E’ stata la religione che ha permesso all’umanità di progredire in tutti i campi. Firmato Albert Einstein

di Giorgio Nadali

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” Senza la religione
l’umanità si troverebbe oggi ancora allo stato di barbarie… E’ stata la
religione che ha permesso all’umanità di progredire in tutti i campi “.
(Albert Einstein – 1879-1955)

   Dante Alighieri concludeva la sua Divina Commedia scrivendo dell’amor che muove il sole e le altre stelle… E tra le stelle c’è
decisamente molta fede cattolica…

Sulla luna c’è l’unico libro
presente fuori dal Pianeta Terra. Manco a dirlo, una Bibbia. Una copia in inglese della King James Version è stata posta  il 7 agosto 1971 dall’astronauta David Scott,
comandante dell’Apollo 15, accanto alla bandiera americana.

Circa trentacinque crateri
dalla luna hanno preso nome da scienziati e matematici gesuiti. Tra questi il
cratere dedicato a Padre  Giovanni Battista
Riccioli (ampio 139 km) , il cratere di Padre Georges Lemaitre, autore della
teoria del Big Bang (91 km),  il cratere
più grande, dedicato a Padre Cristoforo Clavio (225 km) e il cratere di 172 km
dedicato a Padre Francesco Maria Grimaldi, la cui fama è legata alla scoperta
della diffrazione della luce.

Ecco l’elenco completo:

Gesuiti sulla Luna

Nome, Cognome/Nazionalità Anno nascita /Città Cratere dedicato/dimens.
Giuseppe Maria Asclepi (Italiano) 1706 Roma Asclepi / 42 km
Mario Bettini (Italiano) 1582  Bologna Bettinus / 71 km
Jacques de Billy (Francese) 1602 Compiegne Billy / 45 km
Giuseppe Biancani (Italiano) 1566  Bologna Blancanus / 117 km
Roger J Boscovich (Croato) 1711 Ragusa di Dalmazia Boscovich / 46 km
Niccolò Cabeo (Italiano) 1586 Ferrara Cabeus / 98 km
Christopher Clavius (Tedesco) 1538 Bamberg Clavius / 225 km
Jean-Baptiste Cysat (Svizzera) 1588 Lucerna Cysatus / 48 km
Francois de Vico (Francese) 1805  Macerata De Vico / 20 km
Albert Curtz (Tedesco) 1600 Curtius / 95 km
Gyula Fenyi (Ungherese) 1845 Fenyi / 38 km
Francesco Grimaldi (Italiano) 1613 Bologna Grimaldi / 172 km
Franz de Paula Triesnecker (Austriaco) 1745 Triesnecker / 26 km
Chris. Grienberger (Svizzero) 1564 Tyrol Gruenberger / 93 km
Johann Hagen (Austriaco) 1847 Bregenz Hagen / 55 km
Maximilian Hell (Ungherese) 1720 Schemnitz Hell / 33 km
Athanasius Kircher (Tedesco) 1602  Geisa Kircher / 72 km
Francis X Kugler (Tedesco) 1862  Konigsburg Kugler / 65 km
Georges
Lemaître (Francese)
1894 Charleroi Lemaître
/ 91 km
Charles Malapert (Francese) 1580  Mons Malapert / 69 km
Christian Mayer (Tedesco) 1719 Neumayer / 76 km
Paul McNally (Americano) 1890 McNally / 47 km
Theodore Moretus (Belga) 1601 Antwerp Moretus / 111 km
Denis Petau (Francese) 1583 Orleans Petavius / 188 km
Giovanni Battista. Riccioli (Italiano) 1598 Ferrara Riccioli / 139 km
Matteo Ricci (Italiano) 1552 Macerata Riccius / 71 km
Christophe Scheiner (Tedesco) 1575 Wald Scheiner / 110 km
George Schomberger (Tedesco) 1597 Innsbruck Schomberger / 97 km
Angelo Secchi (Italiano) 1818 Reggio Secchi / 22 km
Gerolamo Sersale (Italiano) 1584 Sirsalis / 42 km
Andre Tacquet (Belga) 1612 Anversa Tacquet / 7 km
Adam Tanner (Austriaco) 1572 Innsbruck Tannerus / 28 km
Nicolas Zucchi (Italiano) 1586 Parma Zucchius / 64 km
Jean-Baptiste Zupi (Italiano) 1590 Catanzaro Zupus / 38 km
Johan Stein (Olandese) 1871 Grave Stein / 33 km
Georges Furner (Francese) 1643 Furnerius
/ 135 km

Scoperte e  invenzioni di scienziati appartenenti al clero cattolico

José de Acosta,
S.J. – (1539 – 1600) Pioniere delle scienze geofisiche

François De Aguilon,
S.J. – (1546 – 1617)  Scopritore della
visione binoculare e dell’oròptero (termine ottico).

Giuseppe Asclepi-, S.J. – (1706–1776)  Astronomo.
Determinazione della parallasse solare. Ha un cratere lunare ampio 43 km
dedicato a lui

Giuseppe Bayma- S.J. (1816 – 1892) Stereochimica.

Giuseppe Biancani S.J. (1566 – 1624) Astronomo. Fonda la cosmografia.
Ha il cratere lunare Blancanus a lui dedicato

Michel Benoist- S.J. (1715- 1774) Missionario in Cina e
scienziato. Orologio ad acqua

Mario Bettinus S.J.  (1584 –
1657) Matematico e astronomo. Opera Apiaria Universae Philosophiae
Mathematicae
su curiosità matematiche

Jacques de Billy- S.J. (1602 – 1679) Ha scritto sulla teoria dei
numeri e l’astronomia.

Jean Leurechon
(c.1591–1670) Inventore del termometro clinico. Nell’opera: “Récréations
Mathemathiques” (1624)

Michał Boym S.J.
(1612-1659)  Missionario in Cina noto per
opere di botanica e zoologia. Nell’opera Clavis medica ad Chinarum doctrinam de
pulsibus
  introduce in Occidente la medicina
tradizionale cinese e l’utilizzo diagnostico della pulsazione radiale, femorale
e carotidea.

Ruggero Giuseppe Boscovich, S.J. – (1711 – 1787)
Famoso per la sua teoria atomica in
parte. Anche per l’elaborazione della prima procedura geometrica per
determinare l’equatore di un pianeta in rotazione da tre osservazioni di un tratto
di superficie e per il calcolo dell’orbita di un pianeta

Christoforo Clavio,
S.J. – (1538 -1612): calendario gregoriano. I suoi libri aritmetica sono stati utilizzati da molti
matematici da Leibniz a Cartesio

Honoré Fabri, S.J. –
(1607 – 1688) Geometria post-calcolo

Francesco Maria Grimaldi, S.J. – (1618 -1663):
diffrazione della luce. Ha
coniato la parola ‘diffrazione’ e ha utilizzato strumenti per misurare le
caratteristiche geologiche della Luna.

Paolo Guldino, S.J.
– (1577 – 1643) Regola di Guldino in geometria

Maximilian Hell, S.J. – (1720 – 1792) Astronomo.
Padre della magneto-terapia, poi sviluppata da Mesmer. Direttore dell’Osservatorio di Vienna
che ha scritto le tabelle astronomia e osservato il transito di Venere

Francesco Lana de Terzi,
S.J. (1631 – 1687) Il padre dell’aeronautica

Jerôme Nadal, S.J. –(1507
-1580) Prospettiva nell’arte

Ignace Pardies,
S.J. – (1636 – 1673)  Principio di
Pardies per la soluzione di un cavo flessibile sospeso

Andrea Pozzo, S.J. –
(1642 -1709) Fratello gesuita. Geometria di prospettiva nella pittura

Vincent Riccati,
S.J. – (1707 -1775) Funzioni iperboliche

Matteo Ricci, S.J. –
(1552 -1610)  Trattato sulle costellazioni

Giovanni Battista
Riccioli, S.J. – (1598 – 1671) Fondatore della selenografia. Fu il primo a
notare che Mizar era una “stella doppia”.

Girolamo Saccheri, S.J. – (1667-1733) : Il padre della geometria non-euclidea.

Christopher Scheiner,
S.J. – (1573 -1650) Macchie solari e
montatura equatoriale

Gaspar Schott, S.J.
– (1608 – 1666) Inventore del giunto universale in meccanica descritto nell’opera
Technica curiosa sive mirabilia
artis

Angelo Secchi, S.J.
– (1818 – 1878) Padre della spettroscopia astronomica.  Ha scoperto l’esistenza di spicole solari e
disegnato una mappa iniziale di Marte

Joseph Stepling,
S.J. – (1716 – 1778) Precursore della logica moderna, trasformò la logica
aristotelica in formule

André Tacquet, S.J.
– (1612 – 1660) Trattamento infinitesimale

Pierre Teilhard de
Chardin, S.J. – (1881 – 1955) Teoria dell’evoluzionismo finalistico voluto da
Dio

Ferdinand Verbiest,
S.J. – (1627 – 1688) Strumenti astronomici:  Altazimuth, Armilla equatoriale e celestiale,
Sestante, Globo celeste, Quadrante
Altazimuth

Juan Bautista Villalpando,
S.J. – (1552 – 1608) Trattati su geometria, gravità e architettura, in seguito
utilizzati da Isaac Newton

Gregory Saint
Vincent, S.J. – (1584-1667) Scoprì l’iperbole rettangolare. La scoperta fu
essenziale per i logaritmi

Niccolò Zucchi, S.J. – (1586 – 1670) Creatore
del primo telescopio rifrattore concavo (1616)

Bartolomeu de Gusmão
(1685-1724),  Naturalista noto per lo
sviluppo degli aerostati

Paolo Casati S.J. – (1617
– 1707)  Meteorologia e speculazione sui
vuoti

Guy Consolmagno (1952
-), astronomo della Specola Vaticana, che si è prevalentemente dedicato alla
scienza planetaria.

James Cullen S.J. (1867-1933) Matematico noto per i numeri di Cullen nella “Teoria
dei numeri”

Tommaso Ceva S.J.  (1648 – 1737)  Matematico.  In Opuscola mathematica (1699) riunì varie
note di matematica e di geometria, tra le quali la descrizione di uno
strumento, da lui ideato, per ottenere meccanicamente la divisione di un angolo
in parti uguali

Pierre Teilhard de
Chardin (1881-1955), filosofo e paleontologo francese coinvolto nella scoperta
del cosiddetto Uomo di Pechino.

George V. Coyne S.J. (1933 -), Astronomo. Studio polarimetrico di vari soggetti
tra cui le galassie Seyfert.

Albert Curtz S.J.
(1600-1671) – Sviluppò il lavoro di Tycho Brahe e la comprensione del suolo
lunare

Johann Baptist Cysat
S.J. – (1587-1657) Importanti ricerche sulla comete e la nebulosa di Orione.
Sua è l’opera con il lungo titolo  Mathematica astronomica de loco, motu,
magnitudine et causis cometae qui sub finem anni 1618 et initium anni 1619 in
coelo fulsit. Ingolstadt Ex Typographeo Ederiano 1619

Jean-Charles de la
Faille S.J. (1597-1652) Matematico. Determinò il centro di gravità del settore
di un cerchio nell’opera: Theoremata de
centro gravitatis partium circuli et ellipsis
(1632)

Josef Dobrovský S.J.
(1753 – 1829) Filologo, linguista, slavista e storico. Uno dei più importanti
personaggi della rinascita nazionale ceca.

Luis de Molina S.J. (1535-1600)
Teoria del valore soggettivo in economia
(contro la teoria del valore basata sul lavoro, di Karl Marx).

Girolamo
Saccheri  S.J. (1667 – 1733) Geometria
iperbolica

Alberto Dou  S.J. ( 1915 -2009) Matematico,
ingegnere e membro della Reale Accademia delle scienze. Calcoli per il
Programma Apollo della NASA

Gyula Fényi S.J. (1845-1927)  Astronomo ungherese
noto per le sue osservazioni del sole. Il primo a notare una corrispondenza tra
le prominenze solari e le macchie solari. Ha un cratere lunare a lui dedicato

Christoph Grienberger S.J. (1561- 1636)  Astronomo e matematico.  Verificò personalmente la scoperta delle lune di Giove fatta da
Galileo fu un astronomo eminente: inventò telescopio con montatura
“equatoriale”, che ruotava su un’asse parallelo a quello della terra, e
contribuì allo sviluppo del telescopio rifrangente in uso oggi.

Marie-Heude S.J. (1836 -1902)  Missionario
francese e zoologo. Studio dei molluschi

Pierre Georg Joseph Kamel S.J. (1661 –
1706)  Missionario e botanico, la
pianta Camelia ha preso il suo nome.

Athanasius Kircher S.J. (1602- 1680) Nel suo scrutinium Pestis del 1658 ha rilevato la presenza di
“vermetti” o “animalculi” nel sangue, e ha concluso che la
malattia era causata da microrganismi. Fondatore dell’egittologia

Venceslao Pantaleon Kirwitzer- S.J. (1588 – 1626) Astronomo e missionario in Cina.

Franz Xaver Kugler – S.J. (1862 – 1929)  Più conosciuto
per il suo studio di tavolette cuneiformi era anche un chimico.

Ilario Altobelli
O.F.M. (1560 – 1637)  Astronomo. Ipotesi
sulla formazione della Via Lattea

Antoine de Laloubère S.J.  (1600–1664), Matematico che ha studiato
le proprietà della spirale.

Eugene Lafont S.J. – (1837 – 1908) Previsioni meteorologiche

Manuel Magri (1851-1907) – Pioniere dell’archeologia maltese.

Charles Malapert S.J.  (1581–1630) Fondatore
della cosmologia aristotelica. Noto per le osservazioni delle stelle del cielo
australe in contrasto con Copernico.

Paul McNally-S.J.  (1890–1955)
Ricerca sulle eclissi solari. Ha un cratere lunare dedicato a lui

Christian Mayer- S.J.  (1719 – 1783)  Studio pionieristico sulle stelle binarie.

Georges Lemaître  S.J.
(1894 -1966)  Teoria del Big Bang.
Prima ipotesi di una teoria che prevedesse l’espansione del cosmo, da lui
chiamata “ipotesi dell’atomo primitivo”. A lui è dedicato il cratere
lunare omonimo.

Juan Ignacio Molina (1740 – 1829) Ornitologo cileno e botanico. Una delle più
importanti figure della ricerca naturalistica latino americana di tutti i tempi

Alexius Silvius Polonus S.J. (1593-1653) – Calendariografia

Franz Reinzer S.J. (1661-1708) – Ha
scritto l’opera Meteorologia philosophicao-politica
sulle comete, meteore, fulmini, venti, fossili, metalli.

Vincenzo Riccati S.J. – (1707-1775) Matematico e fisico. Ha scoperto le
equazioni differenziali, tra cui l’equazione di Riccati

Matteo Ricci (1552-1610), matematico, traduttore di matematica, e nota per
importanza alle missioni dei Gesuiti in Cina.

Christoph Scheiner –  S.J. (1573 – 1650) Astronomo noto per una
disputa con Galileo Galilei per la scoperta delle macchie solari.

Gerolamo Sersale- S.J.  (1584–1654) Prima mappa lunare precisa
nel 1650. Il cratere Sirsalis prende il nome da lui.

