La vita umana prima di tutto

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Dio è autore della vita. La vita umana è quindi sacra – e quindi intoccabile e di importanza assoluta su tutto il creato – in quanto la persona umana è stata dal Creatore voluta a sua “immagine”: “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò” (Genesi 1,27). L’espressione “immagine” – tradotta dall’originale della lingua ebraica – non significa apparenza fisica (Dio è spirito e non ha quindi un corpo), ma identità. Cioè: l’uomo è figlio di Dio. La parola “vita” è presente 871 volte nella Bibbia. Da questa fede radicata nella Parola stessa di Dio deriva la visione etica cristiana, anche se con qualche piccola differenza tra le diverse confessioni (Chiese) cristiane. La bioetica è la parte della morale che si occupa della difesa del valore della vita umana (da biòs = vita + ethòs = comportamento). È quindi lo studio sistematico della condotta umana nell’ambito della scienza della vita e della cura della salute, quando tale condotta è esaminata alla luce dei valori e dei princìpi morali. In estrema sintesi:
• La scienza è buona solo se difende, protegge, sviluppa, aiuta la vita umana, dal concepimento alla morte naturale.
• L’uomo è persona dal concepimento alla morte naturale. La vita umana è un valore assoluto. Non dipende da opinioni, non dipende dal fatto che sia stata voluta o no. Qualsiasi vita umana vale sempre e comunque. Contro questo principio ci sono solo ingiustizie e barbarie.
• L’uomo è sempre soggetto e mai oggetto. La vita umana non può mai essere usata. Non esistono vite meno importanti di altre.
• L’uomo deve sempre preservare la sua vita e quella degli altri.
• Gandhi diceva: “L’uomo si distrugge con la scienza senza umanità. Il vero progresso scientifico deve difendere la vita e migliorarla. Non esiste vero progresso contro la dignità della persona umana.
• L’uomo è persona anche quando non può comunicare o non può mostrare la sua intelligenza (perché è in coma o è malato di mente o è ancora un embrione o perché è semplicemente un deficiente). Va comunque sempre rispettato. L’intelligenza è una condizione necessaria ma non sufficiente per essere persona (gli animali sono intelligenti, ma non sono persone). La vita è un diritto. Allora esiste sempre il dovere corrispondente di rispettarla e difenderla.
• ABORTO. E’ di 3 tipi. Spontaneo , Terapeutico, Volontario (detto I.V.G., Interruzione Volontaria di Gravidanza). Solo l’ultimo è un male morale. L’I.V.G. ha oggi 4 metodi per uccidere e il più diffuso (66%) è il Karman/Isterosuzione. Qualsiasi vita umana va protetta e difesa sin dl concepimento. L’embrione è persona umana in sviluppo. Non può essere usato o ucciso a fini scientifici. Il bimbo concepito ha gli stessi diritti della mamma. Voluto o non voluto. Per le alternative è possibile l’adozione prenatale entro 15 giorni dalla nascita. Il bimbo sarà amato sicuramente da una famiglia pronto ad accoglierlo, anche in caso di grave handicap. Per la prevenzione non bisogna pensare solo alla contraccezione, ma ad una sessualità responsabile che eventualmente può anche accogliere la vita perché già unita stabilmente (matrimonio).
• TRAPIANTO DI ORGANI. Lecito come grande atto di amore. La donazione non mette in discussione la fede nella risurrezione del corpo promessa a tutti da Gesù. La donazione combatte il mercato clandestino di organi.
• GENETICA. Lecita solo se rispetta la dignità della persona umana. La persona non può mai essere ridotta ad oggetto per esperimenti. Buona se aiuta a combattere le malattie. Non è lecito uccidere embrioni e d è anche scientificamente inutile.
• AIDS. Solo un amore fedele e responsabile, costituisce una prevenzione totalmente sicura. Il malato va aiutato. Il sieropositivo non va discriminato. La prevenzione parte dal cuore, non dal corpo. Una sessualità al servizio di un vero amore stabile e fedele. Il 99% dei contagi avviene oggi tra eterosessuali con un comportamento sessuale irresponsabile e “capriccioso”.
• EUTANASIA. 3 tipi: attiva (veleno), passiva (tolgo cure vitali essenziali), Stop accanimento terapeutico (lecita, interrompo cure inutili e non essenziali). La medicina dev’essere vista sempre come aiuto alla vita. La persona vale sempre anche se malata o in stato “vegetativo”. Il malato vuole morire perché disperato, perché non si sente amato. La sua richiesta di morire non è credibile per via della disperazione. Non possiamo assecondare e aiutare un aspirante suicida. Esiste il diritto di morire con dignità (non uccisi o suicidi), non esiste il diritto di suicidarsi. La vita, ogni vita, ha sempre valore ed è legata a molte altre vite. L’eutanasia si presta a gravi abusi. Lo Stato deve aiutare tutti, non liberare letti di ospedale per chi non può permettersi cure o è considerato inutile o perché vuole morire. E’ un criterio di umanità e giustizia. Non si può uccidere per amore. Non si può uccidere la speranza, né uccidere la ricerca (lotta contro il male e non arresa).
• FECONDAZIONE ASSISTITA. Leciti solo i metodi chiamati “GIFT” e “LTOT” perché sono un aiuto ad un concepimento naturale nel corpo materno. Respinta la “FIVET” (in provetta) . Il bimbo ha il diritto di essere concepito dalla e nella sua mamma. La “FIVET” si presta a gravi abusi e crea crisi parentali e di identità al nascituro (di chi è figlio?). Con la “FIVET” il figlio assomiglierà comunque ad un donatore sconosciuto di uno dei due gameti, Allora meglio adottare. Il figlio non è un diritto, è un dono. Va difeso il bambino prima di tutto.

wwuntitledwwuntitledGiorgio Nadali


Religiosi, ma poveri? Esiste un rapporto tra ricchezza o povertà personale e la fede religiosa?

di Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

abDi certo Adriano Celentano non sarebbe d’accordo e anche noi siamo un po’ perplessi, ma secondo un nuovo studio di un istituto di ricerca sociale americano – Pew Research Center – c’è un rapporto tra benessere economico personale e fede religiosa. Ricchezza e religione sarebbero inversamente proporzionali: i paesi più religiosi quelli con un più alto tasso di povertà e viceversa, mentre quelli più ricchi i più tendenti all’ateismo. Unica eccezione gli Stati Uniti d’America, dove nonostante la ricchezza elevata in termini di PIL, il 54% della popolazione afferma la grande importanza della religione nella propria vita. Nel testo sociologico “Sacro e popolare. Religione e politica nel mondo globalizzato”, gli autori Pippa Norris e Ronald Inglehart sottolineano come la partecipazione alle pratiche religiose registri tassi più alti tra persone più incerte a livello economico e che si trovano ad affrontare più problemi di salute e povertà. Nell’ipotesi generale, il declino del valore della religione, della fede e delle attività religiose dipende dal mutamento di lungo periodo della sicurezza esistenziale: con il processo e il progresso dello sviluppo umano, l’importanza della religione nella vita degli individui diminuisce gradualmente.
Abbiamo sentito il parere di tre importanti sociologi italiani.

Roberto Cipriani. Professore ordinario di Sociologia nell’Università Roma Tre.
Silvio Scanagatta. Docente di Sociologia del mutamento culturale all’Università di Padova
Paola Di Nicola. Presidente della Associazione Italiana di Sociologia. Docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Verona.

Siete d’accordo con la ricerca?
Cipriani:
Non è facile essere d’accordo con la ricerca perché le informazioni sulla metodologia sono insufficienti a valutare l’affidabilità. A livello comparativo fra nazioni ci sono moti problemi di omogeneità fra i dati raccolti.
Scanagatta:
Non mi stupisce affatto. Gli Stati Uniti hanno una cultura decisamente diversa dall’Europa. Gli Stati Uniti sono gli unici che differiscono in questa variabile che va dal massimo di senso religioso rapportato con la povertà sino al minimo di senso religioso rapportato con la ricchezza. Gli Stati Uniti essendo più ricchi dell’Europa dimostrano che uno stato più coeso il senso religioso va perfettamente d’accordo con la ricchezza conseguita.
Di Nicola:
Indubbiamente al di là di tutte le questioni teologiche la religione ha avuto sempre una funzione consolatoria nei confronti dei soggetti e spesso questa funzione consolatoria ha trovato maggiore accoglimento tra le persone che sperimentano condizioni di vita altamente problematiche. Rimane il fatto che a livello personale le religioni sono fonte di conforto. È un dato di conforto. Soprattutto le religioni rivelate (Ebraismo, Cristianesimo e Islam).

Esiste a vostro parere un rapporto con la condizione economica personale e la propria fede religiosa?
Scanagatta:
Certamente c’è un rapporto. Il problema è che il tentativo di alcuni di dire che più si è ricchi e meno si è religiosi è contrastante no solo con un’infinità di realtà individuali, ma anche con realtà collettive dove società unite come quella americana dimostrano che si può far convivere benissimo il senso religioso con una grande ricchezza.
Cipriani:
Non necessariamente. Ci sono persone ricche poco religiose e poveri assai religiosi ma anche il contrario. Non si può generalizzare.
Di Nicola:
Bisogna distinguere tra la fede e la religiosità, che spesso si caratterizza anche con aspetti di tipo magico e di superstizione. Se per fede si intende un credere a livello personale nell’esistenza di un’Entità di tipo trascendente io credo che questo sentimento che possa essere presente a tutti gli uomini in tutte le classi sociali. Se invece pensiamo alla religiosità, che comprende anche tutti gli aspetti del rito, indubbiamente nelle aree del Paese in cui esiste ancora uno sviluppo non ancora pienamente maturo, spesso questi atteggiamenti continuano a persistere.

