A convegno la freschezza della fede cristiana

di Giorgio Nadali

Senza titolo-1

 

A Saint Louis (Missouri, USA) dal 6 al 14 Novembre è in corso il grande convegno della Church of God in Christ americana. Il lato fresco, pulito, entusiasta, moderno e giovane del Cristianesimo. Quello che guadagna fedeli ogni giorno, a differenza di varie Chiese europee che segnano perdite continue e vedono nello assemblee una maggioranza di capelli bianchi e parole biascicate senza comprenderne il senso, oppressi da Chiese vecchie che spingono più alla depressione che alla gioia dei primi cristiani e che non credono al successo che viene da Dio che ci vuole vincenti. La Chiesa di Dio in Cristo, Inc. (COGIC) è un’organizzazione cristiana nella tradizione della Santità pentecostale. È la più grande denominazione pentecostale negli Stati Uniti. L’appartenenza è prevalentemente afroamericana con più di 6,5 milioni di membri. La Chiesa ha congregazioni in 63 paesi in tutto il mondo e la sua missione è “Per cercare e salvare quello che è perso”, a proposito di Chiese in crescita! E’ possibile seguire gli eventi in diretta per una boccata di fresca aria cristiana.

cocic_logo-6001 copia

Tra gli speakers dell’evento  spicca l’unico pastore bianco: Joel Osteen.

Joel Osteen è il pastore della più grande chiesa americana, la Lakewood Church di Houston, Texas. Joel è stato citato da molte fonti come la figura di ispirazione più popolare negli Stati Uniti ed è un autore più venduto del New York Times. I suoi dodici libri sono best sellers mondiali. La “tua vita migliore adesso” è stato all’elenco delle migliori liste di New York Times per un paio di settimane e insieme ai prodotti spin-off ha venduto più di 10 milioni di copie negli Stati Uniti fino ad oggi. I suoi libri hanno anche venduto milioni in tutto il mondo, inclusi un milione di copie in entrambi i Paesi Corea e Indonesia (la più grande nazione musulmana del mondo). A 2,5 milioni di copie, diventa migliore È stata la prima prima stampa per un libro non-fiction nella storia di Simon & Schuster.

Senza titolo-2

Nell’ottobre 1999, dopo la morte del padre e del fondatore di Lakewood, John Osteen, Joel è diventato il Pastore guida di Lakewood Church. Sotto la sua guida, la presenza settimanale di Lakewood è cresciuta da una media di 5.000 a 48.000, facendo di Lakewood la più grande chiesa negli Stati Uniti secondo Forbes, Outreach Magazine, Church Growth Today e l’Hartford Institute. Nel 2003, la Lakewood Church ha acquisito il Compaq Center, sede dei Houston Rockets di NBA, e ha passato i prossimi 18 mesi a rinnovare l’arena a un costo di 105 milioni di dollari. Il 15 luglio 2005, Lakewood ha tenuto il primo di sette servizi di adorazione settimanale nel nuovo auditorium di 16.000 posti e, entro l’anno, aveva aggiunto 10.000 nuovi membri e diventato una delle destinazioni dei visitatori di Houston.

Ogni settimana dalla Lakewood Church, Joel trasmette i suoi sermoni settimanali in televisione e in internet ed è diventata la figura più seguita in America. Secondo Nielsen Media, il programma settimanale di Joel è visto da più di dieci milioni di spettatori americani a settimana in televisione e viene visto a livello nazionale su affiliati di ogni grande rete televisiva di trasmissione; ABC, NBC, CBS e FOX, diverse reti di cavi di livello superiore; USA, Lifetime e ABC Family, e nelle reti migliori della TV cristiana; Daystar e T.B.N. Il programma settimanale di Joel è visto anche da milioni di persone in circa 100 nazioni in tutto il mondo e ha riempito stadi e arene internazionali in tutto il Nord America e in Europa, Africa, Australia e Israele.

1200px-Lakewood_church

Nel 2014, Sirius / XM ha lanciato Joel Osteen Radio, un canale 24/7 (# 128) dedicato ai messaggi ispiratori di Joel e Victoria. Il canale emette oltre 500 messaggi di archivio di Joel, due spettacoli di chiamata dal vivo (uno ospitato da Joel e uno ospitato da Victoria), quattro servizi di venerazione diretta direttamente da Lakewood Church e tutti i dodici eventi di Night of Hope vivaci che si svolgono in diverse città in tutto il paese.

 Joel e Victoria hanno diverse milioni di followers su Internet.

Più di 1,2 milioni di persone guardano i servizi attraverso streaming online ogni mese, classificando JoelOsteen.com come uno dei dieci siti di streaming in tutto il mondo.
Secondo iTunes, il podcast audio e video settimanale di Joel è uno dei più popolari in tutto il mondo con una media di 6 milioni di download ogni mese.
Joel ha più di 5 milioni di seguaci su Twitter e più di 15 milioni di amici su Facebook. il suo messaggio viene visto e / o condiviso più di un miliardo di volte al mese secondo Crowd Booster Analytics e il New York Times ha citato Joel come influenzatore di base in base a quanto spesso viene citato, menzionato e condiviso da altri.
Ogni giorno più di 1,5 milioni di persone chiedono il quotidiano messaggio di ispirazione quotidiano di Joel e Victoria, “Word di oggi” che ricevono tramite e-mail sui loro telefoni, tablet e computer.

Negli ultimi dieci anni, più di due milioni di persone hanno partecipato a eventi Joel e Victoria di Night of Hope negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Questi eventi esauriti sono tipicamente tenuti in arene da 18.000 posti, NBA, come New York’s Madison Square Garden, lo Staples Center di Los Angeles e l’O2 Arena di Londra; tuttavia, nel 2009, il primo grande evento dello stadio si è tenuto allo stadio Yankee a New York City. L’evento venduto è stato chiamato “Una Notte Storica di Speranza” per riconoscere il fatto che sia stato il primo evento non baseball mai tenuto nello stadio appena aperto. Oltre ai 45.000 partecipanti, l’evento è stato visto in più di 100 nazioni tramite la trasmissione live TBN e da più di 200.000 utenti in linea. Lo stadio Yankee Stadium è stato il primo di quello che ora è diventato un evento annuale conosciuto come “Night of Hope di America” tenuto in diversi stadi di baseball negli Stati Uniti. Dal Yankee Stadium 2009, Joel e Victoria hanno riempito Dodger Stadium a Los Angeles, US Cellular Field (Stadio White Sox) di Chicago, Nationals Park di Washington DC, Marlins Park di Miami e Yankee Stadium nel 2015 e Comerica Park di Detroit.La reputazione di Joel per l’integrità, il suo umile comportamento e il suo semplice messaggio che Dio si preoccupa profondamente per ognuno di noi e ci autorizza con tutto ciò che dobbiamo superare e riuscire a risonare con milioni di persone in tutto il mondo portando speranza e incoraggiamento a un mondo che disperatamente ha bisogno di sentire esso. Joel risiede a Houston, Texas con questa moglie, Victoria ei loro figli.

Per fortuna che c’è un lato del Cristianesimo che ha ancora la freschezza e la gioia dei primi cristiani!


Il segreto del predicatore più influente al mondo

 

Joel Osteen combina le più avanzate tecniche psicologiche motivazionali con la Bibbia. I suoi sermoni sono tutti incentrati sulla motivazione, l’ottimismo e il successo di chi ha fede in Gesù Cristo. Questo ha portato al pastore americano una popolarità enorme. Ogni settimana raggiunge sette milioni di telespettatori in cento Paesi diversi contendendo il primato al papa cattolico. Come fa?
Il penultimo libro di Joel Osteen ha un titolo che farebbe sorridere un teologo tradizionalista. Every day a Friday. «Ogni giorno è venerdì». Sottotitolo: How to be happier 7 days a week. «Come essere felici 7 giorni la settimana». Nel libro precedente Joel Osteen è ancora più esplicito. Titolo: It’s your time. «È il tuo momento». Sottotitolo: Activate your faith, achieve your dreams and increase in God’s favor. «Attiva la tua fede, realizza i tuoi sogni e aumenta il favore di Dio».

