Apparizioni. La Vergine di Cuenca (Ecuador)

Il 28 agosto 1988, alle quattro e trenta del mattino, Patricia Talbott (o Talbot) Borrero, di diciassette anni, terza figlia di genitori divorziati, vede la sua stanza riempirsi di «una luce brillante». Si nasconde sotto le coperte e poi osa guardarsi intorno. Vede «una bella signora dentro la luce» e sente dire: «Non temere, io sono la tua Madre del Cielo. Unisci le mani sul petto e prega. Prega molto per la pace nel mondo. Ti amo molto, piccola mia. Cambia. Prega molto per i sacerdoti, i religiosi, perché Satana sta cercando di tentarli con il peccato: la confusione sarà la sua principale provocazione. Desidero che tu, mia piccola figlia, […] che tu mi faccia un altare qui con dei ceri benedetti. Io sono la guardiana della fede e sarò sempre con te, […]». Patricia incrocia le braccia e comincia a recitare il Padre Nostro. «Non così, non così!» le dice l’apparizione, che le insegna a pregare dolcemente. Alla fine di questa preghiera l’apparizione se ne va. Patricia sente un «profumo di rose» attorno a lei. La famiglia Talbott allestisce un piccolo altare per la Vergine. Nei giorni seguenti ha luogo una seconda appone. Patricia tiene la testa rovesciata indietro e le braccia distese. Poco dopo, nella cattedrale di Quito, la Vergine le si mostra «come una silhouette». Il 7 ottobre 1988, verso le diciassette e trenta, a Città del Messico, in Piazza dello Zocalo, Patricia ha una nuova apparizione.

«È stato durante questa apparizione che l’ho vista per la prima volta come se fosse una persona reale, con un corpo, precisa Patricia. Prima, era una visione, oggi Ella mi ha parlato con una gran bella voce e mi ha detto: “Piccola mia, Sono contenta di vederti. Non avere paura”». La ragazza spiega che nel momento in cui si è inginocchiata davanti all’immagine sacra ha sentito dentro di sé «un grande pentimento per i suoi peccati». Patricia chiede alla Vergine perché non ha scelto una persona più intelligente e più santa di lei. «Gesù è un dottore che viene per guarire i malati», le risponde la Madonna. Patricia chiede un segno”. Qualche istante dopo, la sua compagna di viaggio, Bernardita Gerves, di ventinove anni, «vede» a sua volta. Alcuni minuti Più tardi, Patricia ha un’altra visione, quella di «bambini nudi di tutte le razze mondo: avevano delle plaghe su tutti i piccoli corpi e si trovavano in un grande campo da cui uscivano nuvole di fumo. La Vergine si mostra di nuovo e le prende le mani. «Sarà una prova della tua fede tu mi vedrai come prima, ma non mi potrai toccare. Prega molto per pace nel mondo […]. Sto per fermare la mano di mio Figlio: cambiate e convertitevi», sente dire la ragazza. Il giorno dopo nel Santuario di Nostra Signora di Guadalupe, Patricia ha una nuova apparizione non appena entra nella basilica. «La Vergine stava su una nuvola, scalza, con un velo azzurro che le copriva la testa e scendeva fino alle caviglie, poi portava un nastro rosso in alto sulla tunica bianca. Aveva dei grandi occhi a mandorla del colore del miele come la capigliatura che le spuntava dai lati del velo; il naso era piccolo e diritto, le labbra sottili ed il viso fine. La pelle era dorata. Portava una corona fatta di dodici stelle sospese intorno alla testa.

