Le dieci migliori immagini di Maria

 

  • Theotokos di Vladimir di Rublev (“Vergine della Tenerezza”)

Theotokos significa “Madre di Dio”. L’icona forse più importante della Vergine Maria, protettrice della Russia. Il quadro è tra i più copiati al mondo e oggetto di grande venerazione, utilizzato anche in grandi cerimonie di incoronazioni degli zar e elezioni di patriarchi della Chiesa russo ortodossa. Fu dipinto a Costantinopoli nel XII Secolo, anche se la tradizione vede nell’evangelista Luca il suo vero autore.  Misura 113.6 x 68 cm. È conservata nel più grande museo di belle arti russe: la Galleria Tret’jakov di Mosca. I russi chiamano l’icona con il nome di Vladimirskaya.

  • Panagìa Nikopòia

“La Vergine che dà la vittoria”. Fu una delle preziose opere ad essere portata nella basilica di San Marco a Venezia. Ben presto fu considerata protettrice della repubblica marinara. La Vergine siede sul trono e tiene in modo maestoso Gesù con due mani. Il nome dell’opera “panagìa” si riferisce anche al pane sacro “prosphoron”. Nella divina liturgia ortodossa viene benedetta una fetta triangolare in onore di Maria. La maggioranza delle chiese ortodosse dedicate a Maria si chiama panagìa.    

  • La Maestà (Duccio di Buoninsegna)

La Madonna che culla il bambino è materna e regale, circondata da una schiera di angeli e santi. Infatti il titolo completo dell’opera  è  “Maestà con venti angeli e diciannove santi”. Questa tempera su tavola è considerata l’opera più importante di Duccio di Buoninsegna (1260-1319). Alla base del trono è riportata in latino una preghiera: “Santa Madre di Dio sia causa di pace a Siena e sii vita a Duccio poiché egli così ti ha dipinta”. La pala della Maestà è dipinta anche sul retro dove sono dipinti scene della Passione di Cristo. Gli occhi pieni di dolore di Cristo incontrano quelli della Madre. L’opera è custodita nel duomo di Siena. Misura 4,26 m. x 2,11 m.

 

 

  • La Madonna della scala (Michelangelo Buonarroti)

Questo bassorilievo marmoreo (55,5 x 40cm.) è la prima scultura religiosa di Michelangelo Buonarroti(1475-1564) che realizzò quando aveva solo diciassette anni (1492). L’immagine di Maria che culla Gesù è profondamente materna. I cinque gradini visibili nell’opera sono simbolici. Sottolineano come attraverso la Vergine, Dio sia sceso nella condizione umana. Nei bambini che la circondano si possono intravedere figure angeliche. Per Michelangelo la Madonna con Gesù è presente in moltissime opere. Michelangelo si è ispirato per la Madonna della scala all’icona dipinta dal monaco siriaco Giovanni Climaco Klimax tou Paradeisou (Scala del Paradiso). È custodita nella Casa Buonarroti, a Firenze. Solo cinque anni dopo, a ventidue anni, Michelangelo raggiungerà l’apice con la splendida opera marmorea (174 x 195 x 69 cm.) della Pietà (1497-1499) che raffigura Maria che ha in braccio Cristo deposto dalla croce. È custodita nella basilica di San Pietro in Vaticano.

  • Pala dell’Assunta (Tiziano Vecellio)

Nella basilica veneziana di  Santa Maria Gloriosa dei Frari è custodita sull’altare maggiore una delle opere principali del Rinascimento, dipinta da Tiziano Vecellio (1480-1576) dal 1515 al 1518. È un enorme olio su tavola (6,90 m. x 3,60 m.). Testimonia la consacrazione della basilica alla Vergine. Raffigura Maria che ascende al Cielo per essere incoronata regina dell’universo. Nel dipinto di Tiziano, Maria è rappresentata come esempio perfetto di bellezza e purezza. La Vergine si trova sospesa tra la tensione del mondo terreno e lo splendore celeste. Spesso nelle raffigurazione antiche dell’Assunzione, la Madonna era raffigurata con lo sguardo rivolto in basso, verso il sepolcro vuoto di Cristo. In quest’opera invece Maria guarda verso la gloria celeste.  