Qualcuno obietterebbe subito: Ma qui si intende un Dio sempre pronto ad accontentarci! In effetti, Dio è sempre pronto a ricolmarci del suo favore. Ma questo non vuol dire come e quando desideriamo noi e non significa senza difficoltà. Lo stesso Dio che apre, anzi, ci spalanca delle porte (una di queste la state leggendo in questo momento) che mai noi potremmo aprire, è lo stesso Dio che le chiude per noi. Qui è il punto. Sempre per il nostro bene e per il nostro successo. Dio vede dietro gli angoli della nostra vita. Le nostre difficoltà non capitano a noi, ma per noi. Dio ci mette al riparo da scelte sbagliate, ci stimola a salire a un livello superiore togliendoci qualcosa di vecchio. Anzi, Osteen ci invita a non accontentarci dei “6” nella nostra vita. Dio vuole i “10” per noi. Ma questo richiede molta fede. Lo stesso Gesù lo dice: «Se aveste fede come questo granello di senape potreste dire a questa montagna levati e gettati nel mare e questa vi ascolterebbe» (Luca 17,6). E ancora: Tutto è possibile per chi crede (Marco 9,23). Non c’è nulla nella teologia della prosperità che sia in contrasto con le altre Chiese cristiane. Sono queste casomai che hanno perso di visto quest’aspetto importante della vita cristiana. Dio ci vuole vincenti. Dio vuole ricolmarci del suo favore. Dio si prende cura e lavora per il nostro successo ogni giorno. Ma noi glielo permettiamo? Il lagnarsi rende difficile quello che Dio vorrebbe donarci e che ha in serbo per noi. Crederlo impossibile, peggio, ingenuo, lo rende irrealizzabile. È come se il cieco nato avesse detto dentro di sé: «perché dovrebbe aiutarmi? Questo sarebbe troppo bello perché sia vero!»

Ecco, tanti pensano questo, ma non lo dicono. E non ottengono. Inoltre «Dio sa come renderci graditi agli altri. Possono essere stati contro di noi per anni, ma quando Dio cambia le cose, loro faranno di tutto per venirti incontro. Invece di ostacolarti ti aiuteranno. Dio non permetterà a nessuno da trattenerti dal tuo destino. Possono essere più grandi, più forti e più potenti, ma Dio sa come sistemare le cose e portarti dove dovresti essere».
Nel libro It’s your time, cioè «È il tuo momento» Joel Osteen parla delle parole di fede che attivano la benedizione di Dio sulla nostra vita. Osteen scrive: Molti non ottengono perché non osano neppure sperare. «Chiedete e non ottenete perché chiedete male» dice la Bibbia (Giacomo 4,3). Invece Dio desidera ricolmarci della sua benedizione e realizzare anche i nostri sogni che ci appaiono impossibili. Tutto questo è in linea con la Parola di Dio e con la dottrina cattolica, anche se Joel è il pastore di una chiesa evangelica. Il suo messaggio insiste su come Dio ci voglia vittoriosi. È vero, Gesù ha detto anche «Chi vuol essere mio discepolo prenda la sua croce e mi segua» (Luca 9,23) ma questo non è in contrasto col fatto che Dio voglia il massimo per noi e voglia realizzare tutti i desideri del nostro cuore, anche oltre a ciò che osiamo sperare. Portare la croce non vuol dire avere una mentalità vittimistica o un atteggiamento depresso e non ha nulla a che fare con l’umiltà il non osare neppure fare presente al Signore i nostri sogni. Infatti, Gesù Cristo ha promesso: «Chiedete e vi sarà dato». (Luca 11,9).
«Lo Spirito soffia dove vuole» e non è certo limitato dal fatto che una persona sia cattolica o ortodossa o evangelica protestante! Non basta pensare alle parole di fede. Bisogna proprio dirle ad alta voce. Osteen predica, infiamma gli animi e nel capitolo che si intitola in originale Speaking Faith-Filled Words cioè «Pronunciare parole piene di fede», scrive:
«Le nostre parole possono benedire il nostro futuro oppure possono maledirlo. Talvolta ti sentirai giù. Ti senti oppresso dai problemi. Ma non insistere sul negativo. Invia le tue parole nella direzione che tu desideri che prendano! Non usare le tue parole per crogiolarti in una situazione negativa. Usale per cambiare la situazione. Lascia che le tue parole ti sollevino. Abbi il coraggio di fare delle dichiarazioni di fede che ti facciano progredire. “Sai? Questo sarà un grande giorno.

“Ho il favore di Dio. Lui dirige i miei passi. Qualsiasi cosa tocchi prospererà e avrà successo”. Quando dai voce alla tua fede, benedici il tuo futuro. Non è sufficiente pensare alla fede e alla speranza. Non basta solo crederci. Diamo vita alla nostra fede quando pronunciamo ad alta voce i nostri sogni. Le parole sono come semi. Piantali con attenzione per nutrire la tua fede, per innalzare la tua vita sempre più in alto. Quando Dio ascolta espressioni di speranza e di ottimismo dice agli Angeli: “Sentite cosa sta dicendo? Sta pronunciando parole di fede. Angeli, ho un compito per voi. Scendete e incominciate a girare quella situazione a suo favore».
La Scrittura dice che dobbiamo chiamare le cose che ancora non sono, come se già lo fossero. Puoi non sentirti bene, ma non devi insistere sui sentimenti negativi con le tue parole: “Mi fa male la schiena da anni. Sto diventando vecchio. Non penso che starò mai meglio”. Queste parole parlano di sconfitta nel tuo futuro. Girale a tuo favore. Riferisci di una vittoria: “Posso non sentirmi in forma, ma so che è solo un fatto temporaneo. Dio sta recuperando la mia salute. Sto diventando più forte, più giovane. I miei giorni migliori sono davanti a me”. Con queste parole di vittoria riceverai ciò che hai chiamato. Più parliamo del negativo, più negativi diventiamo. Se ti svegli la mattina sentendoti letargico, invece di lamentarti dovresti dichiarare: «Sono forte, sono pieno di energia. Dio sta rinnovando la mia forza. Posso fare ciò che devo oggi!» Non parlare di come ti senti quando sei giù. Parla di come vuoi essere.
La Scrittura dice: «Il redento dal Signore lo dica». Se vuoi salire di livello devi dirlo. Se vuoi superare un vizio devi dirlo. Se punti a un anno benedetto, se sei determinato a realizzare i tuoi sogni, allora dillo! Nulla accade se tu non lo dici. Nota che la Scrittura non dice: «Il redento del Signore lo pensi» o «Il redento del Signore lo creda». Certo, è importante pensare bene. È importante credere bene. Ma qualcosa di soprannaturale accade quando tu lo pronunci. Oppure: «Posso essere un po’ solo in questo momento, ma so che è solo un periodo passeggero. Dio sta portando qualcuno di grande nella mia vita. Il mio “qualcuno” perfetto sta arrivando. E un giorno saremo perfettamente felici!» Se speri di vedere il meglio di Dio per la tua vita pronuncia vittoria sulla tua vita. Se non esponi la tua visione con parole piene di fede, stai limitando ciò che Dio può fare.

