La spiritualità del successo personale contro le chiese pro-sfiga

La teologia della prosperità insegna che Dio ci vuole vincenti. Sempre. Non è male chiedere a Dio benessere e prosperità, anche economica. Una dottrina in contrasto con chiese cristiane (come quella cattolica) che insegnano (solo a parole) un concetto falsato di povertà. Pauperismo cristiano minimalista. La povertà è in realtà il distacco del cuore dalle cose materiali, non la miseria e la mediocrità. “Beati i poveri in spirito”. Se un uomo o una donna hanno successo – guadagnano molto e con questo denaro danno lavoro ad altri e fanno del bene, Dio è molto felice di questo. Aspetta solo che chi ha fede Gli chieda la stessa cosa per ricolmarlo del suo favore e aprirgli porte che sono impossibili agli uomini… Inaudito? No. Fede!

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Nella foto: i Pastori Joel e Victoria Osteen di Lakewood Church, Houston. La Chiesa che punta tutto sul messaggio cristiano di gioia e prosperità materiale e spirituale: Dio ci vuole vincenti

La gente è molto timida con Dio. Qualcuno le ha insegnato a non infastidirlo troppo. A tenere un basso profilo. Si ha come il timore di una preghiera “spudorata”. Anni di educazione religiosa ci hanno abituato a domandare a Dio il minimo indispensabile. “Signore, aiutami a tirare avanti”. Non è un a preghiera sbagliata. È una preghiera che limita Dio. Per le cose ordinarie non c’è bisogno di un intervento divino. Nessuno ci ha mai insegnato a pregare in grande. Ad un grande Dio si chiedono cose grandi. Non è spudoratezza. È fede. Cosa vuol dire cose grandi? Vuol dire credere sul serio che a Dio nulla è impossibile (Luca 1,37) e credere nel suo amore che vuole donarci molto di più di quanto noi stessi osiamo sperare. Prova a pensare ad un sogno che ritieni irrealizzabile per la tua vita. Ecco, Dio vuole donarti ancora più di quello. Lo crediamo? Molti non lo credono affatto perché sono stati educati ad una fede mediocre. Pensano che ciò che hanno (e sono) sia già il massimo che Dio ha voluto per loro. Pensano che Dio non possa volere il nostro successo o – peggio ancora – che non abbia nulla a che fare con esso. Anzi, il successo personale è quasi un peccato. Meglio essere mediocri per essere bravi cristiani. Invece, è un peccato proprio credere questo. Perché l’uomo vivente è la gloria di Dio e ciò che Dio vuole donarci di grande e “impossibile” è un segno agli altri del suo amore e della sua potenza. Non si dà una grande testimonianza andando in giro a testa bassa facendo credere al mondo che la tua fede in Cristo è quella della rassegnazione e del tirare a campare. Un peccato contro lo Spirito Santo. Un peccato anche di ignoranza. La Parola di Dio dice: «cerca la gioia del Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore» (Salmo 36,4). I desideri del tuo cuore… Anche materiali, sì, sì! Salute, successo, denaro. L’essere umano è fatto per il bello e il buono, non per il mediocre e per la miseria. A nessuno piace la miseria. Di sicuro non a un Padre per i suoi figli.

“Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai” (Giosuè 1,8)

Non barare. Tanto Dio vede già i tuoi desideri, anche se non vuoi presentarglieli. Ora, qualcuno ti ha fatto credere che nessuno di questi desideri da presentare a Dio possa essere di natura materiale. Si confonde il benessere, anche economico con il materialismo (che è l’adorazione delle cose materiali). Invece Gesù ha incluso anche il pane quotidiano nelle richieste del Padre Nostro e il considerare la materia come impura è sconfinare in una filosofia che nulla ha a che fare col Cristianesimo. È gnosticismo. Eresia. Corpo, materia, esigenze terrene, benessere, successo, sesso, piacere e denaro non sono affatto cose “demoniache” in quanto tali, per il Cristianesimo. Sempre a patto di non confondere la fede con la bigotteria, ma Gesù aveva parecchio da ridire su quella dei “puri” Farisei del suo tempo.

Il cuore è il centro di tutto. Il Buon Samaritano era un ricco mercante generoso. E quelli che non si sono fermati a soccorerlo erano gli addetti al culto: un levita e un sacerdote del tempio giudaico.

Probabilmente la maggioranza si ricorda il detto popolare «il denaro è lo sterco del diavolo» e le dichiarazioni di Gesù contro la ricchezza: «è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli» (Luca 18,25), «vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi» (Luca 18,22). Si confonde il voto di povertà con il valore della povertà valido per ogni cristiano. In base alla visione cattolica molti si sono fatti l’idea che il Cristianesimo odii il benessere e il successo personali. Si confonde il potere con l’arroganza e il successo con la prevaricazione. In realtà Gesù mette in guardia dalla ricchezza economica che – quando è abbondante – può facilmente può prendere il primo posto nel cuore della persona e sostituirsi a Dio. Per cui si confonde il valore della povertà evangelica con la miseria o la mediocrità e si crede che Dio voglia il minimo indispensabile per noi, non il massimo possibile. La povertà è in realtà l’uso dei beni materiali con distacco in modo da non renderli un idolo. Il povero del Vangelo non è un pezzente. È la persona che sa godere dei suoi beni senza che questi prendano il posto di Dio nella sua vita. Per cui non vi è nulla di male a chiedere a Dio una casa migliore, anzi, una casa decisamente molto bella o una professione di successo. Dio può aprire delle porte che agli uomini sono impossibili. Ma il limite di tutto ciò è proprio la fede di chi prega. Se chiedi a Dio di tirare a campare sino a fine mese, questo otterrai. Il fatto è che Dio vuole e può molto di più per noi. Ma siccome non lo crediamo, non lo preghiamo neppure e di conseguenza non lo otterremo mai. E la frase d Gesù «Tutto è possibile per chi crede» (Marco 9,23) rimane una bella teoria spirituale che ben poco ha a che fare con la nostra vita concreta di ogni giorno. C’è una falsa vergona religiosa nei confronti di un Padre che – come ogni padre – vuole il massimo per ogni singolo figlio e ha desideri e progetti di abbondanza per ognuno, non certo di mediocrità. Come dire, Dio ci vuole sfigati… Per cui dico la mia preghierina banale. Fammi tirare a campare come posso. Poi vado a giocare a Superenalotto e quant’altro. Mi vergogno di chiedere a Dio il successo e il benessere. Meglio chiederlo alla dea fortuna pagana, no?

