I 5 migliori CEO del 2018 e le loro strategie

business

di Giorgio Nadali

 

Anche quest’anno Harward Business Review ha dato la pagella ai migliori CEO del mondo. Per stilare la classifica dei 100 migliori CEO sono stati considerati 3 fattori chiave: Classifica finanziaria, Sostenibilità, e CSR. Gli italiani: Fabrizio Freda (Esteé Lauder) al diciannovesimo posto, il compianto Sergio Marchionne (Chrysler) al ventunesimo, Paolo Rocca (Tenaris) al ventitreesimo e Carlo Messina (Intesa San Paolo), all’ottantunesimo posto.

La Classifica finanziaria misura le performance azionaria dell’azienda. Il voto più alto in questo fattore tra i 100 CEO è per Jeff Bezos di Amazon. Dal 2014 il prezzo delle azioni della compagnia è cresciuto di oltre sei volte. Voto massimo: 1.

La Sostenibilità riguarda lo “sviluppo economico e sociale che soddisfa i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità di quelle future di rispondere ai propri” (Commissione Brundtland).

La CSR  per le prestazioni della responsabilità sociale d’impresa (Corporate Social Responsibility), in italiano RSI Responsabilità Sociale d’Impresa, è entrata formalmente nell’agenda dell’Unione Europea a partire dal Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000, dove è stata considerata come uno degli strumenti strategici per realizzare una società più competitiva e socialmente coesa e per modernizzare e rafforzare il modello sociale europeo.

Dal 2013 sono comparsi solo sei amministratori delegati ogni anno: Jeffrey Bezos, di Amazon; Pablo Isla, di Inditex (primo nel 2017 e 2018); Blake Nordstrom, di Nordstrom; Paolo Rocca, di Tenaris; James Taiclet Jr., di American Tower e Renato Alves Vale, di CCR. In totale, 19 paesi compaiono nella lista. Degli 881 CEO candidati alla lista di quest’anno, solo questi sei sono apparsi tra i migliori nelle ultime cinque edizioni.

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  • Al quinto posto Elman Degenhart, CEO dell’azienda di pneumatici Continental. Nazionalità tedesca, classe 1959. È approdato nel 2009 alla guida di Continental dopo la presidenza di Bosch Chassis Systems, Schaeffler Group e la dirigenza di Kelper Recaro Group. In attesa delle auto a guida autonoma previste per il 2025 Continental ha costituito una  unità operativa denominata Continental Intelligent Transportation Systems nella Silicon Valley. Secondo Degenhart “Questo passaggio è un eccellente esempio della nostra strategia per rendere l’auto parte integrante dell’“Internet of Everything”. I nostri obiettivi principali includono l’eliminazione degli incidenti stradali, la riduzione al minimo del consumo energetico, il massimo comfort e l’usabilità dei veicoli, e la possibilità di scambiare informazioni tra loro in tempo reale”. Degenhart ha esplicitato la sua strategia nell’Annual Shareholders’ Meeting il 27 aprile scorso ad Hannover: “La nostra prospettiva per il 2018 è la seguente: La produzione globale di autovetture e veicoli commerciali leggeri continuerà salire. Prevediamo un aumento superiore all’1%. Supponendo gli stessi tassi di cambio del 2017, prevediamo un aumento delle vendite significativamente a circa 47 miliardi di euro. I tassi di cambio fluttuanti possono diminuire le vendite ulteriormente se calcolate in euro. A tassi di cambio correnti, questo potrebbe essere superiore a 1 miliardo di euro”

 

Strategia:

 

Aumentando la spesa per lo sviluppo di nuovi prodotti come i sistemi di ricarica e componenti per la gestione della batteria, Degenhart prevede di generare ulteriori 2 miliardi di euro di vendite entro il 2025. “La flessibilità sarà il nome del gioco nei prossimi cinque o dieci anni”, ha dichiarato Degenhart il 25 aprile scorso delineando il suo cosiddetto piano Strategy 2020 per la sua divisione Powertrain. La “strategia 2020+” è tutta basata sul  passaggio dai motori ICE (a combustione interna) delel autovetture a quelli elettrici entro il 2023 con la “Adapted Electrification Strategy”.

 

 

Classifica finanziaria: 30, Sostenibilità: 74, CSR: 308.

