Rituali estremi. 1. Nudismo sacro e mortificazione pubblica del pene. V.M. 18

ATTENZIONE! La mortificazione pubblica del pene è una pratica religiosa indù pericolosa! NON provate questa pratica, riservata a sadhu indù allenati! OLTRE non si assume alcuna responsabilità per i lettori che volessero mortificare pubblicamente il loro pene!

Sadhu significa “sant’uomo”. Sono gli asceti induisti. I Naga Baba sono i guerrieri asceti. Girano nudi (“naga”), ma non c’è nulla di erotico in tutto questo. Anche perché sono coperti della cenere bianca dei luoghi di cremazione su tutto il corpo. La nudità rappresenta l’ideale del sadhu e trasformano in potere psichico ogni pulsione sessuale. I Naga Baba fanno degli esercizi per aumentare la loro forza interiore, mortificando in pubblico il loro pene. Ad esempio con un esercizio detto chabi. Consiste nel tenere forzatamente il proprio pene in posizione abbassata. Un altro è il lingasana. Il sant’uomo si appende almeno trenta chili al pene e solleva questo peso con la sola forza del suo super prepuzio dotato di poteri sovrumani. Si tratta di un’elaborazione dell’esercizio yogico chiamato kara-lingi. Il suo scopo è di eliminare la capacità erettile dell’organo genitale e incanalare le forze sessuali in forma ascetica, trascendendola. In una parola, di aumentare la kundalini.

Una volta erano usate grosse catene, oggi delle corde con enormi mattoni appesi al pene. Non provate questo esercizio a casa se non siete dei Naga Baba, se siete circoncisi o non siete dotati di un super prepuzio. È facile vedere i Naga Baba praticare questo esercizio in pubblico durante il più grande raduno religioso del mondo: il Khumb Mela. Oltre cento milioni di fedeli in tre mesi presso il fiume sacro Gange, ogni dodici anni. Altri Naga Baba hanno fatto voto di non abbassare mai il loro braccio sinistro per dodici anni oppure di non sedersi mai. Uno di loro dorme in piedi, sorretto da corde, da dieci anni.

Il Gianismo (religione dell’India) ha due sette principali. Gli Svetambara (“vestito bianco”) rappresentano l’ala più liberale. Loro vi accompagneranno vestendo almeno un indumento. Ma quando il dovere lo impone, quelli della setta più radicale dei Digambara (“vestito di cielo”) vanno in giro nudi integrali. Questo per seguire l’esempio dello storico fondatore del Giainismo: Mahavira. (599 a.C.). Seguire il loro esempio religioso nudista vuol dire essere un perfetto nirgrantha, cioè “il nudo”. I Digambara sono solo 155.000 su quattro milioni di giainisti in India.
Anche i monaci jinakalpin, della setta Svetambara, circolano completamente nudi e usano il palmo delle mani come scodella. Questo fa parte dei voti monastici (mahavratas) che prevedono anche la castità assoluta, la proibizione di nuocere a qualsiasi essere vivente (insetti e microbi compresi), rubare e mentire. Comportarsi diversamente provocherebbe una reincarnazione, allontanando la salvezza (mokṣa).

Giorgio Nadali


Aprile. Noi cristiani festeggiamo la Risurrezione e la Vita e gli shintoisti il…

di Giorgio Nadali

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Quest’anno la Festa civile della Liberazione

cade il giorno dopo la Festa cristiana della Libeazione

(dal peccato e dalla morte),  e della Vita – la Santa Pasqua.

http://giorgionadali.wordpress.com/2011/03/31/i-segreti-della-santa-pasqua/

Ma in Giappone festeggiano altro…

Il Kanamara Matsuri  “Festival del fallo d’acciaio”
è un annuale festival della
fertilità Shinto che si svolge a
Kawasaki, in Giappone in primavera, nel santuario Wakamiya Hachimangu, meglio conosciuto
come “Kanamara Jinjya.

Il pene è il tema centrale della manifestazione che
si riflette ovunque,
nelle illustrazioni, caramelle, verdure
scolpite, decorazioni e una parata mikoshi.

Il Kanamara Matsuri
è incentrata attorno
a un santuario locale della
venerazione del  pene un tempo molto popolare tra le prostitute che vi
si recavano a pregare per la
protezione contro le malattie sessualmente
trasmesse. Gli shintoisti ritengono che in questo luogo si ottengano protezioni divine anche
per gli affari e la prosperità del clan, un parto senza problemi, il matrimonio e l’armonia coppia di
sposi. La leggenda vuole che nella città di Kawasaki vi era una ragazza
posseduta da un demone, che si era infilato nella sua vagina. Esso mordeva il
pene dei giovani che provavano a possederla, castrandoli. Ma un bel giorno un
fabbro ebbe un’idea: costruì un grosso fallo d’acciaio, con cui penetrò la
giovane, riuscendo finalmente a sconfiggere lo spirito maligno.

A ricordo di questa impresa fu costruito un tempio shintoista, in cui era
venerato proprio il fallo di metallo.  Presso
il santuario, ogni primavera, viene celebrato il festival detto Kanamara
Matsuri, la cui data varia di anno in anno, ma di solito cade la domenica. Il
matsuri ha le sue radici nell’epoca Edo (1603-1867), quando le prostitute
usavano recarsi al tempio per pregare sia per l’incremento dei loro guadagni,
sia per prevenire le malattie veneree come la sifilide, che all’epoca era molto
temuta. Oggi il principale motivo del festival è pregare per il concepimento di
un figlio, mentre la preoccupazione per la sifilide è stata sostituita da
quella per l’AIDS, e la festività diventa anche spunto per campagne di
prevenzione e raccolta fondi.

Giorgio Nadali

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