Corrado Passera

Intervista di Giorgio Nadali pubblicata su Fortune Italia il 13 Dicembre 2019

Illimity è la nuova banca fondata da Corrado Passera. Comasco di una famiglia di imprenditori, dopo la laurea in Economia Aziendale alla Bocconi, l’MBA conseguito alla Wharton School di Philadelphia e i primi anni professionali in McKinsey, ha improntato il suo percorso professionale sulla sfida per l’innovazione: da Olivetti ad illimity, passando per Poste, IntesaSanpaolo, l’incarico di Governo. In Olivetti la sfida era quella del passaggio dall’informatica tradizionale alla ICT che ha portato, tra l’altro, alla creazione di due startup di grande successo come Omnitel e Infostrada.

In Poste Italiane, tra il 1998 e il 2002, si è riuscito a trasformare un ente pubblico poco efficiente in un moderno operatore postale e in una delle banche postali di maggior successo al mondo. È di questo periodo la creazione di Poste Vita, che in poche anni ha raggiunto la leadership nazionale. Nel settore bancario, da CEO di Ambroveneto prima, di Banca Intesa successivamente e, infine, di IntesaSanpaolo, ha contribuito a creare una delle più solide banche europee.

Tra le startup di questo periodo da segnalare Banca Prossima, banca dedicata all’impresa sociale e alla finanza di impatto che rappresenta tutt’oggi uno degli esempi più efficaci a livello internazionale. Da Ministro dello Sviluppo Economico ha introdotto una legislazione particolarmente amichevole nei confronti delle startup ed ha riorganizzato profondamente il mondo degli incentivi all’innovazione. Nel 2018 ha dato vita a una startup bancaria attraverso SPAXS, la più grande special purpose acquisition company (SPAC) lanciata in Europa, con una raccolta di 600 milioni di euro. L’obiettivo è stato quello di creare una “new paradigm bank” specializzata nel credito difficile alle PMI e ai servizi di digital e mobile banking ad imprese e famiglie. La nuova banca illimity, di cui è Amministratore Delegato, è operativa e quotata sull’MTA dal 5 marzo 2019.

 Dottor Passera, come, perché nasce Illimity e in cosa è innovativa?

Nel 2018 abbiamo raccolto, attraverso una Spac, i 600 milioni che ci hanno consentito di avviare la costruzione di illimity, una banca di nuovo paradigma nata in una fase di profondo cambiamento del settore che porterà, a mio avviso, all’affermazione di istituti molto focalizzati e capaci di costruire business model ottimizzati intorno ai bisogni di particolari segmenti di clientela.

In questo scenario, abbiamo deciso di concentrarci su un enorme bisogno da soddisfare, quello del credito alle PMI con potenziale di crescita e alle medio-piccole imprese che hanno avuto problemi, ma che potrebbero risanarsi e rilanciarsi. Abbiamo inoltre visto opportunità interessanti nel settore dei corporate NPL e nei servizi finanziari digitali a famiglie e imprese.

Intorno a questi bisogni e in questi in segmenti abbiamo costruito illimity, nata senza legacy, con un’architettura tecnologica aperta capace di integrare continuamente innovazioni e nuove soluzioni secondo un vero approccio open banking. Una banca che abbiamo voluto fully digital – ma con human touch -, dotata delle tecnologie di ultima generazione e che abbiamo costruito in cloud, affermandoci quale primo istituto ad aver scelto fino in fondo questa strada in Italia.

Con quale strategia raggiungete la vostra mission di “riconoscere e valorizzare il potenziale di persone, famiglie e imprese”?

Il nostro è un modello di business molto focalizzato sull’obbiettivo di affiancare quelle imprese che, se supportate, possono realizzare progetti di crescita o di rilancio. Sono imprese che oggi faticano a finanziarsi e che noi scegliamo di sostenere dopo un’attenta analisi che combina competenze finanziarie e industriali con le tecniche sempre più sofisticate di analisi dei dati. Sistemi avanzati di data analytics ci permettono valutazioni dei rischi inimmaginabili in passato e quindi un’evoluta valutazione del credito e dei piani di sviluppo dell’impresa. Con questa combinazione siamo in grado di valutare a fondo il potenziale delle aziende e possiamo darci l’obiettivo di aiutarle ad esprimerlo.

Per famiglie e persone, abbiamo inoltre costruito la nostra banca digitale diretta, illimitybank.com, pensata per facilitare la vita di tutti i giorni e progetti di risparmio. Servizi e strumenti evoluti basati sull’Intelligenza Artificiale, ci consentono di accompagnare il cliente nella gestione quotidiana della propria situazione finanziaria: grazie all’account aggregation è possibile gestire da un’unica piattaforma tutti i diversi conti della persona o della famiglia, mentre i sistemi di analisi dei dati permettono di prevedere i comportamenti finanziari, e quindi di proporre strategie di gestione famigliare o di risparmio rispetto a obiettivi e scadenze ricorrenti o imprevisti, e così via.

Il supporto ad aziende e persone è quindi la vera ragion d’essere di illimity, ben rappresentata nel nostro breve video, The Glance. Abbiamo usato la metafora dello sguardo per cercare di comunicare l’impegno che ci prendiamo di stare vicino a imprese che stanno vivendo un momento delicato della loro vita.

Tre buoni motivi per aprire un conto su illimity?

E’ una banca completa: a differenza di molti operatori che in realtà offrono spesso solo servizi di pagamento, offriamo tutti i servizi evoluti del conto corrente, ma anche soluzioni pensate per facilitare la vita delle persone, assicurazioni, prestiti personali e tutto ciò che si cerca in una banca.

