Atesimo contro Fede. Quale futuro per le Religioni?

Europe-atheism-2005[polldaddy poll=8192170]

 

di Giorgio Nadali

Dai dati del 2012[1], nel mondo 910 milioni di persone sono dichiaratamente atee. Le persone non religiose, ma non atee sono un miliardo e 610 milioni. Quelle religiose a vari livelli sono quattro miliardi e 130 milioni. Il Paese con più atei è la Cina (47%), seguita da Giappone e Repubblica Ceca. Il Paese col maggior numero di persone religiose è il Ghana (96%), seguito da Nigeria e Armenia.

Il Paese col più alto numero di atei in Europa è la Francia col 29%, quarto posto nel mondo. L’Italia è al diciottesimo posto per ateismo con l’8% e al venticinquesimo per religiosità con il 73%.  Col più basso numero di atei in Europa (0 – 5%) Romania, Grecia, Malta, Irlanda e Polonia. Gli atei sono passati dal 4% al 7% in trentanove Paesi monitorati nel mondo dal 2005 al 2012. 13% in tutto il mondo.

Le ragioni dell’ateismo sono sostanzialmente quattro a mio avviso. Tutte rispettabili. Primo. Il dolore. Non si accetta il fatto che Dio permetta la sofferenza nel mondo. Secondo. Esempi negativi ricevuti dai credenti. Terzo. Ideologici politici. È probabile anche se non certo che l’adesione radicale alla visione marxista e comunista impedisca l’apertura a una fede religiosa. Quarto. Razionalismo. Non è la razionalità, che è l’uso della ragione, ma la convinzione che solo la ragione possa spiegare ogni cosa. Fatto per altro impossibile, dato che proprio l’amore e l’innamoramento che mandano avanti i rapporti umani sono fatti irrazionali, non spiegabili con la sola ragione. Ragione senza fede (razionalismo) e fede senza ragione (fideismo) sono due visioni estreme che rinunciano o alla spiritualità o alla razionalità umane. Il fideismo può portare a fenomeni anche gravi di fanatismo religioso, tanto quanto il razionalismo può portare all’intolleranza del laicismo. Il laicismo vorrebbe escludere la cultura religiosa dalla società in cui vive. Un fatto impossibile. Non esiste un Paese al mondo in cui una persona non possa essere coinvolta anche senza volerlo, credente o meno, dalla cultura religiosa. Non esistono Paesi atei, ma alcuni regimi atei. Ad esempio in Italia vi sono cinquantanove giorni di festa (domeniche comprese) per tutti (atei e credenti) legati al cattolicesimo, contro solo tre giorni festivi legati esclusivamente allo Stato laico. 721 comuni italiani (su ottomila) hanno un nome religioso legato al cattolicesimo, più mezzo milione di nomi di piazze, viali, vie, ecc. Tutte le autoambulanze hanno una croce “greca” e la croce “latina” è presente anche sul palazzo del Quirinale (Presidenza della Repubblica) sulla Torre dei Venti, oltre che nei tribunali, carceri e ospedali.

Previsioni errate… «Nel 1710 il libero pensatore inglese Thomas Woolston (1620-1731) si disse fiducioso che la religione sarebbe finita prima del 1900. Voltaire (1695-1778) ritenne questa previsione troppo pessimistica e predisse che la religione sarebbe scomparsa dal mondo occidentale nel giro di mezzo secolo – più o meno entro il 1810 […] L’illustre antropologo Anthony F. C. Wallace ha fatto sapere a migliaia di studenti nel 1966, il “futuro della religione è l’estinzione […] la credenza nei poteri soprannaturali è destinata a morire in tutto il mondo in seguito alla crescente diffusione della conoscenza scientifica […] è un processo irreversibile».[2]

L’inchiesta più recente a livello mondiale del 2012 è della WIN-Gallup International[3]. Ha rivelato che solo il 13% della popolazione mondiale dichiara di essere atea. I religiosi sono il 59% e i non religiosi il 23%. L’indice di religiosità e ateismo della WIN-Gallup International misura l’auto percezione a livello mondiale delle credenze religiose basandosi su di un campione di 51.927 intervistati, uomini e donne, in 57 Paesi nel mondo di tutti i continenti. La domanda posta era: “Indipendentemente dal fatto che Lei frequenti un luogo di culto oppure no, si ritiene una persona religiosa, non religiosa o atea?”. In Italia hanno risposto 987 persone. 73% religiose, 15% non religiose e 8% atee. Dati raccolti per WIA-Gallup International dalla Doxa, dal 21 novembre al 4 dicembre 2012.