La teologia della prosperità (a volte indicata come il Vangelo della prosperità o il Vangelo della salute e del benessere) è una dottrina religiosa cristiana secondo cui Dio vuole benedire la vita dei cristiani sia in senso spirituale, sia materiale ed economico. Basata su interpretazioni della Bibbia, spesso con enfasi sul Libro di Malachia, la dottrina considera la bibbia, un contratto tra Dio e gli esseri umani: se questi hanno fede in Dio, Egli garantirà le sue promesse di sicurezza e di prosperità. Riconoscere queste promesse con fede permette a Dio di ricolmare il fedele con le sue benedizioni. I fautori insegnano che questa dottrina è un aspetto del percorso di dominio cristiano sulla società, sostenendo che la promessa di Dio di dominio in Israele si applica ai cristiani di oggi. La dottrina pone l’accento sull’importanza della crescita personale, proponendo che è  volontà di Dio che il suo popolo sia felice. L’espiazione (riconciliazione con Dio) è interpretata come alleviamento della malattia e della povertà, viste come maledizioni a causa della mancanza di fede.

Negli anni cinquanta del XX secolo la teologia della prosperità si è sviluppata negli Stati Uniti, anche se i commentatori hanno collegato le origini della sua teologia al movimento del New Thought (Nuovo Pensiero). La teologia della prosperità ha visto un’ulteriore diffusione negli anni Ottanta del XX secolo col il tele-evangelismo statunitense. Negli anni novanta e duemila, fu adottato da influenti leader del Movimento carismatico e promosso da missionari cristiani in tutto il mondo, portando a volte alla creazione di mega-chiese. Le figure prominenti nello sviluppo della teologia della prosperità sono E. W. Kenyon, Oral Roberts, A. A. Allen, Robert Tilton, T. L. Osborne, John Osteen, Kenneth Copeland, Kenneth Hagin. I principi della teologia della prosperità sono ecumenici. Nascono in ambiente protestante, ma qualunque delle cinquemila Chiese cristiane può accettarli, anche se con accenti diversi. Sono quindi validi anche per la Chiesa cristiana più grande, quella cattolica… che però a livello teorico odia la ricchezza. Poi, in pratica conosce cardinali che danno l’esempio con ricchezze da mille e una notte e un patrimonio immobiliare planetario che solo a Roma ammonta a 10 miliardi di Euro. Negli Stati Uniti le entrate annuali sono di 171 milioni di Euro di cui solo il 2,7% dedicato alla beneficenza. Nello Stato del Vaticano su 10 Euro che entrano 2 sono devoluti alla beneficenza e 6 servono a sanare i contri in rosso della curia romana.

Le Chiese in cui è insegnato il Vangelo della prosperità sono spesso non-confessionali e solitamente dirette da un unico pastore o da un leader, anche se alcuni hanno sviluppato delle reti “multi-chiesa” che hanno somiglianze in varie denominazioni. Queste chiese in genere dedicano molto tempo ad insegnare la fede in una prospettiva di discorso positivo. La fede è in sostanza positività verso la vita – dono di Dio – non rassegnazione passiva. La più grande, importante e nota in tutto il mondo è Lakewood Church di Houston, Texas (USA). Le Chiese della prosperità spesso predicano riguardo a responsabilità finanziarie del fedele verso la congregazione, anche se alcuni giornalisti e accademici hanno criticato la loro predicazione in questo settore come ingannevole. La Teologia della prosperità è stata criticata dai leader di movimenti pentecostali e carismatici, e da altre confessioni cristiane.

La teologia della prosperità insegna che i cristiani hanno diritto al benessere perché la realtà fisica e quella spirituale sono viste come una realtà inscindibile. Questo è interpretato come salute fisica e prosperità economica. Il diritto proviene dal patto tra Dio e Abramo (padre delle tre religioni monoteiste). La prosperità non è solo economica. E’ salute, soddisfazione, creatività, successo, relazioni vincenti… Gli insegnanti della dottrina si concentrano sulla realizzazione personale, promuovendo una visione positiva dello spirito e del corpo. Essi sostengono che i cristiani hanno avuto potere sopra la creazione perché sono fatti a immagine di Dio e insegnano che la fede positiva permette ai cristiani di esercitare il dominio positivo sulla realtà circostante. La povertà e la malattia sono espresse come maledizioni che possono essere eliminate da una giusta disposizione di fede. Vi sono, tuttavia, alcune chiese della prosperità che cercano un paradigma più moderato o riformato di prosperità. Kirbyjon Caldwell, pastore di una mega-chiesa metodista, supporta una teologia della vita prosperosa affermando che la prosperità è accessibile per tutti, come un percorso di lotta contro la povertà. Il problema è che nel mondo si combatte la povertà, mentre in Italia si combatte la ricchezza. E indovinate da che pulpito viene la predica?

La stessa croce di Cristo appare una sconfitta al mondo. Il Venerdì Santo è la sconfitta. Tuttavia dopo solo due giorni Cristo vince la morte. La Domenica di Pasqua è il successo della vita che vince la morte. È il successo dell’amore di Dio sul peccato dell’uomo. Dio ci vuole vincenti come lui, non ci vuole perdenti depressi e rassegnati. Molte Chiese dovrebbero riscoprire la gioia contagiosa di essere cristiani. Essere seguaci di Cristo vuol dire sì prendere la croce per seguirlo, ma non vuol dire vivere una vita depressa tantomeno una vita stoica di privazioni. Lo stoicismo non è Cristianesimo. Se sei Francesco d’Assisi e vuoi abbandonare il tuo padre ricco per piacere di più a Gesù è una tua idea, ma non è necessaria per la fede in Cristo. Potevi fare molto bene anche da ricco.

