Teopazzia

di Giorgio Nadali

stoning

La Muṭawwiʿiyyah è la polizia religiosa del governo saudita. E’ incaricata di fare osservare la sharia (legge Islamica) in quanto il Paese è teocratico, cioè religione e politica sono uniti. Di conseguenza qualsiasi peccato contro l’Islàm, qualsiasi infrazione della legge coranica è anche un reato. Il suo compito è definito dal suo nome ufficiale: Comitato per la promozione della virtù e l’interdizione del vizio. In Arabia Saudita può contare su 3.500 ufficiali e 1.000 volontari, spesso accompagnati dalla polizia ordinaria. La polizia religiosa può arrestare per i seguenti crimini. 1) Coppie composte da un uomo e da una donna non sposati sorpresi a socializzare. 2) Qualsiasi comportamento sessuale (pubblico) o di prostituzione. 3) Una donna non velata e vestita secondo I canoni Islamici. 4) Negozianti che non osservano la chiusura durante il periodo della preghiera (5 volte al giorno). 6) Chiunque consumi maiale o bevande alcoliche. 7) Chiunque utilizzi materiale anti Islamico come CD o DVD di gruppi musicali occcidentali, spettacoli televisivi e film contrari alla legge Islamica. 8) Chiunque faccia propaganda ad una religione diversa dall’Islàm. L’intera nazione è infatti considerata una moschea ed è l’unico Paese al mondo dove non esistono luoghi diu culto di altre religioni. Non esiste, ad esempio alcuna chiesa. I pochi cristiani sauditi si ritrovano in gruppi di discussione su Internet e in incontri privati clandestini in case private. Gli stranieri di religione cristiana hanno il permesso di partecipare a preghiere cristiane presso l’ambasciata del loro Paese (che è quindi territorio di quella Nazione). Ma solo dopo essersi registrati e aver mostrato il loro passaporto straniero. E’ a loro consentito anche partecipare a riunioni religiose presso le palestre di comunità recintate della compagnia nazionale di idrocarburi, la Aramco. Nessun ministro di culto non Islamico può entrare nel Paese. La conversione ad un’altra religione (apostasìa) è punita con la pena di morte. Oggetti di culto di altre religioni, come crocifissi, bibbie, rosari cristiani cattolici e ortodossi, statuette, oggetti con simboli di altre religioni, ecc. sono proibiti. Ai non musulmani (kafirun) è proibito entrare nelle città sante di Mecca e Medina. Le immagini di quelle città sono state eseguite da fotografi e cineoperatori musulmani. Alla polizia religiosa il compito di vigilare anche su queste disposizioni. La polizia Muṭawwiʿiyyah ha recentemente anche sanzionato i regali di San Valentino. L’11 marzo 2012 ha proibito alle alunne di una scuola della Mecca di scappare dall’incendio della loro scuola perché non erano velate, non indossavano la abaya (tunica nera) e non erano accompagnate da un tutore maschio. Nell’incendio sono morte 15 alunne e 50 sono rimaste ferite.

Diversi stati Islamici comminano la rajm, pena di morte per lapidazione, perché la sharia – la legge Islamica – è alla base del sistema giuridico di un Paese teocratico moderno.

Il Corano proibisce i rapporti sessuali fuori dal matrimonio. La lapidazione non è prescritta dal Corano, ma dagli hadith (detti del Profeta). La punizione per chi non osserva questa regola morale consiste in 100 frustate per i colpevoli non sposati[1] o nella lapidazione per quelli sposati, secondo un hadith del profeta Maometto che recita: “Per bikr con bikr (la coppia non sposata) 100 frustate… Per al-thayyab con al-thayyabah (sposati) 100 frustate e la morte per lapidazione”. Il colpevole dev’essere un musulmano praticante adulto e l’accusa va sostenuta da quattro testimoni musulmani maschi testimoni della penetrazione della donna. Per i rapporti omosessuali la pena di morte è prevista in Arabia Saudita (con esecuzione in pubblico), Emirati Arabi Uniti, Iran, Mauritania, Sudan, Somalia e Yemen (dopo l’esecuzione pubblica di una tortura). Per l’adulterio (zina) e la blasfemìa è prevista la lapidazione in Arabia Saudita, Afghanistan (aree tribali), Emirati Arabi Uniti, Sudan, Somalia (corti Islamiche), Iran e dodici stati nel Nord della Nigeria. Il Corano (24,2) non parla di lapidazione, ma di flagellazione per l’adulterio. Se le parti accusate di adulterio si considerano sposate non sono punibili, così come la donna incinta e dopo il parto per la durata di sette anni. Il bambino è attribuito al marito (per i musulmani malikiti del Nord Africa).

Il codice penale iraniano descrive nel dettaglio come eseguire la lapidazione per un adulterio e fornisce suggerimenti di come lapidare sia per uccidere, sia per lasciare in vita. L’articolo 102 prescrive che un adultero uomo sia sepolto nella sabbia sino ai fianchi, mentre  un’adultera donna va sotterrata in una buca sino al seno, prima di essere lapidati a morte. L’articolo 103 si sofferma sul caso in cui il condannato riesca ad uscire dall’immersione nella sabbia. Se vi sono testimoni contro di lui o lei, va rifatta l’esecuzione, se invece il colpevole confessa, la pena va sospesa. L’articolo 104 prescrive che la dimensione delle pietre non debba essere troppo grande al punto da uccidere con uno o due lanci, ma nemmeno troppo piccole al punto da non essere chiamate pietre. L’esecuzione va iniziata dal giudice oppure dal testimone originale dell’adulterio (detto ‘na’aph). Da un’inchiesta del 2007[3] nel più grande stato Islamico, risulta che il 43% degli indonesiani è favorevole alla lapidazione (rajam) per adulterio. In Egitto la percentuale sale all’82%, in Giordania 70%, Pakistan 82%, Nigeria 56%[4].

Nell’Ebraismo la lapidazione è prevista dalla legge rabbinica e può essere comminata solo da una corte di ventitre membri. E’ necessaria la testimonianza credibile di due testimoni oculari e il colpevole doveva essere stato avvisato. Il reo dev’essere maggiorenne, sano di mente e la colpa commessa in piena libertà senza l’aiuto di altri.

Giorgio Nadali

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[1] Sura 24,2 Flagellate la fornicatrice e il fornicatore, ciascuno con cento colpi di frusta e non vi impietosite [nell’applicazione] della Religione di Allah, se credete in Lui e nell’Ultimo Giorno, e che un gruppo di credenti sia presente alla punizione

[2] Bukhari 6:60:79

[3] Trend Dukungan Nilai Islàmis versus Nilai Sekular di Indonesia Lembaga Survei Indonesia 05/10/2007

[4] Pew Research Center. Global attitudes project. Muslim Publics Divided on Hamas and Hezbollah. 02-12-2010


Sette e chiese a luci rosse

di Giorgio Nadali 

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Oneida

Fondata da John Humpherey Noyes nel 1831. (Vermont, Stati Uniti)

Insiste sulla continenza maschile. Il termine esatto è coitus reservatus. Il rapporto sessuale non deve mai condurre all’eiaculazione. «Il nostro metodo – sosteneva Noyes – insegna agli uomini la ricerca dei piaceri spirituali del sesso, lasciando la parte più sensuale del coito ad occasioni più adeguate». Troviamo un’analogia con la pratica taoista: «Se un uomo compie l’atto (sessuale) senza emettere seme (ching), allora la sua essenza Yang sarà forte. Se lo fa due volte, il suo udito e la sua vista saranno acuti. Se lo fa tre volte, ogni malanno sparirà… Se lo fa dieci volte, sarà come un Immortale».  La pratica trovò scarsa attuazione nella setta.

Molto più apprezzato è il matrimonio di gruppo, chiamato “matrimonio complesso”. Esplicito è un testo del 1867: «Abbiamo lasciato la forma semplice del matrimonio… l’onore e la fedeltà che che costituiscono un matrimonio ideale possono esistere sia tra duecento sia tra due». (Oneida Community Handbooks).

Tra le loro credenzei:

  • Matrimonio complesso. Ogni uomo è sposato ad ogni donna.
  • Continenza maschile. Coito senza eiaculazione.
  • Ascending Fellowship. I “membri centrali” della setta iniziano le vergini al matrimonio complesso.

Shakers (The United Society of Believers)

Fondati da Ann Lee nel 1772 a Manchester, Inghilterra.

Ann Lee era convinta di essere la reincarnazione  femminile di Gesù Cristo.

Mentre si trovava in prigione a Manchester, nel 1770, ebbe una visione di Adamo ed Eva che nel giardino di Eden si gustavano i piaceri del sesso… A quanto pare la visione fu così scioccante che la convinse dell’origine del peccato… Una successiva visione di Cristo le rivelò che la lussuria è l’origine del peccato.

Vivono in comunità isolate nel Maine (Stati Uniti) in castità assoluta. Le comunità organizzate di Shakers, influenzate dai Quaccheri, fornirono lo spunto a molte teorie sociali, da quelle di Robert Owen a quelle di Friedrich Engels.

 

Bambini di Dio (The Family)

L’Induismo ha, tra le religioni tradizionali, il maggior numero di riferimenti sessuali espliciti. I Children of God non hanno nulla a che fare con esso, anzi, provengono dal Cristianesimo. Ma del sesso hanno fatto la loro bandiera. Il loro motto è tutto un programma: «Il sesso è per Gesù». Alleluja!

La “setta più sessuale del mondo” è stata fondata nel 1969 da David Brandt Berg (1919-1994), pastore della Christian and Missionary Alliance degli Stati Uniti. Dio cambiò il nome (e quindi diede una nuova missione) a Giacobbe-Israele. David Berg il nome se lo cambiò da solo in Mosè (Moses) Berg, detto “MO”. Suonava meglio. Qualcuno disse che era suonato anche lui. Perché? Forse a motivo del proclamato “Adescamento per Gesù” introdotto nel 1974:  le “Bambine di Dio” si prostituivano gratuitamente per trovare nuovi seguaci. Fu chiamata in seguito pesca amorosa (FFing, Flirty Fishing), dal passo evangelico «vi farò pescatori di uomini» (Mt 4,19). Il fondatore scrisse nel rapporto annuale del 1979 che «le (Ffers – Flirty Fishers) pescatrici amorose diedero testimonianza a più di un quarto di milione di anime, ne amarono più di venticinquemila e ne convertirono al Signore circa diciannovemila”. Nel 1977 Berg e la sua segretaria Maria (seconda moglie in poligamia) furono citati in giudizio per questa “forma di proselitismo”. Erano comunque proibiti sia il reggiseno sia la gonna o qualsiasi indumento “sexy”, durante la pesca amorosa. Parola di “MO”. Era sufficiente «farsi tutto a tutti» per rendersi attraenti, secondo la Parola di Dio: «Mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno». (1 Cor 9,22) Ma di certo San Paolo non intendeva in quel senso…

Se qualche lettore è già in partenza per andare ad incontrare le “Bambine di Dio” è meglio che sappia che nel 1987 la pesca amorosa fu abbandonata a causa delle critiche e dei pericoli dell’AIDS. I Bambini di Dio stimano che la flirty fishing raggiunse un milione di persone. Duecentomila divennero adepti in seguito a contatti sessuali. La pesca amorosa divenne DFing (Daily Food Fishing) insistendo più sulla predicazione della Parola di Dio (Cibo giornaliero –  Daily Food).

Nell’aprile 1980 Moses Berg stabilì che i bambini (nel vero senso della parola) dovessero sposarsi e unirsi sessualmente appena fosse loro fisicamente possibile. In seguito arrivò a sostenere che né l’incesto, né il sesso con i bambini in grado di farlo, fosse proibito da Dio e che non doveva sussistere alcuna età né limitazione relazionale all’attività sessuale.

I Bambini di Dio respingono i principali dogmi del Cristianesimo e professano il sesso “libero” come “dono di Dio”.

Gli attuali dodicimila  Children of God o The Family vivono in settanta colonie nel mondo. Tra le loro credenze vi sono:

  • Gesù ebbe relazioni sessuali con Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro.
  • Il piacere sessuale, dalla masturbazione al coito è un dono di Dio. E’ un’attività che va pienamente goduta come scopo di vita.
  • Lo Spirito Santo ha una natura femminile e viene chiamato “Santa Regina dell’amore”.
  • I membri (di ambo i sessi) devono masturbarsi fantasticando un’unione sessuale con Gesù.
    • L’Arcangelo Gabriele ebbe un rapporto sessuale con la Vergine Maria al momento dell’annunciazione. (The Gabriel doctrine)

Mosè Berg, considerato il “profeta della fine del tempo” inviato da Dio,  comunica alle comunità con le letttere di MO aventi per tema centrale… c’era da dubitarlo? Il sesso. Perché Dio è amore ed è Colui che creò il sesso. Fatto sta che “MO” (antisemita) incoraggiò l’omosessualità, l’incesto, l’adulterio, la fornicazione, la pedofilia, la poligamia…

Secondo “MO” Berg «Abbiamo un Dio sexy ed una religione sexy ed un leader sexy. Così, se non vi piace il sesso fareste meglio ad andarvene».

Moonisti

Chiamati anche “Associazione dello Spirito Santo per l’Unificazione del Cristianesimo Mondiale”. Fondati da Sun Myung Moon nel 1954. Apparizioni? Certo, a sedici anni gli apparve Gesù mentre era in preghiera su una montagna della Corea del Nord. I principi della chiesa gli erano stati rivelati da Cristo, da Mosè, da Dio e da Buddha. Cose che noi poveri mortali neanche ci immaginiamo. Purtoppo sua moglie non lo capì e lo lasiò proprio mentre era tutto intento a fondare in Corea del Sud la Chiesa Unificazionista. E non solo quella. Una rete di industrie miliardarie e la Federazione Internazionale per la Vittoria sul Comunismo. Nel 1972 gli apparve ancora Gesù: doveva preparare il suo ritorno.
Moon è stato uno dei cento coreani che si sono proclamati “Il Cristo” nel XX secolo. Un vizietto nazionale? Gesù lo aveva predetto: «Sorgeranno falsi Cristi e falsi profeti». (Lc 24,24), ma si sa, tanti cristiani non hanno neppure una Bibbia in casa, figuriamoci leggerla. Risultato: due milioni di membri seguono Moon, in 120 paesi. I fedeli raccolgono 200 milioni di dollari la settimana per la beneficienza all’impero di Moon, nuovo Cristo.
Ma che c’entra il sesso?  La salvezza si ottiene in tre modi a scelta: Rapporti sessuali con Moon, per le donne. Rapporti intimi con donne unitesi con Moon, se uomini. Lavorare a tempo pieno per l’Associazione e bere il sangue di Moon (due gocce in 300 litri con altri 21 ingredienti) alla cerimonia del matrimonio collettivo.
«Dato che Moon era un uomo puro, il sesso con lui serviva a purificare il corpo e l’anima, e i matrimoni degli adepti erano invalidi sino a quando le spose giacevano con Moon». (The Spirit of Sun Myung Moon, Zola Levitt, p. 13). Lui e sua moglie si cosiderano i veri genitori dell’umanità. Riesce a far convivere il suo ideale di pace mondiale pacifista con la proprietà della maggiore industria coreana di armi. Moon in persona forma le coppie e le sposa. Loro si fidano. D’altra parte… Dio li fa e poi li accoppia e per loro Moon è un dio. Nel 1970 egli celebrò contemporaneamente settecentonovantuno nozze a Seul. Nel 1992 sposò simultaneamente trentamila coppie, di cui ventimila in uno stadio e diecimila via satellite. Nel 1995 sposò altre trecentosessantamila coppie in un sol colpo.  Ma oggi come allora i coniugi devono aspettare a consumare il matrimonio per tre anni, per purificare il sangue della prole. I rapporti prematrimoniali sono proibiti e il divorzio è consentito solo se uno degli sposi lascia la setta.

Scientology

Presente anche in Italia. Fondata in California nel 1954 da Lafayette Ronald Hubbard.

Gli uomini discendono da una razza interplanetaria di dei onnipotenti detti  thetans. Secondo Hubbard Gesù non è Dio ed era un gay. L’uomo si salva solo attraverso le sedute (a pagamento) di Scientology, che possono risolvere tutti i suoi problemi. L’auditing sostituisce la Confessione. Il movimento si propone di far riscoprire la salute mentale e la felicità purificando la mente dalle croste delle esperienze passate. Dal grado clear ai gradi superiori di operating thetan si possono spendere sino a cento milioni per sentirsi un dio. Sette milioni di membri nel mondo ci credono. Alcune centinaia di migliaia in Italia hanno letto il libro Dianetics. Hubbard, che era dedito all’occultismo e alla magia sessuale. Morì di gonorrea nel 1986, ma i fedelissimi giurano che lui continui il suo lavoro su un’altra galassia. Menomale, perché in ogni sede del movimento è sempre pronto un ufficio libero e attrezzato per lui, pronto per il suo ritorno.

 

The Way International

Fondati da Victor Paul Weirwille nel 1942 a Knoxville, Ohio, USA.

Se per i “Bambini di Dio” il concepimento di Gesù avvenne per opera (sessuale) dell’Arcangelo Gabriele, lo stesso fatto per questa setta avvenne per mezzo dell’unione fisica tra lo Spirito Santo e Maria. Inoltre, Giuseppe e Maria ebbero rapporti prima della nascita di Gesù.

Raeliani

Presenti anche in Italia. Ufo e sesso. Culto fondato da Rael (al secolo l’ex giornalista Claude Vorilhon) in Francia. Nel dicembre 1973 un piccolo alieno nel cratere del Puy de Lassolas, nei pressi di Clermont-Ferrand lo avvicina e lo invita a ripresentarsi all’indomani con la Bibbia per spiegargli le verità dell’Antico e Nuovo Testamento.  Credono che la salvezza provenga dagli extraterrestri, creatori del genere umano. Traducono il termine biblico Elohim (Dio) con “coloro che vennero dal cielo”. I quarantamila adepti in ottanta paesi credono che usando del DNA gli scienziati alieni avrebbero creato la terra. Nel 1997 la setta ha fondato la Valiant Venture, Ltd., per offrire un servizio di clonazione alle coppie sterili e omosessuali.

I raeliani praticano la “meditazione sensuale” per sviluppare i sensi. Tecniche insegnate a Rael dagli extraterrestri per decondizionarsi, disinibirsi godendo ogni sensazione col massimo piacere. Non è una vera e propria meditazione, ma la presa di coscienza del proprio corpo mediante l’unione fisica con uno o più partner del proprio o dell’altro sesso. Il raelismo condanna il matrimonio e insegna la massima libertà sessuale in cui tutto è permesso, orge comprese. Predicano il divorzio dai genitori, la masturbazione come tecnica disinibente. Giustificano l’aborto, l’omosessualità e l’eutanasia. Loro simbolo è il manji, (la svastica buddhista che Hitler adottò invertendone il senso), circondata dalla stella di Davide. La “Chiesa Raeliana” attende una visita degli extraterrestri entro quaranta anni e si dedica alla promozione del piacere sensuale. Gli  amanti degli alieni hanno distribuito migliaia di preservativi davanti a diversi licei cattolici di Montreal (Canada), nel 1992. L’anno seguente hanno tenuto un seminario sulla masturbazione, di cui ovviamente si sono occupati molti media. Immancabile l’appuntamento annuale in luglio nel Quebec (dove vive Rael) per il convegno nudista.

 Chiese

La Relevant Church è una “chiesa cristiana moderrna”. Si ritrova presso il Club Italiano di Ybor City, in Florida, Stati Uniti. Si rivolge a studenti universitari, professionisti e famiglie giovani. La loro missione è “renderti facile la strada per venire in chiesa”. “Vogliamo che sperimenti della bella musica, messaggi di incoraggiamento, gente amichevole”. E così un bel sito che si apre con musica rock cristiano dei Tenth Avenue South, sfondi particolari da realtà urbana e una nuova proposta che farebbe esclamare al Papa “Oh, mein Gott” (Oh, mio Dio!”). La “30 days Sex Challenge” (“Sfida Sessuale di 30 giorni”) del pastore Paul Wirth e di sua moglie Susie. Insomma, una chiesa freak. il libro 30daysexchallenge si rivolge alle coppie per aiutarle nella riuscita spirituale, emozionale, sessuale, fisica. Con un “approccio olistico” Relevant vuole costruire l’intimità della relazione e ridare alla coppia una fresca passione. Wirth chiede ai suoi fedeli di trasformare ogni giorno un verso della Bibbia in amore passionale.

Il Sacred Sex Weekend (Fine settimana del sesso sacro) è invece l’iniziativa della grande chiesa texana Fellowship of the Woodlands.  I fine settimana di sesso sacro hanno lo scopo di indicare una vita sessuale in armonia con Dio.