 

4) Al quarto posto François-Henri Pinault, Presidente e CEO di Kering dal 2005 e Presidente di Artèmis dal 2003. Francese, classe 1962. Nel 2009 ha voluto la Kering Foundation contro la violenza sulle donne. Il gruppo Kering comprende diversi marchi del lusso. Convinto che il lusso possa contribuire a un mondo più sostenibile, Pianult ha arruolato con successo i propri dipendenti e altri attori del settore in un movimento che promuove responsabilità e innovazione. Ora, con la sua strategia di sostenibilità 2025, il Gruppo punta a fare ancora di più. Questa roadmap verrà eseguita facendo affidamento sull’approccio esclusivo di Kering, che consiste nel promuovere la collaborazione, condividere le conoscenze e catalizzare il cambiamento per guidare una trasformazione dell’industria del lusso nei prossimi 10 anni. Infatti negli ultimi dieci anni, Kering ha intrapreso un importante cambiamento di strategia per diventare un leader nel lusso. Oggi, tre dei suoi marchi hanno entrate superiori a 1 miliardo di euro. Pinault ha un’ambizione chiaramente definita: far diventare Kering il gruppo di lusso più influente al mondo in termini di creatività, sostenibilità e performance economica.

 

Strategia:

 

Per realizzare questa ambizione ha sviluppato un modello di business potente e integrato, la cui combinazione di agilità, equilibrio e responsabilità ha stimolato la rapida crescita delle sue Case. Per attuare la sua visione, il Gruppo si basa su una struttura azionaria molto stabile. Kering è controllata al 40,9% da Artémis, una holding controllata dalla famiglia Pinault, che conferisce al Gruppo un profilo stabile e attraente. Per capitalizzare l’ambiente di mercato favorevole, si concentra soprattutto sulla creatività audace delle sue Case. Così, mentre i marchi consolidati suscitano nuove emozioni nel pubblico reinventando le loro forme di espressione, i marchi emergenti rivelano tutto il loro potenziale attirando nuovi clienti. Inoltre, riunendo un gruppo di marchi maturi ed emergenti attivi in diversi settori e regioni. Fissando obiettivi misurabili sociali e ambientali nella sua strategia di sostenibilità 2025, Pinault evidenzia il suo impegno e il suo approccio pionieristico al lusso. È l’unico dei primi 5 CEO al mondo che ha conseguito un MBA.

Classifica finanziaria: 35, Sostenibilità: 65, CSR: 133.

 

Sul podio

 

3) Medaglia di bronzo per Bernard Arnault, CEO del gruppo del lusso LVMH (Louis Vuitton Moët Hennesy). Francese, classe 1949. Borse e champagne non esauriscono l’elenco di ciò che l’azienda di Arnault vende. Ha diversi marchi di moda e di profumi come Dior, Guerlain, Givenchy, Pucci. Diversi marchi di orologeria e gioielleria (Bulgari, Chaumet, Fred) e anche punti vendita come Sephora e Bon Marché. Ci vuole cura amorevole per tutti questi marchi prestigiosi per mantenere la loro identità sotto un il brand LVMH e per unire tradizione e innovazione. Non è riuscito ad acquisire Gucci e Hermes, ma le aziende che ha rilevato crescono nella corporate che ha creato. Per vendere ad una clientela di lusso Arnault dispone di dirigenti che hanno un sentimento di estetica e un acuto senso degli affari. Che si tratti della scelta di negozi, dell’assunzione di nuovi dipendenti, Arnault stabilisce i suoi standard e raramente perde i suoi obiettivi. Il nuovo museo progettato da Frank Gehry e Arnault, inaugurato nel famoso giardino Bois Boulogne di Parigi, è un’affermazione del suo credo: osare e cercare solo il meglio. “Abbiamo voluto regalare a Parigi uno spazio straordinario per l’arte e la cultura e dimostrare audacia ed emozione affidando a Frank Gehry la costruzione di un edificio simbolico per il XXI secolo”.