Ignacije Szentmartony
S.J. (1718 –  1793) Mappatura del Brasile

André Tacquet S.J. (1612 – 1660)
Precursore del calcolo infinitesimale.

Franz de Paula Triesnecker S.J. (1745 – 1817) Astronomo austriaco. Misure dei
corpi celesti

Theodor Wulf  S.J. (1868 -1946) Autore di
ricerche sulla radioattività e  l’elettrostatica.
Costruì  nel 1906 numerosi strumenti di
misura elettrostatici, tra i quali un elettrometro bifilare. Tra i primi a
individuare la radiazione atmosferica facendo esperimenti alla base e sulla
cima della Torre Eiffel a Parigi.

Giovanni Battista Zupi S.J. – (c.
1590–1650) Astronomo. Ha scoperto che Mercurio ha fasi orbitali.

Valentin Stansel (1621 – 1705) – Astronomo ceco in Brasile. Scopritore della
cometa Estancel-Gottignies. Isaac Newton lo cita nel suo Principia

 

Astronomi
Francescani

Astronomi col saio francescano?
Padre Ilario Altobelli, di Montecchio (ora chiamata Treia), nelle Marche.  A soli 15 anni – nel 1575 indossò il saio di
frate minore conventuale. Fu ordinato sacerdote nel 1585 e dal 1587 studiò a
Roma, presso il Collegio di San Bonaventura laureandosi in teologia.

Dal 1599 al 1605 fu rettore e docente
di matematica dello Studio di Verona. Il 9 ottobre del 1604 Padre Altobelli fu
tra i primi a osservare la Supernova di Keplero o SN 1604 informando Galileo Galilei,
che allora insegnava a Padova, e che sul fenomeno tenne tre lezioni: la
posizione della stella pareva contraddire le ipotesi cosmologiche correnti,
ponendosi fuori dell’ottava sfera.

Padre Altobelli scrisse anche a
Galilei di sue ipotesi sulla formazione della Via Lattea e gli chiese nuove
lenti per il proprio cannocchiale. Le sue lettere sono pubblicate nell’Edizione
nazionale delle opere di Galilei.
Antonio de Marchena è stato un
francescano spagnolo che visse nel transito
dei secoli XV-XVI. Era frate del convento della
Rabida, dove nel 1484 Cristoforo Colombo
presentò domanda di asilo per sé e suo figlio Diego.
Conosciuto come l’”astrologo”
per il suo amore
verso l’astronomia, è stato il primo confidente di
Colombo in Spagna

 

Astronomia gesuita

All’ingresso della mostra sulla Luna dello
Smithsonian Institute (Washington D.C., USA) vi è una grande copia di uno dei
primi selenografi (1651). Questa mappa è stata tratta dal libro Almagestum Novum fu realizzata dagli
astronomi gesuiti Padre Riccioli e Padre Grimaldi. Nella parte superiore è
scritto: “Gli uomini non abitano sulla luna e neppure le anime vi migrano”.
E ‘il più noto di tutti selenografi ed è stato utilizzato dalla maggior parte
degli studiosi per la nomenclatura lunare nel corso di tre secoli. Durante
questo periodo, gli astronomi hanno cambiato più volte le denominazioni dei
crateri in conflitto con le mappe lunari. Nel 1922 è stata fondata l’Unione
Astronomica Internazionale (IAU) eliminando questi conflitti tramite la
codifica di tutti gli oggetti lunari: 35 dei 40 nomi gesuiti sopravvissero alla
cernita e furono inseriti nel catalogo del National Air and Space Museum (NASM)
che identifica circa 1600 punti della superficie lunare.

Ma non pensate che i nomi Gesuiti siano presenti solo sui selenografi  perché ce li misero loro. Piuttosto è stata
una convergenza di opinioni di astronomi per più di tre secoli: cartografi,
prima e dopo Riccioli hanno più volte confermato che questi 40 sacerdoti meritassero
questo onore. Non c’è da stupirsi. I gesuiti ebbero enorme influenza non solo
sulla matematica (a loro si devono i segni più e meno) ma anche allo sviluppo di
altre scienze come l’astronomia. Gli storici della scienza hanno sempre
elencato un numero sorprendentemente elevato di gesuiti tra i più grandi
scienziati e matematici di tutti i tempi. Sono stati all’avanguardia delle
scienze. Nel 1773 furono soppressi 130 osservatori astronomici e 30 di questi
erano gestiti da gesuiti. Tuttora nuovi nomi legati alla Compagnia di Gesù
vengono aggiunti alla lista dalla Unione Astronomica Internazionale.

All’inizio Galileo e la sua opera furono
ben accolti celebrati dagli uomini di Chiesa più eminenti. Verso la fine del
1610 un sacerdote gesuita, Padre Cristoforo Clavio scrisse a Galileo per
informarlo che i suoi colleghi astronomi, gesuiti, avevano confermato le
scoperte da lui fatte con il telescopio.

Quando, l’anno dopo, si  recò a Roma, Galileo fu salutato con
entusiasmo dalle figure religiose tanto quanto da quelle secolari. In
quell’occasione Galileo scrisse a un amico: “sono stato ricevuto accolto con
favore da molti illustri cardinali, prelati e principi di questa città”.  Galileo ebbe il piacere di una lunga udienza
con il Papa, Paolo V, mentre i gesuiti del collegio Romano celebrarono le sue
scoperte con una giornata di attività. Galileo ne fu entusiasta: davanti a un
pubblico di cardinali, studiosi e intellettuali secolari di spicco, studenti di
padre Cristoforo Grienberger e padre Clavio parlarono delle grandi scoperte
dell’astronomo toscano. Si trattava di studiosi di distinzione considerevole.
Padre Griensberger, che verificò personalmente la scoperta delle lune di Giove
fatta da Galileo fu un astronomo eminente: inventò telescopio con montatura
“equatoriale”, che ruotava su un’asse parallelo a quello della terra, e
contribuì allo sviluppo del telescopio rifrangente in uso oggi.

Padre Clavio, uno dei grandi matematici
del suo tempo, produsse il calendario Gregoriano (entrato in vigore nel 1582),
grazie al quale furono risolte le imprecisioni che avevano piagato il vecchio
calendario giuliano. I calcoli fatti da padre Clavio per stabilire la lunghezza
dell’anno solare il numero dei giorni necessari a tenere il calendario in linea
con l’anno solare – novenatesette giorni intercalari ogni quattrocento anni –
furono così precisi che gli studiosi, ancora oggi, non sanno capacitarsi di
come vi sia giunto.

I gesuiti osservarono, in alcuni casi prima
degli altri, le fasce colorate della superficie di Giove, la nebulosa di
Andromeda e gli anelli di Saturno. Avanzavano teorie sulla circolazione del
sangue (indipendentemente da Harvey), sulla possibilità teorica di volare, sul
modo in cui la luna provoca le maree e sulla natura della propagazione della
luce tramite le onde. Le mappe delle stelle nell’emisfero meridionale, la
logica simbolica, le misure per controllare i flussi del Po e dell’Adige,
l’introduzione dei segni “più” e “meno” nella matematica italiana, furono tutti
successi tipici della Compagnia, e scienziati influenti come Fermat, Huygens,
Leibniz e Newton il non furono i soli a tenerli da conto come preziosi
consulenti…

Uno  dei maggiori scienziati gesuiti fu padre Ruggero Boscovich (1711-1787) che Sir
Harold Hartley, membro della prestigiosa Royal Society chiamò “una delle più
grandi figure intellettuali tutti tempi”. Padre Boscovich fu un vero
intellettuale poliedrico: esperto di teoria atomica, ottica, matematica e
astronomia, membro eletto di società erudite e di prestigiose accademie
scientifiche in tutta Europa, nonché poeta raffinato di versi latini che
scrisse sotto gli auspici della prestigiosa Accademia degli Arcadi di Roma. Non
vi è da meravigliarsi che sia stato chiamato “il più grande genio che la
Yugoslavia abbia prodotto”.

Ricordiamo qui il trattato sulle macchie
solari (1736) e quello sul passaggio di Mercurio (1737), cui seguirono i
“Dialoghi sull’aurora boreale” (1738); i trattati “Sullo straordinario uso al
telescopio per determinare gli oggetti celesti”
(1739), “Sul moto di un corpo attratto verso centro immobile”  (1740) e “Sui vari effetti della gravità nei
vari punti della terra” (1741) che anticipava l’importante lavoro che Boscovich
avrebbe compiuto nell’ambito della geodesia e infine quello sull’”Aberrazione
delle stelle fisse” (1742).

Padre Boscovich sviluppò il primo metodo
geometrico per calcolare l’orbita planetaria sulla base di tre osservazione
della sua posizione. La sua Theoria
philosophiae naturalis
, pubblicata per la prima volta nel 1758 attrasse
ammiratori ai suoi tempi e sempre ne ha attratti, da allora per il suo
ambizioso tentativo di comprendere la struttura dell’universo avendo come punto
di riferimento una singola idea… L’originale contributo di Boscovich anticipò
gli obiettivi e molti degli elementi della fisica atomica novecentesca…Padre
Athanasius Kircher (1602-1680) ricorda padre Boscovich per l’enorme gamma dei
suoi interessi; egli è stato paragonato a Leonardo da Vinci e onorato con il
titolo di “maestro di 100 arti”.

Il più antico osservatorio astronomico è del Vaticano

L’Osservatorio Astronomico, o Specola Vaticana, è un istituto di
ricerca scientifica direttamente dipendente dalla Santa Sede; esso fa capo al
Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

La Specola Vaticana può essere considerata uno degli Osservatori
astronomici più antichi del mondo. La sua origine infatti risale alla seconda
metà del secolo XVI, quando Papa Gregorio XIII fece erigere in Vaticano nel
1578 la Torre dei Venti e vi invitò i Gesuiti astronomi e matematici del
Collegio Romano a preparare la riforma del calendario promulgata poi nel 1582.
Da allora, con sostanziale continuità, la Santa Sede non ha cessato di
manifestare interesse e di dare il proprio appoggio alla ricerca astronomica.
Questa antica tradizione raggiunse il suo apice nel secolo XX con le ricerche
compiute presso il Collegio Romano dal famoso astronomo gesuita padre Angelo
Secchi, che per primo classificò le stelle in base ai loro spettri. Fu sulla base
di questa lunga e ricca tradizione che papa Leone XIII, per contrastare le
persistenti accuse fatte alla Chiesa di essere contraria al progresso
scientifico, con il Motu proprio Ut mysticam del 14 marzo 1891 fondò
l’Osservatorio sul colle Vaticano, dietro la Basilica di San Pietro.

Con direttore e personale forniti
da diversi Ordini religiosi come Barnabiti, Oratoriani, Agostiniani, Gesuiti,
la Specola operò in Vaticano per poco più di 40 anni, occupandosi
principalmente dell’attuazione, insieme ad altri osservatori, del grande
programma internazionale della Carta Fotografica del Cielo.

Nel 1910, san Pio X dette alla
Specola più ampi spazi, assegnandole il villino che Leone XIII aveva fatto
costruire nei giardini vaticani e nominando direttore padre G. Hagen, gesuita.
Ma agli inizi degli anni trenta, l’aumento delle luci elettriche che aveva
accompagnato la crescita urbana della Città Eterna aveva reso il cielo di Roma
così luminoso da rendere impossibile agli astronomi lo studio delle stelle più
deboli. Pio XI dispose allora che la Specola
si trasferisse nella sua residenza estiva a Castelgandolfo, sui Colli Albani a
circa 35 km a sud di Roma. In questo ambiente così ricco di storia, intorno al
1935 fu rifondato e affidato ai Gesuiti un moderno Osservatorio dotato di tre
nuovi telescopi e di un laboratorio astrofisico per analisi spettrochimiche.

La Biblioteca di Castelgandolfo,
ricca di circa 22.000 volumi, possiede una preziosa collezione di libri antichi
tra cui opere di Copernico, Galileo, Newton, Keplero, Brahe, Clavio, Secchi;
accoglie anche una importante collezione di meteoriti, preziose per le
informazioni che ci possono dare sui primordi del sistema solare. I risultati
delle ricerche vengono pubblicati su riviste internazionali.

Il Rapporto Annuale viene inviato
a circa 400 istituti sparsi nel mondo. Ogni due anni circa si organizzano
incontri internazionali in cui vengono invitati una ventina di scienziati per
trattare argomenti oggetti di studio dell’Osservatorio e i cui atti vengono poi
pubblicati in apposito volume.

L’Osservatorio è finanziato
annualmente dalla Santa Sede; tuttavia, per l’attuazione di programmi
particolari l’Osservatorio conta sull’aiuto di amici e benefattori e a questo
scopo si è fondata la Società Vatican
Observatory Foundation
, esente da tasse nello Stato di Arizona.

Alla Specola oggi lavorano dodici
astronomi e matematici, coordinati dal reverendo Josè Gabriel Funes.

Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

 

 

 


Religione sotto Terra

Di Giorgio Nadali

Religione  sotterranea

C’è molta fede sotto terra.  Nel mondo vi sono diversi templi e chiese ben
sotto il livello del suolo.  I più vicini
a noi sono i templi ipogei (sotterranei) della comunità di Damanhur, a Baldissero
Canavese (Ivrea).

Tempio sotterraneo di Seokguram, Corea del Sud

E’ un eremo che fa parte del
complesso del Tempio di Bulguksa. Si trova 4 chilometri a est della parte
principale del complesso, sul monte Tohamsan, nella città di Gyeongju, in Corea
del Sud. La grotta sovrasta il Mar del Giappone e si trova a 750 metri sul
livello del mare. Nel 1995 venne inserito nell’elenco dei Patrimoni
dell’umanità dell’UNESCO insieme al Tempio di Bulguksa, in quanto contiene
alcune delle principali sculture buddhiste del mondo. La grotta è decorata con
mezze lune e fiori di loto. Gli architetti Silla utilizzarono apparentemente il
principio della simmetria e quello del “rettangolo dorato”. Per la
costruzione non venne usata calce e la struttura è tenuta insieme da rivetti di
pietra. La costruzione è stata orientata in modo da poter utilizzare la
ventilazione naturale del luogo. La cupola della rotonda è leggermente ovale,
con un diametro che varia fra i 6,84 e i 6,58 metri.

