5427).

Per quale religione gli strumenti musicali e la corrente elettrica sono diabolici?

Per gli Amish. La corrente elettrica è rifiutata perché nella Lettera di San Paolo ai Romani (12,2) è scritto: “Non conformatevi alla mentalità di questo mondo”. Nel 1919 i capi delle comunità Amish diedero l’assenso al collegamento con la rete elettrica, ma la decisione fu annullata perché la corrente avrebbe portato a molte tentazioni, al deterioramento della chiesa e della vita familiare. Gli strumenti musicali sono proibiti perché sono contrari allo spirito di umiltà (glassenheit) e accendono emozioni. Sono pacifisti. Non giudicano gli altri. I Mennoniti sono circa un milione, in sessanta Paesi del mondo.

Quale religione usa le mutande sacre da insossare sempre?

I mormoni. I mormoni hanno le mutande sacre.  Durante il “rituale della dote” (endowment ritual) presso un tempio mormone, uomini e donne ricevono dei mutandoni (sacri) del tipo costumi da bagno dell’Ottocento, che li proteggeranno dai mali fisici e spirituali e li renderanno “degni”. Proteggono anche da Satana. Andranno sempre indossati. Sono lunghi, con maniche corte, bianchi, col ricamo di un antico simbolo massonico: la squadra del carpentiere. La Chiesa istrusice i suoi membri a indossare le mutande sacre giorno e notte. Non vanno rimosse per attività che ragionevolmente possano essere svolte con le mutande sacre idossate. In alcuni casi possono essere tolte, ma insossate subito dopo l’attività – ad esempio il nuoto. Non bisogna metterle in modo che si possano indossare sopra indumenti immodesti lasciando scoperte le spalle e i fianchi. Ai membri della Chiesa viene anche raccomandato di mantenere pulite le mutande sacre e di non esporle a chi non ne capirebbe il significato. Prima di disfarsi di un vecchi paio di mutande sacre bisogna rimuovere i segni sacri sopra di esse. Dopo aver fatto questo non sono più sacre. Lo scopo delle mutande sacre è di ricordare costantemente le riunioni nel tempio, proteggere contro il male e le tentazioni e da ultimo, servono da espressione esteriore di un impegno interiore di seguire Gesù Cristo. I Mormoni usavano un tempo per la preghiera di dotazione (vedi sotto) le parole in lingua adamitica “Pay Lay Ale” (probabilmente drivanti dall’ebraico “pe le-El” cioè “bocca a Dio”) ora rimpiazzate dalla traduzione in lingua locale. I mormoni sono 13 milioni nel mondo in 150 Paesi. 18.400 in Italia. Sede principale è l’enorme tempio di Salt Lake City, Utah  (USA). La Chiesa è stata fondata da Joseph Smith il 6 aprile 1830 nello stato di New York (USA). 

Copyright:  Giorgio Nadali

Immagine di copertina: Collezione oggetti sacri di www.giorgionadali.it/Collezione.html

Per approfondire:

Giorgio Nadali – Strano , ma Sacro. Enciclopedia delle curiosità religiose. Volume 1.  – Milano, Lampi di Stampa, 2003

Giorgio Nadali – I monaci sugli alberi. E centinaia di altre curiosità su Dio, la Bibbia, il Vaticano. – Cinisello Balsamo, Edizioni San Paolo , 2010

Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it


Religioni, Misteri & Curiosità – Parte prima

di Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

Chi è il Papa rosso?

 E’ entrato in conclave, ma non ne è uscito papa. Ma è ugualmente il “papa rosso”. Così infatti viene chiamato il Prefetto per la Congregazione per la Evangelizzazione dei Popoli. Il rosso è il sangue dei missionari che danno la vita per annunciare e testimoniare il Vangelo in terre lontane. Dal 11 maggio 2011 il “papa rosso” è il cardinale Fernando Filoni.

 Chi sono gli Amish?

