Fashion Week a Milano

di Giorgio Nadali

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foto di Giorgio Nadali, Micam settembre 2018

La moda non è qualcosa che esiste solo negli abiti. La moda è nel cielo, nella strada, la moda ha a che fare con le idee, il nostro modo di vivere, che cosa sta accadendo. Così la pensava Coco Chanel.

Ecco perché sta per andare in scena la Fashion Week Donna collezioni primavera/estate 2019, a Milano dal 18 al 24 settembre, con 60 sfilate per un totale di 59 collezioni 80 presentazioni per 79 marchi e 13 designer Fashion Hub Market e dodici International Woolmark Prize Global Finalist 2018/2019. Due presentazioni su appuntamento per due marchi. Ben 44 eventi.

 

Il Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana, Carlo Capasa ha dichiarato che “Ci aspetta una fashion week intensa e ricca di appuntamenti, non solo sfilate ma anche eventi e tantissime presentazioni di giovani brand. E’ bello vedere come questi talenti emergenti stiano crescendo e performando bene. Sarà una settimana che coinvolgerà tutta la città, con installazioni ed happening dedicati al pubblico che avranno come fil rouge il tema della sostenibilità. Ci immergeremo in una Milano sostenibile, in una settimana che culminerà con la seconda edizione dei Green Carpet Fashion Awards Italia, 2018. La vivacità del settore è testimoniata anche dai dati economici che vedono per l’anno 2018 una crescita del 2,8% e una previsione di fatturato che sfiora i 90 miliardi di Euro.”

 

A Milano durante la Fashion Week 2018 vanno in scena Artisti e Designer italiani e internazionali che portano in passerella la personale interpretazione del rapporto tra design, moda e arte. Nell’ambito della quale fashion brand, designer, imprese, artisti e attivisti di diverse nazionalità metteranno in scena

collezioni e progetti improntati sul concetto di Social Impact per raccontare attraverso l’arte e capi di moda come l’industria del fashion possa essere motore di rigenerazione e ridisegno della società contemporanea con spazi espositivi dedicati per chi sceglie di Sponsorizzarsi durante l’evento , dove Business oltre che la visibilità sono messi al primo posto e la presenza di influencer, fashion blogger, giornalisti e fotografi si amalgamano per esaltare al meglio stilisti, artisti e brand presenti. Per questo motivo la B&20 Events di Paolo Distaso ha creato l’evento “Fashion in the City” nella splendida Location del FiftyFive 55 a Milano, in 20 metri di passerella tra Arte e Spettacolo.

 

L’edizione sarà ricca di novità: per la prima volta in calendario le sfilate di Agnona, Fila, A.F Vandervost – che per l’occasione presenterà una reinterpretazione delle collezioni degli ultimi 20 anni e il libro di celebrazione dell’anniversario, ACT N.1, Ultràchic e Chika Kisada. Questi ultimi tre sfileranno grazie al supporto di Camera Nazionale della Moda Italiana, come anche Francesca Liberatore. Fa il suo ingresso in calendario anche Tiziano Guardini, vincitore del premio “Franca Sozzani GCC Award for Best Emerging Designer” al Green Carpet Fashion Awards Italia 2017, che durante la Fashion Week sfilerà con una collezione inedita, Presen- ted by Mercedes-Benz. Tornano inoltre nel calendario sfilate Byblos, Iceberg e Philipp Plein.

 

Dopo il grande successo della prima edizione, domenica 23 settembre presso il Teatro alla Scala avrà luogo la seconda edizione dei Green Carpet Fashion Awards Italia, 2018. L’evento, realizzato da Camera Nazionale della Moda Italiana in collaborazione con Eco-Age e con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), ICE Agenzia e del Comune di Milano, celebrerà i valori della moda sostenibile e l’impegno del sistema moda.

 

Grazie al protocollo d’intesa tra il Comune di Milano e CNMI, la Sala Cariatidi di Palazzo Reale sarà ancora una volta una delle location protagoniste di Milano Moda Donna insieme allo Spazio Cavallerizze, parte integrante del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci.

 

Anche per questa edizione lo Spazio Cavallerizze sarà Fashion Hub di Milano Moda Donna e riunirà in un unico spazio vip lounge e Fashion Hub Market.

 

Fashion Hub Market è il progetto CNMI a sostegno dei giovani talenti che quest’anno giunge alla settima edizione e presenterà le collezioni di 13 designer internazionali. Per la prima volta, saranno presenti anche i 12 finalisti dell’International Woolmark Prize 2018/19, progetto creato da The Woolmark Company nel 1953 per celebrare i talenti emergenti della moda di tutto il mondo mostrando la bellezza e la versatilità della lana Merino. I finalisti del premio avranno il compito di raccontare attraverso un approccio più contemporaneo l’utilizzo della lana Merino e di valorizzare attraverso le loro creazioni le innumerevoli qualità di questa fibra naturale, rinnovabile e biodegradabile.

 

L’Assessore alle Politiche del Lavoro, Attività produttive, Moda e Design Cristina Tajani ha dichiarato che “Grazie al rinnovato impegno congiunto dell’Amministrazione e di tutti gli operatori del sistema moda, questa Fashion Week coinvolgerà l’intera la città anche attraverso le installazioni della seconda edizione del progetto Milano XL. Un percorso creativo pensato per celebrare il grande patrimonio di tradizione artigiana, ricerca e innovazione del Made in Italy. Vogliamo che la Fashion Week milanese, con i suoi eventi sempre più aperti al pubblico, sia un appuntamento diffuso e condiviso con i cittadini e tutti gli amanti della moda per scoprire la qualità e la creatività del Made in Italy. Dal filato più pregiato all’accessorio più ricercato sino al fascino e all’estro delle sfilate e delle collezioni questa settimana punta l’attenzione sulla sostenibilità dei processi produttivi e sulla tutela della qualità del lavoro nella moda”.

 

I dati business della moda italiana

 

Secondo la Camera della Moda Italiana, nel 2018 si è confermato il clima positivo e la ripresa per l’industria della moda italiana. In particolare durante il secondo trimestre, la crescita è stata brillante, portando la crescita complessiva del fatturato nel primo semestre a +2,9% per la componente moda e a +3,5% per i settori collegati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

Con i buoni risultati del 2018, Il livello del fatturato è tornato ai livelli di inizio 2008 recuperando completamente la caduta causata dalla crisi finanziaria, anche se si trova ancora al di sotto dei massimi del 2017 e ancora molto lontano

dal livello del 2000.

 

Nei primi 5 mesi dell’anno le esportazioni hanno continuato, almeno per l’industria della moda, la fase di crescita iniziata nel 2017, mentre si è registrata

una battuta d’arresto per i settori collegati. Per questi ultimi la frenata ha interessato la gran parte dei mercati, con cali più marcati verso USA (-2%) Francia (-3,5%) e Spagna (-4,2%). Resta invece positivo l’andamento verso i principali mercati della moda, dove, si deve osservare, si rafforza la posizione della Svizzera come piattaforma logistica per le imprese italiane.

 

Per l’industria della moda la dinamica dell’export è stata migliore verso i paesi ExtraUE (+4,5%) che verso l’UE (+2,2%), complice anche l’indebolimento dell’Euro nella prima parte dell’anno.

 

Le attese per l’andamento degli ordini sono rimaste positive nel terzo trimestre. Le previsioni per il risultato finale dell’anno restano quindi positive: la crescita del fatturato per l’anno 2018 è prevista al +3,0%, rispetto al 2017, con un aumento delle esportazioni al +4,3% e un saldo con l’estero che cresce rispetto al 2017 di circa €1mld, sfiorando gli €18,7mld. Per l’insieme di moda più settori collegati si prevede che la crescita sia leggermente inferiore, al +2,8%.

