Esclusivo: Satana. Svelati alcuni suoi trucchi

 

SUPERBIA.  a) Non hai bisogno di Dio (Non pregare, non adorare Dio)    b) Non pentirti di nulla (Il peccato non esiste)

2) Dio ti toglie la libertà! Trasgredisci!   Falso. Gesù dice “La verità vi farà liberi”

3) Fai di te stesso il tuo Dio. “Fai ciò che vuoi” è il motto delle sette sataniche moderne

4) Il male è più forte del bene. Casa credi di fare? Falso! E’ l’amore che sostiene il mondo  ogni giorno. Il male fa solo più notizia, ma è molto meno diffuso del bene.

5) Cerca scorciatoie. Il furbo va avanti. L’onesto no. (in realtà è il vincente che non ha bisogno di scorciatoie disoneste per dimostrare quanto vale. Satana mi tratta da stupido, invece Dio mi stima ed è quindi esigente con me perchè mi ama. Satana vuole che tu rifiuti il tuo dovere e tutto ciò che ti parla di Dio. 

6) Non sperare e non sognare. Dio non si occupa di te e non ti ascolta! i tuoi errori sono irreparabili! Falso: “Cerca la gioia del Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore”.  Salmo 35,4

7)    Vuole che tu ti crei una tua morale che ti dà sempre ragione. (“Diventerete come Dio” è la tentazione originale ad Adamo ed Eva. Molto attuale. Stabilisci tu ciò che è bene e male, come ti piace. Quando l’uomo si sostituisce a Dio vuol essere lui il dio degli altri e nascono grossi problemi a livello sociale, storico e personale. L’uomo non rispetta le regole della Creato e la dignità dell’essere umano).

8)    Relativismo morale —> il bene e il male sono cose relative. Tu sei la fonte dei tuoi valori. La verità non esiste. Satana è “padre della menzogna”, quindi genera illusioni. Da ludos = gioco. Si prende gioco di te. Cerca diritti che non esistono! —> proliferazione di presunti diritti (aborto, suicidio, eutanasia, ecc.)

9)   Ama tutto ciò che è conto la vita. (Dio mi invita invece ad amare la vita in ogni caso e in qualsiasi situazione si presenti, sana o malata, felice o triste, voluta o non voluta. La mia e quella degli altri. Distorce la realtà e vuole che tu punti all’eccesso facendoti credere che non puoi divertirti senza emozioni dannose (droga, alcol, ecc., roba da perdenti, insomma)

10)  Cerca qualcosa che prenda il posto di Dio nella tu a vita —> Idoli moderni! Potere, denaro, sesso senza amore vero, usati come idoli, come droghe che ti rendono schiavo 

11)  Non perdonare e non chiedere mai perdono. E’ da deboli. Falso: Il vero uomo e la vera donna sanno chiedere scusa quando sbagliano, senza abbattersi e sanno perdonare quando è necessario.

12) Suggestiona i tuoi sensi per allontanarti dalla realtà. Ti fa credere che il piacere dà sempre la felicità. (Invece ci sono piaceri che ti rovinano o ti allontanano dagli altri, rendendoti solo —> droga, alcol, sesso egoistico). non ti rendono felice. Solo Dio dà la pace del cuore. L’inquietudine non viene da Do, ma da Satana. Satana vuole che tu no sia un vero uomo o una vera donna. Ti vuole bestia!

13) Ti suggestiona in modo che tu cerchi la tua gloria e non Dio. Superbia. Invece cercando Dio tu realizzi ciò che non oseresti neppure immaginare. Oppure Satana ti abbatte affinché tu non realizzi ciò che Dio ha pensato di grande per te.

 14)               Mischia verità e falsità per confonderti le idee

 

ANTICO TESTAMENTO

 

1)      La tentazione originaria del peccato è “Fai ciò che vuoi”, cioè mettiti al posto di Dio. Non a caso questo è anche il motto del satanismo moderno, fondato a San Francisco nel 1966 da La Vey.

