La linea dell’Arcangelo Michele

 

È il principe degli Arcangeli. Il suo nome significa “Chi come Dio?” e indica il grido vittorioso dell’Arcangelo mentre caccia il demonio. È il Virgilio celeste che guida l’umanità verso un’evoluzione in un momento in cui c’è molto bisogno di un salto della coscienza collettiva. Stiamo parlando dell’Arcangelo Michele. L’Apocalisse lo presenta come colui che guida tutti gli Angeli nel combattimento contro Lucifero, il dragone infernale. Scrive San Giovanni nel libro dell’Apocalisse: «Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli» (Apocalisse 12,7-9). Michele è l’unico, oltre a Dio, che può sconfiggere il diavolo e il suo compito non è mai finito. La battaglia – secondo la Chiesa – continua ancora oggi. Una serie di luoghi sacri dedicati a San Michele Arcangelo armato di spada sembrano essere stati costruiti proprio per proteggerci da questo male. Cosa significa seguire le tracce di un Arcangelo? Tutti questi luoghi sembrano creare un disegno decisamente sorprendente. L’Arcangelo Michele nei secoli è stato venerato dai re e dalle più alte cariche religiose.

È considerato “la vendetta di Dio”, ma è anche il messaggero (agghelòs, da cui “angelo”, in greco vuol dire messaggero) di oscure profezie che riguardano direttamente il futuro della Chiesa, dell’Europa e forse dell’intera umanità. Sembra esistere una via che sembra unire i luoghi del culto a San Michele Arcangelo. Un allineamento misterioso. Da chi è stato voluto e da chi? Una linea lunghissima retta immaginaria che attraverso l’Europa e unisce questi luoghi sacri a lui dedicati Si parte da Skellig Michael (Irlanda), passando per Mont Saint Michel (Normandia, Francia), continuando verso la Sacra di San Michele in Val di Susa (Piemonte) e ancora verso Monte Sant’Angelo nel Gargano (Puglia) per finire a Gerusalemme (Israele) nelle piscina di Bethesda (che in ebraico significa “Casa della misericordia”), dove secondo la tradizione l’Arcangelo Michele interveniva per guarire i malati. Il Vangelo di Giovanni riferisce: «Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l’acqua; il primo ad entrarvi dopo l’agitazione dell’acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto» (Giovanni 5,4). Il viaggio misterioso percorre una lunga linea retta spirituale che sembra collegare i monumenti sacri, detta “ley-line”. Sono linee che sono cariche di un’energia particolare che viene dalla terra. Quella che si riferisce ai luoghi di culto di San Michele è chiamata “Linea Michelita” e parte da Skellig Michael (Sceilig Mhichíl) che in gaelico significa “Roccia di Michele”, un piccolo isolotto irlandese.

Il monastero sull’isola dedicato a San Michele è accessibile solo a dodici visitatori al giorno. Misteriosamente i tre luoghi di culto in Europa dedicati a San Michele Arcangelo si trovano esattamente a novecento chilometri di distanza l’uno dall’altro su questa ley-line. Mont Saint Michel in Normandia (Francia), la Sacra di San Michele in Val di Susa (Piemonte) e Monte Sant’Angelo nel Gargano (Puglia). La Linea Michelita rappresenta la cicatrice lasciata dalla spada di San Michele dopo aver ferito Satana prima di spingerlo negli inferi. Unendo i punti dei luoghi delle apparizioni di San Michele si ottiene una linea retta. Il Mont Saint Michel (Monte di San Michele) è l’icona stessa della Normandia. Nell’anno 709, secondo un antico manoscritto, un terremoto e un maremoto cancellarono l’antica sacra foresta dei druidi che circondava il monte lasciandolo solo in mezzo al mare. Nello stesso anno San Michele Arcangelo appare ad Oberto, il vescovo di Avranches e chiede che su quel monte venga eretta una chiesa a lui dedicata. Il vescovo però per due volte ignora la richiesta dell’Arcangelo e la terza volta San Michele impone il suo dito rovente sulla testa di Oberto. Ancora oggi il cranio forato di Sant’Oberto (Saint Aubert) è custodito nella cattedrale di Avranches. Per dodici secoli l’accesso al monte è costato la vita a molti pellegrini, perché una strada in sicurezza è stata costruita solo nel 1877. Le maree superano i dodici metri e – secondo un detto popolare – raggiungono la costa alla velocità di un cavallo al galoppo. Ancora oggi è pericoloso aggirarsi nei dintorni del monte senza una guida esperta, a causa delle maree e delle numerose sabbie mobili. Infatti il nome originale del monte era Mons Sancti Michaeli in periculo mari.

La Sacra di San Michele si trova nel comune di Sant’Ambrogio, in provincia di Torino a soli quaranta minuti di auto dal capoluogo piemontese. È un luogo unico al mondo. Il santuario sorge sul monte Pirchiriano che domina l’ingresso alla Val di Susa. La leggenda vuole che l’Arcangelo San Michele a Giovanni Vincenzo, ex vescovo di Ravenna diventato eremita e gli chieda di costruire un santuario a lui dedicato. L’eremita però sbaglia monte e San Michele decide di trasportare sul monte Pirchiriano i materiali necessari alla costruzione. Secondo la memoria popolare il cielo fu attraversato da fiamme e sfere di fuoco che illuminavano la rocca. Il monte originalmente chiamato Porcheriano, dedicato alla custodia dei maiali, divenne Pirchiriano, dal greco pir (fuoco). Il fuoco fatto discendere da San Michele. Il terzo santuario sulla Linea Michelitica è Monte Sant’Angelo nel Gargano (Puglia). Il 29 settembre del 493 di fronte a una semplice grotta nel Gargano il vescovo di Siponto inaugura controvoglia una chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. È costretto a farlo perché da giorni un toro presidia l’entrata della grotta e le frecce che gli vengono scagliate non lo colpiscono.