L’idea di fondo è tipicamente quella cattolica. La croce di Cristo non è sufficiente. Se voglio salvarmi devo compiere delle opere, aggiungere santi, madonne, intercessioni, purgatori, auto flagellazioni, apparizioni, reliquie, digiuni, penitenze e indulgenze, perché… Gesù Cristo non basta. Invece l’adesione a Cristo è ciò che mi salva. Punto. Non è merito mio e non posso aggiungervi nulla. La salvezza è un dono. Le opere sono l’adesione di fede. E non è poco. 

Forse è bene ricordare che Cristo godeva pienamente della vita terrena, in tutto fuorché nel peccato. Mentre secondo un papa cattolico – Gregorio Magno – «Il piacere non può essere mai senza peccato». Ovviamente l’hanno fatto santo. Cristo il primo miracolo lo fa mentre si sta divertendo a una festa di nozze con amici a Cana di Galilea, bevendo vino e probabilmente cantando e danzando. Più tardi sarà accusato malignamente di essere un “beone” e un “mangione” (Matteo 11,16-19).

Una figura notevolmente diversa dal primo Buddha storico, Siddharta Gautama, che va a meditare sotto l’albero Bodhi, rinunciando a tutto. Insegnerà che la  vita è «tutto è dolore», dal quale si esce «eliminando qualsiasi desiderio». Troppa predicazione cristiana ha spinto l’acceleratore sulla rinuncia, sulla criminalizzazione del desiderio in quanto tale e del piacere. Secondo la fede cristiana il piacere e il desiderio non sono sinonimi di peccato. Dio non vuole l’uomo depresso e triste. Il Vangelo è gioia e Cristo dimostra che si può godere pienamente della vita, senza peccare. Dopotutto Cristo nel Vangelo dice: «Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Giovanni 15,11). La ricchezza economica personale (da condividere con chi ha più bisogno) è interpretata nella teologia della prosperità come una benedizione di Dio, ottenuta attraverso un fede positiva.

L’insegnamento della teologia della prosperità sul professare positivamente la propria fede deriva dalla Sacra Scrittura. La Bibbia è vista come un contratto di fede tra Dio e i credenti; Dio è fedele e giusto, così i credenti devono rispettare il loro contratto per ricevere le promesse di Dio. Questo porta a una credenza nella confessione positiva. Secondo tale dottrina i credenti possono pretendere da Dio, qualunque cosa essi desiderino semplicemente pronunciando parole di fede sulla propria vita. E questa è decisamente una grande fede! Fai come me. Prega ogni giorno Dio di ricolmarti – lo ripeto: ricolmarti – del suo favore e della sua benedizione. Prega per cose “grandi” nella tua vita, che ti sembrano impossibili.

Giorgio Nadali


Sessualità & Religioni. 3. Magia rossa d’amore nel Buddhismo tantrico

Vuoi trovare un’amante passionale e fedele? I rituali di magia rossa del Buddhismo

tantrico Vajravana ti aiutano a trovare una yaksini. Grazie alla dea Kurukulla.

Provare per credere…

 