 Gli Amish sono comunità di fedeli cristiani protestanti, nate dallo scisma interno alla Chiesa Mennonita (movimento anabattista protestante fondato nel 1525 dall’olandese Menno Simonsz). Sono pacifisti. Non giudicano gli altri. Dicono no a magistratura, giuramanti e servizio militare.  I Mennoniti sono circa un milione, in sessanta Paesi del mondo. Parlano tre lingue. Il Pennsylvania Dutch (dialetto tedesco palatino), l’inglese e il tedesco (per la liturgia). Sono presenti in particolare nello stato della Pennsylvania (Lancaster County) e in altri 22 stati degli Usa e nello stato canadese dell’Ontario. Nacquero in Svizzera, fondati da Jacob Amman nel 1693. E a quell’epoca volutamente rimangono ancora oggi. Si caratterizzano infatti per il rifiuto totale degli agi della società moderna. Osservano letteralmente (senza mediazione storica, caratteristica tipica dei fondamentalismi religiosi) la Bibbia e hanno un insieme di regole non scritte chiamate ordnung. Ad esempio, la corrente elettrica è rifiutata perché nella Lettera di San Paolo ai Romani (12,2) è scritto: “Non conformatevi alla mentalità di questo mondo”. Nel 1919 i capi delle comunità Amish diedero l’assenso al collegamento con la rete elettrica, ma la decisione fu annullata perché la corrente avrebbe portato a molte tentazioni, al deterioramento della chiesa e della vita familiare. Le donne sposate non tagliano mai i capelli, non portano gioielli e coprono i capelli con un velo bianco da preghiera. Gli uomini sposati hanno lunghe barbe senza baffi (associati alla vita militare e quindi proibiti), vestono con colori scuri e portano un cappello a larghe falde. Le spose vestono di blu e lo stesso abito viene indossato il giorno della sepoltura. Gli uomini si dedicano alla vita agricola e i campi vengono arati con aratri trainati da cavalli (i mezzi meccanici e quelli forniti di pneumatici sono proibiti). Non si oppongono alla moderna medicina, trasfusioni comprese. Utilizzano il gas. Gli Amish vivono in comunità di circa 75 fedeli ciascuna, con un vescovo, due predicatori e un anziano. Non hanno chiese (si radunano in casa). Credono nella Trinità. Gli adulti vengono battezzati a vent’anni. Gli Amish della Mifflin County (Pennsylvania) guidano cocchi trainati da cavalli. E’ possibile visitare le comunità, ma con discrezione. Le fotografie sono vietate (da Es 20,4).

 Perché gli ebrei mettono sassi e non fiori sulle tombe?

 Perché ricordano le sepolture  affrettate nel deserto al tempo dell’Esodo dall’Egitto (1200 a.C.). Inoltre nella simbologia ebraica, la roccia simboleggia Dio. Il popolo di Israele nell’antichità trascorreva molto tempo nelle zone aride del deserto. Abramo, Isacco, Giacobbe e Lot erano pastori nomadi. Per ritrovare i luoghi dove erano sepolti i loro defunti erigevano delle piccole montagnole di pietre.

 Come si entra nella Guardia Svizzera?

Per servire nella Guardia Svizzera Pontificale, bisogna rispondereai seguenti criteri:
X  Cittadino svizzero
X  Fede cattolico-romana
X  Reputazione irreprensibile
X  Aver assolto la scuola reclute in Svizzera
X  Età tra i 19 e i 30 anni
X  Altezza almeno 174 cm
X  Celibe
X  In possesso di un certificato di capacità professionale o di una maturità di scuola medio-superiore
X  Disposto a guadagnare 1000 Franchi svizzeri al mese (660 Euro)
X  Disposto ad un minimo di due anni di servizio, con severa disciplina e vita        privata praticamente assente.

  Ogni anno, il 6 maggio le reclute giurano fedeltà fino allo spargimento di sangue durante una cerimonia solenne nel cortile di San Damaso. Alabarde, spade ma anche fucili automatici costituiscono l’armeria della Guardia. 100 sono le reclute. Praticano lo judo. Si addestrano regolarmente nelle armi da tiro e nei gas lacrimogeni in un poligono romano. Dietro le divise pittoresche si celano le armi moderne.

 Cos’è la collina delle croci?