Damanhur,  Italia

Gli appartenenti a Damanhur
ricercano in svariati campi legati alla sensibilità e alla percezione da loro
definita “sottile”, non sostenuti da dimostrazioni e protocolli
scientifici.  Nella Valchiusella, in
Piemonte, circa 50 km a nord di Torino, ai piedi delle Alpi i cittadini delle
comunità di Damanhur hanno creato il Tempio dell’Umanità, grande costruzione
ipogea scavata a mano nella roccia, dedicata al dio Horus. La costruzione è
articolata in sette sale principali: la sala dell’Acqua, della Terra, delle
Sfere, degli Specchi, dei Metalli, il Tempio Azzurro, il Labirinto. Le sale
rappresentano simbolicamente le stanze interiori di ogni essere umano, così
come camminare attraverso sale e corridoi che lo compongono corrisponde
metaforicamente, secondo gli intenti dei costruttori, ad un profondo viaggio
all’interno di sé. La Sala della Terra, ad esempio, è quella dove vengono
rappresentate la vita e la natura divina dell’uomo. Il Labirinto, invece, è una
sorta di galleria dove sono riunite tutte le divinità, da Allah a Manitù. Ad ogni
particolare è stato attribuito dai costruttori un significato: i colori, le
misure, ogni dettaglio seguono un preciso codice di forme e proporzioni; ogni
sala ha la sua specifica risonanza ed un proprio suono. Il volume complessivo
del tempio è di oltre 8.500 metri cubi su cinque livelli sotterranei, che
scendono per un dislivello di 72 metri, l’altezza di un palazzo di oltre 20
piani. Le pareti del tempio sono affrescate, i pavimenti decorati a mosaici e i
soffitti sono a vetrate. La Sala degli Specchi, inoltre, vanta il Guinness dei
primati per la cupola di vetro Tiffany più grande del mondo. Oggi il tempio è
stato riconosciuto opera d’arte dalla Soprintendenza

Ipogeo  di Hal Saflieni, Paola, Malta

E’ una struttura sotterranea
scavata circa tra il 3600 a.C. e il 2500 a.C. Si pensa che in origine fosse un
santuario, ma divenne una necropoli in tempi preistorici. È l’unico tempio
preistorico sotterraneo al mondo. L’ipogeo venne impresso su 5000 francobolli
da due centesimi delle isole di Malta nel 1980, per commemorare il fatto che
l’UNESCO inserì questa struttura unica tra i patrimoni dell’umanità. Venne
chiuso al pubblico tra il 1992 ed il 1996 per restauro. Il secondo livello
contiene una buca alta due metri che potrebbe essere stata usata per tenervi dei
serpenti, o per raccogliere l’elemosina.

Catacombe

Nascono a Roma tra la fine del
II e gli inizi del III secolo d.C., con il pontificato del papa Zefìrino
(199-217). Scavate per lo più nel tufo, la maggior parte delle catacombe si
trovano a Roma, tanto da raggiungere il numero di una sessantina, mentre
altrettante se ne contano nel Lazio. In Italia, le catacombe si sviluppano
specialmente nel meridione, dove la consistenza del terreno è più tenace e,
allo stesso tempo, più duttile allo scavo. La catacomba situata più a
settentrione è quella che si sviluppa nell’isola di Pianosa, mentre i cimiteri
ipogei più a sud sono quelli dell’Africa settentrionale e specialmente ad
Hadrumetum in Tunisia. Altre catacombe si trovano in Toscana (Chiusi), Umbria
(presso Todi), Abruzzo (Amiterno, Aquila), Campania (Napoli), Puglia (Canosa),
Basilicata (Venosa), Sicilia (Palermo, Siracusa, Marsala e Agrigento), Sardegna
(Cagliari, S. Antioco). Il termine antico per designare questi monumenti è coemeterium, che deriva dal greco e
significa “dormitorio”, sottolineando con ciò il fatto che per i
cristiani la sepoltura non è altro che un momento provvisorio, in attesa della
resurrezione finale.

 

 

Chiese sotterranee

 Temppeliaukio  Kirkko, Helsinki, Finlandia – Il bunker sotteraneo anti diavolo

Questa chiesa luterana di forma
circolare è costruita interamente sottoterra nel centro di Helsinki
(Finlandia). Al piano stradale è possibile vedere solo il tetto interamente
costruito in rame collegato alla roccia mediante una lunga serie di finestre.
Il luogo scelto per la costruzione è una collinetta naturale alta dodici metri
nel quartiere di Töölö.  La chiesa è
stata inserita all’interno della collinetta che è stata svuotata. E’ una della
maggiori attrazioni turistiche di Helsinki. 500.000 visitatori all’anno. Il suo
nome significa “piazza del tempio”. Architetti Timo e Tuomo Suomalainen.
Consacrata nel settembre  1969. L’interno
è interamente scavato nella roccia, ma è illuminato naturalmente dalla cupola
al piano stradale. L’arredamento sacro è stato progettato dagli stessi
architetti. Organo con 43 registri della Veikko Virtanen. Non ha campane. Una
registrazione di un brano di campane di Taneli Kuusisto viene diffuso da
altoparlanti all’esterno. La chiesa è anche nota in finlandese come “Piruntorjuntabunkkeri”, cioè il “bunker
di difesa anti diavolo”. La copertura della cupola è costituita con una serie
di travi curve in cemento armato, che convergono nell’anello centrale, ognuna
delle quali presenta una lunghezza diversa dall’altra in modo da adattarsi
meglio alla roccia sottostante. Il perimetro della chiesa, come le pareti
interne, sono state lasciate volutamente grezze ed irregolari per dare risalto
alle geometrie naturali della roccia, in modo da creare particolari giochi di
luci ed ombre attraverso con la luce artificiale dei fari e quella naturale
proveniente dalle finestre. L’altare maggiore, l’organo e il fonte battesimale
sono realizzati con blocchi di roccia irregolare. La navata sella chiesa è a
forma quasi circolare con superficie di 700 mq e può ospitare 1000 fedeli.
L’altare è visibile da ogni lato della navata con una posizione privilegiata
anche dal punto di vista acustico, infatti questa chiesa è stata spesso
utilizzata come sala da concerto. Per questo è stato costruito il ballatoio
superiore, per accogliere il pubblico, un fatto insolito negli edifici
religiosi moderni. La roccia, il cemento armato, le vetrate, le grandi porte in
cristallo fanno parte di uno dei luoghi di culto più suggestivi del Mondo.

Cappella
di Santa Kinga, Cracovia, Polonia

Situata a  20 km da Cracovia, quella di Bochnia è la più
antica miniera di sale in Polonia e uno delle più antiche del mondo. In
funzione da 750 anni. Oggi, l’estrazione del sale è cessata e Bochnia opera
prevalentemente come attrazione turistica e un sanatorio. La Camera Wazyn è considerata
il cuore della miniera e ospita uno dei luoghi più insoliti sacri sulla Terra,
la Cappella della Santa Kinga. E ‘stata fondata nel 1747 e dispone di un
pulpito scolpito in sale, sculture di sale e vari altari di sale. Le messe
vengono celebrate in questa cappella la vigilia di Natale e per la festa patronale.

Situata a 101 metri sottoterra,
nelle saline di Wieliczka, la cappella di Santa Kinga (patrona di Polonia e
Lituania) è considerato il più imponente santuario di sale scolpito sulla
Terra. Ricavato da un blocco di sale, da un gruppo di minatori autodidatti, la
cappella di Santa Kinga è usata come un luogo di culto dal 1896.

Le decorazioni di sale sparse in tutta la
cappella sono state in un arco di 100 anni. Ancora oggi, le opere sono
realizzate da una nuova generazione di minatori di talento. Una delle cose più
impressionanti nella cappella di Santa Kinga sono i lampadari ricavati da
blocchi di sale.

Chiesa
catacomba sotterranea, Coober Pedy, Australia

La Catacomb Underground Church è una Chiesa anglicana fondata e sostenuta
dalla Bush Church Aid Society. Prende
il nome dalle catacombe di Roma, dove i primi cristiani seppellivano i loro
morti. La chiesa fu sviluppata da una vecchia piroga e aperta come una chiesa
sotterranea nel 1977. Scavata nell’arenaria in forma di una croce e decorata in
modo semplice e naturale con opali. La croce, il leggio e l’altare sono in
legno mulga e prendono spunto da un vecchio verricello da minatore.

Cattedrale
di sale sotterranea di Zipaquirá, Colombia

Costruita a partire dal 7
ottobre 1950 e inaugurata il 15 agosto 1954 nelle antiche gallerie scavate dai
muisca due secoli prima. Una cava di sale ormai dismessa, una antica miniera
trasformata in museo e sfruttata per ospitare una Cattedrale sotterranea. Tutto
questo si trova sotto le montagne di Zipaquirá, località della Colombia a 49
chilometri da Bogotà.  Una vera chiesa
che nelle messe domenicali può ospitare fino a 3000 fedeli seduti tra mura di
roccia, una particolare illuminazione blu e la semioscurità delle grotte. Intorno
alle vecchie miniera è nato un centro di attrazione che, oltre al museo, al
lago sotterraneo, al ristorante e al parco pubblico, comprende una enorme
colonna per l’arrampicata sportiva. La Cattedrale di sale è
costruita all’interno delle miniere di sale di Zipaquirá, nella Sabana de
Bogotá. È anche uno dei santuari cattolici più celebri della Colombia. All’interno
ospita una ricca collezione artistica, specialmente di sculture di sale e marmo
in un ambiente pieno di una profonda atmosfera religiosa, che attrae i
pellegrini e i turisti.

E’ considerata come uno dei
risultati architettonici e artistici più notevoli dell’architettura colombiana,
meritando anche il titolo di gioia architettonica della modernità. L’importanza
della cattedrale risiede nel suo valore come patrimonio culturale, religioso e
ambientale. Nel 2007 mediante un concorso per eleggere le 7 Meraviglie della
Colombia la Cattedrale di sale ottenne il maggior numero di voti, che ne fecero
la prima Meraviglia di Colombia e fu anche proposta come una delle Sette
meraviglie del mondo moderno. La chiesa sotterranea fa parte del complesso
culturale “Parco del Sale” (Parque
de la Sal
).

Chiesa
di San Giovanni, Aubeterre sur Dronne, Francia

Aubeterre è il sito di una
chiesa sotterranea monolitica. La navata principale è alta più di 20 m. A 15 m,
la navata centrale è fiancheggiata da una galleria su tre lati della Chiesa,
che è accessibile tramite una scalinata intagliata nella roccia. La chiesa
contiene un reliquiario romano e una cripta. Scoperta nel 1958, la necropoli
contiene più di 80 sarcofagi.

Grotte  sacre

Il luogo sotterraneo più sacro
per tutti i cristiani è la grotta della Natività (luogo della nascita di Gesù
Cristo), posta sotto l’altare maggiore della chiesa più antica del mondo. La
Basilica della Natività a Betlemme, Israele-Palestina. Nel cattolicesimo molto
sacra è la grotta di Lourdes, Francia, dove nel 1858 è apparsa 18 volte la
Madonna. Per l’induismo è la grotta di Amarnath Yatra nelle montagne
dell’Himalaya. Le grotte taoiste più sacre si trovano invece a Longshan, venti
chilometri da Taiyuan, Cina. Nell’Islam la grotta più sacra è la Hira, a 3 km
da la Mecca, sulla montagna Jabal Al-Nūr,  Arabia Saudita. Larga 3,7 m. per 1,60 m. di
larghezza. Qui il profeta Maometto ricevette la prima rivelazione  dall’Arcangelo Gabriele. Durante il
pellegrinaggio alla Mecca è visitata da 5000 musulmani.

 Giorgio Nadali

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150 anni dell’Unità d’Italia. 1861 e 2011. Come è cambiata la religiosità degli Italiani?

di Giorgio Nadali

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La religiosità degli Italiani nel 1861

Il motto della religiosità italiana del 1861? “Religione e
Patria. Credo perché sono italiano”. Raffaello Lambruschini a Bruxelles, nel
1843, pubblica “Del primato morale e civile degli Italiani” dedicato a Silvio
Pellico, nel quale sostiene che sebbene l’idea mazziniana di unità politica non
fosse realizzabile, esisteva, tuttavia, una razza italiana unita da vincoli di
sangue, di religione e di lingua, e che la guida di questa comunità era il
Papa. In “Fede e avvenire” Giuseppe Mazzini – uno dei quattro grandi Padri
della Patria – scrisse: «Noi cademmo come partito politico. Dobbiamo risorgere
come partito religioso. L’elemento religioso è universale, immortale:
universalizza e collega. Ogni grande rivoluzione ne serba impronta, e lo rivela
nella propria origine o nel fine che si propone. Per esso si fonda
l’associazione. Iniziatori d’un nuovo mondo, noi dobbiamo fondare l’unità
morale, il cattolicismo Umanitario». Nel 1848 lo statuto albertino prevedeva la
religione di Stato come Cattolica, Apostolica e Romana con l’articolo 1,

dapprima in vigore nel solo Regno di Sardegna e poi esteso
al nascente Regno d’Italia. (Oggi la religione di stato è prevista dalla
costituzione di quasi tutti i Paesi islamici).

Italiani attaccati al cattolicesimo

Il movimento di scristianizzazione che nel secolo XVIII
aveva infierito in Francia e nei paesi germanici, non aveva raggiunto le stesse
proporzioni in Italia. Sia che abitasse nella popolosa città del Piemonte o del
lombardo Veneto, o nei ducati più progrediti del centro, o nelle campagne
arretrate del Mezzogiorno napoletano, ovvero negli Stati della Chiesa,
l’italiano continuava ad essere attaccato sinceramente al suo cattolicesimo,
nonostante le infiltrazioni volterriane verificatesi in una parte della classe
intellettuale. La religione del popolo, pur nella sua ignoranza e nella sua
morale difettosa, era seria, ma insieme lontana dalla “rispettabilità”
protestante o dal conformismo della controriforma. Le pratiche di devozione
mantengono tutta la loro attrattiva per le masse. Molto numerose le
confraternite, alle quasi si teneva soprattutto per spirito di corpo e che
servivano per mantenere uno stretto legame tra la Chiesa e il popolo. Gli
intellettuali e la borghesia pur mantenendo una sensibilità cattolica,
auspicavano una riforma della Chiesa – soprattutto nell’Italia settentrionale e
in Toscana – e che non si tenesse più conto delle sue esigenze
nell’organizzazione della vita civile.

Dal 1848 si diffonde l’indifferenza religiosa

Dopo il 1848 lo stato complessivo della vita religiosa non è
più così positivo. Da diverse parti si segnala il diffondersi dell’indifferenza
religiosa tra il popolo. A Torino il fenomeno è notato da Don Bosco. Negli
ambienti evoluti incomincia a penetrare il razionalismo incredulo. Addirittura
un giovane prete giobertiano – Cristoforo Bonavino – con lo pseudonimo di
Ausonio Franchi, fonda nel 1854 un giornale (La Ragione) destinato a
propagandare l’idea che il razionalismo debba diventare la “religione” del XIX
secolo, sostituendosi al “cattolicesimo gesuitico”, ma anche a quello liberale
e al protestantesimo.

Progresso dell’anticlericalismo

Gli italiani danno a Pio IX e alla Chiesa la colpa
dell’insuccesso subito dal movimento nazionale nel 1848 e la crescente ostilità
che gli ambienti cattolici dirigenti mostrano verso le concezioni liberali non
fa che rafforzare il disagio. Vi è un raffreddamento tra le relazioni
borghesia-clero e progredisce l’anticlericalsimo, favorito da giornali come
L’Opinione, un tempo vicino alla Chiesa.