La magia amorosa buddhista consiste in metodi per sedurre un amante mediante rituali. Il Buddhismo, una tradizione nota per i suoi ideali di rinuncia e libertà dal desiderio, crea un posto per questo tipo di magia nel corso del suo sviluppo storico. Attraverso i secoli, i religiosi buddhisti hanno adottato e adattato tecniche rituali e magiche dall’ampio retroterra culturale nel quale si muovevano.
Perennemente in evidenza vi sono i rituali di guarigione, protezione, e abbondanza materiale. La magia d’amore è stata più lenta nell’entrare nel repertorio Buddhista. C’è una chiara evidenza che i primi laici buddhisti che portavano offerte ai santuari dell’albero (Bodhi) per ottenere un coniuge o della prole, ma non erano menzionati rituali specifici per ottenere un amante. Questi rituali sono apparsi nelle prime fonti attorno al VII secolo d.C. ottenendo uno spazio permanente da allora in poi. La magia d’amore appare nel contesto buddhista primariamente nel movimento tantrico, noto anche come Buddhismo Vajrayana, che ha guadagnato spazio nel VII secolo e si è diffuso dall’India all’Himalaya e all’Asia occidentale e meridionale.
La tradizione tantrica ha adottato come uno dei suoi obiettivi l’ottenimento di poteri magici (rddhi) e della perfezione spirituale (siddhi). Di conseguenza, le tecniche magiche hanno proliferato nell’ambiente tantrico. Un altro progresso nel paradigma tantrico è stato il suo miglioramento verso le pratiche laiche. I praticanti laici, sia celibi sia sposati, non erano obbligati ad adottare il celibato, lo stile di vita monastico per seguire seriamente le discipline yogiche e le arti magiche. La combinazione di uno spostamento dal celibato e l’apertura alla magia hanno creato le condizioni in cui la magia d’amore ha potuto prosperare.
Molti riti buddhisti di magia d’amore si trovano in associazione con la dea Kurukulla. La sua iconografia riflette questa specializzazione, nonostante essa si trovi anche in altre pratiche. La dea è rossa – il simbolo della passione e del desiderio nell’immaginario dell’Asia meridionale. Gli attributi che la identificano sono l’arco e le frecce ornate di fiori che la dea mostra nel suo paio di mani centrali (dato che non ne ha solo due). L’arco e la freccia hanno un’associazione antica con l’equitazione d’amore nella cultura indiana e compaiono nei sortilegi d’amore descritti nell’Atharva Veda (primo millennio a.C.). Kamadeva, il cupido indù, ha un arco con una freccia che usa per incitare il desiderio romantico e sessuale. Il possesso di Kurukulla di arco e freccia incrementa il suo ruolo di dea buddhista dell’amore.
Karakulla usa spesso una ghirlanda di fiori rossi e un pungolo per elefante per realizzare la sua arte magica. Dopo che le sue frecce hanno infiammato di desiderio il suo obiettivo, il suo cappio floreale lo avvolge con la passione e il suo gancio lo trascina verso l’amante. I riti della dea Karakulla prevedono diverse procedure magiche. Il colore rosso predomina nell’armamentario dei rituali per magnificare il potere di incanto e di attrazione. Il celebrante indossa indumenti e fiori rossi, usa un rosario rosso di legno di sandalo e celebra su un terreno rosso o sotto un albero a’soka con fioritura rossa.
L’oggetto sacro del cerimoniale, preferibilmente di rame, dev’essere coperto da un panno rosso e dei fiori rossi. Il diagramma rituale dev’essere disegnato con polvere rossa vermiglio oppure col sangue del celebrante, su di un panno rosso oppure su un tessuto tinto di rosso con sangue mestruale. I talismani devono essere legati da un filo rosso tessuto da una donna. Un elemento cruciale è l’invocazione di Karakulla mediante la recita di mantra (incantesimi). Il celebrante identifica poi l’oggetto di desiderio chiamandolo per nome o semplicemente col pensiero e s’immagina Karakulla che agisce per risvegliare l’ardore e l’affetto del soggetto. Un metodo comune è quello di immaginare la dea che scocca la sua freccia nel cuore dell’amante desiderato per poi portarlo al celebrante in uno stato d’innamoramento passionale. In visualizzazioni più complesse la dea distribuisce sciami di feroci api nere per intossicare ulteriormente il soggetto di passione e renderlo indifeso verso la seduzione. L’uso dei rituali è lasciato alla discrezione del celebrante.
Possono essere usati per trovare un amante, riconciliare un coniuge o ottenere un partner tantrico – immaginate gli intrighi che possono svilupparsi come quelli di una moglie virtuosa strappata dal suo letto coniugale o di un uomo comune spinto tra le braccia di una regina. Le arti della magia d’amore hanno fornito agli autori indiani molte trame coinvolgenti e i cercatori d’incantesimi di seduzione si sono mossi nel loro territorio letterario. Una caratteristica interessante della magia d’amore buddhista è di essere usata non solo per ottenere un amante umano.
Un amante può essere cercato tra diverse classi di spiriti e di esseri celestiali e divini. Questo riflette una credenza ampia induista che gli esseri non umani possano avere relazioni e rapporti sessuali con i mortali. Un tipo di essere soprannaturale che è molto presente nella magia d’amore buddhista è la yaksini, che è la parola sanscrita per uno spirito femminile della natura che risiede negli alberi, negli stagni e nei pozzi terreni e abita in un regno meraviglioso nel cielo. Alcune yaksini sono predatrici e pericolose, ma quelle di disposizione più benevolente sono ricercate come amanti e invocate per servire in questo ruolo mediante un rituale tantrico noto come yaksini-sadhana. Questa categoria di amore magico utilizza mantra, offerte e procedure rituali elaborate condotte in segreto o col favore della notte per invocare una yaksini.
Una volta invocato, lo spirito femminile apparirà di fronte al fedele in forma corporea e diverrà la sua consorte, o “moglie”. Una moglie yaksini sarà molto bella e adotterà qualsiasi forma desideri il fedele. La yaksini ha poteri magici e può realizzare ogni suo desiderio. Dotata del potere di volare, la yaksini porterà il fedele sulla sua schiena o su di un carro celestiale e insieme scorrazzeranno nella notte attraversando la terra e il cielo stellato. Una yaksini può visitare il suo sposo mortale sulla terra, giungendo ogni notte e lasciandolo la mattina, oppure trasportandolo nella sua casa celeste dove il fedele può consumare il nettare dell’immortalità e vivere con lei per migliaia di anni. Il piacere erotico è garantito. Le fanciulle soprannaturali hanno la passione del fare l’amore e possono dedicarsi all’unione sessuale per giorni e addirittura per anni portando una beatitudine inimmaginabile con il loro tocco. Avere una yaksini come amante consente al fedele tantrico di vivere fuori dai confini della società tradizionale e rimanere libero dalle responsabilità che una moglie umana comporta, ma allo stesso tempo avere una compagna, una moglie spirituale che può mettere in pratica i poteri magici e i godimenti soprannaturali che il fedele cerca .
I testi buddhisti Subahupariprccha Tantra (VII sec. d.C.) e Manjusrimulakalpa Tantra (VIII Sec. d.C.) contengono descrizioni dello yaksini sadhana il rituale per evocare uno spirito femminile mediante un mantra. Un rituale condotto per la gratificazione sessuale. Il testo specifica che la yaksini può assumere la forma desiderata dall’adepto e può soddisfare la sua libidine per tutta la notte. Entrambi i testi specificano che la yaksini può assumere la forma di un parente femmina, come la madre.

Giorgio Nadali

foto dell’autore, Hong Kong

(tratto da: Giorgio Nadali, “I segreti delle Religioni”, Youcanprint, Tricase, 2015, e-book)

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Sessualità & Religioni. 2. Buddhismo gay e lesbico

Nel Buddhismo Thailandia e India hanno una tradizione religiosa buddhista, con i kathoey, maschi biologici che assumo un’identità femminile passiva…

 

Il Buddhismo guarda con sospetto il piacere sessuale come “veleno” perché, secondo le Quattro Nobili Verità, ogni desiderio è causa di sofferenza in questa vita e in quelle future. Nel Buddhismo classico la forma ideale di vita è quella monastica con assoluta astensione da qualsiasi attività sessuale. Ad ogni modo tranne che in Tibet e in Mongolia, la comunità monastica è solo una piccola parte dei buddhisti, le restrizioni riguardanti la morale sessuale buddhista sono veramente poche e si limitano a quelle gravi che comportano la violenza (stupro) o l’inganno (adulterio). Le comunità buddhiste hanno tollerato monogamia, poligamia e poliandria.

