10 cose da fare per conciliare business e amore

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di Giorgio Nadali

 

“Il meglio del vivere sta in un lavoro che piace e in un amore felice” (Umberto Saba). È possibile conciliare con successo le due cose?

 

1) Vi sono delle esigenze affettive basilari diverse per ciascun sesso che vanno capite e ricordate. Non tenerne conto apre a infinte incomprensioni, anche se sono in buona fede. Nelle coppie eterosessuali ricordati che l’altro sesso pensa in un modo diverso. Non migliore o peggiore, ma diverso. Lei non ragiona istintivamente come un uomo. Lui non ragiona istintivamente come una donna. Se è capace di fare così o è un coach oppure è uno sceneggiatore che scrive dialoghi del sesso opposto, ma non è il tuo caso. Quindi, scolpisci bene queste cose nella tua mente:

Per sentirsi amata una donna deve sentirsi: a) capita b) rispettata c) ascoltata d) speciale.

Per sentirsi amato un uomo deve sentirsi: a) stimato b) accettato c) importante d) necessario.

Per lui. “Ascoltata” non vuol dire che hai vagamente udito delle parole, mentre stavi solo pensando a come difendere il tuo orgoglio ferito. Si ascolta con il cuore, non con le orecchie. “Capita”. Non vuol dire che condividi tutto ciò che dice. “Rispettata”. Non vuol dire comprare la sua attenzione. È il rispetto che alza la quotazione. Vuol dire attenzione (“respìcere, in latino significa guardare”) al suo sentire senza invalidare il suo stato d’animo. Si rispetta ascoltando.

Per lei. Importante è lui qualsiasi cosa faccia. Fare sentire sinceramente importante qualcuno senza adularlo è un’arte essenziale per la comunicazione. Necessario. L’uomo è atavicamente “faber”. È miracoloso ciò che un uomo può fare quando si sente necessario. È lo stimolo migliore per farlo agire e migliorare, ma forse lo fai già con i tuoi dipendenti. La maniera migliore per stimolare qualcuno al miglioramento non è umiliarlo e criticarlo, ma fargli sentire che la squadra (in questo caso sei tu) ha bisogno di lui. Accettato. Non vuol dire che apprezzi ogni cosa che lui fa o dice. Ma se vuoi cambiare qualcuno, o meglio se vuoi che qualcuno (in questo caso, lui) cambi, prima apprezza ciò che fa di buono e dopo, ma solo dopo, suggerisci un’idea per migliorare. Non dimenticare che le frasi con il “ma” o  il “però” dette dopo un complimento lo rendono inutile. Prima suggerisci la tua, e dopo con il “però” dimostra il tuo apprezzamento: “Potremmo fare così, però sei veramente bravo in questo”.

Anche se sei una donna manager super emancipata, fagli sentire che hai bisogno di lui. Lascia la grinta da business woman in sala riunioni.

2) Per ottenere di più nella relazione, una donna deve prima apprezzare ciò che un uomo fa già – fossero anche cose molto piccole. Solo con l’accettazione e la stima un uomo è stimolato a dare e fare di più.

3) Evita di dare consigli non richiesti ad un uomo. C’è il pericolo di farlo sentire incompetente. Le donne si consigliano spontaneamente. Gli uomini no. Per correggerlo devi usare tatto. “Lo apprezzo, ma forse avremmo potuto fare così…”. Evita di dire: “Vedi? Hai sbagliato tutto”.

4) Quando una donna parla non prendere tutto alla lettera, anche se non sei un coach. Non vuol dire non ascoltarla, ma non prendere letteralmente alcune espressioni e soprattutto non farti colpire da queste nel tuo ego maschile.  “Non mi ascolti mai”, “Fai sempre così”. Certo, sono indicatori assoluti. Se vuoi innescare una lite, dì  pure “No, non è vero perché…”. Si chiama “mappa contro mappa”. Allo stesso tempo non ascolti e invalidi i sentimenti di chi si sta esprimendo, perché stai puntando tutto sulla tua difesa. Disastroso. Se sei un coach dì “Non ti ascolto mai, ho capito bene? Proprio mai? Ci sono volte in cui ti sei sentita ascoltata?”. Tuttavia non sei un coach, ma un amante, un marito o un fidanzato. Meglio se ascolti senza replicare. Calma. Non ti sta accusando. Sta solo riordinando le idee. La donna è analitica. L’uomo sintetico. Lei parla per capire. Lui parla per trasmettere la sintesi del suo pensiero.