Secondo voi la ricchezza economica allontana dalla fede religiosa (cristiana)?
Cipriani: Molto dipende dalla socializzazione e dall’educazione ricevute, che possono impedire di pensare che la ricchezza allontani dalla fede.
Scanagatta: No, no. L’aumento economico non allontana affatto dal senso religioso. Anzi, lo fa crescere perché spesso il livello culturale rende più sensibili e attenti al senso religioso, non necessariamente più distanti.
Di Nicola: Non è facile da dire. Con l’Europa del Settecento la religione ha perso un po’ la funzione di essere la guida per la vita e la risposta a tutti i problemi. Soprattutto con l’industrializzazione e l’aumento della ricchezza disponibile sia a livello individuale sia a livello collettivo ci si rende conto che si può avere una situazione di sicurezza autonomamente, per meriti personali, senza dover necessariamente ringraziare Qualcuno…
Cosa pensate della teologia della prosperità, di origine protestante, cioè che Dio desidera il nostro benessere economico personale e agisce anche per farcelo avere?
Cipriani:
La teologia della prosperità è un espediente per recuperare adesioni rispetto alla teologia della liberazione, promettendo esiti economici positivi in caso di adesione ad una certa linea teologica e cultuale.
Scanagatta:
Secondo un’idea protestante una persona deve la sua ricchezza non solo alla grazia che Dio gli dà ma anche al senso di comunità con cui esplica questa grazia ed è quello che può spiegare una convivenza tra ricchezza e senso religioso. In Europa invece prevale l’idea per essere ricchi bisogna distruggere il sistema di valori religiosi, in America succede esattamente il contrario. Non solo. Il cattolicesimo dice che la ricchezza è una colpa, ma anche il Paesi del Nord Europa dicono che la separazione tra senso religioso e ricchezza va operata a livelli massimi, tanto è vero che sono i Paesi del Nord che non hanno voluto riconoscere le radici giudaico cristiane della società europea.
Di Nicola:
Con il protestantesimo l’uomo è diventato la misura di tutte le cose, anche la misura della sua etica, della sua moralità e della sua religiosità. Nelle prime forme del Calvinismo per un uomo l’aver successo nella vita era un segno di essere un eletto e quindi nella grazia di Dio. Poi con il Novecento questa dimensione si è molto affievolita e l’obiettivo non stato più stato di arricchirsi per avere una misura del proprio stato di grazia, ma l’obiettivo era semplicemente quello di raggiungere livelli più alti di ricchezza indipendentemente dal fatto che questo fosse un indicatore di essere nelle grazie di Dio.

Secondo voi c’è un rapporto tra la condizione economico sociale e la fede religiosa in Italia?
Cipriani:
La condizione economica non è una variabile indipendente che presieda in Italia all’orientamento religioso.
Scanagatta:
Certamente c’è un rapporto. Il problema è che il tentativo di alcuni di dire che più si è ricchi e meno si è religiosi è contrastante no solo con un’infinità di realtà individuali, ma anche con realtà collettive dove società unite come quella americana dimostrano che si può far convivere benissimo il senso religioso con una grande ricchezza.

Di Nicola:
Bisogna distinguere tra la fede e la religiosità, che spesso si caratterizza anche con aspetti di tipo magico e di superstizione. Se per fede si intende un credere a livello personale nell’esistenza di un’Entità di tipo trascendente io credo che questo sentimento che possa essere presente a tutti gli uomini in tutte le classi sociali. Se invece pensiamo alla religiosità, che comprende anche tutti gli aspetti del rito, indubbiamente nelle aree del Paese in cui esiste ancora uno sviluppo non ancora pienamente maturo, spesso questi atteggiamenti continuano a persistere. La tradizione dà delle sicurezze e chi sperimenta maggiore insicurezza quotidiana spesso trova nella tradizione religiosa dei punti di riferimento.

di Giorgio Nadali

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Pubblicato su “STOP”, Anno VI, N. 20, 22 Maggio 2015 , “Essere ricchi non vuol dire voltare le spalle a Dio e alla Religione”


Il convegno ecclesiastico anti vampiri

di Giorgio Nadali

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Dal 13 al 18 aprile scorso si è tenuto il corso sul “ministero dell’esorcismo e la preghiera di liberazione” organizzato dall’Istituto Sacerdos di Roma presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum della Capitale, al costo 250 euro. Tra le diverse lezioni si contano: Esorcismo e nuova evangelizzazione (S. E. Mons. Luigi Negri), Angeli e demoni nella Sacra Scrittura e nel Magistero della Chiesa (Prof. P. Pedro Barrajón), Il demonio e l’esorcismo nelle culture e religioni orientali (Prof. Andrea De Antoni), Il demonio e l’esorcismo nell’Islam (Prof. Annamaria Fantauzzi), Rituali magico-occultistici e influsso demoniaco (Dott. Beatrice Ugolini), Aspetti criminologici del satanismo (Dott. Enrico De Simone), Aspetti magici e divinatori di alcune terapie alternative (Prof. Don Giuseppe Mihelcic). Insomma, un convegno importante. Durante il corso è stato messo in luce come “la proliferazione di bei vampiri nelle serie televisive e nei film di Hollywood tra cui True Blood e Twilight stia incoraggiando i giovani a dilettarsi con le forze occulte” – come ha rilevato una delle principali autorità sulla possessione demoniaca durante il corso di esorcismo “Ci sono quelli che cercano di trasformare le persone in vampiri e farle bere il sangue di altre persone, o incoraggiarli ad avere rapporti sessuali particolari per ottenere poteri speciali”, ha detto il professor Giuseppe Ferrari in occasione della riunione di Roma, e ha messo in luce che il numero di possessioni diaboliche è in aumento a livello globale. “Questi gruppi sono attratti dalle cosiddette belle giovani vampire che abbiamo visto così tanto negli ultimi anni”. Il professor Ferrari è segretario di un baluardo contro l’occulto: il Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-Religiosa (GRIS) di Bologna. Ha detto che gli esorcismi devono essere effettuati solo dai sacerdoti adeguatamente formati. Anche se il Vaticano considera la possessione demoniaca come rara, con molti casi sospetti di persone con malattie mentali, Papa Francesco ha esortato le diocesi a garantire – come richiede la legge cattolica – ci sia almeno un esperto esorcista per ogni diocesi. L’esorcista svizzero Cesare Truqui ha detto che al corso hanno partecipato esorcisti, sacerdoti e laici, e ha aggiunto che è fondamentale per aumentare la consapevolezza e affinare le capacità dei preti nel combattere il male. “Il ministero di compiere l’esorcismo è poco conosciuto tra i sacerdoti. È come la formazione per essere un giornalista senza sapere come fare un’intervista” – ha detto Padre Truqui – notando che le diocesi d’Italia e non solo stavano sperimentando un aumento delle segnalazioni di sintomi di possessione. Nel 2012 è emerso che la diocesi di Milano, la più grande del mondo per numero di parrocchie, aveva approntato una linea telefonica per la segnalazione di casi “diabolici” far fronte alla domanda. Monsignor Angelo Mascheroni, l’esorcista capo di Milano, ha detto che la sua diocesi ha raddoppiato il numero di esorcisti da sei a 12 per far fronte con all’aumento del 100 per cento nel numero di richieste di aiuto nel corso degli ultimi 15 anni. “Questo deve dirci qualcosa”, ha detto padre Truqui. Egli sostiene di aver visto persone possedute parlare in lingue ed esibire la forza soprannaturale, tra cui una “piccola donna, che non poteva essere bloccata da tre uomini forti”. Padre Truqui è allievo di Padre Gabriele Amorth, esorcista capo del Vaticano per 25 anni, il quale sostiene di aver affrontato 70.000 casi di possessione demoniaca. Padre Amorth ha detto che gli scandali di abusi sessuali nella Chiesa cattolica romana erano la prova che “il diavolo è all’opera all’interno del Vaticano”.. Praticare lo yoga – ha messo in guardia – è “satanico” e “porta al male proprio come leggere Harry Potter”. I diritti dei gay e la fecondazione in vitro di fertilità sono stati indicati come i segni del male esistenziale nella società da monsignor Luigi Negri, l’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio. “C’è il matrimonio tra omosessuali, l’adozione da parte di omosessuali, la fecondazione in vitro e una miriade di altre cose. C’è l’aspetto clamoroso della negazione dell’uomo come definito dalla Bibbia”, ha dichiarato. Tuttavia quando i docenti di religione si permettono di mostrare a scuola in video cosa sia la tragedia dell’aborto, vengono licenziati dalla curia di Milano. Contraddizioni dei nostri tempi o ancora una volta azione del demonio nella Chiesa? Linee guida esorcismo: non provateci a casa. Il professor Giuseppe Ferrari ha dato lettura di una lista di controllo per migliorare l’efficacia di esorcismi che dovrebbero essere effettuata solo da sacerdoti adeguatamente formati, autorizzati a farlo dalla diocesi in cui lavorano. I sacerdoti non possono eseguire esorcismi in diverse diocesi senza un permesso speciale. I laici non devono mai compiere esorcismi, dire le preghiere speciali di liberazione, né benedire o toccare un indemoniato. Gli esorcisti dovrebbero rinviare a medici qualificati o psichiatri, anche se i sacerdoti possono aiutare con la preghiera. I sacerdoti non dovrebbero eseguire l’Eucaristia durante un tentativo di esorcizzare qualcuno perché in grado di rendere il processo “troppo stile Hollywood”. I sacerdoti devono accogliere e prestare attenzione a chi riferisce di una possessione demoniaca. Gli esorcisti dovrebbero considerare la possibilità che i sintomi possano essere dovuti a condizioni mediche conosciute e chiedere un’adeguata consulenza professionale, se si sospetta che questo sia il caso.

Giorgio Nadali

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Coerenza o ideologia? La Chiesa cattolica si sta ammalando di relativismo?