In programmi come “40 Nights Great Sex” (40 notti di grande sesso), della New Direction Christian Church di Memphis, Tennessee, il pastore di colore Stacy Spencer e sua moglie Rhonda organizzano ritiri in convento con 252 coppie sposate per discutere di pratiche sessuali matrimoniali molto esplicite…

Cf. Giorgio Nadali – Sessualità, Religioni e Sette. Amore e Sesso nei Culti mondiali, Roma, Armando, 1999

Giorgio Nadali

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TotoPapa. Il papabile al Soglio di Pietro

di Giorgio Nadali

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L5

 Vuoi conoscere i retreoscena delle dimissioni di Benedetto XVI? Guarda la mia diretta  su VERO TV, Canale 55 nazionale, di venerdì 15 febbraio 2013 alle 14,25…

http://www.youtube.com/watch?v=FZyFQf5LBMs

e il mio articolo sul settimanale Stop N. 8 del 28 febbraio 2013:

http://www.giorgionadali.it/stop280213a.jpg

http://www.giorgionadali.it/stop280213b.jpg

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Le regole volute da Papa Giovanni Paolo II specificano che il conclave debba iniziare non meno di 15 giorni e non più di 20 giorni dopo la morte del Papa… o pochi giorni dipo le sue dimissioni! Ma questo Giovanni Paolo II non l’avrebbe mai previsto… Volete candidarvi a Papa per una Chiesa pulita opponendovi alle forti lotte di potere interne alla Curia Romana? Forse vi stancherete anche voi, shhh shhh, comunque…

tv487stop3     Il papa guida un miliardo di fedeli.  Nessun altro uomo al mondo ha un potere e un’influenza così  grande. Almeno sul piano spirituale, ma certamente anche sul piano politico e sociale. Adriano I nel 772 d.C. fu eletto a 80 anni di età. Il più anziano.  Benedetto  IX nel 1032 d.C. fu il più giovane pontefice, eletto a soli dodici  anni di età. Secondo altre fonti dai diciotto ai venti.  A quel tempo era facile diventare papa. Bastava essere nobile. Bebedetto IX era figlio del Conte di Tuscolo,  Alberico III,  era nipote di Benedetto VII, anch’egli della nobile famiglia dei Tuscolo, e di papa Giovanni XIX, della stessa casata.  La madre era una delle sorelle di Giovanni XV e  Giovanni XII era zio di suo padre.  Giovanni XI e Giovanni XIII erano rispettivamente zio e cugino del suo prozio Giovanni XII.  Papa Sergio III,  padre di Papa  Giovanni XI, anche lui un Tuscolo, era suo pro-prozio. Insomma, un Tuscolo nepotismo.  Lo Spirito Santo poteva fare ben poco per ispirare la scelta del successore dell’apostolo Pietro.  265 è il numero dei pontefici ad oggi, di cui 81 fatti santi  e

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Oggi in teoria oggi un fedele per essere eletto come successore di San Pietro ad validitatem deve:
- essere un battezzato (ex aqua et Spiritu Sancto)
- di sesso maschile e non sposato (se viene scelto tra coloro che hanno l'ordine episcopale è sicuramente battezzato di sesso maschile non sposato. Come pure se non ha l'ordine episcopale, dovendo immediatamente essere ordinato Vescovo deve per la validità dell'ordinazione essere un battezzato di sesso maschile non sposato).

Quindi o un Vescovo cattolico (quindi anche i Cardinali sono inclusi se già possiedono l'Episcopato), o un Presbitero cattolico, o un Diacono cattolico oppure anche un laico cattolico purché battezzato e di sesso maschile.

Se l'eletto è scelto tra coloro che non hanno l'Episcopato, e che quindi, una volta eletto dovrà essere ordinato Vescovo bisogna aggiungere le indicazioni che vengono date per la nomina di un nuovo Vescovo ma che avrebbero solo un valore orientativo:

–           Saldezza di fede, buoni costumi, pietà, zelo delle anime, saggezza, prudenza, virtù umane e ogni altra qualità che dimostri l'attitudine del Soggetto all'adempimento del suo ufficio.
- Buona reputazione
- L'età di almeno 35 anni
- Almeno 5 anni di presbiterato
- Laurea o almeno licenza in sacra Scrittura, Teologia o Diritto Canonico, conseguite in un Istituto di Studi Superiori approvato dalla Sede Apostolica.
(quest'ultime disposizioni non sono vincolanti per l'elezione canonica).

Semplice no?  In realtà i cosiddetti papabili – così vengono chiamati dai vaticanisti i cardinali che hanno buone possibilità di essere eletti  papa – sono pochi.  In tempi recenti sono stati eletti anche cardinali non considerati papabili, come Giuseppe Sarto (Pio IX), Achille Ratti (Pio XI), Angelo Roncalli (Giovanni XXIII), Albino Luciani (Giovanni Paolo I) e Karol Wojtyla (Giovanni Paolo II). Nnei sacri palazzi circola già una lista di papabili con ottime possibilità. Tutte ben motivate.

  1 . Odilo Pedro Scherer (60), Brasile, Arcivescovo di San Paolo

  2. Ennio Antonelli (73), Italia,  Presidente del Concilio per la Famiglia (Curia Romana)

  3. Marc Ouellet (65), Canada, Arcivescovo di Québec

  4. Wilfrid Fox Napier (68), Sud Africa, Arcivescovo di Durban

  5. Angelo Scola (71), Italia, Arcivescovo di Milano

  6. Philippe Xavier Barbarin (59), Francia, Arcivescovo di Lione

  7. Óscar Rodríguez Maradiaga (67), Honduras, Arcivescovo di Tegucigalpa

  8. Christoph Schönborn (64), Austria, Arcivescovo di Vienna

  9. Agostino Vallini (69), Italia, Vicario Generale di Roma

 10. José da Cruz Policarpo (73), Portogallo, Patriarca di Lisbona

11. Gianfranco Ravasi (70), Italia,  Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura 

Ma gli interessati sanno che “chi entra in conclave papa, ne esce cardinale”.

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Precisa il Codice di diritto canonico:

 « I Vescovi, che per divina istituzione sono successori degli Apostoli, mediante lo Spirito Santo che è stato loro donato, sono costituiti Pastori della Chiesa, perché siano anch’essi maestri di dottrina, sacerdoti del sacro culto e ministri del governo »  (Can. 375)

Secondo questo testo, e secondo le linee comuni della teologia, il ministero o servizio del vescovo si sviluppa lungo tre direttrici, partendo dalle tre caratteristiche di Cristo (regalità, profezia, sacerdozio):

Dimensione regale (governare, cioè servire): il vescovo è il responsabile dell’attività pastorale della comunità diocesana, il primo dei servitori del popolo di Dio e quindi del regno di Dio.

Dimensione profetica (insegnare): il vescovo è il maestro nella fede del popolo di Dio a lui affidato, ha la funzione di insegnare con autorità la dottrina rivelata da Dio.

Dimensione sacerdotale (santificare): presiedendo la celebrazione dei sacramenti, è strumento di Dio per la santificazione del suo popolo.

Oltre alle insegne episcopali ricevute durante la consacrazione (anello, mitria e pastorale) e ai paramenti propri del presbitero, durante i vari riti liturgici il vescovo indossa la croce pettorale, solitamente in metallo e affrancata ad una catena o cordiglio di colore verde/oro e lo zucchetto di colore paonazzo. Nei pontificali il vescovo presidente indossa sotto la casula o pianeta anche la dalmatica. Se il vescovo è insignito del titolo di arcivescovo metropolita (cioè è a capo di una metropolita, una circoscrizione ecclesiastica comprendente più diocesi)indossa, sopra la casula, il pallio, che esprime il legame con il pontefice romano.

In occasione di visite pastorali o se assiste (ovvero non prende parte diretta alla celebrazione) a riti religiosi, il vescovo indossa l’abito corale, mentre ordinariamente indossa l’abito piano.

Anche tra i vescovi stessi esiste una gerarchia: il grado più alto è quello di patriarca, a cui segue, nelle chiese cattoliche orientali, quello di arcivescovo maggiore; quindi gli arcivescovi metropoliti, che sono i vescovi a capo delle arcidiocesi metropolitane, sedi principali di una provincia ecclesiastica composta, oltre alla sede metropolitana, da una o più diocesi suffraganee. L’arcivescovo metropolita, oltre agli abiti episcopali comuni a tutti i vescovi, indossa il pallio che gli è proprio. Il pallio e il pastorale possono essere portati solo nel proprio ambito di giurisdizione. C’è inoltre da precisare che alcune sedi suffraganee sono comunque “arcidiocesi”, non metropolitane. Il vescovo di tale sede suffraganea è dunque arcivescovo, senza essere metropolita e senza indossare il pallio.

Vuoi saperne di più?

Giorgio Nadali, “La Croce e l’Anello. Misteri e segreti delle carriere ecclesiastiche”, Edizioni Segno, Udine, 2010,  ISBN 978-88-6138-239-8

 http://www.webster.it/libri-croce_anello_nadali_giorgio_segno-9788861382398.htm

http://www.amazon.it/La-croce-lanello-Giorgio-Nadali/dp/8861382398/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1360797211&sr=8-2

http://www.libreriadelsanto.it/libri/9788861382398/la-croce-e-lanello.html

http://catalog.ptsem.edu/cgi-bin/Pwebrecon.cgi?DB=local&BOOL1=all+of+these&FLD1=Keyword+Anywhere+(GKEY)&CNT=25+records+per+page&SAB1=ocn646006667

 Giorgio Nadali

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Rinviata la Fine del Mondo. Voli regolari

di Giorgio Nadali

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fine del mondo

 

 

 

 

 

 

 

 

Vi è un deposito di tutti i semi della Terra (lo Svalbard Global Seed Vault) a 1300 chilometri dal Polo Nord, presso la cittadina norvegese di Longyearbyen – costato 9 milioni di dollari – inaugurato nel febbraio 2008. Per ora non dovrà aiutare i sopravvissuti all’Apocalisse preannunciata – secondo alcuni – dai Maya per venerdì 21 dicembre 2012. I suoi 2,25 miliardi di semi terrestri rimarranno in attesa – per questo è stato costruito – dei sopravvissuti ad una futura catastrofe legata alla Fine del Mondo. http://www.regjeringen.no/en/dep/lmd/campain/svalbard-global-seed-vault.html?id=462220. La predetta data del 21 dicembre 2012 era stata calcolatata dall’archeologo Eric Sidney Thompson che non aveva tenuto conto del calendario Maya religioso di 260 giorni, con settimane di 9 giorni. Per cui – secondo l’esperto dei Maya Vladimir Böhm e il matematico Buhumil, da uno studio pubblicato sulla rivista Astronomische Nachrichten – l’anno fatidico sarà il 2116

TUTTAVIA… Il 21 dicembre 2012 è previsto sul serio l’allineamento galattico nel nostro Sole col centro della nostra Galassia Via Lattea. L’ultima volta fu 26.000 anni fa e l’innalzamento della temperatura provocò la fine dell’era glaciale. Inoltre i poli magnetici della Terra si invertono ogni 300.000 anni, ma questo evento non accade ormai da 800.000 anni. E’ certo che avverrà di nuovo. Senza contare le EMC (emissioni di massa coronale dal Sole) che provocherebbero gravi disturbi o annullamento delle comunicazioni terrestri. C’è chi si prepara ad una dura sopravvivenza senza energia elettrica (un disastro).  Non sappiamo cosa accadrà. Chi volesse imparare le tecniche di sopravvivenza si può rivolgere alla scuola Sigma 3:   http://www.survivalschool.us/. E che Dio ce la mandi buona…

Video di Giorgio Nadali a VERO TV sulla Fine del Mondo…

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=CfnJoTxHAw4

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=2JEf6lLgP8Y

VANGELO

 «Quando dunque vedrete l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge faccia attenzione!), allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti; chi sarà sulla terrazza non scenda per prendere quello che è in casa sua;  e chi sarà nel campo non torni indietro a prendere la sua veste. Guai alle donne che saranno incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni! Pregate che la vostra fuga non avvenga d’inverno né di sabato; perché allora vi sarà una grande tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. Se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe; ma, a motivo degli eletti, quei giorni saranno abbreviati. Allora, se qualcuno vi dice: “Il Cristo è qui”, oppure: “È là”, non lo credete;  perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: “Eccolo, è nel deserto”, non v’andate; “Eccolo, è nelle stanze interne”, non lo credete;  infatti, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.  Dovunque sarà il cadavere, lì si raduneranno le aquile. (Matteo 24,15-28)

 Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all’altro dei cieli. Imparate dal fico questa similitudine: quando già i suoi rami si fanno teneri e mettono le foglie, voi sapete che l’estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte. Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. (Marco 13,24-33)

«Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo. Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s’andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e la gente non si accorse di nulla, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell’uomo. Allora due saranno nel campo; l’uno sarà preso e l’altro lasciato;  due donne macineranno al mulino: l’una sarà presa e l’altra lasciata. Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà. Ma sappiate questo, che se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua casa. Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà». (Mt 24,36-44)

SAN PAOLO

 Ratto salvifico:

Non è un topo, ma una profezia biblica che riguarda i credenti scelti e ancora vivi poco prima della data della  fine del mondo.  E’ contenuta nella prima lettera di San Paolo ai Tessalonicesi 4,17: “Poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo insieme con loro rapiti nelle nuvole, a scontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore”.  Coloro che saranno scelti dal Signore perché giusti e vivi sette anni prima della fine del mondo, saranno chiamati in Cielo smaterializzandosi improvvisamente da questa Terra, per risparmiarsi i sette anni della tribolazione finale prima della fine.  Le conseguenze saranno disastrose perché queste  persone scompariranno improvvisamente. Pensiamo a quelle alla guida di auto e aerei ad esempio. Gli altri assisteranno invece ai sette anni di tribolazione immediatamente precedenti il giorno finale dell’Armaghedon.

La tribolazione è un periodo di tempo futuro di 7 anni in cui Dio completerà la Sua disciplina d’Israele e porterà a compimento il Suo giudizio del mondo miscredente. La Chiesa, composta da tutti coloro che hanno confidato nella persona e nell’opera del Signore Gesù per essere salvati dal castigo per il proprio peccato, non sarà presente durante la tribolazione. La Chiesa verrà allontanata dalla terra nell’evento che conosciamo come il rapimento:

1 Tessalonicesi 4:13-18:  Fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.  Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati. Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati;  perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo;  poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore.  Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.

 1 Corinzi 15:51-53:  Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati, in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati. Infatti bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità.

La chiesa è stata salvata dall’ira ventura (1 Tessalonicesi 5:9). Da un capo all’altro della Scrittura, si fa riferimento alla tribolazione con altri nomi come:

1) il giorno del Signore (Isaia 2:12; 13:6, 9; Gioele 1:15, 2:1, 11, 31, 3:14; 1 Tessalonicesi 5:2);

2) angoscia o tribolazione (Deuteronomio 4:30; Sofonia 1:1);

3) grande tribolazione, che fa riferimento alla seconda metà più intense del periodo di 7 anni (Matteo 24:21);

4) tempo o giorno di angoscia (Daniele 12:1; Sofonia 1:15);

5) tempo di angoscia per Giacobbe (Geremia 30:7).

È necessario comprendere Daniele 9:24-27 per capire lo scopo e il periodo della tribolazione. Questo passo di Daniele parla di 70 settimane che “sono state fissate riguardo al tuo popolo”. Il “popolo” di Daniele era quello ebraico, la nazione d’Israele, e quello di cui parla Daniele 9:24 è un periodo di tempo che Dio ha dato per “per far cessare la perversità, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità e stabilire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo”. Dio dichiara che “settanta settimane” adempiranno tutte queste cose. È importante comprendere che quando sono menzionate le “settanta settimane”, non si sta parlando di una settimana per come la conosciamo noi (di 7 giorni). Il termine ebraico (heptad) tradotto come settimana in Daniele 9:24-27 significa letteralmente “7″, e 70 settimane significa letteralmente 70 sette (70 volte 7). Questo periodo di tempo di cui parla Dio consiste effettivamente in 70 volte sette anni, ovvero 490 anni, il che è confermato da un’altra parte del passo di Daniele. Ai versetti 25 e 26, Daniele dice che il Messia sarà soppresso dopo le “sette settimane” e le “sessantadue settimane ” (69 settimane in totale), a cominciare dal decreto di ricostruire Gerusalemme. In altri termini, 69 volte sette anni (483 anni) dopo il decreto di ricostruire Gerusalemme sarà soppresso il Messia. Gli storici biblici confermano che trascorsero 483 anni dal tempo del decreto di ricostruire Gerusalemme fino al tempo in cui fui crocifisso Gesù. La maggior parte degli studiosi cristiani, a prescindere dalla loro posizione in merito all’escatologia (le cose o gli eventi futuri), interpreta come sopra le 70 settimane di Daniele.

 Essendo trascorsi 483 anni dal decreto di ricostruire Gerusalemme fino alla soppressione del Messia, resta un sette (7 anni) da adempiersi nei termini di Daniele 9:24: “per far cessare la perversità, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità e stabilire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo”. Questo periodo finale di 7 anni è conosciuto come il periodo della tribolazione: un tempo in cui Dio porterà a compimento il giudizio su Israele per il suo peccato.

Daniele 9:27 dà qualche altra notizia di rilievo sul periodo di 7 anni della tribolazione. Daniele 9:27 dice: “L’invasore stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore”. La persona di cui parla questo versetto è quella che Gesù definisce “l’abominazione della desolazione” (Matteo 24:15) ed è chiamata “la bestia” in Apocalisse 13. Daniele 9:27 dice che la bestia stabilirà un patto per una settimana (7 anni), ma, a metà di questa settimana (3 anni e mezzo dall’inizio della tribolazione), infrangerà il patto facendo cessare sacrificio e offerta. Apocalisse 13 spiega che la bestia metterà un’immagine di se stessa nel tempio ed esigerà dal mondo intero di essere adorata. Apocalisse 13:5 dice che questo durerà per 42 mesi, che equivalgono a 3 anni e mezzo. Poiché Daniele 9:27 dice che questo accadrà “in mezzo alla settimana” e Apocalisse 13:5 dice che la bestia farà questo per un periodo di 42 mesi, è facile vedere che la lunghezza totale di tempo è di 84 mesi, ovvero 7 anni. Vedi anche Daniele 7:25, dove «un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo»  (un tempo = 1 anno; dei tempi = 2 anni; la metà d’un tempo = 1 anno e mezzo per un totale di 3 anni e mezzo) fanno anche riferimento alla grande tribolazione, cioè l’ultima metà del periodo di 7 anni della tribolazione, quando sarà al potere «l’abominazione della desolazione» (la bestia).

APOCALISSE DI SAN GIOVANNI

Scritta in greco, sull’isola di Patmos da Sn Giovanni nell’anno 100 d.C.

Spesso si attribuisce al termine Apocalisse una catastrofe, è pur vero che il libro dell’Apocalisse descrive una serie di giudizi che consistono in catastrofi, corrispondenti sostanzialmente a tragedie che l’umanità dovrà subire, ma il termine significa “Rivelazione”.

E’ la rivelazione di Gesù Cristo quale egli è, il Signore dei signori, il Re dei re, il quale si riappropria di ciò che gli appartiene: la terra.

Anche nel linguaggio comune si è sentito parlare del “settimo sigillo”, questo perché nell’Apocalisse la prima serie di giudizi è dettata dall’apertura di sette sigilli.

In Israele ai tempi dell’Antico Testamento l’atto di proprietà veniva redatto, quindi arrotolato e sigillato, in caso di contestazione l’atto di proprietà veniva aperto.

Ecco, Cristo nell’Apocalisse apre i sigilli perché ha deciso di riprendere possesso della terra.

Il libro dell’Apocalisse si compone di 22 capitoli, è la rivelazione di Gesù Cristo come Egli è, quale Re vittorioso contro la morte, il male ed il nemico di Dio e dell’umanità: Satana.

E’ stato scritto dall’Apostolo Giovanni circa nell’ A.D. 95 quando si trovava in esilio sull’Isola di Patmos.

Il libro dell’Apocalisse è il libro della Bibbia che completa le informazioni profetiche rispetto al piano di Dio. Descrive in modo molto dettagliato gli eventi futuri dell’umanità. Sostanzialmente l’ultimo libro della Bibbia, forse il più importante per quanto riguarda le profezie e la comprensione del piano di Dio, è diviso in cinque parti:

Capitoli da 1 a 3. Lettera alle sette chiese dell’Asia, Dio usa Giovanni, l’autore del libro, per rivelare alla Chiesa le cose che dovranno avvenire. Questa parte ha un ruolo bivalente, il primo intende affermare il fatto che se non si è parte del corpo di Cristo, cioè della Chiesa, non si può capire il messaggio della rivelazione di Gesù Cristo. Il secondo è profetico riguardo alle fasi spirituali che attraverserà la Chiesa attraverso le epoche dalla nascita della Chiesa al ritorno di Cristo per rapire la Chiesa.

Capitoli 4 e 5. L’affermazione dell’autorità divina di Cristo sulla terra.

Capitoli da 6 a 19. Il periodo di sette anni della Tribolazione, descritta attraverso gli eventi ed i giudizi, periodo che inizia con l’apertura del primo sigillo, il cavallo bianco cavalcato dall’Anticristo, con l’arco senza le frecce, prende il potere senza fare la guerra, il cavallo bianco sembra significare che abbia usurpato il ruolo di Cristo. Il periodo termina con Gesù che viene cavalcando un cavallo bianco, seguito dai suoi eserciti, non ci sarà battaglia, viene posta fine alla Tribolazione.

Capitolo 20. Il regno dei mille anni governato da Gesù Cristo, al termine dei quali ci sarà l’ultima ribellione dell’umanità, l’apertura dei libri ed il giudizio universale relativo a quelli che non hanno la salvezza di Cristo.

Capitoli 21 e 22. La vita eterna con Dio con dei nuovi cieli e la nuova terra, il compimento finale del Piano di Dio. 

http://www.redwood.it/apocalisse

MAYA

Allineamento del sole con il centro della nostra galassia Via Lattea

Calendario inizio:  11 Agosto 3114 a.C.

Fine:  Venerdì 21 Dicembre 2012

Gli antichi gruppi di indigeni Maya, ed i loro moderni discendenti credono che l’Universo sia stato rinnovato in precedenza per ben quattro volte. Il primo tentativo di produrre vita umana produsse soltanto animali; il secondo produsse delle persone fatte di ghiaia tritata che in seguito sarebbero diventati alcuni insetti (come formiche ed api); il terzo tentativo produsse scimmie; ed il quarto tentativo diede come risultato “i veri umani.” Ogni precedente tentativo di creazione dell’umanità venne distrutto da una diversa catastrofe che pose fine all’Universo. Queste storie variano a seconda della tradizione del particolare gruppo Maya preso in esame: quasi tutti gli animali vennero distrutti da un’inondazione; le persone di ghiaia vennero quasi del tutto distrutte da un’inondazione e da una pioggia di fuoco globale; le genti-scimmia vennero attaccate dai loro stessi simili e dai loro animali.