L’amore tra due persone dello stesso sesso non è un problema. Il Buddhismo non ha una visione positiva del desiderio sessuale, ad ogni modo omosessualità ed eterosessualità non fanno differenza. Sono buone se sono consensuali.
Missionari cattolici come Matteo Ricci e San Francesco Saverio hanno notato con orrore la tolleranza dell’omosessualità nei monasteri buddhisti in Cina e in Giappone. Paese quest’ultimo che ha una lunga tradizione che esalta l’amore omosessuale maschile, in particolare tra samurai anziani e giovani attori del teatro kabuki e i loro impresari; tra monaci buddhisti e i loro accoliti. Si pensa che l’amore gay sia stato introdotto in Giappone dalla Cina da Kukai, il fondatore della scuola tantrica buddhista Shingon. Vi è una lunga tradizione di prosa e di poesia gay buddhista e persino una teologia sessuale dell’erotismo maschile particolarmente legata alle scuole Shingon e Tendai del Buddhismo giapponese.

Non esiste una letteratura simile in Tibet e in Mongolia. Comunque osservatori e viaggiatori in Tibet e Mongolia hanno osservato la diffusione dell’omosessualità maschile tra i monaci anziani e i loro accoliti, che assumevano un ruolo passivo nel sesso intercrurale (cioè il rapporto sessuale interfemorale) considerato una violazione minore delle regole monastiche perché non prevede alcuna penetrazione in orifizi.
La Tailandia e l’India hanno una tradizione religiosa gay con i kathoey, maschi biologici che assumono identità femminile passiva. Il Dalai Lama dei tibetani ha ribadito il voto di castità per i monaci e si è espresso a favore delle relazioni gay laiche. Il movimento religioso buddhista Soka Gakkai accetta gay e lesbiche ed è stata la prima religione a celebrare matrimoni omosessuali.

Giorgio Nadali

(foto dell’autore, Hong Kong)


Florida: Sì alla preghiera a Satana nelle scuole pubbliche. Oklahoma: Statua a Lucifero

Il governatore della Florida – Rick Scott – approva un disegno di legge che consentirà

ai bambini la preghiera a Satana nelle scuole pubbliche

 

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L’esorcista gesuita Padre Domenico Mondrone (1897-1985) ha rivelato che – nel corso di un esorcismo – il demonio dichiarò: «Vi ho portati a praticare l’aborto con cui fate stragi di uomini prima che nascano. Tutto quello che può rovinarvi non lascio intentato e ottengo ciò e voglio». Negli Stati Uniti d’America i membri del “Tempio satanico” si sono schierati a sostegno governatore repubblicano della Florida Rick Scott per l’approvazione di un disegno di legge che consenta la preghiera nelle scuole pubbliche che permetterà ai bambini di pregare Satana, nonostante i membri del Tempio satanico non credano nel diavolo come entità soprannaturale. Il Tempio satanico fornirà opuscoli sul satanismo agli studenti della Florida, dopo la decisione del consiglio scolastico che permette la distribuzione di materiale religioso.

“Sono abbastanza certo che tutti i bambini in queste scuole della Florida siano già a conoscenza della religione cristiana e la sua Bibbia, e questa potrebbe essere la prima esposizione per questi bambini alla pratica del satanismo. Pensiamo che molti studenti saranno molto curiosi di vedere ciò che offriamo “, ha dichiarato il portavoce della setta, Lucien Greaves. Lo scopo della setta è quello di «incoraggiare la benevolenza e l’empatia tra tutte le persone. Inoltre, sosteniamo il buon senso e la giustizia» e questo comprende la diffusione dell’aborto volontario libero e delle unioni gay. Da allora, hanno anche tenuto “una cerimonia formale per celebrare le unioni tra persone dello stesso sesso” sulla tomba della madre del leader della Chiesa Battista di Westboro, dichiarando che la donna era diventata lesbica, e ha commissionato una statua satanica alta due metri da collocare accanto al monumento ai Dieci Comandamenti a Oklahoma City (USA). Ora il Tempio satanico sta centrando la sua attenzione alle “campagne per affermare la nostra protezione religiosa per le donne nel bisogno e che vengono ostacolate da leggi irragionevoli”, concentrandosi sulla legislazione sull’aborto, che secondo loro andrebbe contro la scienza.

Le restrizioni sull’aborto negli Stati Uniti d’America non sarebbero in realtà basate in medicina. Le leggi sul “consenso informato”, in genere richiedono alle donne di ricevere consulenza parte prima di poter procedere con all’aborto, sono ora in atto in 35 stati. Alcune leggi fanno dire in cinque stati degli USA che il feto è una persona e questo non piace ai satanisti. I membri del Tempio di Satana incoraggiano tutte le donne che condividono la loro fede nella precisione medica di cercare la propria esenzione da queste leggi, anche se non si identificano personalmente come sataniste. Hanno redatto una lettera di esempio per aiutare le donne a parlare con i loro medici circa la questione. I satanisti non sono gli unici attivisti che lottano contro la scienza utilizzata per giustificare le leggi anti-aborto. Il gruppo umanista laico Center for Inquiry ha recentemente lanciato una campagna “Mantenete la sanità pubblica laica e secolare” per incoraggiare gli americani a combattere contro le leggi che limitano l’accesso delle donne ai servizi sanitari, tra cui l’aborto.