Friends Reading Bible

di Giorgio Nadali

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«Quando un cristiano diventa discepolo dell’ideologia, ha perso la fede e non è più discepolo di Gesù». Sono le parole di Papa Francesco dell’ottobre 2013. Un momento. Cos’è l’ideologia? Quale distanza passa tra un fanatico religioso, un bigotto, «una malattia grave questa dei cristiani ideologici» come la chiama Francesco. Insomma, «cristiani che perdono la fede e preferiscono le ideologie». Il loro «atteggiamento è diventar rigidi, moralisti, eticisti, ma senza bontà». La questione è delicata. Oggi non ci sono più soltanto le persecuzioni fisiche dei cristiani, purtroppo in costante aumento per via del fondamentalismo islamico. Va di moda oggi essere tacciati di fanatismo retrogado anche all’interno della stessa Chiesa (Cattolica) se si ha il coraggio di sostenere sino in fondo i propri valori inderogabili. Posizioni che sono proprie della tradizione del Magistero della Chiesa. È fanatico colui che si esprime contro i matrimoni gay, oppure è semplicemente un cattolico coerente? È moralista colui che crede nella famiglia tradizionale tra uomo e donna e pensa che i bambini debbano avere un padre e una madre naturali? È bigotto colui che difende la vita dal concepimento alla morte naturale? Abbiamo addirittura i gay omofobi, che si permettono di dire che i bambini non devono essere frutto di un laboratorio. Abbiamo anche spietati medici fanatici malati di sla, che danno il loro eroico esempio permettendosi di dire che l’eutanasia è un orrore. Esiste una specie di fascismo del relativismo. Se osi (liberamente) esprimerti contro di esso sei peggio dell’ISIS. Come ti permetti? Abbiamo dunque una insegnante di religione nel New Jersey licenziata da un liceo cattolico per aver difeso la famiglia tradizionale. È chiaro che ora la famiglia può essere qualsiasi cosa e se dici il contrario sei un terrorista. Abbiamo anche chi mostra a scuola il «delitto abominevole dell’aborto» e il suo vescovo lo rimuove. «Gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati… In nessun caso possono essere approvati». Chi l’ha detto? Osama Bin Laden? Il califfo Abu Bakr al-Baghdadi? Adolf Hitler? No, il catechismo della Chiesa Cattolica al punto 2357. Forse la voce andrebbe riscritta così: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?». I casi sono due: o è bigotto e intransigente il catechismo, oppure… Viva il relativismo! Ad ogni modo, non è mai lecito giudicare il cuore di una persona, ma è doveroso discernere la verità di un atto. Giusto per chiarire. In questo periodo particolare della Storia della Chiesa vi è un nemico insidioso che si maschera da tolleranza e amore cristiano. Si chiama relativismo. Ma prima dobbiamo capire qual è la differenza tra la morale e il moralismo e poi tra la tolleranza e la coerenza. La morale è un mezzo. Serve ad amare. È basata sui valori. Conosce delle norme e dei divieti, ma questi servono ad esprimere la verità profonda di un gesto e di un pensiero. Senza morale vi è solo falsità, anarchia, caos, come una nave senza bussola. Senza un riferimento a ciò che è giusto o sbagliato – senza se e senza ma – cioè parlando chiaramente con dei “Sì” e con dei “No”, come chiede il Vangelo (Matteo 5,37). Il moralismo è invece basato sulla legge. La morale diventa un fine. La legge è più importante della persona. È la morale rabbinica dei farisei. Religiosità ipomaniaca, direbbero gli psicologi. È quella del fanatico religioso, che si sente migliore degli altri e che presenta il conto a Dio, come nella parabola del fariseo e del pubblicano (Luca 18,10-14). Certo, qui la fede diventa ideologia, perché non è più basata sulla forza che viene da Dio, ma sulla propria forza in nome di Dio. Mentre “quando sono debole, è allora che sono forte” – direbbe San Paolo (2 Corinzi 12,10). Occorre però equilibrio. Derogare ai propri valori in nome di una presunta tolleranza non è fede, è relativismo. Il relativismo confonde la verità con i capricci e l’opinione con la verità. Non esistono più il bene e il male, ma ogni opinione si equivale. Non è difficile capire che la confusione tra bene e male proviene dal nemico numero uno della verità. Il padre della menzogna, come lo chiama Gesù nel vangelo: Satana. (Giovanni 8,44) L’arte è sottile, insidiosa. La tecnica è raffinata. Togliere i paletti fissi della morale, verniciare tutto con una moderna e benevola tolleranza. Non importa cosa pensi, basta che tu ne sia convinto ed ecco, sei nella verità! Ora dobbiamo chiederci, è possibile per un cristiano – nota bene, un cristiano, non un fanatico cristiano – eliminare i valori e i “paletti fissi” della sua morale? Si è moderni dicendo “chi sono io per giudicare?” quando si deve dare una risposta di coscienza? È giudicare spietatamente il prossimo dire “questo per noi è sbagliato”? Soprattutto in tempi dove il fanatismo religioso arriva ad uccidere in nome di Dio è facile essere vittima del relativismo, perché la verità si maschera facilmente da antipatica coerenza e da rigidità bigotta, mentre il relativismo è molto più simpatico e non ha problemi a travestirsi da “vogliamoci tutti bene”, “vivi e lascia vivere”. Il primo travestito è Satana (Cosa? Apriti cielo!…). Calma, l’ha detto quel terrorista di San Paolo: «Satana si maschera da angelo di luce» (2 Corinzi 11,14). Era un omofobo! “Né effeminati, né sodomiti, erediteranno il regno di Dio” (1 Corinzi 6,10) Come si permette di dire che mio figlio è sintetico e che «gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento»? (Romani 1,27) Roba vecchia! Hanno fatto bene a decapitarlo! A proposito, sembra proprio che oggi la coerenza sia associata al fanatismo religioso dei tagliatori di teste. Ma quante teste cadranno ancora per mano di chi difende il diritto del relativismo a chiuderti quella brutta boccaccia da cristiano ideologico che hai? Tante. Caro Timoteo, «verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole» (2 Timoteo 4,3-4). Ti vedo scettico; ti piacciono le favole? Te ne racconto una: “C’era una volta la Chiesa…”
Giorgio Nadali

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L’Alzheimer spirituale di Don Abbondio

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4di Giorgio Nadali

La Chiesa è malata di Alzheimer spirituale. Ipse dixit. Sono parole di papa Bergoglio. La malattia della faccia funerea riguarda le persone «burbere e arcigne, le quali ritengono che per essere seri occorra dipingere il volto di malinconia, di severità e trattare gli altri – soprattutto quelli ritenuti inferiori – con rigidità, durezza e arroganza». Secondo papa Francesco «la severità teatrale e il pessimismo sterile sono spesso sintomi di paura e di insicurezza di sé. L’apostolo deve sforzarsi di essere una persona cortese, serena, entusiasta e allegra che trasmette gioia…». Accade anche che per difendere il valore della vita umana dal concepimento, gli insegnanti di religione vengano attaccati dal “fuoco amico” della propria Curia che dovrebbe piuttosto difenderne lo sforzo quotidiano in prima linea in un ambiente potenzialmente ostile e ad alta percentuale laicista. Il docente di religione è infatti – soprattutto nei grandi centri urbani, in primo luogo nel Nord Italia – come un simbolo dell’ingerenza della Chiesa Cattolica nella laicità dello Stato. Lo è almeno per quel settantacinque percento di docenti di estrazione ideologica e politica laicista che operano nella scuola italiana. La Curia malata di Alzheimer spirituale preferisce sacrificare un docente piuttosto che esporsi nella sua difesa, entrando in rotta di collisione con il mondo. È la scelta del Don Abbondio di manzoniana memoria. L’insegnante di religione parla – o almeno, parlava – di bioetica, di difesa della vita umana. Parlava, perché dallo scorso novembre i venticinquemila insegnanti di religione si guarderanno bene dall’esporsi nel trattare una tematica così delicata e che facilmente fa vibrare le corde dell’orgoglio laicista, insieme alla questione del gender. Una questione che fa perdere il posto di lavoro per volontà della Curia. “La verità non va taciuta ne detta a metà ne ammorbidita”, tuonava con voce stentorea San Giovanni Paolo II. “Ogni bambino non nato, ma condannato ingiustamente ad essere abortito, ha il volto di Gesù Cristo, ha il volto del Signore”, ricorda papa Francesco. Accade dunque che in ottobre l’insegnante di religione, verso il termine della lezione di bioetica chieda ai suoi nove alunni sedicenni, di cui quattro ragazze, se vogliano rendersi conto perché la chiesa ritenga l’interruzione volontaria di gravidanza un abominevole delitto. La legge 194 prevede che quando la donna è minorenne (art. 12), per interrompere la gravidanza nei primi 90 giorni sia necessario il consenso di entrambi i genitori o di chi esercita la tutela. Tuttavia, quando per vari motivi ciò non sia possibile, il giudice tutelare può dare il consenso all’interruzione della gravidanza. Inoltre in Italia l’età del consenso per disporre validamente della propria libertà sessuale è fissata a 14 anni. Ottenuto dunque il consenso entusiasta dei suoi alunni, il docente mostra con un piccolo lettore dvd posto su un banco, il vecchio video “L’urlo silenzioso” (1984) del medico americano Bernard Nathanson – ex abortista convinto – che mostra la realtà di un aborto eseguito con il metodo Karman in ecografia, quello più usato (64%) tuttora in Italia, secondo i dati del Ministero della Salute. L’articolo 33 della Costituzione Italiana ricorda che «l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento». Da questo principio deriva la libertà didattica di chi insegna. Le finalità e gli obiettivi dell’azione educativa dei docenti sono sì stabiliti normativamente: nelle leggi statali e regionali, nei programmi, nelle circolari e regolamenti applicativi, scendendo sempre più in dettaglio fino ai documenti programmatici del singolo Istituto scolastico. Ma questa quantità di disposizioni e indicazioni, proprio per l’art. 33, non può imporre ai docenti l’adozione di un preciso metodo d’insegnamento. Il “come”, cioè con quale metodologia specifica realizzare gli obiettivi dell’insegnamento stabiliti dalle norme, è lasciato alla libertà dei docenti: vale a dire alla loro ricerca didattica, alla loro scelta consapevole e quindi alla loro responsabilità personale, comprendenti anche l’utilizzo di foto e riprese filmiche rientranti nell’ambito sopra specificato dalla Direttiva n.104 del 30 novembre 2007 del Ministro della Pubblica Istruzione. Un video non particolarmente impressionante per adolescenti abituati a vedere ben di peggio. I genitori con l’adesione all’ora di religione automaticamente autorizzano il docente ad adottare i mezzi per che ritiene più opportuni per la sua didattica. Il video era usato da molti docenti di religione e ora non verrà mai più usato da nessuno per paura. Tuttavia i genitori di quei nove alunni – su un totale di novanta alunni soddisfatti del suo insegnamento – senza neppure consultare il docente “incriminato” scrivono subito alla Curia e al Preside e ottengono un immediato procedimento di revoca dell’idoneità all’insegnamento della religione cattolica al docente, dopo ventisei anni di servizio (e dieci libri pubblicati). La motivazione sarà poi quella di carenza di abilità didattica e pedagogica. Una vittoria totale del fronte laicista col plauso della Curia, disposta piuttosto a far dubitare delle sue qualità intellettuali, dato che si “accorge” della carenza dopo ventisei anni, per giunta legandola solo a singoli episodi di intolleranza laicista, senza aver verificato tecnicamente la capacità di insegnamento. Qualcuno ha voluto dare un segnale, tanto è vero che è stata apposta avvisata la stampa e in primis il laicissimo quotidiano “Repubblica”. Il risultato è prevedibile. Un docente sacrificato e venticinquemila “ammoniti” a non permettersi di trattare ancora del tema del “sacro laico” aborto. Come è possibile? È ancora lo stesso Pontefice a rispondere indirettamente – parlando delle Curie. Negli stessi giorni un cui si consumava la vicenda scriveva della loro «schizofrenia esistenziale» definita come «la malattia di coloro che vivono una doppia vita, frutto dell’ipocrisia tipica del mediocre e del progressivo vuoto spirituale che lauree o titoli accademici non possono colmare. Una malattia che colpisce spesso coloro che, abbandonando il sevizio pastorale, si limitano alle faccende burocratiche, perdendo così il contatto con la realtà, con le persone concrete». Una giustizia a doppio senso. La stessa Curia era stata coinvolta due settimane prima nello “scandalo” di aver inviato una lettera riservata a tutti i seimila docenti di religione della diocesi, chiedendo si segnalare iniziative pro gender nelle scuole. Anche qui la cosa finì sui giornali e l’iniziativa fu subito ritirata con le scuse pubbliche dello stesso Arcivescovo, quello della più grande diocesi del mondo. Quando invece fu uno dei suoi docenti ad essere attaccato, la reazione è stata ben diversa. Forte con i deboli e debole con i forti. Ancora Alzheimer spirituale? Sì, secondo Bergoglio. «Una Curia che non fa autocritica… che non cerca di migliorarsi è un corpo infermo». In sostanza il male è quello di una Chiesa che si piega al mondo per paura o convenienza e perde così la sua funzione profetica, avendo terrore dell’ultima beatitudine: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia” (Mt 5,11). Il primo papa disse: “se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate” (1 Pt 3,14). Quello attuale lamenta l’«impietrimento» mentale e spirituale. Riguarda quelli che «perdono la serenità interiore, la vivacità e l’audacia e si nascondono sotto le carte diventando “macchine di pratiche” e non uomini di Dio». La Curia vuole vivere tranquilla. Non importa il motivo delle lamentele. La notizia della Curia Don Abbondio ha fatto il giro del mondo, ma d’altra parte “il coraggio uno non se lo può dare”.