 

Strategia:

 

Un importante passo avanti è stato il lancio di LIFE 2020 che ha fissato ciascuno delle Maisons di LVMH quattro obiettivi mirati a raggiungere un singolo obiettivo: ridurre le emissioni di CO2 legate al nostro consumo energetico del 25%. L’inclusione degli imperativi ecologici come fonte di innovazione e la creatività ha un effetto leva sulla strategia di crescita. Per quanto riguarda la Classifica finanziaria, dall’Interim Financial Report del gruppo emerge che i risultati della strategia di Arnault nella prima metà del 2018 hanno prodotto:

  • incrementi a due cifre delle entrate e degli utili da ricorrenti

operazioni;

  • forte crescita in Asia e negli Stati Uniti;
  • buon inizio d’anno per vini e liquori;
  • eccezionale dinamismo a Louis Vuitton; la redditività rimane

a un livello eccezionale;

  • il successo di nuovi prodotti presso Christian Dior su tutti i prodotti
  • nuovi talenti creativi in diversi marchi di moda;
  • eccellente performance di Bvlgari;
  • buona performance dei marchi di orologi;
  • La forte crescita dei ricavi di Sephora nei negozi e online;
  • rimbalzo della redditività a DFS;
  • cassa dalle operazioni prima delle variazioni del capitale circolante

5,5 miliardi di euro, con un incremento del 21%;

  • rapporto debito netto / patrimonio netto del 23% a fine giugno 2018

 

Classifica finanziaria: 7, Sostenibilità: 226, CSR: 186.

 

2) Medaglia d’argento per Jenseng Huang, cofondatore, presedente e CEO del colosso dei microprocessori Nvidia. Cinese di Taiwan, classe 1963. Ha donato 30 milioni di dollari per costruire la  Jen-Hsun Huang School of Engineering Center dell’Università di Stanford in California, dove ha studiato. Un grande dell’informatica a capo di un’azienda leader di microprocessori. “Jensen è uno di quei rari individui che combina una visione incredibile con un’attenzione spietata all’esecuzione”. Sono parole del CEO di Adobe, Shantanu Narayen. “Ora, con l’attenzione di Nvidia sull’intelligenza artificiale, le opportunità di leadership sono infinite”. Partendo dalla grafica per PC, Nvidia ha contribuito a costruire il mercato dei giochi nel più grande settore dell’intrattenimento del mondo oggi. La sua invenzione della GPU (unità di elaborazione grafica) nel 1999 ha reso possibile l’ombreggiatura programmabile in tempo reale, che definisce la moderna grafica per computer, e in seguito ha rivoluzionato il calcolo parallelo. Più di recente, l’apprendimento approfondito della GPU ha avviato l’intelligenza artificiale – la prossima era dell’informatica – con la GPU che agisce come un cervello per computer, robot e auto a guida autonoma, in grado di percepire e comprendere il mondo.  Huang ha vinto il Dr. Morris Chang Leadership Award dalla Global Semiconductor Association in riconoscimento dei suoi eccezionali contributi alla guida lo sviluppo, l’innovazione, la crescita e le opportunità a lungo termine del settore dei semiconduttori. Ha ricevuto il Premio Daniel J. Epstein Ingegneria Gestionale presso l’Università della California del Sud, un dottorato ad honorem dalla National Chiao Tung University di Taiwan, il Distinguished Award Alumni e un dottorato onorario dalla Oregon State University. È stato nominato per l’ Immigrant Entrepreneur Hall of Fame degli Stati Uniti quando è stato istituito nel 2012. Nel 2017, è stato nominato Imprenditore dell’Anno e Harvard Business Review lo ha classificato n ° 3 nella lista dei 100 amministratori delegati le migliori prestazioni al mondo per tutta la durata della loro permanenza in carica.

 

Strategia:

 

La strategia di Jensen Huang è evidenziata dal Financial Report di Nvdia del Novembre 2018. Huang punta molto sull’Intelligenza Artificiale e ha dichiarato: “L’intelligenza artificiale sta avanzando a un ritmo incredibile in tutto il mondo, portando a ricavi record per le nostre piattaforme di datacenter. La nostra introduzione delle GPU di Turing è un passo da gigante per la grafica computerizzata e l’intelligenza artificiale, portando la magia del ray tracing in tempo reale ai giochi e ai più grandi miglioramenti delle prestazioni generazionali che abbiamo mai realizzato. I nostri risultati a breve termine riflettono l’eccesso di inventario dei canali dopo il boom della criptovaluta, che verrà corretto. La nostra posizione sul mercato e le opportunità di crescita sono più forti che mai. Durante il trimestre, abbiamo lanciato nuove piattaforme per estendere la nostra architettura in nuovi mercati in crescita: RAPIDI per l’apprendimento automatico, RTX Server per il rendering di film e la GPU T4 Cloud per hyperscale e cloud”.