Ogni giorno prima che tu esca di casa devi dire: «Padre, voglio ringraziarti per avere il tuo favore sulla mia vita oggi. Padre, grazie perché stai dirigendo i miei passi e stai facendo in modo che io sia nel posto giusto al momento giusto. Grazie perché il tuo favore mi sta portando opportunità, miglioramenti, benedicendomi affinché io possa essere una benedizione per qualcun altro». Il Salmo 90,2 dice: «Dì al Signore: “Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido”». La Scrittura prosegue e dice: Egli «ti proteggerà», «ti libererà», «ti coprirà». Nota il collegamento: «Io dirò» e «Egli farà». Questo mi fa capire che se non diciamo del Signore, Egli non farà ciò che chiediamo di Lui. Trova le promesse nella Scrittura e dì del Signore. Prendi quella promessa e dì: «Dio, tu hai detto che mi vuoi in salute, hai detto che vuoi farmi prosperare. Così dico del Signore: “Tu sei Colui che mi guarisce, Tu sei Colui che provvede a me, Tu sei Colui che spiana la mia via, Tu sei il vendicatore, Tu sei la mia vittoria”». Perché la tua situazione non cambia? Dichiari il favore di Dio ogni giorno? Ti alzi tutte le mattine e dici: «Sono benedetto, cammino nella salute divina. Il favore di Dio mi sta aprendo nuove porte. Realizzerò il mio destino»? Puoi non essere benedetto in questo momento. Puoi avere problemi economici, la tua salute essere malferma, ma puoi pronunciare fede senza negare la realtà. Dio ha detto: «Che il debole dica “io sono forte”». Non ha detto «Che il debole parli della sua debolezza». Invece di dire: «Tutti sono benedetti tranne me. Non so perché gli altri hanno occasioni d’oro e io no» ti suggerisco di dichiarare a te stesso: «Sono benedetto, prospero, ho il favore di Dio, sono in buona salute, sono libero». Fai un accordo con Dio. L’altra voce può essere più forte, ma puoi coprirla. Puoi portar via il suo potere semplicemente scegliendo la voce della fede. Non parlare dei tuoi problemi; parla ai tuoi problemi.
Nella Scrittura, Zorobabele [nel libro di Esdra] un discendente del re Davide e governatore di Giuda, incontrò una grande difficoltà. Gli fu ordinato di ricostruire il tempio sul Monte Moriah dove il leggendario tempio di Salomone era stato distrutto settanta anni prima. Il compito sembrava impossibile a causa dell’opposizione dei residenti locali. Ma Zorobabele non si scoraggia. Invece sceglie di affrontare il suo compito e dice: «Chi siete grandi montagne che state contro di me? Diventerete piane, delle semplici collinette e io finirò il tempio gridando “Grazia! Grazia!” ad esso». Fai un accordo con Dio. Dì ciò che Dio dice di te. Pronunciare le sue parole è una delle cose più potenti che tu possa fare. Ricorda, non basta pensarle. Non basta crederle. Dai vita alla tua fede. Dichiarala.
In un altro punto del libro Joel ricorda che Gesù disse: «Sia fatto secondo la tua fede» (Matteo 8,13). Ciò significa che se preghi per cose piccole, riceverai cose piccole. Ma puoi imparare a pregare in modo grande e ad aspettarti cose grandi e a credere in modo grande. Dio farà grandi cose nella tua vita. La Scrittura dice nel Salmo 2,8: «Chiedi a Me e io ti darò le nazioni come tua eredità». Dio vuole che tu gli chieda cose grandi. Chiedigli per quei sogni segreti piantati nel tuo cuore. Chiedigli addirittura per ciò che non potrà mai avvenire nell’ambito naturale. Chiedigli di compiere le tue più alte speranze e sogni.
Un Dio troppo buono perché sia vero! Invece Cristo dice proprio «La tua fede ti ha salvata» (Luca 7,50) e «Donna davvero grande è la tua fede» (Matteo 15,28) a chi ha osato sperare e credere contro ogni aspettativa umana, contro ogni realismo umano che limita l’azione soprannaturale di Dio. Per l’evidenza non c’è bisogno di credere. È il messaggio della chiesa dell’ottimismo di Lakewood Church e della Teologia della prosperità.

Giorgio Nadali


Lakewood Church: La Chiesa dell’allegria e dell’ottimismo

Nella Bibbia la parola “successo” compare quarantasei volte. Tutte nell’Antico Testamento! Questa parola non esiste per niente nel Nuovo Testamento. Forse che il Cristianesimo sia contro il successo e la realizzazione personale? «Osservate dunque le parole di questa alleanza e mettetela in pratica, perché abbiate successo in quanto farete» Deuteronomio 29,8. «La persona benefica avrà successo» (Proverbi 11,26) e dell’uomo che osserva la Parola di Dio dice: «riusciranno tutte le sue opere» (Salmo 1). “Della prosperità dei giusti la città si rallegra” (Proverbi 11,10). Per alcune chiese cristiane l’auto realizzazione (e quindi il successo personale) può anche non esserci, anzi meglio l’annullamento personale per piacere a Dio. Come se Dio fosse lo Zeus dei pagani e fosse invidioso dell’azione di Prometeo. È la cupa visione cattolica, secondo cui ogni piacere e successo personale è visto con sospetto, se non con disprezzo, (dal sesso alla ricchezza economica) come se Dio gioisse nella vita mediocre e misera dei suoi figli.  Una visione socratica. Socrate pensava: “Non fare nulla per il piacere”. Gesù disse: “Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena” (Giovanni 16,24). Dio ci ha chiamati figli e coeredi della sua gloria e desidera ricolmarci del suo favore materiale e spirituale. Insomma, Dio ama tutti, ma non si compiace certo della sfiga umana, voluta o subita. Rispettiamo chi ha pensato in buona fede di piacere a Dio nella povertà materiale, come a coloro che facevano sacrifici per ingraziarsi gli dei. Tuttavia non era necessario. Dio ama già per il fatto che siamo suoi figli. E per un figlio un Padre buono vuole sempre il massimo, sia materialmente che spiritualmente. Ci dispiace per chi confonde la ricchezza con l’avidità e la povertà di spirito delle Beatitudini con la miseria.

La visione di Joel Osteen – pastore della più grande chiesa cristiana indipendente degli Stati Uniti – è molto diversa da quella cattolica : Dio ci vuole sempre vincenti. Essere vincenti e di successo non è per niente contro la volontà di Dio, se ciò non danneggia il prossimo. Anzi, è proprio la volontà di Dio. La stessa croce di Cristo fu apparentemente una sconfitta, ma dopo tre giorni fu il successo della vita sulla morte.
Siate lieti nel Signore (Filippesi 3,1) – ammoniva San Paolo. La mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena (Giovanni 15,11) – insegnava Gesù. Quanti cristiani hanno perso oggi l’entusiasmo della fede? Troppe prediche funeree? Una teologia del peccato al posto di una teologia dell’amore di Dio? Quanti cristiani sono convinti che Dio si occupi personalmente di noi ogni giorno, al lavoro nel retroscena della nostra esistenza per prepararci grandi successi perché ci ama immensamente? Quanti credono che quello che ci accade, non succede a noi, ma per noi e che ogni delusione è solo un trampolino per nuovi successi o un’azione di Dio per metterci al riparo da grossi guai nel futuro? Dopotutto, le vie di Dio non sono le nostre vie e Lui sa cos’è meglio per noi. Ah, la fede genuina ed entusiasta dei primi cristiani. Quanti immaginano che successo e fede non sono per nulla in disaccordo, anzi, che Dio ci vuole proprio vincenti e che è pronto a realizzare i nostri sogni ben oltre le nostre semplici speranze, ricolmandoci del suo favore e della sua benedizione ogni singolo giorno? Anche la stessa croce di Cristo fu apparentemente una sconfitta, ma in realtà il più grande successo dell’amore di Dio. Il successo non è prevaricazione, superbia ed egoismo, ma il segno che siamo figli di un Dio che ci ama immensamente e che tutto è possibile per chi crede, se solo avessimo un po’ di fede, diciamo tanto quanto un piccolo granello di senape. Sinceramente, io credo che pochi vedano la fede in Cristo in questo modo. E questo sì, è veramente un peccato.

lakewoodJoel_Giorgio

3IMG_4507

IMG_4441

IMG_4405

 

Qualcuno (vedi sopra) ha trasformato la religione della gioia, dell’amore e del successo in quella della colpa, del peccato, dell’indifferenza e dell’ira divina di un Dio che ci tiene il muso invece che nel palmo della sua mano. Menomale che lo spirito soffia dove vuole e che supera gli assurdi steccati storici e teologici che gli uomini – contro la volontà di Cristo stesso – hanno voluto erigere nella sua chiesa.