 

La Fashion Week potrà essere seguita live su milanomodadonna.it con streaming delle sfilate, video e fotogallery delle collezioni, attraverso l’App di CNMI e sui profili social Instagram (@cameramoda), Facebook, Twitter con aggiornamenti in tempo reale sugli eventi.

Video delle sfilate e contenuti speciali saranno trasmessi anche sul maxischermo in Corso Vittorio Emanuele, angolo piazza San Babila.

 

CNMI presenta Be Ready, Fashion Film dedicato a Milano Moda Donna diretto da The Blink Fish. Protagonista una modella che si prepara per l’imminente settimana della moda, il risultato è una allegra e divertente interpretazione dell’energia che caratterizza la fashion week e i suoi preparativi. Solo la concentrazione e il benessere fisico e mentale consentiranno alla modella di essere pronta. Concetti che CNMI pienamente condivide con Technogym, Official Wellness Partner di CNMI, che si ringrazia per il supporto nella realizzazione del film.

Be Ready celebra la nuova generazione di designer italiani con capi e accessori di: Arthur Arbesser, Gabriele Colangelo, GCDS, Giannico, Lucio Vanotti, Marco De Vincenzo, Paula Cademartori, Sara Battaglia, Stella Jean e Vivetta. Lo styling è stato curato da Georgia Tal.

 

La “Fashion Week Insider’s Guide” racconta le novità della settimana della moda, i luoghi inediti e gli appuntamenti imperdibili a Milano, la copertina è stata realizzata dall’artista Gio Pastori. La guida sarà anche scaricabile su milanomodadonna.it.

 

Continuano le collaborazioni con le associazioni di moda internazionali. Da questa stagione di Milano Moda Donna Camera Nazionale della Moda Italiana annuncia una partnership con HFDA (Hungarian Fashion & Design Agency): durante la fashion week una selezione di designer ungheresi parteciperà a un Programma di mentoring di CNMI.

 

Inoltre Camera Nazionale della Moda Italiana annuncia le nuove partnership con Technogym e The Woolmark Company.

 


Salone del Mobile di Milano. Il lusso è di casa

Versione integrale del servizio per FORBES del 22/04/2018

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Casa mia, casa mia per piccina che tu sia tu mi sembri una badia. Dimenticatevi questa poesia. La casa di lusso non può essere piccina e decisamente non può sembrarti un’abbazia. Samuel Johnson scriveva: “Essere felici a casa è il massimo risultato dell’ambizione”. Per mettere d’accordo felicità e ambizione tra le mura domestiche è essenziale un arredamento che esprima gioia di vivere, intesa come totale assenza di limiti economici. Il Salone del Mobile a Milano – nella sua sezione extra lusso con i suoi favolosi stand-boutique presenziati da body guards – presenta il meglio dell’arredamento extra lusso (ovviamente personalizzabile), adatto sia per le proprie residenze sulla terra ferma che per quella galleggiante sul mega yacht.

Per abbinare l’arredamento all’auto preferita ci hanno pensato alcuni marchi storici che hanno creato soluzioni di arredamento esclusivo targato Bentley, Tonino Lamborghini Casa e Aston Martin, che è presente al “fuori salone”.

La nuova  collezione  di  mobili,  nata  dalla  collaborazione  tra  la  casa  automobilistica britannica  Aston  Martin  e  i  produttori  di  arredamento  e  accessori  di  lusso  Formitalia. La  partnership  tra  i  due  marchi  di  lusso  si  propone  di  creare  una  collezione  di  mobili  unica,  contemporanea e  senza  tempo,  che  rispecchi  la  tradizione  e  l’artigianalità  delle  auto  sportive  Aston  Martin. La  collezione  completa,  che  sarà  disponibile  per  la  vendita  a  settembre,  è  realizzata  a  mano  in  Italia  in  modo impeccabile  con  materiali  di  lusso:  legni  dalle  texture  scure  che  si  combinano  con  la  calda  luce  dell’ottone spazzolato,  velluti  e  pellami  morbidissimi  che  si  intrecciano  con  lini  italiani  lavorati  a  mano.  Ogni  pezzo, proposto  in  un’ampia  gamma  di  colori,  è  capace  di  coinvolgere  ed  assecondare  tutti  i  sensi. Tra  i  punti  forti  della  nuova  collezione  un  elegante  divano  realizzato  artigianalmente  che  si  avvale  di  un  mix di  tessuto,  pelle,  legno  e  metallo  e  che  comprende  un  portariviste  in  morbida  pelle  oppure  un  tavolino  in elegante  noce  Canaletto.  In  mostra  anche  una  selezione  di  raffinati  tavolini,  realizzati  in  esotico  marmo Sahara  Noir  o  Breccia  Medicea  e  vetro  fumè  o  trasparente. Un  letto  elegante  ed  estremamente  confortevole  viene  impreziosito  da  due  morbidi  cuscini  rivestiti  in cashmere    per  dare  risalto  e  importanza  alle  camere  più  lussuose. Completano  la  collezione  una  scelta  di  credenze  e  comodini  realizzati  in  noce  Canaletto  e  pelle,  insieme  ad una  poltrona  in  morbida  pelle  con  gambe  in  noce  meravigliosamente  strutturate. Marek  Reichman,  Chief  Creative  Officer  di  Aston  Martin,  ha  dichiarato:  “L’uso  di  un  linguaggio  di progettazione  comune  tra  le  nostre  auto,  i  nostri  showroom  e  i  nostri  mobili  contribuisce  a  trasmettere  una sensazione  unica  di  lusso    con  un’enfasi  particolare  sulla  qualità  e  l’esecuzione  dettagliata.  Quando  crei  un prodotto  che  combina  perfettamente  design,  tecnologia  e  stile,  il  risultato  può  essere  molto  gratificante.

In  occasione  del  Salone  del  Mobile  2018  la  collezione  luxury,  dedicata  alla  casa,  si  arricchisce ulteriormente  di  nuovi  e  vibranti  pezzi  d’arredo,  carichi  di  fascino  e  di  particolari  che  non  passano inosservati.  Pellami  e  tessuti  di  qualità  ineccepibile  disponibili  in  100  combinazioni  di  colori,  essenze ricercate  e  lavorate  dalle  mani  di  artigiani  esperti  e  qualificati,  dettagli  unici,  sorprendenti  ed  identificativi  di un  brand  molto  amato  e  fortemente  riconosciuto  a  livello  internazionale. I  nuovi  modelli  della  collezione  Tonino  Lamborghini  Casa  evocano  come  sempre  con  eleganza il mondo delle  granturismo. 

Roberto Cavalli Casa presenta arredamento, tableware, carte da parati, biancheria da letto. La collezione Home Interiors di Roberto Cavalli è un omaggio alle linee più significative della Maison Roberto Cavalli. Un mix dal fascino fortemente distintivo, fedele alla filosofia e al DNA del marchio, capace di coniugare moda e design con glamour e sensualità. Roberto Cavalli Home Interiors si ispira alle iconiche stampe e ai modelli delle collezioni più rappresentative della maison: una galassia dai colori vivaci, trame preziose e splendidi motivi, mescolando e sovrapponendo audaci stampe e morbidi ricami, forme scultoree e linee irregolari, gusto urbano con elementi naturali, come rocce, fiori e giungle lussureggianti. Grande cura e attenzione sono dedicate alla scelta di materiali preziosi per creare scenografie lussuose e drammatiche che diventano emblemi di uno stile unico. Al Salone del Mobile presenta la Tropical Glam Collection. Spumanti sfumature di cedro animano gli arredi della nuova collezione Roberto Cavalli Home Interiors. Una proposta in stile tropicale con stampe di linci, zebre e foglie di banano.  Decisamente glamour la collezione di tableware con oro, motivi tropicali e la firma dello stilista fiorentino: posate, bicchieri, stoviglie degne di una reggia imperiale.