A Detroit, Michigan (Stati Uniti) tutte le volte che gli americani cercheranno di porre un freno all’aborto o di preservare le attuali leggi sul matrimonio, i seguaci di Satana attaccheranno. È la promessa di Lucien Greaves, che ha dichiarato sul settimanale Metro Times che vorrebbe aiutare le donne a sottrarsi alle leggi pro-vita sulla base del fatto che le restrizioni sull’aborto violano le loro credenze “religiose” sataniste. Ha inoltre aggiunto che il “matrimonio” tra omosessuali è un “sacramento” satanico. Secondo Greaves, il Governatore del Michigan Rick Snyder, un Repubblicano appartenente all’ala moderata del partito, “sta cercando da tempo di rendere impossibile per le donne interrompere una gravidanza”. La scorsa Pasqua è diventato effettiva una proposta di legge sottoscritta da Snyder che impone alle strutture statali dove si realizzano aborti di innalzare i loro standard di sicurezza e salute, occuparsi in maniera adeguata dei bambini abortiti e assicurarsi che non vi sia coercizione all’aborto.

Un’altra, che esige un consenso specifico per iniziative riguardanti l’interruzione della gravidanza è divenuta legge lo scorso Marzo. Il Governatore aveva precedentemente sottoscritto una legge in base alla quale il medico deve dare alla donna l’opportunità di vedere una ecografia del suo bambino prima dell’aborto. “Riteniamo di dover proteggere le donne da procedure superflue come l’ecografia transvaginale, richiedendone l’esenzione per motivi religiosi” dice Greaves. La proposta di legge in questione di fatto non obbliga i medici a eseguire l’ecografia transvaginale, per quanto essa venga regolarmente effettuata durante l’operazione di interruzione di gravidanza. Greaves ha affermato sul sito Vice.com che i suoi seguaci di lucifero non sono adolescenti anti-sociali e delinquenti ma “satanisti con spirito civico e responsabilità sociale”.

La visione del tempio satanico sull’aborto e la ridefinizione di matrimonio “in maniera forse involontaria conferma la posizione di molti del movimento pro-vita secondo i quali gli attacchi contro la famiglia e una vita umana innocente sono di origine diabolica” ha detto su LIfeSiteNews Adam Cassandra, responsabile delle comunicazioni per Human Life International. “Come Papa Francesco ha più volte ribadito, Satana esiste davvero” ha dichiarato. “Per quanto richiedano a gran voce “diritti” e “giustizia”, si identificano con la fonte di ogni male e inganno nel corso della storia dell’uomo”. In alcune occasioni, alcuni progressisti liberali hanno invocato forze demoniache nei loro tentativi di pressione sull’opinione pubblica. Lo scorso Luglio, un gruppo di sostenitori dell’aborto inneggiava a Satana mentre i cristiani cantavano Amazing Grace davanti al Parlamento del Texas prima che venisse approvata la legge che proibisce di interrompere la gravidanza oltre la ventesima settimana. “Questa mossa da parte del tempio satanico non fa che rafforzare la teoria che c’è qualcosa di ingannevole o malvagio dietro agli attacchi a livello mondiale contro la vita e il matrimonio” ha dichiarato Cassandra su LifeSiteNews.

Greaves e i suoi seguaci delle tenebre sono finiti su tutti i giornali, con le loro minacce di portare le orazioni sataniche nelle scuole, i tentativi di erigere statue del diavolo sul suolo pubblico e celebrando messe nere all’Università di Harvard. Greaves, all’anagrafe Doug Mesner, sostiene che, anche se la sua organizzazione si chiama tempio satanico, in origine non c’erano organizzazioni né templi e nessuno dei suoi leader in realtà credeva nel diavolo. ”Per quanto vi fosse in origine l’idea che il tempio satanico dovesse fondarsi in qualche modo sul culto di una entità soprannaturale conosciuta come satana, nessuno di noi ci credeva davvero” dice Mesner su Vice.com. Secondo quanto afferma, alcuni amici lo avevano coinvolto perché aveva trascorso gli anni ad Harvard studiando teorie di complotto, tra cui storie fantasiose sull’Abuso rituale satanico. Il loro scopo era screditare gli argomenti a favore della libertà religiosa applicandoli a un culto satanico e realizzarci un documentario. Mesner fu assunto come loro portavoce e così nacque Lucien Greaves. Il “tempio” accolse pubblicamente la decisione del Governatore della Florida Rick Scott di sottoscrivere la legge che permetteva le preghiere a scuola ” che permette a bambini che normalmente non vi sarebbero mai venuti a contatto di studiare il culto satanico in classe”. “Gli Stati Uniti sono una nazione basata sul pluralismo religioso” dice Greaves.

In seguito alla decisione dell’ Oklahoma di installare un monumento dei Dieci Comandamenti davanti al Parlamento, i seguaci di Greaves incominciarono a raccogliere fondi per costruire una statua dedicata a Lucifero circondato da bambini adoranti da collocare al suo lato. Greaves ha comunicato a Fox News lo scorso mese che il suo gruppo aveva già raggiunto i ventimila dollari grazie all’iniziativa. Il tempio aveva anche programmato una “rievocazione” di una messa nera nell’università di Harvard in Maggio, ma l’evento fu cancellato pare su iniziativa del Rettore di Harvard Drew Faust la quale lo ha definito “volutamente irrispettoso e provocatorio”, e ha partecipato a una Processione Eucaristica per contrastare una possibile profanazione della Santa Eucarestia. Le autorità del Mississipi hanno accusato Mesner di avere profanato un cimitero dopo che lui e i suoi seguaci avevano celebrato una “messa rosa” nel Magnolia Cemetery a Meridian sulla tomba di Catherine Johnston, la madre di Fred Phelps Jr., fondatore della Chiesa Battista di Westboro.

