La Bibbia del Diavolo

 

Anche il diavolo ha la sua Bibbia, ma non si trova all’Inferno… È custodita al freddo, presso la Biblioteca Nazionale di Stoccolma ed è famosa per due caratteristiche. In primo luogo, è nota per essere il più grande manoscritto europeo esistente. In secondo luogo, contiene un grande ritratto a tutta pagina del diavolo. La Bibbia del Diavolo è chiamata anche Codex Gigas che in latino significa “libro gigante”. L’origine della Bibbia del Diavolo è sconosciuta. Una nota scritta nel manoscritto afferma che è stata realizzata nel monastero Sedlec (Repubblica Ceca) dai suoi proprietari, i monaci di Podlažice, nel 1295. Ben presto passò al monastero di Břevnov vicino a Praga. Tutti questi monasteri erano in Boemia (ora nella moderna Repubblica Ceca), ed è certo che il Codex Gigas è stato scritto da qualche parte in Boemia, ma non necessariamente a Podlažice, un piccolo e poco importante monastero. Con i suoi 92 centimetri di lunghezza, 50 di larghezza e 22 di spessore – misure che lo rendono il manoscritto più voluminoso del medioevo – e con un peso di 75 kg, la Bibbia del Diavolo fa parte della tradizione di Bibbie giganti, manoscritti molto grandi, spesso in un unico volume, che sono stati prodotti tra la seconda metà del XI secolo e la fine del XII. Alcuni di questi libri sono alti più di 70 centimetri. La loro dimensione manifesta l’importanza accordata alla Bibbia dai papi riformatori dell’XI secolo, determinati come erano a rafforzare la libertà della Chiesa e la sua indipendenza del potere secolare. Un ruolo centrale è stato assegnato alla Bibbia. Una leggenda riguardante la realizzazione della Bibbia del Diavolo racconta che sia opera del lavoro di un segretario – Herman il Recluso –con l’aiuto del diavolo stesso. L’origine della leggenda è sconosciuta, e anche se è chiaramente senza alcun fondamento nella verità, mostra come le enormi dimensioni del manoscritto così impressionante sia stato attribuito a un’origine soprannaturale. Il ritratto di Satana è la più famosa immagine nella Bibbia del Diavolo ed è la causa del soprannome del libro. Il Diavolo è raffigurato da solo, in un paesaggio vuoto, all’interno di una cornice formata da due grandi torri. Satana è accovacciato con le braccia conserte e ha solo quattro dita dei piedi. Indossa un perizoma di ermellino. L’ermellino è di solito associato con la regalità, e il suo uso è quello di sottolineare la posizione del Diavolo come il principe delle tenebre. Il ritratto serve a ricordare al lettore le realtà del peccato e del male. Una pagina con una rappresentazione della Città celeste e due pagine sono state deliberatamente volute per mostrare i vantaggi di una vita buona e gli svantaggi di una dissoluta.

La Bibbia del Diavolo è attualmente visibile nella mostra “Tesori” presso la Libreria Nazionale di Humlegården. In realtà – a parte l’immagine a tutta pagina del diavolo – la Bibbia del Diavolo non ha nulla di satanico. Metà del testo contiene l’Antico e il Nuovo Testamento. L’altra metà contiene la storia della guerra giudaica di Giuseppe Flavio, le etimologie di Isidoro di Siviglia, un testo di medicina medievale e la Cronaca boemiana di Cosma di Praga. La Bibbia del Diavolo non va confusa con un testo veramente satanico come la Bibbia di Satana, del fondatore del satanismo moderno Anton La Vey.

Giorgio Nadali