Texas. Il più grande stato continentale degli Stati Uniti d’America. Houston è la megalopoli che ospita la base della NASA per la conquista dello spazio. Nella stessa città, la più grande chiesa d’America – una megachurch – ha conquistato il cuore di milioni di fedeli. Joel Osteen (classe 1963) è il pastore di Lakewood Church, la più grande chiesa cristiana al mondo non-denominazionale. Non cattolico, ma neanche protestante o ortodosso. Semplicemente cristiano. Ci si dimentica spesso che prima di tutto un fedele cristiano è figlio di Dio, poi è un cristiano e solo dopo è anche cattolico o evangelico, ortodosso, anglicano e così via. Rimarcare le differenze tra le Chiese cristiane è dare più importanza alle divisioni umane che al messaggio del Vangelo. Una Bible based Church (chiesa basata sulla Bibbia).
Sono entrato per la prima volta nell’agosto 2005 nel Compaq Center di Houston, l’ex palazzetto dello sport, dove giocava a basket la squadra degli Houston Rockets della megalopoli texana. Un tempio dello sport appena acquistato e trasformato con solo quattrocento milioni di dollari nella casa di Dio della gioia, dell’entusiasmo della fede che anima la vita. Un luogo che farebbe gridare allo scandalo i tradizionalisti che hanno rubato ai luoghi di culto cristiani e alle loro celebrazioni liturgiche la gioia dei primi cristiani. Il cristianesimo ha trasformato le città dei morti – le necropoli – in “cimiteri”, cioè “luoghi dove si dorme”. Una fine terrena provvisoria. Resurrecturis! (Risorgeremo!) è scritto su diversi cimiteri di paese. Purtroppo qualcuno ha portato nella teologia e nella morale cristiana più colpa che redenzione, più tristezza che gioia. Col risultato di aver perso per la strada la grande massa di coloro oggi non si sognerebbero mai di guardare alla chiesa come alla casa della gioia e della speranza.

IMG_4314

Qualche coro religioso con fazzoletti colorati e una papamobile allo stadio non basta più per far tornare molte, troppe pecorelle smarrite. Lakewood Church attira settimanalmente nella chiesa-ex tempio sportivo quattordicimila persone che cantano al Signore la genuina gioia della fede. Altri milioni sono raggiunti in diretta per televisione negli Stati Uniti e via internet in tutto il mondo. Nessuno si sente escluso. Famiglie certo, ma anche single e persone in situazioni difficili. Nessun catecumeno è espulso nel nartece della confessionalità. Naturalmente il culto è tutto tradotto nel linguaggio dei segni per i sordomuti. Un linguaggio inventato sì da un prete cattolico scolopio , ma mai usato nelle celebrazioni liturgiche cattoliche… Qui non si pensa a ciò che divide, ma a ciò che unisce. Quindi non parlerò del folclore di Lakewood Church, delle sue mani alzate verso il cielo, dei suoi megaschermi jumbotron e del cielo blu stellato artificiale, delle telecamere, degli abbracci, di chi ti accoglie all’ingresso con un sorriso, e del conforto reciproco dei fedeli che si abbracciano durante le celebrazioni, del mega mappamondo dorato che gira lentamente alle spalle di chi predica sul palco. Non parlerò della totale assenza di persone annoiate e distratte, dei canti moderni, di teste che annuiscono convinte durante la predica, di gente che prende appunti con entusiasmo, del clima di festa e di vera agape cristiana che regna durante il culto e nemmeno del suo mega parcheggio sotterraneo super affollato. Probabilmente queste cose non interessano ai confessionalisti, ai bigotti e ai fondamentalisti. Nemmeno a chi pensa che Dio abbia altro da fare e che magari ci voglia perdenti, con un acconto di purgatorio dantesco sulla terra. Parliamo invece del suo messaggio cristiano radicalmente fondato nella teologia della prosperità. Nel dicembre 2007 il Fox News Sunday evidenziò come Osteen evitasse di parlare del peccato come parte della vita. Osteen rispose «Cerco di insegnare alla gente come vivere la vita di ogni giorno, e quindi lo faccio, ma probabilmente non tanto quanto qualcuno vorrebbe». Joel Osteen dice di focalizzarsi sulla bontà di Dio, piuttosto che sul peccato, attraverso l’insegnamento di principi biblici con semplicità, con un accento particolare sul potere dell’amore e di un atteggiamento positivo.

I primi cristiani facevano così. Già; i primi… I suoi scritti e i suoi sermoni sono basati sui concetti della teologia e del Vangelo della prosperità. La convinzione che il benessere e la forza sono ricompense per chi dimostra un’autentica fede. Il culto inizia sempre con le parole di Osteen che tutti i quattordicimila presenti ripetono convintamente in coro: «This is my Bible. I am what it says I am. I can do what it says I can do. Today, I will be taught the Word of God. I boldly confess: My mind is alert, my heart is receptive. I will never be the same. I am about to receive the incorruptible, indestructible, ever-living seed of the Word of God. I will never be the same. Never, never, never. I will never be the same. In Jesus name. Amen» Poi Osteen racconta sempre una breve barzelletta religiosa, dicendo che vuole inizare con qualcosa di divertente e quindi introduce l’argomento del sermone.

Giorgio Nadali

 


Il potere benefico della teologia cristiana della prosperità

di Giorgio Nadali

 

Joel Osteen

Siate lieti nel Signore (Fil 3,1) – ammoniva San Paolo. La mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena (Gv 15,11) – insegnava Gesù. Ma quanti cristiani hanno perso oggi l’entusiasmo della fede? Troppe prediche funeree? Una teologia del peccato al posto di una teologia dell’amore di Dio? Quanti cristiani sono convinti che Dio si occupi personalmente di noi ogni giorno, al lavoro dietro le quinte della nostra esistenza per prepararci grandi successi perché ci ama immensamente? Quanti credono che quello che ci accade, non succede a noi, ma per noi e che ogni delusione è solo un trampolino per nuovi successi o un’azione di Dio per metterci al riparo da grossi guai nel futuro? Dopo tutto, le vie di Dio non sono le nostre vie e Lui sa cos’è meglio per noi. Ah, la fede genuina ed entusiasta dei primi cristiani… Quanti  immaginano che successo e fede non siano affatto in disaccordo, anzi, che Dio ci voglia proprio vincenti e che è pronto a realizzare i nostri sogni ben al di là delle nostre semplici speranze, ricolmandoci del suo favore e della sua benedizione ogni singolo giorno? Anche la stessa croce di Cristo fu apparentemente una sconfitta, ma in realtà il più grande successo dell’amore di Dio. Il successo non è prevaricazione, superbia ed egoismo, ma il segno che siamo figli di un Dio che ci ama immensamente e che tutto è possibile per chi crede, se solo avessimo un po’ di fede, diciamo tanto quanto un piccolo granello di senape. Sinceramente, io credo che pochi vedano la fede in Cristo in questo modo. E questo sì, è veramente un peccato. Qualcuno ha trasformato la religione della gioia, dell’amore e del successo in quella della colpa, del peccato, dell’indifferenza e dell’ira divina di un Dio che ci tiene il muso invece che nel palmo della sua mano. Menomale che lo spirito soffia dove vuole e che supera gli assurdi steccati storici e teologici che gli uomini – contro la volontà di Cristo stesso – hanno voluto erigere nella sua chiesa.