Il rito ha lo scopo di cambiare il suo orientamento sessuale nell’aldilà. Mesner aveva pubblicato lo scorso luglio alcune fotografie della cerimonia, tra le quali una che lo ritraeva mentre strofinava i propri genitali sulla lapide della defunta. “Fai un viaggio di chilometri per venire fin qui e compiere un gesto di questo tipo sulla tomba di una persona e dici che è per amore? Queste persone sono degli ipocriti. Non c’è altro che odio dietro a una azione di questo tipo” sostiene sul Meridian Starr il proprietario del cimitero, Bill Arlinghaus. Poco a poco però Greaves cominciò ad andare oltre gli scherzi macabri. Dice che lo scopo attuale del tempio satanico è avere dei gruppi di pressione a Washington D.C. e si lamenta del fatto che il culto satanico non avrebbe “nessuna influenza politica, nessun programma conosciuto, nessun sostegno”. Il suo gruppo sta “istituendo un fondo cassa” ha detto su Vice. Il documentario è stata accantonato da tempo, afferma. “Non abbiamo in cantiere nessun progetto per un film sul tempio satanico al momento. L’idea di un film è divenuta quanto meno secondaria”. Per Satana è molto importante dunque ottenere vittorie in campo politico promuovendo l’aborto e l’accettazione dell’omosessualità.

Giorgio Nadali


A convegno gli esorcisti anti vampiri

Corso sul ministero dell’esorcismo e preghiera di liberazione a Roma dal 4 al 9 aprile 2016

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Dal 4 al 9 aprile 2016 si terrà la nuova edizione del corso sul “ministero dell’esorcismo e la preghiera di liberazione” organizzato dall’Istituto Sacerdos di Roma presso l’Ateneo Regina Apostolorum della Capitale, al costo 250 euro. L’ultima edizione si è tenuta dal 13 al 18 aprile 2015. Tra le diverse lezioni si contano: Esorcismo e nuova evangelizzazione (S. E. Mons. Luigi Negri), Angeli e demoni nella Sacra Scrittura e nel Magistero della Chiesa (Prof. P. Pedro Barrajón), Il demonio e l’esorcismo nelle culture e religioni orientali (Prof. Andrea De Antoni), Il demonio e l’esorcismo nell’Islam (Prof. Annamaria Fantauzzi), Rituali magico-occultistici e influsso demoniaco (Dott. Beatrice Ugolini), Aspetti criminologici del satanismo (Dott. Enrico De Simone), Aspetti magici e divinatori di alcune terapie alternative (Prof. Don Giuseppe Mihelcic). Insomma, un convegno importante.

Durante il corso è stato messo in luce come “la proliferazione di bei vampiri nelle serie televisive e nei film di Hollywood tra cui True Blood e Twilight stia incoraggiando i giovani a dilettarsi con le forze occulte” – come ha rilevato una delle principali autorità sulla possessione demoniaca durante il corso di esorcismo “Ci sono quelli che cercano di trasformare le persone in vampiri e farle bere il sangue di altre persone, o incoraggiarli ad avere rapporti sessuali particolari per ottenere poteri speciali”, ha detto il professor Giuseppe Ferrari in occasione della riunione di Roma, e ha messo in luce che il numero di possessioni diaboliche è in aumento a livello globale. “Questi gruppi sono attratti dalle cosiddette belle giovani vampire che abbiamo visto così tanto negli ultimi anni”. Il professor Ferrari è segretario di un baluardo contro l’occulto: il Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-Religiosa (GRIS) di Bologna. Ha detto che gli esorcismi devono essere effettuati solo dai sacerdoti adeguatamente formati.

Anche se il Vaticano considera la possessione demoniaca come rara, con molti casi sospetti di persone con malattie mentali, Papa Francesco ha esortato le diocesi a garantire – come richiede la legge cattolica – ci sia almeno un esperto esorcista per ogni diocesi cattolica. L’esorcista svizzero Cesare Truqui ha detto che al corso hanno partecipato esorcisti, sacerdoti e laici, e ha aggiunto che è fondamentale per aumentare la consapevolezza e affinare le capacità dei preti nel combattere il male. “Il ministero di compiere l’esorcismo è poco conosciuto tra i sacerdoti. È come la formazione per essere un giornalista senza sapere come fare un’intervista” – ha detto Padre Truqui – notando che le diocesi d’Italia e non solo stavano sperimentando un aumento delle segnalazioni di sintomi di possessione. Nel 2012 è emerso che la diocesi di Milano, la più grande del mondo per numero di parrocchie, aveva approntato una linea telefonica per la segnalazione di casi “diabolici” far fronte alla domanda.

Monsignor Angelo Mascheroni, l’esorcista capo di Milano, ha detto che la sua diocesi ha raddoppiato il numero di esorcisti da sei a 12 per far fronte con all’aumento del 100 per cento nel numero di richieste di aiuto nel corso degli ultimi 15 anni. “Questo deve dirci qualcosa”, ha detto padre Truqui. Egli sostiene di aver visto persone possedute parlare in lingue ed esibire la forza soprannaturale, tra cui una “piccola donna, che non poteva essere bloccata da tre uomini forti”. Padre Truqui è allievo di Padre Gabriele Amorth, esorcista capo del Vaticano per 25 anni, il quale sostiene di aver affrontato 70.000 casi di possessione demoniaca.Tuttavia chi ha il coraggio di difendere la vita sino in fondo viene messo all’indice.

Padre Amorth ha detto che gli scandali di abusi sessuali nella Chiesa cattolica romana erano la prova che “il diavolo è all’opera all’interno del Vaticano”… Praticare lo yoga – ha messo in guardia – è “satanico” e “porta al male proprio come leggere Harry Potter”. I diritti dei gay e la fecondazione in vitro di fertilità sono stati indicati come i segni del male esistenziale nella società da monsignor Luigi Negri, l’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio. “C’è il matrimonio tra omosessuali, l’adozione da parte di omosessuali, la fecondazione in vitro e una miriade di altre cose. C’è l’aspetto clamoroso della negazione dell’uomo come definito dalla Bibbia”, ha dichiarato.

