Ovidio Marzi

Pluriservice S.p.A.

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L’imprenditore è un artista. Il successo è la stima, la fiducia e la serietà che riesci a trasmettere. I giovani? Una generazione senza spina dorsale

Intervista di Giorgio Nadali, SMAU, Milano, 27 Ottobre 2016

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Come nasce la sua storia come imprenditore?

Imprenditore non si nasce. Dal mio punto di vista fare impresa si fa in due modi. O si è figli d’arte oppure ti trovi in un certo momento che non hai altre strade se non osare. Difficilmente è una scelta fare impresa. Quasi sempre quando è una scelta viene a cadere l’entusiasmo, la paura, e la motivazione.

Quale caratteristiche deve avere un imprenditore di successo?

Deve essere una artista. Deve sognare e deve lavorare sulle idee, non sulla tecnologia o altro. Un progetto, un’idea si deve trasformare in un’impresa

Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole costruire una startup?

Bisogna dividere il concetto della startup in due macro argomenti. O sei veramente ideatore di qualcosa di utile e di importante che può aiutare la società nella sua globalità oppure la startup rischia di diventare una perdita di tempo. Per fare impresa servono due grandi elementi. La finanza e fare quella determinata cosa. Improvvisare è impossibile.

Lei come ha iniziato?

Io ho 55 anni e ho iniziato a 26 anni con 5000 euro di fido

E come è arrivato a 20 milioni di fatturato?

Ho giocato molto sull’aspetto finanziario. Prima incassavo e poi pagavo. Mi sono auto alimentato e poi ho continuato a fare investimenti credendo in un’idea. La dose di fortuna è importantissima. Ho trovato dei collaboratori che hanno creduto in questa idea e insieme abbiamo realizzato questo processo tecnologico che ancora è vincente

Che cos’è il successo per Lei?

Non è che se uno ha più soldi è un uomo di successo. E’ la stima, la fiducia , la serietà che tu sei capace di trasferire con i fatti. Sarebbe banale dire che avere due soldi in tasca aiuta. Questo è qualcosa che gli altri riescono a identificare, ma una persona di successo lo si è se si è capaci di trasferire quei valori importanti nella vita, l’onestà, la serietà la coerenza. Tutte cose che diamo per scontato e che sempre di più siamo nella condizione di mentire a noi stessi. Il lavoro poi diventa parte integrante nell’affermazione del successo.

Quante ore lavora al giorno?

Mediamente dieci undici ore al giorno

Ci vuole una dedizione totale allora?

Bisogna divertirsi. Per cui se uno ha l’entusiasmo e il divertimento il lavoro diventa successo.

In quali valori deve credere un’azienda di successo?

L’azienda non è mai di qualcuno. L’azienda è di qualcuno quando chiude o quando viene ceduta. L’azienda è qualcosa che produce posti di lavoro e ricchezza. Io ho sempre considerato l’azienda come qualcosa al di sopra della proprietà, è uno strumento. La chiave del successo di un’azienda è proprio questo. Un imprenditore non deve a fine anno portare via i soldi dell’azienda

Quanto contano i soldi per Lei?

Mi sento al momento un prediletto sia per me sia per la mia famiglia. Diciamo che ho centrato bene l’obiettivo economico.

Possiamo dire che Lei è un milionario?

Diciamo che lo sono, anche perché sono stati tutti sudati e pagati.

C’è crisi nel suo settore?

Assolutamente sì. Non parlerei di crisi, ma di trasformazione. Questo è il momento delle grandi opportunità. Dal 2008 a oggi il gruppo Pluriservice ha fatto i migliori bilanci. ha fortemente investito e guadagnato. Il mercato cambia in tutto il mondo occidentale. Parlare di crisi sarebbe stupido. C’è un esubero di produzione. Bisogna passare da una fortissima svalutazione a riportare quella che è l’economia reale. Non penso di vedere questa trasformazione. Serviranno forse ancora tanti anni. All’interno di questo cambiamenti si nascondono le più grandi opportunità. I ricchi diventeranno più ricchi e i poveri più poveri. Questo è il male di questa società.