Texas. Il più grande stato continentale degli Stati Uniti d’America. Houston è la megalopoli che ospita la base per conquista dello spazio. Nella stessa città, la più grande chiesa d’America – una magachurch –  ha conquistato il cuore di milioni di fedeli. Joel Osteen è il pastore di Lakewood Church, la più grande chiesa cristiana non denominazionale.  Non cattolico, ma neanche protestante o ortodosso. Cristiano. Ci dimentichiamo spesso che prima di tutto siamo figli di Dio, poi siamo cristiani e solo dopo siamo anche cattolici o evangelici, ortodossi e così via. Rimarcare le differenze tra le Chiese cristiane è dare più importanza alle divisioni umane che al messaggio del Vangelo. Dunque una Bible based Church, una chiesa basata sulla Bibbia. Sono entrato per la prima volta nell’agosto 2005 nell’ex palazzetto dello sport dove giocavano a basket gli Houston Rockets della megalopoli texana. Un tempio dello sport trasformato nella casa di Dio della gioia, dell’entusiasmo della fede che anima la vita. Un luogo che farebbe gridare allo scandalo ai tradizionalisti che hanno rubato ai luoghi di culto cristiani e alle loro celebrazioni liturgiche la gioia dei primi cristiani. Il cristianesimo ha trasformato le città dei morti – le necropoli – in cimiteri, cioè “luoghi dove si dorme”. Una fine terrena provvisoria. Resurrecturis. Purtroppo qualcuno ha portato nella teologia e nella morale più colpa che redenzione, più tristezza che gioia. Col risultato di aver perso per la strada la grande massa di coloro oggi non si sognerebbero mai di guardare alla chiesa come alla casa della gioia e della speranza. Qualche coro religioso con fazzoletti colorati allo stadio non basta più per far tornare queste pecorelle smarrite. Lakewood Church attira nella chiesa ex tempio sportivo 14.000 persone che cantano al Signore la genuina gioia della fede. Altri milioni sono raggiunti in diretta per televisione negli Stati Uniti e via internet in tutto il mondo. Nessuno si sente escluso. Famiglie certo, ma anche single e persone in situazioni difficili. Nessun catecumeno viene espulso nel nartece della confessionalità. Naturalmente il culto è interamente tradotto nel linguaggio dei segni per i sordomuti. Un linguaggio inventato da un prete cattolico scolopio, ma mai usato nelle celebrazioni liturgiche cattoliche. Devo molto a Joel Osteen e non se ne abbiano a male i grandi maestri spirituali della mia Chiesa. Qui non si pensa a ciò che divide, ma a ciò che unisce. Quindi non parlerò del folclore di Lakewood Church, delle sue mani alzate verso il cielo, dei suoi megaschermi jumbotron e del cielo blu stellato artificiale, delle telecamere, degli abbracci, di chi ti accoglie all’ingresso con un sorriso, e del conforto reciproco dei fedeli durante le celebrazioni, dell’assenza di persone annoiate e distratte, dei canti moderni, di teste che annuiscono convinte durante la predica, di gente che prende appunti, del clima di festa e di vera agape cristiana che regna durante il culto e nemmeno del suo mega parcheggio sotterraneo super affollato. Probabilmente queste cose non interessano ai confessionalisti, ai bigotti e ai fondamentalisti. Nemmeno a chi pensa che Dio abbia altro da fare e che magari ci voglia perdenti, magari con un acconto di purgatorio dantesco sulla terra. Parliamo invece del suo messaggio cristiano radicalmente fondato nella teologia della prosperità. Nel dicembre 2007 il Fox News Sunday evidenziò come Osteen evitasse di parlare del peccato come parte della vita. Osteen rispose “Cerco di insegnare alla gente come vivere la vita di ogni giorno, e quindi lo faccio, ma probabilmente non tanto quanto qualcuno vorrebbe”. Joel Osteen dice di focalizzarsi sulla bontà di Dio, piuttosto che sul peccato, attraverso l’insegnamento di principi biblici con semplicità, con un accento particolare sul potere dell’amore e di un atteggiamento positivo. I suoi scritti e i suoi sermoni sono basati sui concetti delle teologia della prosperità e del vangelo della prosperità. La convinzione che il benessere e la forza sono ricompense per chi dimostra un’autentica fede.

L’ultimo libro di Joel Osteen ha un titolo che farebbe sorridere un teologo abituato invece a rattristare i fedeli. “Every day a Friday”. Ogni giorno è venerdì. Sottotitolo: “How to be happier 7 days a week”. Come essere felici 7 giorni la settimana. La fede in Cristo può far questo? E’ in contrasto con la fede cattolica, ortodossa o anglicana? Può la teologia della prosperità ridare speranza e fede a chi l’ha persa o l’ha sepolta sotto un grigio ritualismo? Vediamo prima di tradurre i capitoli del libro in inglese. 1) Fai di ogni giorno un venerdì 2) Non dar via il tuo potere 3) Esprimi la tua gioia 4) Fiorisci dove sei piantato 5) Goditi il viaggio 6) La giusta prospettiva 7) Sappi cosa ignorare 8) Metti a tacere la voce dell’Accusatore 9) Una vita senza scuse 10) Ride bene chi ride ultimo 11) Vivere senza appoggi 12) Non vivere per l’approvazione degli altri 13) Libertà dalla competizione 14) Connettersi con le persone giuste 15) Perdona per essere libero 16) Resistere allo scoraggiamento 17) Trattare con difficoltà inattese 18) Non avere uno spirito critico 19) Guardare attraverso gli occhi dell’amore 20) Il potere di guarigione della risata 21) Sorridi e il mondo sorriderà con te 22) Aiuta gli altri a vincere 23) Sii un costruttore di persone 24) Vivere come guaritore 25) Incoraggia te stesso 26) La voce della vittoria 27) Indossa bene la tua benedizione. Hmmm. Interessante. Nel libro precedene Joel Osteen è ancora più esplicito. Titolo: It’s your time. E’ il tuo momento. Sottotitolo: Activate your faith, achieve your dreams and increase in God’s favor. Attiva la tua fede, realizza i tuoi sogni e aumenta il favore di Dio. Qualcuno obbietterebbe subito: Ma qui si intende un Dio sempre pronto ad accontentarci. In effetti, Dio è sempre pronto a ricolmarci del suo favore. Ma questo non vuol dire come e quando vogliamo noi e non vuol dire senza difficoltà. Lo stesso Dio che apre, anzi, ci spalanca delle porte che mai noi potremmo aprire, è lo stesso Dio che le chiude per noi. Ma qui è il punto. Sempre per il nostro bene e per il nostro successo. Dio vede dietro gli angoli della nostra vita. Ci mette al riparo da scelte sbagliate, ci stimola a salire ad un livello superiore togliendoci qualcosa di vecchio. Anzi, Osteen ci invita a non accontentarci dei “6” nella nostra vita. Dio vuole i “10”per noi. Ma questo richiede molta fede. Lo stesso Gesù lo dice: “Se aveste fede come questo granello di senape potreste dire a questa montagna levati e gettati nel mare e questa vi ascolterebbe” ( ). E ancora: Tutto è possibile per chi crede. Non c’è nulla nella teologia della prosperità che sia in contrasto col cattolicesimo. E’ questo casomai che ha perso di visto questo aspetto importante della vita cristiana. Dio ci vuole vincenti. Dio vuole ricolmarci del suo favore. Dio si prende cura e lavora per il nostro successo ogni giorno. Ma noi glieLo permettiamo? Il lagnarsi rende difficile quello che Dio vorrebbe donarci e ha in serbo per noi. Crederlo impossibile o ingenuo lo rende impossibile. E’ come se il cieco nato avesse detto dentro di sé: perché dovrebbe aiutarmi? Questo sarebbe troppo bello per essere vero! Ecco tanti pensano questo, ma non lo dicono Un Dio troppo buono per essere vero! Invece Cristo dice proprio “la tua fede ti ha salvato” e “donna davvero grande è la tua fede” a chi ha osato sperare e credere contro ogni aspettativa umana, contro ogni realismo umano che limita l’azione soprannaturale di Dio. Abbiamo un Dio grande. Quanti osano pregare preghiere grandi? Presunzione? No, fede in un Dio che ci tiene nel palmo della sua mano. Non “Signore aiutami a tirare sera”, ma “Dio, grazie per questa meravigliosa splendida giornata che mi doni. Ricolmami della tua grazia, del tuo favore e della tua benedizione in questa giornata affinché io possa nel mio piccolo essere benedizione per gli altri”. Ho imparato a pregare così ogni mattina, mettendo insieme gli insegnamenti di Joel Osteen. Questa è una fede che ti dà la carica. Una fede che serve sul serio a qualcosa. Una fede piena di entusiasmo. Se non chiedi non ottieni. Dio non vuole imporci il suo favore. Se non lo chiediamo, esplicitamente pronunciando a voce queste parole, non lo otteniamo. Vuoi accontentarti a tirare sera? E questo che vuoi? Bene, Dio ti darà questo se è ciò che desideri. Quanto a me, continuerò a credere e chiedere che mi ricolmi del suo favore ogni giorno e che io possa farne partecipi gli altri che incontro. D’altra parte c’è a chi piace sopravvivere, a chi piace vivere e chi vuole eccellere. Non per superbia, ma perché siamo figli di Dio, non gente qualsiasi. Certo, tutti sono figli di Dio, ma quanti lo riconoscono e soprattutto quanti sanno essere grati a Dio accogliendo le grazie di cui Lui vuole ricolmarci se solo avessimo un po’ di fede?