Contraddizioni dei nostri tempi o ancora una volta azione del demonio nella Chiesa? Linee guida esorcismo: non provateci a casa. Il professor Giuseppe Ferrari ha dato lettura di una lista di controllo per migliorare l’efficacia di esorcismi che dovrebbero essere effettuata solo da sacerdoti adeguatamente formati, autorizzati a farlo dalla diocesi in cui lavorano. I sacerdoti non possono eseguire esorcismi in diverse diocesi senza un permesso speciale. I laici non devono mai compiere esorcismi, dire le preghiere speciali di liberazione, né benedire o toccare un indemoniato. Gli esorcisti dovrebbero rinviare a medici qualificati o psichiatri, anche se i sacerdoti possono aiutare con la preghiera. I sacerdoti non dovrebbero eseguire l’Eucaristia durante un tentativo di esorcizzare qualcuno perché in grado di rendere il processo “troppo stile Hollywood”. I sacerdoti devono accogliere e prestare attenzione a chi riferisce di una possessione demoniaca. Gli esorcisti dovrebbero considerare la possibilità che i sintomi possano essere dovuti a condizioni mediche conosciute e chiedere un’adeguata consulenza professionale, se si sospetta che questo sia il caso.

Giorgio Nadali


I valori cristiani. 3. La verità

Al secondo posto per i valori più odiati da Satana, dopo la carità (l’amore). Non a caso il diavolo è “padre della menzogna”, come lo chiama Gesù (Giovanni 8,44). Infatti è impossibile amare nella falsità e nell’inganno. Giovanni nella sua prima lettera ci dice: “Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità” (1 Giovanni 2,21). Cristo stesso si definisce “Verità” (Giovanni 14,6) e raccomanda che “sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno” (Matteo 5,37). In sostanza, niente compromessi sulla verità, niente giri di parole o abili manipolazioni per far credere autentica e buona qualcosa che non lo è affatto. Ciò che è vero è anche buono e bello. Solo la verità rende liberi (Giovanni 8,32), come ricorda Gesù, perché “chiunque commette il peccato è schiavo del peccato” (Giovanni 8,34).

Pilato chiede «Che cos’è la verità?» e questa domanda è sempre molto attuale. Da un punto di vista filosofico la verità è ciò che corrisponde alla natura di una cosa e quindi è anche il bene. Ad esempio, se un paio di occhiali è privo di una stanghetta o di una lente non è autenticamente un paio di occhiali, è rotto, e quindi è male. Va riparato infatti. La natura di un occhiale è di avere due stanghette e due lenti integre. Per le cose è facile intuire quale sia il bene e la verità. Più difficile è per la natura umana. Ma fino ad un certo punto, se riflettiamo. Avere un braccio solo è male, ma non è certamente una colpa. Questa esiste solo quando io sono il responsabile della falsità, del male. Ad esempio: a chi piace ricevere offese? A nessuno. Va da sé che un’offesa è sempre male, perché ferisce chi la riceve e non fa onore a chi la pronuncia perché l’autocontrollo ci rende più… umani, appunto. A chi piace non essere amato da nessuno? A parte i casi psichiatrici, a nessuno. Quindi non volere amare e centrarsi solo su se stessi è male.

L’egoismo è male, non perché lo dice una religione, ma perché si oppone alle esigenze della natura umana. La psicologia conferma che la mancanza di oblatività è una forma patologica, fuori dal “normale”, (psicopatia) perché l’essere umano è un essere sociale e la mancanza di empatia (mettersi nei panni degli altri) è male. Quindi ha bisogno di amare e di essere amato, se vuole essere felice. Questa è la verità sull’uomo. È possibile andare liberamente contro questa natura, ma c’è un prezzo alto da pagare. Non è possibile infatti essere felici e andare contro la propria natura umana. Abraham Maslow ha identificato cinque bisogni naturali (posti su di una piramide immaginaria, dal più basso al più alto), che se non sono soddisfatti nel rispetto degli altri, portano alla frustrazione. È logico che la frustrazione sia sempre male e non piace a nessuno perché rende infelici.

I bisogni sono: Fisiologici (mangiare, bere, sesso, sonno); Sicurezza (morale, sociale, salute, occupazione); Appartenenza (amicizia, affetto familiare, intimità sessuale); Stima (autostima, autocontrollo, realizzazione, rispetto reciproco, stima degli altri nei nostri confronti); Autorealizzazione (moralità, spontaneità, creatività, accettazione, assenza di pregiudizi, realizzazione dei propri progetti). La verità sull’uomo e quindi ciò che è bene o male è stabilita prima di tutto dalla sua natura. Nei Comandamenti divini della religione giudaico cristiana non vi è nulla che sia contro natura. Osservarli vuol dire essere più felici ed essere più uomini o donne. A partire dal bisogno di infinito (Dio, primo Comandamento) sino ala lotta contro l’avidità che genera molti crimini (Non desiderare la roba d’altri). Gesù dice: ”c’è più gioia nel dare che nel ricevere” (cf. Atti 20,35). Non è un’affermazione valida solo per i cristiani e nemmeno solo per i credenti. Solo donando io scopro quanto valgo. A ricevere sono capaci tutti, anche gli idioti.

Nella dichiarazione universale dei diritti umani c’è molto riguardo la verità sull’uomo. Non è legata ad una dottrina religiosa, anche se nasce in una cultura (giudeo cristiana) che rispetta il diritto naturale, prima ancora dei dettami divini. La Parola di Dio si inserisce semplicemente su una natura già scritta dal Creatore nel cuore dell’uomo. Il fatto che devo amare se voglio essere felice è un Comandamento che trovo già dentro di me e vale per chiunque su questa Terra. L’articolo 1 della Dichiarazione recita: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Non dice “se vogliono”, dice “devono”. Inoltre, si parla di “fratellanza”, non di semplice “tolleranza”. È una dichiarazione laica, non religiosa, ma dice molto sulla verità scritta nel cuore umano dalla mano divina. Il male è assenza di verità e di bene. È falsità. Rende schiavo l’uomo. Ecco perché la verità lo rende libero. E soprattutto lo rende più uomo. Per un cristiano poi la fede è autentica se porta ad amare: “Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità” (1 Giovanni 3,18).

Giorgio Nadali