Trussardi Casa espone la nuova linea “Happ” di divani e zona letto. Il tavolo dining Belgado con sedie Annabel in pelle. La linea luci Ampoll riprende la forma delle boccette di profumo Trussardi “Rifless”. Per una camera da letto completa occorrono  60 mila euro.

Il Paisley, leitmotiv della collezione di Etro Casa, si lascia saturare di colori, interpretato e ridefinito in un gioco di suggestiva eleganza. Questa nuova collezione fonde la tradizione con l’innovazione e la storia con un tocco contemporaneo. Cashmere rosso fantasia per i divani e sedie porpora con una simpatica scimmietta in oro sullo schienale, ma anche una camera da letto più classica con armadio dorato. In sostanza colori, fantasie  e tessuti che al tatto che esprimono una grande prosperità degna dell’extra lusso.

Anche Fendi è presente al Salone con le ultime novità per l’arredamento firmato. Versace Casa presenta la sua linea di arredamento, tableware e tessuti con l’inconfondibile design e marchio della medusa e stampe barocche con il motivo neoclassico a greca, che Gianni Versace aveva scelto per Casa Casuarina, la sua villa di Miami Beach.

La Contessina di Marano di Parma presenta un fastoso “stand” stile reggia di Versailles. Infatti una delle sue collezioni di arredamento ha questo nome. Lavorazioni eseguite prevalentemente a mano e con massima cura, da esperti artigiani, utilizzando essenze di legni pregiati e tessuti ricamati e progettazione di ambienti e articoli con personalizzazione di misure e decori.

Grande opulenza classica anche allo stand Boiserie Italia che propone un arredamento da reggia imperiale. Un solo cliente nel Nord Italia. Tutti gli altri clienti (di solito miliardari) sono stranieri. “Gli italiani hanno altri gusti” – mi spiega la titolare Simona Orsenigo – che preferisce uno stile moderno per la sua abitazione.

Giorgio Collection presenta la nuova collezione Infinity, sofisticato connubio tra inaspettate geometrie e materiali ricercati. Un connubio sofisticato di materiali preziosi declinati con superfici brillanti, cura al dettaglio e sapienti lavorazioni in grado di regalare inaspettate geometrie ai classici volumi. Questi i tasselli che vanno a comporre la nuova e raffinata proposta di Giorgio Collection che presenta la collezione Infinity, ultima rappresentante di oltre sei decadi di lusso. la collezione Infinity, disegnata da Giorgio Soressi, con il quale l’azienda ha all’attivo una consolidata collaborazione, il nuovo emblema e protagonista di tre dei sette ambienti presenti. Articolata tra camera da letto, dining, living room, Infinity rende protagonista il pregiato e ricercato Makoré di mogano damato in tinta grigio scuro, legno dell’Africa tropicale in grado di regalare una profondità unica agli arredi. Al lucido poliestere spazzolato si accostano, per la prima volta, l’oro chiaro cromato e il raro marmo verde Bolivia, top di gamma che va ad aggiungersi agli altri otto marmi presenti a catalogo, per offrire una nuova interpretazione in chiave contemporanea dell’Art Déco.

Home jewels: Opere d’arte monumentali mozzafiato e sorprendenti gioielli per la casa ispirati al Rinascimento? Fedele ad una tradizione basata sulla bellezza e l’artigianato, per uno stile opulento, ma di classe la fiorentina Baldi annovera tra le sue creazioni uniche al mondo: la vasca in cristallo di rocca. Dal valore di 1 milione di euro, la vasca, che può contenere fino a tre persone, è ricavata da un pezzo unico di cristallo di rocca di circa 10.000 kg, proveniente dalla foresta amazzonica del Brasile. Al Salone presenta una vasca da bagno ricavata da un unico pezzo di quarzo verde da 700 mila euro e un grande tavolo circolare da pranzo di lapislazzuli da 500mila euro. Non passa inosservato il pianoforte Steinway & Sons “Armonia Limited Edition” impreziosito da Baldi con doratura 24K, e bronzi che vengono posizionati sui maestosi pianoforti a coda Steinway & Sons presso il laboratorio Baldi e dotati di una tecnologia che permette allo strumento anche di suonare da solo comandato da un tablet. (Costo: 250mila euro). Venduto al Salone ad un cliente cinese. Baldi ha solo clienti stranieri, da Medio Oriente, Russia e Cina. “Gli italiani che possono spendere così tanto hanno altri gusti, più orientati allo stile moderno. Il nostro core business è quello di portare con queste creazioni un pezzo dell’Italia classica  all’estero”, spiega il responsabile marketing.

Gastone Modenese presenta mobili classici di extra lusso fatti a mano da sette generazioni nello stile di antiche ville italiane classiche che piacciono soprattutto ai  clienti esteri.

Per un po’ di svago il nuovo biliardo motorizzato Revolution M999 di MBM Biliardi garantisce serate spensierate a 139mila euro.

Alla mattina nasce sempre il dilemma di quale orologio di lusso della propria collezione scegliere di mettere al polso. Per venire incontro a questa difficile incombenza Thomas Schalk della tedesca Buben & Zorweg mi presenta la collezione di casseforti di gran design con cristallo antiproiettile dotate di espositore girevole interno motorizzato per una collezione sino a 38 orologi e cassetti per opere d’arte e gioielli. È  anche possibile selezionare elettronicamente il senso rotatorio degli orologi per ispirarsi maggiormente nella scelta. Si va dalla cassaforte cilindrica da tavolo rivestita in pelle alla Galaxy Deluxe a scomparsa elettronica, sino alla cassaforte grande come tutta una stanza che può fungere da pratica panic room nella quale blindarsi dentro in caso di attacco terroristico. “Già venduta a un cliente in Messico”. Per casseforti più classiche la portoghese Boca do Lobo presenta la grande Knox, rivestita d’oro.

Il design italiano è vincente. Il lusso in stile classico/barocco vende quasi esclusivamente all’estero. Quello moderno e firmato anche in Italia. Appuntamento dunque al Salone del Mobile di Milano a Mosca dal 10 al 13 ottobre e poi a Shangai dal 22 al 24 novembre 2018.

Per chi ama il bello il prezzo è solo un dettaglio marginale e dopotutto – come diceva Coco Chanel – il lusso non è il contrario della povertà, ma della volgarità.

 

 

 

 


Yoga Festival 2016

Dal 14 al 16 ottobre arriva l’11esima edizione di Yogafestival, il più grande evento di Yoga in Italia. Una edizione, che, dopo tanti anni di espansione, sente il bisogno di riorganizzarsi e di tornare a un maggiore “rispetto” per la pratica dello Yoga.

Non per niente, proprio il concetto di RISPETTO è al centro delle proposte di programma e gli insegnanti, con il loro generoso entusiasmo, sono stati felici di parlare di una tematica così poco usata in questi tempi che viviamo.

Rispetto per e nella pratica, ma anche rispetto per noi stessi, per gli altri, per il pianeta e l’universo, rispetto per ogni cosa creata: YogaFestival continua così a mettere in luce argomenti poco evidenti nel vivere corrente, e come fu per Gratitudine (2014) e Amore (2015) anche il tema del Rispetto ci aiuterà a focalizzare meglio la pratica.

Come già Roma, anche YogaFestival Milano si concentra su una offerta più mirata, con meno workshop ma più lunghi e completi.