Ti vedo scettico. Poca fede? Vediamo i capitoli del libro “It’s your time”: 1) Sei più vicino di quanti pensi! 2) E’ il tuo momento 3) Accogliere le opportunità che Dio ti dà 4) Nuove stagioni di crescita 5) Sei figlio di tuo Padre 6) Pregare preghiere grandi 7) Prosperare, non semplicemente sopravvivere 8) Scegliere la fede contro la paura 9) Il favore (di Dio) è pronto nel tuo futuro 10) Pronunciare parole piene di fede 11) Dio può far tornare indietro il tempo 12) Hai un potere di ritorno 13) Sii una persona che respinge gli ostacoli 14) Vivere una vita risorta 15) La tua domenica sta arrivando 16) Tutte le cose lavorano insieme per il nostro bene 17) Dio si ricorda di te 18) Guadagnare forza attraverso le avversità 19) La benedizione della facilità 20) Accedere al tuo destino divino 21) Stai aperto per qualcosa di nuovo 22) Trovare il tuo posto di benedizione 23) Credere in un anno soprannaturale.

La teologia della prosperità è stata criticata, ma non vi è nulla che sia contrario al Vangelo. Mi propongo di trattare nel dettaglio gli aspetti teologici in un altro scritto. In un articolo sarebbe troppo lungo. A grandi linee, la teologia della prosperità insegna che la promessa di Dio a Israele di eccellere sugli altri popoli oggi si applica ai cristiani. Viene sottolineata l’importanza del successo personale. Dio vuole la nostra felicità. La riconciliazione con Dio comprende l’alleviamento della malattia e della povertà, viste come maledizioni sconfitte dalla fede. Non vedo contrasti col cattolicesimo. Gesù dice: “La tua fede ti ha salvato”. Il potere della guarigione e fisica e spirituale dipendono molto dalla forza interiore e dal convincimento che Dio ci voglia effettivamente felici. Le difficoltà di ogni tipo sono viste come temporanee e preparazione ad un nuovo successo. La povertà maledizione? Una visione giudaica? Gesù non proclamava forse beati i poveri? Sì, Cristo proclamava beati i poveri in spirito. Non benediceva la miseria. Metteva in guardia dal benessere idolatrico di chi mette tutta la sua fede nelle cose materiali, non in Dio. Non vuol dire che Dio non voglia benedirci con una professione di successo, un bella casa o altro. A noi sta fare la nostra parte sul piano naturale, con fede. Dio a tempo debito ci aprirà delle opportunità sul piano soprannaturale. Nulla è impossibile a chi crede. Ma quanti credono a queste parole di Gesù nel Vangelo? Alla fine del 2000 milioni di cristiani avevano aderito alla teologia della prosperità. Nel 2006 un sondaggio della rivista Time riferiva che il 17% dei cristiani americani si identificavano con questa visione. La teologia della prosperità non dà giudizi, ma è in disaccordo con una teologia – soprattutto cattolica – che storicamente ha insistito più sulla sofferenza che sul favore di Dio per i suoi figli.

Voglio tradurre alcune affermazioni di Joel Osteen:

“Quando hai fede, il tuo potenziale non è mai sepolto. Sappi che chiunque il Figlio abbia liberato, è davvero libero. Dio ha un’altra vittoria nel tuo futuro”.

“Scrollati di dosso l’auto commiserazione. Scrollati di dosso l’amarezza. Puoi aver visto un tuo sogno morire. Può darsi che tu abbia perso il lavoro, i tuoi risparmi, o una persona amata. Ma i fallimenti sono parte della vita, non la sua fine. Gesù è morto, fu sepolto, ed è risorto il terzo giorno. Così Dio agisce. Sei passato attraverso la morte. Sei passato attraverso la sepoltura. Adesso è il terzo giorno. E’ tempo di risurrezione”.

“Non è finita finché Dio non dice che è finita”

“Dio vede oltre ciò che noi possiamo. Lo stesso Dio che apre le nostre porte può chiuderle. Non preoccuparti. E’ sempre per il tuo bene”.

“Nulla nella tua vita è un caso. Tutte le cose lavorano insieme per il tuo bene. Non vuol dire che tutto è buono. Puoi essere a disagio. Le cose possono prendere un tempo più lungo del previsto. Ma se mantieni la fede, Dio userà ciò che ti sfida per il tuo bene”

“Dio si ricorda di te e si ricorda del sogno che ha posto in te. Ricorda gli obiettivi, le promesse, i tuoi desideri più profondi”

“Abbiamo tutto ciò che ci serve per essere felici. Non abbiamo la giusta prospettiva”

“Non possiamo controllare tutte le nostre circostanze, ma possiamo controllare le nostre reazioni”

“La vita è troppo breve per spenderla a tentare di accontentare tutti. Per realizzare il tuo destino, sii fedele al tuo cuore. Non lasciare che gli altri ti modellino come vogliono loro”

“Non sprecare tempo con gente che non apprezza i tuoi doni e ciò che hai da offrire. Questo è gettare le perle ai porci. Chi ti è vicino dovrebbe celebrare chi tu sei ed essere felice quando hai successo. Dovrebbero credere nel meglio di te”

“Se ti trovi circondato da persone che ti prendono in giro e dubitano di te, mostra loro la porta come ha fatto Gesù”

“Tu hai un destino da realizzare. Hai una vita felice da ottenere. Ogni volta che permetti alle ferite del tuo passato di consumare i tuoi pensieri, stai soltanto aprendo una vecchi ferita”

“Assicurati di guardare gli altri con gli occhi dell’amore, non con gli occhi del giudizio”

“Segui il consiglio di Saul. Non prestare attenzione a gente gelosa che cerca di abbatterti. Non controllano il tuo destino. E’ Dio che lo controlla. Loro sono solo distrazioni. Concentrati su ciò che Dio ti ha chiamato a fare”.

IMGA4708

 

 

 

 

 

 

 

Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it


La fede nel successo

di Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

La teologia della prosperità è stata criticata, ma non vi è nulla che sia contrario al Vangelo.  A grandi linee, la teologia della prosperità insegna che la promessa di Dio a Israele di eccellere sugli altri popoli oggi si applica ai cristiani. Viene sottolineata l’importanza del successo personale. Dio vuole la nostra felicità. La riconciliazione con Dio comprende l’alleviamento della malattia e della povertà, viste come maledizioni sconfitte dalla fede. Non vedo contrasti col cattolicesimo. Gesù dice: “La tua fede ti ha salvato”. Il potere della guarigione e fisica e spirituale dipendono molto dalla forza interiore e dal convincimento che Dio ci voglia effettivamente felici. Le difficoltà di ogni tipo sono viste come temporanee e preparazione ad un nuovo successo. La povertà maledizione? Una visione giudaica? Gesù non proclamava forse beati i poveri? Sì, Cristo proclamava beati i poveri in spirito. Non benediceva la miseria. Metteva in guardia dal benessere idolatrico di chi mette tutta la sua fede nelle cose materiali, non in Dio. Non vuol dire che Dio non voglia benedirci con una professione di successo, un bella casa o altro. A noi sta fare la nostra parte sul piano naturale, con fede. Dio a tempo debito ci aprirà delle opportunità sul piano soprannaturale. Nulla è impossibile a chi crede.