 A dodici chilometri da Siauliai, in Lituania, sorge la più alta concentrazione di croci esistente al mondo, con oltre duemila esemplari, piantate su di una collinetta. Le prime risalgono al 1831 e furono poste per commemorare i lituani perseguitati ed esiliati dal regime degli zar russi. Le croci furono abbattute sistematicamente dall’Unione Sovietica e poi reinstallate dai fedeli. Il luogo divenne poi il simbolo della lotta per l’indipendenza, in seguito conquistata nel 1991.

Vi si trovano croci, ex voto e immagini sacre cristiane di tutte le fogge e dimensioni. Molte croci furono erette sulla collina dopo la rivolta dei contadini del 1861-1863. Nel 1895 c’erano almeno 150 grosse croci, nel 1914 erano 200 e nel 1940 c’erano 400 grandi croci circondate da migliaia di croci più piccole. Le croci sono di legno e di metallo e alcune hanno appesi dei rosari. Nelle giornate ventose la brezza produce una musica particolare soffiando attraverso di esse.

 Cos’è la Domenica del Formaggio nell’Ortodossia?

 Nella Chiesa greco ortodossa è chiamata “Domenica del formaggio” quella che precede l’inizio della quaresima. La consumazione di uova e formaggio è proibita da questo giorno (chiamato anche “Domenica del Perdono”) sino alla Domenica di Pasqua. La prima settimana del carnevale (apokreo) si chiama  kreatini, cioè “Settimana della carne”, la seconda è proprio la tyrini, cioè la “Settimana del formaggio”.

 Qual è il culto che ripudia la famiglia d’origine e si ciba di rifiuti?

 Brethren è un culto anabattista di matrice cristiana. Come diversi altri, interpreta in maniera deformata o letterale l’insegnamento di Gesù Cristo (e rifiuta il dogma di Dio Uno e Trino). I Brethren nascono nel lontano 1708 in Germania ad opera di Alexander Mack, separandosi dalla Chiesa Mennonita (la stessa dalla quale provengono gli Amish). Il culto moderno è stato rifondato da un ex sergente dei Marines statunitensi: Jimmy T. Roberts, nel 1971. Dai passi di Vangelo Mt 10,34-37  Mt 12,46-50  Lc 9,59-62   Lc 14,26 e Lc 21,16-17 traggono ispirazione per ripudiare la famiglia di origine e gli amici. Le famiglie dei seguaci della setta non hanno più avuto loro notizie dal giorno dell’adesione al movimento. Esiste negli Stati Uniti anche un’associazione dei familiari degli aderenti ai Brethren per rintracciare i propri cari. Gli uomini fanno crescere la barba e portano capelli corti. Le donne non hanno alcuna autorità. Si cibano di scarti di ristoranti e di alimenti scaduti e quindi non più commercializzabili. Vivono tutti in castità assoluta, nel celibato. Una sola coppia sposata è ammessa in ogni comunità. Sono nonviolenti e rinunciano a difendersi da qualsiasi aggressione, anche violenta, e questo li rende particolarmente vulnerabili ad atti criminosi. Vengono chiamati in maniera dispregiativa “Mangiatori di rifiuti”. Sono circa centocinquantamila e vivono negli Stati Uniti.

 CHIESE STRANE

 Esistono chiese per gay?

 Sì. Le Churches for homosexuals, Universal Fellowship of Metropolitan Community Churches (MCC) – fondate nel 1968 a Los Angeles dal pastore battista Troy Perry – hanno trentacinquemila membri in 230 congregazioni. L’80% sono gay. Sostengono che gli omosessuali sono stati lavati dal loro peccato da Gesù. Molte Chiese nel mondo – pur non essendo solo per gay – accolgono gli omosessuali, di cui 16 in Italia, tutte luterane, metodiste o veterocattoliche (tra cui la Chiesa Evangelica Metodista di Roma e la Parrocchia veterocattolica “Gesù di Nazareth” di Milano, presso la Casa del Giovane Lavoratore del Centro Don Orione) e 107 in Gran Bretagna.