Giorgio Nadali

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La battaglia satanica a favore di aborto e omosessualità: “Sono i nostri sacramenti”

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di Giorgio Nadali

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L’esorcista gesuita Padre Domenico Mondrone (1897-1985) ha rivelato che – nel corso di un esorcismo – il demonio dichiarò: «Vi ho portati a praticare l’aborto con cui fate stragi di uomini prima che nascano. Tutto quello che può rovinarvi non lascio intentato e ottengo ciò e voglio». Negli Stati Uniti d’America i membri del “Tempio satanico” http://thesatanictemple.com/ si sono schierati a sostegno governatore repubblicano della Florida Rick Scott per l’approvazione di un disegno di legge che consenta la preghiera nelle scuole pubbliche che permetterà ai bambini di pregare Satana, nonostante i membri del Tempio satanico non credano nel diavolo come entità soprannaturale. Il Tempio satanico fornirà opuscoli sul satanismo agli studenti della Florida, dopo la decisione del consiglio scolastico che permette la distribuzione di materiale religioso. “Sono abbastanza certo che tutti i bambini in queste scuole della Florida siano già a conoscenza della religione cristiana e la sua Bibbia, e questa potrebbe essere la prima esposizione per questi bambini alla pratica del satanismo. Pensiamo che molti studenti saranno molto curiosi di vedere ciò che offriamo “, ha dichiarato il portavoce della setta, Lucien Greaves. Lo scopo della setta è quello di «incoraggiare la benevolenza e l’empatia tra tutte le persone. Inoltre, sosteniamo il buon senso e la giustizia» e questo comprende la diffusione dell’aborto volontario libero e delle unioni gay. Da allora, hanno anche tenuto “una cerimonia formale per celebrare le unioni tra persone dello stesso sesso” sulla tomba della madre del leader della Chiesa Battista di Westboro, dichiarando che la donna era diventata lesbica, e ha commissionato una statua satanica alta due metri da collocare accanto al monumento ai Dieci Comandamenti a Oklahoma City (USA). Ora il Tempio satanico sta centrando la sua attenzione alle “campagne per affermare la nostra protezione religiosa per le donne nel bisogno e che vengono ostacolate da leggi irragionevoli”, concentrandosi sulla legislazione sull’aborto, che secondo loro andrebbe contro la scienza. Le restrizioni sull’aborto negli Stati Uniti d’America non sarebbero in realtà basate in medicina. Le leggi sul “consenso informato”, in genere richiedono alle donne di ricevere consulenza parte prima di poter procedere con all’aborto, sono ora in atto in 35 stati. Alcune leggi fanno dire in cinque stati degli USA che il feto è una persona e questo non piace ai satanisti. I membri del Tempio di Satana incoraggiano tutte le donne che condividono la loro fede nella precisione medica di cercare la propria esenzione da queste leggi, anche se non si identificano personalmente come sataniste. Hanno redatto una lettera di esempio per aiutare le donne a parlare con i loro medici circa la questione. I satanisti non sono gli unici attivisti che lottano contro la scienza utilizzata per giustificare le leggi anti-aborto. Il gruppo umanista laico Center for Inquiry ha recentemente lanciato una campagna “Mantenete la sanità pubblica laica e secolare” per incoraggiare gli americani a combattere contro le leggi che limitano l’accesso delle donne ai servizi sanitari, tra cui l’aborto. A Detroit, Michigan (Stati Uniti) tutte le volte che gli americani cercheranno di porre un freno all’aborto o di preservare le attuali leggi sul matrimonio, i seguaci di Satana attaccheranno. È la promessa di Lucien Greaves, che ha dichiarato sul settimanale Metro Times che vorrebbe aiutare le donne a sottrarsi alle leggi pro-vita sulla base del fatto che le restrizioni sull’aborto violano le loro credenze “religiose” sataniste. Ha inoltre aggiunto che il “matrimonio” tra omosessuali è un “sacramento” satanico. Secondo Greaves, il Governatore del Michigan Rick Snyder, un Repubblicano appartenente all’ala moderata del partito, “sta cercando da tempo di rendere impossibile per le donne interrompere una gravidanza”. La scorsa Pasqua è diventato effettiva una proposta di legge sottoscritta da Snyder che impone alle strutture statali dove si realizzano aborti di innalzare i loro standard di sicurezza e salute, occuparsi in maniera adeguata dei bambini abortiti e assicurarsi che non vi sia coercizione all’aborto. Un’altra, che esige un consenso specifico per iniziative riguardanti l’interruzione della gravidanza è divenuta legge lo scorso Marzo. Il Governatore aveva precedentemente sottoscritto una legge in base alla quale il medico deve dare alla donna l’opportunità di vedere una ecografia del suo bambino prima dell’aborto. “Riteniamo di dover proteggere le donne da procedure superflue come l’ecografia transvaginale, richiedendone l’esenzione per motivi religiosi” dice Greaves. La proposta di legge in questione di fatto non obbliga i medici a eseguire l’ecografia transvaginale, per quanto essa venga regolarmente effettuata durante l’operazione di interruzione di gravidanza. Greaves ha affermato sul sito Vice.com che i suoi seguaci di lucifero non sono adolescenti anti-sociali e delinquenti ma “satanisti con spirito civico e responsabilità sociale”. La visione del tempio satanico sull’aborto e la ridefinizione di matrimonio “in maniera forse involontaria conferma la posizione di molti del movimento pro-vita secondo i quali gli attacchi contro la famiglia e una vita umana innocente sono di origine diabolica” ha detto su LIfeSiteNews Adam Cassandra, responsabile delle comunicazioni per Human Life International. “Come Papa Francesco ha più volte ribadito, Satana esiste davvero” ha dichiarato. “Per quanto richiedano a gran voce “diritti” e “giustizia”, si identificano con la fonte di ogni male e inganno nel corso della storia dell’uomo”. In alcune occasioni, alcuni progressisti liberali hanno invocato forze demoniache nei loro tentativi di pressione sull’opinione pubblica. Lo scorso Luglio, un gruppo di sostenitori dell’aborto inneggiava a Satana mentre i cristiani cantavano Amazing Grace davanti al Parlamento del Texas prima che venisse approvata la legge che proibisce di interrompere la gravidanza oltre la ventesima settimana. “Questa mossa da parte del tempio satanico non fa che rafforzare la teoria che c’è qualcosa di ingannevole o malvagio dietro agli attacchi a livello mondiale contro la vita e il matrimonio” ha dichiarato Cassandra su LifeSiteNews. Greaves e i suoi seguaci delle tenebre sono finiti su tutti i giornali, con le loro minacce di portare le orazioni sataniche nelle scuole, i tentativi di erigere statue del diavolo sul suolo pubblico e celebrando messe nere all’Università di Harvard. Greaves, all’anagrafe Doug Mesner, sostiene che, anche se la sua organizzazione si chiama tempio satanico, in origine non c’erano organizzazioni né templi e nessuno dei suoi leader in realtà credeva nel diavolo. ”Per quanto vi fosse in origine l’idea che il tempio satanico dovesse fondarsi in qualche modo sul culto di una entità soprannaturale conosciuta come satana, nessuno di noi ci credeva davvero” dice Mesner su Vice.com. Secondo quanto afferma, alcuni amici lo avevano coinvolto perché aveva trascorso gli anni ad Harvard studiando teorie di complotto, tra cui storie fantasiose sull’Abuso rituale satanico. Il loro scopo era screditare gli argomenti a favore della libertà religiosa applicandoli a un culto satanico e realizzarci un documentario. Mesner fu assunto come loro portavoce e così nacque Lucien Greaves. Il “tempio” accolse pubblicamente la decisione del Governatore della Florida Rick Scott di sottoscrivere la legge che permetteva le preghiere a scuola ” che permette a bambini che normalmente non vi sarebbero mai venuti a contatto di studiare il culto satanico in classe”. “Gli Stati Uniti sono una nazione basata sul pluralismo religioso” dice Greaves. In seguito alla decisione dell’ Oklahoma di installare un monumento dei Dieci Comandamenti davanti al Parlamento, i seguaci di Greaves incominciarono a raccogliere fondi per costruire una statua di satana circondato da bambini adoranti da collocare al suo lato. Greaves ha comunicato a Fox News lo scorso mese che il suo gruppo aveva già raggiunto i ventimila dollari grazie all’iniziativa. Il tempio aveva anche programmato una “rievocazione” di una messa nera nell’università di Harvard in Maggio, ma l’evento fu cancellato pare su iniziativa del Rettore di Harvard Drew Faust la quale lo ha definito “volutamente irrispettoso e provocatorio”, e ha partecipato a una Processione Eucaristica per contrastare una possibile profanazione della Santa Eucarestia. Le autorità del Mississipi hanno accusato Mesner di avere profanato un cimitero dopo che lui e i suoi seguaci avevano celebrato una “messa rosa” nel Magnolia Cemetery a Meridian sulla tomba di Catherine Johnston, la madre di Fred Phelps Jr., fondatore della Chiesa Battista di Westboro. Il rito ha lo scopo di cambiare il suo orientamento sessuale nell’aldilà. Mesner aveva pubblicato lo scorso luglio alcune fotografie della cerimonia, tra le quali una che lo ritraeva mentre strofinava i propri genitali sulla lapide della defunta. “Fai un viaggio di chilometri per venire fin qui e compiere un gesto di questo tipo sulla tomba di una persona e dici che è per amore? Queste persone sono degli ipocriti. Non c’è altro che odio dietro a una azione di questo tipo” sostiene sul Meridian Starr il proprietario del cimitero, Bill Arlinghaus. Poco a poco però Greaves cominciò ad andare oltre gli scherzi macabri. Dice che lo scopo attuale del tempio satanico è avere dei gruppi di pressione a Washington D.C. e si lamenta del fatto che il culto satanico non avrebbe “nessuna influenza politica, nessun programma conosciuto, nessun sostegno”. Il suo gruppo sta “istituendo un fondo cassa” ha detto su Vice. Il documentario è stata accantonato da tempo, afferma. “Non abbiamo in cantiere nessun progetto per un film sul tempio satanico al momento. L’idea di un film è divenuta quanto meno secondaria”. Per Satana è molto importante dunque ottenere vittorie in campo politico promuovendo l’aborto e l’accettazione dell’omosessualità.

