Yoga Festival 2016

Dal 14 al 16 ottobre arriva l’11esima edizione di Yogafestival, il più grande evento di Yoga in Italia. Una edizione, che, dopo tanti anni di espansione, sente il bisogno di riorganizzarsi e di tornare a un maggiore “rispetto” per la pratica dello Yoga.

Non per niente, proprio il concetto di RISPETTO è al centro delle proposte di programma e gli insegnanti, con il loro generoso entusiasmo, sono stati felici di parlare di una tematica così poco usata in questi tempi che viviamo.

Rispetto per e nella pratica, ma anche rispetto per noi stessi, per gli altri, per il pianeta e l’universo, rispetto per ogni cosa creata: YogaFestival continua così a mettere in luce argomenti poco evidenti nel vivere corrente, e come fu per Gratitudine (2014) e Amore (2015) anche il tema del Rispetto ci aiuterà a focalizzare meglio la pratica.

Come già Roma, anche YogaFestival Milano si concentra su una offerta più mirata, con meno workshop ma più lunghi e completi.

Nei 5.000 mq di Superstudio Più che vengono occupati, una squadra di insegnanti davvero influenti si avvicenderanno nei tre giorni del festival: tra questi, qualche gradito ritorno come Stewart Gilchrist da Londra con Krama Vinyasa Yoga , Monica Bertauld dalla Francia per Iyengar Yoga; dall’Italia Antonio Nuzzo, l’ Hatha Yoga della tradizione e Gabriella Cella, con la pratica di Ratna Yoga, il gioiello dello Yoga, insieme a Piero Vivarelli, massima figura dell’Anusara italiano, ed Elena De Martin per l’Ashtanga Yoga Mysore style. Nuova qualche interessante presenza come Dominique Decavel, erede dell’insegnamento di Eric Baret per lo Yoga Tantrico Kashmiro, Cosmin Iancu, la perfetta pratica di ashtanga, Lorraine Taylor, che diffonde la conoscenza dell’Ashtanga e Vinyasa Tantra, Bo Forbes  lo Yoga posturale e terapeutico, Laura Burkhart che dagli USA porta la pratica di Core Yoga. Mert Guler, insegnante turco e ricercatore spirituale per la prima volta in Italia e Sujit Ravindran, indiano di stanza a Vancouver già passato con successo in precedenti edizioni, saranno al festival per portare un lavoro sulle emozioni interiori e sulla maturità maschile. La musica la farà da padrone quest’anno: sono molti i workshop con musica da vivo, performance, musicisti che intervengono insieme agli insegnanti e sarà un piacere in più essere seguiti nella pratica da canti e melodie che la ritmano.

Molte le conferenze in programma con molte novità: in particolare, fruttifera la collaborazione del festival con il Master di Yoga Studies della Università di Ca’ Foscari porta due docenti di grande preparazione e comunicativa, Gianni Pellegrini e Federico Squarcini, con approfondimenti sulla lingua sanscrita. Pellegrini, tra i più conosciuti studiosi di sanscrito al mondo, terrà una conferenza sulle parole dello yoga e il loro significato e sarà a disposizione tutta la giornata per rispondere a domande del pubblico.

Al festival quest’anno si rafforza l’area dedicata alla consapevolezza alimentare: una vita yogica chiede attenzione e rispetto anche per ciò che ingeriamo. Con Ki Group, Provamel, Schaer – partner dell’evento – prenderà vita un settore dove informarsi, testare, conoscere.

L’area scuole, centri olistici ed Emporio Yoga sarà come sempre il cuore del festival, il luogo dove tutti si trovano, incontrano, parlano insieme alla grande centrifugheria – dove lo chef Simone Salvini si cimenterà in ricette vegane preparate “al volo”.

L’area Bimbi, attiva tutti e tre i giorni e gestita dalla A.I.P.Y., offrirà intrattenimento “yogico” a bimbi da 0 a 12 anni che, con il metodo del gioco, apprendono le prime basi dello Yoga: non si è mai troppo giovani per cominciare a praticare!

All’interno del festival sarà attivo un ristorante vegano che resterà aperto dal mattino fino alle 20.

