La potenza quantica della legge di attrazione: Attrai ciò che pensi (nel bene e nel male)

“I pensieri non diventano cose. I pensieri sono cose” (Eric Michael Leventhal)

Mi piace molto questa citazione, fondamentalmente perché riassume qualcosa che ho già faccio a livello subconscio, seguendo la legge di attrazione, ma ho scoperto che molte persone hanno problemi con questo punto di vista, dicendo che non è un fatto scientificamente provato. Mi sono anche chiesto come la legge di attrazione possa funzionare, se c’è davvero una “forza” che attrae le cose nella nostra vita.

ho trovato i risultati di diversi studi negli ultimi dieci anni molto sorprendenti. Se si rompe la materia, dalle molecole agli atomi,  elettroni, neutroni e protoni, si trovano pezzi sempre più piccoli. Un’importante teoria quantistica-fisica è la teoria delle stringhe. Essa afferma in sostanza ogni materia si compone di corde, di dimensioni un milionesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di centimetro. Si dice che sono fatte di nulla, tranne poche righe di energia. Pertanto, secondo questa teoria, tutto ciò che vediamo, il vostro salotto, il testo che si sta leggendo, il tuo corpo, è fatto di pura energia. Siamo fatti di energia. Pertanto, da un punto di vista scientifico, non ha alcun senso per differire tra fantasia e realtà, perché entrambe le cose sono reali in qualche modo. Stiamo davvero vivendo in tempi entusiasmanti, in cui la scienza sta sostanzialmente confermando antichi punti di vista: i pensieri creano la realtà (come il Buddhismo, …).

Quando sono in uno stato d’animo positivo, attiro situazioni positive; viceversa, quando sono di cattivo umore, le cose più negative sembrano accadere. In principio, il tasso di cose buone e cattive può essere lo stesso per le persone positive o negative, ma persone positive concentrarsi maggiormente sugli aspetti positivi nella loro vita. Una esperienza positiva può portare ad un’altra, come una reazione a catena. Ma per far accadere le cose buone, devono essere da qualche parte prima – nella tua testa, come i pensieri. Quando tutta la vita intorno a noi compresi noi è fatto di energia, inclusi i nostri pensieri, allora perché non ci concentriamo sulle cose buone? Perché non incanalare la nostra “energia”, i nostri pensieri, in una direzione desiderata?

Quello che sono ora, dove si vive e lavora ora, le circostanze di vita attuali, le persone che conosci, tutto quello che è il prodotto dei pensieri che hai avuto e le decisioni che hai fatto negli ultimi anni. Siate pazienti con voi stessi, se vi trovate intrappolati in circostanze infelici di vita.

Invece di canalizzare l’energia in vista negative e lamentarsi, la vostra energia dovrebbe andare in cose positive, riassunta da “Fai e pensa di più di ciò che ti rende felice”. Tu sei il creatore della tua realtà, e solo tu sei responsabile della tua vita. Forse hai avuto un’infanzia ruvida, un matrimonio infelice, hai incontrato le persone sbagliate nella tua vita, hai fatto alcune decisioni sbagliate … va bene, nessuno è perfetto. Ognuno ha la propria storia, ma sta solo a voi come vivete la vostra vita, apportare modifiche, a partire dai vostri pensieri in questo momento.

Consiglio sempre di scrivere i vostri pensieri. E’ incredibile sapere quanti pensieri negativi attraversino la vostra mente ogni giorno. Questo è un dato di fatto, come puoi essere felice con i pensieri infelici? Lo scriverli è(forse per la prima volta nella tua vita) prendere conoscenza di come trattare se stessi e il vostro circostante. Una volta che li hai scritti sta a voi per trovare migliori pensieri per te stesso. Pensa pensieri migliori e scrivili. Iniziate a pensare a vostri obiettivi, e scrivete come desiderate che sia la vostra vita.