L’ultimo libro di Joel Osteen ha un titolo che farebbe sorridere un teologo abituato invece a rattristare i fedeli. “Every day a Friday”. Ogni giorno è venerdì. Sottotitolo: “How to be happier 7 days a week”. Come essere felici 7 giorni la settimana. La fede in Cristo può far questo? E’ in contrasto con la fede cattolica, ortodossa o anglicana? Può la teologia della prosperità ridare speranza e fede a chi l’ha persa o l’ha sepolta sotto un grigio ritualismo? Vediamo prima di tradurre i capitoli del libro in inglese. 1) Fai di ogni giorno un venerdì 2) Non dar via il tuo potere 3) Esprimi la tua gioia 4) Fiorisci dove sei piantato 5) Goditi il viaggio 6) La giusta prospettiva 7) Sappi cosa ignorare 8) Metti a tacere la voce dell’Accusatore 9) Una vita senza scuse 10) Ride bene chi ride ultimo 11) Vivere senza appoggi 12) Non vivere per l’approvazione degli altri 13) Libertà dalla competizione 14) Connettersi con le persone giuste 15) Perdona per essere libero 16) Resistere allo scoraggiamento 17) Trattare con difficoltà inattese 18) Non avere uno spirito critico 19) Guardare attraverso gli occhi dell’amore 20) Il potere di guarigione della risata 21) Sorridi e il mondo sorriderà con te 22) Aiuta gli altri a vincere 23) Sii un costruttore di persone 24) Vivere come guaritore 25) Incoraggia te stesso 26) La voce della vittoria 27) Indossa bene la tua benedizione. Hmmm. Interessante. Nel libro precedene Joel Osteen è ancora più esplicito. Titolo: It’s your time. E’ il tuo momento. Sottotitolo: Activate your faith, achieve your dreams and increase in God’s favor. Attiva la tua fede, realizza i tuoi sogni e aumenta il favore di Dio. Qualcuno obbietterebbe subito: Ma qui si intende un Dio sempre pronto ad accontentarci. In effetti, Dio è sempre pronto a ricolmarci del suo favore. Ma questo non vuol dire come e quando vogliamo noi e non vuol dire senza difficoltà. Lo stesso Dio che apre, anzi, ci spalanca delle porte che mai noi potremmo aprire, è lo stesso Dio che le chiude per noi. Ma qui è il punto. Sempre per il nostro bene e per il nostro successo. Dio vede dietro gli angoli della nostra vita. Ci mette al riparo da scelte sbagliate, ci stimola a salire ad un livello superiore togliendoci qualcosa di vecchio. Anzi, Osteen ci invita a non accontentarci dei “6” nella nostra vita. Dio vuole i “10”per noi. Ma questo richiede molta fede. Lo stesso Gesù lo dice: “Se aveste fede come questo granello di senape potreste dire a questa montagna levati e gettati nel mare e questa vi ascolterebbe” ( ). E ancora: Tutto è possibile per chi crede. Non c’è nulla nella teologia della prosperità che sia in contrasto col cattolicesimo. E’ questo casomai che ha perso di visto questo aspetto importante della vita cristiana. Dio ci vuole vincenti. Dio vuole ricolmarci del suo favore. Dio si prende cura e lavora per il nostro successo ogni giorno. Ma noi glieLo permettiamo? Il lagnarsi rende difficile quello che Dio vorrebbe donarci e ha in serbo per noi. Crederlo impossibile o ingenuo lo rende impossibile. E’ come se il cieco nato avesse detto dentro di sé: perché dovrebbe aiutarmi? Questo sarebbe troppo bello per essere vero! Ecco tanti pensano questo, ma non lo dicono Un Dio troppo buono per essere vero! Invece Cristo dice proprio “la tua fede ti ha salvato” e “donna davvero grande è la tua fede” a chi ha osato sperare e credere contro ogni aspettativa umana, contro ogni realismo umano che limita l’azione soprannaturale di Dio. Abbiamo un Dio grande. Quanti osano pregare preghiere grandi? Presunzione? No, fede in un Dio che ci tiene nel palmo della sua mano…

“Quando hai fede, il tuo potenziale non è mai sepolto. Sappi che chiunque il Figlio abbia liberato, è davvero libero. Dio ha un’altra vittoria nel tuo futuro”.

“Scrollati di dosso l’auto commiserazione. Scrollati di dosso l’amarezza. Puoi aver visto un tuo sogno morire. Può darsi che tu abbia perso il lavoro, i tuoi risparmi, o una persona amata. Ma i fallimenti sono parte della vita, non la sua fine. Gesù è morto, fu sepolto, ed è risorto il terzo giorno. Così Dio agisce. Sei passato attraverso la morte. Sei passato attraverso la sepoltura. Adesso è il terzo giorno. E’ tempo di risurrezione”.

“Non è finita finché Dio non dice che è finita”

“Dio vede oltre ciò che noi possiamo. Lo stesso Dio che apre le nostre porte può chiuderle. Non preoccuparti. E’ sempre per il tuo bene”.

“Nulla nella tua vita è un caso. Tutte le cose lavorano insieme per il tuo bene. Non vuol dire che tutto è buono. Puoi essere a disagio. Le cose possono prendere un tempo più lungo del previsto. Ma se mantieni la fede, Dio userà ciò che ti sfida per il tuo bene”

“Dio si ricorda di te e si ricorda del sogno che ha posto in te. Ricorda gli obiettivi, le promesse, i tuoi desideri più profondi”

“Abbiamo tutto ciò che ci serve per essere felici. Non abbiamo la giusta prospettiva”

“Non possiamo controllare tutte le nostre circostanze, ma possiamo controllare le nostre reazioni”

“La vita è troppo breve per spenderla a tentare di accontentare tutti. Per realizzare il tuo destino, sii fedele al tuo cuore. Non lasciare che gli altri ti modellino come vogliono loro”

“Non sprecare tempo con gente che non apprezza i tuoi doni e ciò che hai da offrire. Questo è gettare le perle ai porci. Chi ti è vicino dovrebbe celebrare chi tu sei ed essere felice quando hai successo. Dovrebbero credere nel meglio di te”

“Se ti trovi circondato da persone che ti prendono in giro e dubitano di te, mostra loro la porta come ha fatto Gesù”

“Tu hai un destino da realizzare. Hai una vita felice da ottenere. Ogni volta che permetti alle ferite del tuo passato di consumare i tuoi pensieri, stai soltanto aprendo una vecchi ferita”

“Assicurati di guardare gli altri con gli occhi dell’amore, non con gli occhi del giudizio”

“Segui il consiglio di Saul. Non prestare attenzione a gente gelosa che cerca di abbatterti. Non controllano il tuo destino. E’ Dio che lo controlla. Loro sono solo distrazioni. Concentrati su ciò che Dio ti ha chiamato a fare”.

Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

L’articolo completo prossimamente su un mensile a tiratura nazionale


Pronunciare parole di fede sulla propria vita

Un messaggio di fede e ottimismo valido per tutti i cristiani, senza divisioni, dal leader della più grande Chiesa  d’America

Di Giorgio Nadali

Joel Osteen è stato eletto nel 2006 “Cristiano più influente d’America” dalla rivista The Christian Report. E’ il pastore di una megachurch. Anzi, della più grande chiesa indipendente d’America. Lakewood Church www.lakewood.cc di Houston, Texas. Qui giocavano gli Houston rockets. Basket ad alti livelli. Dal 2005 questo palazzetto dello sport – l’ex Compact Center – nel cuore della megalopoli texana ospita la chiesa del pastore Joel Osteen (46 anni). Un milione e mezzo i siti dedicati a questa chiesa, che è la più grande e con la crescita più veloce negli Stati Uniti: 40.000 i fedeli che ogni settimana partecipano alle funzioni. Scale mobili portano al piano della “chiesa”, che sembra piuttosto un teatro ultramoderno. Addetti che sorridono alla mia telecamera mentre mi indicano gli ingressi. Mi avvio camminando su spesse moquette variopinte. Le gradinate sono gremite di gente che canta con le mani sollevate al cielo, al ritmo di un’orchestra moderna di cinquanta elementi, dalla batteria ai fiati, alle chitarre elettriche… e un coro di quaranta elementi in tuniche colorate.
Un pannello elettronico di karaoke presenta il testo delle canzoni religiose moderne, tutte originali scritte dalla cantautrice Cindy Cruse-Ratcliff per la Lakewood Church, la chiesa dell’ottimismo. Ma niente illusioni, il messaggio è nella Parola di Dio. Dio ci vuole vincenti. Ancora qualche dubbio?  Salmo 36,4 “Cerca la gioia del Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore”. Luca 11:10 “Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe?”

Nel suo ultimo libro Joel Osteen – “It’s your time”, cioè “è il tuo momento” – parla delle parole di fede che  attivano la benedizione di Dio sulla nostra vita. Molti non ottengono perché non osano  neppure sperare. “Chiedete e non ottenete perché chiedete male” (Gc 4,3) dice la Bibbia. Invece Dio desidera ricolmarci della sua benedizione e realizzare anche i nostri sogni che ci appaiono impossibili. Tutto questo è in linea con la Parola di Dio e con la dottrina cattolica, anche se Joel è il pastore di una chiesa evangelica. Il suo messaggio insiste su come Dio ci voglia vittoriosi. E’ vero, Gesù ha detto anche “chi vuol essere mio discepolo prenda la sua croce e mi segua” (Lc 9,23) ma questo non è in contrasto col fatto che Dio voglia il massimo per noi e voglia realizzare tutti i desideri del nostro cuore, anche oltre a ciò che osiamo sperare. (Vedi Portare la croce non vuol dire avere una mentalità vittimistica o un atteggiamento depresso e non ha nulla a che fare con l’umiltà il non osare neppure fare presente al Signore i nostri sogni. Infatti, Gesù ha promesso “chiedete e vi sarà dato”. (Lc 11,9).