Il ciclo dei Maya, che si basa su un calendario astronomico, completerà il suo primo gran ciclo di circa 5.200 anni il 21 dicembre del 2012. Anche se in realtà non esiste evidenza sostanziale che gli antichi Maya considerassero la data come quella drammaticamente finale, si osserva come molte persone sostengano che questa data sia la “fine della Terra” o addirittura la “fine dell’Universo” nella prospettiva dei Maya.

La maggior parte degli autori e persone che seguono queste teorie pensano che i Maya volessero simboleggiare il “progressivo arrivo di un grande cambiamento, riguardante principalmente la sfera spirituale.”

http://it.wikipedia.org/wiki/Escatologia_non_abramitica

PROFEZIA DI ISAAC NEWTON

Calcoli di Newton:

Libro di Daniele:

Dn 12:11 Dal momento in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà rizzata l’abominazione della desolazione, passeranno milleduecentonovanta giorni.

Newton trasforma i giorni in anni.

1290 anni dal 609 d.c. anno in cui l’impero romano cede parte dei suoi domini alla Chiesa. La somma dà 1899, il momento in cui il sionismo – il movimento che sostiene il ritorno degli ebrei in Terra Santa – conta molti sostenitori.

Il libro di Daniele contiene anche questa espressione:  Dn 12:12 Beato chi aspetta e giunge a milletrecentotrentacinque giorni!

Sommato al 609 dà 1944. Circa la fine della seconda guerra mondiale e 4 anni prima della fondazione dello Stato di Israele.

Infine Daniele scrive in Dn 12,7:

Udii l’uomo vestito di lino, che stava sopra le acque del fiume. Egli alzò la mano destra e la mano sinistra al cielo e giurò per colui che vive in eterno dicendo: “Questo durerà un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo; e quando la forza del popolo santo sarà interamente spezzata, allora tutte queste cose si compiranno”.

Tempo = 1 anno  ai tempi di Daniele = 360 giorni

Quindi un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo = 1260 giorni / anni

1260+ 800 (anno della fondazione del Sacro Romano Impero e incoronazione di Carlo Magno)

Totale: 2060

Newton scrive: “Un tempo, due tempi e la metà di un tempo non si compiranno nè prima né dopo il 2060”.  Newton nasconde poi il suo scritto. La data del 2060 è indicata in una lettera di Newton del 1704, scoperta nel 2007 a Gerusalemme. Gli scritti furono venduti nel 1936 da Sotheby’s a Londra  all’economista John Maynard Keynes e dall’uomo di affari Abraham Yehouda.  Entrambi gli acquirenti nascosero i manoscritti fino al 1947 e poi lasciati allo Stato di Israele.

Newton scrive: “L’ordine di tornare e ricostruire Gerusalemme sarà impartito non dagli ebrei, ma da un altro regno a loro amico; e preciserà il loro ritorno dall’esilio , fornendogliene l’occasione”.  Probabilmente gli Stati Uniti d’America, la prima nazione a riconoscere  il nuovo Stato di Israele.

NOSTRADAMUS

L’evento di maggior importanza del 2012 è costituito dall’ingresso di Nettuno in Pesci. Dove il Pianeta ha la sua maggior potenza espressiva,. Ecco cosa scriveva, a metà del 1500, il celebre veggente Nostradamus:

III.1

Dopo conflitto e battaglia navale,

Il grande Nettuno sarà al suo più grande potere:

Farà impallidire di paura il rosso avversario,

Ponendo il grande oceano in spavento.

Quindi gia’ il 2012 (quando “il grande Nettuno sarà al suo più grande potere”) sembra un periodo di conflitti e tensioni, addirittura una battaglia navale. Ma il veggente non da’ rilevanza tanto alla battaglia quanto alla forza di Nettuno (che farà impallidire il rosso avversario, ossia Marte, per la sua violenza espressiva) provocando dei maremoti.

Ancora, il veggente in altra quartina (che alcuni associano ad un possibile avvistamento degli UFO ma che a nostro giudizio non mostra nulla di tutto ciò), scrive:

I.46

Molto vicino ad Aux, Lectore e Mirande

Gran fuoco dal cielo in tre notti piomberà:

Evento accadrà davvero stupendo e mirabile:

Poco dopo la terra tremerà.

Si direbbe la descrizione, anche piuttosto precisa, della caduta di alcuni pezzi di asteroide sulla terra, cosa che provocherebbe in effetti mare- e terremoti.

Ma ecco una quartina ancora più esplicita:

V.53

La legge di Sole e Venere contesa

Appropriandosi lo spirito di profezia:

Nè l’uno nè l’altro ne saranno intesi,

Per terrà la legge del grande Messia.

“La legge di Sole e Venere” collegata alla “profezia” è quella relativa al 2012 e il resto della quartina sottolinea che nessuno crederà a questa profezia in quanto sulla Terra prevarrà una concezione più giudaico-cristiana.

INDUISMO

4 età della Terra. La nostra è l’ultima: la Kali Juga, iniziata nel 3102 a.C., cioè 12 anni dopo l’inizio del calendario Maya.

SCIENZA

20.000 minacce tra meteoriti e comete, picco solare e asteroidi, di cui 6000 sono note.

I poli magnetici della Terra si invertono (all’incirca ogni 200/300 000 anni), con conseguenze che ovviamente non sono spiegabili se non in via teorica

La vita sulla Terra potrebbe essere compromessa da uno di questi fenomeni:

Impatto astronomico (collisione di un grosso meteoroide, asteroide, cometa, o altra classe di oggetto celeste contro la Terra): l’energia rilasciata dall’impatto ucciderebbe istantaneamente gran parte delle forme di vita in un raggio di svariati chilometri, mentre le polveri sollevate oscurerebbero il cielo per anni causando il crollo delle temperature e l’interruzione della catena alimentare. I violenti sismi e maremoti colpirebbero gli insediamenti umani ed inoltre potrebbero esserci esalazioni venefiche: ad esempio sembra che l’impatto di Chicxulub, che estinse i dinosauri, abbia perforato la litosfera, e che, arrivando al mantello, abbia provocato un’enorme fuoriuscita di gas contenenti acido solforico, causando imponenti piogge acide. Gli asteroidi più pericolosi in quanto più vicini alla Terra (NEA) sono: AN10 1999; 99942 Apophis; 4179 Toutatis. I crateri da impatto più famosi sono Chicxulub, Meteor crater, cratere di Shiva, cratere di Vredefort.

Allargamento del buco dell’ozono: i raggi ultravioletti della radiazione solare ucciderebbero piante ed animali esposti ad essi

Collasso gravitazionale di una supergigante rossa, come Betelgeuse o Antares, e formazione di una stella di neutroni o di un buco nero; in seguito all’esplosione in supernova, la Terra sarebbe colpita da uno sciame di radiazioni gamma e beta nell’emisfero orientato verso la stella.

Effetto serra supermassivo (liberazione dei depositi fossili di metano contenuti nel permafrost).

Eruzione supermassiva: come la possibile eruzione del supervulcano Yellowstone Caldera (avvenuta 640.000 anni fa); o del sistema vulcanico Campi Flegrei-Vesuvio. Si ritiene che l’ultima super-eruzione sia stata quella del lago Toba, avvenuta circa 75.000 anni fa. Geologicamente, in base alla quantità di basalto calcolata, la più massiccia è stata quella dei Trappi del Deccan in India, avvenuta circa 63 milioni di anni fa.

Estinzione di una specie di insetti chiave per la vita delle piante che si riproducono mediante impollinazione (si cita l’esempio delle api) e conseguente crisi dell’approvvigionamento alimentare per l’uomo.

Glaciazione globale.

Una guerra nucleare globale, (ma forse anche un’estesa guerra nucleare locale in inverno zone sub-tropicali, ad esempio tra India e Pakistan) visto l’elevato potenziale degli arsenali nucleari, causerebbe la distruzione mutua assicurata dei contendenti e un fallout nucleare con conseguente inverno nucleare.

TESTIMONI DI GEOVA

Il punto più appariscente della dottrina dei Testimoni di Geova è senza dubbio quello che riguarda la fine del mondo e dell’umanità che essi chiamano, con un’unica espressione, “la fine dei tempi”, dopo di che inizia l’eternità.

Su questo argomento essi si mettono nella scia degli “Avventisti” (una setta religiosa nordamericana che credeva imminente il ritorno di Cristo) e affermano di essere ispirati da Geova stesso per trarre con sicurezza dalla Bibbia LA DATA PRECISA DELLA FINE DEI TEMPI.

Sennonché, a partire dal 1879 ad oggi, i Capi dei Testimoni di Geova hanno già “rimandato ufficialmente” per ben cinque o sei volte la scadenza fatale, ed il loro Capo attuale, Mr Knorr, per non correre troppi rischi, ha preferito lasciarla nel vago.

1) Secondo loro IL MONDO DURERÀ esattamente 49.000 anni, cifra che ricavano moltiplicando i 7 giorni della creazione per 7.000 .

Poiché di tali anni ne sono già trascorsi 48.000 (Riproduciamo parzialmente una tabella pubblicata dai Testimoni di Geova ove la creazione del mondo, narrata nel libro della Genesi, è identificata con l’anno 46.026 prima di Cristo [a.E.V.]. Ora, 46.026 [trascorsi prima di Cristo] + 1.975 [trascorsi dopo Cristo] = 48.001 anni), se ne deduce che mancano circa 1.000 anni alla fine dei tempi, che avverrà nel 2.975 (1.975 + 1.000).

2) Inoltre, secondo loro, IL GENERE UMANO DURERÀ in tutto 7.000 anni, cifra che ricavano moltiplicando i 7 giorni della creazione per 1.000 (Per far ciò si basano sul Salmo 90, versetto 4, ove il Salmista per magnificare la eternità di Dio così lo prega: “Ai tuoi occhi mille anni sono come un giorno…”.

3) Nel loro insegnamento attuale  i Testimoni di Geova ci precisano che oggi stiamo vivendo in un periodo di tempo nel quale “il mondo è dominato da Governi influenzati da Satana” (La verità che conduce alla vita eterna, Brooklyn, 1968, pag. 82. Tra i Governi od Organizzazioni umane aborrite dai Testimoni di Geova vi sono i Governi delle singole Nazioni, le Nazioni Unite, le Chiese, i partiti politici e perfino le imprese commerciali o produttive. Queste Organizzazioni umane sono viste come “strumenti di Satana”, per cui servire ad esse è servire a Satana), e cioè DOMINATO DA UN SISTEMA MALVAGIO nel quale avvengono i delitti più grandi: guerre, carestie, terremoti, illegalità, e nel quale sorgono perfino… falsi profeti che tentano di ingannare la gente, come profetizzato nel Vangelo.

4) Questo “Sistema malvagio” tuttavia sta per cadere ed è anzi AI SUOI “ULTIMI GIORNI”.

Gli “ultimi giorni” del “Sistema malvagio” sono iniziati esattamente nel 1914 quando Cristo prese possesso del suo Regno in Cielo, la presa di possesso del Regno da parte di Cristo [11° avvento] fu fissata in un primo tempo da Russel nel 1874, ma poi spostata da Rutherford nel 19145), e si concluderanno entro una generazione a partire dal 1914 cioè – precisa Knorr – “quando saranno ancora in vita” persone nate nel 1914 (Nathan Knorr si appoggia sulla frase pronunciata da Gesù: “Questa generazione non passerà finché tutte queste cose siano avvenute” [Mt. 24,34]. Egli si chiede: Quale generazione Gesù aveva in mente? E risponde, senza la minima ombra di dubbio: La classe 1914! [cfr. La verità, ecc., op. cit., pagg. 94-95]. In realtà Gesù si riferiva – come è intuitivo – a coloro che lo ascoltavano, cioè alla generazione allora vivente la quale avrebbe visto la fine del Tempio di Gerusalemme che effettivamente avvenne 40 anni dopo, nel 70 dopo Cristo, ad opera degli eserciti romani comandati da Tito).

5) DURANTE QUESTI “ULTIMI GIORNI” (che ormai volgono essi pure alla fine, essendo passati più di 60 anni dal 1914) alcuni uomini possono ancora salvarsi. In che modo? Accogliendo la predicazione dei Testimoni di Geova. Gli altri verranno tutti annientati!

6) ALLO SCADERE DEGLI “ULTIMI GIORNI” del presente “Sistema malvagio”, avverrà LA GRANDE BATTAGLIA DI ARMAGHEDDON (Questa profezia è tratta dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni. Le “Apocalissi” erano libri molto diffusi al tempo del cristianesimo nascente, ove, con un linguaggio ricco di visioni, di simboli e di numeri simbolici, si profetizzavano eventi futuri. http://www.culturacattolica.it/default.asp?id=160&id_n=5132

HOPI

 Gli Hopi attendono adorando una pietra conosciuta come “Pietra della Profezia”, in cui sono state incise all’alba dei tempi le diverse epoche storiche e gli avvenimenti futuri che avrebbero interessato l’umanità. Tra le profezie che sarebbero state “lette” sui simboli della pietra: il tempo in cui “l’uomo bianco avrebbe portato la distruzione”, la seconda guerra mondiale, che sarebbe raffigurata sulla roccia con una svastica nazista, oltre ad una catastrofe peggiore che dovrebbe in futuro portare un cambiamento definitivo.

Le Profezie degli Hopi annunciano che “in un grande luogo di sprofondamento o precipitazione” (un buco nero ?) nei cieli si avrà un grande collasso o impatto astronomico. Apparirà come una stella blu, e la Terra diventerà una fredda landa deserta di sabbia, roccia ed acqua gelida. Allora gli uomini bianchi combatteranno contro altre persone nelle loro Terre, con quelli che possiedono la saggezza della loro presenza. Allora ci sarà fumo nei deserti, e segni che la grande distruzione si avvicina.

Molti allora moriranno, ma quelli che capiranno le profezie potranno intraprendere atti necessari ad aumentare le proprie chance di sopravvivenza, ad esempio andando a vivere nei luoghi della gente Hopi e così saranno al sicuro. Allora il Pahana o “Vero Fratello Bianco” tornerà a piantare i semi della saggezza nei cuori delle persone, e così potrà aprire la soglia dell’alba dell’era del Quinto Mondo

DATE PREVISTE

992

secondo Bernardo di Turingia;

999

31 dicembre 999: “mille anni dopo la nascita di Cristo”, è la data della fine del mondo secondo i vangeli apocrifi;

1186

settembre 1186: secondo l’astrologo Giovanni di Toledo, che aveva calcolato un allineamento dei pianeti per quel periodo;

1524

20 febbraio 1524: un anno colmo di predizioni di disastri, diluvi e catastrofi culminanti nella fine del mondo, secondo gli astronomi Johann Stàffler e Jakob Pflaumen;

1532

secondo il vescovo viennese Frederick Nausea;

1533

3 ottobre 1533 (ore 8.00): calcolata dal matematico tedesco Stifelius; 1533: un enorme incendio avrebbe distrutto la Terra ma, secondo l’anabattista Melchiorre Hoffmann, la città di Strasburgo si sarebbe salvata;

1537

secondo l’astrologo Pierre Turrel (che predisse la fine del mondo anche per il 1544, il 1801 e il 1814);

1584

secondo l’astrologo Cipriano Leowitz;

1588

secondo il saggio Regiomontanus (Johann Muller);

1648

secondo il rabbino Sabbati Zevi, di Smirne;

1654

secondo il medico alsaziano Helisaeus Roeslin;

1665

secondo il quacchero Solomon Eccles;

1704

secondo il cardinale Nicholas de Cusa;

1719

19 maggio 1719: secondo il matematico Jacques Bernoulli (il primo di una stirpe di otto celebri matematici);

1732

secondo alcune interpretazioni degli scritti di Nostradamus;

1757

secondo il mistico di Svezia Emanuel Swedenborg;

1774

secondo Joanna Southcott, leader di una setta religiosa inglese;

1761

5 aprile 1761: secondo il fanatico religioso William Bell;

1820

14 ottobre 1820: secondo il profeta John Turner, nuovo leader della setta di Joanna Southcott;

1836

John Wesley (il fondatore del metodismo), fece dei complessi calcoli basati sull’Apocalisse e giunse alla conclusione che la data prevista avrebbe dovuto essere il 18 giugno 1836.

1844

Altri, invece, fecero uso del libro del profeta Daniele, dove al passo 8,14 si legge: Gli rispose: “Fino a duemilatrecento sere e mattine: poi il santuario sarà rivendicato”, e da quale si poteva desumere un periodo di 2300 anni.

il 22 ottobre 1844, fu la data decisa dal predicatore battista William Miller come il giorno della parusìa: per lui i calcoli iniziavano invece dal 457 a.C., anno in cui il re Artaserse I di Persia (464-424) autorizzò la ricostruzione di Gerusalemme, come riportato dal libro di Esdra 7,12-26. Dal calcolo di Miller si otteneva il 1843, passato il quale senza sconvolgimenti di sorta, il predicatore si accorse che il calendario gregoriano non aveva l’anno zero, quindi corresse la sua previsione per il 1844, e accogliendo un suggerimento del suo seguace Samuel Snow (1806-1870), fissandola per la data del 22 ottobre.

1881: stando ai calcoli di alcuni studiosi delle misure geometriche delle piramidi; la data dell’apocalisse fu in seguito ridefinita per il 1936 e, quindi, per il 1953;

1914

Secondi i testimoni di Geova è questo l’anno fissato per la fine dei tempi

1918

Dopo il 1914 la data viene fissata per il 1918 e poi…

1925

…per il 1925, ma ancora non accade nulla.

1947

secondo John Ballou Newbrough, il “Più grande profeta d’America”

1967

secondo Sun Myung Moon, capo della Chiesa dell’Unificazione

1975

secondo i Testimoni di Geova e Herbert W. Armstrong, capo della Chiesa Universale di Dio

1977

secondo John Wroe, successore di John Turner alla guida della setta di Joanna Southcott, che fece la sua previsione nel 1823;

1980

secondo un antico presagio astrologico arabo;

anni ’80: secondo l’astrologa Jeane Dixon la fine del mondo sarebbe arrivata in seguito all’impatto di un’enorme cometa;

1999

secondo gli “interpreti” Nostradamus ha previsto la fine del mondo per questa data

2000

E’ l’anno del Millennium Bug, ossia una falla che se non prontamente sistemata avrebbe portato la tecnologia agli inizi del 1900…

2012

In particolar modo il 21 dicembre 2012. Tra i vari popoli che citano questa data il più famoso è senza dubbio il popolo Maya che fissa per questo giorno la fine e l’inizio di un’era. Secondo alcuni questi passaggi di ere sono sempre accompagnati da immani catastrofi ambientali.

2036

Il 13 aprile 2036, giorno di Pasqua per l’esattezza, l’asteroide 99942 Apophis potrebbe cadere su di noi.

2038

Nostradamus predisse per gli anni di fine secolo scorso pestilenze, carestie, e guerre rovinose. Secondo il grande veggente la fine del mondo avverrà:

“Quando Giorgio Dio crocifiggerà / e Marco lo risusciterà / e San Giovanni lo porterà…”.

Questo scritto sibillino suggerisce che l’anno fatidico potrebbe essere quello in cui la Pasqua cadrà il 25 di aprile, giorno in cui si festeggia San Marco, il Venerdì Santo sarà il 23, giorno della festa di San Giorgio e il Corpus Domini verrà di giugno. Una Pasqua che cade il 25 di aprile sarà quella dell’anno 2038.

Inoltre… alle 03:14:07 di giovedì 19 gennaio 2038, se non iniziamo a prendere provvedimenti, ripiomberemo alle 20:45:52 di venerdì 13 dicembre 1901. Questo bug potrebbe causare problemi con moltissimi software per quell’anno. Nel 2000 col Millennium Bug ci è andata di lusso… ma questa volta il problema è diverso.

Nello standard POSIX, il tempo viene calcolato in un modo semplicissimo: si parte da 0 e si incrementa una variabile di 1 ogni secondo. La numerazione parte dal 1° gennaio 1970.

Questa numerazione viene adottata dai sistemi Unix e viene usata da tutti i programmi che sono scritti in linguaggio C.

2060

Secondo gli studi di Isaac Newton la fine del mondo è prevista per il 2060

2240

Il nostro 2240 corrisponde all’anno 6000 del calendario ebraico. Nella visione Giudaica dopo questo anno verrà il settimo milennio che sarà un era di santità, tranquillità, vita spirituale, e pace universale; denominata dagli ebrei Olam Haba (“Mondo Futuro”), dove tutte le persone avranno una conoscenza diretta di Dio.”  http://it.wikipedia.org/wiki/Fine_del_mondo

3797

Nostradamus ha indicato come l’anno della distruzione del mondo il 3797 (alcuni studiosi avevano ipotizzato che il numero 3797 era solo simbolico ed era invece da interpretare come il 1999).

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La fortuna di essere donna in un Paese cristiano

di Giorgio Nadali

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EBRAISMO

1)    E’ un “eser”, cioè un aiuto per l’uomo (Genesi 2,18) Per amore suo l’uomo si separerà dai genitori (Genesi 2,24)

2)    Le donne hanno più fede degli uomini (Talmud)

3)    Le donne hanno più potere discernimento degli uomini (Talmud)

4)    Le donne hanno un cuore più tenero degli uomini (Talmud)

5)    Israele è stato redento dall’Egitto dalla virtù di donne israelite

6)    Su 10 misure del parlare nel mondo, le donne ne hanno prese 9 (Talmud)

7)    Un uomo senza moglie vive senza gioia, benedizione e bene (Talmud)

8)    Un uomo deve amare sua moglie come se stesso e rispettarla più di se stesso (Talmud)

9)    Un uomo deve essere attento a non dire cose che urtino la sensibilità più propensa alle lacrime, delle donne (Talmud)

10)  Secondo la halakà (la legge ebraica) le donne sono esenti dalla maggioranza dei mitzvoth (comandamenti) positivi (cioè dei doveri) e dallo studio della Torah (la Parola di Dio)

11)  Le donne devono avere figli

12)  Nell’Ebraismo ortodosso una donna non può essere presidente di una congregazione e non può essere rabbino (nell’Ebraismo riformato, specie negli Stai Uniti, sì)

13)  La donna durante il ciclo mestruale è ridda, cioè impura per 7 giorni. E’ impura anche dopo il parto. Nelle sinagoghe c’è una piscina rituale chiamata mikvah per la purificazione delle donne dopo questi eventi

14)  Nel ramo dell’Ebraismo ortodosso la donna non può indossare tallit (velo della preghiera) e teffilin (il filatterio). Non può inoltre leggere in pubblico la torah (Parola di Dio). Non può essere cantore

15)  La Bibbia contiene 3 libri che hanno il nome di donna: Ruth, Giuditta e Ester

16)  Delle 50 imposizioni di nomi biblici, circa la metà avviene ad opera di donne. In base al matriarcato, Isacco viene fatto sposare a Rebecca, la cui approvazione è necessaria.