Le nazioni con più persone religiose sono: 1) Ghana 96% 2) Nigeria 93% 3) Armenia 92% 4) Fiji 92% 5) Macedonia 90% 6) Romania 89% 7) Iraq 88% 8) Kenya 88% 9) Perù 86% 10) Brasile 85% 11) Georgia 84% 12) Pakistan 84% 13) Afghanistan 83% 14) Moldavia 83% 15) Colombia 83% 16) Camerun 82% 17) Malesia 81% 18) India 81% 19) Polonia 81% 20) Sudan (Sud) 79% 21) Uzbekistan 79% 22) Serbia 77% 23) Tunisia 75% 24) Arabia Saudita 75% 25) Italia 73%.

Le nazioni con più persone inclini a dichiararsi non religiose: 1) Irlanda 47% 2) Canada 46% 3) Azerbaijan 44% 4) Olanda 43% 5) Austria 42% 6) Hong Kong 38% 7) Francia 37% 8) Australia 37% 9) Vietnam 30% 10) Svezia 29%.

Le nazioni con più persone che si dichiarano atee: 1) Cina 47% 2) Giappone 31% 3) Repubblica Ceca 30% 4) Francia 29% 5) Corea del Sud 15% 6) Germania 15%.

Il presidente della WIN-Gallup International, Jean Marc Leger ha commentato l’inchiesta osservando che «nonostante l’immenso impatto della tecnologia e dell’enfasi sugli affari nel mondo, il ventunesimo secolo sorprendentemente si presenta con una fede religiosa, mentre l’ateismo è in minoranza. Sarebbe stato fantastico avere i dati dei secoli passati per confrontarli. Sfortunatamente non esistevano inchieste d’opinione globali a quel tempo».

 

Calo della religiosità dal 2005 al 2012

 

Paese 2005 2012 Variazione religiosità
Media mondiale 77% 68% -9%
Vietnam 53% 30% -23%
Svizzera 71% 50% -21%
Francia 58% 37% -21%
Sud Africa 83% 64% -19%
Islanda 74% 57% -17%
Ecuador 85% 70% -15%
Stati Uniti 73% 60% -13%
Canada 58% 46% -12%
Austria 52% 42% -10%
Germania 60% 51% -9%
Italia 72% 73% +1%

 

Pakistan (+6%), Serbia (+5%) e Macedonia (+5%) hanno avuto la crescita maggiore di religiosità. L’Italia ha aumentato del 2% il numero di atei (dal 6% all’8%) in 7 anni e ha aumentato dell’1% le persone religiose. La più alta crescita di atei l’ha avuta la Francia (+15%).

 

 

I dieci Paesi col maggior numero di persone atee

 

Paesi Persona religiosa Persona non religiosa Ateo convinto Non sa / Non risponde
Cina 14% 30% 47% 9%
Giappone 16% 31% 31% 23%
Repubblica Ceca 20% 48% 30% 2%
Francia 37% 34% 29% 1%
Corea del Sud 52% 31% 15% 2%
Germania 51% 33% 15% 1%
Olanda 43% 42% 14% 2%
Austria 42% 43% 10% 5%
Islanda 57% 31% 10% 2%
Australia 37% 48% 10% 5%
Irlanda 47% 44% 10% 0%

 

11 Paesi perché quattro sono a pari merito al 10%

 

I dieci Paesi col maggior numero di persone religiose

 

Paesi Persona religiosa Persona non religiosa Ateo convinto Non sa / Non risponde
Ghana 96% 2% 0% 1%
Nigeria 93% 4% 1% 2%
Armenia 92% 3% 2% 2%
Fiji 92% 5% 1% 2%
Macedonia 90% 8% 1% 1%
Romania 89% 6% 1% 3%
Iraq 88% 9% 0% 3%
Kenya 88% 9% 2% 1%
Perù 86% 8% 3% 3%
Brasile 85% 13% 1% 1%

 

La proporzione tra i credenti che affermano «Mi vedo come persona religiosa» è più alta tra i cristiani rispetto a musulmani ed ebrei. Al primo posto ci sono gli indù. Tra gli ebrei vi è il più alto numero di persone non religiose. Ricordo che si nasce ebrei o indù, mentre cristiani si diventa col battesimo, quasi appena nati per cattolici e ortodossi e dai quindici anni in su per protestanti e anglicani. Musulmani si diventa pronunciando a dodici anni la shahadah – la professione di fede Islamica in arabo – alla presenza di tre testimoni musulmani uomini).

 

Religioni «Sono religioso» «Non sono religioso»
Cristiani (tutte le confessioni) 81% 16%
Musulmani 74% 20%
Ebrei 38% 54%
Indù 82% 12%

 

 

Le persone che si ritengono religiose per reddito

 

Reddito molto basso 66%
Reddito medio basso 65%
Reddito medio 56%
Reddito medio alto 51%
Reddito molto alto 49%

 

La nazione più ricca e religiosa sono gli Stati Uniti d’America. La più ricca e meno religiosa è la Svizzera. La più povera e religiosa è la Nigeria. La più povera e meno religiosa è il Vietnam.