Giorgio Nadali

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Verità contro Relativismo

di Giorgio Nadali – www.giorgionadali.it

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«Segui il consiglio del tuo cuore, perché nessuno ti sarà più fedele di lui» – dice il libro del Siracide (37,13) nell’Antico Testamento. A volte però non è così facile distinguere il bene dal male e fare delle scelte corrette, «perché anche satana si maschera da angelo di luce» (2 Corinzi 12,14). Si maschera da verità, lui che «è padre della menzogna» (Giovanni 8,44). ). “Se qualcuno di voi manca di sapienza – scrive San Giacomo – la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all’onda del mare mossa e agitata dal vento” (Giacomo 1,5-6). Siamo divisi tra ciò che vorremmo e ciò che dovremmo. Il relativismo è quella visione che mette sullo stesso piano ogni opinione personale. Tutto è valido e non esistono valori validi per tutti. Ciò che io ritengo bene è bene e ciò che io ritengo male è male. Io sono l’autore della mia morale personale, senza riferimenti ad un criterio oggettivo. Io divento il dio di me stesso, come vuole Satana (Genesi 3,5). Il relativismo porta a non comprendere che il bene e il male possono essere assoluti. Insomma, senza se e senza ma, Come dice Gesù: “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”. (Matteo 5,37). Il dono del consiglio è molto importante oggi proprio perché è diffuso il relativismo, cioè la confusione tra bene e male. Siamo divisi tra ciò che vorremmo e ciò che dovremmo e confondiamo i nostri diritti con i nostri capricci. Il relativismo porta a non comprendere che il bene e il male possono essere assoluti. Insomma senza se e senza ma, Come dice Gesù: “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”. (Matteo 5,37). È uno dei tre mali filosofici della società moderna, che conduce di conseguenza alla nascita e diffusione di presunti (falsi) che si crede di avere e invece non si hanno. Mi invento quindi i diritti che mi fanno più comodo. Se non c’è più una norma oggettiva con la quale confrontarsi – che in ultima analisi è Dio stesso – tutto diventa possibile e diviene invece impossibile criticare e condannare anche il male più efferato non potendolo confrontare con la Verità assoluta. Tutto è possibile. Ma questa è la rovina dell’uomo. “Se Dio non esiste tutto è concesso” – scriveva Dostoevskij. L’uomo si sostituisce a Dio e diventa lui stesso la fonte della norma morale e il suo egoismo diviene il punto di rifermento per ogni scelta. È ciò che voleva Satana nel racconto biblico di Adamo ed Eva: «Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». (Genesi 3,5). La conseguenza è il terzo male filosofico moderno: l’individualismo etico. Io mi creo la morale che mi fa più comodo. Il peccato non esiste. Mentre per un cristiano c’è una sola Verità: Gesù Cristo. «Io sono la via, la verità e la vita» (Giovanni 14,6) «La verità vi farà liberi» (Giovanni 8,32). Il male rende meno uomini. Consigliare nella Verità chi è nel dubbio è agire nella carità per orientare le scelte verso il bene e quindi la felicità della persona. Consigliano i dubbiosi i genitori, gli insegnanti, i sacerdoti illuminati da Dio, i direttori spirituali laici e religiosi,  e chiunque abbia la competenza e la buona volontà di aiutare chi è nel dubbio. Durante la messa per eleggere il nuovo Papa – che sarebbe poi stato lui – il cardinale Joseph Ratzinger ricordò che «si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie. Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. È lui la misura del vero umanesimo». Il relativismo nega i valori assoluti e mette nel dubbio le coscienze appiattendo ogni scelta etica come ugualmente valida e accettabile. Il suo predecessore – papa San Giovanni Paolo II – osservava nell’enciclica sulla fede e la ragione (Fides et Ratio) che «sono derivate varie forme di agnosticismo e di relativismo, che hanno portato la ricerca filosofica a smarrirsi nelle sabbie mobili di un generale scetticismo. Di recente, poi, hanno assunto rilievo diverse dottrine che tendono a svalutare perfino quelle verità che l’uomo era certo di aver raggiunte». Confondere le coscienze e il bene col male, lasciare l’uomo nel dubbio e “cambiare le carte in tavola” è una delle specialità di Satana. Difatti nell’enciclica sulla verità (Veritatis Splendor) scrive: «Chiamati alla salvezza mediante la fede in Gesù Cristo, “luce vera che illumina ogni uomo” (Gv 1,9), gli uomini diventano “luce nel Signore” e “figli della luce” (Ef 5,8) e si santificano con “l’obbedienza alla verità” (1 Pt 1,22). Questa obbedienza non è sempre facile. In seguito a quel misterioso peccato d’origine, commesso per istigazione di Satana, che è “menzognero e padre della menzogna” (Gv 8,44), l’uomo è permanentemente tentato di distogliere il suo sguardo dal Dio vivo e vero per volgerlo agli idoli (cf 1 Ts 1,9), cambiando “la verità di Dio con la menzogna” (Rm 1,25); viene allora offuscata anche la sua capacità di conoscere la verità e indebolita la sua volontà di sottomettersi ad essa. E così, abbandonandosi al relativismo e allo scetticismo (cf. Gv 18, 38), egli va alla ricerca di una illusoria libertà al di fuori della stessa verità». «Che cos’è la verità?» si chiede Ponzio Pilato davanti a Gesù (Giovanni 18,38). Consigliare i dubbiosi è aiutare a trovare la verità. L’opposto del confondere le coscienze. La verità non ammette compromessi (“non dire falsa testimonianza” – ottavo comandamento) a costo della propria croce e a costo delle persecuzioni che possono arrivare dalla società e dalla cultura relativista nemica della Via, della Verità e della Vita (Giovanni 14,6). Il cristiano non ha la verità in tasca. L’ha nel cuore. Una sola Verità: Gesù Cristo.

Giorgio Nadali

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La preghiera spudorata

di Giorgio Nadali

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La gente è molto timida con Dio. Qualcuno le ha insegnato a non infastidirlo troppo. A tenere un basso profilo. Si ha come il timore di una preghiera “spudorata”. Anni di educazione religiosa ci hanno abituato a domandare a Dio il minimo indispensabile. “Signore, aiutami a tirare avanti”. Non è un a preghiera sbagliata. È una preghiera che limita Dio. Per le cose ordinarie non c’è bisogno di un intervento divino. Nessuno ci ha mai insegnato a pregare in grande. Ad un grande Dio si chiedono cose grandi. Non è spudoratezza. È fede. Cosa vuol dire cose grandi? Vuol dire credere sul serio che a Dio nulla è impossibile (Luca 1,37) e credere nel suo amore che vuole donarci molto di più di quanto noi stessi osiamo sperare. Prova a pensare ad un sogno che ritieni irrealizzabile per la tua vita. Ecco, Dio vuole donarci ancora più di quello. Lo crediamo? Molti non lo credono affatto perché sono stati educati ad una fede mediocre. Pensano che ciò che hanno è già il massimo che Dio ha voluto donare per loro. Pensano che Dio non possa volere il nostro successo. Anzi, il successo personale è quasi un peccato. Meglio essere mediocri per essere di bravi cristiani. Invece, è un peccato proprio credere questo. Perché l’uomo vivente è la gloria di Dio e ciò che Dio vuole donarci di grande e “impossibile” è un segno agli altri del suo amore e della sua potenza. Non si dà una grande testimonianza andando in giro a testa bassa facendo credere al mondo che la tua fede in Cristo è quella della rassegnazione e del tirare a campare. Un peccato contro lo Spirito Santo. Un peccato anche di ignoranza. La Parola di Dio dice: «cerca la gioia del Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore» (Salmo 36,4). I desideri del tuo cuore… Non barare. Tanto Dio li vede già, anche se non vuoi presentarglieli. Ora, qualcuno ti ha fatto credere che nessuno di questi desideri da presentare a Dio possa essere di natura materiale. Si confonde il benessere, anche economico con il materialismo (che è l’adorazione delle cose materiali). Invece Gesù ha incluso anche il pane quotidiano nelle richieste del Padre Nostro e il considerare la materia come impura è sconfinare in una filosofia che nulla ha a che fare col Cristianesimo. È gnosticismo. Eresia. Corpo, materia, esigenze terrene, benessere, successo, sesso, piacere e denaro non sono affatto cose “demoniache” in quanto tali, per il Cristianesimo. Sempre a patto di non confondere la fede con la bigotteria, ma Gesù aveva parecchio da ridire su quella dei “puri” Farisei del suo tempo.