Un ricercatore ha scoperto che le persone che hanno scritto i loro obiettivi invece di limitarsi a dire ad alta voce dove più probabilità di raggiungere i loro obiettivi. Per esempio, gli studi suggeriscono che quando le persone hanno scritto i loro pensieri su un pezzo di carta e poi lo hanno gettato via, hanno anche mentalmente scartato questi pensieri. Pertanto, per avviare un cambiamento nella vostra vita, scrivete i vostri obiettivi, le modifiche desiderate nella vostra vita. Consiglio d L’energia più si incanala in una direzione desiderata, più è probabile che vedrete i risultati. Attenti agli obiettivi, dovrebbero essere realistici. Perdere più di un chilo a settimana è possibile, ma non molto sano.Conoscere il futuro marito la settimana prossima se siete single può essere possibile, ma improbabile. Scrivere ciò che si vuole è un buon modo per essere più chiari circa le vostre intenzioni, e credo che questo in qualche modo attivi la legge di attrazione.

Video di Daniele Penna, 1h 34′

Esperimenti sulla legge di attrazione

Effetto Maharishi

1993 – Dal 7 giugno al 30 luglio 1993, a di Washington DC (Distretto della Columbia), circa 4000 persone hanno partecipato ad uno studio sulla prevenzione del crimine tramite l’Effetto Maharishi , cioè un utilizzo intensivo del programma di Meditazione Trascendentale per creare uno stato di coerenza nella popolazione globale tale da ridurre stress e tensioni sociali.
I metodi dello studio erano stati approvati da 27 membri indipendenti (sociologi e criminologi universitari, rappresentanti dei dipartimenti di polizia del Distretto della Columbia e leader civili).

All’aumentare delle persone partecipanti si poté verificare una significativa diminuzione dei casi di omicidio, aggressione e stupro, con una riduzione del 23,3 % nella settimana finale del progetto, quando il numero dei meditatori era al suo massimo. La probabilità che un fenomeno simile potesse avvenire per caso è stata calcolata inferiore a 2 su 1 miliardo (p < .000000002).
In quel periodo la popolazione di Washington era di circa 600.000 abitanti; questo significa che un semplice 0,66% della popolazione globale ha potuto influire sull’insieme.

Sulla base di 41 studi minori effettuati precedentemente, un tale risultato era stato anticipato prima di effettuare l’esperimento a Washington. Tale esperimento è stato supervisionato dal Dr. John Hagelin, fisico quantistico che è comparso anche nei video “What The Bleep” e “The Secret”.

Esperimenti sulla preghiera di intercessione

Esistono svariati studi sull’efficacia della preghiera nella guarigione. Ad esempio:

1988  – Il Dr. Randolph Byrd ha pubblicato sul “The Southern Medical Journal” una dimostrazione riuscita di guarigione a distanza. Lo studio è stato fatto in doppio cieco. 393 pazienti cardiologici del San Francisco General Hospital, dopo aver firmato un consenso informato, sono stati casualmente assegnati ad un gruppo che riceveva preghiere di intercessione (192 pazienti) e ad un gruppo di controllo (201 pazienti). Lo studio è durato oltre 10 mesi; i pazienti del secondo gruppo necessitarono ventilazione assistita, antibiotici e diuretici con frequenza maggiore e statisticamente significativa rispetto al primo gruppo.

“Positive therapeutic effects of intercessory prayer in a coronary care unit population.” Randolph C. Byrd, M.D.- Medical Service, San Francisco General Medical Center, CA.  Southern Medical Journal 1988 Jul; 81(7): 826-9 http://www.iwriteiam.nl/D960916-prayer.html

1999  – Il Dr. William Harris, cardiologo del “Mid-America Heart Institute” a Kansas City, ha condotto per un intero anno – pur essendo inizialmente scettico sul risultato – uno studio su 990 pazienti con affezioni cardiache. Metà dei pazienti ricevevano delle preghiere e l’altra metà no, ad insaputa dei pazienti stessi che non erano a conoscenza dell’esperimento. I pazienti sottoposti a preghiera ebbero un 11% in meno di infarti e complicanze mediche.