“Lo Spirito soffia dove vuole” e non è certo limitato dal fatto che una persona sia cattolica o ortodossa o evangelica protestante! Desidero quindi tradurre dall’inglese  alcune parti del messaggio di Joel Osteen tratte dal capitolo decimo del suo ultimo libro “It’s your time”. Penso che valga per tutti i cristiani senza distinzioni e senza le divisioni storiche degli scismi che gli uomini hanno stupidamente creato nella sua Chiesa. Il capitolo si intitola in originale “Speaking Faith-Filled Words” cioè “Pronunciare parole piene di fede”. Non basta pensarle, bisogna proprio dirle.

“Le nostre parole possono benedire il nostro futuro oppure possono maledirlo. Talvolta ti sentirai giù. Ti senti oppresso dai problemi. Ma non insistere sul negativo. Invia le tue parole nella direzione che tu desideri che prendano! Non usare le tue parole per crogiolarti in una situazione negativa. Usale per cambiare la situazione. Lascia che le tue parole ti sollevino. Abbi il coraggio di fare delle dichiarazioni di fede che ti facciano progredire. “Sai? Questo sarà un grande giorno. Ho il favore di Dio. Lui dirige i miei passi. Qualsiasi cosa tocchi prospererà e avrà successo”. Quando dai voce alla tua fede, benedici il tuo futuro. Non è sufficiente pensare alla fede e alla speranza. Non basta solo crederci. Diamo vita alla nostra fede quando pronunciamo ad alta voce i nostri sogni. Le parole sono come semi. Piantali con attenzione per nutrire la tua fede, per innalzare la tua vita sempre più in alto. Quando Dio ascolta espressioni di speranza e di ottimismo dice agli Angeli: “Sentite cosa sta dicendo? Sta pronunciando parole di fede. Angeli, ho un compito per voi. Scendete e incominciate a girare quella situazione a suo favore”.

La Scrittura dice che dobbiamo chiamare le cose che ancora non sono, come se già lo fossero. Puoi non sentirti bene, ma non devi insistere sui sentimenti negativi con le tue parole: “Mi fa male la schiena da anni. Sto diventando vecchio. Non penso che starò mai meglio”. Queste parole parlano di sconfitta nel tuo futuro. Girale a tuo favore. Riferisci di una vittoria: “Posso non sentirmi in forma, ma so che è solo un fatto temporaneo. Dio sta recuperando la mia salute. Sto diventando più forte, più giovane. I miei giorni migliori sono davanti a me”. Con queste parole di vittoria riceverai ciò che hai chiamato. Più parliamo del negativo, più negativi diventiamo. Se ti svegli la mattina sentendoti letargico, invece di lamentarti dovresti dichiarare: “Sono forte, sono pieno di energia. Dio sta rinnovando la mia forza. Posso fare ciò che devo oggi!” Non parlare di come ti senti quando sei giù. Parla di come vuoi essere.

La Scrittura dice: “Il redento dal Signore lo dica”. Se vuoi salire di livello devi dirlo. Se vuoi superare un vizio devi dirlo. Se punti ad un anno benedetto, se sei determinato a realizzare i tuoi sogni, allora dillo! Nulla accade sino a che tu non lo dici. Nota che la Scrittura non dice: “Il redento del Signore lo pensi” o “Il redento del Signore lo creda”. Certo, è importante pensare bene. E’ importante credere bene. Ma qualcosa di soprannaturale accade quando tu lo pronunci. Oppure: “Posso essere un po’ solo in questo momento, ma so che è solo un periodo passeggero. Dio sta portando qualcuno di grande nella mia vita. Il mio qualcuno perfetto sta arrivando. E un giorno saremo perfettamente felici!” Se speri di vedere il meglio di Dio per la tua vita pronuncia vittoria sulla tua vita. Se non metti la tua visione con parole piene di fede, stai limitando ciò che Dio può fare. Ogni giorno prima che tu esca di casa devi dire: “Padre, voglio ringraziarti per avere il tuo favore sulla mia vita oggi. Padre, grazie perché stai dirigendo i miei passi e stai facendo in modo che io sia nel posto giusto al momento giusto. Grazie perché il tuo favore mi sta portando opportunità, miglioramenti, benedicendomi affinché io possa essere una benedizione per qualcun altro”. Il Salmo 90,2 dice: “dì al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido». La Scrittura prosegue e dice: Egli “ti proteggerà”, “ti libererà”, “ti coprirà”. Nota il collegamento: “Io dirò” e “Egli farà”. Questo mi dice che se non diciamo del Signore, Egli non farà ciò che chiediamo di Lui. Trova le promesse nella Scrittura e dì del Signore. Prendi quella promessa e dì: “Dio, tu hai detto che mi vuoi in salute, hai detto che vuoi farmi prosperare. Così dico del Signore: “Tu sei Colui che mi guarisce, Tu sei Colui che provvede a me, Tu sei Colui che spiana la mia via, Tu sei il vendicatore, Tu sei la mia vittoria”. Perché la tua situazione non cambia? Dichiari il favore di Dio ogni giorno? Ti alzi tutte le mattine e dici: “Sono benedetto, cammino nella salute divina. Il favore di Dio mi sta aprendo nuove porte. Realizzerò il mio destino”? Puoi non essere benedetto in questo momento. Puoi avere problemi economici, la tua salute essere malferma, ma puoi pronunciare fede senza negare la realtà. Dio ha detto: “Che il debole dica ‘io sono forte’”. Non ha detto “Che il debole parli della sua debolezza”. Invece di dire: “Tutti sono benedetti tranne me. Non so perché gli altri hanno occasioni d’oro e io no” ti suggerisco di dichiarare a te stesso: “Sono benedetto, prospero, ho il favore di Dio, sono in buona salute, sono libero”. Fai un accordo con Dio. L’altra voce può essere più forte, ma puoi coprirla. Puoi portar via il suo potere semplicemente scegliendo la voce della fede. Non parlare dei tuoi problemi; parla ai tuoi problemi.

Nella Scrittura, Zorobabele [nel libro di Esdra, n.d.t.] un discendente del re Davide e governatore di Giuda, incontrò una grande difficoltà. Gli fu ordinato di ricostruire il tempio sul Monte Moriah dove il leggendario tempio di Salomone era stato distrutto settanta anni prima. Il compito sembrava impossibile a causa dell’opposizione dei residenti locali. Ma Zorobabele non si scoraggia. Invece sceglie di affrontare il suo compito e dice: “chi siete grandi montagne che state contro di me? Diventerete piane, delle semplici collinette e io finirò il tempio gridando “Grazia! Grazia!” ad esso”. Fai un accordo con Dio. Dì ciò che Dio dice di te. Pronunciare le sue parole è una delle cose più potenti che tu possa fare. Ricorda, non basta pensarle. Non basta crederle. Dai vita alla tua fede. Dichiarala.

In un altro punto del libro Joel ricorda che Gesù disse: “Sia fatto secondo la tua fede” (Mt 8,13). Ciò significa che se preghi per cose piccole, riceverai cose piccole. Ma puoi imparare a pregare in modo grande e ad aspettarti cose grandi e a credere in modo grande. Dio farà grandi cose nella tua vita. La Scrittura dice nel salmo 2,8: “Chiedi a Me e io ti darò le nazioni come tua eredità”. Dio vuole che tu gli chieda cose grandi. Chiedigli per quei sogni segreti piantati nel tuo cuore. Chiedigli addirittura per ciò che non potrà mai avvenire nell’ambito naturale. Chiedigli di compiere le tue più alte speranze e sogni.

Traduzione dall’inglese di Giorgio Nadali. Joel Osteen, It’s your time, Free Press, New York, 2009

www.giorgionadali.it