5) Lui non è un uomo dell’età della pietra, ma certi istinti atavici rimangono nell’umanità. Quando lui è nella sua “caverna”, non disturbarlo. Non ti ha esclusa dalla sua vita. Ha bisogno di un momento solo per lui. È il momento peggiore per dire “parliamo”. In quel momento è l’ultima cosa che vuole fare. Rimanda, ok? Tornerà a comunicare con te tra poco.  La tua comprensione e la tua pazienza saranno ricompensate.

6) Apprezza i suoi sforzi. Lui è molto impegnato. Se ami un uomo di successo devi accettare che il tempo sia limitato, soprattutto se non ha frequentato un corso di time management. Siamo noi il padroni del nostro tempo. Ma tu hai capito che anche i suoi piccoli sforzi per ritagliare un tempo per voi vanno apprezzati moltissimo. Ricordati che un uomo che porta al cinema una donna si sente come se fosse lui il regista, lo sceneggiatore e il produttore del film. Dammi retta, apprezza ciò che fa e diglielo apertamente.

7) No al “Tu sei…”.  Evitiamo il più possibile la parolina di tre lettere che impatta a 100 all’ora contro il muro della propria identità e del proprio orgoglio, perché generalmente è detta in negativo. “Sei…”. Lasciamo il “sei” il più possibile alla matematica. Le critiche devono sempre essere costruttive e dette in modo che l’altro le recepisca. Altrimenti non sono critiche, ma solo sfoghi che gettano benzina sul fuoco. Se invece la dici al positivo, pensaci bene. Lui o lei è veramente la tua vita? Se sì, vai tranquillo.

8) Non c’è problema. A noi uomini i problemi piacciono. O meglio, ci piace trovare soluzioni ai problemi. Evita di dire a lei che non c’è problema. Resisti coraggiosamente all’ atavico istinto di fornire soluzioni seduta stante. Il problema può anche esserci e magari hai anche la soluzione. Aspetta. Prima dimostrati comprensivo e empatico. Solo dopo potrai indossare l’armatura per andare a sconfiggere il drago-problema per la tua donzella. Così non c’è problema.

9) Attendi. In caso di momenti di tensione è totalmente inutile una comunicazione logica. Attendi. Se una persona non è in grado di recepire un discorso o è in “sequestro emotivo”, attendi. Passerà. Dimostra empatia, comprensione silenziosa, evita di fornire soluzioni. Chi è in “K meno” non può ascoltarti in quel momento.

 10) Colpisci con la tua personalità. Da ultimo lascerei il trading al settore economico. Sono tanti gli uomini, anche intelligenti e di successo, che credono di impressionare una donna con la tecnica del pavone. Ci sono cose che non possono essere comprate. Non ricoprirla di regali. Non puoi comprarla, a meno che non voglia un rapporto mercenario. Il principe del film “Il principe e la ballerina” (1957) svela solo alla fine alla ballerina la sua posizione sociale, quando è sicuro dei sentimenti di lei. Oggi si fa troppo spesso il contrario. Si fa credere ciò che non si è per fare colpo. Colpisci con l’empatia, con la simpatia, con l’arguzia, con l’intelligenza, con la sensibilità, prima di correre da Bulgari. Potrebbe anche non essere necessario. Vinci per ciò che sei. Buon San Valentino!


Le 10 vedove più allegre del mondo

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Sei alla ricerca del vero amore? Prova con una vedova affettuosa con patrimonio superiore ai 5 miliardi di dollari

di Giorgio Nadali

 

La solitudine è brutta anche per una povera vedova multi miliardaria. Se vuoi offrire il tuo amore a queste donne sole tra le 167 miliardarie mondiali, ecco la classifica che fa per te. Poi dovrai anche pensare a cambiare stile di vita.

 

Christy Walton (USA). 68 anni.  Segno zodiacale acquario. È la vedova di John Walton, uno dei figli di Sam Walton, il fondatore di Walmart. Dopo la morte di John nel 2005, ha ereditato la sua ricchezza che ha guadagnato non solo dalle loro grandi azioni in Walmart, ma anche dal Primo Solare in cui John ha investito. Patrimonio netto: $ 36,7 miliardi. È affettuosa, generosa e amante della casa. Nel “Giving Index”, è classificata come la più alta filantropo femminile in base alla quantità che dà come percentuale della sua ricchezza. Con un valore netto stimato di 16,3 miliardi di dollari, ha contribuito con un totale di 3,5 miliardi di dollari cumulativamente tra il 2002 e il 2006. Abita a Teton Village, Wyoming.

 

Massimiliana Landini Aleotti (Italia). 75 anni. Nel 20125, insieme ai tre figli, ha ereditato dal marito, Alberto Aleotti, il gruppo farmaceutico Menarini, che impiega più di 16.000 addetti in 14 siti di produzione nel mondo. Patrimonio 10,1 miliardi di dollari.