17)  Nonostante il predominio dell’uomo, entrambe i genitori vanno onorati (Esodo 20,12)

18)  Il marito deve garantire alla moglie 3 diritti: cibo, vestiti, attività sessuale

19)  La procreazione è un dovere maschile, non femminile

20)  Il Talmud afferma che la donna è spiritualmente superiore all’uomo. Lei ha varie funzioni tra cui guidare e ispirare il marito e dargli soddisfazione sessuale

21)  Nel diritto religioso la donna non ha parità. Il divorzio dipende molto dall’uomo, ma sono ebrei solo i figli di madre ebrea. La discendenza ebraica è trasmessa dalla. Si nasce ebrei se la madre è ebrea

22)  Il maschio rimane l’elemento a cui si conferisce più importanza e a cui si presta maggiore attenzione. Una figlia viene accolta con minor gioia e la madre che l’ha partorita dovrà compiere una purificazione più lunga che se avesse dato alla luce un maschio. L’educazione delle bambine – soprattutto quella religiosa – è sommaria perché riservata agli uomini (Ebraismo Ortodosso)

23)  La donna sposata è l’elemento fondamentale della cellula familiare

24)  Nelle famiglie osservanti è la donna-moglie ad accende la candela dello Shabbath (Sabato), al tramonto del venerdì

25)  Preghiera ebraica maschile:  Benedetto tu Signore Nostro Dio Re del mondo che non mi hai fatto non ebreo. Benedetto tu Signore Nostro Dio Re del mondo che non mi hai fatto schiavo. Benedetto tu Signore Nostro Dio Re del mondo che non mi hai fatto donna. Le donne recitano solo le prime due parti e al posto della terza dicono: “Benedetto tu (o Signore Nostro Dio Re del mondo) che mi ha fatto secondo la sua volontà”. Questa è la formula del rito sefardita e ashkenazita (Ebraismo Ortodosso)

CRISTIANESIMO

1)    Gesù rompe con la tradizione del suo popolo (ebraico). Conversa con le donne (i rabbi non lo facevano). Parla anche con donne peccatrici, eretiche e pagane. Considera le stesse necessità di uomini e donne allo stesso modo.

2)    Loda la grande fede della donna: “Donna, davvero grande è la tua fede” (Matteo 15,28) dice ad una donna cananea (quindi estranea al popolo ebraico).

3)    Gesù vede il ruolo della donna anzitutto nella sua maternità, ma privilegia i vincoli maestro-discepolo, non quelli madre-figlio/a (Luca 11,27-28).

4)    Difende la donna, che nell’Ebraismo del suo tempo poteva essere ripudiata dal marito anche per una sciocchezza con un semplice foglietto chiamato libello del ripudio. Lei a quel punto era rovinata e rifiutata da tutti. Gesù afferma quindi che “chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio” (Matteo 19, 8). Gesù abolisce il divorzio, di cui la donna era vittima.

5)    Gesù chiama la donna “figlia di Abramo”. Un titolo che in tutto l’Antico Testamento era riservato agli uomini. (Luca 13,16).

6)    La figura più venerata – come donna – in tutte le Religioni è Maria, la Madonna. E’ venerata come “Regina degli Angeli”. La Chiesa Cattolica vede in Maria la massima espressione del genio femminile. Maria è anche il massimo dell’umiltà e della disponibilità umana a Dio.

7)    Gesù non chiama apostoli donna (almeno tra i 12), ma ha un seguito femminile di discepole: Susanna, Giovanna, Maria di Magdala (La maddalena), Maria di Giacomo.

8)    La metà dei 9900 santi canonizzati è donna

9)    4 “dottori della Chiesa” storici su 34 sono donne. Di queste Santa Caterina da Siena è Patrona d’Italia.

10)  La più giovane santa italiana è Santa Maria Goretti (morta a 14 anni)

11)  La dignità della donna si collega intimamente con l’amore che ella riceve a motivo stesso della sua femminilità e altresì con l’amore che a sua volta dona. La forza morale della donna, la sua forza spirituale si unisce con la consapevolezza che Dio le affida in modo speciale l’uomo. Naturalmente Dio affida ogni uomo a tutti e ciascuno. Tuttavia questo affidamento riguarda in modo speciale la donna. In tutto l’insegnamento di Gesù come anche nel suo comportamento, nulla si incontra che rifletta la discriminazione propria del suo tempo, della donna. Al contrario, le sue parole e le sue opere esprimono sempre il rispetto e l’onore dovuto alla donna. (Papa Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Mulieris Dignitatem, sulla dignità della donna)

12)  Dio stesso si serve di una donna – della disponibilità e dell’umiltà di una ragazzina: Maria di Nazareth – per dare inizio al suo immenso piano di salvezza e per incarnarsi come uomo in Gesù Cristo.

ISLAM

1)    Come credente è pari all’uomo

2)    Secondo gli hadith (detti di Maometto): “Temi Allah nel rispetto delle donne”

3)    Un uomo ha più sapienza di un a donna. L’uomo è superiore alla donna, come afferma la sura 2,228  del Corano

4)    “I migliori di voi sono coloro che si comportano meglio con le loro mogli”

5)    Un musulmano non deve odiare sua moglie e se è dispiaciuto con un suo difetto (di lei), sia dilettato con una sua qualità

6)    “Più un musulmano è gentile con sua moglie, più è perfetta la sua fede”

7)    Il Corano stabilisce che l’uomo è colui che protegge e mantiene le donne

8)    La preghiera deve essere separata tra uomini e donne. Le donne stanno dietro un angolo coperto da una tenda verde all’interno della moschea

9)    Una donna non può essere imam (guida della preghiera in moschea)

10)  Il ruolo principale della donna è quello di moglie e madre

11)  Se la donna lavora, non può restare sola con un uomo sul posto di lavoro

12)  Sì alla poliginìa (un uomo può avere più mogli). No alla poliandrìa (donna con più mariti). Massimo 4 mogli solo se il musulmano può permettersi di mantenerle tutte senza fare preferenze. Non molto comune. Il Corano dice: “Sposate allora di fra le donne che vi piacciono, due, tre, quattro” (Sura 4,3)

13)  Una vedova eredita ¼ delle proprietà del marito, ma se ha figli si riduce a 1/8

14)  Il Corano considera l’amore tra marito e moglie, un segno di Dio

15)  L’infibulazione (mutilazione genitale femminile) NON è legata al Corano, ma è un fatto tradizionale e culturale in Africa.

16)  Un uomo può picchiare la moglie se teme la sua ribellione (Sura 4,34 del Corano). La ribellione è la nushuz. Il Corano dice: “Quanto a quelle di cui temete atti di disobbedienza, ammoni tele, poi lasciatele sole nei loro letti, poi battetele” (Sura 4,34)

17)  La Sura 24,31 del Corano richiede che la donna si veli i capelli. La nazione più rigida è l’Iran. La più libera è la Tunisia (velo non necessario). Si va dall’hijab (velo semplice tipo foulard) al Niqab (velo nero integrale con fessura che lasciano intravedere solo gli occhi e con sportellino per mangiare. Va indossato solo in pubblico. Arabia Saudita, Yemen, Bahrain, Kuwait, Qatar, Onam, Emirati Arabi Uniti, Pakistan. Dalla pubertà (14 anni in su). Il Chador è invece il velo totale ma fa intravedere l’ovale del volto. Il Burqa è il velo totale con un retina per vedere. Non si vedono nemmeno gli occhi. Si usa solo in Afghanistan. La polizia religiosa islamica è chiamata muttawia o muttaween. E’ il comitato per l’imposizione della virtù e l’interdizione del vizio. Opera in Iran contro le donne non velate bene.

18)  Il paradiso islamico prevede 40 vergini (dette huri) pronte ad allietare i defunti uomini

19)  Le donne hanno la metà dei diritti degli uomini nelle testimonianze pubbliche (sura 2,282) e nelle eredità (sura 4,11)

20)   L’Islam considera la moglie come possesso (sura 3,14 del Corano)

21)  Maometto insegna che le donne sono mancanti di intelligenza e religione: “Io non ho mai visto qualcuno più deficiente di intelligenza e religione delle donne” (Al Bukhari 2,541)

22)  Maometto insegna che le donne sono di cattivo auspicio: “Dopo di me non lascio alcuna afflizione che sia più nociva agli uomini delle donne” (Al Bukhari vol. 7,33). Maometto ebbe 11 mogli.

23)   Un uomo può divorziare da sua moglie per mezzo di una dichiarazione pubblica, mentre la moglie non possiede tale diritto “Il ripudio vi è concesso due volte” (Sura 2,229)

24)  I bambini vanno educati secondo la religione del padre musulmano. Se lui divorzia da lei, egli otterrebbe la custodia dei bambini, e lei non rivedrebbe più i figli.

25)  La donna è proprietà del marito e deve sottostare a 6 regole della qiwamah, cioè custodia. 1) Non può ricevere estranei, regali, proprietà, senza il permesso del marito 2) Il marito può limitare i movimenti della moglie 3) La moglie non può contestare il marito 4) La moglie non può contestare al marito il diritto al concubinato (avere amanti) 5) Con il matrimonio accetta le regole della qiwamah 6) la moglie deve sottostare al diritto del marito di rivendicare in ogni caso la paternità

26)  Secondo Maometto la maggioranza dei dannati all’inferno sono donne

27)  Con la regola detta “djabr” il padre può far sposare la figlia con chi vuole lui (ma questo non è nel Corano)

28)  La donna come credente è pari all’uomo

29)  I musulmani venerano Maria e credono nella sua eccellenza e verginità, testimoniata nella Sura XIX del Corano, senza però considerarla Madre di Dio. Nel Corano la figura di Maria (Maryam) è preminente su tutte le figure altre femminili e viene ricordata più volte, oltre alla presenza nel capitolo 19 a lei intitolato; è anche l’unica donna citata nel Corano con un nome proprio. I musulmani la chiamano Sayyida, che significa Signora, Padrona” e corrisponde al termine cristiano “Madonna” (Mea Domina – Mia Signora)

30) “Gli uomini sono preposti alle donne, perché Allah ha elevato alcuni di loro [esseri umani] su altri, e per il fatto che essi spendono [per esse] dei propri beni. Le [donne] probe sono dunque devote, salvaguardano in assenza [dei propri mariti, i loro diritti e la propria castità], per ciò che Allah ha preservato [per esse]. E quelle di cui temete la ribellione, ebbene, [prima] consigliatele, [e se ciò non dovesse rivelarsi efficace] abbandonatele nei [loro] letti, [e se anche questo non dovesse essere sufficiente] battetele. Se poi vi obbediscono, non cercate, contro di esse, [alcuna] via [per opprimerle]. In verità, Allah è sublime, grande”.

31) Picchiare la moglie è un evento presente in tutte le culture, ma solo nell’Islam è santificato da una autorizzazione di Dio. Amnesty International riporta che “secondo l’Istituto di Scienze Mediche del Pakistan, oltre il 90% delle donne sposate riferiscono di essere state prese a calci, schiaffeggiate, picchiate, o sottoposte ad abusi sessuali quando i mariti non erano soddisfatti della loro cucina o della pulizia della casa, o quando si dimostravano ‘incapaci’ di rimanere incinte o avevano partorito una femmina invece di un maschio”. In Tunisia picchiare la moglie viene sanzionato con 5 anni di carcere.

32) La Sharia (Legge Islamica) stabilisce che nei matrimoni misti “i bambini seguiranno la migliore tra le due religioni dei genitori”, la quale, nel tuo caso, sarebbe considerata l’Islam. Il Corano afferma che l’Islam è l’unica vera religione: “La religione presso Dio è l’Islam.” (Sura 3:19). Dei non-musulmani non possono essere tutori di musulmani: “O voi che credete! Non preferite prender per patroni gli infedeli piuttosto che i credenti.” (Sura 4:144). Se la moglie sopravvive al marito musulmano e le sue proprietà si trovassero in un paese islamico, la legge islamica verrebbe applicata. La moglie che non si è convertita all’Islam non eredita nulla, mentre la moglie che si è convertita all’Islam eredità molto poco. Secondo il Corano una moglie non eredita tutto il patrimonio di suo marito. Se il marito morisse non lasciando eredi, lei percepirebbe un quarto del suo patrimonio, e i suoi genitori, i fratelli, gli zii etc. percepirebbero il resto. Se il marito deceduto lasciasse eredi allora la moglie percepirebbe un ottavo e i figli il resto, un figlio maschio eredita il doppio di una femmina: “Ed esse (mogli) avranno a loro volta un quarto di tutto quel che voi morendo lascerete, se non avete figli; ché se li avrete, ad esse spetterà un ottavo, dopo che siano stati pagati eventuali lasciti o debiti.” (Sura 4:12).

INDUISMO

 1)    La  dottrina religione sostiene che non si è veramente adulti senza un figlio maschio

2)    La donna indù è tenuta a 3 obbedienze: a) al padre b) al marito c) ai propri figli

3)    Nella sterminata campagna indiana – in centinaia di villaggi – è molto diffuso l’infanticidio femminile eseguito allattando la neonata con un seno cosparso di veleno

4)    Secondo i Rig Veda (scritture sacre indù): “Un figlio deve sempre servire sua madre anche se lei è una fuori casta”

5)    Il professore è equivalente a dieci insegnanti, il padre è equivalente a cento professori, la madre è molto più di un migliaio di padri, nell’onore” (Rig Veda)

6)    “Tutti i peccati sono espiabili, ma chi ha maledetto la madre non sarà mai liberato” (dal ciclo di reincarnazioni detto samsàra)

7)    “Un padre fuori casta può essere perdonato, ma non la madre. Lei non è mai una fuori casta per il figlio”

8)    Esistono migliaia di divinità femminili

9)    Secondo il Mahatma Gandhi “Le donne costituiscono la metà migliore dell’umanità”

10)   Nei testi sacri la donna è pari all’uomo

11)  Nel 1829 venne abolita la pratica della “sati”. Una vedova si immolava da viva sulla pira funeraria del marito a simbolo del suo essere priva del suo valore in sé, senza il marito. Questa pratica è ancora in uso in forma clandestina nell’India rurale. E’ segno di amore immortale e purifica la coppia dai peccati accumulati

12)   Le vedove e le divorziate possono risposarsi, ma vanno incontro a disapprovazione sociale e pesanti obblighi economici. Il divorzio (manusamhita) è lecito se il marito è diventato un asceta, un fuori casta, è disperso, è un impotente, è un traditore.

13)  Le vedove devono vestire un sari bianco (lutto) e rinunciare a ornamenti, compreso il punto rosso (bindi) sulla fronte, segno di buon auspicio. Le vedove devono dedicarsi solo a obblighi religiosi.

14)  La dote rappresenta ancora il lato più tragico della condizione femminile indiana. Il matrimonio ha conservato il carattere di affare economico. Esiste una specie di “borsa” dei potenziali mariti: più elevato è il loro grado sociale, più elevata è la dote richiesta. Spesso, dopo il matrimonio, la famiglia del marito esige altri beni, ma quella dello sposo è ormai dissanguata. La sposa allora viene bruciata solitamente dal marito della suocera, anche se poi gli assassini dichiarano che la donna è morta ustionata accidentalmente mentre era in cucina. Tra il 1975 e il 1978 sono state uccise in questo modo 5425 donne in tutta l’india.

15)   Sita, la moglie del dio Rama è l’ideale femminile, anche se un po’ in declino. Sempre obbediente e pronta a soddisfare i desideri del suo signore

16)  Nell’induismo nepalese la Kumari è una dea bambina in carne e ossa. E’ nata nel 2006 a Kathmandu (Nepal). Abita in una casa-tempio a lei dedicato a Kathmandu, servita e riverita come dea. Protegge la monarchia nepalese e la nazione. Ha venti milioni di seguaci indù e buddhisti. E’ l’incarnazione della dea Taleju. Ma solo sino alle prime mestruazioni, segno di umanità. Taleju da quel momento si cerca un’altra bambina in cui incarnarsi (avatara). La Kumari – così viene chiamata – deve avere le “32 perfezioni”. Non deve avere difetti fisici, dev’essere bella, non vede avere mai avuto perdite di sangue, ferite o cicatrici. La Kumari non può piangere, mostrarsi disinteressata o irrequieta, e non deve muoversi durante i riti. Questi gesti sono causa di grandi e gravi sciagure per il Nepal. Non è facile diventare la dea bambina. Tra le 32 caratteristiche che deve avere ci sono anche: organo sessuale non sporgente, una bella ombra, ciglia come quelle di una mucca, guance come quelle di un leone, lingua piccola, cosce di daino e corpo come un albero di banano. I Kumarimi, col loro capo – il Chitaidar – si occupano di ogni necessità e desiderio della Kumari e devono istruirla sui suoi obblighi cerimoniali. Dal 2008 la Kumari è Matina Shakya, 6 anni. Non può ricevere cure da un medico e non deve mai perdere sangue se non vuole essere detronizzata perché  significa che la Dea Taleju ha abbandonato il corpo mortale. La Kumari viene scelta tra le caste più alte delle famiglie buddhiste Newar residenti a Kathmandu da almeno tre generazioni.

BUDDHISMO

 1)    Secondo il canone Pali delle scritture sacre buddhiste, un essere si reincarna donna se ha fatto qualcosa di grave nella vita precedente. Esiste il detto: “Ho ottenuto un corpo di donna perché ho commesso il male in una passata esistenza”

2)    Il Buddha storico (il principe indiano Siddartha Gautama) diceva: “Io non conosco, o monaci, altra forma che sia così attraente, così eccitante, così inebriante, così avvincente, così seducente così contraria alla vita serena, come proprio la forma della donna. A causa della sua forma, gli esseri sono avvinti, attratti e arsi nel fuoco della brama e della passione e gemono a lungo sotto l’incendio della forma femminile. Io non conosco, o monaci, altra voce, altro odore, altro sapore, altro contatto che sia così attraente, così eccitante, così inebriante, così avvincente, così seducente, così contrario alla vita serena, come proprio la voce, l’odore, il sapore, il contatto della donna. A causa della voce, dell’odore, del sapore, del contatto della donna gli esseri sono vinti, attratti e arsi nel fuoco della brama e della passione, e gemono al lungo sotto l’incanto del contatto femminile. Che la donna si muova o stia, che sieda o giaccia, che rida o parli, che canti o pianga, che sia vestita o nuda; persino come cadavere la donna avvince il cuore dell’uomo”

3)    Buddha non condanna la donna in sé, ma la donna come fonte di piacere. Condanna il sesso maschile e femminile e quindi anche il potere di seduzione della donna, non perché lo consideri impuro, contaminante o osceno, ma perché lo ritiene la radice principale di quell’attaccamento alla vita che, attraverso le generazioni, perpetua la condizione di essere nel mondo e vincola di conseguenza l’individuo al suo dolore, alla sua cieca ignoranza, al ciclo di reincarnazioni. Nel buddhismo, tutto è dolore e il dolore si combatte e eliminando i desideri

4)    Secondo le scritture sacre buddhiste la donna può giungere all’illuminazione, ma non può esserci un Buddha donna (secondo la Bahudhātuka-sutta). Però nell’iconografia tantrica del ramo Vajrayana vi sono Buddha femminili come la Vajrayogini.

5)    La donna può essere monaca buddhista. La prima fu Mahapajapati Gotami, zia e matrigna di Siddartha Gautama.

6)    Nel Buddhismo tibetano è prevista la poliandrìa adèlfica, in cui una donna si sposa con un uomo e tutti i componenti maschili della famiglia del marito

 CONFUCIANESIMO

1)    Confucio diceva: “Non è conveniente avere a che fare con le donne e con le persone di bassa condizione. Se si dimostra loro troppa amicizia, diventano turbolente; se le si tiene a distanza, sono piene di risentimento”

2)    La dottrina confuciana, innalzata a ideologia di stato, unica ufficiale e obbligatoria, ha imposto alle donne solo doveri. Ha tollerato l’uccisione delle neonate e tramandato nei secoli il detto: “Se una donna no ha nessuna qualità, questa è la sua virtù”

3)    Confucio diceva: “Picchia tua moglie una volta al giorno. Tu non sai perché, ma lei sì”.

4)     Il catechismo della moglie perfetta è il libro “I precetti delle donne”, scritto nel I Secolo dalla Dama Pan. Nel manuale è detto che il primo dovere della donna dev’essere quello di restare assolutamente sottomessa al marito e di applicare tutto il suo ingegno per piacergli mettendo in pratica quotidianamente questi 3 doveri: A) Essere umile, compiacente, rispettosa e piena di riverenza. Porsi dietro agli altri Non parlare dei propri meriti e non discutere e difendere le proprie mancanze. Sopportare i rimproveri e le mancanze di riguardo. Agire in ogni circostanza con circospezione. Questo comportamento dimostra la sottomissione della donna. B) Alzarsi presto, coricarsi tardi. Non sottrarsi alla fatica dal’alba al tramonto. Non discutere dei propri affari privati. Metter lo stesso impegno nei compiti difficili e facili. Essere pulita e ordinata. Questo si chiama essere donna diligente. C) Comportarsi opportunamente, rispettando le forme, nel servire il marito. Essere serena e padrona di se stessa, evitando gli scherzi e il riso. Dedicarsi con ogni cura da offrire agli antenati. Questo si chiama essere degna di continuare la discendenza del marito.