Probabilmente la maggioranza si ricorda il detto popolare «il denaro è lo sterco del diavolo» e le dichiarazioni di Gesù contro la ricchezza: «è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli» (Luca 18,25), «vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi» (Luca 18,22). Si confonde il voto di povertà con il valore della povertà valido per ogni cristiano. Ci si è fatti l’idea che il Cristianesimo odi il benessere e il successo personali Si confonde il potere con l’arroganza e il successo con la prevaricazione. In realtà Gesù mette in guardia dalla ricchezza economica che – quando è abbondante – può facilmente può prendere il primo posto nel cuore della persona e sostituirsi a Dio. Per cui si confonde il valore della povertà evangelica con la miseria o la mediocrità e si crede che Dio voglia il minimo indispensabile per noi, non il massimo possibile. La povertà è in realtà l’uso dei beni materiali con distacco in modo da non renderli un idolo. Il povero del Vangelo non è un pezzente. È la persona che sa godere dei suoi beni senza che questi prendano il posto di Dio nella sua vita. Per cui non vi è nulla di male a chiedere a Dio una casa migliore, anzi, una casa decisamente molto bella o una professione di successo. Dio può aprire delle porte che agli uomini sono impossibili. Ma il limite di tutto ciò è proprio la fede di prega. Se chiedi a Dio di tirare a campare sino a fine mese, questo otterrai. Il fatto che Dio vuole e può molto di più per noi. Ma siccome non lo crediamo, non lo preghiamo neppure e di conseguenza non lo otterremo mai. E la frase d Gesù «Tutto è possibile per chi crede» (Marco 9,23) rimane una bella teoria spirituale che ben poco ha a che fare con la nostra vita concreta di ogni giorno. C’è una falsa vergona religiosa nei confronti di un Padre che – come ogni padre e molto di più – vuole il massimo per ogni singolo figlio e ha desideri e progetti di abbondanza per ognuno, non certo di mediocrità. Per cui dico la mi preghierina banale. Fammi tirare a campare come posso. Poi vado a giocare a Superenalotto e quant’altro. Mi vergogno di chiedere a Dio il successo e il benessere. Meglio chiederlo alla dea fortuna pagana, no?

La teologia della prosperità (a volte indicata come il Vangelo della prosperità o il Vangelo della salute e del benessere) è una dottrina religiosa cristiana secondo cui Dio vuole benedire la vita dei cristiani sia in senso spirituale, sia materiale ed economico. Basata su interpretazioni della Bibbia, spesso con enfasi sul Libro di Malachia, la dottrina considera la bibbia, un contratto tra Dio e gli esseri umani: se questi hanno fede in Dio, Egli garantirà le sue promesse di sicurezza e di prosperità. Riconoscere queste promesse con fede permette a Dio di ricolmare il fedele con le sue benedizioni. I fautori insegnano che questa dottrina è un aspetto del percorso di dominio cristiano sulla società, sostenendo che la promessa di Dio di dominio in Israele si applica ai cristiani di oggi. La dottrina pone l’accento sull’importanza della crescita personale, proponendo che è  volontà di Dio che il suo popolo sia felice. L’espiazione (riconciliazione con Dio) è interpretata come alleviamento della malattia e della povertà, viste come maledizioni a causa della mancanza di fede.

Negli anni cinquanta del XX secolo la teologia della prosperità si è sviluppata negli Stati Uniti, anche se i commentatori hanno collegato le origini della sua teologia al movimento del New Thought (Nuovo Pensiero). La teologia della prosperità ha visto un’ulteriore diffusione negli anni Ottanta del XX secolo col il tele-evangelismo statunitense. Negli anni novanta e duemila, fu adottato da influenti leader del Movimento carismatico e promosso da missionari cristiani in tutto il mondo, portando a volte alla creazione di mega-chiese. Le figure prominenti nello sviluppo della teologia della prosperità sono E. W. Kenyon, Oral Roberts, A. A. Allen, Robert Tilton, T. L. Osborne Kenneth Hagin. I principi della teologia della prosperità sono ecumenici. Nascono in ambiente protestante, ma qualsiasi Chiesa cristiana può accettarli, anche se con accenti diversi. Sono quindi validi anche per la Chiesa cristiana più grande, quella cattolica..

Le Chiese in cui è insegnato il Vangelo della prosperità sono spesso non-confessionali e solitamente dirette da un unico pastore o da un leader, anche se alcuni hanno sviluppato delle reti “multi-chiesa” che hanno somiglianze in varie denominazioni. Queste chiese in genere dedicano molto tempo ad insegnare la fede in una prospettiva di discorso positivo. La fede è in sostanza positività verso la vita – dono di Dio – non rassegnazione passiva. Le Chiese della prosperità spesso predicano riguardo a responsabilità finanziarie del fedele verso la congregazione, anche se alcuni giornalisti e accademici hanno criticato la loro predicazione in questo settore come ingannevole. La Teologia della prosperità è stata criticata dai leader di movimenti pentecostali e carismatici, e da altre confessioni cristiane.

La teologia della prosperità insegna che i cristiani hanno diritto al benessere perché la realtà fisica e quella spirituale sono viste come una realtà inscindibile. Questo è interpretato come salute fisica e prosperità economica. Gli insegnanti della dottrina si concentrano sulla realizzazione personale, promuovendo una visione positiva dello spirito e del corpo. Essi sostengono che i cristiani hanno avuto potere sopra la creazione perché sono fatti a immagine di Dio e insegnano che la fede positiva permette ai cristiani di esercitare il dominio positivo sulla realtà circostante. La povertà e la malattia sono espresse come maledizioni che possono essere eliminate da una giusta disposizione di fede. Vi sono, tuttavia, alcune chiese della prosperità che cercano un paradigma più moderato o riformato di prosperità. Kirbyjon Caldwell, pastore di una mega-chiesa metodista, supporta una teologia della vita prosperosa affermando che la prosperità è accessibile per tutti, come un percorso di lotta contro la povertà.

La stessa croce di Cristo appare una sconfitta al mondo. Il Venerdì Santo è la sconfitta. Tuttavia dopo solo due giorni Cristo vince la morte. La Domenica di Pasqua è il successo della vita che vince la morte. È il successo dell’amore di Dio sul peccato dell’uomo. Dio ci vuole vincenti come lui, non ci vuole perdenti depressi e rassegnati. Molte Chiese dovrebbero riscoprire la gioia contagiosa di essere cristiani. Essere seguaci di Cristo vuol dire sì prendere la croce per seguirlo, ma non vuol dire vivere una vita depressa tantomeno una vita stoica di privazioni. Forse è bene ricordare che Cristo godeva pienamente della vita terrena, in tutto fuorché nel peccato. Il primo miracolo lo fa mentre si sta divertendo a una festa di nozze con amici a Cana di Galilea, bevendo vino e probabilmente cantando e danzando. Più tardi sarà accusato malignamente di essere un “beone” e un “mangione”. Una figura notevolmente diversa dal primo Buddha storico, Siddharta Gautama, che va a meditare sotto l’albero Bodhi, rinunciando a tutto. Insegnerà che la  vita è «tutto è dolore», dal quale si esce «eliminando qualsiasi desiderio». Troppa predicazione cristiana ha spinto l’acceleratore sulla rinuncia, sulla criminalizzazione del desiderio in quanto tale e del piacere. Secondo la fede cristiana il piacere e il desiderio non sono sinonimi di peccato. Dio non vuole l’uomo depresso e triste. Il Vangelo è gioia e Cristo dimostra che si può godere pienamente della vita, senza peccare. Dopotutto Cristo nel Vangelo dice: «Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Giovanni 15,11). La ricchezza economica personale (da condividere con chi ha più bisogno) è interpretata nella teologia della prosperità come una benedizione di Dio, ottenuta attraverso un fede positiva.

L’insegnamento della teologia di prosperità sul professare positivamente la propria fede deriva dalla Sacra Scrittura. La Bibbia è vista come un contratto di fede tra Dio e i credenti; Dio è fedele e giusto, così i credenti devono rispettare il loro contratto per ricevere le promesse di Dio. Questo porta a una credenza nella confessione positiva. Secondo tale dottrina i credenti possono pretendere da Dio, qualunque cosa essi desiderino semplicemente pronunciando parole di fede sulla propria vita. E questa è decisamente una grande fede! Fai come me. Prega ogni giorno Dio di ricolmarti – lo ripeto: ricolmarti – del suo favore e della sua benedizione. Prega per cose “grandi” nella tua vita, che ti sembrano impossibili. Se non sei d’accordo, sii coerente. Fai voto di povertà.

 

Giorgio Nadali


Atesimo contro Fede. Quale futuro per le Religioni?

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di Giorgio Nadali

Dai dati del 2012[1], nel mondo 910 milioni di persone sono dichiaratamente atee. Le persone non religiose, ma non atee sono un miliardo e 610 milioni. Quelle religiose a vari livelli sono quattro miliardi e 130 milioni. Il Paese con più atei è la Cina (47%), seguita da Giappone e Repubblica Ceca. Il Paese col maggior numero di persone religiose è il Ghana (96%), seguito da Nigeria e Armenia.

Il Paese col più alto numero di atei in Europa è la Francia col 29%, quarto posto nel mondo. L’Italia è al diciottesimo posto per ateismo con l’8% e al venticinquesimo per religiosità con il 73%.  Col più basso numero di atei in Europa (0 – 5%) Romania, Grecia, Malta, Irlanda e Polonia. Gli atei sono passati dal 4% al 7% in trentanove Paesi monitorati nel mondo dal 2005 al 2012. 13% in tutto il mondo.