Un elenco completo online è presente all’indirizzo: http://www.gaychurch.org/Find_a_Church/find_a_church.htm

Le denominazioni cristiane che accolgono i gay sono:

United Church of Canada, Affirming Pentecostal International, Evangelical Anglican Church In America, Reformed Anglican Catholic Church, American Catholic Church, American Catholic Church of New England, Catholic Apostolic Church in North America, Old Catholic Church, Orthodox-Catholic Church of America, Episcopal Church, Independent Greek Orthodox Church of the United States, International Christian Community Churches, The Brethren/Mennonite Council for Lesbian and Gay Concerns, Global Alliance of Apostolic Pentecostals, The Covenant Network of Presbyterians, United Church of Christ, Lakewood Church, Fellowship of Reconciling Pentecostals International,

 Qual è la chiesa con i candelieri fatti di proiettili?

 La chiesa si trova nella fortezza Kalemegdan di Belgrado (Serbia). Molto particolari i candelieri fatti interamente di bossoli di grandi proiettili, spade e parti di cannone. L’area della chiesa fu usata dai turchi come polveriera. I candelieri sono stati fatti dai soldati serbi mentre combattevano nella II guerra mondiale

 Dove si trova la chiesa bucata?

 L’unica chiesa al mondo col tetto bucato è Santa Maria ad Martyres, a Roma. Meglio noto come il Pantheon. Nel VI secolo questo monumento romano a pianta circolare fu infatti convertito a chiesa. L’oculo (largo 8,92 m.) nel soffitto produce un “effetto camino”: quando piove, la corrente d’aria ascensionale porta alla frantumazione delle gocce d’acqua, così all’interno sembra che non piova e, inoltre, per evitare pozze d’acqua all’interno, sono stati fatti dei fori sia centrali che laterali per lo scolo dell’acqua. Una tradizione popolare romana e abruzzese vuole che il fossato che cinge la rotonda sia stato scavato da un diavolo che attendeva il pegno di Pietro Bailardo per i suoi servigi. Il mago però era nella chiesa per chiedere perdono e, pentito, scatenò l’ira del diavolo che allora tra fiamme e fuoco si inabissò. Nel 1625 Papa Urbano VIII asportò il rivestimento bronzeo delle travi del portico per farne ottanta cannoni per Castel S.Angelo. Nel 1870 il tempio diventa sacrario dei Re d’Italia. Qui sono sepolti Vittorio Emanuele II, Umberto I e Margherita di Savoia.

 Cosa sono le chiese dei serpenti e  degli scorpioni?

 Gesù disse: <<Prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno>>. (Mc 16,18) E ancora: <<Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico, nulla vi potrà danneggiare>> (Lc 10,19). Ma loro lo hanno inteso alla lettera. Hanno incominciato a prendere in mano serpenti (velenosi). A brindare con cocktail di micidiali veleni. Ordinano costose casse di scorpioni per camminarci sopra in casa. Quelli che poi sopravvivono tentano anche di imporre le mani ai terrorizzati malati che incontrano. ‘Loro’ sono gli Snake Handlers. Gruppo del pentecostalismo fondamentalista cristiano. Dove vivono? Negli USA naturalmente! La Church of God with Signs Following fu fondata a Cleveland, Tennessee (USA) da George Went Hensley, morto a settantacinque anni in Florida, nel 1955. Ovviamente ad ucciderlo fu il morso di un serpente. Nel 1971 i pastori Buford Peck e Jimmie Ray Williams morirono per aver assunto della stricnina durante un servizio religioso. Nel 1975 la Corte Suprema del Tennessee dovette emanare un divieto di assumere veleno e maneggiare serpenti durante le riunioni religiose. Ma i fedeli continuarono privatamente, convinti di manifestare un dono dello Spirito Santo.

 Qual è a chiesa più colorata del mondo?

