I piaceri del Medioevo (Focus Storia 101)

piaceri medievali

di Giorgio Nadali

Alto Medio Evo

Sesso? No grazie! A partire dall’Alto Medio Evo cristiano il sesso fu visto con grande sospetto. Vi fu un inquinamento della visione stoica di Socrate, secondo il quale non bisogna fare nulla per il piacere. Secondo S. Girolamo (420) una donna cessa di essere tale e può essere chiamata uomo quando vuol servire più Cristo che il mondo (Comm. ad Ephesios III,5). Egli afferma inoltre che la contraccezione è omicidio. Sant’Agostino (m. 430) si converte da una vita dissoluta e libertina  inizia  a considerarlo  come causa della trasmissione del peccato originale, forzando il significato del salmo: «Nella colpa (`avon)sono stato generato, nel peccato (chet’) mi ha concepito (yacham) mia madre» (Salmo 50,7). Il salmista voleva invece esprimere la realtà del peccato originale, non il modo di trasmissione per via sessuale. Papa Leone Magno (461) riteneva che «presso tutte le madri di questa terra il concepimento non è senza colpa» (Sermones 22,3). Cesario di Arles (542), vescovo, ammoniva che figli lebbrosi e indemoniati sarebbero nati da rapporti sessuali avuti nel dì festivo. Papa Gregorio Magno (604) riteneva l’unione coniugale immune da colpa solo con la previa intenzione di generare. Per lui «Il piacere non può essere mai senza peccato». Papa Nicola I (866) raccomandava di astenersi da ogni piacere della carne e contaminazione del corpo nei giorni di festa.

Basso Medio Evo

Pietro Lombardo (1164) Sant’Alberto Magno (1280) e San Tommaso d’Aquino (1274) ritenevano il matrimonio come rimedio per la concupiscenza, che non trasmette alcuna grazia (Summa Theologiae  III, q. 65 a. 2 ad 1). Il Dottore Angelico fu un grandissimo padre della Chiesa, ma affermò anche che «nel rapporto l’uomo diviene simile alla bestia» (Summa Theologiae I q. 98 a. 2), che lo stesso «ha sempre in sé qualcosa di vergognoso e causa il rossore», che i vergini ottengono il paradiso al cento per cento mentre gli sposati al trenta. (Ibid. II-II q. 152 a. 5 ad 2) e che l’uomo è trascinato al peccato dalla donna (De civitate Dei 14,11). Il teologo Pietro Abelardo (1142) nel 1140  sostenne invece che non è peccato alcun piacere naturale. La pagò cara… Sopportò di essere odiato da Bernardo da Chiaravalle, zittito da Papa Innocenzo II, che lo condannò nel 1141, e una brutta notte qualcuno lo castrò di sorpresa. Si fece monaco a St. Denis, dopo aver mandato la moglie Eloisa in convento… Il vescovo belga Giansenio (1638) che considerava il piacere sessuale come punizione per il peccato originale e Ludwig Habert (1718) che vedeva nella profanazione del letto matrimoniale la causa del diluvio universale.

Sesso medievale

La donna medievale si preparava ad un incontro sessuale pettinando la sua attaccatura dei capelli in modo da alzarla per mostrare la fronte. Faceva poi il bagno in un bagno pubblico e si cospargeva con profumo a base di olii, fiori e spezie. Le coppie si fidanzavano intorno all’età di 10 o 11 anni, ma incontravano il fidanzato 5 o 6 anni dopo. Dopo aver fatto sesso per la prima volta, un uomo spesso offriva alla sua sposa con un “dono del mattino,” per compensare la perdita della sua verginità. Una piccola scatola decorativa compensava quella che era stata probabilmente un’imbarazzante prima esperienza sessuale. Le persone che avevano rapporti sessuali al di fuori del matrimonio (fornicatori), erano puniti pesantemente, se scoperti, soprattutto perché i nobili temevano i figli illegittimi. Filippo IV di Francia scoprì che la sua nuora aveva relazioni clandestine e fece sventrare in pubblico i suoi amanti. Le adultere venivano rasate ed erano condannate all’ergastolo.

Il sesso doveva essere esclusivamente finalizzato alla procreazione e veniva usata solo la posizione del missionario.  Sant’Alberto Magno – vescovo tedesco – fece una lista di posizioni sessuali dalla meno peccaminosa alla più peccaminosa: 1) missionario, 2), lato a lato, 3), seduta, 4) in piedi 5) da dietro. Era ammessa una  posizione diversa da quella del missionario solo nel caso di obesità. Il sesso orale era  punito con tre anni di reclusione. Riccardo Cuor di Leone era gay e coinvolto in una relazione appassionata con il re Filippo II di Francia. Fatto segreto  perché l’omosessualità era considerata un peccato mortale. Nel Medioevo le scarpe a punta  per gli uomini erano di moda e avevano lo scopo di suggerire le dimensioni del pene di chi le calzava. Esistevano i preservativi,  ma erano fatti di vesciche animali, legati con spago, e riutilizzati più e più volte. Un tema su cui gli scienziati e teologi non erano d’accordo era la masturbazione. La Chiesa era d’accordo con Tommaso d’Aquino, che considerava la masturbazione sia un “vizio contro natura”, e quindi rigorosamente vietata. Ma le autorità mediche pensavano che la masturbazione era un modo essenziale per sbarazzarsi di “umorismo seminale”, e quindi mantenere il corpo in equilibrio.

Poligamia germanica e monogamia per il giorno del giudizio imminente

La poligamia era un’altra area di disaccordo tra la chiesa e i tedeschi. La monogamia era unico modello accettabile il matrimonio della chiesa, ma la poligamia veniva regolarmente praticata dai tedeschi. Sant’Agostino diede l’impronta alla sessualità cattolica scritti sulla poligamia giustificò la poligamia dei profeti dell’Antico Testamento perché non erano solo spinti dal desiderio smodato della concupiscenza, ma anche dalla necessità per gli ebrei di riprodursi. Agostino dichiarò che il mondo era ormai ampiamente popolato e che il giorno del giudizio era prossimo (nel V Secolo), quindi non era più necessario avere più di una moglie. Il giorno del Giudizio non è ancora venuto, ma la monogamia rimane.

A differenza dei Romani e dei Germani, la chiesa cristiana ha avuto un unico standard sessuale secondo il quale l’adulterio non era accettabile per il marito o la moglie. In pratica, tuttavia, la chiesa medievale ha accettato il pregiudizio tradizionale rendendo l’adulterio accettabile per il marito, ma non per la moglie. In alcune regioni d’Europa, un uomo era considerato adultero solo se aveva avuto rapporti sessuali con una donna sposata. L’aver avuto rapporti con una donna non sposata era ritenuto un peccato minore. Una moglie veniva accusata di l’adulterio se aveva avuto rapporti sessuali con qualsiasi uomo, sposato o no. Dal momento che la donna sposata veniva punita duramente, l’adulterio era raro per le mogli.

Poliandria medievale

L’unica poliandria medievale è quella del Buddhismo tibetano. È la poliandria adelfica o adelfogamia, in cui una donna è sposata anche ai fratelli del primo marito, cioè i suoi cognati. Di poliandria si parla nel poema epico induista Mahabharata