Nei 5.000 mq di Superstudio Più che vengono occupati, una squadra di insegnanti davvero influenti si avvicenderanno nei tre giorni del festival: tra questi, qualche gradito ritorno come Stewart Gilchrist da Londra con Krama Vinyasa Yoga , Monica Bertauld dalla Francia per Iyengar Yoga; dall’Italia Antonio Nuzzo, l’ Hatha Yoga della tradizione e Gabriella Cella, con la pratica di Ratna Yoga, il gioiello dello Yoga, insieme a Piero Vivarelli, massima figura dell’Anusara italiano, ed Elena De Martin per l’Ashtanga Yoga Mysore style. Nuova qualche interessante presenza come Dominique Decavel, erede dell’insegnamento di Eric Baret per lo Yoga Tantrico Kashmiro, Cosmin Iancu, la perfetta pratica di ashtanga, Lorraine Taylor, che diffonde la conoscenza dell’Ashtanga e Vinyasa Tantra, Bo Forbes  lo Yoga posturale e terapeutico, Laura Burkhart che dagli USA porta la pratica di Core Yoga. Mert Guler, insegnante turco e ricercatore spirituale per la prima volta in Italia e Sujit Ravindran, indiano di stanza a Vancouver già passato con successo in precedenti edizioni, saranno al festival per portare un lavoro sulle emozioni interiori e sulla maturità maschile. La musica la farà da padrone quest’anno: sono molti i workshop con musica da vivo, performance, musicisti che intervengono insieme agli insegnanti e sarà un piacere in più essere seguiti nella pratica da canti e melodie che la ritmano.

Molte le conferenze in programma con molte novità: in particolare, fruttifera la collaborazione del festival con il Master di Yoga Studies della Università di Ca’ Foscari porta due docenti di grande preparazione e comunicativa, Gianni Pellegrini e Federico Squarcini, con approfondimenti sulla lingua sanscrita. Pellegrini, tra i più conosciuti studiosi di sanscrito al mondo, terrà una conferenza sulle parole dello yoga e il loro significato e sarà a disposizione tutta la giornata per rispondere a domande del pubblico.

Al festival quest’anno si rafforza l’area dedicata alla consapevolezza alimentare: una vita yogica chiede attenzione e rispetto anche per ciò che ingeriamo. Con Ki Group, Provamel, Schaer – partner dell’evento – prenderà vita un settore dove informarsi, testare, conoscere.

L’area scuole, centri olistici ed Emporio Yoga sarà come sempre il cuore del festival, il luogo dove tutti si trovano, incontrano, parlano insieme alla grande centrifugheria – dove lo chef Simone Salvini si cimenterà in ricette vegane preparate “al volo”.

L’area Bimbi, attiva tutti e tre i giorni e gestita dalla A.I.P.Y., offrirà intrattenimento “yogico” a bimbi da 0 a 12 anni che, con il metodo del gioco, apprendono le prime basi dello Yoga: non si è mai troppo giovani per cominciare a praticare!

All’interno del festival sarà attivo un ristorante vegano che resterà aperto dal mattino fino alle 20.

L’ingresso al festival avviene come sempre su registrazione (online) mentre i workshop possono essere prenotati online e anche sul posto. Tutte le informazioni su www.yogafestival.it


I seminari di OLTRE. 1. Marino Parodi. Viaggio alla scoperta della guarigione e della medianità. 13/03/2016 a Milano

OLTRE, Settimanale online del soprannaturale

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Un’avventura con il Dott. MARINO PARODI

Viaggio alla scoperta della guarigione e della medianità

Imparare a comunicare con il mondo spirituale, trasformando profondamente la propria esistenza

Scoprire la spiritualità significa non solo vedere il mondo con occhi nuovi ma anche vedere il mondo con occhi nuovi”  Marylin Ferguson psicologa e scrittrice

 

A tutti è capitato di incontrare persone passate attraverso le vicende più devastanti, eppure profondamente innamorati della vita. Com’è possibile?

Indipendentemente dall’età, dallo stato sociale, dallo stato di vita, tutti possiamo trasformare radicalmente la nostra esistenza, facendone un’avventura veramente affascinante.

La decisione di trasformare il dolore in gioia e il grigiore di giornate vuote o cupe, nello splendore di opportunità e sorprese incessantemente nuove, spetta a noi…

Esiste la possibilità di scoprire quel “centro di gravità permanente” che è poi l’anima, al tempo stesso fonte di uno straordinario  potenziale capace di trasformare a fondo la nostra esistenza a tutti i livelli, nonché chiave di accesso alla comunicazione con i mondi superiori.

Si tratta di un percorso tramandato nel corso dei millenni da svariate scuole iniziatiche la cui validità è stata in tempi recenti confermata da numerose, sconvolgenti e recenti  scoperte scientifiche, ad esempio nel campo della psicologia più avanzata e della fisica quantistica.

Tenetevi forte: comunicare con i propri cari trapassati e “ottenere miracoli” sono obiettivi tendenzialmente alla portata di tutti.

Il seminario offrirà un possibile percorso allo scopo centrato su tre tappe…. Vedere per credere.

L’incontro si svolgerà Domenica 13 Marzo  2016 dalle 10.00 alle 18.00 (con una pausa pranzo dalle 13.00 alle 14.00)

 Luogo: NOVOTEL MILANO NORD CA’ GRANDA, Viale Suzzani 13, Milano

Per info e iscrizioni:  posta@oltre.online  

Il  Dott. Marino Parodi è  scrittore, psicologo, terapeuta e docente.

Nella  sua ricerca, basata su esperienze condotte in vari Paesi del globo,  scienza e spiritualità si incontrano armoniosamente. Propone un approccio  alla trasformazione dell’esistenza e alla  guarigione basato sulla scoperta di una consapevolezza di fondo: la natura sostanzialmente divina dell’anima umana.  E’ fra l’altro autore di numerosi libri, fra i quali Scopri la forza della gioia che è in te, Nati per essere felici,   e Sono ancora con te.

Redazione


Conferenza. 3. Prof. Giorgio Nadali. I segreti del soprannaturale e la legge di attrazione. 09/03/2016

I segreti del soprannaturale e la legge di attrazione

Prof. Giorgio Nadali

Giorgio Nadali

Mercoledì 9 Marzo 2016 

Ore 16.00 – 18.00

Associazione culturale Afrodite

Corso di Porta Nuova, 38

Milano

Quota: € 20,00

Posti disponibili: 25

Per iscrizioni: posta@oltre.online

 

CLICCA QUI PER ISCRIVERTI SUBITO!


Conferenza. 2. La scienza dei miracoli: nuove frontiere mediche ed evolutive. 26/01/16 Milano

Martedì 26 gennaio, ore 21, c/o Mondadori, Via Marghera, 28 Milano. Antonio Pala:
“La scienza dei miracoli: nuove frontiere mediche ed evolutive”
antonio-pala“È ormai assodato che, nel bene e nel male, siamo il prodotto delle nostre personali credenze, gran parte delle quali sono radicate nel subconscio e che spesso sono il frutto di una programmazione che inizia i primi anni della nostra vita”, afferma il dottor Antonio Pala, psicologo e psicanalista, ma anche studioso delle medicine olistiche, energetiche e di sciamanesimo. “La soluzione alla maggior parte dei nostri problemi, insieme allo sviluppo del nostro pieno potenziale, risiede nella possibilità di riprogrammare le nostre errate convinzioni subcoscienti e di sincronizzare fra loro i due emisferi cerebrali. A tale scopo utilizzo uno strumento straordinario, lo Psych-k, elaborato da Rob Williams”. Pala presenterà le nuove tecniche olistiche di guarigione, che integrano le dimensioni spirituale, mentale, fisica, ora a disposizione di tutti. Nel corso della serata verranno presentate delle documentazioni medico-scientifiche in video che dimostrano quanto avviene a livello neurologico ed energetico durante le procedure di guarigione e sarà possibile ad assistere e partecipare a un’esperienza diretta. Karmanews