 Si trova sulla Piazza Rossa a Mosca, Russia. E’ la cattedrale ortodossa di San Basilio. Chiamata anche L’Intercessione, o cattedrale Pokrovsky. Fu commissionata da Ivan il Terribile e costruita tra il 1555 e il 1561 per commemorare la conquista del Regno del Chan di Kazan. Nel 1588 lo zar Fëdor Ivanovich aggiunse una cappella sul lato est al di sopra del sepolcro di San Basilio (1468-1557. Yurodivy Vassily Blazheny), un santo ortodosso russo dal quale la cattedrale trasse il suo nome popolare. Basilio è considerato uno dei più importanti Stolti in Cristo, figura che, già presente nell’esperienza bizantina, era venuta a consolidarsi in Russia, andando ad indicare coloro che, simulando la pazzia, vivendo della carità e disprezzando il proprio corpo erano convinti di partecipare più attivamente alla passione di Gesù. Queste persone, camminando scalze e ponendo in essere comportamenti stravaganti erano tuttavia dotati di un carisma che attirava l’affetto e la devozione della gente. La Cattedrale di San Basilio è posta ad un’estremità della Piazza Rossa, proprio di fronte alla Torre Spasskaya del Cremlino. Non particolarmente grande, la chiesa consiste di sole nove cappelle. Le torri colorate sono nove. Dopo l’incendio del 1583 le cupole a forma di elmo furono sostituite con quelle a forma di cipolla, con scanalature e sfaccettature. Dal 1670 sono muti colore, prima la cattedrale era bianca con cupole d’oro. 

Cose strane, ma sacre…

oggetto o Elemento                                          Venerato Da: 
Albero (Ficus Religiosa – “Bodhi”) Buddhismo
Amuleto fallico Buddhismo Thailandese, Induismo
Bagno Induismo, Zoroastrismo
Bambina (“Kumari”) Induismo nepalese
Burro (“Ghi”) Induismo
 oggetto o Elemento    Capelli  Venerato Da:Buddhismo (Kyaik-hti-yoe).Golden Rock Pagoda – Birmania)
Cavallo Cherokee
Erba (Phyllanthus emblica) Buddhismo Tibetano
Extraterrestri (“Elohim”) Raeliani
Filo Parsi
Fiore (Gardenia farfalla- Taberneamontana Divaricata) Induismo
Fiore (Loto) Buddhismo
Fumo Wicca, Nativi Americani
Fuoco Zoroastrismo
Gatto Buddhismo Birmano
Latte Induismo
Mucca Induismo
Noce di cocco Induismo
Pene (“Linga”) Shivaismo
Pettine Sikh
Pianta Parsi
Piede Cristianesimo Ortodosso(monastero di Pochayiv – Ucraina)
Pipa Dakota
Pugnale (“Kirpan”) Sikh
Sabbia Vodou
Scopa (“besom”) Wicca
Serpente Hopi, Indusimo Punjab
Sesso Tantrismo, Raeliani
Specchio Shintoismo
Sterco Verashivaismo
Tamburo Jinuo (Festival Temaoke)
Uccello (Garuda) Induismo
Uovo Cristianesimo Ortodosso e Vendramismo
Vulcano Maori
Vulva (“Yoni”) Tantrismo

 Nelle prossime parti…

E’ possibile il matrimonio tra musulmani e cristiani?

Qual è la differenza tra laicità e laicismo?

L’essere umano ha lo stesso valore in tutte le Religioni?

Quale differenza c’è tra evoluzionismo, concordismo e creazionismo?

Chi è e come agisce il vero “Avvocato del Diavolo”?

Quante bandiere hanno la croce cristiana?

In quali Paesi viene perseguitato il Cristianesimo?

Esistono terroristi fondamentalisti cristiani?

Quali sono i luoghi macabri più strani al mondo?

Chi sono i dervìsci e come raggiungono l’estasi danzando?

Che differenza c’è tra desideri, capricci e diritti?

Perché molti giovani hanno smarrito il senso di colpa?

Sono esistiti veramente Adamo e Eva?

Esiste un nesso scientifico tra salute e fede religiosa?

Quale religione usa gli amuleti fallici?

In quale religione il pettine è sacro?

In quale religione esistono ciotole fatte con teschi?

Perché la setta di Scientology usa la macchina della verità?

Che rituale è lo Pidyon Ha Ben. Il bambino sul vassoio?

Cos’è lo Ukika. Il rito delle due capre per un bambino?

Cos’è il Kumbh Mela?

Cos’è la cerimonia della schiena?

Quale religione tatua una svastica sui bambini?

Cos’è il pozzo delle anime?