Fede sì. Istituzione Chiesa no

La maggioranza della gente vuole conciliare la propria
opposizione al cattolicesimo ufficiale e le tendenze politico-religiose
dominanti a Roma, con la propria fede cattolica e la pratica dei sacramenti, ma
inevitabilmente i rancori verso il papa conducono lentamente verso
l’indifferenza nei confronti della dottrina. Un aspetto che si ritroverà oggi
nel pensiero “Cristo sì, Chiesa no” dei “cattolici” lontani dalla Chiesa che
tanto avrebbe fatto inorridire S. Cipriano e quelli che come lui, ieri come
oggi pagano con la vita la loro fedeltà alla Chiesa. Nel III Secolo scrisse:
«Non può avere Dio per Padre, chi non ha la Chiesa per Madre».

Preti oziosi

La chiesa è sul punto di perdere in Italia la borghesia,
proprio nel momento in cui sta finendo di perdere, in Francia la classe
operaia. Il clero secolare, il cui reclutamento è facile e che verso il 1850
conta più di 60.000 preti sulla popolazione che non raggiunge i 25 milioni di
abitanti, è ben lontano dal dare quel che se ne potrebbe aspettare. Prima di
tutto molti preti non esercitano alcun ministero, contentandosi di amministrare
il loro patrimonio familiare o di servire da precettori e da cappellani in
qualche famiglia nobile, conservando una quasi totale libertà di movimento nei
riguardi del proprio vescovo.

e santi

Non mancano però i santi come S. Giovanni Bosco. Il suo
improvvisato patronato giovanile si trasformò presto in un’opera che con la sua
fama superò i confini italiani. S. Vincenzo Pallotti, uno dei precursori
dell’Azione Cattolica e la mistica S. Teresa di Lisieux, morta a ventiquattro
anni e una delle tre donne “dottore della Chiesa” (insieme a 30 uomini),
patrona dei malati di AIDS, aviatori, orfani, fiorai e missionari.

Spiritualità del Sacro Cuore

Nel 1861 in Italia è diffusa la devozione al Sacro Cuore,
nata negli ambienti religiosi femminili nel corso del XVIII secolo, come
tensione ad una spiritualità più affettuosa e sensibile verso il Signore,
nell’Ottocento si presenta come una diffusa religiosità popolare avvolta da un
pervadente sentimento partecipativo dell’esperienza religiosa. Questo secolo è
stato chiamato proprio il ”Secolo del Sacro Cuore”. Con il pontificato di Pio
IX questa devozione si diffonde come strumento di protesta e di difesa contro
il secolo razionalizzante, portato alla vita spensierata e godereccia. In
questo periodo storico la borghesia intellettuale, marcatamente individualista
e impregnata di cultura positivista riusciva ancora a comprendere ed era
sensibile al valore religioso di un’anima che partecipava all’opera redentiva,
votandosi all’apostolato del sacrificio.

Cattolici transigenti

La borghesia si allontanò sempre più da una Chiesa che
sembrava esigere sentimenti patriottici. Da una parte vi era il gruppo ridotto
dei cattolici transigenti che credevano possibile conciliare la fede cattolica
con i loro sentimenti italiani ed anche con un’effettiva partecipazione alla
vita pubblica, contrariamente alla parola d’ordine lanciata dall’abate Giacomo
Margotti e approvata dal Vaticano: Né eletti, né elettori.

Meno preti, più religiose e molta stampa cattolica

Nel 1850, su una popolazione che superava di poco i 23
milioni, vi erano circa 100.000 sacerdoti, con una media di un sacerdote ogni
250 abitanti con moltissimi edifici aperti al culto. Il numero delle vocazioni
religiose femminili inizia a salire e supererà quelle maschili nel 1911. Dal
1868 il clero è in forte continua diminuzione. La stampa cattolica, già viva in
Italia fin dalla Restaurazione, ebbe un forte incremento dopo il 1848, sino a
raggiungere il nel 1872, 126 periodici di cui 17 quotidiani per lo più locali.

La religiosità degli Italiani nel 2011

Non si può certo dire “non c’è più religione”, ma in 150
anni molto è cambiato. Il motto della religiosità italiana del 2011? “Credo, se
voglio e come voglio”. Oggi Il 70% degli italiani è convinto che non occorra
avere una fede religiosa per avere una morale. E’ il fenomeno della credenza
senza appartenenza. La società italiana è sempre più laica da un punto di vista
etico. Gli italiani non rinnegano la propria cristianità, ma non accettano più
quei precetti osservati solo per obbedienza. Un fai da te dei dettami morali,
insomma. Li osservo se ci credo e se mi convengono. I cattolici battezzati in
Italia sono 56.258.000 su 57.440.000 cittadini (pari al 97,94%), e fra il 33 e
il 38% della popolazione complessiva è praticante. Di questi fedeli il 10%
appartiene a movimenti laicali. 227 diocesi, 25.000 parrocchie, 48 cardinali,
500 vescovi, 38.000 sacerdoti, 22.300 religiosi, 16.740 religiose, 102.739 catechisti,
25.000 docenti di religione cattolica.

Ateismo in costante calo e donne con più fede

L’Italia rimane il Paese col minor numero di non credenti
con un calo costante negli anni. In controtendenza rispetto al altri Paesi
aumenta il numero dei praticanti nella fascia dai 18 ai 30 anni. La pratica
religiosa oggi è per lo più animata da convinzione personale, nonostante alcuni
riti importanti come il matrimonio in chiesa e il battesimo siano chiesti da
molti ancora per tradizione. I “credenti praticanti” rappresentano il
59,3% della fascia “anziana” della popolazione (oltre i
sessant’anni), il 40,5% della fascia “adulta” (tra i trentuno e i
sessant’anni), ma scendono al 28,6% nella fascia giovanile (tra i diciotto e i
trent’anni). Rispetto ad altri Paesi dove anche le donne – tradizionalmente più
religiose – si allontanano dalla religione, le italiane “non
credenti”, una minoranza forte nel 1981 (6,2%), alla fine degli anni
Novanta si sono all’incirca dimezzate (3,5%). Il settore femminile più vicino
alla Chiesa cresce di quasi dieci punti: dal 42,6% al 51,6%, diventando il
gruppo di maggioranza.

Fede critica verso l’Istituzione Chiesa

Sono soprattutto i maschi più giovani a mostrare un
atteggiamento critico verso la Chiesa. Le accuse sono quelle di incoerenza e
l’obiezione più ricorrente è quella che si può essere buoni cattolici senza
seguire le indicazioni in campo morale del Magistero – cioè dei Vescovi. Oggi
la religiosità deve fare i conti con due fattori importanti: il relativismo e
il secolarismo. Il relativismo porta a individualizzare la propria fede. La si
vive come si vuole. Il secolarismo la stacca dal contesto del vissuto
quotidiano. Il 75% dei giovani-adulti (18-49 anni) di entrambe i sessi,
ritengono che l’autonomia in campo etico possa tranquillamente legarsi ai
valori cattolici.

Fede privata e autonomia etica

L’orientamento della privatizzazione della fede interessa il
40% dei giovani uomini (18-29 anni), il 34% degli uomini adulti (30-49 anni) e
il 30% circa delle donne dai 18 ai 49 anni, rispetto al 25% degli uomini con
oltre 50 anni e al 18% delle donne della stessa età. D’altra parte, sono
soprattutto le donne mature e anziane a invitare la Chiesa a mantenere fermi i
propri principi e a riconoscere maggiormente il suo particolare ruolo religioso
nella

società. Le persone con oltre 50 anni, sia uomini che donne,
sono in particolare favorevoli alle iniziative cattoliche per affermare i
valori religiosi nella società (l’8 per mille alla Chiesa Cattolica, l’ora di
religione a scuola) e delle prescrizioni che regolano il mondo ecclesiastico,
come il celibato sacerdotale e il no al sacerdozio femminile). Tra queste
posizioni estreme si collocano poi altri due gruppi: da un lato quanti si
dichiarano religiosamente convinti e sono realmente attivi; dall’altro lato,
quanti si ritengono persone religiose o per tradizione educazione o per la
condivisione di alcune idee del cattolicesimo. Si tratta di raggruppamenti
assai numerosi, essendo il primo composto da circa il 38% della popolazione e
il secondo da circa un terzo degli italiani. Nel primo caso i soggetti condividono
le principali credenze cristiane si caratterizzano per una pratica religiosa
discontinua e per un livello medio alto di identificazione con la Chiesa; nel
secondo, si tratta di persone che affidano la loro partecipazione religiosa per
lo più ai riti di passaggio, segnate a deboli atteggiamenti di fede, per i
quali l’istanza religiosa rappresenta un principio di identificazione
culturale. Circa rapporto Chiesa-società il primo gruppo presenta posizioni
tendenzialmente più vicine al raggruppamento dei convinti attivi, mentre il
secondo mostra posizioni più disincantate e distaccate nei confronti della
Chiesa con giudizi più critici circa il modo in cui essa opera nel Paese.

Tenuta della fede cattolica

La grande maggioranza degli italiani continua a definirsi
cattolica, e a credere in Gesù Cristo e del tutto o almeno in parte negli
insegnamenti della Chiesa cattolica. In particolare, dichiara di appartenere
alla religione cattolica l’88% della popolazione, mentre più della metà si
identifica nella figura di Cristo e nelle indicazioni della Chiesa e un altro
30% crede in Gesù Cristo e solo parzialmente nella Chiesa. Anche in un clima
più realistico e differenziato come quello del 2011 prevale dunque nel nostro
paese una certa qual uniformità a religiosa. In questo quadro, comunque, solo
una ridotta minoranza di soggetti (7-8%) che non crede in Dio o risulta in
ricerca o indifferente al problema religioso; mentre altre e esigue minoranze
sono rappresentate da quanti credono di non essere o realtà superiore pur senza
appartenere a una specifica a religione (6,4%) e da quanti appartengono a
confessioni o gruppi movimenti religiosi diversi da quella cattolica (2-3%).

Fede “etnico-religiosa”

Nella società italiana di oggi non si registra un aumento
del numero dei soggetti che prescindono da un riferimento religioso o
caratterizzati da posizioni di ricerca, per contro, risulta allargata la
tendenza a riconoscersi nell’espressione della fede prevalente nel nostro
contesto, anche se ciò non depone per una generalizzata accettazione del
modello ufficiale di religiosità. Nel nostro Paese inoltre non risulta
particolarmente estesa nemmeno la quota di soggetti che maturano un’idea di Dio
scollegata da un’appartenenza religiosa specifica; questo fenomeno che va sotto
il nome di “credenza senza appartenenza” risulta in aumento in alcuni Paesi del
centro-nord Europa. Nel 2011 emerge una contraddizione singolare in Italia,
riscontrabile comunque anche nella maggior parte dei paesi occidentali, a
dominanza sia cattolica sia protestante; seppur di poco, quanti dichiarano di
appartenere a una religione (in questo caso il cattolicesimo) risultano più
numerosi di quanti credono in Gesù Cristo, nel Dio della tradizione cristiana;
per una certa quota di persone, dunque,

l’appartenenza religiosa acquista – anche a livello
esplicito – un carattere più etnico-culturale che religioso.

Le tappe più importanti

1860 – Unificazione dell’Italia. 19 gennaio. Enciclica
Nullis Certe Verbis di Pio IX in difesa dello Stato della Chiesa

1861 – 17 marzo. Proclamazione del Regno d’Italia

1865 – il frate agostiniano Gregor Mendel scopre i caratteri
ereditari. E’ il padre della moderna genetica

1867 – 19 giugno. Nasce a Bologna la Società della gioventù
cattolica italiana (Oggi Azione Cattolica Italiana). Fondata da Mario Fani e
Giovanni Acquaderni. Tra i precetti vi è un diffuso impegno alla carità verso i
più deboli e i più poveri.

1868 – 30 gennaio. Non expedit (non conviene). Proibizione
ai cattolici di partecipare alla vita politica

1869 – 8 dicembre. Apertura del Concilio Vaticano I

1870 – 20 settembre. Fine dello Stato Pontificio (1118 anni,
dal 752) e del potere temporale della Chiesa Cattolica

1871 – 13 maggio. Il governo italiano promulga la legge
delle guarentigie, per regolare i rapporti tra Regno d’Italia e Santa Sede.

1874 – 12 giugno. Primo congresso dei cattolici italiani a
Venezia

1875 – Anno Santo

1878 – 7 febbraio. Muore Pio IX. 20 febbraio. Elezione di
Leone XIII

1888 – 31 gennaio. Muore S. Giovanni Bosco. Enorme opera
educativa fondata su tre parole: ragione, religione, amorevolezza.

1891 – 15 maggio. Leone XIII scrive la prima enciclica
sociale (Rerum novarum) sulla questione operaia.

1896 – 31 agosto. Nasce la Federazione universitaria
cattolica italiana

1901 – 18 gennaio. Enciclica Graves de communi sulla
democrazia cristiana: Leone XIII insiste sull’obbligo dei cattolici di
astenersi dal partecipare alla vita politica sinché non sarà risolta la
questione romana.

1900 – Anno Santo

1903 – 20 luglio. Muore Leone XIII. 4 agosto. Elezione di S.
Pio X

1904 – 11 giugno. Enciclica Il fermo proposito di S. Pio X
dedicata all’”azione cattolica” in

Italia. Prime deroghe al non expedit.

1906 – Febbraio. Nascono l’Unione popolare, l’Unione
elettorale e l’Unione economico sociale dei cattolici italiani

1907 – 8 settembre. Enciclica Pascendi dominici gregis.
Condanna del modernismo come sintesi di ogni eresia.

1910 – 1 settembre. S. Pio X impone al clero il giuramento
antimodernista contro il modernismo teologico che affermava – tra l’altro – che
la Rivelazione non è Parola di Dio

1912 – 12 ottobre. Pubblicato il catechismo di S. Pio X

1914 – 20 agosto. Muore Pio X. 3 settembre. Eletto Benedetto
XV. 1 novembre. Enciclica Ad beatissimi, che condanna la guerra

1919 – 18 gennaio. Fondazione del Partito Popolare italiano
ad opera di Don Luigi Sturzo. 12 novembre. Decaduto il Non expedit.

1922 – 22 gennaio. Muore Benedetto XV. 6 febbraio, elezione
di Pio XI

1925 – Anno Santo

1927 – Il prete gesuita belga Georges Lemaitre pubblica la
teoria del Big Bang, basata sulla relatività generale

1929 – 11 febbraio. Patti lateranensi tra Italia e Santa
Sede sottoscritti dal Cardinal Gasparri e Benito Mussolini. Proclamazione di
indipendenza dello Stato della Città del Vaticano. 31 dicembre. Enciclica
Divini illius magistri sull’educazione cristiana della gioventù.

1931 – 15 maggio. Enciclica Quadragesimo Anno sulla
questione sociale. 29 giugno. Enciclica Non abbiamo bisogno, che condanna lo
stato totalitario

1937 – 14 marzo. Enciclica Mit brennender sorge contro il
nazismo. 19 marzo. Enciclica Divini Redemptoris contro il comunismo ateo.