Redazione


Conferenza. 1. Essere felici, essere medianici 12/01/16 Milano

Martedì 12 gennaio, ore 21, c/o Mondadori, Via Marghera, 28 Milano, Marino Parodi: “Essere felici, essere medianici”
2387656Sin da quando eravamo piccoli, ci sentiamo ripetere che la felicità non  consiste nel denaro o nel possedere, bensì nell’interiorità. Facile a dirsi, ma in concreto? “Proprio questa sembra la chiave: imparare a conoscere la parte più profonda e più autentica di sé”, dichiara Marino Parodi, autore di “Nati per essere felici”. “Se è pur vero che ciascuno sceglie il proprio percorso, esistono tuttavia delle meravigliose leggi di natura, la cui validità è stata recentemente riscoperta da importanti ricerche scientifiche, specialmente nel campo della psicologia e della fisica. Imparare a pregare, a meditare, a perdonare, a valorizzare le risorse della gratitudine, della libertà e della determinazione, equivale non solo a vedere il mondo con occhi nuovi ma addirittura a scoprire mondi nuovi, per dirla con la psicologa Marilyn Ferguson. Da qui alla cosiddetta medianità, ovvero la realizzazione del sogno dell’umanità di comunicare con le dimensioni superiori e con i trapassati, il passo è breve. Spiritualità e scienza si integrano in piena armonia: scoprire la potenzialità dell’Amore significa trasformare profondamente la qualità della vita a tutti i livelli”. Karmanews

Redazione


L’Alzheimer spirituale di Don Abbondio

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4di Giorgio Nadali

La Chiesa è malata di Alzheimer spirituale. Ipse dixit. Sono parole di papa Bergoglio. La malattia della faccia funerea riguarda le persone «burbere e arcigne, le quali ritengono che per essere seri occorra dipingere il volto di malinconia, di severità e trattare gli altri – soprattutto quelli ritenuti inferiori – con rigidità, durezza e arroganza». Secondo papa Francesco «la severità teatrale e il pessimismo sterile sono spesso sintomi di paura e di insicurezza di sé. L’apostolo deve sforzarsi di essere una persona cortese, serena, entusiasta e allegra che trasmette gioia…». Accade anche che per difendere il valore della vita umana dal concepimento, gli insegnanti di religione vengano attaccati dal “fuoco amico” della propria Curia che dovrebbe piuttosto difenderne lo sforzo quotidiano in prima linea in un ambiente potenzialmente ostile e ad alta percentuale laicista. Il docente di religione è infatti – soprattutto nei grandi centri urbani, in primo luogo nel Nord Italia – come un simbolo dell’ingerenza della Chiesa Cattolica nella laicità dello Stato. Lo è almeno per quel settantacinque percento di docenti di estrazione ideologica e politica laicista che operano nella scuola italiana. La Curia malata di Alzheimer spirituale preferisce sacrificare un docente piuttosto che esporsi nella sua difesa, entrando in rotta di collisione con il mondo. È la scelta del Don Abbondio di manzoniana memoria. L’insegnante di religione parla – o almeno, parlava – di bioetica, di difesa della vita umana. Parlava, perché dallo scorso novembre i venticinquemila insegnanti di religione si guarderanno bene dall’esporsi nel trattare una tematica così delicata e che facilmente fa vibrare le corde dell’orgoglio laicista, insieme alla questione del gender. Una questione che fa perdere il posto di lavoro per volontà della Curia. “La verità non va taciuta ne detta a metà ne ammorbidita”, tuonava con voce stentorea San Giovanni Paolo II. “Ogni bambino non nato, ma condannato ingiustamente ad essere abortito, ha il volto di Gesù Cristo, ha il volto del Signore”, ricorda papa Francesco. Accade dunque che in ottobre l’insegnante di religione, verso il termine della lezione di bioetica chieda ai suoi nove alunni sedicenni, di cui quattro ragazze, se vogliano rendersi conto perché la chiesa ritenga l’interruzione volontaria di gravidanza un abominevole delitto. La legge 194 prevede che quando la donna è minorenne (art. 12), per interrompere la gravidanza nei primi 90 giorni sia necessario il consenso di entrambi i genitori o di chi esercita la tutela. Tuttavia, quando per vari motivi ciò non sia possibile, il giudice tutelare può dare il consenso all’interruzione della gravidanza. Inoltre in Italia l’età del consenso per disporre validamente della propria libertà sessuale è fissata a 14 anni. Ottenuto dunque il consenso entusiasta dei suoi alunni, il docente mostra con un piccolo lettore dvd posto su un banco, il vecchio video “L’urlo silenzioso” (1984) del medico americano Bernard Nathanson – ex abortista convinto – che mostra la realtà di un aborto eseguito con il metodo Karman in ecografia, quello più usato (64%) tuttora in Italia, secondo i dati del Ministero della Salute. L’articolo 33 della Costituzione Italiana ricorda che «l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento». Da questo principio deriva la libertà didattica di chi insegna. Le finalità e gli obiettivi dell’azione educativa dei docenti sono sì stabiliti normativamente: nelle leggi statali e regionali, nei programmi, nelle circolari e regolamenti applicativi, scendendo sempre più in dettaglio fino ai documenti programmatici del singolo Istituto scolastico. Ma questa quantità di disposizioni e indicazioni, proprio per l’art. 33, non può imporre ai docenti l’adozione di un preciso metodo d’insegnamento. Il “come”, cioè con quale metodologia specifica realizzare gli obiettivi dell’insegnamento stabiliti dalle norme, è lasciato alla libertà dei docenti: vale a dire alla loro ricerca didattica, alla loro scelta consapevole e quindi alla loro responsabilità personale, comprendenti anche l’utilizzo di foto e riprese filmiche rientranti nell’ambito sopra specificato dalla Direttiva n.104 del 30 novembre 2007 del Ministro della Pubblica Istruzione. Un video non particolarmente impressionante per adolescenti abituati a vedere ben di peggio. I genitori con l’adesione all’ora di religione automaticamente autorizzano il docente ad adottare i mezzi per che ritiene più opportuni per la sua didattica. Il video era usato da molti docenti di religione e ora non verrà mai più usato da nessuno per paura. Tuttavia i genitori di quei nove alunni – su un totale di novanta alunni soddisfatti del suo insegnamento – senza neppure consultare il docente “incriminato” scrivono subito alla Curia e al Preside e ottengono un immediato procedimento di revoca dell’idoneità all’insegnamento della religione cattolica al docente, dopo ventisei anni di servizio (e dieci libri pubblicati). La motivazione sarà poi quella di carenza di abilità didattica e pedagogica. Una vittoria totale del fronte laicista col plauso della Curia, disposta piuttosto a far dubitare delle sue qualità intellettuali, dato che si “accorge” della carenza dopo ventisei anni, per giunta legandola solo a singoli episodi di intolleranza laicista, senza aver verificato tecnicamente la capacità di insegnamento. Qualcuno ha voluto dare un segnale, tanto è vero che è stata apposta avvisata la stampa e in primis il laicissimo quotidiano “Repubblica”. Il risultato è prevedibile. Un docente sacrificato e venticinquemila “ammoniti” a non permettersi di trattare ancora del tema del “sacro laico” aborto. Come è possibile? È ancora lo stesso Pontefice a rispondere indirettamente – parlando delle Curie. Negli stessi giorni un cui si consumava la vicenda scriveva della loro «schizofrenia esistenziale» definita come «la malattia di coloro che vivono una doppia vita, frutto dell’ipocrisia tipica del mediocre e del progressivo vuoto spirituale che lauree o titoli accademici non possono colmare. Una malattia che colpisce spesso coloro che, abbandonando il sevizio pastorale, si limitano alle faccende burocratiche, perdendo così il contatto con la realtà, con le persone concrete». Una giustizia a doppio senso. La stessa Curia era stata coinvolta due settimane prima nello “scandalo” di aver inviato una lettera riservata a tutti i seimila docenti di religione della diocesi, chiedendo si segnalare iniziative pro gender nelle scuole. Anche qui la cosa finì sui giornali e l’iniziativa fu subito ritirata con le scuse pubbliche dello stesso Arcivescovo, quello della più grande diocesi del mondo. Quando invece fu uno dei suoi docenti ad essere attaccato, la reazione è stata ben diversa. Forte con i deboli e debole con i forti. Ancora Alzheimer spirituale? Sì, secondo Bergoglio. «Una Curia che non fa autocritica… che non cerca di migliorarsi è un corpo infermo». In sostanza il male è quello di una Chiesa che si piega al mondo per paura o convenienza e perde così la sua funzione profetica, avendo terrore dell’ultima beatitudine: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia” (Mt 5,11). Il primo papa disse: “se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate” (1 Pt 3,14). Quello attuale lamenta l’«impietrimento» mentale e spirituale. Riguarda quelli che «perdono la serenità interiore, la vivacità e l’audacia e si nascondono sotto le carte diventando “macchine di pratiche” e non uomini di Dio». La Curia vuole vivere tranquilla. Non importa il motivo delle lamentele. La notizia della Curia Don Abbondio ha fatto il giro del mondo, ma d’altra parte “il coraggio uno non se lo può dare”.