 2)     Analizzando il brano della tentazione di Adamo e Eva emerge un altro aspetto della tentazione: “Dio è un bugiardo e vuole limitare la tua libertà. Usa la tua libertà senza limiti morali”.

 3)     Un’altra tentazione base del maligno è questa: “Tu sei il dio di te stesso”. La madre di tutti i peccati è quindi la SUPERBIA.

 4)    Un’altra tentazione fondamentale è questa: “Il male è più forte e seducente del bene”.

 5)    Satana confonde l’uomo sul bene e sul male. Non esistono tentazioni che non siano attraenti. Solo con la Parola di Dio posso smascherare gli inganni diabolici, andando a rileggere quello che veramente Dio vuole da me, per la mia felicità.

 

6)  Nella Bibbia il male è il peccato. La sua conseguenza è la morte. « Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi […]. La morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo » (Sap 1,13; 2,24). Il peccato originale è l’inclinazione naturale che l’uomo ha verso il male. Il male è danneggiare se stesso e gli altri scegliendo una strada più facile in tantissime situazioni della vita.

 7)  Secondo la fede dei cristiani, questo mondo è stato « creato » ed è « conservato nell’esistenza dall’amore del Creatore »; questo mondo è « certamente posto sotto la schiavitù del peccato, ma liberato da Cristo crocifisso e risorto, con la sconfitta del maligno… ».

      8)    Il racconto della caduta (Gn 3) utilizza un linguaggio di immagini, ma espone un avvenimento primordiale, un fatto che è accaduto all’inizio della storia dell’uomo.  La Rivelazione ci dà la certezza di fede che tutta la storia umana è segnata dalla colpa originale liberamente commessa dai nostri progenitori.

9)         La caduta degli angeli

Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c’è una voce seduttrice, che si oppone a Dio,  la quale, per invidia, li fa cadere nella morte.  La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo.  La Chiesa insegna che all’inizio era un angelo buono, creato da Dio. « Diabolus enim et alii dæmones a Deo quidem natura creati sunt boni, sed ipsi per se facti sunt mali – Il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi ». La Scrittura parla di un peccato di questi angeli.  Tale « caduta » consiste nell’avere, questi spiriti creati, con libera scelta, radicalmente ed irrevocabilmente rifiutato Dio e il suo Regno. Troviamo un riflesso di questa ribellione nelle parole rivolte dal tentatore ai nostri progenitori: « Diventerete come Dio » (Gn 3,5). « Il diavolo è peccatore fin dal principio » (1 Gv 3,8), « padre della menzogna » (Gv 8,44).

10)          La potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l’edificazione del regno di Dio. Sebbene Satana agisca nel mondo per odio contro Dio e il suo regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione causi gravi danni – di natura spirituale e indirettamente anche di natura fisica – per ogni uomo e per la società, questa azione è permessa dalla divina provvidenza, la quale guida la storia dell’uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma « noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio » (Rm 8,28).

11)     La prova della libertà

Dio ha creato l’uomo a sua immagine e l’ha costituito nella sua amicizia. Creatura spirituale, l’uomo non può vivere questa amicizia che come libera sottomissione a Dio. Questo è il significato del divieto fatto all’uomo di mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male, « perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti » (Gn 2,17). « L’albero della conoscenza del bene e del male » (Gn 2,17) evoca simbolicamente il limite invalicabile che l’uomo, in quanto creatura, deve liberamente riconoscere e con fiducia rispettare. L’uomo dipende dal Creatore, è sottomesso alle leggi della creazione e alle norme morali che regolano l’uso della libertà.

 12)  Il male è la disarmonia. Nel racconto di Adamo ed Eva la vergogna “(si accorsero di essere nudi”), la paura (“si nascosero”)., le accuse reciproche tra Adamo ed Eva, iniziano dopo e in conseguenza del peccato. Il peccato non rende mai sereni.