1938 – 3 agosto. Il governo introduce le leggi razziali. La
Chiesa prende le distanze

1939 – 10 febbraio. Muore Pio XI. 2 marzo. Eletto Pio XII

1948 – il beato Don Carlo Gnocchi fonda la Fondazione Pro
Infanzia Mutilata

1949 – 15 luglio. Decreto di scomunica dei comunisti da
parte del Sant’Uffizio

1950 – Anno Santo. 1 novembre. Pio XII promulga il dogma
dell’Assunzione di Maria Vergine in Cielo

1958 – 9 ottobre. Muore Pio XII. 28 ottobre. Eletto Giovanni
XXIII

1962 – 11 ottobre. Apertura del Concilio Vaticano II

1963 – 3 giugno. Muore Giovanni XXIII. 21 giugno. Eletto
Paolo VI

1965 – 7 marzo. Prima Messa celebrata nella lingua italiana.
2 dicembre. Abolizione del Sant’Uffizio (trasformato in Congregazione per la
Dottrina della Fede) e dell’indice dei libri proibiti

1967 – 26 marzo. Enciclica Popolorum progressio sullo
sviluppo del Terzo Mondo

1968- 25 luglio. Enciclica Humanae vitae sulla regolazione
delle nascite

1974 – 12, 13 maggio – Referendum sul divorzio. Vince il
fronte divorzista (59,1%)

1975 – Anno Santo

1978 – 6 agosto. Muore Paolo VI. 26 agosto. Eletto Giovanni
Paolo I. 28 settembre. Muore Giovanni Paolo I. 16 ottobre. Eletto Giovanni
Paolo II

1981 – 17 maggio. Referendum sulla modifica della legge
sull’aborto proposta dal Movimento per la Vita. Vince il fronte abortista

1983 – Anno Santo straordinario dai 1950 anni dalla
redenzione.

1984 – 18 febbraio. Revisione del Concordato tra Stato
Italiano e Santa Sede

1986- 13 aprile. Giovanni Paolo I è il primo papa ad entrare
in una sinagoga ebraica. 27 ottobre. Incontro di tutte le Religioni ad Assisi,
voluto d Giovanni Paolo II. 30 dicembre. Enciclica Sollicitudo rei socialis
sullo sviluppo e la solidarietà interazionale

1988 – 15 agosto. Enciclica Mulieris dignitatem sulla
dignità ella donna

1993 – 6 agosto. Enciclica Veritatis splendor sulla verità
morale

1994 – 18 gennaio. Scompare la Democrazia Cristiana travolta
dallo scandalo di “Mani pulite”

1995 – 25 marzo. Enciclica Evangelium vitae
sull’inviolabilità della vita umana

1997 – 5 settembre. Muore Madre Teresa di Calcutta

2000 – Anno Santo. 26° Giubileo

2005 – 2 aprile. Muore Giovanni Paolo II. 19 aprile. Eletto
Benedetto XVI, 265° papa.

2009 – 29 giugno. Enciclica Caritas in veritate sulla crisi
economica, povertà, occupazione. 237° enciclica dal 1861

2011 – 1 maggio. Beatificazione di Papa Giovanni Paolo II

2011 – 27 ottobre. Quarto incontro di tutte le Religioni ad
Assisi con Benedetto XVI

Giorgio Nadali

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Giudici senza senno e Stato laico

di Giorgio Nadali

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Credeva di ottenere un risultato eclatante. Aveva studiato giurisprudenza, ma non sapeva la differenza tra laicità dello Stato e laicismo. Era laicista. Non sapeva che in tutti i luoghi statali il crocefisso è simbolo dell’identità nazionale e della nostra cultura, come aveva ricordato un vero laico (non laicista) – l’ex Presidente Ciampi. Era stato a Roma, ma non aveva notato che sul Palazzo più statale che esista – il Palazzo del Quirinale – c’è sulla “Torre dei venti” un grande crocefisso accanto alle bandiere della Repubblica Italiana e del Quirinale. Sì, faceva il “giudice”, ma giudicò male, per cui dal 2005 si rifiutò di tenere udienze in aule dotate di crocefisso sopra la scritta “La legge è uguale per tutti”. Faceva il giudice. Era laicista. Oggi fa il disoccupato.

Luigi Tosti è stato rimosso tre giorni fa dall’ordine giudiziario. Già condannato in sede penale a 7 mesi di reclusione, fu poi assolto; , il giudice Tosti è stato rimosso dal suo compito dopo che s’era presentato al procedimento attuato a suo carico senza la consulenza di  alcun legale. Per il Csm il giudice anti-crocifisso, come era ormai noto “è venuto meno al dovere fondamentale di svolgimento della funzione e ha compromesso la credibilità personale ed il prestigio dell’istituzione giudiziaria“. Luigi Tosti, nel 2005, si era rifiutato di condurre 15 udienze nel suo ruolo di giudice della corte del tribunale di Camerino. Il motivo: nell’aula dove doveva svolgere il suo lavoro c’era un crocifisso e lui aveva richiesto fosse tolto. 

L’ex vice presidente del Csm, Nicola Mancino spiega che “con l’intenzione di risolvere una questione di principio, il giudice Luigi Tosti s’era rifiutato di tenere udienza anche dopo che il Presidente del Tribunale gli aveva messo a disposizione un’aula senza il Crocifisso, con ciò venendo meno all’obbligo deontologico e ai doveri assunti in qualità di magistrato che gli impongono di prestare servizio”. Il Presidente del Csm (Giorgio Napolitano) vive invece in una grande casa con un enorme crocefisso.

 “Il Csm non è né la Corte Costituzionale né la Corte Europea – rimarca Mancino – non doveva risolvere, e in effetti non ha risolto la questione della legittimità o meno di tenere il Crocifisso in un’aula giudiziaria. Il dottor Tosti è stato giudicato per essersi rifiutato di tenere comunque udienza fino a quando in tutti i Tribunali d’Italia non fossero stati rimossi i crocifissi“.

Il crocefisso c’è ancora e rimarrà in tutte le aule di giustizia, negli ospedali statali, nelle carceri, in molte stazioni di Pubblica Sicurezza. Hanno tolto invece Tosti. Un giudice laicista non fa onore ad uno Stato laico. Forse un giorno Tosti avrà un malore e si rifiuterà di salire su un’autoambulanza. Hanno tutte infatti il simbolo del soccorso e della salvezza: la croce cristiana. Tosti non si è mai lamentato dei 59 giorni di festa cattolici che si è goduto in un anno. Oggi ne avrà molti di più per meditare sul suo becero laicismo.

 “Rende stolti i consiglieri della terra, priva i giudici di senno” (Giobbe 12,17)

Giorgio Nadali

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La chiesa anti shopping e il vero spirito del Natale

di Giorgio Nadali

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Il suo vero nome è Church of Life After Shopping (“Chiesa della Vita dopo lo Shopping”). Al di là del folklore il messaggio è serio. Comprate meno e regalate di più. La Chiesa è nata nel 1996 e la sua principale attività è quella di organizzare cori gospel cristiani nei grandi centri commerciali per avvertire la gente che il consumismo sfrenato è contro il volere di Dio.

Vestiti in tunica rossa costoro viaggiano da un capo all’altro degli Stati Uniti d’America con un pullman che sulle fiancate ha la scritta Church of Stop Shopping Gospel Choir. In questi giorni sono impegnati nel ricordare che lo spirito del Natale non sta nel consumismo dello shopping.

Organizzano manifestazioni antishopping, specialmente sotto Natale per farne comprendere il vero spirito cristiano. Hanno fatto incursione nel più grande centro commerciale più visitato del mondo – il Mall of America di Twin Cities nel Minnesota, alla sede centrale della catena dei magazzini Wal-Mart e a Disneyland in California.

L’ultima loro iniziativa è un tour in Gran Bretagna dal titolo 2009 UK Shopocalypse Tour (Tour 2009 contro l’Apocalisse dello shopping) dove l’ossigenato pastore newyorkese Bill Talen e i suoi hanno cercato di riportare i forsennati dello shopping all’ovile dei valori evangelici. http://www.revbilly.com

Nel giugno 2009 la BBC titolava: A mission to the World to stop shopping (Una missione nel mondo per fermare lo shopping). Il pastore è soprattutto contro le grandi catene commerciali e per ridurre gli sprechi dei consumatori che dovrebbero invece puntare sul consumo locale.

Lo fa al suono di cori gospel. Come Giovanni qualcuno direbbe: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri» (Mc 9,38). Gesù risponderebbe: «Chi non è contro di noi è per noi» (Mc 9,40).

S. Leone Magno – Omelie sul Santo Natale

«Oggi, dilettissimi, è nato il nostro Salvatore: rallegriamoci! Non è bene che vi sia tristezza nel giorno in cui si nasce alla vita, che, avendo distrutto il timore della morte, ci presenta la gioiosa promessa dell’eternità. Nessuno è escluso dal prendere parte a questa gioia, perché il motivo del gaudio è unico e a tutti comune: il nostro Signore, distruttore del peccato e della morte, è venuto per liberare tutti, senza eccezione, non avendo trovato alcuno libero dal peccato.

Esulti il santo, perché si avvicina al premio. Gioisca il peccatore, perché è invitato al perdono. Si rianimi il pagano, perché è chiamato alla vita. Il Figlio di Dio, nella pienezza dei tempi che il disegno divino, profondo e imperscrutabile, aveva prefisso, ha assunto la natura del genere umano per riconciliarla al suo Creatore, affinché il diavolo, autore della morte, fosse sconfitto, mediante la morte con cui prima aveva vinto. In questo duello, combattuto per noi, principio supremo fu la giustizia nella più alta espressione. Il Signore onnipotente, infatti, non nella maestà che gli appartiene, ma nella umiltà nostra ha lottato contro il crudele nemico. Egli ha opposto al nemico la nostra stessa condizione, la nostra stessa natura, che in lui era bensì partecipe della nostra mortalità, ma esente da qualsiasi peccato.

Dunque il Verbo di Dio, Dio egli stesso e Figlio di Dio, che «era in principio presso Dio, per mezzo del quale tutto è stato fatto e senza del quale neppure una delle cose create è stata fatta», per liberare l’uomo dalla morte eterna si è fatto uomo. Egli si è abbassato ad assumere la nostra umile condizione senza diminuire la sua maestà. E’ rimasto quel che era e ha preso ciò che non era, unendo la reale natura di servo a quella natura per la quale è uguale al Padre. Ha congiunto ambedue le nature in modo tate che la glorificazione non ha assorbito la natura inferiore, né l’assunzione ha sminuito la natura superiore. Perciò le proprietà dell’una e dell’altra natura sono rimaste integre, benché convergano in una unica persona. In questa maniera l’umiltà viene accolta dalla maestà, la debolezza dalla potenza, la mortalità dalla eternità. Per pagare il debito, proprio della nostra condizione, la natura inviolabile si è unita alla natura che è soggetta ai patimenti, il vero Dio si è congiunto in modo armonioso al vero uomo. Or questo era necessario alle nostre infermità, perché avvenisse che l’unico e identico Mediatore di Dio e degli uomini da una parte potesse morire e dall’altra potesse risorgere. Pertanto si deve affermare che a ragione il parto del Salvatore non corruppe in alcun modo la verginale integrità; anzi il dare alla luce la Verità fu la salvaguardia del suo pudore. Tale natività, dilettissimi, si addiceva a Cristo, «virtù di Dio e sapienza di Dio»; con essa egli è uguale a noi quanto all’umanità, è superiore a noi quanto alla divinità. Se non fosse vero Dio non porterebbe la salvezza, se non fosse vero uomo non ci sarebbe di esempio. Perciò dagli angeli esultanti si canta nella nascita del Signore: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli» e viene annunciata «la pace in terra agli uomini di buona volontà» .

Giorgio Nadali

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Nuovi o vecchi cardinali? La politica degli uomini in rosso

di Giorgio Nadali

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Mons. Gianfranco Ravasi ce l’ha fatta. Il biblista della gente se lo meritava. Ha fatto amare la Parola di Dio anche a chi non conosce nulla di teologia, di ebraico o greco biblici. Entra nel club esclusivo degli uomini in rosso. Il coetus peculiaris, come lo chiama il Papa. Con lui Mons. Elio Sgreccia, il grande paladino della bioetica che difende davvero la persona umana. 

Mons. Rino Fisichella dovrà aspettare il prossimo concistoro per essere cardinale. Tanto c’è tempo. Ravasi (68) e Fisichella (59) si contenderanno il Soglio di Pietro nel prossimo Conclave.

9 nuovi “posti liberi” nel 2011. 13 nel 2012 per riampiazzare gli ultraottantenni. La media di età rimane però alta- 78 anni. 73 tra gli elettori del futuro papa. Si va dai 57 anni del cardinale Marx ai 96 di Tonini.

 24 nuovi cardinali- 10 italiani – tutti di linea “politica” vicini a Benedetto XVI. Il numero dei cardinali sale a 203. Di cui 121 elettori e 82 non elettori perché ultraottantenni. 60 sinora i cardinali creati da Benedetto XVI. 69 le Nazioni rappresentate, su 197. Oggi la “visita di calore” di parenti e amici per i 24 neo porporati.Ventiquattro nuovi cardinali, di cui venti elettori (sotto gli ottant’anni), e tra questi dieci italiani, di cui otto elettori. Tra gli esponenti della Curia, hanno ricevuto la porpora Angelo Amato, Fortunato Baldelli, Raymond Leo Burke (Usa), Velasio De Paolis, Francesco Monterisi, Kurt Koch (Svizzera), Gianfranco Ravasi, Paolo Sardi, Robert Sarah (Guinea)e Mauro Piacenza. Tra gli arcivescovi diocesani, diventano cardinali Antonio Naguib (Egitto); Paolo Romeo (Palermo); Reinhard Marx (Monaco e Frisinga, Germania, Kazimierz Nycz (Varsavia, Polonia), Donald William Wuerl (Washington, Usa), Laurent Monsengwo Pasinya (Kinshasa, Congo), Medardo Joseph Mazombwe (emerito di Lusaka, Zambia), Albert Malcom Ranjith Patanbendige Don (Colombo, Sri Lanka), Raul Eduardo Vela Chiriboga (Quito, Ecuador) e Raymundo Damasceno Assis (Aparecida, Brasile). 4 di loro non entreranno in Conclave perchè hanno più di 80 anni: Elio Sgreccia, Domenico Bartolucci, Walter Brandmuller (Germania) e José Manuel Estepa Llaurens (Spagna).

 Ma… quali sono i “partiti politici” dei principi della Chiesa?  