È competitiva, nell’offerta, nei tassi e nei costi che oggi sono azzerati anche per il conto più completo, Plus. Un’offerta che possiamo garantire grazie ai nostri costi operativi che sono significativamente più bassi di quelli delle banche tradizionali.

Infine, offre un’esperienza d’uso di ultima generazione, semplice, intuitiva e sicura. A partire dall’apertura del conto che si effettua totalmente online in pochi minuti. E si può essere subito operativi.

Secondo Lei «Cambiare si può: basta volerlo». Cosa cambierebbe da subito nello scenario economico italiano?

In realtà non basta “volerlo” ma per cambiare bisogna realizzare le azioni necessarie al cambiamento. L’Italia è uno dei paesi che maggiormente può avvantaggiarsi dalla globalizzazione e dalla Quarta Rivoluzione Industriale. Ma serve visione di medio periodo e un grande programma investimenti, in infrastrutture, formazione e innovazione. Sfruttando anche una situazione di tassi di interesse bassissimi. Sul tema innovazione, per esempio, l’Italia era un Paese non amico delle start up. Per diventarlo abbiamo dovuto introdurre modifiche nel diritto del lavoro, del diritto fallimentare, del diritto societario, introdurre nuovi incentivi e nuovi controlli. Mettere a disposizione risorse e strutture. In pochi anni sono nate oltre 10.000 nuove imprese innovative con oltre 50.000 addetti.

Recenti analisi della Banca d’Italia hanno individuato una stretta dipendenza dello sviluppo della produttività totale dei fattori dall’investimento in nuove tecnologie e dal grado di esposizione alla concorrenza internazionale. Queste caratteristiche sembrano a loro volta strettamente correlate con la dimensione media d’impresa. Cosa può fare illimity per le PMI?

Finanziare piani di sviluppo che prevedano investimenti in tecnologie adeguate e piani di formazione. Facilitare operazioni di consolidamento per aiutare le aziende nel raggiungimento della massa critica necessaria per innovare e internazionalizzare.

Alcune aziende prosperano mentre altre sono in crisi. E’ soprattutto un fatto di talento innato dell’imprenditore?

Difficilmente buoni imprenditori portano le loro aziende a situazioni di crisi.  Certamente possono accadere incidenti esterni all’impresa che la possono mettere in crisi ed è responsabilità del credito saper valorizzare il potenziale di risanamento anche quando i numeri del bilancio non sono belli. Sempre a patto che il capo azienda abbia un piano credibile.

Secondo Lei «La cosa più bella sono le aziende costruite sulle persone». Di cosa hanno bisogno soprattutto oggi queste aziende e come possono ottenerlo?

Le imprese di maggior successo in tutti i campi sono quelle con le squadre di management più competenti e coese e con i collaboratori più motivati. Non ci sono ricette o stili di leadership che valgono in tutti i casi anche se alcune regole generali sono sempre utili. Comunicare chiaramente obbiettivi di medio e di breve periodo. Suddividere equamente benefici e sacrifici. Assicurare formazione e aggiornamento continuo. Valorizzare le diversità e promuovere lo spirito di iniziativa. Accettare un certo livello di errore. Disegnare un welfare aziendale che possa soddisfare le diverse esigenze delle diverse persone. Alla base c’è sempre la selezione e la valutazione meritocratica delle persone e, soprattutto, l’esempio che i capi devono dare con i loro comportamenti concreti. Questo cerchiamo di fare in illimity con i nostri 350 talenti che vengono da oltre 140 aziende di tanti settori diversi: un mix di diversità è che sprigiona una formidabile energia.

Secondo Voi “Il mercato è talmente disruptive che se non si ha un approccio diverso si rischia di rinchiudersi dentro a una torre di cristallo”. Quale approccio?

Quando un settore economico si rivoluziona completamente gli approcci graduali o parziali di solito non sono sufficienti. Nel settore dei servizi finanziari, per esempio, la combinazione di tecnologie digitali, di nuovi concorrenti, di nuove regole oltre alle politiche monetarie vigenti mettono a forte stress i modelli tradizionali delle banche universali. Servono effettivamente paradigmi di gestione del tutto innovativi.

Sembra che il credito sarà sempre più parabancario in conto capitale (equity e merchant banking), e sempre meno bancario tradizionale in conto debito. Quali i vantaggi?

Quando una azienda deve risanarci per rilanciarsi spesso servono risorse sia di credito che di capitale. Il credito, a sua volta, deve spesso essere di varie tipologie per soddisfare in modo diverso il capitale circolante e gli investimenti. E anche il capitale deve essere disegnato sulle caratteristiche del piano d’impresa. Illimity si occupa in questi casi delle varie forme di credito e aiuta, quando necessario, a cercare gli investitori di capitale.

Cosa pensa dei minibond delle PMI?

Li ho introdotti io da ministro per aprire a maggiore concorrenza il mercato del credito. Vanno utilizzati bene.

Cosa significa per Lei la parola “successo” e quali soddisfazioni più grandi ha tratto dalla Sua attività nel 2019?

Il successo si misura nel lungo termine. Nelle imprese si misura su quanti utili sostenibili ha prodotto, ma anche su quanto utile l’azienda è stata per la sua comunità. Nel 2019 illimity aveva di fronte a sé i quattro “esami” tipici di tutte le start up: il primo “esame” che riguardava il capitale lo avevamo risolto entro il 2018. Attrarre tutti i talenti necessari, avviare la nuova struttura informatica, raggiungere i volumi molto ambiziosi che ci eravamo proposti e l’economicità di gestione. Ne riparleremo quando presenteremo il bilancio, ma mi sento di dire: so far so good.