Giorgio Nadali

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La Famiglia Benedetta

di Giorgio Nadali

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Santità, la famiglia come sta? La sua è una “famiglia” molto particolare composta da ecclesiastici e laici accreditati dalla Santa Sede per diversi incarichi. I laici sono: gli assistenti al Soglio, il delegato speciale della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, l’architetto dei palazzi apostolici, gli addetti di anticamera e l’aiutante di camera, i gentiluomini di Sua Santità, i consultori della Città del Vaticano, i familiari del Papa, il comandante della Guardia Svizzera, i procuratori dei palazzi apostolici che sotto il Pontificato di Innocenzo II avevano il compito di difesa delle cause coram Sanctissimo e la difesa gratuita dei poveri. Infine il presidente della Pontificia Accademia delle Scienze. Il Motu Proprio Pontificalis Domus del 28 marzo 1968 di papa Paolo VI denomina Gentiluomini di Sua Santità: a) i Camerieri Segreti di Spada e Cappa Partecipanti,  b) i Camerieri Segreti di Spada e Cappa,  c) i Camerieri d’Onore di Spada e Cappa. I “bussolanti”  sono gli addetti di anticamera del Papa. Prestano servizio d’anticamera in occasione di ricevimenti ufficiali. Papa Clemente VIII (1592) li chiamava Cavalieri della Bussola. Con il Motu Proprio Iusti Iudicis del 28 giugno 1988, le funzioni spettanti ai Procuratori dei Sacri Palazzi Apostolici sono state trasferite agli Avvocati della Santa Sede, fermi restando i diritti e i privilegi dei Procuratori attualmente in carica. Attualmente i Principi Assistenti al Soglio prestano servizio in occasione delle visite ufficiali dei Capi di Stato. Agli appartamenti hanno accesso Loredana, Carmela, Cristina e Rossella, suore laiche di Comunione e Liberazione. Il fratello don Georg, i segretari Alfred e Georg (detto “il bello”). Sino a poco tempo fa anche un maggiordomo raccomandato, ma un po’ troppo curioso. Paolo Gabriele. Comunque fortunatamente stanno tutti molto bene…

La famiglia – quella “normale” – invece non sta troppo bene. Tre milioni i separati. 74% di divorzi in più neghli ultimi dieci anni.  Boom dei single. Ma quelli alla Chiesa Cattolica non interessano molto. Vocazioni consacrate a parte, si intende.   Ad ogni modo: nel 2010 +10% rispetto al 2007. Dal 2001 al 2007 i single nel nostro Paese sono aumentati da 5.592.381 a 6.910.716 (Istat). A suo tempo l’Eurispes stimò che, in proiezione, se il trend registrato negli ultimi 7 anni si fosse  mantenuto costante, il numero dei single sarebbe aumentato nel 2010 di circa il 10,4% rispetto al 2007. Aveva ragione.

 L’inventore degli incontri mondiali delle famiglie scrisse per il teatro  “La bottega dell’orefice”. Una bottega che faceva affari con le vere nuziali.  L’opera fu pubblicata in anteprima nel 1960 sul numero 78 del mensile cattolico di Cracovia, Znak. L’autore usò lo pseudoniomo Andrzej Jawień. In seguito ne usò un altro: Giovanni Paolo II…  “Certe volte la vita umana sembra essere troppo corta per l’amore, e l’amore umano (…) troppo corto per una lunga vita. O forse troppo superficiale. In ogni modo l’uomo ha a disposizione un’esistenza e un amore” per “farne un insieme che abbia senso (…). L’eternità dell’uomo passa attraverso l’amore (…). L’ uomo si tuffa nel tempo” ma poi finisce col “dimenticare” la sua origine per “esistere solo un attimo e recidersi dall’eternità”.

È arrivato a Bresso poco dopo le 20.30 Papa Benedetto XVI per partecipare alla parte serale della Festa delle Testimonianze dal titolo “One world, family, love”. Ad accoglierlo oltre 350mila persone che sin dalle prime ore del pomeriggio hanno invaso l’area di Milano Campo Nord Aeroporto di Bresso dove domani in Santo Padre celebrerà la Santa Messa.

Seduto in mezzo ad alcune famiglie italiane e del mondo, il Santo Padre è stato accolto dal Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia che insieme alla Diocesi di Milano ha promosso il VII Incontro Mondiale delle Famiglia che lo ha ringraziato per “essere venuto a far festa, con tante famiglie riunite qui a Milano e con le famiglie di tutto il mondo. La sua presenza – ha detto – ci dà fiducia e coraggio perché testimonia quanto la famiglia stia a cuore alla Chiesa, anzi quanto stia a cuore a Dio stesso”. durante la serata ha risposto ad alcune domande legate al tema del VII Incontro Mondiale delle Famiglie “Famiglia: il lavoro e la festa”.

 Il Santo Padre ha partecipato alla festa rispondendo ad alcune domande legate al tema del VII Incontro Mondiale: “La famiglia: il lavoro e la festa”.

Ovviamente tutte le domande sono state preparate dall’organizzazione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, d’accordo col Pontificio Consiglio per la Famiglia. Il Papa ha quindi risposto alle sue stesse domande. 

 La prima a rivolgersi al Pontefice è stata Cat Tien, una bambina vietnamita di 7 anni, che ha manifestato il desiderio di sapere qualcosa della famiglia del Papa e di quando Joseph Ratzinger aveva la sua età.

“Punto essenziale per la mia famiglia è sempre stata la domenica che iniziava già il sabato pomeriggio quando mio padre ci leggeva le letture della domenica in un libro dove erano spiegati i testi – ha detto il Santo Padre.  Il giorno successivo andavamo a Messa e poi pranzavamo insieme. Con la mia famiglia ho cantato molto, mio fratello era musicista. Poi ricordo i viaggi, le camminate. Eravamo un’anima sola e ci nutrivamo di una gioia fatta di cose semplici e di un amore reciproco che era forte. Se provo a immaginare il Paradiso lo penso come al tempo della mia giovinezza, eravamo felici. Il Paradiso dovrebbe essere simile a com’era nella mia gioventù e spero di andare a casa andando dall’altra parte del mondo”.