Lo stesso San Michele appare al vescovo e spiega che la grotta ha un potere miracoloso. Chi vi entra potrà essere perdonato dei suoi peccati. Ricordo che la confessione sacramentale nascerà solo 722 anni dopo, nel 1215 con il Concilio Laterano. Monte Sant’Angelo è il santuario più importante dedicato all’Arcangelo dovuta alla spettacolare apparizione al vescovo. Meta di pellegrinaggi da tutta Europa. Sulle pareti della grotta vi sono scritte lasciate dai pellegrini in tutte le antiche lingue europee. I punti della Linea Michelita – secondo la leggenda – sembrano essere dettati direttamente e con estrema precisione dallo stesso Arcangelo. Una sorta di filo invisibile che attraversa buona parte d’Europa e che sembra volerla proteggere. Il culto di San Michele – come ha ricordato Giovanni Paolo II nella sua visita al santuario di Monte Sant’Angelo il 24 maggio 1987 – « In Occidente il culto di San Michele, fin dal V secolo, si era diffuso in molte città come Roma, Milano, Piacenza, Genova, Venezia; e, tra tanti luoghi di culto, certamente il più famoso è questo del monte Gargano… L’Arcangelo è a fianco della Chiesa per difenderla contro tutte le nequizie del secolo, per aiutare i credenti a resistere al Demonio che “come leone ruggente va in giro cercando chi divorare”».

Nel 313 d.C. l’imperatore Costantino conferisce a San Michele Arcangelo un importante culto. Nel 490 d.C., avvengono in Italia gli eventi miracolosi nel Gargano di cui il più importante è l’apparizione dell’Arcangelo Michele all’arcivescovo Lorenzo di Siponto. Questi miracoli portano alla costruzione dell’Abbazia di Monte Sant’Angelo. L’origine del culto degli angeli nel Cristianesimo nasce in Frigia, l’odierna Turchia, a Chonae – l’antica Colossi – dove si trovavano molti ebrei e gentili. La venerazione si diffuse da Chonae in tutta l’Asia Minore, e da Bisanzio in Italia e nel nord Europa. Nei primi secoli del Cristianesimo San Michele Arcangelo fu venerato come taumaturgo principe degli angeli. Ne parla lo scrittore Sozomeno di Costantinopoli. Dai suoi scritti si scopre che a Costantinopoli vi era una chiesa chiamata Michaelion dove l’arcangelo Michele vi appariva abitualmente operando miracoli.

La Chiesa di Alessandria d’Egitto lo nominò protettore del fiume Nilo. San Michele intercedeva per le anime dei defunti. La sua intercessione garantiva un ritorno delle anime a Dio libere dalle influenze del male. L’Arcangelo taumaturgo era patrono dei naviganti, dei contadini, del popolo, guida delle anime, esorcista e medico. La Via Sancti Michaelis era un itinerario medievale di pellegrinaggio importante come quello a Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme.

Tra le credenze popolari vi è della “spada nella roccia” ritenuta infissa da San Michele Arcangelo e conservata nella abbazia di San Galgano (SI). I luoghi di culto a San Michele Arcangelo sono: Skellig Michael (Irlanda), St. Michael’s Mount (Cornovaglia, UK), Mont Saint-Michel, (Francia), Bourges, Cattedrale di St. Etienne (Francia). Nelle vicinanze di Bourges si trova anche un paese intitolato a ‘Saint-Michel-de-Volangis’, testimonianza della profonda devozione dedicata in queste zone all’Arcangelo. Sacra di San Michele (Italia, TO), Basilica di San Michele (Pavia). Fu costruita in epoca longobarda sulle rovine di una preesistente chiesa sempre intitolata a San Michele. Chiesa di San Michele in Foro (Lucca), in piazza San Michele, 795 d.C. Castiglione Garfagnana, (LU), la chiesa di S. Michele del XII secolo. Tempio di San Michele Arcangelo (Perugia), V sec. d.C. Santuario S. Michele Arcangelo, Monte Gargano (FG). Palazzo di San Michele e Giorgio (Grecia, Corfù-Kerkyra), antica sede dell’ordine cavalleresco di San Giorgio e Michele. L’antica chiesa dedicata ai due santi oggi è stata sostituita dal Palazzo. Lindos (Isola di Rodi, Grecia). Originalmente con templi dedicati al dio Apollo e dopo l’avvento del cristianesimo con luoghi di culto a San Michele. Monte Carmelo (Palestina). Symi, Monastero dell’Arcangelo Michele Panormitis (Grecia). Panormitis si riferisce ad un’icona miracolosa di San Miche Arcangelo ed è una delle quattro icone miracolose di San Michele presenti in Grecia.

Secondo la leggenda , se si chiede una grazia all’Arcangelo Michele, si deve promettere di dare qualcosa in cambio. L’ Arcangelo Michele è famoso nel Dodecaneso greco per il suo sentimento di giustizia. Se gli hai fatto un’offerta e non hai adempiuto al voto, lui metterà in chiaro attraverso vari miracoli che non è contento fino a quando non avrai adempiuto al voto fatto. Un miracolo famoso che si verifica spesso e quello di impedire alle barche di lasciare la banchina. Questo è diventato un avvenimento così frequente, che il capitani delle barche turistiche chiedono ai passeggeri prima di partire se qualcuno sulla barca abbia dimenticato di mantenere una promessa fatta a San Michele. Solo quando la promessa di un passeggero è stata mantenuta i motori della barca funzionano.

Giorgio Nadali