 

Gina Rinehart (Australia). 63 anni. Segno zodiacale acquario. Buona, affettuosa. Presidente di Hancock Prospecting Group e anche ereditiera mineraria. È la figlia di Lang Hancock e moglie di Frank Rinehart. Dopo la morte del padre, ha rilevato tutti i beni e anche il maggiore azionista di Fairfax Media. Patrimonio netto: 17,7 miliardi di dollari. Pesava 100 kg, ma ora ha perso peso.

 

Laurene Powell Jobs (USA). Segno zodiacale Scorpione. 54 anni.  È la vedova di Steve Jobs, co-fondatrice ed ex CEO di Apple Inc. Brava e intelligente. Capelli lunghi biondi. Occhi chiari. Nata nel New Jersey. Non parla italiano. Molto appassionata di business. Dopo la morte di Steve Jobs ha ottenuto il controllo su Steven P. Jobs Trust, che detiene tra 130 e 140 milioni di azioni come il maggiore azionista di The Walt Disney Company. A partire dal 2014, è la quarta più ricca vedova del mondo. Patrimonio netto: 14 miliardi di dollari. Si è da poco fidanzata con l’ex sindaco di Washington, Adrian Fenty (42 anni), ma c’è ancora speranza.

 

Maria Franca Fissolo (Italia). 77 anni. Piemontese. Vedova di Michele Ferrero. Vive a Monte Carlo e ama i pellegrinaggi al Lourdes. Ha dichiarato: “Il nostro successo è tutto merito della Madonna”. Ex impiegata, segretaria e traduttrice del patron dell’impero dolciario Ferrero, ne ha sposato il  fondatore. Molto religiosa, dice: “La fede non toglie nulla a una persona, anzi l’arricchisce”. Le crediamo. Il suo patrimonio è stimato in 30,9 miliardi di dollari al 2017 che fa di lei la seconda donna più ricca al mondo, dopo Alice Walton.

 

Elaine Tettemer Marshall (USA). 75 anni. Segno zodiacale Leone. Quarta donna più ricca d’America. Elaine Marshall è la moglie di E. Pierce Marshall e la nuora del defunto J. Howard Marshall. La sua ricchezza deriva dalla Koch Industries, dopo la morte di suo marito. È ora che è diventata uno dei nove membri del consiglio di Koch Industries. Patrimonio: 8,8 miliardi di dollari.

 

Margarita Louis Dreyfus (Svizzera). 55 anni. Segno zodiacale Leone. Cresciuta in un orfanatrofio della ex Leningrado,  Russia come Margarita Bogdanova. Capelli biondi e occhi azzurri. Vive a Zollikon, Svizzera. Ama volare. Sul volo Londra Zurigo ha conosciuto nel 1988 l’uomo di affari francese Robert Louis Dreyfus, che ha poi sposato nel 1992. Molto laboriosa e diligente, oggi amministra il Louis Dreyfus Group Commodities BV e possiede la squadra di calcio Olympique de Marseille. È vedova dal 2009. Patrimonio: 9,5 miliardi di dollari. Il banchiere Philippe Hildebrand ha già iniziato una relazione con lei.

 

Gayle Cook  (USA). 83 anni. Segno zodiacale Pesci. È la proprietaria di Cook Group, una compagnia di dispositivi medici che ha cofondato con il marito William Cook nel 1963. Dopo la morte del marito, ha preso il suo posto e ha ereditato la sua partecipazione nel 2011. Sta raggiungendo l’ottavo posto nelle donne più ricche del mondo con un patrimonio di 5,8 miliardi di dollari.

 

Iris Fontbona (Cile). 75 anni. Iris è una donna d’affari cilena, vedova di Andrónico Luksic Abaroa, dal quale ha ereditato l’azienda mineraria del rame Antofagasta PLC. È la persona più ricca in Cile, una delle cinque più ricche dell’America Latina, e la 101a persona più ricca del mondo. Vedova dal 2005, il suo patrimonio ammonta a 12,9 miliardi di dollari. Sfatando ancora una volta il mito degli invidiosi del ricco uguale egoista, Iris nel 2015 ha donato un record di 3,1 miliardi all’annuale Telethon cileno, che cerca di aiutare i bambini con disabilità fisiche. Nel 2016, ha donato un’altra grande somma, di 4,4 miliardi di dollari, che ha contribuito a stabilire un record per l’evento benefico in termini di fondi raccolti.

 

Loretta Anne Rogers (Canada). 78 anni. Patrimonio 5,5 miliardi di dollari. Figlia del barone Roland Robinson. Vedova del fondatore della Rogers Communication. È rimasta vedova nel 2008, dopo 45 anni di matrimonio. Con il suo defunto marito, Ted Rogers, ha fondato la cattedra Loretta A. Rogers in Disordini dell’alimentazione presso il Toronto General & Western Hospital, parte della University Health Network, dove è stata membro del consiglio di fondazione dal 2005 e dove, nel 2009, Ted Rogers e Family Chair in Heart Function sono stati istituiti, ulteriormente integrati dal Ted Rogers Center of Excellence in Heart Function nel 2012.