L’ingresso al festival avviene come sempre su registrazione (online) mentre i workshop possono essere prenotati online e anche sul posto. Tutte le informazioni su www.yogafestival.it


Yoga della risata

Quando nel 1995 il dr Madan Kataria (un medico indiano di Mumbai) ha ideato i Laughter Clubs (Club della Risata), ha trovato il modo di potenziare i benefici della risata abbinandoli a quelli della respirazione profonda dello yoga (Pranayama).
Lo Yoga della Risata è  L’azione del ridere senza motivo accompagnata dal battito ritmico delle mani e dal movimento spontaneo, combinata con esercizi di respirazione profonda e una fase di rilassamento yoga nidra
La pratica – che non comporta attrezzature o ambienti particolari – favorisce l’aumento della fiducia in se stessi, il miglioramento delle relazioni interpersonali e, di conseguenza, il miglioramento delle prestazioni. La respirazione profonda, gli esercizi di stretching per collo, spalle, braccia e busto contribuiscono a rimuovere la rigidità e i dolori derivanti da una vita sedentaria. Viene favorito il rilassamento. Corpo e mente ottengono una ricarica istantanea. Ridere libera la mente dai problemi e crea così le condizioni per rivalutarli da un nuovo punto di vista e potenziare creatività e problem solving.

Sempre più spesso incontro persone che desiderano migliorare la qualità della loro vita emotiva e relazionale. Persone consapevoli dell’importanza di dover “lavorare” prima di tutto su di sé per avviare quei cambiamenti che possono rendere più soddisfacente, equilibrata e felice la propria esistenza.
Sappiamo però che, per un adulto, il cambiamento è difficile, faticoso e anche un po’ rischioso per le proprie sicurezze. Aprirsi a nuovi punti di vista e abbandonare pregiudizi e stereotipi è stimolante e ci rende migliori ma lasciare il conforto delle vecchie abitudini e scorciatoie di pensiero richiede determinazione e impegno.
I nostri seminari di crescita personale sono il punto di partenza o di approfondimento che può “fare la differenza”, perché i temi vengono sviluppati in un contesto positivo che favorisce il coinvolgimento, l’apertura al confronto e l’assunzione di un atteggiamento disponibile e costruttivo. Si impara sperimentando e ciò si rivela efficace proprio perché viene richiamato il piacere del gioco e del fare nuove conoscenze.
Inoltre, attraverso gli esercizi di Yoga della Risata (vedi box), si sviluppa la propria risata interiore che resterà una risorsa sempre disponibile e gratuita per gestire situazioni di stress ma anche per rafforzare l’autostima, migliorare le relazioni, accrescere la creatività e la capacità di trovare soluzioni.
I nostri seminari rappresenteranno “una esperienza memorabile” ma dopo l’esperienza formativa continueremo ad offrire ai partecipanti un coaching di supporto per trasformare il loro obiettivo di sviluppo in un risultato concreto.

Bruna Ferrarese
Laughter Yoga Teacher e Laughter Ambassador

CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE LEADER YOGA DELLA RISATA

Docente: Bruna Ferrarese

Prossima edizione: 30 aprile – 1 maggio 2016

Yoga della risata

Corso riconosciuto come percorso di formazione a livello internazionale ideato dalla «Laughter Yoga University» che rilascia la certificazione «Laughter Yoga Leader».

Permette di condurre sessioni sia attraverso la creazione di un Club sociale nel proprio territorio (struttura-base del movimento Laughter Yoga), sia integrando la disciplina nella propria attività primaria oppure promuovendone l’utilizzo in contesti come le aziende, le case di riposo, le strutture sanitarie, le organizzazioni turistiche.

Yoga della Risata rappresenta una competenza utilizzabile trasversalmente per tutte le professioni che operano «con e per le persone», ma è interessante anche per tutti coloro che desiderano acquisire una pratica per il benessere personale.

Sul piano del benessere Yoga della Risata agisce:
•per la salute, perché agisce sulla produzione di endorfine e la diminuzione del cortisolo (ormone dello stress), migliora le funzioni cardio-circolatorie, abbassa la soglia del dolore, migliora il controllo della glicemia e l’ossigenazione del cervello
•per la vita personale, perché migliora la sicurezza in sé stessi, la capacità di affrontare le criticità, la qualità delle relazioni interpersonali e le abilità sociali
•per la vita professionale, perché integra altre pratiche per il riequilibrio psico-fisico, favorisce la creazione di team e migliora le condizioni di collaborazione, sviluppa il potenziale creativo individuale e di gruppo.

Successivamente al Workshop il Teacher assicura supporto all’avvio dell’attività collaborando con suggerimenti, strumenti e, se possibile, presenza.

Redazione


I miracoli indù e la scienza yogica ashta ma siddhis

Miracoli indù? Certo! E sono tanti… L’Induismo classifica i miracoli e dà esempi di miracoli nella sua mitologia e nella vita di centinaia di santi. Il siddhar è chi ha il siddhi, potere soprannaturale, che è definito da otto tipi della scienza yogica (ashta ma siddhis). Questi sono: 1) Anima: potere di ridursi alla dimensione di un atomo e di entrare nella vita microscopica. 2) Mahima: potere di divenire potente e grande come Krishna. 3) Laghima: capacità di essere leggero, ma grande nelle dimensioni. 4) Garima: capacità di essere pesante come Shiva. 5) Praapti: capacità di entrare in tutti i mondi da Brahmaloka a Pathalam.6) Prakaamyam: potere di uscire dal corpo, entrare in altri corpi e andare in cielo e godere di ciò che si vuole. 7) Ishitvam: il potere di divenire un dio come Shiva. 8) Vasithvam: potere di influenzare chiunque. Questi poteri possono essere ottenuti da chiunque si impegni e si sforzi di praticare la disciplina spirituale (sadhana).