Serge e Fara dal Madagascar, fidanzati da quattro anni e prossimi a Matrimonio, hanno chiesto al Santo Padre il significato della parola “per sempre” “Una parola – hanno detto- che più di ogni altra ci attrae e allo stesso tempo spaventa”.

“In Europa fino all’800 c’era un altro modello di Matrimonio dominante: il matrimonio era un contratto tra clan attraverso il quale si cercava di difendere il proprio status – ha detto il Pontefice -. Oggi il Matrimonio non è più basato sulla volontà di altri, ma è una libera scelta preceduta dall’innamoramento e dal fidanzamento. Spesso si pensa che l’amore di per sé possa garantire il per sempre, che è assoluto, ma non è così. L’innamoramento è bello, ma non sempre è perfetto. Così com’è il sentimento non è per sempre. Il passaggio dal fidanzamento al Matrimonio prevede una serie di esperienze interiori e il desiderio dell’amore deve rientrare anche la ragione e la volontà. Nel rito del matrimonio  – ha continuato Benedetto XVI – non si dice sei innamorato ma vuoi, sei deciso, coinvolgendo nel cammino la volontà e la ragione. Tutto l’uomo è coinvolto con la sua capacità, il discernimento della ragione e la volontà di dire sì, questa è la mia vita. Alle nozze di Cana il secondo vino è migliore del primo: l’amore deve crescere e maturare coinvolgendo la parrocchia, la Chiesa, gli amici, la giusta comunione di vita con gli altri, con famiglie che condividono la  stessa esperienza, la stessa vita e la fede”.

La famiglia Paleologos dalla Grecia ha chiesto al Papa di affrontare il tema della crisi. “Ci sono giorni – e notti – hanno detto al Santo Padre – nei quali viene da chiedersi come fare a non perdere la speranza. Cosa può dire la Chiesa a tutta questa gente, a queste persone e famiglie senza più prospettiva?”

“Le parole sono insufficienti, dovremmo fare qualcosa di concreto e tutti sappiamo di essere incapaci di fare qualcosa di concreto – ha detto Benedetto XVI -. Nella politica deve crescere il senso di responsabilità di tutti i partiti che promettono cose che non possono realizzare affinché non cerchino solo voti per sé ma siano responsabili per il bene di tutti. Che capiscano che politica è responsabilità umana davanti agli uomini e a Dio”.

“Molti soffrono e devono accettare la realtà senza possibilità di difendersi di fronte alle situazioni – ha continuato il Pontefice -. Ciascuno deve fare il possibile per sé, per le famiglie, per gli altri, sapendo che molti sacrifici sono indispensabili per andare avanti. Penso che la solidarietà nella città tra famiglie e nelle parrocchie possa aiutare. Abbiamo attivi scambi culturali utili e importanti, ma è tempo che una famiglia dell’Italia, della Germania, della Francia prenda la responsabilità di aiutare un’altra famiglia, che aiutino in senso concreto. Siate sicuri che io e tanti altri preghiamo per voi e questo pregare non è solo fare parole ma apre il cuore in Duo e alla creatività”.

È arrivata da vicino New York la famiglia Rerrie. Jay, di origine giamaicana, è un contabile, mentre Anna insegnante si sostegno, hanno sei figli e hanno chiesto al Papa come poter trovare la giusta armonia tra famiglia e lavoro. “Nel vortice di tanti stimoli imposti dalla società contemporanea – hanno chiesto al Papa – come aiutare le famiglie a vivere la festa secondo il cuore di Dio?”

“È una grande questione – ha detto il successore di Pietro – e penso di capire questo dilemma tra due priorità”. Il papa si è rivolto ai datori di lavoro invitandoli a “pensare alle famiglie e di aiutarle perché le due realtà, famiglia e lavoro possono essere conciliate e concedere un po’ di libertà fa bene anche all’impresa perché rafforza l’amore per il lavoro e il posto di lavoro”.

“Occorre poi – ha evidenziato il Pontefice – sperimentare una certa creatività e portare ogni giorno un qualche elemento di gioia e attenzione nella famiglia accettando le oscurità e pensando a questo grande bene che la famiglia è. E poi finalmente c’è la domenica che è il giorno della festa, giorno del Signore e come tale giorno dell’uomo: difendiamo la libertà dell’uomo difendendo la domenica”.

L’ultima domanda al Pontefice è stata posta da Maria Marta e Manoel Angelo Araujo, coppia del Brasile che ha posto il tema dei fallimenti matrimoniali che continuano ad aumentare in tutto il mondo e hanno chiesto al Santo Padre “parole di speranza” per quelle “coppie di risposati vorrebbero riavvicinarsi alla Chiesa, ma quando si vedono rifiutare i sacramenti la loro delusione è grande”.

“Il problema dei divorzi e dei risposati è una delle grandi sofferenze della Chiesa di oggi – ha risposto Benedetto XVI -. Non abbiamo ricette, la sofferenza è grande e possiamo solo aiutare le parrocchie e i singoli promuovendo la prevenzione, approfondendo l’innamoramento, aiutando le coppie e accompagnarle durante il matrimonio affinché le famiglie non siano mai sole ma siano accompagnate nel cammino di ogni giorno. Devono sentire l’amore della Chiesa, devono sentirsi amate e accettate anche se non possono ricevere l’eucarestia. Devono vedere che anche così vivono nella Chiesa, anche se non c’è la confessione l’amicizia con una sacerdote è importante. Possono sentire l’eucarestia e essere spiritualmente nutriti in Cristo”.

Tra una domanda e l’altra Benedetto XVI ha assistito all’esibizione di artisti quali la cantante gospel Lois Kirby, l’italo-somala Saba Anglana, Francesco Garolfi e Ron. Alcune famiglie hanno raccontato la loro storia e pregato insieme al Pontefice.

Sul palco anche alcuni attori famosi del panorama italiano: Serena Autieri, paolo Bonacelli, Myriam Catania, Pamela Villoresi, Giuseppe Cederna.

Il canto del Padre nostro è stato introdotto dalla famiglia Govoni di Cento, vicino a Ferrara, uno dei paesi colpito dai terremoti dei giorni scorsi. Mariacristina e Giuliano hanno salutato il Papa dopo che il Santo Padre si è rivolto a chi era in collegamento da San Felica sul Tanaro: “Cari amici voi sapete che noi sentiamo profondamente il vostro dolore, la vostra sofferenza e vogliamo lavorare per aiutarvi, non vi abbandoniamo”, ha detto il Pontefice ricordando l’attività della Caritas, della Chiesa, dello Stato e delle Comunità attive. “Ognuno di voi – ha concluso – vuole aiutarvi nella preghiera e materialmente”.

Al termine del Padre Nostro Benedetto XVI ha impartito la benedizione solenne per poi tornare in Arcivescovado per la notte.

La serata è continuata fino alle 22.30 con l’esibizione di Dulce Pontes, della cantante israeliana Noa sul palco con Gil Dor, Clelia Sguera e Nico Arcieri, i Sonohra con Hevia, il gruppo zigano Alexian Group.

Il palco della serata, che sarà l’altare della Messa di domani,  lungo 100 metri, alto 25 e profondo 30 è sormontato da una mezza cupola trasparente che rende omaggio alle vetrate del Duomo.

Sul palco trovano posto:

• il S. Padre e i Cardinali concelebranti principali

• i Cardinali

• i Vescovi

• il Seguito Papale

• i concelebranti del Pontificio Consiglio Famiglia

• alcuni Officiali della Segreteria di Stato e dei Dicasteri Vaticani

• il Consiglio Episcopale Milanese ed alcuni presbiteri indicati dall’Arcidiocesi

• i 4 diaconi di servizio liturgico

• i 12 chierici ministranti

• i 5 Cerimonieri Pontifici e il Maestro delle Cerimonie del Duomo

• i 4 Ostiari del Duomo

• il Segretario del Duomo

• il coro e l’animatore dell’assemblea

Sul palco sono collocati i poli liturgici

• altare papale

• sede papale e dei concelebranti principali

• ambone

• credenza dell’altare papale

• sedie per cerimonieri, ministranti, Famiglia pontificia laica, etc.