Mario Kittenis (Università di Edimburgo) ha testato persone unite da forti legami emozionali e quando una delle due persone viene sottoposta a lampi di luce casuali, contemporaneamente il partner (situato in un’altra stanza) presenta un’attività nella corteccia visiva. Il tutto viene monitorato via EEG.
Ad analoghi risultati è pervenuto anche Todd Richards (Università di Washington), che ha eseguito esperimenti simili sfruttando un’apparecchiatura più sofisticata, la FMRI (Functional Magnetic Resonance Imaging) in grado di studiare l’attività cerebrale con maggior dettaglio.
Tra i primi a svolgere ricerche sull’entanglement telepatico citiamo il neurofisiologo Jacobo Grinberg-Zylberbaum (Università del Messico), che definiva potenziali evocati e potenziali trasferiti le evidenze elettroencefalografiche dell’interconnessione tra le due menti dei soggetti.
Ved. www.scienzaeconoscenza.it/articolo/creare-un-rapporto.php  ed anche
www.valdostamuseum.org/hamsmith/QuantumMind2003.html#grinzyl (in inglese)

Giorgio Nadali


Esperienze di pre morte e fisica quantistica

 

 Tutti abbiamo sentito parlare di persone che – entrate in uno stato di coma – hanno “visto” luci in fondo ad un tunnel e il loro corpo dall’esterno. Ma cosa c’è di scientifico in tutto questo? Quali sono le ultime indagini? La sfida più grande per le esperienze di premorte – note come NDE – sta nel chiedersi come sia possibile che questi complessi stati di coscienza, comprese la percezione sensoriale e la memoria possano avvenire in condizioni in cui i modelli neuropsicologici della produzione del pensiero dal parte del cervello li ritengano impossibili. Questo conflitto tra l’ortodossa neuropsichiatria e le NDE è inesplicabile in condizioni di arresto cardiaco. Nel 1980 alcuni scienziati hanno ipotizzato che le NDE fossero causate da diossido di carbonio formatosi nel cervello. Ipotesi poi smentita. Nel 1961 Carl Gustav Jung descrisse una sua personale esperienza di premorte avveduta dopo il suo incidente del 1944. Anche Hemigway, Hugo, Tolstoj, Platone, descrissero esperienze simili. Alcuni parlano delle esperienze extracorporee (OBE) come dovute alla cosiddetta “depersonalizzazione somatopsichica” in situazioni di forte stress emotivo. Nel 2001 il cardiologo Pin Van Lommel pubblicò sull’autorevole rivista medica «The Lancet» uno studio di dieci anni e concluse che le NDE non potevano essere spiegate a meno di slegare il concetto di coscienza dall’attività cerebrale. Su «Scientific American» del marzo 2003, Michael Shermer contestò aspramente questa tesi. Piuttosto, le cause delle NDE sarebbero da cercare nell’anossia cerebrale e nei cambiamenti ischemici. Tuttavia sinora non è mai stato provato scientificamente che la coscienza sia un prodotto del cervello… Gli studi scientifici più significativi sulle NDE sono quelli della psichiatra svizzera Elisabeth Kübler-Ross (1926-2004) che nel 1970 tenne seminari sull’immortalità umana presso l’Università di Harvard e dello psicologo americano Raymond Moody. Tuttavia uno studioso ha affrontato dal punto di vista della meccanica e fisica quantistica – fondata da Max Planck – il caso delle NDE. Si tratta di T. Lee Baumann di Birmingham (Alabama, USA). Nel 1970 il dottor Baumann – medico e studioso di geriatria e medicina interna – inizia la sua indagine come scettico. Oggi è arrivato a unire il concetto soprannaturale di luce descritto nelle NDE con quello scientifico e fisico della luce. Gli esperimenti scientifici attestano che la luce sia onnipresente e onnisciente, come risultato della sua natura quantica. È possibile che la luce e Dio siano la stessa cosa? Secondo Baumann si possono definire nove interessanti aspetti della luce vicini all’esperienza soprannaturale:

 

1)   La luce era pervasiva al momento del Big Bang.