Cos’è Il rito del naso dello sposo?

Quali strumenti sacri producono suoni mistici?

Cosa sono i mandala?

Cos’è la scala santa?

Cos’è la biblioteca delle reliquie?

Quali sono le reliquie più strane?

Cos’è il ponte di Adamo?

Perché i topi sono diabolici per l’Islam?

Per quale religione la corrente elettrica è diabolica?

Cos’è la pietra levitata?

Cosa sono le rocce sposate?

Dove si trova la scalinata per il paradiso?

Dove si trova la chiesa sopra un albero?

Dove si trova il tempio più avveniristico del mondo?

Qual è  la più grande struttura religiosa del mondo presente anche su di una bandiera nazionale?

Cos’è il monolite sacro di Uluru?

Qual è il culto più permissivo riguardo alla sessualità e quale invece quello più restrittivo?

Quali sono i comandamenti ebraici più… “particolari” tra i 613 della legge ebraica?

Secondo quale religione la maggioranza dei dannati all’inferno sono donne?

Com’è possibile che ci sia un vero drago nella sacrestia della Basilica di S. Giulio sull’isola omonima?

Quale papa ha come stemma un drago?

Come è possibile l’immagine di S. Giorgio che uccide un drago?

Quale religione usa lo sterco per esorcizzare?

Dov’è il tempio dei serpenti?

Chi usa il pettine sacro?

Dov’è il tempio delle donne?

Dov’è il santuario della volpe?

Cos’è il tunnel di 4 chilometri di “Torii”? 

 

Dove è custodita l’Arca della Alleanza?

Che cos’è il gene di Dio?

Cos’è un golem ebraico?

Dove sono sepolti i 12 Apostoli di Gesù Cristo?

Esistono vari tipi di Angeli?

Perché e come avviene la possessione diabolica?

Con avverrà la nostra risurrezione, secondo la fede cristiana?

Che cosa è il rito della zombificazione?

Quali sono le ultime scoperte sulla Sacra Sindone?

Come fanno i monaci tibetani a cantare con più voci da un’unica persona? (Fonazione ventricolare)

Come fa la Chiesa a distinguere un malato di mente da un posseduto dal diavolo?

Come è possibile che gli antichissimi testi sacri induisti menzionino le macchine volanti?

Chi e come ha riprodotto recentemente il miracolo di camminare sulle acque?

E’ facile o difficile dannarsi l’anima all’inferno?

Che cosa è l’aura mistica?

Cosa sono le esperienze di premorte?

Esistono i fantasmi?

Cos’è la superstizione?

Cos’è la locutio cordis?

Come sono state possibili le profezie bibliche e quali si sono in effetti avverate?

Da dove arrivò la manna per l’esodo degli israeliti nel deserto?

Che cos’è la ghematrìa?

Quali apparizioni mariane sono state riconosciute come autentiche dalla Chiesa e perché?

 Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

Giorgio Nadali – Strano , ma Sacro. Enciclopedia delle curiosità religiose. Volume 1.  – Milano, Lampi di Stampa, 2003

Giorgio Nadali – I monaci sugli alberi. E centinaia di altre curiosità su Dio, la Bibbia, il Vaticano. – Cinisello Balsamo, Edizioni San Paolo , 2010


ReliGenio. In arrivo l’ottavo libro di Giorgio Nadali

di Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

 Albert Einstein diceva: «Senza la religione l’umanità si troverebbe oggi ancora allo stato di barbarie… E’ stata la religione che ha permesso all’umanità di progredire in tutti i campi». Un genio dotato di umiltà contro l’opinione laicista e superba, carica di odio e d’ignoranza convinta che la religione sia stata e ancora sia un ostacolo ai progressi scientifici. Non solo questa opinione è totalmente sbagliata, ma non tiene conto del contributo della religione al progresso dell’umanità va ben oltre le scoperte e le invenzioni in campo scientifico e tecnologico. Dagli occhiali al caffè cappuccino. Dalle note musicali ai caratteri ereditari della moderna genetica. Dal telescopio equatoriale all’uso dei segni più e meno in matematica, passando per le equazioni differenziali… Chi l’avrebbe mai detto che la funzione delle ovaie l’avesse scoperta un vescovo?