Corrente della “Riforma della Chiesa” “Sinistra” Corrente della “Luce del Mondo”“Centrosinistra” Corrente dei “Guardiani della Fede” “Destra”
C’è bisogno di una morale paolina (basata sui valori), non di una morale rabbinica (basata sulla legge). Questo il pensiero di uno dei maggiori rappresentanti di questa corrente. Il Cardinale Carlo Maria Martini. I prìncipi della Chiesa “riformatori” ritengono che il dialogo sui temi scottanti sia essenziale. Nessuno di loro è d’accordo con l’ordinazione delle donne o con l’accettazione dell’omosessualità, ma lo stile di approccio ai temi è diversa. Recentemente il Cardinale Martini si è espresso a favore di un’apertura maggiore della Chiesa ai divorziati.Questa corrente è favorevole ad una maggiore collegialità dei vescovi e a una minore centralizzazione sulla Santa Sede.Vogliono che la Curia Romana funzioni come serva delle chiese locali, non come padrona. Si esprimono a favore di una maggiore libertà delle chiese locali nell’adattare gli insegnamenti le pratiche alle loro particolari circostanze. Il Concilio Vaticano II è stato per loro una stagione di riforme prematuramente interrotte dal pontificato di Giovanni Paolo II. Il rappresentante principale di questa corrente riformatrice è stato il Card. Franz Koenig, scomparso nel 2004. Altri sono Lehmann, Kasper, Danneels, Tettamanzi, Mahony, Cassidy e il già nominato Martini. Le loro strategie riformatrici della Chiesa sono diverse, ma hanno in comune il desiderio per una Chiesa più aperta, che condanni di meno e che sperimenti maggiormente il dialogo. I membri di questa corrente ritengono che il Popolo di Dio non debba perdere tempo in dibattiti teologici. Desiderano gettare ponti con le culture differenti da quella cattolica. Desiderano preservare la tradizione cattolica, ma sotto forma di influsso politico sui governi affinché questi adottino scelte in linea con la morale cattolica. Ad esempio – in Italia -col referendum contro la legge 40 in bioetica. L’ordine sociale deve riflettere gli insegnamenti cattolici. Interesse sulla questione sociale e su come il sistema sociale promuova la giustizia. Ad esempio attraverso la cancellazione del debito ai Paesi del Terzo Mondo. Fanno parte di questa corrente i cardinali McCarrick, Maradiaga, Arns, Ruini, Daarmatmadja, Napier. Sono molto preoccupati dell’impatto del relativismo e del secolarismo sulla Chiesa. Il relativismo è la negazione di verità assolute, specialmente in campo morale. Il secolarismo è invece la marginalizzazione o esclusione dei valori della fede religiosa nella vita quotidiana. Il relativismo pone diversi problemi perché mette in discussione l’autorità della Chiesa sulle questioni morali, che diventano un fatto soggettivo. Col relativismo non c’è più bisogno di un’autorità centrale della Chiesa che indichi una retta via. Ma manca anche la percezione di un bene e di un male assoluti per l’uomo. Il relativismo dovrebbe quindi anche negare i diritti umani universali proprio in quanto universali, cioè non relativi. Inoltre se tutte le religioni, tutte le verità si equivalgono non c’è più bisogno di conversione al Cattolicesimo. La secolarizzazione invece tende a separare a Chiesa dallo Stato e riduce o elimina l’influsso della Chiesa sulla politica di una nazione. È l’esempio di quelle nazioni che hanno approvato l’aborto, l’eutanasia, la contraccezione, ecc.Questi cardinali si preoccupano della perdita di identità cristiana dei fedeli, dell’obbedienza all’autorità della Chiesa e dell’assimilazione della cultura cristiana a culture estranee ai suoi valori. Due sono i rimedi: Ribadire i principi dottrinali e morali anche a costo di entrare in contrapposizione dura con il mondo non cattolico. La fedeltà e l’identità cattolica sono più importanti del dialogo. Il cardinale Biffi, ad esempio, ha suggerito di adottare leggi per ridurre l’immigrazione islamica al fine di preservare la cultura cattolica. Il leader del “”partito conservatore” all’interno il Collegio cardinalizio è stato sino alla sua elezione a Papa, Joseph Ratzinger. Benedetto XVI fu prefetto della Congregazione della Fede fino al 1981 e nel 2001 scrisse la Dominus Iesu ribadendo i principi del cattolicesimo e la relazione tra il Cattolicesimo e le altre Religioni, rassicurando della superiorità del Cattolicesimo. Un forte accento è messo anche sulla liturgia, perché questa dà identità ed è uguale in tutto il mondo e ha il potere di rinforzare e di alimentare la fede. Ad esempio, nel maggio 2001 il cardinale Medina ha promulgato nuove regole per i testi liturgici, il più possibile fedeli all’originale latino.Un altro accento è posto sulla forte distinzione tra clero e laicato. Vi è un’enfasi su una Chiesa aggressiva, che erge barriere contro gli “attacchi” delle culture estranee ad essa. Clericalismo quindi come barriera alle invasioni e agli attacchi contro la cultura (e all’autorità) cattolica. I membri di questa corrente di “destra” sono – tra gli altri – i cardinali Biffi, Medina, Schotte, Schoumn, Law, George, Degenhard, Dias, Cornell, Ambrozic, Tomko, Jaworski, Schonborn.[1]

 


[1]              Giorgio Nadali, La croce e l’anello. Misteri e segreti delle carriere ecclesiastiche, Udine, Segno, 2010.

Giorgio Nadali, I monaci sugli alberi e centinaia di altre cose curiose su Dio, la Bibbia, il Vaticano, Cinisello Balsamo (MI), San Paolo, 2010  

 Giorgio Nadali

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Risorgeremo. Ma come?

 Di Giorgio Nadali       www.giorgionadali.it 

 “Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. (Giovanni 6,40)

 “E questa è la promessa che egli ci ha fatta: la vita eterna”. (1Giovanni 2:25)

 “E’ seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale”. (1Corinzi 15:44)

 Nella risurrezione dei corpi noi avremo un corpo trasfigurato e spirituale (un solido fatto di respiro d’anima – pneuma = soffio di spirito – capace di ubiquità senza ostacoli) consimile al corpo che nel cielo hanno Cristo e la Madonna.

Quindi dopo la risurrezione le nostre anime (ectoplasmi incorporei), che ora non hanno corpo, ne avranno uno che ricorderà solo nella forma (nei lineamenti) il corpo terrestre.

Il corpo spirituale (integro in tutte le sue forme (cioè “formale” e non materiale) è un corpo molto diverso dal nostro fisico, perché è capace di sentire – partecipare – avere volume, ma non carne animale in quanto privo di qualsiasi possibilità di peccare o turbarsi in senso negativo.

Il corpo di Gesù, che ha dato anche la possibilità, dopo risorto, di essere toccato nel costato da San Tommaso, ed ha dimostrato di nutrirsi insieme agli altri apostoli, è di natura gloriosa (materia spiritualizzata e trasfigurata dallo Spirito Santo).

Il corpo di Gesù è Glorioso, tangibile ma spiritualmente Perfetto, assolutamente esente dai difetti della materia.

La volontà e l’essenza, purissima – perfetta e luminosissima, ne hanno fatto, nel mistero incommensurabile delle possibilità divine, preziosissima qualità d’amore e di bene.

Così è anche il corpo della Regina del Cielo, perché è così che Ella si è fatta sentire nell’abbraccio ricevuto dai veggenti in una delle sue tante apparizioni.

          IL CODICE DI DIRITTO CANONICO DAL 1983 PERMETTE E CONSENTE LA CREMAZIONE

L’ABBRUCIAMENTO DEL CADAVERE NON PUO’ NUOCERE ALL’ANIMA, PERCHE’ IL MODO DI RITORNARE ALLA POLVERE E’ SOLO QUESTIONE DI DIFFERENZA DI TEMPO

PUR NON PROIBENDO LA CREMAZIONE, LA CHIESA RACCOMANDA IL SEPPELLIMENTO E LA TUMULAZIONE, PERCHE’ LA LENTA TRASFORMAZIONE NATURALE AIUTA A SENTIRSI MAGGIORMENTE E FIGURATIVAMENTE ANCORA COLLEGATI AL CORPO DELLA PERSONA CHE NON C’E’ PIU’

LE SOLE CENERI IMPRIMONO, INVECE, UNO STACCO NETTO.

In contrasto con la negazione della resurrezione da parte dei Sadducei, che accettavano soltanto i primi cinque libri dell’AT (il Pentateuco ), Gesù insegna che la resurrezione finale avrà luogo grazie al potere di Dio, che è un Dio dei viventi, il «Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe» ( Mt 22,32; cfr. Es 3,6). Nel far questo, Gesù ricollega le radici del credo nella resurrezione (cioè la fede nell’onnipotenza e nella sovranità di Dio su tutto l’ordine creato) indietro fino al libro dell’Esodo, accettato dagli stessi Sadducei che negavano la resurrezione. Tuttavia, diversamente dall’insegnamento dei Farisei, Gesù afferma che chi risorge non ritorna ad uno stato di terreno o corruttibile, bensì possederà uno stato trasfigurato, glorificato, perché «alla resurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo» ( Mt 22,30).

In secondo luogo – e questo è l’elemento più specifico della dottrina del NT – la resurrezione avrà luogo non solo grazie al potere vivificante di Dio in genere, ma in virtù della resurrezione di Gesù Cristo dalla morte, con la forza dello Spirito Santo. La resurrezione di Gesù fornisce pertanto la promessa, la garanzia, l’esempio e la primizia della resurrezione universale, che può essere considerata come una «estensione della resurrezione di Gesù a tutto il genere umano». In modo più specifico, secondo s. Giovanni, Gesù in persona è «la resurrezione e la vita» ( Gv 11,25), ed egli spiega: «Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso.  Verrà l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una resurrezione di vita e quanti fecero il male per una resurrezione di condanna» ( Gv 5,26.28-29).  

Tutti risorgeremo. Alla nostra libertà la decisione se per il Paradiso o per l’Inferno. In entrambe le condizioni il nostro corpo ultraterreno parteciperà alla beatitudine del Paradiso o alle pene dell’Inferno.

S. Paolo insiste ripetutamente sulla dottrina della resurrezione finale (cfr. At , 24,14; 1Ts 4,14-17; Ef 3,1-4; 1Cor , c. 15; ecc.). Cristo è «primogenito fra molti fratelli» ( Rm 8,29; cfr. Col 1,18). Nel c. 15 della Prima Corinzi egli sviluppa l’idea che la resurrezione finale dipende interamente da quella di Gesù Cristo e colloca questo convincimento al centro della fede cristiana, dicendo che «se non esiste resurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti» (vv. 13-14 e 20). E ancora: «come abbiamo portato l’immagine dell’uomo di terra, così porteremo l’immagine dell’uomo celeste» (v. 49). Per Paolo la resurrezione è come anticipata nella vita presente, per coloro che partecipano alla morte e resurrezione di Gesù Cristo mediante il sacramento del Battesimo (cfr. Rm 6,3-11; Ef 2,6).

Come risorgeremo? La Teologia

Appartiene al dogma della risurrezione che essa avvenga coi corpi che abbiamo ora (“cum suis propiis resurgent corporibus quae nunc gestant” – IV Concilio del Laterano – e “in hac carne, qua nunc vivimus” – Fidei Damasi). Il corpo sarà non solo specificamente lo stesso (il corpo che ho ora). Con questa affermazione, si evita ogni modo di pensare che suggerisca una metempsicosi o una tramigrazione delle anime da un corpo all’altro…

Tre ipotesi teologiche sul come riavremo il nostro corpo il giorno della risurrezione

    Gesù Cristo promette che questo avverrà alla fine dei tempi. In Giovanni 6:54 dice: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Le ipotesi sulla nostra risurrezione sono:

Identità materiale – perché il corpo sia numericamente lo stesso, si richiederebbe che fosse composto nella stessa materia. Intesa in tutto il suo di rigore, la teoria difficilmente accettabile. D’altra parte, il principio secondo il quale un’identità materiale necessaria perché il corpo possa essere considerato lo stesso, è scientificamente assai discutibile. Dato il metabolismo costante del corpo umano, il mio corpo attuale ha rinnovato totalmente la sua materia da com’era sette anni or sono; e tuttavia, penso con ragione che sia rimasto realmente lo stesso corpo.

Identità formale – una teoria che si colloca all’estremo opposto sarebbe quella proposta, già nel Medio Evo da Durando di San Porciano (+ 1334). Durando suppone che, quale sia la materia di cui è composto un corpo, è il mio corpo per il fatto medesimo che esso s’unisce la mia anima… Bisogna riconoscere che, esposta in questo modo e senza altri particolari, questa teoria lascia l’impressione di una certa somiglianza con la teoria della trasmigrazione delle anime… Joseph Ratzinger [1][attuale papa Benedetto XVI, n.d.A.] pensa che non sia necessaria la stessa materia perché il corpo possa essere considerato lo stesso, e ha fatto notare che tutta la tradizione ecclesiastica (dottrinale e liturgica) impone come limite che il corpo risuscitato deve includere le reliquie dell’antico corpo terreno, se si esistono ancora come tali quando avviene la risurrezione. Tali “reliquie” saranno nuovamente animate dall’anima santa al corpo della quale appartennero. D’altra parte, insistendo sul fatto che la nostra risurrezione gloriosa non può essere spiegata senza un parallelismo con la risurrezione di Gesù, pare necessario affermare, come secondo limite, una certa continuità di somiglianza morfologica col corpo mortale. 

Alcuni autori medievali, come Durando di s. Porziano (1270 ca.-1334), hanno suggerito che l'”identità formale“, riguardante essenzialmente l’identità dell’anima umana, «unica forma del corpo», sarebbe sufficiente ad assicurare l’integrità del medesimo corpo umano nella resurrezione (cfr. In IV Sent. , d. 44, q. 1). L’ipotesi è stata ripresa in tempi recenti da neo-tomisti quali Hettinger, Scheel, Billot, Michel, Feuling. Tale posizione in realtà non è lontana da quella di Origene, basata sulla comprensione paolina della resurrezione come lo sviluppo di un seme (cfr. 1Cor 15,35), o come la presenza di un’immagine spirituale (gr. eîdos ) che non cambia durante tutte le trasformazioni cui soggiace la vita umana e che persisterà dopo la glorificazione. Tale visione, tuttavia, riteniamo non tributi un sufficiente realismo alla resurrezione di Gesù, avvenuta «il terzo giorno». Essa non tiene sufficientemente conto delle implicazioni escatologiche della perenne prassi liturgica di venerare le reliquie dei santi (cfr. DH 1822; Ratzinger, 1957), ed il significato del dogma dell’assunzione in cielo di Maria, madre di Gesù (cfr. Ratzinger 1979, pp. 120-122). Già in epoca patristica, inoltre, alla comprensione di Origene della resurrezione in termini alquanto “spiritualisti” si opposero le posizioni di altri autori, come Metodio di Olimpo (m. 310 ca.) e Gregorio di Nissa (335-395) (cfr. Crouzel, 1972; Chadwick, 1948; Daniélou, 1953).

Identità sostanziale – Alois Winklhofer ha proposto, recentemente una nuova ipotesi… di fronte a un cadavere che comincia a corrompersi, Dio sottrae e conserva separatamente questa sostanza non fenomenologica del corpo. Il cadavere, a dispetto della sua continuità fenomenologica col mio corpo, non sarebbe più, in questo caso, il mio corpo. Al contrario, partendo dalla sostanza non fenomenologica del mio corpo, Dio ricostruirebbe il mio corpo risuscitato; e appunto la permanenza di questa sostanza (l’identità sostanziale) farebbe sì che sia il mio corpo e non un altro.

L’identità del corpo risorto. Nonostante il carattere eterno e glorioso del corpo risorto, la fede cristiana predica la sua identità con il corpo terreno. La Chiesa la ha insegnata con insistenza riferendosi non solo alla resurrezione dalla morte generalmente intesa, ma alla resurrezione «di questo corpo», «di questa carne» (cfr. O’Callaghan, 1989a). Il termine «resurrezione» indica proprio tutto ciò, in quanto denota una realtà previa e decaduta che assume una vita nuova e definitiva. Si comprende allora perché le affermazioni dei Padri della Chiesa circa la resurrezione finale avevano una veste così fortemente realistica: «la verità della resurrezione non può essere compresa senza la carne e le ossa, senza il sangue e le membra», diceva s. Girolamo ( Contra Iohannem Hierosolymitanum , 31).