 Giorgio Nadali

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Il primo presidente mormone. Curiosità sulla fede mormone

di Giorgio Nadali

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Mitt Romney sta per diventare il primo presidente mormone. Almeno questa è la speranza del sottoscritto e di metà dell’elettorato degli USA, spaccato a metà sino all’ultimo. Il 45° presidente degli Stati Uniti d’America. Dopotutto è anche l’uomo più potente del mondo. Il presidente di tutti. Quanto inciderà la sua fede sulle scelte politiche? E’ presto per dirlo. Di sicuro difesa della vita umana. No all’aborto. Difesa della famiglia. No ai matrimoni gay. Economia più forte. Maggior decisione verso Cina, Russia e soprattutto la minaccia nucleare iraniana… Insomma, un vero presidente. Di certo i politici USA – a differenza dei nostri – si dichiarano orgogliosamente uomini di fede. La libertà religiosa infatti è uno dei capisaldi della Costituzione americana. Mitt non ha mai citato espressamente la LDS – Latter-Day Saints Church – La Chiesa (Mormone) di Gesù Cristo e dei Santi degli Ultimi Giorni – http://www.lds.org/?lang=ita la sua chiesa, ma ha più volte inserito la sua fede nei suoi discorsi e dibattiti. Qualche curiosità sulla fede mormone, con grande rispetto e simpatia. Una religione non la si commenta. La si rispetta e la si ammira. Sempre.

Le “mutande” sacre

I mormoni hanno le mutande sacre.  Durante il “rituale della dote” (endowment ritual) presso un tempio mormone, uomini e donne ricevono dei mutandoni (sacri) del tipo costumi da bagno dell’Ottocento, che li proteggeranno dai mali fisici e spirituali e li renderanno “degni”. Proteggono anche da Satana. Andranno sempre indossati. Sono lunghi, con maniche corte, bianchi, col ricamo di un antico simbolo massonico: la squadra del carpentiere. La Chiesa istrusice i suoi membri a indossare le mutande sacre giorno e notte. Non vanno rimosse per attività che ragionevolmente possano essere svolte con le mutande sacre idossate. In alcuni casi possono essere tolte, ma insossate subito dopo l’attività – ad esempio il nuoto. Non bisogna metterle in modo che si possano indossare sopra indumenti immodesti lasciando scoperte le spalle e i fianchi. Ai membri della Chiesa viene anche raccomandato di mantenere pulite le mutande sacre e di non esporle a chi non ne capirebbe il significato. Prima di disfarsi di un vecchi paio di mutande sacre bisogna rimuovere i segni sacri sopra di esse. Dopo aver fatto questo non sono più sacre. Lo scopo delle mutande sacre è di ricordare costantemente le riunioni nel tempio, proteggere contro il male e le tentazioni e da ultimo, servono da espressione esteriore di un impegno interiore di seguire Gesù Cristo. I Mormoni usavano un tempo per la preghiera di dotazione (vedi sotto) le parole in lingua adamitica “Pay Lay Ale” (probabilmente drivanti dall’ebraico “pe le-El” cioè “bocca a Dio”) ora rimpiazzate dalla traduzione in lingua locale. I mormoni sono 13 milioni nel mondo in 150 Paesi. 18.400 in Italia. Sede principale è l’enorme tempio di Salt Lake City, Utah  (USA). La Chiesa è stata fondata da Joseph Smith il 6 aprile 1830 nello stato di New York (USA).  John Smith aveva quattordici anni. Gli apparve un angelo. Correva l’anno 1819. Il messagero celeste gli disse di non entrare in alcuna chiesa perché tutte le loro credenze erano sacrileghe. Tre anni dopo seguì un’altra visione celestiale. L’angelo Moroni gli ordinò di recarsi sul colle Cumorah. Fu per lui una specie Monte Sinai nello stato di New York. Là ricevette un libro scritto in egiziano riformato su lamine d’oro. Dalla sua traduzione nacque nel 1830 il libro di Mormon e la Chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli Ultimi Giorni. Il successore di Smith, Brigham Young morì lasciando diciassette mogli e ben cinquantasei figli. Dal 1890 venne  sospeso il matrimonio plurimo.

La cerimonia della dotazione

E’ la cerimonia rituale per preparare i partecipanti a divenire re, regine, sacerdoti e sacerdotesse nella vita eterna. Durante il rito i partecipanti prendono parte ad una rappresentazione della creazione biblica e della caduta di Adamo e Eva. Vengono insegnati gesti altamente simbolici e parole d’ordine necessarie per accedere al Paradiso, al quale sono di guardia gli angeli. Queste parole d’ordine e questi gesti non possono essere rivelati ai non Mormoni. La cerimonia comprende anche il “lavaggio e unzione con olio“ durante la quale ricevono un nuovo nome da non rivelare se non a un certo momento della cerimonia. Il rito è officiato da un membro dello stesso sesso di colui che deve essere iniziato. Il rito culmina con la vestizione con gli indumenti intimi del tempio – le mutande sacre – che andranno indossati sotto i propri vestiti per tutta la vita.

Kolob. La stella dove vive Dio

Per i Mormoni (Chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli Ultimi Giorni) Kolob è il nome della stella (o pianeta) più vicino al trono di Dio. E’ menzionata nel “Libro di Abramo”. Non esiste in astronomia. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono 3 dei, non un unico Dio. Per questo e altro molti affermano che i mormoni non siano cristiani. 

Dio un tempo era un uomo. I maschi possono divinizzarsi, le donne no

Joseph Smith, il fondatore (1822) della Chiesa di Cristo e dei Santi degli Ultimi Giorni, detta anche Chiesa Mormone, dal loro libro di Mormon, scrisse: “Dio un tempo era come noi siamo ora, è un uomo innalzato che siede sul trono nei cieli… Se doveste vederlo come egli è oggi, lo vedreste come uomo con l’aspetto di ogni persona, l’immagine di uomo. Voglio dirvi come Dio divenne Dio. Voi pure dovete divenire Dio, e re e sacerdoti di Dio, come tutti gli dei hanno fatto prima di voi” ( Joseph Smith – King Follett Discourse, pp. 8-10). Al principio il capo degli dei convocò un concilio degli dei che si riunirono e progettarono un piano per popolare la terra… (Joseph Smith – Journal of Discourses,  6:5). (Dio) Padre ha un corpo di carne e ossa tangibili come quelle dell’uomo (Joseph Smith – Doctrine of Covenants – 130:22). Queste tesi sono smentite dal Cristianesimo. Bastino i passi biblici di Osea 11,9: “Io sono Dio, non un uomo” o Numeri 23,19: “Dio non è un uomo”.  Quanto all’uomo che si divinizza, San Paolo scrive “Siamo solo uomini, umani come voi” (Atti 14,14) e ancora in Atti 12,21-23 è narrata la fine di Erode, il quale “roso dai vermi, spirò”, punito da Dio perché non gli aveva reso gloria.

Il Giardino dell’Eden

Eden in ebraico vuol dire delizia. Il Giardino biblico delle delizie di Adamo ed Eva, prima del peccato originale esiste. Secondo gli insegnamenti dei Mormoni il Giardino dell’Eden si trovava nelle vicinanze dell’attuale Independece, cittadina statunitense nello stato del  Missouri. Dopo il peccato originale i progenitori si trasferirono in un luogo chiamato Adam-ondi-Ahman, sopra Grand River, sempre nel Missouri, nella contea di Daviess. Il luogo è ora proprietà della Chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli Ultimi Giorni. I Mormoni.  

E’ proibito fidanzarsi prima dei diciannove anni

Sino a diciannove anni un uomo non deve interessarsi di una ragazza. Per i due anni successivi di missione (itinerante) vi sono regole ferree: niente flirt, distanza minima di “un braccio” da una donna, purezza di pensieri e vicinanza del compagno assegnato per la missione.  La castità è di fondamentale importanza. Non esiste peccato peggiore della lussuria. «La castità è la cosa più cara e preziosa». (Libro di Moroni 9:9) Le donne possono indossare solo abiti a manica lunga. I peccati sessuali hanno la stessa gravità dell’omicidio perché profanano il “sacro potere che dà la vita”. Chi non è casto gioca con la vita, proprio come l’omicida. 

(Encyclopedia of Mormonism, Vol. 1. “Dating and Courtship”, Brent C. Miller,  H. Wallace Goddard, 1994)

Matrimonio tra una mormone e un defunto per salvare la sua anima

La salvezza è riservata solo ai mormoni sposati. Se non condividete la loro fede, niente paura. E’ possibile evitare la dannazione in un modo un po’ macabro, ma molto efficace: i defunti non credenti ai quali è stata trovata una sposa mormone si salvano. Facendo testamento, non dimenticate quindi di chiedere che vi sposino (da morti) ad una loro fedele. Per loro queste nozze tra vivi e defunti sono un fatto normalissimo.

Il peggiore peccato è la lussuria    

Qualsiasi attività sessuale al di fuori del matrimonio è peccato. Masturbazione, rapporti prematrimoniali, petting… Dio ha stabilito che solo la famiglia con figli sia la strada giusta da seguire. Per prevenire tentazioni i Mormoni devono sempre lasciare socchiusa la porta di una toilette. Non guardarsi mai allo specchio. Non stare nella vasca da bagno per più di cinque minuti. Non toccare mai le parti intime se non per normale igiene personale. Chi cade nel peccato di masturbazione deve sempre portare con sé un calendario tascabile e segnare in nero i giorni in cui cede alla tentazione. A letto occorre essere coperti il più  possibile da indumenti e nel caso la tentazione al peccato insorga è necessario gridare “Basta!” oppure stringere forte il libro di Mormon. In casi estremi il fedele deve dormire con una mano legata al letto. Questi consigli sono presenti nel manuale Amore contro lussuria (1974) di Spencer W. Kimball, storico profeta della Chiesa Mormone di Gesù Cristo e dei Santi degli ultimi giorni. Kimball inoltre ammonisce il masturbatore del pericolo di divenire omosessuale e ricorda che i rapporti prematrimoniali sono un gravissimo peccato. Il piacere dei rapporti coniugali, infine, deve essere quello di procreare nuove anime. Il sesso orale o anale sono considerati perversioni anche nel matrimonio. Il 2 marzo 1982 il giovane sedicenne Kip Eliason si suicidò soffocandosi nel garage di casa, lasciando al padre una lettera con la quale esprimeva odio per se stesso per non riuscire a smettere di masturbarsi. Nel manualetto mormone per adolescenti Passi per superare la masturbazione si raccomanda di evitare il più possibile la solitudine e di troncare l’amicizia con un amico che si masturba. Costui può condurre a più grandi perversioni.

Le visite di San Giovanni Battista negli Stati Uniti

Otto Fetting (1871-1933) fu un apostolo della Chiesa di Cristo (Tempio di Lot), talvolta chiamati “Hedrickiti”, visitati – secondo loro – da San Giorvanni Battista per 30 volte dal 1927 al 1933. Il Battista diede istruzioni a Otto Fetting riguardo alla dotrrina e alle pratiche dell’organizzazione del “Tempio di Lot” insieme all’ordine di iniziare a costruire un tempio e le sue dimensioni. Dopo aver inizialmente accettato undici delle rivelazioni di Otto Fetting, Tempio di Lot rifiutò il dodicesimo messaggio, e questo portò Fetting a fondare la Chiesa di Cristo Fettingita. Alcune parti di essa di essa divennero la Chiesa di Cristo col Messaggio di Elia, la Chiesa di Cristo Restaurata e La Chiesa di Cristo ad Halley Bluff. Sono tutte Chiese derivate dalla Chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli Ultimi Giorni (Mormoni) mutande   

La stretta di mano per riconoscere uomini, angeli e demoni

E’ chiamato “Il segno certo del chiodo” (“The Sure Sign of the Nail”). E’ una particolare stretta di mano che si fa mettendo l’indice della mano sul polso dell’altra persona (nel punto dove si suppone Cristo fu crocifisso).[1]

Serve per capire diverse cose della persona alla quale si dà la mano. Per prima cosa dare la mano normalmente. Una persona normale la stringerà. Provare ora la stretta di mano segreta. Se l’altra persona è un angelo, saprà come rispondervi correttamente. Se l’altra persona è un demone, sarà possibile scoprirlo dalla sensazione che genera.

Nella Doctrine & Covenants (sezione 129) del fondatore Joseph Smith, troviamo scritto:

 

1) Vi sono due tipi di esseri celesti, detti Angeli, che sono persone risorte, dotate di corpo in carne e ossa.
2) Per esempio, Gesù disse: “Toccatemi e guardate, un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho».
3) In secondo luogo vi sono gli spiriti degli uomini giusti resi perfetti, coloro che non sono risorti, ma che ereditano la stessa gloria.
4) Quando un messaggero arriva dicendo che ha un messaggio da Dio, offrigli la tua mano e chiedigli di stringerti la mano.
5) Se dovesse essere un Angelo, lo farà, e lo sentirai dalla sua mano.
6) Se dovesse essere lo spirito di un uomo giusto reso perfetto, egli verrà con la sua gloria, perché questo è il solo modo in cui egli può apparire.
7) Chiedetegli di stringervi la mano, tuttavia egli non si muoverà, perché ciò è contrario all’ordine del cielo, che non può tradire, ugualmente però consegnerà il suo messaggio.
8) Se dovesse essere il diavolo in veste di angelo di luce, quando gli chiederete di stringervi la mano, egli vi offrirà la mano e voi non percepirete nulla, potrete dunque individuarlo.
9) Queste sono le tre grandi chiavi per sapere se ogni intervento è da Dio.

 
Joseph Smith, Nauvoo, Illinois, 9 Febbraio, 1843. History of the Church 5:267.


[1] Stranamente assomiglia alla stretta di mano degli affiliati alla Massoneria.

 Notizie tratte da:

Giorgio Nadali, “Il curioso soprannaturale. Misteri, segreti e curiosita’ soprannaturali, Edizioni Lampi di Stampa, Milano, 2012, ISBN: 978-88-488-1416-4

     


Aldilà & Curiosità. Tutto ciò che avreste sempre voluto sapere sull’oltretomba

di Giorgio Nadali 

 www.giorgionadali.it

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ZOMBIE  (Vodou)

I film dell’orrore li hanno resi celebri. Sono i morti viventi. Per il culto animista del Vodou di Haiti esistono veramente. Per capire in quale contesto si inserisce il vero zombi, dobbiamo ricordare che Vodou vuol dire “spirito”.  Il Vodou anima la società di Haiti. Sebbene quando si pensa al Vodou ci viene istintivamente in mente qualcosa che ha a che fare con la magia nera e la stregoneria, il Vodou è qualcosa di più complesso e profondo.  E’ la religione popolare di Haiti, che si è formata attraverso la commistione di antiche credenze di origine africana (Benin). Per Mons. Guy Poulard, vescovo di Haiti, una buona parte della popolazione partecipa ai riti Vodou di notte e a quelli cattolici di giorno. La forza del Vodou può essere usata per il male, ma anche per il bene. Ad Haiti vi è un rapporto molto particolare con i propri defunti. I bambini giocano sulle tombe di famiglia situate nel giardino di casa, buone anche per stendervi la biancheria lavata. La zombificazione di una persona è una forma di stregoneria del Voodoo di Haiti. Consiste in una morte apparente per togliere la libertà ad una persona, non più meritata a causa di qualche gesto grave compiuto, come l’omicidio o lo stupro. Chi ha subito un torto può rivolgersi ad uno stregone Voodoo, chiamato bokor. Lo zombie diverrà come uno schiavo. Potrà essere venduto e comprato.  Se la persona che ha acquistato lo zombie muore, allora potrà riscattarsi (mediante una pozione antidoto), ma non potrà tornare al suo villaggio di origine, poiché è stato condannato. Come avviene la condanna per zombificazione? Tecnicamente attraverso una neurotossina che induce una forma catalettica che prelude ad un avvelenamento successivo più grave e talvolta alla morte. Mediante dei rospi di tipo amazzonico (Bufo alvarius, Bufo marinus) oppure il veleno del pesce palla, si estrae la bufotenina (5-MEO-DIMETILTRIPTAMMINA), o tetradotoxina (TTX), da cinquanta a cento volte più potente della digitale. Il condannato sembra clinicamente morto e viene seppellito ancora cosciente. Di notte il corpo dello zombie viene risvegliato dal bokor in un cimitero, con un’altra sostanza che cancellerà la personalità del condannato e lo renderà un automa, suo schiavo. Sarà senza memoria e volontà, con occhi vitrei e voce nasale. Potrà essere venduto. L’antidoto usato è la datura, una pianta che contiene nei semi e nei fiori degli alcaloidi come la scopolamina e l’atropina. Alcaloidi che producono effetti di controllo mentale. La parola zombie deriva da quella creola Nzambi, una divinità dell’Africa occidentale. La pratica di zombificazione non è molto frequente ed esiste ancora oggi, ma il governo haitiano non ha alcun controllo su queste pratiche clandestine e illegali. La zombificazione spaventa molto la gente di Haiti, anche perché ricorda l’antica schiavitù. Il cinema si è ispirato a questa pratica reale per i film sugli zombie.

CIMITERI (Cristianesimo)

I luoghi di sepoltura si chiamavano anticamente “Necropoli”, cioè “Città dei morti”. Con la nascita del Cristianesimo il termine è mutato in “cimiteri”. Questa parola proviene dal greco koimetérion, “luogo di riposo”: il verbo κοιμᾶν (“koimân”) significa “fare addormentare”. Questo è dovuto alla fede cristiana nella risurrezione di coloro che vi sono sepolti, che si risveglieranno per la risurrezione, secondo la promessa di Gesù nel Vangelo di Giovanni 6,40.

INDULGENZE (Cristianesimo cattolico)      

La dottrina dell’indulgenza è nata in ambito cattolico si riferisce alla credenza nella possibilità di cancellare una parte ben precisa delle conseguenze di un peccato (detta pena temporale), dal peccatore che abbia confessato sinceramente il suo errore e sia stato perdonato tramite il sacramento della confessione. A seguito della riforma protestante, che contestò questa dottrina sostenendo che essa non abbia un fondamento nella Bibbia, rimase un uso prettamente cattolico. La vendita delle indulgenze spaccò la Chiesa con la Riforma protestante di Martin Lutero, nel 1517, il quale rifiutava il valore delle indulgenze e soprattutto il fatto di offrirle a seguito di un’offerta di denaro. Con la vendita delle indulgenze è stata edificata la Basilica di San Pietro in Vaticano. Ancora oggi si dice “lucrare un’indulgenza”, da “lucro”, cioè denaro. Ovviamente le condizioni non riguardano più il denaro per acquistare la bolla di indulgenza. Lucra validamente un’indulgenza chi riceve il Sacramento della Riconciliazione (Confessione), l’Eucaristia, recita il Credo, prega secondo le intenzioni del Papa. Chi muore martire o dovesse morire subito dopo aver lucrato validamente un’indulgenza plenaria va direttamente in Paradiso senza passare dal Purgatorio. Quest’ultimo è presente solo nella dottrina cattolica. Il martire “lava” la sua anima dalle pene del Purgatorio col proprio sangue versato a causa diretta ed evidente della sua fede in Cristo. L’ultima martire canonizzata in Italia (nel 1950 da Papa Pio XII) è stata la dodicenne Maria Goretti.

CREMAZIONE (Induismo)         

Il funerale può incominciare anche da vivi, col rito dello adya-shrada. Chi non ha figli che possano occuparsi del rito funerario al momento della propria morte o chi ritiene che il proprio funerale non verrà fatto per qualche ragione, può chiedere il rito funerario anticipato (…senza cremazione, ovviamente), chiamato appunto adya-shrada. Normalmente però il rito funerario avviene da morti. E’ il sedicesimo sacramento dell’Induismo, chiamato antyeshti, cioè “cremazione”. Le norme per il rito sono contenute nel testo Aswalayana Grhya Sutra. Gli uomini sono avvolti in un sudario bianco o color zafferano e le donne in uno rosso. Il volto è cosparso da polvere rossa (sindur) simbolo del sacro. Se il defunto è un uomo, il rito verrà officiato da uomini (parenti e amici), se è il defunto è donna, verrà officiato da donne. Per la cremazione vengono utilizzati alcuni ingredienti: muschio, zafferano, legno di sandalo, canfora, legna da ardere, burro chiarificato (detto ghi). La cremazione avviene sempre sulla riva di un fiume. Al termine del processo di combustione, che può durare dalle due alle tre ore e mezza, le ceneri saranno affidate alle acque fluviali. Il corpo è deposto su una kunda (una struttura rettangolare di pietra con un buco nel centro) sulla quale vengono deposte tre cataste di legna e della paglia. Il volto del defunto deve sempre essere rivolto a Nord. Se è uomo, dev’essere prima sbarbato. Il fuoco viene appiccato sempre a partire da Nord. Dev’essere accesa una lampada alimentata dal burro ghi e da questa fiamma va accesa della canfora, la quale a sua volta accenderà la pira. Alla salma vengono rivolte le parole: “Caro defunto!