 Come la prenderebbe quel noto matematico piemontese anticlericale[1] che oltre a non conoscere i progressi della sua disciplina dovuti proprio al Cristianesimo e all’Islam, si permette di sproloquiare in un libro sul motivo per cui – a suo parere – Dio non esiste? Secondo lui «la vera religione è la matematica». Ma senza la religione oggi lui dovrebbe fare un altro lavoro. Forse potrebbe fare il matematico che rispetta la fede. “Fede” che – in un certo senso – c’è anche in matematica. Forse non ha pensato che la congettura di Golbach è un puro atto di “fede”. E’ data sì per vera, ma nessuno è mai riuscito a dimostrare che ogni numero pari maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi. Dunque una cosa creduta e non dimostrata! Uno dei maggiori problemi irrisolti della teoria dei numeri. Teoria – detto per inciso – formulata da Pierre de Fermat, grande estimatore della consulenza dei matematici gesuiti. Gli stessi che hanno scoperto  le funzioni iperboliche e le equazioni differenziali, l’iperbole rettangolare, le geometrie non euclidee, e così via. Tutti preti.

 Che scacco per quel professore superbo che in storia della matematica meriterebbe il voto inventato proprio dai matematici induisti: lo zero. Un primo studio dello zero, dovuto a Brahmagupta, risale al 628. Allora, con molta umiltà e una buona dose di stupore forse è meglio conoscere ed essere grati a tanti uomini di scienza e di puro genio, che da Dio hanno ricevuto questo talento ed umilmente Gli sono stati grati. E noi a Lui per il loro ingegno. D’altra parte, l’uomo è più grande quando si inginocchia – come scriveva Alessandro Manzoni – e di conseguenza è ancora più piccolo quando dal basso della sua arroganza sfida Dio e per questo rimane cieco alla vera saggezza.  Per questo Gesù esclamò: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli». (Mt 11,25)I piccoli sono le persone umili e i geni che andremo a conoscere tra poco sono state tutte persone umili nella loro grandezza. Umili geni come Guglielmo Marconi, che disse: «La scienza è incapace di dare la spiegazione della vita; solo la fede ci può fornire il senso dell’esistenza: sono contento di essere cristiano». O come Louis Pasteur:  «Più studio e più acquisto la fede del contadino». O ancora Isaac Newton di cui quel professore arrogante è un grande estimatore:  «Questa notte io fui assorbito dalla meditazione della natura. Ammiravo il numero, la disposizione, la corsa di quei globi innumerevoli. Ma ammiravo ancor più l’Intelligenza infinita che presiede a questo vasto meccanismo. Dicevo a me stesso: Bisogna essere ben ciechi per non restare estasiati a questo spettacolo, sciocchi per non riconoscerne l’Autore, pazzi per non adorarlo… L’uomo che non ammette Dio è un pazzo». Proprio così. Newton darebbe del pazzo ad un suo estimatore malato di razionalismo. Cosa ben diversa dalla razionalità.

I religiosi hanno scoperto così tanto perché la conoscenza è un modo di avvicinarsi a Dio, fonte di ogni sapienza. Un modo per volere conoscere sempre di più con un atteggiamento di stupore e umiltà. Il grande scrittore russo  Lev Tolstoj scisse: «Ritengo che la verità religiosa sia l’unica verità accessibile all’uomo, e la dottrina cristiana io la ritengo una verità che – lo vogliano riconoscere gli uomini o no – si trova a fondamento di tutto il sapere umano». Inoltre il privilegio dello studio è stato per diversi secoli riservato ai membri del clero. 

