Velo integrale islamico vietato negli uffici pubblici

Niente velo integrale islamico negli uffici poubblici della Lombardia. Dal gennaio 2016 sarà vietato l’ingresso nelle strutture regionali e negli ospedali per chi indossa niqab e burqa. Lo aveva già annunciato il governatore della Lombardia, Roberto Maroni. La giunta lombarda ha modificato il regolamento di accesso agli edifici pubblici per motivi di sicurezza, in base alla legge nazionale. Il provvedimento è ssotenuto dalla Lega Nord, dopo gli attentati di Parigi.

La Sura 24,31 del Corano richiede che la donna si veli i capelli. Le nazioni più rigide a questo riguardo sono Arabia Saudita e Iran. La più libera è la Tunisia (velo non necessario). Si va dall’hijab (velo semplice tipo foulard) al niqab (velo nero integrale con fessura che lasciano intravedere solo gli occhi e con sportellino per mangiare. Va indossato solo in pubblico. Arabia Saudita, Yemen, Bahrain, Kuwait, Qatar, Onam, Emirati Arabi Uniti, Pakistan. Dalla pubertà (14 anni in su). Lo chador è invece il velo totale ma fa intravedere l’ovale del volto. Il burqa è il velo totale con una retina per vedere. Non si vedono nemmeno gli occhi. Si usa solo in Afghanistan. La polizia religiosa islamica è chiamata muttawia o muttaween. È il «Comitato per l’imposizione della virtù e l’interdizione del vizio». Opera in Iran contro le donne non velate bene e altre indecenze.
I tipi di veli, dal più coprente a quello più semplice, sono: Burqa. (Afghanistan e Pakistan). Mantello integrale, interamente coprente di colore blu o marrone. La donna può vedere solo grazie ad una piccola rete all’altezza degli occhi. Impossibile identificare i tratti somatici della persona. Ha
un prezzo molto basso. In uso negli harem del re Habibullah, poi diffusosi a tutte le donne dal 1950. Niqab (soprattutto Arabia Saudita). Interamente coprente di colore nero, composto da una tunica nera e un velo aggiuntivo che lascia scoperta solo una fessura per gli occhi. Per mangiare in pubblico la donna deve alzare leggermente il velo sul volto da sotto, sena scoprire altro. Va indossato con lunghi guanti neri sino al gomito. Khimar (Paesi Islamici teocratici). Velo integrale che lascia scoperto l’ovale del volto. Chador (Iran). Mantella di colore nero coprente sino ai piedi. Dal 1979 (rivoluzione islamica) le donne devono indossarlo quando escono da casa. L’ovale del volto è visibile. Shayla (India e Pakistan). Sciarpa rettangolare che avvolge la testa. Usata insieme alla tunica. Volto visibile. Al Amira. Velo composto di due pezzi usato insieme con un foulard che copre il collo e alla tunica. Volto visibile. Hijab. (Algeria, Tunisia, Marocco). Velo coprente testa e spalle con chiusura sul collo. Volto visibile Usato insieme alla tunica. Jibab. (Egitto, Marocco, Giordania, donne immigrate in Paesi occidentali). Abito simile a un impermeabile scuro che copre interamente il corpo. Usato insieme al khibab i cui lembi sono inseriti nel colletto dell’abito.

Giorgio Nadali


Nuova ricerca: Bambini religiosi, ma non più altruisti

Molte famiglie ritengono che la religione giochi un ruolo essenziale durante lo sviluppo morale dell’infanzia. Ma i figli di genitori religiosi possono non essere così altruisti come quei genitori pensano, secondo un nuovo studio internazionale condotto dall’Università di Chicago e pubblicato il 5 novembre 2015 su Current Biology. Un team di psicologi dello sviluppo guidato dal Prof. Jean Decety esaminato le percezioni e il comportamento dei bambini in sei paesi . Lo studio ha valutato la tendenza dei bambini a condividere – una misura della loro altruismo – e la loro tendenza a giudicare e punire gli altri per cattiva condotta. I bambini provenienti da famiglie religiose erano meno propensi a condividere con gli altri che erano bambini provenienti da famiglie non religiose . L’educazione religiosa è stata anche associata con più tendenze punitive in risposta a comportamenti anti-sociali. Lo studio dell’Università di Chicago ha preso in esame 1.170 bambini di età compresa tra 5 e 12 anni, provenienti da sei paesi – Canada, Cina, Giordania, Sud Africa, Turchia e Stati Uniti.

Fonte: http://www.sciencedaily.com/releases/2015/11/151105121916.htm


Germania. Donna muore durante esorcismo in hotel

Una donna di 42 anni, è morta a Francoforte (Germania) durante un rito esorcista praticato nella stanza di albergo dell’hotel Intercontinetal.
La morte è avvenuta per soffocamento, dopo che la donna era stata legata al letto e percossa per molte ore. Arrestate 5 persone sospettate di aver partecipato al rito, tutte sud-coreane. Tra i cinque sudcoreani arrestati con l’accusa di omicidio anche un quindicenne, figlio della donna, che gli investigatori ritengono possa aver preso parte alle violenze. Arrestato anche il figlio ventunenne e la figlia diciannovenne della vittima e un altro ragazzo di 15. La donna è stata picchiata duramente al petto e allo stomaco. Un asciugamano e un appendiabiti coperto con un panno sono stati posti sulla bocca della vittima per soffocare le sue urla. Il procuratore capo ha detto che la vittima era stata sottoposta ad un rituale che è durato almeno due ore. “Non ho mai visto niente di simile”, ha detto. L’Associated Press ha riferito che la polizia era stata allertata da un prete cattolico, ma l’agenzia di stampa tedesca DPA ha riferito che non è chiaro chi abbia trovato la vittima morta nell’hotel InterContinental Francoforte. La DPA detto che gli investigatori non sapevano a quale gruppo religioso i sospetti appartenessero. I cinque sospetti erano arrivati ​​a Francoforte circa sei settimane prima. Francoforte si trova nella diocesi cattolica di Limburg e funzionari hanno detto che il rito dell’esorcismo si è sempre svolto sotto la supervisione e con il permesso del vescovo.