  • Madonna dei pellegrini (Michelangelo Merisi da Caravaggio)

Maria è in piedi sulla soglia di una chiesa. Appare come una donna del popolo e i pellegrini a piedi nudi e sporchi appartengono alla classe povera. Caravaggio (1571-1610) amava la corrente pauperistica. La Madonna si offre a gente povera con i piedi sporchi, no ad un’aristocrazia. Caravaggio voleva esprimere la vicinanza di Maria ai pellegrini del suo tempo. Sia lei sia i pellegrini sono abbigliati con gli abiti popolari dell’epoca. La devozione dei pellegrini è ricompensata dalla visione di Maria. La Madonna indossa abiti con i colori blu e rossi (umano e divino). È un olio su tela (2,60 m. x 1,50 m.) del 1604 circa. È custodita nella Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio, a Roma.

 

  • Madonna di Kazan’ (Monaci ortodossi di Costantinopoli)

È una splendida icona ortodossa dell’XI secolo. Realizzata a Costantinopoli. Trafugata dai Tartari fu scoperta a Kazan’ (Russia) nel 1579. Molto venerata dai russi ortodossi. La leggenda vuole che sia stata Maria stessa a favorire il ritrovamento indicandone il luogo a Matrona, una ragazza alla quale apparve. Sino al 1904 fu custodita nel monastero ortodosso della Theotokòs (“Madre di Dio”) di Kazan’. Nel 1985 passò al santuario di Fatima (Portogallo). Nel 1993 fu donata al papa San Giovanni Paolo II che nel 2004 la donò ad Alessio II, patriarca ortodosso di Mosca. Oggi si trova nella chiesa ortodossa dell’elevazione della santa croce, che fa parte del monastero dove fu ritrovata, a Kazan’.

 

  • Icona della Theotokòs (Monaci ortodossi di Santa Caterina nel Sinai)

Nell’antichissimo monastero di Santa Caterina sul Monte Sinai (Egitto) questa icona di Maria del XIII secolo è stata realizzata (come molte icone) con rosso di uovo su tempera. Mostra la Madonna (Theotokòs) che china il capo verso Cristo con le mani tese in segno di supplica e di adorazione. La mano sinistra della Vergine è ben disegnata e dipinta con le dita affusolate. Il volto – soprattutto gli occhi – è secco e lineare. Le linee rosse disegnate sulle palpebre superiori e la punta del naso sono vezzi artistici per aggiungere vita e colore al viso. L’ icona è insolita perché ci sono quattro stelle sulla “maphorion”  (velo) viola di Maria; uno sulla sommità della testa e tre attraverso il seno, normalmente ce ne sono due. Misura 101.6 x 68.7 cm.

 

  • Incoronazione della Vergine (Lorenzo Monaco)

Enorme polittico di tempera e oro su tavola (5,06 x 4,48 m.) di Lorenzo Monaco (1370-1425) dipinto nel 1414.  La Vergine Maria viene incoronata in Paradiso da suo Figlio, mentre tutto intorno nel trittico si svolgono altri momenti importanti che vedono la presenza di Maria, come la natività e l’adorazione dei Magi. Il fondo oro rappresenta la santità. L’opera è affollata di santi di cui diciassette noti e altri tre indefiniti. Il blu è stato realizzato con la costosa polvere di lapislazzuli. Custodita nel Museo degli Uffizi a Firenze.


  • Madonna del libro (Sandro Botticelli)

Piccola tempera su tavola dipinta da Sandro Botticelli (1445-1510) tra il 1480 e il 1483. Misura 58 x 39,5 cm. Maria tiene in braccio il Bambino, che guarda la Madre. Si trovano in un angolo della stanza presso una finestra. Sotto di loro un libro che potrebbe essere il libro Horae Beatae Mariae Virginis, un libro di preghiere per i laici usato dal XIII al XVI secolo. Maria è assorta nella lettura del libro ed è vestita con un velo blu che ha i significati simbolici di purezza, paradiso e regalità. Il Bambino tiene in mano tre chiodi della croce e ha al polso la corona di spine come riferimento alla sua Passione.

        

Giorgio Nadali