1) Si può divenire piccolo con l’umiltà, che dà il potere chiamato anima. 2) Si può divenire mahaan, grandi, aiutando gli altri. Chi serve gli altri è un mahatma. Aiutare gli altri dà il potere mahima. Mahatma (grande) è il titolo di Gandhi. 3) Si può divenire pesanti dal peso dei propri contributi alla società Dare continui contributi alla società dà il potere garima. 4) Si può divenire leggeri eliminando il proprio ego. Questo dà il potere laghima. 5) Si può aspirare a qualsiasi cosa cercando. La ricerca dà il potere praapti. 6) Si possono realizzare i propri desideri con la volontà. Questo dà il potere praakamyam. 7) Si può divenire signore assumendosi delle responsabilità. Questo dà il potere ishitvam. 8) Si può influenzare gli altri mediante l’amore e l’interessamento. Prendersi cura di qualcuno dà il potere vashitvam.

Giorgio Nadali


Levitazione & Bilocazione. Sono possibili?

Maharishi Mahesh Yogi ha fondato nel 1975 una scuola di meditazione di volo yogico, come estensione della Meditazione Trascendentale, il quarto stadio di coscienza. Si chiama tecnica TM-Sidhi. Il volo yogico ha tre livelli. Lo stadio iniziale è saltellare su e giù seduti nella posizione del loto, il secondo stadio è lievitare, il terzo stadio è volare. Secondo Maharishi, il volo yogico è un fenomeno creato da uno specifico pensiero proveniente dal più semplice stato di coscienza, chiamato Coscienza Trascendentale. Bevam Morris, presidente della Maharishi University of Management, di Fairfield (Iowa, USA) ha organizzato il primo concorso nord americano di volo yogico nel 1986, presso il Civic Center di Washington. Ventidue praticanti della tecnica TM-Sidhi hanno partecipato in competizioni come i 25 metri a ostacoli, salto in lungo e corsa di 50 metri di volo yogico. Il concorso si è svolto ogni anno sino al 1989. Vicotria Dawson del «Wasgington Post» ha riferito che i partecipanti saltavano rimanendo seduti . Tuttavia nessuno di loro ha volato.

Nell’Induismo i poteri di levitazione del corpo sono chiamati “potere della rana” (dardura-siddhi) e sono attribuiti limitatamente ad alcuni maestri (guru) dotati di poteri spirituali: i siddha, coloro che hanno il potere (siddhi) della leggerezza (laghiman). Il maestro yoga Subbayah Pullavar nel 1936 ha levitato orizzontalmente davanti a 150 persone sospeso su di un bastone coperto da un panno. Shirdi Sai Baba era maestro della levitazione nel sonno. Nel Buddhismo questi poteri sono attribuiti storicamente allo yogi Milarepa.

Secondo il CICAP «a tutt’oggi non è mai stata dimostrata al di là di ogni dubbio l’autentica levitazione anche di un solo spillo. Nessun tavolo, medium o mediatore trascendentale si è mai sollevato di un millimetro (senza saltellare) in piena luce, sotto controllo davanti a una telecamera o, comunque, davanti a un prestigiatore competente. Gli illusionisti, naturalmente, riescono a creare l’illusione della levitazione con abili trucchi (il più spettacolare dei quali, in questo campo è quello presentato dall’americano David Copperfield)».
La bilocazione – la capacità di essere presenti contemporaneamente in due luoghi diversi – è attribuita nel Cristianesimo a Sant’Antonio, Santa Maria di Gesù da Agreda e San Padre Pio da Pietrelcina. Nessuno ha mai dimostrato di poter mostrare il doppio di se stesso nella stessa stanza dove si trovava.

Nel Cristianesimo il santo Giuseppe da Copertino (1603-1663) levitava a causa delle continue estasi mistiche e per questo era continuamente trasferito da un convento all’altro. Il potere di levitazione viene attribuito anche a San Francesco d’Assisi, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori che predicava a Foggia sospeso nell’aria, Santa Teresa d’Avila, San Martino de Porres, ritenuto capace di teletrasporto (attraverso porte chiuse) e levitazione, Serafino di Sarov (un santo della Chiesa russo ortodossa) levitò davanti all’imperatore Alessandro I, e San Padre Pio da Pietrelcina, ritenuto capace di bilocazione e lievitazione.

Giorgio Nadali