L’identità del corpo risorto con il corpo terrestre, tuttavia, non vuol dire una stretta “identità materiale” fra gli elementi fisici della condizione terrena e quelli oggetto dello stato risorto, come già suggerirono i primi autori cristiani, come Teofilo di Antiochia, Taziano, Atenagora o Ilario di Poitiers. Servendosi dell’immagine del vaso di creta ricostruito ancora una volta, presente nel profeta Geremia (cfr. Ger 18,1-10), Origene aveva spiegato che la materia di cui saranno composti i nostri corpi risuscitati non è necessariamente identica a quella del corpo terreno e che, in ogni caso, la logica di tale trasformazione appartiene al potere creatore di Dio (cfr. Homiliae in Jeremiam , 18, 4). Fra l’altro, non va dimenticato che il semplice metabolismo umano rinnova continuamente, in un ciclo di pochi anni, gli elementi fisici e chimici che compongono la materialità del nostro corpo.

Per approfondire:

Cesare Marcheselli Casale

Risorgeremo, ma come? Risurrezione dei corpi, degli spiriti o dell’uomo?

EDB, Bologna, 1988

Candido Pozo

Teologia dell’Aldilà

Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 1990

Giorgio Nadali

I monaci sugli alberi

E centinaia di altre cose curiose su Dio, la Bibbia, il Vaticano

Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 2010

Giorgio Nadali

 www.giorgionadali.it

 


[1] Joseph Ratzinger – Auferstehungsleib, LexTheolKirch, 1, 1053


Angeli e curiosità

di Giorgio Nadali  www.giorgionadali.it

Nella Bibbia sono chiamati מלאך אלהים (mal’akh Elohim; messaggero di Dio), מלאך יהוה (mal’akh Adonai; messaggero del Signore), בני אלוהים (b’nai Elohim; figli di Dio) e הקדושים (ha-qodeshim; i santi). Altri termini usati in testi più recenti sono העליונים (ha’elyoneem; i superiori). Daniele è il primo a riferirisi agli angeli con un nome proprio.

Nel Giudaismo vi è il detto « Chi compie una Mitzvà acquisisce un angelo, chi ne compie due acquisisce due angeli, chi compie più Mitzvot acquisisce mezza schiera di angeli ». Il Mitzvà è un comandamento.

Secondo la Cabala ebraica vi sono 4 mondi e il nostro è l’ultimo, quello dell’azione (Assiyah). Gli Angeli esistono nei mondi superiori come “compiti” di Dio. Gli Angeli sono un’estensione di Dio che produce effetti in questo mondo. Dopo che un Angelo ha realizzato il uo compito, cessa di esistere. L’Angelo è il compito stesso. Questo deriva dal libro della Genesi, quando Abramo incontra 3 angeli e Lot ne incontra 2. Il compito di uno di loro era di informare Abramo di suo figlio. Gli altri due dovevano salare Lot e distruggere Sodoma e Gomorra.

Gli Angeli sono persone spirituali. Persona non vuol dire necessariamente “essere umano”. Una persona è un essere libero, intelligente, razionale e spirituale. Quelle spirituali dotate di un corpo  sono gli esseri umani. Quelle incorporee sono gli Angeli (creature) e Dio (creatore in 3 Persone divine). 

La collezione angelica

La collezione Gianni Brandozzi di Ascoli Piceno è una delle più complete raccolte di opere figurative dedicate all’iconografia e al culto degli angeli. Oltre 100 capolavori,  oggetti d’arte e di alto artigianato che hanno per oggetto l’iconografia cristiana di angioletto dorati i quali impreziosivano chiese e abbellivano dimore, in gran parte lignee negli originali d’epoca dal ‘600 all’800.

Museo degli Angeli. Beloit, Usa

Si trova a Beloit, Winsconsin, USA. E’ un enorme museo dedicato interamente alla figura angelica. Il museo dispone di due collezioni raffiguranti Angeli nelle più disparate fogge. La collezione Berg conta dodicimila pezzi provenienti da Giappone, Italia, Spagna, Portogallo, Taiwan, Cina, Stati Uniti e da numerosi altri Paesi. Tra i materiali dei pezzi raffiguranti gli Angeli ci sono il legno, il vetro, il metallo, la stoffa. La collezione dell’Angelo Nero conta seicento pezzi di Angeli di colore, donati alla giornalista afroamericana Ophrah Winfrey dai suoi ascoltatori.

La più alta statua di un angelo. Gateshead, Gran Bretagna

 

E’ Angel of the North, una scultura moderana di Antony Gormley. Alta 20 m. con ali larghe 54 m. Si torva a Gateshead, Inghilterra su una collina. La statua più alta di un angelo in stile classico è quella dell’Angelo Moroni sulla Cumorah Hill a Palmyra, Nw York (USA).  E’ l’angelo che ha parlato nel 1823 con Joseph Smith, fondatore dei mormoni e gli ha consegnato la tavole d’oro che ispirarono il Libro di Mormon, proprio nello stesso luogo dove oggi sorge la statua, alta 3 m. su un piedistallo di 7,62 m. Opera dello scultore norvegese Torleif S. Knaphus, il monumento fu inaugurato dal presidente americano Heber J. Grant il 21 luglio 1935. [1]  

L’esorcismo col pesce consigliato dall’Angelo Raffaele

Nell’Antico testamento Tobia compie un esorcismo su Sara allontanado il diavolo con l’odore del fegato e del cuore di un pesce (Tobia 8,3), secondo i consigli dell’Angelo Raffaele (Tobia 6,8). “Quanto al cuore e al fegato, ne puoi fare suffumigi in presenza di una persona, uomo o donna, invasata dal demonio o da uno spirito cattivo e cesserà in essa ogni vessazione e non ne resterà più traccia alcuna”. “L’odore del pesce respinse il demonio, che fuggì nelle regioni dell’alto Egitto. Raffaele vi si recò all’istante e in quel luogo lo incatenò e lo mise in ceppi”. (Tobia 8,3)

      [In realtà l’Angelo Raffaele utilizza le credenze antiche per manifestare la liberazione divina].

Iconografia

Le ali = simbolo di prontezza alla volontà divina

La veste bianca  = purezza

L’aureola = santità

Padri della Chiesa

“Ogni fedele ha al suo fianco un Angelo protettore e pastore, per condurlo alla vita” (S. Basilio di Cesarèa – Adversus Eunomium 3,1)

“Dobbiamo pregare gli Angeli perché ci sono dati come guardiani” (S. Ambrogio)

 Religioni

Le tre Religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo e Islam) credono nell’esistenza degli Angeli. In totale circa 3,5 miliardi di fedeli.

Dottrina Cattolica

Il Catechiesmo della Chiesa Cattolica, al paragrafo 328, afferma che “l’esistenza di esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente Angeli, è una realtà di fede. La testimonianza delle Scritture è tanto chiara quanto l’unanimità della Tradizione”.

Malintesi popolari. Gli Angeli NON sono:

Uomini defunti;  portafortuna; coloro che ci eliminano ogni sofferenza; sessuati; corporei; legati a segni zodiacali; da evocare con lo spiritismo; creati beati (hanno passato una prova di fedeltà a Dio per essere beati); bambini defunti.

La funzione dell’Angelo custode

E’ di sostenerci nelle prove della vita in modo che possiamo realizzare il disegno di Dio su di noi. Può proteggerci, ma non evitare qualsiasi sofferenza della vita.  Gesù disse: «Chi vuol essere mio discepolo rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua: chi vuol salvare la sua vita la perderà, chi la perderà per me, la salverà» (Mt 16,24). Ogni persona ha un Angelo custode dal momento della nascita. Dal concepimento alla nascita il bambino è sotto la protezione dell’Angelo custode della mamma.  L’Angelo custode è colui che ci introdurrà nella vita eterna al momento della morte terrena.   

Angeli interreligiosi

Gabriele è presente nella fede dell’Islam. Consegna il Corano a Maometto. Ogni fedele islamico ha 11 Angeli custodi. Per l’Islam  i capitoli del Corano (dette sure)  sono stati disposti nell’ordine in cui furono insegnati  al profeta Maometto dall’arcangelo Gabriele.

Angeli biblici

La parola “angelo” al singolare è presente nella Bibbia   146  volte, in 212 versetti. (129 volte nell’A.T. e 94 volte nel N.T.)

La parola “angeli”  al plurale è presente nella Bibbia  177  volte, in 97 versetti (17 volte nell’A.T. e 83 volte nel N.T.)

 

Malachim (traduzione: Messaggeri) Parola generica per Angeli

Michele – Antico Testamento e Nuovo Testamento. (traduzione: chi è come Dio) Realizza la gentilezza di Dio. L’arcangelo Micael il cui nome significa: “Chi è come Dio”? è menzionato in Daniele 10:13,21; 12:1 come uno dei grandi capi angelici e come il protettore del popolo d’Israele. In Apocalisse 12:7 come il capo che, coi suoi angeli, combatte contro a Satana e lo vince. In Italia è’ patrono della Polizia di Stato.

“Ma io ti voglio far conoscere ciò che è scritto nel libro della verità; e non c’è nessuno che mi sostenga contro quelli, tranne Michele vostro capo”. (Daniele 10,21)

“Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli” (Apocalisse 12,7)

 “L’arcangelo Michele quando, in contesa con il diavolo, disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: Ti condanni il Signore!” (Giuda 9)

Gabriele –  Antico e Nuovo Testamento. Unico Angelo presente anche in un’altra Religione, l’Islam  (traduzione: La Forza di Dio) Realizza atti di giustizia e potenza.

“Mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce verso di me: era l’ora dell’offerta della sera” (Daniele 9,21)

“Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret” (Luca 1,26)

Raffaele (traduzione: Dio guarisce) Forza guaritice di Dio.

“Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore” (Tobia 12,15)

Serafini (traduzione: I Brucianti) Proteggono i cancelli del Giardinodell’Eden

 

Angeli della Cabala ebraica

Uriel – Cabala ebraica (traduzione: Dio è la mia luce) Ci guida al nostro destino

Malach HaMavet – Cabala ebraica (traduzione: Angelo della Morte)

HaSatan (traduzione: il persecutore, l’avversaio, l’accusatore) Porta i nostri peccati davanti alla corte divina

Chayot HaKodesh (traduzione:   )

Ophanim (traduzione: Orbite) Influenza

HaMerkavah (translation: The Chariot) Transports God’s glory

Classificazione cristiana

La classificazione più influente fu discussa da Pseudo-Dionigi nel quarto o quinto secolo, nel libro De Caelesti hyerarchia. In questo suo lavoro, l'autore aveva indicato alcuni passaggi del Nuovo Testamento, nello specifico gli Efesini 6,12 e i Colossesi 1,16, sulla cui base costruire uno schema di tre Gerarchie, Sfere o Triadi di angeli, nella quale ogni Gerarchia contiene tre Ordini o Cori. In decrescente ordine di potenza questi sono:

Prima Gerarchia:

Serafini.  Appartengono al più alto ordine di angeli, asservono il ruolo di guardiani del trono di Dio e continuamente cantano le sue preghiere
 

Cherubini.  Sono i guardiani della luce e delle stelle. Si crede che, anche se sono stati rimossi dal piano reale e materiale degli uomini, la luce divina che essi filtrano giù dal cielo possa ancora toccare le vite umane. Hanno quattro ali e quattro facce, ovvero una umana, una di cherubino, una di leone ed infine una di aquila. I Cherubini sono considerati coloro dediti alla protezione. Essi stanno a guardia dell’Eden e del trono di Dio.

 

Troni o Ophanim.  Il loro compito è quello di portare il trono di Dio per il Paradiso in suo nome. San Paolo usa il termine troni nella lettera ai Colossesi 1:16. Sono portatori del Divino, premurosamente aperti a ricevere le Sue donazioni

Seconda Gerarchia: 

Dominazioni.  Sono conosciute anche come Hashmallim, e hanno il compito di regolare i compiti degli angeli inferiori. Ricevono i loro ordini dai Serafini, Cherubini o direttamente da Dio, e devono assicurarsi che il cosmo sia sempre in ordine. È con estrema rarità che le Dominazioni assumano forma fisica per mostrarsi ai mortali. Invece, si interessano tranquillamente dei particolari dell'esistenza. Il termine dominazioni è usato da San Paolo nella seconda lettera ai colossesi 1,16. 
 

Virtù.  Il loro dovere è quello di osservare i gruppi di persone. La loro forma è simile a lampi di luce che ispirano nell’umanità molte cose come l’Arte o la Scienza. Il nome Virtù significa coraggio saldo e intrepidità in tutte le attività, un coraggio che mai si stanca di accogliere le illuminazioni donate dal Principio divino, che è anzi potentemente teso all’imitazione di Dio.

 
Potestà.  Nella credenza popolare sono gli Angeli che accompagnano le decisioni dei padri e li consigliano nella cura della famiglia.
 
Terza Gerarchia:
 

Principati.  sono esseri angelici dalla forma simile a raggi di luce. Si trovano oltre il gruppo degli arcangeli. Sono gli angeli guardiani delle nazioni e delle contee, e tutto quello che concerne i loro problemi e eventi, inclusa la politica, i problemi militari, il commercio e lo scambio. Uno dei loro compiti è quello di scegliere chi tra l’umanità può dominare. San Paolo usa il termine Principati nelle lettere ai Colossesi 1:16 e agli Efesini 1:21;3:10.

 
 

Arcangeli. La parola “arcangelo” è usata solamente due volte nelle scritture ( ma diverse volte nel Septuaginta): una volta riferendosi a Michele l’arcangelo e nell’altro caso riferendosi a Gabriele

 
Angeli.  Sovraintendono a tutte le occupazioni degli uomini

 
Angeli decaduti. I demoni
 

Demoni biblici

Lucifero. Antico Testamento. “Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell’aurora?.. E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell’abisso!” (Isaia 14,12-15)

Belzebub. Nuovo Testamento. “Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate. Ma alcuni dissero: «È in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl”. (Luca 11,14-18)

Demoni della Cabala ebraica

 

La Cabala è parte della tradizione esoterica della mistica ebraica, in particolare il pensiero mistico sviluppatosi in Europa a partire dal VII-VIII secolo.

Secondo la Cabala ebraica esistono sei categorie di demoni:

Demoni del Fuoco: abitano le regioni più lontane degli Inferi. 
Demoni dell’Aria: dimorano e volano intorno agli uomini. 
Demoni della Terra: essi si mescolano agli uomini con il compito di tentarli e ammaliarli. 
Demoni dell’Acqua: vivono negli oceani, nei mari e nei fiumi provocando burrasche e naufragi. 
Demoni Sotterranei: si celano nei pozzi e sono la causa di terremoti e delle eruzioni vulcaniche 
Demoni delle Tenebre: devono il loro nome al fatto che vivono lontani dal sole. 