2)   Tutta la materia è riconducibile alla radiazione elettromagnetica (inclusa la luce).

3)   Il concetto di tempo cessa di esistere viaggiando alla velocità della luce (e quindi si entra nel concetto di eternità).

4)   L’energia della luce è infinita.

5)   Gli esperimenti della fisica dimostrano che le particelle di luce comunicano tra loro.

6)   La luce è l’entità amorevole che accoglie chi vive le NDE.

7)   La Bibbia e le maggiori religioni si riferiscono a Dio come luce.

8)   È l’esperienza umana che trasforma le onde della luce in particelle di luce. Il 4 luglio 2001 La rivista «New Scientist» riferì nell’articolo «Taming the Multiverse» circa l’evidenza scientifica degli universi paralleli. Una realtà multidimensionale che sosterrebbe i risultati delle ricerche nel campo delle NDE dopo la morte del corpo.

9)   La seconda legge della termodinamica (l’entropia) teorizza un progetto intelligente complesso e infinito già esistente nella singolarità del Big Bang.

 

La fisica quantistica suggerisce che l’universo potrebbe essere cosciente e che ogni coscienza sia un frattale. Molti scienziati non credono più in un universo generato casualmente da una sorta di polvere primordiale. Christian de Duve – biologo molecolare premiato col Nobel – descrive l’universo come qualcosa che abbia un imperativo cosmico di sviluppare la vita cosciente. La struttura stessa delle molecole che compongono gli esseri viventi impone che la vita cosciente si evolva. L’astrofisico Fred Hoyle è d’accordo sul fatto che le leggi fondamentali dell’universo, che governano la creazione di soli, pianeti e galassie possano implicare che la vita cosciente sia il risultato finale di queste leggi universali. Il biologo evoluzionista Rupert Sheldrake va anche oltre, affermando che ci sono forme di energia nell’universo che si trasformano in vita. Se questo è vero, allora questo si può applicare alle altre dimensioni della realtà composte di particelle elementari subatomiche. Il paranormale ora sembra meno fantasia e più percezione di altre realtà di coscienza già individuate dalla scienza moderna. Le NDE possono essere semplicemente la controparte clinica a ciò che i fisici sperimentali hanno trovato in laboratorio. Il fisico (premio Nobel per la fisica nel 1945) Wolfgang Pauli (uno dei padri fondatori della meccanica quantistica) e Carl Jung hanno sviluppato il concetto di sincronicità: la teoria che sostiene che i modelli nascosti nella vita possono essere espressi da eventi apparentemente casuali, e che in questi modelli vi è rappresentata la comunicazione con una mente cosciente universale.

Il premio Nobel del 1922 per la fisica Niels Bohr – padre fondatore della fisica quantistica – scoprì che esiste un’interconnessione tra gli eventi indipendenti subatomici e la vita. Quando Jung per primo avanzò, la sua idea, la maggior parte dei fisici non lo prese sul serio (anche Wolfgang Pauli ritenne la cosa sufficientemente importante da scrivere un libro insieme con lui sul tema, intitolato L’interpretazione e la natura della psiche). Ora che l’esistenza di connessioni è stata stabilita, alcuni fisici stanno riscoprendo l’idea di Jung. Il fisico Paul Davies afferma: «Questi effetti quantistici sono infatti una forma di sincronicità, nel senso che essi stabiliscono una connessione – più precisamente una correlazione -. tra gli eventi per i quali è vietata qualsiasi forma di legame causale». Questa teoria sostiene una realtà che corrisponde alle NDE: gli stati diversi di coscienza e realtà parallele sono scientificamente provati. Nel numero di giugno 1994 della rivista «Discover Magazine» è stato pubblicato un articolo intitolato: «La coscienza dei Quanti» sul come la coscienza e la fisica quantistica siano intimamente connesse. La “coscienza quantica” è il punto di unione attuale tra le ricerche sulle NDE e la fisica quantistica. Il confine tra scienza e soprannaturale rimane aperto.

Giorgio Nadali