 

Classifica finanziaria: 4, Sostenibilità: 125, CSR: 204.

 

  • Sul podio del vincitore un CEO si aggiudica anche quest’anno la medaglia d’oro dei leader di azienda, già ottenuta l’anno scorso. Si tratta dello spagnolo Pablo Isla Álvarez de Tejera, classe 1964, CEO di Inditex, il più grande gruppo di moda del mondo, fondato da Amancio Ortega. Cosa fa di Pablo Isla il CEO migliore del mondo? Inditex è uno dei più grandi distributori di moda al mondo, con otto brand: Zara, Pull and Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius, Oysho, Zara Home e Kiddy’s Class, con 3.283 negozi in 65 paesi. Il Gruppo Inditex comprende oltre un centinaio di aziende associate al business della progettazione, produzione e distribuzione di tessuti. Grazie ai risultati raggiunti e all’unicità del suo modello di gestione basato sull’innovazione e la flessibilità, Inditex è uno dei più grandi gruppi di distribuzione della moda. La filosofia di Pablo Isla è creatività e design di qualità insieme a una rapida risposta alle richieste del mercato che ha portato ad una rapida espansione internazionale e ad una risposta eccellente di vendita. Il presidente di Inditex, Pablo Isla, ha definito “molto salutare” l’esecuzione del modello di business del gruppo nei primi nove mesi dell’anno fiscale (dal 1 febbraio al 31 ottobre) e ha insistito sul miglioramento dei margini che derivano da un controllo “rigoroso” delle spese e dell’inventario e dalla decisione di non entrare nell’ambiente “forte” delle promozioni che il settore ha registrato. Inditex ha registrato un utile netto di 2.438 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno fiscale, che rappresenta un aumento del 4% , e vendite di 18.437 milioni di euro, il 3% in più , raggiungendo il massimo storico in questo periodo. Il margine lordo è cresciuto del 4%, a 10.695 milioni di euro, e rappresenta il 58% delle vendite (+56 punti base). “Crediamo nel nostro modello, nell’esecuzione del modello e nelle nostre collezioni. In un settore altamente volatile, contrassegnato da numerosi fattori esterni, abbiamo deciso di non partecipare al grande contesto promozionale del settore. Insomma, anche a lungo termine”, ha spiegato Isla agli analisti in occasione della presentazione dei risultati. Pablo Isla ha evidenziato il “grande potenziale” di crescita in tutte le aree geografiche, grazie alla piattaforma integrata di negozi e online. “Vediamo grandi opportunità nei mercati in cui siamo presenti e siamo pronti per loro” – ha detto Isla – osservando che nei primi nove mesi l’azienda ha registrato una crescita delle vendite in negozi comparabili in tutte le aree geografiche. L’evoluzione del business online non è ancora per Isla diluitiva dei margini o della redditività.

 

     Strategia:

 

Pablo Isla ha chiaramente delineato la sua strategia attenta al fattore umano e alla sostenibilità che lo ha portato al primo posto nel 2017 e gli ha garantito il podio anche nel 2018: “Rimaniamo strategicamente impegnati nella tracciabilità e responsabilità in tutta la nostra intera catena di fornitura, sia nelle aree di prossimità (57% del totale) o in altri Paesi. Noi stanno facendo progressi sull’integrazione dei rappresentanti da IndustriALL Global Union, il corpo che rappresenta sopra 50 milioni di lavoratori con cui abbiamo firmato un pioniere accordo quadro globale dieci anni fa. Attraverso questa collaborazione, stiamo promuovendo importanti iniziative a sostegno della libertà sindacale, collettiva e dei diritti di contrattazione e responsabilizzazione delle donne. Un esempio di questo è il nostro progetto Showbhagyam che continua ad agire contro la pratica del lavoro Sumangali illecita in India del sud. Abbiamo investito somme significative per la ricerca e sviluppo nell’arena della sostenibilità ambientale. Questo include investire nell’eco-efficienza dei nostri uffici e piattaforme logistiche, introducendo il riciclaggio avanzato dei rifiuti e riutilizzare le soluzioni, in particolare per il cartone e la plastica. Abbiamo anche fatto progressi decisivi sull’uso sostenibile tessuti e processi nelle nostre collezioni”.

 

Classifica finanziaria: 29, Sostenibilità: 60, CSR: 128.