 

 

 


Talebani cattolici, Farisei, Pubblicani e Donne

Di Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

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Razza di vipere. Sepolcri imbiancati. Così li chiamava Cristo. Insomma, stiamo parlando dei Farisei. Quelli della nota setta contemporanei di Gesù Cristo si facevano chiamare “farishà”, “i puri”. A volte ritornano. Quelli moderni qualche collega giornalista li ha già rinominati “talebani cattolici”. I talebani – quelli veri – sono gli studenti coranici integralisti islamici di base in Afghanistan. Quand’erano al potere vietavano musica, istruzione per le donne e facevano oscurare le finestre perché nessuno le vedesse al loro interno. Quelli cattolici sono dei beceri fanatici che, credendo di fare un gran servizio alla già disastrata immagine di Chiesa, anche loro se la prendono con le donne. E’ noto il fatto di cronaca del parroco di Lerici (SP). Un bel volantino affisso sul portone di una chiesa. Nessuna tesi di luterana memoria per invitarla ad essere più evangelica. No, solo una tesi per allontanare ancora di più coloro che di essa non vogliono più saperne. Eccola. Le donne sono colpevoli della violenza che nel 2012 ne ha mandate al cimitero un centinaio e all’ospedale diverse centinaia. Il fariseo più famoso della storia – San Paolo – ha sì detto “nelle assemblee la donna taccia” (1 Cor 14,34), ma ha anche detto «Non c’è più né
Giudeo né Greco, né schiavo né libero, né uomo né donna, perché voi tutti siete
un essere solo in Cristo Gesù» (Gal 3, 27-29).

Non tutti hanno la presenza di spirito per comprendere che il fanatismo si annida ovunque, anche tra gli atei. Un conto è essere ateo, un altro è essere laicista o anticlericale, ad esempio. Questi individui non sono fanatici perché sono cattolici. Sono fanatici perché soffrono di una religiosità ipomaniaca. E per disgrazia della Chiesa, sono pure cattolici. Non rappresentano nessuno se non il loro disturbo. La religiosità ipomaniaca è quella di chi si sente detentore della verità e rivendica una linea diretta con Dio, al quale deve sempre dimostrare quanto sia un vero credente migliore degli altri… Suona familiare? No? E’ la parabola del fariseo e del pubblicano, che Gesù racconta nel Vangelo di Luca 18,9-14. Chi andò a casa giustificato? Il superbo fariseo che osservava tutte le prescrizioni della Legge di Mosè e presentava il conto a Dio, oppure l’umile pubblicano che si batte il petto? Indovinate. Cosa c’entra? C’entra, c’entra. Moralismo, non morale. Morale rabbinica, non morale paolina. La morale rabbinica non tiene conto della vittima e è interessata più alla legge che alla persona. La morale paolina (del fariseo convertito San Paolo) è attenta ai valori e alla persona, prima ancora delle norme morali. Ergersi a difensori della morale, mancando gravemente di attenzione a chi è vittima della violenza è tipico del fanatismo religioso. La donna si cerca la violenza perché è provocante. A tanto era arrivato quasi Siddartha Gautama – il Buddha – quando scrive “Io non conosco, o monaci, altra forma che sia così attraente, così eccitante, così inebriante, così avvincente, così seducente così contraria alla vita serena, come proprio la forma della donna. A causa della sua forma, gli esseri sono avvinti, attratti e arsi nel fuoco della brama e della passione e gemono a lungo sotto l’incendio della forma femminile. Io non conosco, o monaci, altra voce, altro odore, altro sapore, altro contatto che sia così attraente, così eccitante, così inebriante, così avvincente, così seducente, così contrario alla vita serena, come proprio la voce, l’odore, il sapore, il contatto della donna. A causa della voce, dell’odore, del sapore, del contatto della donna gli esseri sono vinti, attratti e arsi nel fuoco della brama e della passione, e gemono al lungo sotto l’incanto del contatto femminile. Che la donna si muova o stia, che sieda o giaccia, che rida o parli, che canti o pianga, che sia vestita o nuda; persino come cadavere la donna avvince il cuore dell’uomo”.

Donne, a noi piacciono i vostri abiti succinti! Siamo uomini normali. Ci rifaremo gli occhi e non vi stupreremo. State in guardia però da altri “uomini”. Quelli con seri disturbi… Dal fanatismo alla violenza il passo è breve.

Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it