“Nei cosiddetti Secoli Bui il progresso fu tale che, non più tardi del XIII secolo, l’Europa si era spinta ben oltre Roma, la Grecia e il resto del mondo. Perché? Principalmente perché il Cristianesimo insegnava che il progresso era “normale” e che “nuove invenzioni sarebbero sempre state prossime”. Questa era l’idea rivoluzionaria. E la fiducia nel progresso non si limitava solamente alla tecnologia e alla cultura più elevata. L’uomo medievale europeo era altrettanto incline a sviluppare modi migliori per fare le cose”.[2]    

 E’ l’immenso mistero della libertà dell’uomo che faceva dire a Isaac Newton «l’uomo che non ammette Dio è un pazzo» e a Stephen Hawking – dalla stessa cattedra di Cambridge tre secoli dopo – che Dio non esiste perché non esiste tempo prima del Big Bang e quindi nessuno può avere creato nulla prima del tempo. Teoria del Big Bang – per inciso – sviluppata nel 1927 da un giovane prete gesuita belga: Padre Georges Lemaître. Possiamo capire che Hawking sia depresso per il suo grave handicap e per non aver mai vinto il premio Nobel. Premio che nel 1909  fu assegnato a Guglielmo Marconi, che disse:  «Credo nella potenza della preghiera come cristiano e come scienziato… La scienza è incapace di dare la spiegazione della vita; solo la fede ci può fornire il senso dell’esistenza: sono contento di essere cristiano». Giustificare la non esistenza di Dio screditando millenni di culture e la fede di miliardi di persone con una pseudo teoria scientifica basata sul tempo non fa certo onore alla sua intelligenza. E’ stata la Chiesa che ha creato le prime università e ha giocato un ruolo primario nella rivoluzione scientifica. Questi contributi storici hanno reso possibile anche la sua carriera. La Bibbia dice: Lo stolto pensa: «Dio non esiste» (Salmo 53,2). La questione non riguarda tanto l’intelligenza, ma l’umiltà. Non è solo con l’intelligenza che si giunge alla fede. Non è l’intelligenza che può mettere in discussione l’esistenza di Dio. In realtà fede e ragione non sono in contrasto. La conoscenza della realtà non è mai solo un fatto razionale, come nell’illusione razionalista. Pensiamo all’amore. E’ un fatto razionale innamorarsi? Solo con la ragione il mondo finirebbe. Nessuno si innamorerebbe più di nessuno. Cosa conoscerei del mistero di una persona solo con la ragione? O del senso di quadro? Forse quanto è grande la cornice e quale tecnica è stata usata per dipingerlo. Troppo poco. Senza valori spirituali la conoscenza è incompleta e l’uomo si riduce ad una macchina pensante. Giovanni Paolo II scriveva:  «La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità. E’ Dio ad aver posto nel cuore dell’uomo il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di conoscere Lui perché, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verità su se stesso»[3]. La fede senza la ragione e la ragione senza la fede sono due tipi di fanatismi estremi ed opposti che non portano allo sviluppo dell’uomo, ma solo a disastri ideologici. Il matematico italiano Vincenzo Flauti (1782-1863) pubblicò la “Teoria dei miracoli”, una dimostrazione matematica dell’esistenza di Dio. George Boole –  inventore della logica matematica – espresse in formule la dimostrazione dell’esistenza di Dio.

    Fatto sta che quando la scienza cerca di intromettersi nella fede religiosa per screditarla, fa solo un’operazione di goffa superbia. Quando la fede religiosa di tanti geni ha alimentato il  desiderio di capire, di scoprire e di inventare,  ha sempre portato a grandi progressi per l’umanità. 

    E – detto per inciso – la tesi di Stephen Hawking non tiene, perché il tempo non è (solo) un concetto scientifico, ma soprattutto metafisico. Come la fede. Dio è al di là del concetto di tempo, la vita intelligente non può generarsi da sola. Vita il cui senso ultimo va ben oltre le spiegazioni scientifiche. Le stesse leggi fisiche dell’universo potenti e costanti non possono generarsi da sole, ma necessitano di una Mente trascendente. Uno scienziato superbo non smonterà mai la fede religiosa. Solo gli umili geni hanno dato e continueranno a dare un importante aiuto all’umanità. Grazie anche alla loro grande fede. 


[1] Piergiorgio Odifreddi

[2] Rodney Stark, La vittoria della ragione. Come il Cristianesimo ha prodotto libertà, progresso e ricchezza – Torino, Lindau,2006., p. 93

[3] Giovanni Paolo II, Enciclica Fides et Ratio, 1, 1998

Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it