Le ragioni dell’ateismo sono sostanzialmente quattro a mio avviso. Tutte rispettabili. Primo. Il dolore. Non si accetta il fatto che Dio permetta la sofferenza nel mondo. Secondo. Esempi negativi ricevuti dai credenti. Terzo. Ideologici politici. È probabile anche se non certo che l’adesione radicale alla visione marxista e comunista impedisca l’apertura a una fede religiosa. Quarto. Razionalismo. Non è la razionalità, che è l’uso della ragione, ma la convinzione che solo la ragione possa spiegare ogni cosa. Fatto per altro impossibile, dato che proprio l’amore e l’innamoramento che mandano avanti i rapporti umani sono fatti irrazionali, non spiegabili con la sola ragione. Ragione senza fede (razionalismo) e fede senza ragione (fideismo) sono due visioni estreme che rinunciano o alla spiritualità o alla razionalità umane. Il fideismo può portare a fenomeni anche gravi di fanatismo religioso, tanto quanto il razionalismo può portare all’intolleranza del laicismo. Il laicismo vorrebbe escludere la cultura religiosa dalla società in cui vive. Un fatto impossibile. Non esiste un Paese al mondo in cui una persona non possa essere coinvolta anche senza volerlo, credente o meno, dalla cultura religiosa. Non esistono Paesi atei, ma alcuni regimi atei. Ad esempio in Italia vi sono cinquantanove giorni di festa (domeniche comprese) per tutti (atei e credenti) legati al cattolicesimo, contro solo tre giorni festivi legati esclusivamente allo Stato laico. 721 comuni italiani (su ottomila) hanno un nome religioso legato al cattolicesimo, più mezzo milione di nomi di piazze, viali, vie, ecc. Tutte le autoambulanze hanno una croce “greca” e la croce “latina” è presente anche sul palazzo del Quirinale (Presidenza della Repubblica) sulla Torre dei Venti, oltre che nei tribunali, carceri e ospedali.

Previsioni errate… «Nel 1710 il libero pensatore inglese Thomas Woolston (1620-1731) si disse fiducioso che la religione sarebbe finita prima del 1900. Voltaire (1695-1778) ritenne questa previsione troppo pessimistica e predisse che la religione sarebbe scomparsa dal mondo occidentale nel giro di mezzo secolo – più o meno entro il 1810 […] L’illustre antropologo Anthony F. C. Wallace ha fatto sapere a migliaia di studenti nel 1966, il “futuro della religione è l’estinzione […] la credenza nei poteri soprannaturali è destinata a morire in tutto il mondo in seguito alla crescente diffusione della conoscenza scientifica […] è un processo irreversibile».[2]

L’inchiesta più recente a livello mondiale del 2012 è della WIN-Gallup International[3]. Ha rivelato che solo il 13% della popolazione mondiale dichiara di essere atea. I religiosi sono il 59% e i non religiosi il 23%. L’indice di religiosità e ateismo della WIN-Gallup International misura l’auto percezione a livello mondiale delle credenze religiose basandosi su di un campione di 51.927 intervistati, uomini e donne, in 57 Paesi nel mondo di tutti i continenti. La domanda posta era: “Indipendentemente dal fatto che Lei frequenti un luogo di culto oppure no, si ritiene una persona religiosa, non religiosa o atea?”. In Italia hanno risposto 987 persone. 73% religiose, 15% non religiose e 8% atee. Dati raccolti per WIA-Gallup International dalla Doxa, dal 21 novembre al 4 dicembre 2012.

Le nazioni con più persone religiose sono: 1) Ghana 96% 2) Nigeria 93% 3) Armenia 92% 4) Fiji 92% 5) Macedonia 90% 6) Romania 89% 7) Iraq 88% 8) Kenya 88% 9) Perù 86% 10) Brasile 85% 11) Georgia 84% 12) Pakistan 84% 13) Afghanistan 83% 14) Moldavia 83% 15) Colombia 83% 16) Camerun 82% 17) Malesia 81% 18) India 81% 19) Polonia 81% 20) Sudan (Sud) 79% 21) Uzbekistan 79% 22) Serbia 77% 23) Tunisia 75% 24) Arabia Saudita 75% 25) Italia 73%.

Le nazioni con più persone inclini a dichiararsi non religiose: 1) Irlanda 47% 2) Canada 46% 3) Azerbaijan 44% 4) Olanda 43% 5) Austria 42% 6) Hong Kong 38% 7) Francia 37% 8) Australia 37% 9) Vietnam 30% 10) Svezia 29%.

Le nazioni con più persone che si dichiarano atee: 1) Cina 47% 2) Giappone 31% 3) Repubblica Ceca 30% 4) Francia 29% 5) Corea del Sud 15% 6) Germania 15%.

Il presidente della WIN-Gallup International, Jean Marc Leger ha commentato l’inchiesta osservando che «nonostante l’immenso impatto della tecnologia e dell’enfasi sugli affari nel mondo, il ventunesimo secolo sorprendentemente si presenta con una fede religiosa, mentre l’ateismo è in minoranza. Sarebbe stato fantastico avere i dati dei secoli passati per confrontarli. Sfortunatamente non esistevano inchieste d’opinione globali a quel tempo».

 

Calo della religiosità dal 2005 al 2012

 

Paese 2005 2012 Variazione religiosità
Media mondiale 77% 68% -9%
Vietnam 53% 30% -23%
Svizzera 71% 50% -21%
Francia 58% 37% -21%
Sud Africa 83% 64% -19%
Islanda 74% 57% -17%
Ecuador 85% 70% -15%
Stati Uniti 73% 60% -13%
Canada 58% 46% -12%
Austria 52% 42% -10%
Germania 60% 51% -9%
Italia 72% 73% +1%

 

Pakistan (+6%), Serbia (+5%) e Macedonia (+5%) hanno avuto la crescita maggiore di religiosità. L’Italia ha aumentato del 2% il numero di atei (dal 6% all’8%) in 7 anni e ha aumentato dell’1% le persone religiose. La più alta crescita di atei l’ha avuta la Francia (+15%).

 

 

I dieci Paesi col maggior numero di persone atee

 

Paesi Persona religiosa Persona non religiosa Ateo convinto Non sa / Non risponde
Cina 14% 30% 47% 9%
Giappone 16% 31% 31% 23%
Repubblica Ceca 20% 48% 30% 2%
Francia 37% 34% 29% 1%
Corea del Sud 52% 31% 15% 2%
Germania 51% 33% 15% 1%
Olanda 43% 42% 14% 2%
Austria 42% 43% 10% 5%
Islanda 57% 31% 10% 2%
Australia 37% 48% 10% 5%
Irlanda 47% 44% 10% 0%

 

11 Paesi perché quattro sono a pari merito al 10%

 

I dieci Paesi col maggior numero di persone religiose

 

Paesi Persona religiosa Persona non religiosa Ateo convinto Non sa / Non risponde
Ghana 96% 2% 0% 1%
Nigeria 93% 4% 1% 2%
Armenia 92% 3% 2% 2%
Fiji 92% 5% 1% 2%
Macedonia 90% 8% 1% 1%
Romania 89% 6% 1% 3%
Iraq 88% 9% 0% 3%
Kenya 88% 9% 2% 1%
Perù 86% 8% 3% 3%
Brasile 85% 13% 1% 1%

 

La proporzione tra i credenti che affermano «Mi vedo come persona religiosa» è più alta tra i cristiani rispetto a musulmani ed ebrei. Al primo posto ci sono gli indù. Tra gli ebrei vi è il più alto numero di persone non religiose. Ricordo che si nasce ebrei o indù, mentre cristiani si diventa col battesimo, quasi appena nati per cattolici e ortodossi e dai quindici anni in su per protestanti e anglicani. Musulmani si diventa pronunciando a dodici anni la shahadah – la professione di fede Islamica in arabo – alla presenza di tre testimoni musulmani uomini).

 

Religioni «Sono religioso» «Non sono religioso»
Cristiani (tutte le confessioni) 81% 16%
Musulmani 74% 20%
Ebrei 38% 54%
Indù 82% 12%

 

 

Le persone che si ritengono religiose per reddito

 

Reddito molto basso 66%
Reddito medio basso 65%
Reddito medio 56%
Reddito medio alto 51%
Reddito molto alto 49%

 

La nazione più ricca e religiosa sono gli Stati Uniti d’America. La più ricca e meno religiosa è la Svizzera. La più povera e religiosa è la Nigeria. La più povera e meno religiosa è il Vietnam.

 

Le persone che si ritengono religiose per istruzione

 

Meno dell’istruzione secondaria 68%
Istruzione secondaria 61%
Istruzione superiore 52%

 

 

A livello mondiale le persone religiose sono al 60% uomini e 57% donne. Le non religiose sono al 23% uomini e 23% donne. Le persone atee sono 12% uomini e 14% donne. Le persone religiose sono al 66% ultra sessantacinquenni e al 60% sotto i trent’anni. Tra gli atei il picco è dai trenta ai sessantacinque anni con il 14%. Tra i cristiani sono più religiosi i protestanti con l’83%, seguiti dai cattolici con l’81%.

 

Italiani che frequentano i luoghi di culto. 2001-2010  (Per 100 persone di 6 anni e più)

 

 

Anni Una o più volte la settimana Qualche volta l’anno Mai
2001 36,4 28,7 15,9
2002 36,1 29,3 16,0
2003 35,4 30,6 15.2
2005 34,3 30,3 16,3
2006 33,4 30,0 17,2
2007 33,3 29,7 18,2
2008 32,7 29,6 19,3
2009 32,5 29,3 19,1
2010 32,0 30,6 19,2

 

 

Italiani che frequentano luoghi di culto, per Regione. Anno 2010 (Per 100 persone di 6 anni e più)

 

Regioni Almeno una volta la settimana Mai
Piemonte 26,3 20,1
Valle d’Aosta 21,7 23,6
Lombardia 33,6 20,8
Trentino-Alto Adige 32,8 17,0
   Bolzano 28,8 16,1
   Trento 36,6 17,9
Veneto 35,1 17,9
Friuli-Venezia Giulia 24,5 23,2
Liguria 22,9 29,0
Emilia-Romagna 21,7 33,1
Toscana 21,5 32,5
Umbria 24,5 19,1
Marche 35,5 18,0
Lazio 25,3 21,9
Abruzzo 30,7 13,5
Molise 37,8 9,6
Campania 43,4 10,7
Puglia 40,3 9,5
Basilicata 32,6 14,1
Calabria 35,2 13,5
Sicilia 40,2 10,3
Sardegna 27,1 19,3
Italia 32,0 19,2

 

 

Credenti e non credenti nel mondo

 