Le sue braccia erano tese in avanti e verso il basso e teneva un rosario nella mano destra che rimaneva sospeso all’estremità attorno alla croce tenuta, invece, nella mano sinistra. Il rosario era color «caffè» e la croce aveva sopra un Cristo in metallo», spiega Patricia. Un messaggio dice: «Pregate dicendo il rosario che è lo scudo contro il male. Portate lo scapolare ed esso vi proteggerà. Continuate a tenere in casa con voi il Cuore di Gesù che vi manterrà uniti e vi darà la pace. Fate penitenza e digiunate. Tramite la preghiera, riuscirete ad arrivare al Cuore di mio Figlio». Patricia va davanti alla tilma. Lì va di nuovo in estasi. «Mia piccola anima, le dice la Vergine, fra tre giorni ti rivelerò il grande segreto nel santuario della collina di Tepeyac. Metti in pratica ciò che dicono i miei messaggi e falli conoscere». Tre giorni più tardi, Patricia va in estasi nel luogo che le ha indicato la Madonna. «Mia piccola anima, questa sarà l’ultima volta in cui mi vedi: questo metterà alla prova la tua fede ma mi porterai sempre nel tuo cuore […] . Sto per rivelarti il mio grande segreto, che corrisponde a quello rivelato alla maggior parte degli altri veggenti; questo non lo puoi scrivere né lo puoi dire a nessuno finché non te lo ordinerò io […]. Rimetto nelle vostre mani la grande missione della conversione [ ]. Bambini miei, se vi convertite, il Cuore di mio Figlio si addolcirà [.. .]», sente dire la giovane donna. Poco dopo, a dispetto di qualsiasi aspettativa, arriva un’altra apparizione. Patricia riceve le seguenti parole: «Sono qui per rivelarti la data del grande castigo, quella che non potrai rivelare a nessuno». Ritornata a casa, Patricia informa il suo vescovo e poi organizza un gruppo di preghiera che si riunisce ogni sabato. Il 1 dicembre 1988, nella cappella del collegio dei domenicani di Cuenca, davanti al Santo Sacramento, Patricia sente una «brezza gradevole» e poi cade in estasi, con lo sguardo rivolto verso l’alto e la testa rovesciata all’indietro.

All’improvviso, prende un pezzo di carta su cui scrive questo messaggio senza neanche guardare il foglio: «Voglio che il rosario dell’8 dicembre venga recitato in un teatro aperto: fate in modo che questa cosa si sappia in tutte le parti del vostro paese. Coloro che hanno il rosario nel loro cuore avranno anche, allo stesso modo, l’impronta dell’amore di Dio». Il vescovo della diocesi ha autorizzato questa riunione, che si è svolta in una piazza nella quale Giovanni Paolo II aveva celebrato una messa nel 1985. Accorrono duemila persone. Il 24 dicembre, la Vergine sarebbe apparsa ad un amico di Patricia e avrebbe detto: «Amatevi come Lui ed io vi amiamo». Il 26 dicembre 1988, la Vergine chiede di allestire un «punto di raccolta e smistamento dei vestiti per i poveri». All’inizio di gennaio 1989, un messaggio annuncia «dieci giorni di tenebre». Nel giugno 1989, l’apparizione mostra a Patricia un luogo che ha scelto e che chiama «il Giardino della Vergine»: El Cajas, a 3.500 metri di altitudine. Le apparizioni pubbliche continuano a susseguirsi, a volte anche davanti a 100.000 persone. Il 16 luglio 1989, la Vergine appare accompagnata dagli arcangeli san Michele e san Raffaele e chiede delle preghiere per le anime del Purgatorio, per il Papa e per i sacerdoti. Il 5 agosto 1989, Patricia ha una visione del Cristo. Il 28 agosto, 6.000 persone si recano al «giardino di El Cajas» per una processione La Vergine appare a Patricia e le chiede che i fedeli si consacrino al Sacro Cuore di Gesù ed alla sua Immacolata Concezione il 7 settembre seguente.

Il 9 settembre e il 7 ottobre 1989, alcuni messaggi accennano ad una «terza guerra mondiale». Il 6 gennaio 1990, 10.000 persone si recano sul luogo. Nei giorni seguenti, molte immagini della Vergine e un crocifisso appartenente a Patricia, avrebbero versato delle «lacrime». In marzo totale, dal 28 agosto 1988 fino al 3 marzo 1990 Patricia sostiene di aver avuto 112 apparizioni della Vergine. Il 16 gennaio 1991 Patricia si è sposata con André ventidue anni. Mons. Andrés Vega Cordoba, di ventidue anni. Mons. Luna Tobar, vescovo della diocesi, rimane molto riservato. Ha chiesto a Patricia di non parlare più pubblicamente di quei fatti. Nel 1995, padre J. Teràn, rettore dell’università di Quito ha organizzato un simposio riguardo a questi avvenimenti, da quel momento in poi il vescovo ha ammorbidito la sua posizione.

Giorgio Nadali

(Giorgio Nadali, La Vergine di Cuenca, “Maria”, n. 2, 2015)