GMG Madrid 2011. Folclore cattolico nel caldo infernale

dell’inviato Giorgio Nadali

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Siate lieti, scriveva San Paolo ai Filippesi. Lieto è il milione di giovani che ha letteralmente invaso il centro di Madrid, oggi per l’arrivo di Papa Benedetto XVI nella capitale spagnola, in occasione della XXVI edizione della Giornata Mondiale della Gioventù. Una folla festante che ha preso sul serio l’invito dell’Apostolo delle Genti. Anche perché alla loro età é facile essere lieti, sventolare bandiere e innegiare coretti del tipo “Benedetto, Benedetto!” verso chi li ha riuniti dai cinque continenti. Quando le amarezze e le delusioni della vita non hanno ancora messo alla prova quella fede che qui sta tra il folclore e il tifo da stadio. Prima che la loro festaiola innocenza capisca che le cose belle durano poco, che c’è solo qualche momento di felicità in un mare di sofferenza e si chiedano se a Dio importi qualcosa di questo. Un’altra prova di forza e di tenuta per la Chiesa Cattolica in piena crisi vocazionale e di consensi. Quanti di loro, smesse le magliette colorate e cessati i coretti sapranno farsi testimoni credibili verso quell’oceano di indifferenza là appena fuori del proprio comodo orticello cattolico? Quanto questa fede sarà utile quando capiranno che seguire Cristo vuol dire portare la croce, non uno zainetto colorato rosso, giallo e arancione con scritto JMJ Madrid 2011? Quanti sapranno amare chi nella vita ha sbagliato molto e ora è come Zaccheo, il Figliol Prodigo, la peccatrice perdonata? Quanti tenderanno loro la mano, la stessa che ora sventola bandiere variopinte? Alla cattedrale dell’Almudena i giovani si fanno fotografare davanti alla Madonna, come se fosse la cantante americana ormai in declino. Ma anche pie suore. Più in là qualcuno fa respirare su un banco i nudi piedi stanchi. Nessuno esce dalla cattedrale facendosi il segno di croce, forse troppe bandiere anche lì sventolate hanno fatto dimenticare il senso del luogo sacro. E allora Benedetto, Benedetto, il Catholic Pride di Madrid sta funzionando nell’immagine. Dio vedrà la sostanza. Intanto aspetto qui nella Calle della Virgen de los Peligros il tuo passaggio in Papamobile. Ti affido a Lei, Santità, anche per il pericolo che la Chiesa sta correndo. Più santità e meno folclore forse gioverebbero. Solo tornando al “Padre, che tutti siano una cosa sola” di Gesù, potrà esserci un’inversione di tendenza. L’unità di tutte le Chiese senza alcuna divisione. Unità nella sostanza, lasciando perdere tutto il resto.  Chissà cosa ne pensa quella donna senzatetto che da sotto un ponteggio della Carrera de San Jeronimo li guarda passare mentre (ancora) sbandierando cantano: “este è la juventud del Papa” (questa è la gioventù del Papa).

Giorgio Nadali

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