Dopo la morte, possa il potere della tua vista essere assorbito nel sole, la tua anima nell’atmosfera, possa tu andare nella regione luminosa della terra, secondo i tuoi meriti spirituali, o và alle acque, se quello è il tuo luogo, o alle piante, assumendo corpi diversi”.  Nel 1829 venne abolita la pratica della “sati”. Una vedova si immolava da viva sulla pira funeraria del marito a simbolo del suo essere priva del suo valore in sé, senza il marito. Questa pratica è ancora in uso in forma clandestina nell’India rurale. E’ segno di amore immortale e purifica la coppia dai peccati accumulati

 

PURGATORIO (Cristianesimo cattolico)

La fede nell’esistenza del Purgatorio è esclusiva del cattolicesimo. A Lione (Francia) il 7 maggio 1274 si apre il 14° Concilio ecumenico. Viene fissato il dogma del Purgatorio, che sarà confermato dai Concili di Basilea, Firenze, Ferrara e Roma (1431-1449) e dal Concilio di Trento (1545-1563) come “luogo e condizione in cui le anime dei morti, giustificati, ma ancora in condizione di peccato, si trovano per completare la purificazione prima di ascendere in paradiso.”

TOMBE EBRAICHE            (Ebraismo)

Gli ebrei non mettono fiori sulle tombe, ma sassolini perché ricordano le sepolture  affrettate nel deserto al tempo dell’Esodo dall’Egitto (1200 a.C.). Inoltre nella simbologia ebraica, la roccia simboleggia Dio. Il popolo di Israele nell’antichità trascorreva molto tempo nelle zone aride del deserto. Abramo, Isacco, Giacobbe e Lot erano pastori nomadi. Per ritrovare i luoghi dove erano sepolti i loro defunti erigevano delle piccole montagnole di pietre.

ISLAM E DEFUNTI DONNA (Islam)

Muhammad (Maometto) disse: “Mi è stato mostrato il fuoco dell’Inferno e che la maggioranza dei suoi abitanti sono donne”.

TOMBA E CULLA (Cristianesimo)

San Girolamo disse: “La tomba vuota è la culla del Cristianesimo” intendendo con questo che il Cristianesimo nasce con la tomba vuota per la risurrezione di Cristo. Ma disse anche che una donna cessa di essere tale e può essere chiamata uomo quando vuol servire più Cristo che il mondo (Comm. ad Ephesios III,5).

MING BI (Taoismo)

I jīnzhǐ (o míng bì, “denaro dell’ombra”) sono oggetti di carta di bambù o carta di riso, noti anche come “carta degli spiriti”. Modellini di auto, case, ma soprattutto soldi finti con la scritta in cinese e in inglese “Hell banknotes”, cioè “Banconote dell’Inferno”, lo “Hell Passport”, il “Passaporto per l’Inferno” e addirittura un biglietto aereo finto con la scritta “Hell Airlines”, Linee Aeree dell’Inferno. I fedeli li comprano nel “negozio di carta per il mondo degli spiriti”, che si trova spesso vicino ad un tempio taoista e li bruciano – dopo averle ben piegate – in un apposito piccolo forno dentro il tempio. In questo modo i propri defunti avranno molte cose nell’aldilà e saranno liberi dall’inferno. L’immagine sulle banconote è dell’imperatore di giada, Yù Huáng, guardiano dell’aldilà. L’esatta parola cinese sulle banconote è diyu, che significa “prigione ultaterrena”. I jīnzhǐ vengono in genere bruciati insieme ai yunbao, piccoli lingotti d’oro finti. Attenzione. E’ molto offensivo darne una a una persona vivente. Esistono anche le Paradise Banknotes, banconote (finte) per il paradiso, bruciate in onore degli déi taoisti. Dal 2006 in Cina è però proibito dal ministero per gli affari civili bruciare i modellini di carta di auto e case perché è ritenuta una pratica feudale.   

 

CHIESA E INFERNO  (Cristianesimo cattolico)

La Chiesa non cita alcun nome di persona che sia con certezza all’Inferno. Non si può sapere se un pentimento possa essere giunto anche negli ultimi istanti di vita come è narrato nel Vangelo per uno dei condannati alla crocifissione accanto a Gesù. Solo Dante Alighieri nella Divina Commedia fa dei nomi di persone che lui riteneva fossero dannate. La Chiesa fa nomi certi di persone solo per il Paradiso. Questo vale per tutte le Chiese cristiane – ortodossi, cattolici, anglicani, protestanti.

Papi all’Inferno

Secondo Dante Alighieri vi sono 6 papi all’Inferno. Nella “La Divina Commedia” sono: Niccolò III (Giovanni Gaetano Orsini, 1277-1280) nella terza bolgia dell’ottavo girone dell’Inferno, per i simoniaci (venditori di cose spirituali) insieme a Bonifacio VIII (Benedetto Caetani, 1294-1303) e papa Clemente V (Betrand de Gouth, 1305-1314). Bonifacio VIII è citato anche nella bolgia VIII per i consiglieri fraudolenti insieme a papa Silvestro I (314-335). Nel sesto cerchio vi è papa Anastasio II (496-498) con gli eretici. Infine papa Celestino V (Pietro Angeleri, 1294) nell’antinferno con gli ignavi. Di questi papi Celestino V è santo.

MARTIRI (Cristianesimo, Islam)        

E’ una delle massime aspirazioni per ogni uomo musulmano. Non solo fondamentalista. Si chiama talab alsahada, l’aspirazione a diventare un sahada (un martire). E questo, a differenza del martirio cristiano (che significa perdere la propria vita a causa della fedeltà a Cristo), vuol dire quasi sempre far morire anche altre persone in nome dell’Islam. Il conflitto israelo-palestinese ne ha conosciuti molti negli ultimi anni. Campi specializzati addestrano giovani celibi, pronti a morire in mezzo ai discendenti di Davide, imbottiti di esplosivo, per la causa dell’Islam. Un martire è già puro. Morendo per l’Islam uccidendo altre persone, ha il Paradiso garantito. E non un Paradiso qualsiasi. Uno molto sensuale: “Invece i timorati di Dio staranno in luogo sicuro – fra giardini e fontane – rivestiti di seta e di broccato, faccia a faccia. Così sarà. E daremo loro in ispose fanciulle dai grandi occhi neri, – e là chiederanno ogni sorta di frutti e ne godranno sicuri”. (Sura del fumo “ad-Dukhan” XLIV,51-54) 

Nel Cristianesimo invece il martire è un testimone (dal greco martyrion) della fede, a costo della propria vita. Il detto “vita, morte e miracoli” deriva proprio dal processo per dichiarare santo (canonizzare) un fedele. Vengono infatti esaminate la vita, il momento della morte e almeno un miracolo avvenuto per sua intercessione sua. Solo per i martiri il miracolo non viene più richiesto, per volontà di papa Paolo VI. L’ultima martire canonizzata in Italia (nel 1950 da Papa Pio XII) è stata la dodicenne Maria Goretti.

DEFUNTI DA BERE            (Religione tribale Yanomami)

Gli indigeni Yanomami del Sud America non seppelliscono i defunti. Li cremano e mescolano le ceneri con una bevanda alla banana. Il parente più prossimo poi beve la miscela. In questo modo lo spirito del defunto è soddisfatto e non torna a tormentarli.

PARADISO ISLAMICO (Islam)  

Le Huri, ḥūr o ḥūrīyah secondo la tradizione islamica sono delle fanciulle che attendono nel paradiso coloro che nel giorno del giudizio arriveranno lì. Secondo la tradizione le Huri sarebbero giovani ragazze perennemente vergini il cui compito sarebbe quello di ricompensare l’uomo arrivato nel paradiso. Sempre secondo la tradizione, le giovani avrebbero la capacità di concepire e generare. Per il sesso femminile esistono ugualmente gli ghulām. Nel Corano la parola hûr  indica le giovani fanciulle vergine promesse ai credenti. La radice di questa parola è collegata all’idea di “bianchezza” in particolare ai grandi occhi della gazzella e al contrasto tra il bianco dell’occhio e il nero della pupilla, hawrâ’ è una donna dai grandi occhi neri e dalla pelle molto chiara. Quasi tutti i versetti che parlano di hûrî sono del periodo meccano, quando è particolarmente sentito da Muhammad il tema del Giudizio Universale. I versetti coranici ci dicono che non sono mai state toccate né dagli uomini né dai jinn, la sostanza da cui sono state create per alcuni è lo zafferano, per altri sono di zafferano, muschio, canfora e ambra. I loro muscoli sono delicati e i loro tendini paiono fatti di fili di seta. Sui loro seni sono iscritti due nomi: da una parte quello Dio, sull’altro quello del proprio marito. Vivono in castelli con 70 letti, hanno 33 anni come i loro mariti, la loro verginità viene rinnovata eternamente, il loro corpo è sempre puro, non hanno mestruazioni, bisogni umani. Le donne che in vita sono state virtuose in Paradiso si ricongiungeranno al proprio marito e lì continueranno la loro vita insieme. Se una donna in vita ha avuto più mariti ne sceglierà uno, mentre gli uomini poligami avranno diritto a tutte le mogli legittime. I commentatori però non dicono nulla sulla sorte di quelle donne che andranno in Paradiso, ma che in vita non sono state sposate. Su questa base coranica la tradizione ha aggiunto dettagli dando alle hûrî un carattere molto sensuale. Non tutti gli esegeti hanno accettato questa idea prettamente materialista, al-Baydâwî dice che non si possono fare raffronti tra il godimento del cibo, delle hûrî, la condizione umana terrena è altra rispet-to a quella del Paradiso, certo è che la mentalità popolare musulmana è permeata da questi concetti. E’ solo in un hadîth che si parla delle 70 vergini che attendono tutti gli eletti, non solo i martiri.

DONNA E REINCARNAZIONE   (Buddhismo)

 

Secondo il canone Pali delle scritture sacre buddhiste, un essere si reincarna donna se ha fatto qualcosa di grave nella vita precedente. Esiste il detto: “Ho ottenuto un corpo di donna perché ho commesso il male in una passata esistenza”

 

RISURREZIONE (Cristianesimo)

 

Risurrezione del nostro corpo. Come sarà? La dottrina della risurrezione è presente anche nell’Ebraismo e nell’Islam.

Il Signore Gesù Cristo ce lo ha promesso:  «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». (Gv 6,54). Appartiene al dogma della risurrezione che essa avvenga coi corpi che abbiamo ora (“cum suis propiis resurgent corporibus quae nunc gestant” – IV Concilio del Laterano – e “in hac carne, qua nunc vivimus” – Fidei Damasi). Il corpo sarà non solo specificamente lo stesso (il corpo che ho ora). Con questa affermazione, si evita ogni modo di pensare che suggerisca una metempsicosi o una tramigrazione delle anime da un corpo all’altro… Vi sono tre ipotesi teologiche sul come riavremo il nostro corpo il giorno della risurrezione. Gesù Cristo promette che questo avverrà alla fine dei tempi. In Giovanni 6:54 dice: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Le ipotesi sulla nostra risurrezione sono:

Identità materiale – perché il corpo sia numericamente lo stesso, si richiederebbe che fosse composto nella stessa materia. Intesa in tutto il suo di rigore, la teoria difficilmente accettabile. D’altra parte, il principio secondo il quale un’identità materiale necessaria perché il corpo possa essere considerato lo stesso, è scientificamente assai discutibile. Dato il metabolismo costante del corpo umano, il mio corpo attuale ha rinnovato totalmente la sua materia da com’era sette anni or sono; e tuttavia, penso con ragione che sia rimasto realmente lo stesso corpo.

Identità formale – una teoria che si colloca all’estremo opposto sarebbe quella proposta, già nel Medio Evo da Durando di San Porciano (+ 1334). Durando suppone che, quale sia la materia di cui è composto un corpo, è il mio corpo per il fatto medesimo che esso s’unisce la mia anima… Bisogna riconoscere che, esposta in questo modo e senza altri particolari, questa teoria lascia l’impressione di una certa somiglianza con la teoria della trasmigrazione delle anime… Joseph Ratzinger [attuale papa Benedetto XVI, n.d.A.] pensa che non sia necessaria la stessa materia perché il corpo possa essere considerato lo stesso, e ha fatto notare che tutta la tradizione ecclesiastica (dottrinale e liturgica) impone come limite che il corpo risuscitato deve includere le reliquie dell’antico corpo terreno, se si esistono ancora come tali quando avviene la risurrezione. Tali “reliquie” saranno nuovamente animate dall’anima santa al corpo della quale appartennero. D’altra parte, insistendo sul fatto che la nostra risurrezione gloriosa non può essere spiegata senza un parallelismo con la risurrezione di Gesù, pare necessario affermare, come secondo limite, una certa continuità di somiglianza morfologica col corpo mortale.

Identità sostanziale – Alois Winklhofer ha proposto, recentemente una nuova ipotesi… di fronte a un cadavere che comincia a corrompersi, Dio sottrae e conserva separatamente questa sostanza non fenomenologica del corpo. Il cadavere, a dispetto della sua continuità fenomenologica col mio corpo, non sarebbe più, in questo caso, il mio corpo. Al contrario, partendo dalla sostanza non fenomenologica del mio corpo, Dio ricostruirebbe il mio corpo risuscitato; e appunto la permanenza di questa sostanza (l’identità sostanziale) farebbe sì che sia il mio corpo e non un altro.

 Inferno. Facile o difficile?

 «Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli». (Matteo 25,41). Sono le parole di Cristo riguardo la minaccia della dannazione eterna. Tra le più dure pronunciate  da Gesù nei Vangeli. Cosa hanno fatto le persone nella narrazione evangelica? Hanno fallito o rifiutato tutte le occasioni di amare disinteressatamente il prossimo. Qualcuno parla però della teoria dell’”Inferno vuoto”. Cos’è? E’ la tesi di un grande teologo e cardinale svizzero scomparso nel 1988. Hans Urs von Balthasar. La tesi di von Balthasar afferma che sperare la salvezza eterna di tutti gli uomini non è contrario alla fede. Essa si avvale dell’autorità di alcuni Padri della Chiesa, tra i quali Origene e Gregorio Nisseno, ed è condivisa da diversi teologi contemporanei, tra i quali Jean Daniélou, Henry de Lubac, Joseph Ratzinger – l’attuale Papa –  Walter Kasper, Romano Guardini. Da scrittori cattolici come  Paul Claudel, Gabriel Marcel e Lèon Bloy. La Chiesa afferma che chi muore in peccato mortale non si salva, ma non dice se questo sia mai avvenuto. Difatti non ha mai fatto nomi di dannati, come invece si è permesso di fare Dante Alighieri – secondo il suo parere – nella Divina Commedia. E tra questi ben 6 papi! Niccolò III (Giovanni Gaetano Orsini, 1277-1280), posto nella terza bolgia dell’ottavo girone, con i simoniaci (venditori di cose spirituali) insieme a Bonifacio VIII (Benedetto Caetani, 1294-1303), papa Clemente V (Betrand de Gouth, 1305-1314), Bonifacio VIII è citato anche nella bolgia VIII per i consiglieri fraudolenti insieme a papa Silvestro I (314-335). Nel sesto cerchio vi è papa Anastasio II (496-498) con gli eretici. Infine il papa dimissionario Celestino V (Pietro Angeleri, 1294)  nell’antinferno con gli ignavi. La Chiesa lo ha invece dichiarato santo. Ma torniamo al peccato mortale. Scrive San Tommaso d’Aquino: «Quando la volontà si orienta verso una cosa di per sé contraria alla carità, dalla quale siamo ordinati al fine ultimo, il peccato, per il suo stesso oggetto, ha di che essere mortale… tanto se è contro l’amore di Dio, come la bestemmia, lo spergiuro, ecc., quanto se è contro l’amore del prossimo, come l’omicidio, l’adulterio, ecc… Invece, quando la volontà del peccatore si volge a una cosa che ha in sé un disordine, ma tuttavia non va contro l’amore di Dio e del prossimo — è il caso di parole oziose, di riso inopportuno, ecc. —, tali peccati sono veniali».

Per il peccato mortale occorrono 3 (difficili) condizioni: Piena avvertenza (mi rendo pienamente conto di ciò che faccio), Materia grave (contro uno dei Comandamenti), Deliberato consenso (il mio atto è assolutamente libero da qualsiasi condizionamento). Condizioni difficili da soddisfare umanamente tutte insieme. Quanti sanno quello che fanno? Difatti dalla croce Gesù pregò: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34) lasciando intendere che in molti manca la piena avvertenza. Si parla di dannati in una parabola (il ricco stando nell’inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui) in Luca 16,23, ma non di dannati reali. Mentre il primo beato reale è un malfattore che si converte (Luca 23,43). Siamo noi in realtà che vorremmo un “vendetta” divina, ma Dio è amore. «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?» (Luca 9,54). Difatti – come dice il Vangelo –  Gesù si voltò e li rimproverò. Von Balthasar ricorda di non confondere speranza e conoscenza. Sperare nella apokatastasis – la salvezza di tutti – non vuole dire sapere se l’inferno sia vuoto o no. La possibilità dell’Inferno è però una conseguenza della libertà umana. O l’uomo è libero – e quindi può anche dannarsi – o non è libero. Scrive il cardinale Biffi: «La concreta possibilità della dannazione è necessaria, se si vuol continuare ad ammettere la libertà creata nella sua vera essenza. La libertà dell’uomo non può ridursi alla possibilità di scegliere tra un luogo e l’altro di villeggiatura o tra una cravatta a righe e una cravatta a pois; e neppure di scegliere la moglie o il partito politico: la nostra libertà, nel suo significato più profondo, è la spaventosa e stupenda prerogativa di poter costruire il nostro destino eterno. Per non essere puramente nominale, questa prerogativa deve necessariamente includere la reale e concreta possibilità di decidere per la perdizione. Come si vede, il mistero della dannazione è essenzialmente connesso col mistero della libertà, che è forse l’unico vero mistero dell’universo creato». Nell’Islam Allah descrive in modo raccapricciante gli orrori dell’inferno – acqua bollente, scudisci di ferro (vv. 19-22). Secondo un hadith, Maometto dice che ogni mille persone, 999 saranno mandate all’inferno. In quel Giorno, Adamo chiederà ad Allah: “O Allah! Quanti sono i dannati al Fuoco?” Allah risponderà: “Da ogni migliaio, togline nove-cento-novanta-nove”. Maometto spiegò che quell’unica persona salvata sarebbe stata un Musulmano, dicendo ai suoi compagni: “Gioite per le buone notizie; una persona sarà delle vostre e mille di Gog e Magog”. Noi crediamo in un Dio più misericordioso: Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio». (Marco 10,26-27) Dio non può che amare.

Giorgio Nadali 

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La Famiglia Benedetta

di Giorgio Nadali

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Santità, la famiglia come sta? La sua è una “famiglia” molto particolare composta da ecclesiastici e laici accreditati dalla Santa Sede per diversi incarichi. I laici sono: gli assistenti al Soglio, il delegato speciale della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, l’architetto dei palazzi apostolici, gli addetti di anticamera e l’aiutante di camera, i gentiluomini di Sua Santità, i consultori della Città del Vaticano, i familiari del Papa, il comandante della Guardia Svizzera, i procuratori dei palazzi apostolici che sotto il Pontificato di Innocenzo II avevano il compito di difesa delle cause coram Sanctissimo e la difesa gratuita dei poveri. Infine il presidente della Pontificia Accademia delle Scienze. Il Motu Proprio Pontificalis Domus del 28 marzo 1968 di papa Paolo VI denomina Gentiluomini di Sua Santità: a) i Camerieri Segreti di Spada e Cappa Partecipanti,  b) i Camerieri Segreti di Spada e Cappa,  c) i Camerieri d’Onore di Spada e Cappa. I “bussolanti”  sono gli addetti di anticamera del Papa. Prestano servizio d’anticamera in occasione di ricevimenti ufficiali. Papa Clemente VIII (1592) li chiamava Cavalieri della Bussola. Con il Motu Proprio Iusti Iudicis del 28 giugno 1988, le funzioni spettanti ai Procuratori dei Sacri Palazzi Apostolici sono state trasferite agli Avvocati della Santa Sede, fermi restando i diritti e i privilegi dei Procuratori attualmente in carica. Attualmente i Principi Assistenti al Soglio prestano servizio in occasione delle visite ufficiali dei Capi di Stato. Agli appartamenti hanno accesso Loredana, Carmela, Cristina e Rossella, suore laiche di Comunione e Liberazione. Il fratello don Georg, i segretari Alfred e Georg (detto “il bello”). Sino a poco tempo fa anche un maggiordomo raccomandato, ma un po’ troppo curioso. Paolo Gabriele. Comunque fortunatamente stanno tutti molto bene…

La famiglia – quella “normale” – invece non sta troppo bene. Tre milioni i separati. 74% di divorzi in più neghli ultimi dieci anni.  Boom dei single. Ma quelli alla Chiesa Cattolica non interessano molto. Vocazioni consacrate a parte, si intende.   Ad ogni modo: nel 2010 +10% rispetto al 2007. Dal 2001 al 2007 i single nel nostro Paese sono aumentati da 5.592.381 a 6.910.716 (Istat). A suo tempo l’Eurispes stimò che, in proiezione, se il trend registrato negli ultimi 7 anni si fosse  mantenuto costante, il numero dei single sarebbe aumentato nel 2010 di circa il 10,4% rispetto al 2007. Aveva ragione.

 L’inventore degli incontri mondiali delle famiglie scrisse per il teatro  “La bottega dell’orefice”. Una bottega che faceva affari con le vere nuziali.  L’opera fu pubblicata in anteprima nel 1960 sul numero 78 del mensile cattolico di Cracovia, Znak. L’autore usò lo pseudoniomo Andrzej Jawień. In seguito ne usò un altro: Giovanni Paolo II…  “Certe volte la vita umana sembra essere troppo corta per l’amore, e l’amore umano (…) troppo corto per una lunga vita. O forse troppo superficiale. In ogni modo l’uomo ha a disposizione un’esistenza e un amore” per “farne un insieme che abbia senso (…). L’eternità dell’uomo passa attraverso l’amore (…). L’ uomo si tuffa nel tempo” ma poi finisce col “dimenticare” la sua origine per “esistere solo un attimo e recidersi dall’eternità”.