• sedie per tutti i concelebranti

In una zona presso il palco trovano posto:

• i 2 lettori delle letture

• i 5 lettori delle intenzioni della preghiera universale

• gli 8 incaricati della processione offertoriale

• i 40 fedeli che ricevono la comunione dal S. Padre

• i 70 diaconi permanenti per le Comunioni dei concelebranti

• i 70 seminaristi di Venegono (accoliti e lettori) per Comunioni dei concelebranti

• i 30 ministranti della S. Galdino (servizio liturgico della Cattedrale)

In una zona presso o sotto il palco vari tavoli accolgono tutto ciò che deve “muoversi” al momento dell’offertorio:

• 8 offerte della processione offertoriale

• 300 pissidi per la Comunione dei fedeli

• 70 calici con vino e acqua per la Comunione dei concelebranti

• 70 patene con ostie grandi spezzate (prendono seminaristi Venegono) per la Comunione concelebranti

 

 Processione di ingresso

Viene fatta solo da:

• servizio liturgico

• ostiari Duomo

• 4 diaconi

• Vescovi delle Diocesi lombarde (solo i titolari)

• Vescovi Ausiliari di Milano

• Cardinali

• S. Padre

• Seguito Papale

Saluto al S. Padre

Prima del segno di croce iniziale, il Cardinale Arcivescovo di Milano rivolge un indirizzo di saluto al S. Padre.

Eucologia

Orazioni della solennità della SS. Trinità – Rito Romano

• Le tre orazioni presidenziali in lingua italiana

• Il Prefazio e la Preghiera eucaristica in lingua latina

• Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei in lingua latina

Liturgia della Parola

Letture della solennità della SS. Trinità – Rito Romano

• 1° lettura proclamata in lingua inglese

• Salmo Responsoriale cantato in lingua italiana

• 2° lettura proclamata in lingua spagnola

• Vangelo cantato il lingua italiana

* Omelia

 «La vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi». Sono parole di grande realismo, quelle che Benedetto XVI affida alle famiglie in chiusura del VII incontro mondiale di Milano. Il Papa sa bene che la famiglia, sottoposta a repentini e violenti cambiamenti sociali in tutto il mondo, vive una profonda crisi ed è, sovente, oggetto di attacchi, nonché vittima di delegittimazione politica.

Ma, senza negare i problemi, Papa Ratzinger apre alla speranza, perché le famiglie – a cominciare da quelle che hanno partecipato all’Incontro mondiale – custodiscono «l’amore, l’unica forza che può veramente trasformare il mondo».

E così l’omelia della solenne celebrazione eucaristica – davanti a un’assemblea che, col colore delle bandiere e delle tante famiglie, restituisce la dimensione autenticamente cattolica – si trasforma in un vibrante appello a riscoprire la grande dignità della famiglia cristiana e la sua responsabilità dentro la Chiesa e la società. Una responsabilità che il cardinale Angelo Scola ha richiamato nel suo saluto introduttivo, affermando che «quando  i cristiani sanno essere testimoni risultano propositivi di vita buona in una società plurale come la nostra».

Benedetto XVI invita le famiglie ad «evangelizzare non solo con la parola, ma per “irradiazione”, con la forza dell’amore vissuto». Del resto, è  proprio nei gesti di ogni giorno la fede si gioca: nel modo con cui si vivono gli affetti, ci si impegna nel lavoro, si celebra la festa. E’ questo il messaggio forte del VII incontro mondiale della famiglie: la vita quotidiana  è il teatro della vocazione ordinaria della famiglia cristiana: «nella misura in cui vivrete l’amore reciproco e verso tutti – sottolinea il Papa – diventerete un Vangelo vivo, una vera Chiesa domestica».

Parole molto intense il Papa le ha dedicate alla coppia: in poche righe una vera e “propria teologia nuziale”. «Dio ha creato l’essere umano maschio e femmina, con pari dignità, ma anche con proprie e complementari caratteristiche. (…) Cari sposi, nel vivere il matrimonio voi non vi donate qualche cosa o qualche attività, ma la vita intera. E il vostro amore è fecondo innanzitutto per voi stessi, perché desiderate e realizzate il bene l’uno dell’altro». La fecondità della coppia, poi si allarga alla procreazione, «generosa e responsabile», dei figli, e alla società, perché il vissuto familiare è la prima e insostituibile scuola delle virtù sociali».

Per questo il Papa, in un contesto educativo spesso tentato di scorciatoie “manualistiche”, chiede agli sposi di farsi carico fino in fondo dei propri figli:  «In un mondo dominato dalla tecnica, trasmettete loro le ragioni del vivere, la forza della fede, prospettando loro mete alte e sostenendoli nelle fragilità».

A quanti, poi, «pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione», alle persone e alle famiglie “dal cuore ferito” il Papa dedica un pensiero molto affettuoso, un balsamo per tanti: «Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica». Poi le incoraggia a rimanere unite alle loro comunità», alle quali, però, il Papa chiede di realizzare adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza».

In chiusura di un Incontro mondiale dedicato a “Famiglia, lavoro e festa” il Papa riserva, infine, poche ma incisive parole a una delle emergenze sociali di oggi: l’equilibrio tra lavoro, festa e tempi della famiglia. Benedetto XVI, che nella “Caritas in Veritate” ha esaltato il valore-bussola della gratuità, denuncia «la mentalità utilitaristica» che «tende ad estendersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a convergenze precarie di interessi individuali». Ma – insiste – «il progetto di Dio e la stessa esperienza mostrano che non è la logica unilaterale dell’utile proprio e del massimo profitto quella che può concorrere ad uno sviluppo armonico e al bene della famiglia», perché, tra gli effetti collaterali, produce corsa ai consumi e disagio nelle famiglie. C’è bisogno, allora, di lavorare per «armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la maternità, il lavoro e la festa».

Per gli stessi motivi, una famiglia che voglia dirsi cristiana «pur nei ritmi serrati della nostra epoca», è chiamata a «non perdete il senso del giorno del Signore», ossia «l’oasi in cui fermarsi per dissetare la nostra sete di Dio».

Preghiera dei fedeli

Le cinque intenzioni, introdotte dal Diacono, sono proposte da alcuni fedeli nelle lingue: Tedesca, Inglese, Portoghese, Francese, Spagnola.

Processione offertoriale

8 fedeli presentano al S. Padre il pane d il vino per il sacrifico eucaristico.

Comunione

40 fedeli ricevono la Comunione dal S. Padre.

Concelebranti, diaconi, accoliti e ministri straordinari amministrano la Comunione (in questa occasione non sulla mano) all’assemblea.

Ringraziamento al S. Padre

Conclusa l’orazione dopo la Comunione, il Cardinale Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia rivolge un ringraziamento al S. Padre.

 Allocuzione, Angelus, benedizione

Il S. Padre rivolge l’allocuzione con l’annuncio della sede ospite del prossimo incontro mondiale (Philadelphia, Stati Uniti d’America, 2015) introduce la preghiera dell’Angelus, imparte la benedizione apostolica.

Poi si torna alla realtà di tutti i giorni.

Il Papa atterrerà all’ helicopterorum portum (l’eliporto vaticano) alle 18:45 proveniente dall’aeroporto di Roma Ciampino. La famiglia lo aspetta. I terremotati dell’Emilia anche (ai quali il Papa donerà 500.000 euro tratti dall’Obolo di S. Pietro).

Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

foto di apertura “papamobile” di Giorgio Nadali