La Cabala divide queste categorie di demoni in 10 gruppi, ciascuna comandata da un demonio particolare 

THAMIEL: i bicefali. Spiriti in rivolta dominati da Moloch. 
CHAIGIDEL: Spiriti di menzogna guidati da Beelzebub e da Bodon. 
SATARIEL: i velatori. Spiriti della falsità, retti da Lucifugo. 
GAMCHICOLH: i Perturbatori di anime. Spiriti impuri governati da Astaroth. 
GALB: gli Incendiari. Spiriti della collera dominati da Asmodeo. 
TAGARIRIM: i litigiosi. Sono gli Spiriti della discordia guidati da Belphegor. 
HARAB SERAPHEL: i corvi della morte. Spiriti ribelli governati da Baal. 
SAMAEL: i battaglieri. Spiriti della ferocia guidati da Adramelech. 
IAMALIEL: gli Osceni. Spiriti capeggiati da Lilith. 
RESHAIM: i malvagi. Spiriti crudeli governati da Nahenia. 
DRAKROLLIL: i Draghi della Morte. Spiriti della Morte governati da Abraxas.

 

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[1] Giorgio Nadali – I monaci sugli alberi, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 2010, ISBN: 978-88-215-6784-1


Fine dei Tempi. Il ratto salvifico e la profezia del 2060 di Isaac Newton. Giorgio Nadali – www.giorgionadali.it

di Giorgio Nadali www.giorgionadali.it

Fine dei Tempi e Vangelo

 «Quando dunque vedrete l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge faccia attenzione!), allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti; chi sarà sulla terrazza non scenda per prendere quello che è in casa sua;  e chi sarà nel campo non torni indietro a prendere la sua veste. Guai alle donne che saranno incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni! Pregate che la vostra fuga non avvenga d’inverno né di sabato; perché allora vi sarà una grande tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. Se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe; ma, a motivo degli eletti, quei giorni saranno abbreviati. Allora, se qualcuno vi dice: “Il Cristo è qui”, oppure: “È là”, non lo credete;  perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: “Eccolo, è nel deserto”, non v’andate; “Eccolo, è nelle stanze interne”, non lo credete;  infatti, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.  Dovunque sarà il cadavere, lì si raduneranno le aquile.

 Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all’altro dei cieli. Imparate dal fico questa similitudine: quando già i suoi rami si fanno teneri e mettono le foglie, voi sapete che l’estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte. Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

«Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo. Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s’andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e la gente non si accorse di nulla, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell’uomo. Allora due saranno nel campo; l’uno sarà preso e l’altro lasciato;  due donne macineranno al mulino: l’una sarà presa e l’altra lasciata. Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà. Ma sappiate questo, che se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua casa. Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà». (Mt 24,15-44)

 

Il ratto salvifico

Ratto salvifico.  Non è un topo, ma una profezia biblica che riguarda i credenti scelti e ancora vivi poco prima della data della  fine del mondo.  E’ contenuta nella prima lettera di San Paolo ai Tessalonicesi 4,17: “Poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo insieme con loro rapiti nelle nuvole, a scontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore”.  Coloro che saranno scelti dal Signore perché giusti e vivi sette anni prima della fine del mondo, saranno chiamati in Cielo smaterializzandosi improvvisamente da questa Terra, per risparmiarsi i sette anni della tribolazione finale prima della fine.  Le conseguenze saranno disastrose perché queste  persone scompariranno improvvisamente. Pensiamo a quelle alla guida di auto e aerei ad esempio. Gli altri assisteranno invece ai sette anni di tribolazione immediatamente precedenti il giorno finale dell’Armaghedon.

La tribolazione è un periodo di tempo futuro di 7 anni in cui Dio completerà la Sua disciplina d’Israele e porterà a compimento il Suo giudizio del mondo miscredente. La Chiesa, composta da tutti coloro che hanno confidato nella persona e nell’opera del Signore Gesù per essere salvati dal castigo per il proprio peccato, non sarà presente durante la tribolazione. La Chiesa verrà allontanata dalla terra nell’evento che conosciamo come il rapimento:

1 Tessalonicesi 4:13-18:  Fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.  Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati. Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati;  perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo;  poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore.  Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.

 1 Corinzi 15:51-53Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati, in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati. Infatti bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità.

La chiesa è stata salvata dall’ira ventura (1 Tessalonicesi 5:9). Da un capo all’altro della Scrittura, si fa riferimento alla tribolazione con altri nomi come:

1) il giorno del Signore (Isaia 2:12; 13:6, 9; Gioele 1:15, 2:1, 11, 31, 3:14; 1 Tessalonicesi 5:2);
2) angoscia o tribolazione (Deuteronomio 4:30; Sofonia 1:1);
3) grande tribolazione, che fa riferimento alla seconda metà più intense del periodo di 7 anni (Matteo 24:21);
4) tempo o giorno di angoscia (Daniele 12:1; Sofonia 1:15);
5) tempo di angoscia per Giacobbe (Geremia 30:7).

È necessario comprendere Daniele 9:24-27 per capire lo scopo e il periodo della tribolazione. Questo passo di Daniele parla di 70 settimane che “sono state fissate riguardo al tuo popolo”. Il “popolo” di Daniele era quello ebraico, la nazione d’Israele, e quello di cui parla Daniele 9:24 è un periodo di tempo che Dio ha dato per “per far cessare la perversità, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità e stabilire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo”. Dio dichiara che “settanta settimane” adempiranno tutte queste cose. È importante comprendere che quando sono menzionate le “settanta settimane”, non si sta parlando di una settimana per come la conosciamo noi (di 7 giorni). Il termine ebraico (heptad) tradotto come settimana in Daniele 9:24-27 significa letteralmente “7”, e 70 settimane significa letteralmente 70 sette (70 volte 7). Questo periodo di tempo di cui parla Dio consiste effettivamente in 70 volte sette anni, ovvero 490 anni, il che è confermato da un’altra parte del passo di Daniele. Ai versetti 25 e 26, Daniele dice che il Messia sarà soppresso dopo le “sette settimane” e le “sessantadue settimane ” (69 settimane in totale), a cominciare dal decreto di ricostruire Gerusalemme. In altri termini, 69 volte sette anni (483 anni) dopo il decreto di ricostruire Gerusalemme sarà soppresso il Messia. Gli storici biblici confermano che trascorsero 483 anni dal tempo del decreto di ricostruire Gerusalemme fino al tempo in cui fui crocifisso Gesù. La maggior parte degli studiosi cristiani, a prescindere dalla loro posizione in merito all’escatologia (le cose o gli eventi futuri), interpreta come sopra le 70 settimane di Daniele.

Essendo trascorsi 483 anni dal decreto di ricostruire Gerusalemme fino alla soppressione del Messia, resta un sette (7 anni) da adempiersi nei termini di Daniele 9:24: “per far cessare la perversità, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità e stabilire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo”. Questo periodo finale di 7 anni è conosciuto come il periodo della tribolazione: un tempo in cui Dio porterà a compimento il giudizio su Israele per il suo peccato.

Daniele 9:27 dà qualche altra notizia di rilievo sul periodo di 7 anni della tribolazione. Daniele 9:27 dice: “L’invasore stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore”. La persona di cui parla questo versetto è quella che Gesù definisce “l’abominazione della desolazione” (Matteo 24:15) ed è chiamata “la bestia” in Apocalisse 13. Daniele 9:27 dice che la bestia stabilirà un patto per una settimana (7 anni), ma, a metà di questa settimana (3 anni e mezzo dall’inizio della tribolazione), infrangerà il patto facendo cessare sacrificio e offerta. Apocalisse 13 spiega che la bestia metterà un’immagine di se stessa nel tempio ed esigerà dal mondo intero di essere adorata. Apocalisse 13:5 dice che questo durerà per 42 mesi, che equivalgono a 3 anni e mezzo. Poiché Daniele 9:27 dice che questo accadrà “in mezzo alla settimana” e Apocalisse 13:5 dice che la bestia farà questo per un periodo di 42 mesi, è facile vedere che la lunghezza totale di tempo è di 84 mesi, ovvero 7 anni. Vedi anche Daniele 7:25, dove “un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo” (un tempo = 1 anno; dei tempi = 2 anni; la metà d’un tempo = 1 anno e mezzo per un totale di 3 anni e mezzo) fanno anche riferimento alla grande tribolazione, cioè l’ultima metà del periodo di 7 anni della tribolazione, quando sarà al potere “l’abominazione della desolazione” (la bestia).

Il 2060 anno della fine del mondo, secondo lo scienziato cristiano Isaac Newton

Isaac Newton (1643-1727) fu tra i più conosciuti scienziati della storia dell’umanità. Uno dei cardini del pensiero razionalista.

Fondamentali i suoi lavori sull’ottica, le sue tre leggi della dinamica, pose le basi per il calcolo differenziale ed integrale ecc. Sebbene la sua religiosità non aderiva integralmente ad una particolare dottrina, egli era molto attirato dal Cristianesimo, tanto che interpretò l’Apocalisse di San Giovanni. Alcuni suoi biografi affermano che il libro che leggeva più di ogni altro (scientifico o non) era la Bibbia. Scrisse:

“Questa notte io fui assorbito dalla meditazione della natura. Ammiravo il numero, la disposizione, la corsa di quei globi innumerevoli. Ma ammiravo ancor più l’Intelligenza infinita che presiede a questo vasto meccanismo. Dicevo a me stesso: Bisogna essere ben ciechi per non restare estasiati a questo spettacolo, sciocchi per non riconoscerne l’Autore, pazzi per non adorarlo”

“L’uomo che non ammette Dio è un pazzo”

Newton dice che quando gli ebrei  torneranno in Terra Santa (1948, fondazione dello Stato di Israele) sorgerà l’Anticristo e quando verrà ricostruito il terzo tempio (ove ora sorgono le due moschee di Al Aqsa e di Omar a Gerusalemme) allora verrà la fine.  La ricostruzione del terzo tempio porterà ad una serie di eventi bellici che causeranno la fine del mondo. Newton era convinto che l’Apocalisse fosse un collegamento tra Cristo e la fine dei tempi.

Calcoli di Newton:

Libro di Daniele:

Dn 12:11 Dal momento in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà rizzata l’abominazione della desolazione, passeranno milleduecentonovanta giorni.

Newton trasforma i giorni in anni.

1290 anni dal 609 d.c. anno in cui l’impero romano cede parte dei suoi domini alla Chiesa. La somma dà 1899, il momento in cui il sionismo – il movimento che sostiene il ritorno degli ebrei in Terra Santa – conta molti sostenitori.

Il libro di Daniele contiene anche questa espressione:  Dn 12:12 Beato chi aspetta e giunge a milletrecentotrentacinque giorni!

Sommato al 609 dà 1944. Circa la fine della seconda guerra mondiale e 4 anni prima della fondazione dello Stato di Israele.

Infine Daniele scrive in Dn 12,7:

Udii l’uomo vestito di lino, che stava sopra le acque del fiume. Egli alzò la mano destra e la mano sinistra al cielo e giurò per colui che vive in eterno dicendo: “Questo durerà un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo; e quando la forza del popolo santo sarà interamente spezzata, allora tutte queste cose si compiranno”.

Tempo = 1 anno  ai tempi di Daniele = 360 giorni

Quindi un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo = 1260 giorni / anni

1260+ 800 (anno della fondazione del Sacro Romano Impero e incoronazione di Carlo Magno)

Totale: 2060

Newton scrive: “Un tempo, due tempi e la metà di un tempo non si compiranno nè prima né dopo il 2060”.  Newton nasconde poi il suo scritto. La data del 2060 è indicata in una lettera di Newton del 1704, scoperta nel 2007 a Gerusalemme. Gli scritti furono venduti nel 1936 da Sotheby’s a Londra  all’economista John Maynard Keynes e dall’uomo di affari Abraham Yehouda.  Entrambi gli acquirenti nascosero i manoscritti fino al 1947 e poi lasciati allo Stato di Israele.

Newton scrive: “L’ordine di tornare e ricostruire Gerusalemme sarà impartito non dagli ebrei, ma da un altro regno a loro amico; e preciserà il loro ritorno dall’esilio , fornendogliene l’occasione”.  Probabilmente l’Inghilterra, la prima a riconoscere  il nuovo Stato di Israele.

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Satana ti tormenta? Scoprilo con un test online

Bob Larson. Il più noto esorcista al mondo è il pastore evangelico dei 6000 esorcismi

di Giorgio Nadali

Sul suo sito si può fare il “Demon Test”, il “Test del Demonio”. 21 domande in inglese per sapere se Satana ti tormenta. http://www.demontest.com. Il risultato viene dato subito. Per fortuna il mio punteggio è risultato 14: “Basso rischio di oppresione/possessione demoniaca”. La Spiritual Freedom Church http://www.boblarson.org è specializzata in liberazione dal Maligno.  E’ la chiesa evangelica del pastore Bob Larson (66 anni). Si trova a Scottsdale, in Arizona (USA). Gli impressionanti esorcismi vengono mostrati sul sito http://video.simplymedia.tv/Possessed.html. Nel cattolicesimo vi sono intere nazioni senza un esorcista, come la Spagna, il Portogallo,  la Germania, l’Austria, la Svizzera e da poco anche la Diocesi cattolica più grande del mondo – quella di Milano – dopo la scomparsa il 23 marzo 2010 dell’unico esorcista che era rimasto, Padre Giulio Savoldi (vedere la mia intervista sul numero 252 del giugno 2009 de “Il Segno del Soprannaturale”  http://www.giorgionadali.it/segnosopr.html ). Ma chi l’avrebbe detto? Nelle chiese evangeliche protestanti l’azione straordinaria di Satana viene presa molto più sul serio, a quanto pare. Il pastore Bob Larson ha all’attivo più di 6000 esorcismi e una vastissima produzione di dvd e libri per lottare contro il Maligno. Tra i titoli dei in inglese: “La guida completa per spezzare i malefici”,  “L’esposizione dello spirito di Jezebel” (su come questo demone si introduca nel matrimonio, nella vita sessuale e in quella della Chiesa), “Può un cristiano avere un demonio?”, “Hai un demonio?”, “Le sei fortezze di Satana”, “Come i cristiani sono coinvolti nei malefici”.      

Larson suona la chitarra; le sue esperienze di musicista lo hanno condotto a preoccuparsi dell’occulto e della sua influenza distruttiva nella musica rock. In seguito ha inserito dei pezzi di chitarra da lui suonati durante i suoi sermoni e viene ricordato come uno dei maggiori critici fondamentalisti cristiani della musica rock. Dal 1970 si occupa di satanismo. Oggi si occupa di persone con problemi di abusi e molestie legate al satanismo, auto mutilazioni e disordini multipli della personalità.  Tiene seminari in tutti gli Stai Uniti e in Canada. Dal 20 al 22 giugno a Riga, in Lettonia. Ha recitato la parte si se stesso in diverse serie televisive americane dedicate al tema satanico e ha pubblicato 30 libri sul tema. Ogni settimana presenta un programma di liberazione spirituale con sua moglie Laura sul Canale dei Miracoli “Miracle Channel”  http://www.miraclechannel.ca e via Internet in tutto in mondo.

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