È arrivato a Bresso poco dopo le 20.30 Papa Benedetto XVI per partecipare alla parte serale della Festa delle Testimonianze dal titolo “One world, family, love”. Ad accoglierlo oltre 350mila persone che sin dalle prime ore del pomeriggio hanno invaso l’area di Milano Campo Nord Aeroporto di Bresso dove domani in Santo Padre celebrerà la Santa Messa.

Seduto in mezzo ad alcune famiglie italiane e del mondo, il Santo Padre è stato accolto dal Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia che insieme alla Diocesi di Milano ha promosso il VII Incontro Mondiale delle Famiglia che lo ha ringraziato per “essere venuto a far festa, con tante famiglie riunite qui a Milano e con le famiglie di tutto il mondo. La sua presenza – ha detto – ci dà fiducia e coraggio perché testimonia quanto la famiglia stia a cuore alla Chiesa, anzi quanto stia a cuore a Dio stesso”. durante la serata ha risposto ad alcune domande legate al tema del VII Incontro Mondiale delle Famiglie “Famiglia: il lavoro e la festa”.

 Il Santo Padre ha partecipato alla festa rispondendo ad alcune domande legate al tema del VII Incontro Mondiale: “La famiglia: il lavoro e la festa”.

Ovviamente tutte le domande sono state preparate dall’organizzazione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, d’accordo col Pontificio Consiglio per la Famiglia. Il Papa ha quindi risposto alle sue stesse domande. 

 La prima a rivolgersi al Pontefice è stata Cat Tien, una bambina vietnamita di 7 anni, che ha manifestato il desiderio di sapere qualcosa della famiglia del Papa e di quando Joseph Ratzinger aveva la sua età.

“Punto essenziale per la mia famiglia è sempre stata la domenica che iniziava già il sabato pomeriggio quando mio padre ci leggeva le letture della domenica in un libro dove erano spiegati i testi – ha detto il Santo Padre.  Il giorno successivo andavamo a Messa e poi pranzavamo insieme. Con la mia famiglia ho cantato molto, mio fratello era musicista. Poi ricordo i viaggi, le camminate. Eravamo un’anima sola e ci nutrivamo di una gioia fatta di cose semplici e di un amore reciproco che era forte. Se provo a immaginare il Paradiso lo penso come al tempo della mia giovinezza, eravamo felici. Il Paradiso dovrebbe essere simile a com’era nella mia gioventù e spero di andare a casa andando dall’altra parte del mondo”.

Serge e Fara dal Madagascar, fidanzati da quattro anni e prossimi a Matrimonio, hanno chiesto al Santo Padre il significato della parola “per sempre” “Una parola – hanno detto- che più di ogni altra ci attrae e allo stesso tempo spaventa”.

“In Europa fino all’800 c’era un altro modello di Matrimonio dominante: il matrimonio era un contratto tra clan attraverso il quale si cercava di difendere il proprio status – ha detto il Pontefice -. Oggi il Matrimonio non è più basato sulla volontà di altri, ma è una libera scelta preceduta dall’innamoramento e dal fidanzamento. Spesso si pensa che l’amore di per sé possa garantire il per sempre, che è assoluto, ma non è così. L’innamoramento è bello, ma non sempre è perfetto. Così com’è il sentimento non è per sempre. Il passaggio dal fidanzamento al Matrimonio prevede una serie di esperienze interiori e il desiderio dell’amore deve rientrare anche la ragione e la volontà. Nel rito del matrimonio  – ha continuato Benedetto XVI – non si dice sei innamorato ma vuoi, sei deciso, coinvolgendo nel cammino la volontà e la ragione. Tutto l’uomo è coinvolto con la sua capacità, il discernimento della ragione e la volontà di dire sì, questa è la mia vita. Alle nozze di Cana il secondo vino è migliore del primo: l’amore deve crescere e maturare coinvolgendo la parrocchia, la Chiesa, gli amici, la giusta comunione di vita con gli altri, con famiglie che condividono la  stessa esperienza, la stessa vita e la fede”.

La famiglia Paleologos dalla Grecia ha chiesto al Papa di affrontare il tema della crisi. “Ci sono giorni – e notti – hanno detto al Santo Padre – nei quali viene da chiedersi come fare a non perdere la speranza. Cosa può dire la Chiesa a tutta questa gente, a queste persone e famiglie senza più prospettiva?”

“Le parole sono insufficienti, dovremmo fare qualcosa di concreto e tutti sappiamo di essere incapaci di fare qualcosa di concreto – ha detto Benedetto XVI -. Nella politica deve crescere il senso di responsabilità di tutti i partiti che promettono cose che non possono realizzare affinché non cerchino solo voti per sé ma siano responsabili per il bene di tutti. Che capiscano che politica è responsabilità umana davanti agli uomini e a Dio”.

“Molti soffrono e devono accettare la realtà senza possibilità di difendersi di fronte alle situazioni – ha continuato il Pontefice -. Ciascuno deve fare il possibile per sé, per le famiglie, per gli altri, sapendo che molti sacrifici sono indispensabili per andare avanti. Penso che la solidarietà nella città tra famiglie e nelle parrocchie possa aiutare. Abbiamo attivi scambi culturali utili e importanti, ma è tempo che una famiglia dell’Italia, della Germania, della Francia prenda la responsabilità di aiutare un’altra famiglia, che aiutino in senso concreto. Siate sicuri che io e tanti altri preghiamo per voi e questo pregare non è solo fare parole ma apre il cuore in Duo e alla creatività”.

È arrivata da vicino New York la famiglia Rerrie. Jay, di origine giamaicana, è un contabile, mentre Anna insegnante si sostegno, hanno sei figli e hanno chiesto al Papa come poter trovare la giusta armonia tra famiglia e lavoro. “Nel vortice di tanti stimoli imposti dalla società contemporanea – hanno chiesto al Papa – come aiutare le famiglie a vivere la festa secondo il cuore di Dio?”

“È una grande questione – ha detto il successore di Pietro – e penso di capire questo dilemma tra due priorità”. Il papa si è rivolto ai datori di lavoro invitandoli a “pensare alle famiglie e di aiutarle perché le due realtà, famiglia e lavoro possono essere conciliate e concedere un po’ di libertà fa bene anche all’impresa perché rafforza l’amore per il lavoro e il posto di lavoro”.

“Occorre poi – ha evidenziato il Pontefice – sperimentare una certa creatività e portare ogni giorno un qualche elemento di gioia e attenzione nella famiglia accettando le oscurità e pensando a questo grande bene che la famiglia è. E poi finalmente c’è la domenica che è il giorno della festa, giorno del Signore e come tale giorno dell’uomo: difendiamo la libertà dell’uomo difendendo la domenica”.

L’ultima domanda al Pontefice è stata posta da Maria Marta e Manoel Angelo Araujo, coppia del Brasile che ha posto il tema dei fallimenti matrimoniali che continuano ad aumentare in tutto il mondo e hanno chiesto al Santo Padre “parole di speranza” per quelle “coppie di risposati vorrebbero riavvicinarsi alla Chiesa, ma quando si vedono rifiutare i sacramenti la loro delusione è grande”.

“Il problema dei divorzi e dei risposati è una delle grandi sofferenze della Chiesa di oggi – ha risposto Benedetto XVI -. Non abbiamo ricette, la sofferenza è grande e possiamo solo aiutare le parrocchie e i singoli promuovendo la prevenzione, approfondendo l’innamoramento, aiutando le coppie e accompagnarle durante il matrimonio affinché le famiglie non siano mai sole ma siano accompagnate nel cammino di ogni giorno. Devono sentire l’amore della Chiesa, devono sentirsi amate e accettate anche se non possono ricevere l’eucarestia. Devono vedere che anche così vivono nella Chiesa, anche se non c’è la confessione l’amicizia con una sacerdote è importante. Possono sentire l’eucarestia e essere spiritualmente nutriti in Cristo”.

Tra una domanda e l’altra Benedetto XVI ha assistito all’esibizione di artisti quali la cantante gospel Lois Kirby, l’italo-somala Saba Anglana, Francesco Garolfi e Ron. Alcune famiglie hanno raccontato la loro storia e pregato insieme al Pontefice.

Sul palco anche alcuni attori famosi del panorama italiano: Serena Autieri, paolo Bonacelli, Myriam Catania, Pamela Villoresi, Giuseppe Cederna.

Il canto del Padre nostro è stato introdotto dalla famiglia Govoni di Cento, vicino a Ferrara, uno dei paesi colpito dai terremoti dei giorni scorsi. Mariacristina e Giuliano hanno salutato il Papa dopo che il Santo Padre si è rivolto a chi era in collegamento da San Felica sul Tanaro: “Cari amici voi sapete che noi sentiamo profondamente il vostro dolore, la vostra sofferenza e vogliamo lavorare per aiutarvi, non vi abbandoniamo”, ha detto il Pontefice ricordando l’attività della Caritas, della Chiesa, dello Stato e delle Comunità attive. “Ognuno di voi – ha concluso – vuole aiutarvi nella preghiera e materialmente”.

Al termine del Padre Nostro Benedetto XVI ha impartito la benedizione solenne per poi tornare in Arcivescovado per la notte.

La serata è continuata fino alle 22.30 con l’esibizione di Dulce Pontes, della cantante israeliana Noa sul palco con Gil Dor, Clelia Sguera e Nico Arcieri, i Sonohra con Hevia, il gruppo zigano Alexian Group.

Il palco della serata, che sarà l’altare della Messa di domani,  lungo 100 metri, alto 25 e profondo 30 è sormontato da una mezza cupola trasparente che rende omaggio alle vetrate del Duomo.

Sul palco trovano posto:

• il S. Padre e i Cardinali concelebranti principali

• i Cardinali

• i Vescovi

• il Seguito Papale

• i concelebranti del Pontificio Consiglio Famiglia

• alcuni Officiali della Segreteria di Stato e dei Dicasteri Vaticani

• il Consiglio Episcopale Milanese ed alcuni presbiteri indicati dall’Arcidiocesi

• i 4 diaconi di servizio liturgico

• i 12 chierici ministranti

• i 5 Cerimonieri Pontifici e il Maestro delle Cerimonie del Duomo

• i 4 Ostiari del Duomo

• il Segretario del Duomo

• il coro e l’animatore dell’assemblea

Sul palco sono collocati i poli liturgici

• altare papale

• sede papale e dei concelebranti principali

• ambone

• credenza dell’altare papale

• sedie per cerimonieri, ministranti, Famiglia pontificia laica, etc.

• sedie per tutti i concelebranti

In una zona presso il palco trovano posto:

• i 2 lettori delle letture

• i 5 lettori delle intenzioni della preghiera universale

• gli 8 incaricati della processione offertoriale

• i 40 fedeli che ricevono la comunione dal S. Padre

• i 70 diaconi permanenti per le Comunioni dei concelebranti

• i 70 seminaristi di Venegono (accoliti e lettori) per Comunioni dei concelebranti

• i 30 ministranti della S. Galdino (servizio liturgico della Cattedrale)

In una zona presso o sotto il palco vari tavoli accolgono tutto ciò che deve “muoversi” al momento dell’offertorio:

• 8 offerte della processione offertoriale

• 300 pissidi per la Comunione dei fedeli

• 70 calici con vino e acqua per la Comunione dei concelebranti

• 70 patene con ostie grandi spezzate (prendono seminaristi Venegono) per la Comunione concelebranti

 

 Processione di ingresso

Viene fatta solo da:

• servizio liturgico

• ostiari Duomo

• 4 diaconi

• Vescovi delle Diocesi lombarde (solo i titolari)

• Vescovi Ausiliari di Milano

• Cardinali

• S. Padre

• Seguito Papale

Saluto al S. Padre

Prima del segno di croce iniziale, il Cardinale Arcivescovo di Milano rivolge un indirizzo di saluto al S. Padre.

Eucologia

Orazioni della solennità della SS. Trinità – Rito Romano

• Le tre orazioni presidenziali in lingua italiana

• Il Prefazio e la Preghiera eucaristica in lingua latina

• Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei in lingua latina

Liturgia della Parola

Letture della solennità della SS. Trinità – Rito Romano

• 1° lettura proclamata in lingua inglese

• Salmo Responsoriale cantato in lingua italiana

• 2° lettura proclamata in lingua spagnola

• Vangelo cantato il lingua italiana

* Omelia

 «La vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi». Sono parole di grande realismo, quelle che Benedetto XVI affida alle famiglie in chiusura del VII incontro mondiale di Milano. Il Papa sa bene che la famiglia, sottoposta a repentini e violenti cambiamenti sociali in tutto il mondo, vive una profonda crisi ed è, sovente, oggetto di attacchi, nonché vittima di delegittimazione politica.

Ma, senza negare i problemi, Papa Ratzinger apre alla speranza, perché le famiglie – a cominciare da quelle che hanno partecipato all’Incontro mondiale – custodiscono «l’amore, l’unica forza che può veramente trasformare il mondo».

E così l’omelia della solenne celebrazione eucaristica – davanti a un’assemblea che, col colore delle bandiere e delle tante famiglie, restituisce la dimensione autenticamente cattolica – si trasforma in un vibrante appello a riscoprire la grande dignità della famiglia cristiana e la sua responsabilità dentro la Chiesa e la società. Una responsabilità che il cardinale Angelo Scola ha richiamato nel suo saluto introduttivo, affermando che «quando  i cristiani sanno essere testimoni risultano propositivi di vita buona in una società plurale come la nostra».

Benedetto XVI invita le famiglie ad «evangelizzare non solo con la parola, ma per “irradiazione”, con la forza dell’amore vissuto». Del resto, è  proprio nei gesti di ogni giorno la fede si gioca: nel modo con cui si vivono gli affetti, ci si impegna nel lavoro, si celebra la festa. E’ questo il messaggio forte del VII incontro mondiale della famiglie: la vita quotidiana  è il teatro della vocazione ordinaria della famiglia cristiana: «nella misura in cui vivrete l’amore reciproco e verso tutti – sottolinea il Papa – diventerete un Vangelo vivo, una vera Chiesa domestica».

Parole molto intense il Papa le ha dedicate alla coppia: in poche righe una vera e “propria teologia nuziale”. «Dio ha creato l’essere umano maschio e femmina, con pari dignità, ma anche con proprie e complementari caratteristiche. (…) Cari sposi, nel vivere il matrimonio voi non vi donate qualche cosa o qualche attività, ma la vita intera. E il vostro amore è fecondo innanzitutto per voi stessi, perché desiderate e realizzate il bene l’uno dell’altro». La fecondità della coppia, poi si allarga alla procreazione, «generosa e responsabile», dei figli, e alla società, perché il vissuto familiare è la prima e insostituibile scuola delle virtù sociali».

Per questo il Papa, in un contesto educativo spesso tentato di scorciatoie “manualistiche”, chiede agli sposi di farsi carico fino in fondo dei propri figli:  «In un mondo dominato dalla tecnica, trasmettete loro le ragioni del vivere, la forza della fede, prospettando loro mete alte e sostenendoli nelle fragilità».

A quanti, poi, «pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione», alle persone e alle famiglie “dal cuore ferito” il Papa dedica un pensiero molto affettuoso, un balsamo per tanti: «Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica». Poi le incoraggia a rimanere unite alle loro comunità», alle quali, però, il Papa chiede di realizzare adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza».

In chiusura di un Incontro mondiale dedicato a “Famiglia, lavoro e festa” il Papa riserva, infine, poche ma incisive parole a una delle emergenze sociali di oggi: l’equilibrio tra lavoro, festa e tempi della famiglia. Benedetto XVI, che nella “Caritas in Veritate” ha esaltato il valore-bussola della gratuità, denuncia «la mentalità utilitaristica» che «tende ad estendersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a convergenze precarie di interessi individuali». Ma – insiste – «il progetto di Dio e la stessa esperienza mostrano che non è la logica unilaterale dell’utile proprio e del massimo profitto quella che può concorrere ad uno sviluppo armonico e al bene della famiglia», perché, tra gli effetti collaterali, produce corsa ai consumi e disagio nelle famiglie. C’è bisogno, allora, di lavorare per «armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la maternità, il lavoro e la festa».

Per gli stessi motivi, una famiglia che voglia dirsi cristiana «pur nei ritmi serrati della nostra epoca», è chiamata a «non perdete il senso del giorno del Signore», ossia «l’oasi in cui fermarsi per dissetare la nostra sete di Dio».

Preghiera dei fedeli

Le cinque intenzioni, introdotte dal Diacono, sono proposte da alcuni fedeli nelle lingue: Tedesca, Inglese, Portoghese, Francese, Spagnola.

Processione offertoriale

8 fedeli presentano al S. Padre il pane d il vino per il sacrifico eucaristico.

Comunione

40 fedeli ricevono la Comunione dal S. Padre.

Concelebranti, diaconi, accoliti e ministri straordinari amministrano la Comunione (in questa occasione non sulla mano) all’assemblea.

Ringraziamento al S. Padre

Conclusa l’orazione dopo la Comunione, il Cardinale Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia rivolge un ringraziamento al S. Padre.

 Allocuzione, Angelus, benedizione

Il S. Padre rivolge l’allocuzione con l’annuncio della sede ospite del prossimo incontro mondiale (Philadelphia, Stati Uniti d’America, 2015) introduce la preghiera dell’Angelus, imparte la benedizione apostolica.

Poi si torna alla realtà di tutti i giorni.

Il Papa atterrerà all’ helicopterorum portum (l’eliporto vaticano) alle 18:45 proveniente dall’aeroporto di Roma Ciampino. La famiglia lo aspetta. I terremotati dell’Emilia anche (ai quali il Papa donerà 500.000 euro tratti dall’Obolo di S. Pietro).

Giorgio Nadali

www.giorgionadali.it

foto di apertura “papamobile” di Giorgio Nadali


Esperienze di premorte e fisica quantistica

di Giorgio Nadali

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 Tutti abbiamo sentito parlare di persone che – entrate in uno stato di coma – hanno “visto” luci in fondo ad un tunnel e il loro corpo dall’esterno. Ma cosa c’è di scientifico in tutto questo? Quali sono le ultime indagini? La sfida più grande per le esperienze di premorte – note come NDE – sta nel chiedersi come sia possibile che questi complessi stati di coscienza, comprese la percezione sensoriale e la memoria possano avvenire in condizioni in cui i modelli neuropsicologici della produzione del pensiero dal parte del cervello li ritengano impossibili. Questo conflitto tra l’ortodossa neuropsichiatria e le NDE è inesplicabile in condizioni di arresto cardiaco. Nel 1980 alcuni scienziati hanno ipotizzato che le NDE fossero causate da diossido di carbonio formatosi nel cervello. Ipotesi poi smentita. Nel 1961 Carl Gustav Jung descrisse una sua personale esperienza di premorte avveduta dopo il suo incidente del 1944. Anche Hemigway, Hugo, Tolstoj, Platone, descrissero esperienze simili. Alcuni parlano delle esperienze extracorporee (OBE) come dovute alla cosiddetta “depersonalizzazione somatopsichica” in situazioni di forte stress emotivo. Nel 2001 il cardiologo Pin Van Lommel pubblicò sull’autorevole rivista medica “The Lancet uno studio di 10 anni e concluse che le NDE non potevano essere spiegate a meno di slegare il concetto di coscienza dall’attività cerebrale.  Su “Scientific American” del marzo 2003, Michael Shermer contestò aspramente questa tesi. Piuttosto, le cause delle NDE sarebbero da cercare nell’anossia cerebrale e nei cambiamenti ischemici. Tuttavia sinora non è mai stato provato scientificamente che la coscienza sia un prodotto del cervello

Chiedo allo studioso italiano delle NDE, il dottor Marino Parodi: “Qual è l’anello di congiunzione tra scienza e NDE?”. Secondo Parodi non esiste nulla che possa giustificare un’esperienza cosciente di NDE come semplice attività celebrale. Una mente non psicotica riesce bene a distinguere tra sogno e realtà.

Gli studi scientifici più significativi sulle NDE sono quelli della psichiatra svizzera Elisabeth Kübler-Ross (1926-2004) che nel 1970 tenne seminari sull’immortalità umana presso l’Università di Harvard e dello psicologo americano Raymond Moody. Tuttavia uno studioso ha affrontato dal punto di vista della meccanica e fisica quantistica – fondata da  Max Planck – il caso delle NDE. Si tratta di T. Lee Baumann di Birmingham (Alabama, Stati Uniti d’America).  Nel 1970 il dottor Baumann – medico e studioso di geriatrìa e medicina interna – inizia la sua indagine come scettico. Oggi è arrivato ad unire il concetto soprannaturale di luce descritto nelle NDE con quello scientifico e fisico della luce. Gli esperimenti scientifici attestano che la luce sia onnipresente e onniscente, come risultato della sua natura quantica. E’ possibile che la luce e Dio siano la stessa cosa?

Secondo Baumann si possono definire nove interessanti aspetti della luce vicini all’esperienza soprannaturale.

1)    La luce era pervasiva al momento del Big Bang.

2)    Tutta la materia è riconducibile alla radiazione elettromagnetica (inclusa la luce).

3)    Il concetto di tempo cessa di esistere viaggiando alla velocità della luce (e quindi si entra nel concetto di eternità).

4)    L’energia della luce è infinita.

5)    Gli esperimenti della fisica dimostrano che le particelle di luce comunicano tra loro.

6)    La luce è l’entità amorevole che accoglie chi vive le NDE.

7)    La Bibbia e le maggiori religioni si riferiscono a Dio come luce.

8)    E’ l’esperienza umana che trasforma le onde della luce in particelle di luce. Il 4 luglio 2001 La rivista “New Scientist” riferì nell’articolo “Taming the Multiverse” circa l’evidenza scientifica degli universi paralleli. Una realtà multidimensionale che sosterrebbe i risultati delle ricerche nel campo delle NDE dopo la morte del corpo.

9)    La seconda legge della termodinamica (l’entropìa) teorizza un progetto intelligente complesso e infinito già esistente nella singolarità del Big Bang.

