I valori cristiani. 3. La verità

Al secondo posto per i valori più odiati da Satana, dopo la carità (l’amore). Non a caso il diavolo è “padre della menzogna”, come lo chiama Gesù (Giovanni 8,44). Infatti è impossibile amare nella falsità e nell’inganno. Giovanni nella sua prima lettera ci dice: “Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità” (1 Giovanni 2,21). Cristo stesso si definisce “Verità” (Giovanni 14,6) e raccomanda che “sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno” (Matteo 5,37). In sostanza, niente compromessi sulla verità, niente giri di parole o abili manipolazioni per far credere autentica e buona qualcosa che non lo è affatto. Ciò che è vero è anche buono e bello. Solo la verità rende liberi (Giovanni 8,32), come ricorda Gesù, perché “chiunque commette il peccato è schiavo del peccato” (Giovanni 8,34).

Pilato chiede «Che cos’è la verità?» e questa domanda è sempre molto attuale. Da un punto di vista filosofico la verità è ciò che corrisponde alla natura di una cosa e quindi è anche il bene. Ad esempio, se un paio di occhiali è privo di una stanghetta o di una lente non è autenticamente un paio di occhiali, è rotto, e quindi è male. Va riparato infatti. La natura di un occhiale è di avere due stanghette e due lenti integre. Per le cose è facile intuire quale sia il bene e la verità. Più difficile è per la natura umana. Ma fino ad un certo punto, se riflettiamo. Avere un braccio solo è male, ma non è certamente una colpa. Questa esiste solo quando io sono il responsabile della falsità, del male. Ad esempio: a chi piace ricevere offese? A nessuno. Va da sé che un’offesa è sempre male, perché ferisce chi la riceve e non fa onore a chi la pronuncia perché l’autocontrollo ci rende più… umani, appunto. A chi piace non essere amato da nessuno? A parte i casi psichiatrici, a nessuno. Quindi non volere amare e centrarsi solo su se stessi è male.

L’egoismo è male, non perché lo dice una religione, ma perché si oppone alle esigenze della natura umana. La psicologia conferma che la mancanza di oblatività è una forma patologica, fuori dal “normale”, (psicopatia) perché l’essere umano è un essere sociale e la mancanza di empatia (mettersi nei panni degli altri) è male. Quindi ha bisogno di amare e di essere amato, se vuole essere felice. Questa è la verità sull’uomo. È possibile andare liberamente contro questa natura, ma c’è un prezzo alto da pagare. Non è possibile infatti essere felici e andare contro la propria natura umana. Abraham Maslow ha identificato cinque bisogni naturali (posti su di una piramide immaginaria, dal più basso al più alto), che se non sono soddisfatti nel rispetto degli altri, portano alla frustrazione. È logico che la frustrazione sia sempre male e non piace a nessuno perché rende infelici.

I bisogni sono: Fisiologici (mangiare, bere, sesso, sonno); Sicurezza (morale, sociale, salute, occupazione); Appartenenza (amicizia, affetto familiare, intimità sessuale); Stima (autostima, autocontrollo, realizzazione, rispetto reciproco, stima degli altri nei nostri confronti); Autorealizzazione (moralità, spontaneità, creatività, accettazione, assenza di pregiudizi, realizzazione dei propri progetti). La verità sull’uomo e quindi ciò che è bene o male è stabilita prima di tutto dalla sua natura. Nei Comandamenti divini della religione giudaico cristiana non vi è nulla che sia contro natura. Osservarli vuol dire essere più felici ed essere più uomini o donne. A partire dal bisogno di infinito (Dio, primo Comandamento) sino ala lotta contro l’avidità che genera molti crimini (Non desiderare la roba d’altri). Gesù dice: ”c’è più gioia nel dare che nel ricevere” (cf. Atti 20,35). Non è un’affermazione valida solo per i cristiani e nemmeno solo per i credenti. Solo donando io scopro quanto valgo. A ricevere sono capaci tutti, anche gli idioti.

Nella dichiarazione universale dei diritti umani c’è molto riguardo la verità sull’uomo. Non è legata ad una dottrina religiosa, anche se nasce in una cultura (giudeo cristiana) che rispetta il diritto naturale, prima ancora dei dettami divini. La Parola di Dio si inserisce semplicemente su una natura già scritta dal Creatore nel cuore dell’uomo. Il fatto che devo amare se voglio essere felice è un Comandamento che trovo già dentro di me e vale per chiunque su questa Terra. L’articolo 1 della Dichiarazione recita: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Non dice “se vogliono”, dice “devono”. Inoltre, si parla di “fratellanza”, non di semplice “tolleranza”. È una dichiarazione laica, non religiosa, ma dice molto sulla verità scritta nel cuore umano dalla mano divina. Il male è assenza di verità e di bene. È falsità. Rende schiavo l’uomo. Ecco perché la verità lo rende libero. E soprattutto lo rende più uomo. Per un cristiano poi la fede è autentica se porta ad amare: “Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità” (1 Giovanni 3,18).

Giorgio Nadali