Perché?

Perché i ricchi hanno più possibilità di avere opportunità

Quindi Lei diventerà ancora più ricco?

Dipende per quanto ancora voglio giocare ancora la partita

E quelli che diventano più poveri chi sono?

Quelli che ahimè hanno fatto operazioni non in linea col mercato o che hanno sperperato nel momento in cui dovevano capitalizzare. Hanno mantenuto un tenore di vita che non potevano permettersi. O non hanno lavorato. Molti pensano di raggiungere un traguardo e diventare capitani di impresa. Sul mercato tutti i giorni bisogna pensare che è il primo giorno.

Grande umiltà quindi?

Grande umiltà. Cercare di imparare qualcosa sempre. Hai dietro di te i giovani che spingono e davanti quelli più grandi di te che non ti fanno passare. Tutti gli anni si riparte.

Come vede il futuro?

Personalmente lo vedo bellissimo. Per i miei nipoti (sono nonno) lo vedo tristissimo. La nuova generazione è senza spina dorsale . Tanti valori non siamo più in grado di trasferirli, tante cose gliele bruciamo.

Poca voglia di fare fatica?

Bravo. Per i giovani sarà molto triste. Se non prendiamo tutti consapevolezza che è necessario un cambiamento e smettiamo di parlare di crisi, non ci sarà questa ripresa. Cambiare il modo di essere. Basta questa finanza completamente bruciata. Tornare a fare economia reale. Tornare a lavorare, pensare di essere utili…

Non pensare prima ai soldi?

I soldi sono una conseguenza. A un bravo imprenditore, avvocato ,giornalista, i soldi arrivano.

Qual è la prima cosa a cui pensare?

La prima cosa da pensare è lavorare e fare cose utili alla società.

Creare valore quindi?

Sì, creare valore. Ma con entusiasmo, con divertimento. Riprendere in mano i valori veri della vita

Quindi Lei non è molto ottimista sui giovani che voglio iniziare oggi?

I giovani che vogliono iniziare oggi sono veramente sfortunati. Servono capitali, cosa che una volta non servivano. Quando vedo startup senza soldi… è una mission impossibile. Poi ci vuole questa spina dorsale. Ti piace quello che fai ? Ci devi mettere entusiasmo, cuore. Non devi pensare a qualcosa di superficiale o che non serve.

Quindi molti non possono farcela? Ci vuole qualcuno che li finanzi?

Sì, ci vuole qualcuno che li finanzi. È fondamentale.

Come è cambiato il mondo del business da quando Lei ha iniziato?

Intanto è cambiato su un concetto di globalizzazione, dove le multinazionali comandano più degli stati sovrani. È cambiato perché non tutti giochiamo con le stesse regole. Vuol dire che tanti non ce la fanno non perché non sono bravi ma perché si scontrano con giganti che giocano con regole disoneste. Non voglio fare nomi…

Cosa pensa di chi sposta la sede a Dubai o a Malta?

Se togliamo l’Irpef , l’Iva e i contribuiti capisce che Io e Lei giochiamo su piani diversi. Io non lo farò mai. L’Italia è bellissima. Gli italiani sono stupendi. Io sono nazionalista in prima persona. L’Italia può offrire condizioni per proteggere il diritto e i suoi valori.

Ma il carico fiscale è alto?

È assurdo

Un po’ scoraggiante per chi inizia

Per chi inizia dico una cosa: i buoni cervelli si devono far finanziare l’idea. Poi vedranno in futuro come muoversi. Partire senza soldi vuol dire che questi cervelli saranno soffocanti dalla grande finanza che li uccide sul nascere o non fa esprimere il loro potenziale.

Conviene fare il dipendente?

Puoi avere una buona carriere come dipendente. Dopo di che se sei stato attento puoi metterti in proprio

Ci vuole un grande talento per essere imprenditore?

Bisogna essere artisti

Qual è la vostra mission?

Crescere in maniera sana. Più produrre che commercializzare. Creare nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro

 

 

 

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