La fisica quantistica suggerisce che l’universo potrebbe essere un universo cosciente e che ogni coscienza sia un frattale. Molti scienziati non credono più in un universo generato casualmente da una sorta di polvere primordiale. Christian de Duve – biologo molecolare premiato col Nobel – descrive l’universo come qualcosa che abbia un imperativo cosmico di sviluppare la vita cosciente. La struttura stessa delle molecole che compongono gli esseri viventi impone che la vita cosciente si evolva. L’astrofisico Fred Hoyle è d’accordo sul fatto che le leggi fondamentali dell’universo, che governano la creazione di soli, pianeti e galassie possano implicare che la vita cosciente sia il risultato finale di queste leggi universali. Il biologo evoluzionista Rupert Sheldrake va anche oltre, affermando che ci sono forme di energia nell’universo che si trasformano in vita. Se questo è vero, allora questo si può applicare alle altre dimensioni della realtà composte da particelle elementari subatomiche. Il paranormale ora sembra meno fantasia e più  percezione di altre realtà di coscienza già individuate dalla scienza moderna. Le NDE possono essere semplicemente la controparte clinica a ciò che i fisici sperimentali hanno trovato in laboratorio.

Il fisico (premio Nobel del 1945) Wolfgang Pauli (uno dei padri fondatori della meccanica quantistica) e Carl Jung hanno sviluppato il concetto di sincronicità: la teoria che sostiene che i modelli nascosti nella vita possono essere espressi da eventi apparentemente casuali, e che in questi modelli vi è rappresentata la comunicazione con una mente cosciente universale. Il premio Nobel del 1922 per la fisica Niels Bohr – padre fondatore della fisica quantistica – scoprì che esiste un’interconnessione tra gli eventi indipendenti subatomici e la vita. Quando Jung per primo avanzò la sua idea, la maggior parte dei fisici non lo prese sul serio (anche Wolfgang Pauli ritenne la cosa sufficientemente importante da scrivere un libro insieme con lui sul tema, intitolato “L’interpretazione e la natura del psiche”). Ora che l’esistenza di  connessioni è stata stabilita, alcuni fisici stanno riscoprendo l’idea di Jung. Il fisico Paul Davies afferma: “Questi effetti quantistici sono infatti una forma di sincronicità, nel senso che essi stabiliscono una connessione – più precisamente una correlazione -. tra gli eventi per i quali è vietata qualsiasi forma di legame causale”. Questa teoria sostiene una realtà che corrisponde alle NDE: gli stati diversi di coscienza e realtà parallele sono scientificamente provati.

 Nel numero di giugno 1994 di Discover Magazine è stato pubblicato un articolo intitolato: “La coscienza dei Quanti” sul come la coscienza e la fisica quantistica siano intimamente connesse. La “coscienza quantica” è il punto di unione attuale tra le ricerche sulle NDE e la fisica quantistica. Il confine tra scienza e soprannaturale rimane aperto.

Giorgio Nadali

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Religioni, Misteri e Curiosità – Parte terza

di Giorgio Nadali

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Le vere curiosità e misteri sulle Religioni. Diffidate dalle imitazioni!

Giorgio Nadali – Strano , ma Sacro. Enciclopedia delle curiosità religiose. Volume 1.  – Milano, Lampi di Stampa, 2003

Giorgio Nadali – I monaci sugli alberi. E centinaia di altre curiosità su Dio, la Bibbia, il Vaticano. – Cinisello Balsamo, Edizioni San Paolo , 2010

Giorgio Nadali –  ReliGenio. Tutte le invenzioni, le scoperte scientifiche e i progressi in vari campi, dovuti alle Religioni mondiali, Edizioni Lampi di Stampa, Milano, 2012

Esistono terroristi cristiani?

Il terrorismo cristiano è un terrorismo religioso di gruppi o individui che lo motivano con una lettura idiosincratistica lettura della Bibbia. Dal loro punto di vista la Sacra Scrittura e la teologia forniscono giustificazioni per attività politiche violente. In Canada “The Son of Freedom” (I Figli della Libertà), in India il “National Liberation Front of Tripura” (Fronte Nazionale di Liberazione della Tripura”). Negli Stati Uniti la “Army of God” http://www.armyofgod.com  (AOG) organizzazione estemista antiabortista che sostiene l’uso della forza per combattere l’aborto negli USA. Il 31 maggio 2009 il medico abortista George Tiller di Wichita, Kansas (USA) uno dei pochi medici negli USA che praticava l’aborto a nascita parziale fu ucciso dall’attivista Scott Roeder. “Iron Guard” in Romania è un movimento ultranazionalista ortodosso, antisemita e fascista. La legione inserì forti elementi del Cristianesimo ortodosso nelal sua dottrina politica al punto da divenire uno dei rari movimenti politico religiosi con una struttura ideologico religiosa. Il leader del movimento –  Corneliu Zelea Codreanu – era un mistico che puntava ad una risurrezione spirituale della nazione. Dal 1923 al 1927 si affiliò con la Lega Nazionale di Difesa Cristiana (LANC), guidata dal docente universitario antisemita Alexandru C. Cuza. Ku Klux Klan http://www.kkk.bz (KKK in acronimo) è il nome utilizzato da numerose organizzazioni statunitensi, di stampo spesso terroristico che propugnano la superiorità della razza bianca.

Dove si trova la collina con il tunnel con 4 chilometri di Torii shintoisti?

Presso il Fushimi Inari Taisha. Il santuario della volpe. Questo santuario shintoista di Kyoto è stato dedicato agli dei (kami) del riso e del sake, dalla famiglia Hata, nell’VIII Sec. d.C. E’ il più famoso del Giappone. Il complesso, composto da cinque santuari, è situato sulle pendici boscose del Monte Inari. Un percorso di quattro chilometri è disseminato da migliaia di torii, gli archi color arancione crèmisi o rosso fuoco che delimitano un’area sacra shintoista. E’ possibile passare sotto a questi torii, posti in fila, che compongono una sorta di lunghissimo e decisamente suggestivo tunnel sulla collina. Ognuno è stato donato da un fedele o da una famiglia devota. Sono alti mediamente tre metri. A Kyoto gli stessi torii possono essere alti anche dieci metri, posti a cavallo dei due lati della strada, nei pressi di un santuario. Vicino ai torii si trovano decine di statue di volpe, considerata messaggera di Inari, dio dei cereali. La volpe è considerata una figura sacra e misteriosa, capace di possedere gli umani, introducendosi nelle loro unghie.

Cosa sono le “rocce sposate”?

Anche le rocce si sposano. Almeno nella penisola di Kii, in Giappone. Presso la spiaggia di Futamiguara (vicino a Futami), due grandi scogli vicini, uno alto 9 metri e l’altro 4, sono legati da una enorme corda sacra di paglia (detta shimenawa) con i suoi pendagli di carta bianca (gohei), a simboleggiare l’unione di uomo e donna e la santità del matrimonio. Le “rocce sposate” sono chiamate Meoto-iwa e la corda sacra viene benedetta e cambiata ogni anno il 5 marzo, il 5 settembre e la terza domenica di dicembre. La shimenawa con i suoi pendagli gohei, ha lo scopo di allontanare gli spiriti maligni e accogliere il fedele ed è presente anche in tutti i santuari shintoisti.

Qual è  la più grande struttura religiosa del mondo presente anche su di una bandiera nazionale?

E’ il tempio buddhista di Angkor Wat. La più grande struttura religiosa al mondo è presente sulla bandiera nazionale della Cambogia.

Dove si trova la scalinata per il Paradiso?

 In Cina. La T’ai-shan è la scalinata per il paradiso. Montagna sacra del dio T’ai-yüeh ta-ti, nella provincia dello Shantung. La scorciatoia più rapida per il paradiso è rappresentata dai 7000 scalini, affiancati da templi di divinità taoiste. T’ai-yüeh ta-ti controlla le nascita e le morti ed è conosciuto come gestore del mondo. Il dio è inferiore solo all’imperatore di Giada (Yü-huang). Dallo T’ai-shan le anime vengono spedite per far nascere gli uomini e vi ritornano alla morte. Milioni di pellegrini salgono la scalinata per il paradiso, ogni anno. Arrivati in cima trovano due templi: quello dell’imperatore di Giada e quello di Bixia. Il tempio della principessa delle nubi azzurre, sorella dell’imperatore di Giada. Le mamme con figlie che non riescono a concepire, vengono qui a pregare per avere dei nipotini. Le immagini miracolose accanto alla Principessa delle nubi azzurre, sono in grado di curare problemi della vista e malattie infantili.

Perché la setta di Scientology usa la macchina della verità?

L’E-meter è la loro macchina della verità. E’ una macchina (in realtà creata da Volney Mathison e chiamata Electropsychometer) brevettata da Ron Hubbard, fondatore della setta di Scientology, uno dei nuovi movimenti religiosi più potenti e controversi del mondo. Simile ad una macchina della verità, la E-meter servirebbe per individuare i problemi dell’anima (detti engram della mente reattiva). Occorre stringere in ciascuna mano dei terminali costituiti da due lattine vuote. Viene usata sotto il controllo di un auditor (consulente) della setta. Vale 100 dollari, ma la Chiesa di Scientology ne chiede 3600 ad ogni seguace auditor, che deve possederne almeno due. Scientology (fondata nel 1954) ha otto milioni di seguaci nel mondo. Obiettivo finale dei seguaci di Dianetics/Scientology è di diventare dei mini dèi chiamati Thetan, dopo numerose “sedute”, con una spesa che può arrivare per il “livello OT8 Operating Thetan 8”.

Dove si trova la chiesa gonfiabile?

Il designer inglese Michael Gill ha realizzato la chiesa gonfiabile, facilmente trasportabile dai sacerdoti. Una volta montata misura metri 14 di lunghezza per 7,5 di larghezza e 14 di altezza e può ospitare 60 persone (vere) di cui 12 sedute. E’ completa di campanile, di un organo gonfiabile (finto), pulpito, altare, arco gotico e colorate finestre in Pvc. Può essere montata in tre ore e smontata in meno di due. Gill ha presentato la sua opera vicino Londra nel maggio 2003 in occasione della mostra Uk’s National Christian Resources Exibition http://www.creonline.co.uk. dove il luogo di culto gonfiabile è stato benedetto da un ministro della Chiesa di Inghilterra, il reverendo Michael Elfred, il giorno 13 maggio 2003. Sono già in corso contatti con paesi come Belgio, Stati Uniti e Corea del Sud interessati all’acquisto (35.000 Euro). 911 sono i siti Internet che se ne sono occupati. Gill ha affermato di aver già ricevuto ordini per sinagoghe e moschee gonfiabili. Niente più lunghi cortei nuziali. Il luogo di culto viene gonfiato sul luogo del ricevimento. Aria nuova per il culto.

Quale religione usa il morso dell’amore?

 L’Induismo. Il kolacharna è il segno del morso che il marito indù lascia sul corpo della moglie, sia nei momenti passionali, sia quando è triste perché deve partire e lasciarla sola. Dopo la partenza del consorte, la donna si ricorderà romanticamente di lui guardando estasiata  il segno lasciato dai suoi denti.

Chi ha riprodotto il miracolo di Gesù di camminare sulle acque?

Il vangelo di Marco racconta di Gesù che attraversa camminando sull’acqua la sponda occidentale del lago di Galilea. Mc 6,48: <<Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso l’ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli>>. Il lago di Galilea è profondo 43 metri e non ha punti di secca.

Andrè Kole – illusionista – ha camminato sulle acque del lago Saguaro in Arizona (USA); ma per fare questo sono state necessarie ore di preparazione e una strumentazione tecnologica avanzata. In realtà Kole, che è un credente convertito, usa l’illusionismo per smascherare gli imbroglioni e dimostrare che alcune cose si possono compiere o per dono di Dio o garzie alle illusioni create dalla tecnologia.

Quali apparizioni mariane sono state riconosciute come autentiche dalla Chiesa e perché?

ApparizioniNonRiconosciute  Apparizioni riconosciute
1503-1566 Nostradamus, Francia 100-1000 d.C. Alcuni mistici hanno ricevuto una o più rivelazioni private o apparizioni di Cristo, Angeli, e della Madonna. Tra loro Giacomo, Ippolito, Policarpo, Agostino, Crisostomo, Gregorio Magno, Lacanzio, Metodio, Cataldo, Remigio, Cesario di Arles, S. Giovanni Damasceno…
– 1600~ Maddalena della croce, Cordova, Spagna
– 1769-1821 Marie Lenormand, Francia
– 1846 La Salette, Francia, riconosciuta nel 1851 ma condannata dal Sant’ Uffizio Decr. 9 maggio 1923 ed inserita nell’ Index Librorum Prohibitorum (Pio XI)
– 1871-1916 Rasputin, Siberia
– 1861-1922 Felicie Kozlowska, suora francescana scomunicata da Pio X
– 1878 Luigia Piccareta, Corato (I) Condanna Decr. S. Off. 13-07-1938 (Index Librorum Prohibitorum)
– 1931 Ezquioga, Spagna
– 1931 Izurdiaga, Spagna
– 1933 Onkerzele, Belgio
– 1933 Etikhove, Belgio
– 1933 Herzele, Belgio
– 1933 Olsene, Belgio
– 1933 Berchem-Anvers, Belgio
– 1933 Tubize, Belgio
– 1933 Verviers, Belgio
– 1933 Wilrijk, Belgio
– 1936 Bouxiers-aux-Dames,  (F)
– 1936 Ham-sur-Sambre, Belgio
– 1937 Voltago, Italia
– 1938 Kerizinen, Francia
– 1943 Girkalnis, Lituania
– 1943 Athis-Mons, Francia
– 1944 Ghiaie di Bonate, Italia
– 1945 Ida Peerdeman, Amsterdam (NL), condannata dal Vescovo Huibers il 7.5.56, conferma Santa Sede Cardinal Pizzardo il 13.3.57 (prot. N. 511/53), 25.03.1974 Congregazione per la dottrina della fede conferma divieto di propaganda, 26.04.1986 Cardianal Ratzinger conferma validità notifica del 1974.
– 1946 Espis, Francia
– 1947 Pierina Gilli, Montichiari (I)
– 1947 Casanova Stafora (ragazza), Italia
– 1947 Rosa Mistica, Italia, condannata dal Vescovo Bruno Foresti di Brescia
– 1947 Forsweiler, Germania
– 1948 Gimigliano (ragazza), Italia
– 1948 Marina di Pisa, Italia
– 1948 Lipa (1 religioso), Filippine
– 1948 Montlucon (1 religioso), Francia
– 1948 Cluj, Romania
– 1949 Lublin, Polonia
– 1949 Zo-Se (1 religioso), Cina
– 1949 Heroldsbach (4 bambini), Germania
– 1950 Acquaviva Platani (ragazza), Italia
– 1951 Casalicontrada (1 uomo), Italia
– 1953 Cossirano (1 uomo), Italia
– 1953 Santo Saba (ragazzo), Italia
– 1953 Maria Valtorta, Caserta (I), condannata dalla Santa Sede nel 1949, 1960, 1985 e 1993 (16.12.59 Papa Giovanni XXIII conferma “libri proibiti”)
– 1954 Eisenberg (ragazza), Austria
– 1954 Marie-Paule Guigère, Quebec, 1971 forma l’armata di Maria, condannata nel 1987 dal Cardinal Louis-Albert Vachon, Arcivescovo di Quebec con conferma del Cardinal Ratzinger nel febbraio 1987. Agosto 2001 I vescovi canadesi: l’«Armée de Marie» non è cattolica.
– 1956 Urbania (diversi bambini), Italia
– 1961 Garabandal (4 ragazze), Spagna, condannata definitivamente dal Vescovo di Santander Jose Vilaplana 11.10.96
– 1961 Craveggia (1 donna), Italia
– 1961 Rosa Quattrini, San Damiano (I)
– 1962 Ladeira (1 donna), Portogallo
– 1964 San Vittorino, Italia
– 1966 Ventebbio (1 prete), Italia
– 1967 Bohan (2 uomini), Belgio
– 1968 Palmar de Troya (4 ragazzi), Spagna
– 1968 Carmela Carabelli, Italia
– 1970 Veronica Leuken, Bayside (USA), condannata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede 14.6.66 e dal Vescovo di Brooklyn John Mugavero 4.11.86
– 1971 Marisa Rossi, Roma (I), seguita da Don Claudio Gatti incorso nella sospensione “latae sententiae” il 22.10.1998 dal Card. Camillo Ruini.
– 1972 Don Stefano Gobbi, Italia, condanna Arcivescovo Agostino Cacciavillan (USA) 12.1.95
– 1973 Mortzel, Belgio
– 1973 Dozulé (Magdalene Aumont) Francia, condannata dai Vescovi di Bayeux & Lisieux Jean Badré 24.6.83 e Pierre Pican 15.3.91
– 1974 Derval (1 uomo), Francia
– 1976 Cerdanyola, Spagna
– 1977 Le Fréchou (1 uomo), Francia
– 1980 Ampero Cuevas, El Escorial Spagna
– 1980 Ede Oballa (1 uomo), Nigeria
– 1981 Medjugorje (6 ragazzi), Bosnia-Erzegovina. Non riconosciuta dai Vescovi Pavao Zanic (1985) e Ratko Peric (1993, 1997)
– 1981 La Taludière (ragazzo), francia
– 1982 Nowra (1 uomo), Australia
– 1982 Canton (1 donna), USA
– 1983 Penablanca (ragazzo), Cile
– 1983 Olawa (1 uomo), Polonia
– 1984 Gargallo di Carpi (1 uomo), Italia
– 1985 Renato Baron, San Martino di Schio (Vicenza) Italia
– 1985 Oliveto Citra, Salerno (12 ragazzi) Italia
– 1985 Maureen Sweeney, Cleveland (USA)
– 1985 Julia Kim, Naju, Korea
– 1985 Vassula Ryden, Svizzera, “messaggi non divini” Congregazione per la Dottrina della Fede 06.10.95
– 1986 Nsimalen (6 ragazzi), Cameroon
– 1987 Mayfield, Irlanda
– 1987 Terra Blanca (3 ragazzi), Messico
– 1988 Christina Gallagher, Irlanda, “nessun intervento soprannaturale” Arcivescovo Michael Neary
– 1988 Lubbock (diverse persone), USA
– 1988 Scottsdale (diverse persone), USA
– 1988 Estella Ruiz, Phoenix (USA)
– 1989 Joseph Januszkiewicz, Marlboro, New Jersey
– 1990 Teresa Lopez e Veronica Garcia, Denver (USA), divieto di promozione Arcivescovo J. Francis Stafford 9.3.94
– 1992 Carol Ameche, Scottsdale, Arizona (USA)
– 1993 Matthew Kelly, New S. Wales, Australia
1170-1221: S. DOMENICO1265: S. SIMONE STOCK1302: S. GERTRUDE1360: S. CATERINA DA SIENA1373: S. BRIGIDA1531: NOSTRA SIGNORA DI GUDALUPE appare a Juan  Diego1558: S. TERESA D’AVILA1567: S. GIOVANNI DELLA CROCE1634: NOSTRA SIGNORA DELLA FORTUNA a QUITO, ECUADOR appare a Madre Maria Anna di Gesù Torres1690: S. MARGHERITA  ALACOQUE

1774-1824: ANNA CATERINA EMMERICH

1769-1837: B. ANNA MARIA TAIGI

1777: GIORGIO WASHINGTON

1830: LA MEDAGLIA MIRACOLOSA è rivelata a Caterina Laboure

1846: NOSTRA SIGNORA DI LA SALETTE appare in lacrime a due bambini: Melanie e Maximim

1858: NOSTRA SIGNORA DI  LOURDES appare a S. Bernadette Soubirous

1859: S. GIOVANNI VIANNEY

1862: S. GIOVANNI BOSCO

1873: MARIE-JULIE JAHENNY

1899: S. GEMMA GALGANI

1910: SUOR MARIA BENIGNA CONSOLATA FERRERO

1917: NOSTRA SIGNORA DI FATIMA

1918: S. PADRE PIO DA PIETRELCINA

1922: CHARLES VON HAPSBURG

1923: SUOR JOSEFA MENENDEZ

1932: BEAURAING, Belgio, la Madonna appare a cinque bambini

1932: TERESA NEUMANN

1938: B. SUOR MARIA FAUSTINA Kowalska

1940: SUOR ELENA AIELLO

1973: Ad AKITA, GIAPPONE, Suor Agnes Sasagawa Katsugo

1980: NOSTRA SIGNORA DEL NICARAGUA appare a Bernardo Martinez.

1982: NOSTRA SIGNORA DI SOUFANIEH appare a Mirna Nazzour

 

Dove sono sepolti gli Apostoli?

Le tradizioni sulla morte e sepoltura degli Apostoli sono moltissime. Permettono di ricostruire anche il percorso di evangelizzazione primitivo. Ecco le più importanti attribuzioni.

Pietro.                                                                                                            Il suo sepolcro si trova sotto la Basilica di San Pietro, nelle grotte vaticane (Città del Vaticano). La stessa basilica fu costruita (dal 1506) presso il luogo del suo martirio e della sua sepoltura sul colle vaticano. Prima di essa un’altra chiesa sullo stesso colle ne custodiva le spoglie. 
                                                Andrea                                                 Patrasso – GreciaAmalfi – ItaliaEdinburgo – ScoziaVarsavia – PoloniaSant’Apollinare – Italia 
                                                Bartolomeo                                                 Roma  – ItaliaBarletta – Italia
                                                Filippo                                                 ? 
                                                Giacomo di Alfeo                                                 Santiago de Compostela – Spagna
                                                Giacomo di Zebedèo                                                 Roma – Italia
                                                Giovanni                                                 Efeso – Turchia 
                                                Giuda l’Iscariota                                                 ?
                                                Matteo                                                 Salerno – Italia
                                                Pietro                                                 S. Pietro in Vaticano – Città del Vaticano
                                                Simone il Cananeo                                                 Gerusalemme – Israele
                                                Taddeo                                                 ?
                                                Tommaso                                                 Mylapore – India