 

NUOVO TESTAMENTO

 1)  Ci sono 7 episodi di possessione diabolica nei Vangeli. Gesù fu il primo esorcista.

 2)  Con la venuta di Cristo il male non ha più l’ultima parola. Il forte è vinto dal più forte. Dio permette il male, ma questo ha un tempo limitato. Cristo ha vinto la morte e Satana, a causa del quale la morte è entrata nella storia umana. Questo ci apre alla speranza cristiana che tutto è sotto controllo e che il male non è una realtà ultima e definitiva, grazie a Cristo.

 3)  Gesù dà il potere di esorcizzare ai discepoli. “Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome” (Lc. 10, 17). Questa autorità appartiene oggi ai successori degli apostoli, cioè ai Vescovi. Ogni vescovo può esorcizzare o dare l’autorità di farlo ad alcuni sacerdoti scelti che fanno parte del “Collegio degli Esorcisti” presente in ogni Diocesi.  Ogni battezzato ha ricevuto al momento del battesimo un esorcismo ordinario.

 4)  La peggiore possessione non è quella rarissima del corpo, ma quella molto diffusa del cuore. Solo quest’ultima può portare alla dannazione eterna nell’inferno, “nel fuoco eterno preparato per Satana e per i suoi angeli” Mt 25, 31-41. E’ la “possessione” di tante persone che nella vita hanno degli idoli che prendono il posto di Dio (potere, denaro, sesso, lavoro, successo) e che sono disposte a tutto per ottenerli, facendo del male agli altri.

 5)  Le norme morali servono a rispettare la libertà e la dignità di tutti, anche dei più deboli. Senza di queste avremmo una società basata esclusivamente sulla violenza del più forte.

 6)  L’uomo tende ad autogiustificarsi e se non si confronta col bene assoluto (Dio) e la sua natura, perde la coscienza del bene e del male. Ecco perché alcune persone fanno del male e ono convinte che non sia un male. Si autogiustificano per superbia. La loro coscienza è danneggiata dalla loro superbia e per l’abitudine al peccato. Se il peccato nono viene mai confessato e non viene mai chiesto il perdono di Dio e del prossimo, la coscienza viene danneggiata gravemente.

Giorgio Nadali


Inferno. Facile o difficile?

di Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

«Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli». (Matteo 25,41). Sono le parole di Cristo riguardo la minaccia della dannazione eterna. Tra le più dure pronunciate  da Gesù nei Vangeli. Cosa hanno fatto le persone nella narrazione evangelica? Hanno fallito o rifiutato tutte le occasioni di amare disinteressatamente il prossimo. Qualcuno parla però della teoria dell’”Inferno vuoto”. Cos’è? E’ la tesi di un grande teologo e cardinale svizzero scomparso nel 1988. Hans Urs von Balthasar. La tesi di von Balthasar afferma che sperare la salvezza eterna di tutti gli uomini non è contrario alla fede. Essa si avvale dell’autorità di alcuni Padri della Chiesa, tra i quali Origene e Gregorio Nisseno, ed è condivisa da diversi teologi contemporanei, tra i quali Jean Daniélou, Henry de Lubac, Joseph Ratzinger – l’attuale Papa –  Walter Kasper, Romano Guardini. Da scrittori cattolici come  Paul Claudel, Gabriel Marcel e Lèon Bloy. La Chiesa afferma che chi muore in peccato mortale non si salva, ma non dice se questo sia mai avvenuto. Difatti non ha mai fatto nomi di dannati, come invece si è permesso di fare Dante Alighieri – secondo il suo parere – nella Divina Commedia. E tra questi ben 6 papi! Niccolò III (Giovanni Gaetano Orsini, 1277-1280), posto nella terza bolgia dell’ottavo girone, con i simoniaci (venditori di cose spirituali) insieme a Bonifacio VIII (Benedetto Caetani, 1294-1303), papa Clemente V (Betrand de Gouth, 1305-1314), Bonifacio VIII è citato anche nella bolgia VIII per i consiglieri fraudolenti insieme a papa Silvestro I (314-335). Nel sesto cerchio vi è papa Anastasio II (496-498) con gli eretici. Infine il papa dimissionario Celestino V (Pietro Angeleri, 1294)  nell’antinferno con gli ignavi. La Chiesa lo ha invece dichiarato santo. Ma torniamo al peccato mortale. Scrive San Tommaso d’Aquino: «Quando la volontà si orienta verso una cosa di per sé contraria alla carità, dalla quale siamo ordinati al fine ultimo, il peccato, per il suo stesso oggetto, ha di che essere mortale… tanto se è contro l’amore di Dio, come la bestemmia, lo spergiuro, ecc., quanto se è contro l’amore del prossimo, come l’omicidio, l’adulterio, ecc… Invece, quando la volontà del peccatore si volge a una cosa che ha in sé un disordine, ma tuttavia non va contro l’amore di Dio e del prossimo — è il caso di parole oziose, di riso inopportuno, ecc. —, tali peccati sono veniali».