 

Le persone che si ritengono religiose per istruzione

 

Meno dell’istruzione secondaria 68%
Istruzione secondaria 61%
Istruzione superiore 52%

 

 

A livello mondiale le persone religiose sono al 60% uomini e 57% donne. Le non religiose sono al 23% uomini e 23% donne. Le persone atee sono 12% uomini e 14% donne. Le persone religiose sono al 66% ultra sessantacinquenni e al 60% sotto i trent’anni. Tra gli atei il picco è dai trenta ai sessantacinque anni con il 14%. Tra i cristiani sono più religiosi i protestanti con l’83%, seguiti dai cattolici con l’81%.

 

Italiani che frequentano i luoghi di culto. 2001-2010  (Per 100 persone di 6 anni e più)

 

 

Anni Una o più volte la settimana Qualche volta l’anno Mai
2001 36,4 28,7 15,9
2002 36,1 29,3 16,0
2003 35,4 30,6 15.2
2005 34,3 30,3 16,3
2006 33,4 30,0 17,2
2007 33,3 29,7 18,2
2008 32,7 29,6 19,3
2009 32,5 29,3 19,1
2010 32,0 30,6 19,2

 

 

Italiani che frequentano luoghi di culto, per Regione. Anno 2010 (Per 100 persone di 6 anni e più)

 

Regioni Almeno una volta la settimana Mai
Piemonte 26,3 20,1
Valle d’Aosta 21,7 23,6
Lombardia 33,6 20,8
Trentino-Alto Adige 32,8 17,0
   Bolzano 28,8 16,1
   Trento 36,6 17,9
Veneto 35,1 17,9
Friuli-Venezia Giulia 24,5 23,2
Liguria 22,9 29,0
Emilia-Romagna 21,7 33,1
Toscana 21,5 32,5
Umbria 24,5 19,1
Marche 35,5 18,0
Lazio 25,3 21,9
Abruzzo 30,7 13,5
Molise 37,8 9,6
Campania 43,4 10,7
Puglia 40,3 9,5
Basilicata 32,6 14,1
Calabria 35,2 13,5
Sicilia 40,2 10,3
Sardegna 27,1 19,3
Italia 32,0 19,2

 

 

Credenti e non credenti nel mondo

 

Religione Europa Nord America America Latina Africa Asia Oceania Mondo
Cristiani 585.357.000 280.659.000 542.293.000 483.376.000 345.188.000 27.619.000 2.264.492.000
Cattolici 275.506.000 83.845.000 473.684.000 164.242.000 136.507.000 8.820.000 1.142.604.000
Ortodossi 201.276.000    7.101.000    1.040.000 47.284.000 15.737.000    917.000 273.355.000
Protestanti 67.754.000 61.315.000 56.039.000 133.740.000 85.944.000 412.969.000 412.969.000
Anglicani 26.260.000    2.866.000      883.000 9.466.000      853.000    5.032.000 85.360.000
10.534.000 72.820.000 41.282.000 96.500.000 138.905.000    1.238.000 361.279.000
Non relig. 81.450.000 39.867.600 16.900.810    6.041.000 491.203.000    4.444.700 639.907.110
Atei 15.503.000    1.878.000    2.867.000        611.000 117.487.000      431.000 138.777.200
Ebrei    1.847.000    5.668.000      930.000      130.000    5.865.000      109.000    14.549.000
Musulmani 40.836.000    5.647.000    1.836.000 408.001.000 1.066.329.000      563.000 1.523.212.150
Rel. Etniche    1.150.000    1.572.000    3.865.000 105.478.000 146.271.000      345.000 258.501.000
Indù      996.000    1.788.000        777.000    2.848.000 928.531.000      520.000 935.460.000
Buddhisti    1.820.000    3.614.000        783.000        287.000 456.709.000      608.000 483.821.000
Sikh      502.000      663.000          6.500        69.500    22.932.000        49.700    24.222.700
Rel.Trad.Cin.      755.000      188.000        68.800 453.052.000      107.000 454.579.800
Nuove Rel.      374.000    1.655.000    1.794.000        129.000    60.126.000      103.000 64.181.000
Culti magici      144.000      178.000 13.477.000          3.600          7.400 13.810.000
Baha’i      142.000      518.000        923.000    2.124.000      3.492.000      106.000    7.305.000
Giainisti        18.700        97.500          1.300        90.300      5.458.000          3.200    5.669.000
Taoisti      12.300      8.833.000          4.400    8.849.700
Confuciani        18.400              490        19.800      6.359.000        49.200    6.446.890
Shintoisti        61.900          7.900      2.713.000    2.782.800
Altre Rel.        275.000      690.000        120.000        85.000        225.000        12.000    1.407.000
Zoroastriani          5.700        20.700              850        152.000          2.400        181.650

 

Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[1]Global Index of Religiosity and Atheism 2012. WIN-Gallup International

[2]R. STARK, Il trionfo del cristianesimo, op. cit.., p. 479

[3]WIA – Worldwide Independent Network of Market Research. GIA – Gallup International