Religione Europa Nord America America Latina Africa Asia Oceania Mondo
Cristiani 585.357.000 280.659.000 542.293.000 483.376.000 345.188.000 27.619.000 2.264.492.000
Cattolici 275.506.000 83.845.000 473.684.000 164.242.000 136.507.000 8.820.000 1.142.604.000
Ortodossi 201.276.000    7.101.000    1.040.000 47.284.000 15.737.000    917.000 273.355.000
Protestanti 67.754.000 61.315.000 56.039.000 133.740.000 85.944.000 412.969.000 412.969.000
Anglicani 26.260.000    2.866.000      883.000 9.466.000      853.000    5.032.000 85.360.000
10.534.000 72.820.000 41.282.000 96.500.000 138.905.000    1.238.000 361.279.000
Non relig. 81.450.000 39.867.600 16.900.810    6.041.000 491.203.000    4.444.700 639.907.110
Atei 15.503.000    1.878.000    2.867.000        611.000 117.487.000      431.000 138.777.200
Ebrei    1.847.000    5.668.000      930.000      130.000    5.865.000      109.000    14.549.000
Musulmani 40.836.000    5.647.000    1.836.000 408.001.000 1.066.329.000      563.000 1.523.212.150
Rel. Etniche    1.150.000    1.572.000    3.865.000 105.478.000 146.271.000      345.000 258.501.000
Indù      996.000    1.788.000        777.000    2.848.000 928.531.000      520.000 935.460.000
Buddhisti    1.820.000    3.614.000        783.000        287.000 456.709.000      608.000 483.821.000
Sikh      502.000      663.000          6.500        69.500    22.932.000        49.700    24.222.700
Rel.Trad.Cin.      755.000      188.000        68.800 453.052.000      107.000 454.579.800
Nuove Rel.      374.000    1.655.000    1.794.000        129.000    60.126.000      103.000 64.181.000
Culti magici      144.000      178.000 13.477.000          3.600          7.400 13.810.000
Baha’i      142.000      518.000        923.000    2.124.000      3.492.000      106.000    7.305.000
Giainisti        18.700        97.500          1.300        90.300      5.458.000          3.200    5.669.000
Taoisti      12.300      8.833.000          4.400    8.849.700
Confuciani        18.400              490        19.800      6.359.000        49.200    6.446.890
Shintoisti        61.900          7.900      2.713.000    2.782.800
Altre Rel.        275.000      690.000        120.000        85.000        225.000        12.000    1.407.000
Zoroastriani          5.700        20.700              850        152.000          2.400        181.650

 

Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[1]Global Index of Religiosity and Atheism 2012. WIN-Gallup International

[2]R. STARK, Il trionfo del cristianesimo, op. cit.., p. 479

[3]WIA – Worldwide Independent Network of Market Research. GIA – Gallup International


Satana in musica

Miracoli19am

di Giorgio Nadali

Vi è una parte della musica rock, soprattutto heavy metal, che è amica di Satana. La musica genera emozioni. Ascoltare musica romantica ovviamente fa pensare all’amore. Ma quali sentimenti può suscitare il rock satanico? I generi musicali interessati sono: gotica, metallica, heavy metal, trash, black, death metal, brutal death metal, grindcore, punk e doom). 5.096 gruppi musicali italiani, 19.060 americani, 3.613 inglesi, 8.695 tedeschi, 1.453 giapponesi… 32.172 i gruppi musicali che inneggiano alla morte (death metal) di cui 1.382 italiani[1]. 4.750 le canzoni col nome Satana nel titolo. 2.044 quelle che bestemmiano Cristo (Christ) già nel titolo della canzone. 8.376 i titoli di canzoni che insultano Dio e 651 quelle contro i cristiani. Il fenomeno riguarda quasi esclusivamente il pubblico giovanile. Le tre ragazze allora minorenni, Ambra, Veronica e Milena che hanno assassinato con diciannove coltellate la suora sessantenne Maria Laura Mainetti il 6 giugno (6.6…) 2000 a Chiavenna ascoltavano Marilyn Manson, uno dei rappresentanti più noti della musica rock “satanica”. Nei quaderni delle ragazze vi erano scritte sataniche e le stesse avevano fatto qualche mese prima un giuramento di sangue a Satana. Se avessero ascoltato Pupo forse non sarebbe successo.

Vi sono tre tipi di rock satanico. Il primo tipo è quello diretto. I testi (lyrics), quasi tutti in inglese, contengono lodi e invocazioni al demonio. Le copertine dei loro compact disc normalmente in commercio presentano chiaramente contenuti satanici. Ad esempio quella dei Celtic Frost («To Mega Therion», 1985) ha in copertina un Gesù Cristo usato come fionda. Oppure quella dei DeicideOnce upon the cross», 1995) con Gesù Cristo sbudellato da un’autopsia sulla croce. O ancora i Dead Kennedy’sIn God We Trust», 1981) con il 666 sopra la croce. Che dire di Gesù in putrefazione sulla croce nella copertina del gruppo ceco Törr (Messaggio: la morte vice sulla vita, il contrario della risurrezione: la vita che vince sulla morte. O ancora quella dei Mortuary («Blackened Images», 1991) con Gesù Cristo dilaniato da due demoni. Nel pezzo Abyss Angel  (Angelo dell’abisso) cantano «You want your death – it’s all you need» («Tu vuoi la tua morte – è tutto ciò di cui hai bisogno») e nel pezzo Reign of Dead (Regno dei morti) «Holding swords And killing Christians Total massacre await you In the reign of dead» («Impugnando spade e uccidendo cristiani. Il massacro totale ti aspetta nel regno dei morti»). Lo stesso messaggio lo fa passare la scenografia di Marilyn Manson al Forum di Assago (Milano), 2001 e Palasharp (Milano), 2007. Una gigantografia di un feto crocefisso sopra il palco scenico. Giovani truccati da Manson che strappano la Bibbia all’ingresso del Forum. Tredicimila gli spettatori paganti, in pratica tutti sotto i ventitré anni. E quale sentimenti fa passare la copertina di Ronnie James Dio («Holy Diver», 1983) che presenta Satana che fa affogare un prete cattolico incatenato? Certo Dio non è il suo vero nome. Quello vero era Ronald James Padavona. Comunque pace all’anima sua. Forse. La sua ultima opera è stata «The Devil You Know» (Il diavolo che conosci) con gli Heaven & Hell. Trentamila copie vendute. Sulla copertina compare un quadro dedicato a Satana e i numeri venticinque e quarantuno, riferiti al Vangelo di Matteo: «Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli» (Matteo 25,41).

Il secondo tipo è quello del rock satanico indiretto. I testi delle canzoni non hanno invocazioni a Satana, ma contenuti violenti, razzisti o che invitano al male e a ogni genere di perversione possibile. Un esempio è la canzone «One on a million» dei Guns ‘n’ Roses (1988) dove l’intero testo è un invito al disprezzo e alla violenza razziale.

Il terzo tipo è il rock satanico criptato. I testi delle canzoni sono normali se ascoltate al dritto con un comune lettore cd o mp3. Se ascoltate con speciali apparecchiature o con programmi disponibili online, i testi delle canzoni presentano un testo completamente diverso, con invocazioni a Satana. La tecnica usata è la backmasking in sala di incisione[2].
Non è un caso. La tecnica era usata soprattutto con i vecchi dischi in vinile. Era facile far girare manualmente il disco al contrario per scoprire il messaggio nascosto. Solo un ingegnere del suono può rendere un testo che cantato al dritto ha un senso e che ascoltato al contrario ne ha un altro di senso compiuto. I primi ad usare questa tecnica sono stati i Beatles, con l’abum “Revolver” del 1966. Un esempio di backmasking è la canzone «Stairway to Heaven» (1971) dei Led Zeppelin che al dritto in un punto del testo dice in inglese: «If there’s a bustle in your hedgerow, don’t be alarmed now, it’s just a spring clean for the May queen. Yes there are two paths you can go by, but in the long run there’s still time to change the road you’re on». E al rovescio: «Oh here’s my sweet Satan, the one little path won’t make me sad, whose power is saint… he’ll give growth giving you six-six-six». Cioè: «Oh ecco il mio dolce Satana, (la cui) unica piccola via non mi renderà triste, il cui potere è sacro … egli (ti) darà forza dandoti il 666». Anche la canzone «Paparazzi» di Lady Gaga ha in backmasking la frase: «Evil save us! These stars above, above… we model it on the arts of Lucifer». O ancora Michael Jackson («Beat it»): «I believe it was satan in me». Esperimenti sono stati fatti anche da autori italiani come Zucchero Fornaciari che nella canzone «Miserere» ha introdotto un messaggio backmasking: «Hashish… eroina… hashish… eroina e droga». Certo, non tutti gli artisti hanno voluto diffondere il satanismo, ma vi hanno giocato. Nel 1983 lo stato della California ha proibito il backmasking nei dischi con la seguente motivazione: «Può manipolare il nostro comportamento senza la nostra consapevolezza e consenso e trasformarci in discepoli dell’Anticristo». Nel 1988 al processo contro il serial killer Richard Ramirez ha dichiarato che la canzone «Night Prowler» degli AC/DC lo ha ispirato a commettere gli omicidi. Il gruppo fondamentalista cristiano americano Dial-The-Truth-Ministries (Ministri «Telefona alla Verità») sostiene che tutto il rock è satanico e presenta sul suo sito un inquietante contatore delle anime che vanno all’inferno (situato secondo loro al centro della Terra) ogni secondo che passa. Sostengono anche che Santa Claus (Babbo Natale) è satanico. Nel 2002 il celebre artista di rock satanico Alice Cooper si è convertito al Cristianesimo.

Il rock satanico fa passare a giovani particolarmente sensibili e predisposti quattro pericolosi messaggi che nei loro effetti pratici potrebbero coinvolgere tutti, anche coloro che non sanno nulla di questo fenomeno, come testimoniano i fatti di cronaca nera. 1) La vita umana non ha valore 2) Il male è più forte del bene 3) Trasgredisci. Puoi essere felice e libero solo violando le leggi umane e morali. 4) Disprezza e dimentica tutto ciò che ti parla di Dio. Le emozioni forti che fa passare questa musica si radicano nell’inconscio per tutta la vita, anche di quella adulta.

Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

Articolo di Giorgio Nadali per il settimanale “Miracoli” Anno I, N. 19, 22 Novembre 2013

miracoli6


[1] Fonte: Metal-archives.com