Per il peccato mortale occorrono 3 (difficili) condizioni: Piena avvertenza (mi rendo pienamente conto di ciò che faccio), Materia grave (contro uno dei Comandamenti), Deliberato consenso (il mio atto è assolutamente libero da qualsiasi condizionamento). Condizioni difficili da soddisfare umanamente tutte insieme. Quanti sanno quello che fanno? Difatti dalla croce Gesù pregò: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34) lasciando intendere che in molti manca la piena avvertenza. Si parla di dannati in una parabola (il ricco stando nell’inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui) in Luca 16,23, ma non di dannati reali. Mentre il primo beato reale è un malfattore che si converte (Luca 23,43). Siamo noi in realtà che vorremmo un “vendetta” divina, ma Dio è amore. «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?» (Luca 9,54). Difatti – come dice il Vangelo –  Gesù si voltò e li rimproverò. Von Balthasar ricorda di non confondere speranza e conoscenza. Sperare nella apokatastasis – la salvezza di tutti – non vuole dire sapere se l’inferno sia vuoto o no. La possibilità dell’Inferno è però una conseguenza della libertà umana. O l’uomo è libero – e quindi può anche dannarsi – o non è libero. Scrive il cardinale Biffi: «La concreta possibilità della dannazione è necessaria, se si vuol continuare ad ammettere la libertà creata nella sua vera essenza. La libertà dell’uomo non può ridursi alla possibilità di scegliere tra un luogo e l’altro di villeggiatura o tra una cravatta a righe e una cravatta a pois; e neppure di scegliere la moglie o il partito politico: la nostra libertà, nel suo significato più profondo, è la spaventosa e stupenda prerogativa di poter costruire il nostro destino eterno. Per non essere puramente nominale, questa prerogativa deve necessariamente includere la reale e concreta possibilità di decidere per la perdizione. Come si vede, il mistero della dannazione è essenzialmente connesso col mistero della libertà, che è forse l’unico vero mistero dell’universo creato». Nell’Islam Allah descrive in modo raccapricciante gli orrori dell’inferno – acqua bollente, scudisci di ferro (vv. 19-22). Secondo un hadith, Maometto dice che ogni mille persone, 999 saranno mandate all’inferno. In quel Giorno, Adamo chiederà ad Allah: “O Allah! Quanti sono i dannati al Fuoco?” Allah risponderà: “Da ogni migliaio, togline nove-cento-novanta-nove”. Maometto spiegò che quell’unica persona salvata sarebbe stata un Musulmano, dicendo ai suoi compagni: “Gioite per le buone notizie; una persona sarà delle vostre e mille di Gog e Magog”. Noi crediamo in un Dio più misericordioso: Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio». (Marco 10,26-27) Dio non può che amare.

Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it