Il potere benefico della teologia cristiana della prosperità

di Giorgio Nadali

Siate lieti nel Signore (Fil 3,1) – ammoniva San Paolo. La mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena (Gv 15,11) – insegnava Gesù. Ma quanti cristiani hanno perso oggi l’entusiasmo della fede? Troppe prediche funeree? Una teologia del peccato al posto di una teologia dell’amore di Dio? Quanti cristiani sono convinti che Dio si occupi personalmente di noi ogni giorno, al lavoro dietro le quinte della nostra esistenza per prepararci grandi successi perché ci ama immensamente? Quanti credono che quello che ci accade, non succede a noi, ma per noi e che ogni delusione è solo un trampolino per nuovi successi o un’azione di Dio per metterci al riparo da grossi guai nel futuro? Dopo tutto, le vie di Dio non sono le nostre vie e Lui sa cos’è meglio per noi. Ah, la fede genuina ed entusiasta dei primi cristiani… Quanti  immaginano che successo e fede non siano affatto in disaccordo, anzi, che Dio ci voglia proprio vincenti e che è pronto a realizzare i nostri sogni ben al di là delle nostre semplici speranze, ricolmandoci del suo favore e della sua benedizione ogni singolo giorno? Anche la stessa croce di Cristo fu apparentemente una sconfitta, ma in realtà il più grande successo dell’amore di Dio. Il successo non è prevaricazione, superbia ed egoismo, ma il segno che siamo figli di un Dio che ci ama immensamente e che tutto è possibile per chi crede, se solo avessimo un po’ di fede, diciamo tanto quanto un piccolo granello di senape. Sinceramente, io credo che pochi vedano la fede in Cristo in questo modo. E questo sì, è veramente un peccato. Qualcuno ha trasformato la religione della gioia, dell’amore e del successo in quella della colpa, del peccato, dell’indifferenza e dell’ira divina di un Dio che ci tiene il muso invece che nel palmo della sua mano. Menomale che lo spirito soffia dove vuole e che supera gli assurdi steccati storici e teologici che gli uomini – contro la volontà di Cristo stesso – hanno voluto erigere nella sua chiesa.

Uno dei libri di Joel Osteen ha un titolo che farebbe sorridere un teologo abituato invece a rattristare i fedeli. “Every day a Friday”. Ogni giorno è venerdì. Sottotitolo: “How to be happier 7 days a week”. Come essere felici 7 giorni la settimana. La fede in Cristo può far questo? E’ in contrasto con la fede cattolica, ortodossa o anglicana? Può la teologia della prosperità ridare speranza e fede a chi l’ha persa o l’ha sepolta sotto un grigio ritualismo? Vediamo prima di tradurre i capitoli del libro in inglese. 1) Fai di ogni giorno un venerdì 2) Non dar via il tuo potere 3) Esprimi la tua gioia 4) Fiorisci dove sei piantato 5) Goditi il viaggio 6) La giusta prospettiva 7) Sappi cosa ignorare 8) Metti a tacere la voce dell’Accusatore 9) Una vita senza scuse 10) Ride bene chi ride ultimo 11) Vivere senza appoggi 12) Non vivere per l’approvazione degli altri 13) Libertà dalla competizione 14) Connettersi con le persone giuste 15) Perdona per essere libero 16) Resistere allo scoraggiamento 17) Trattare con difficoltà inattese 18) Non avere uno spirito critico 19) Guardare attraverso gli occhi dell’amore 20) Il potere di guarigione della risata 21) Sorridi e il mondo sorriderà con te 22) Aiuta gli altri a vincere 23) Sii un costruttore di persone 24) Vivere come guaritore 25) Incoraggia te stesso 26) La voce della vittoria 27) Indossa bene la tua benedizione. Hmmm. Interessante. Nel libro precedene Joel Osteen è ancora più esplicito. Titolo: It’s your time. E’ il tuo momento. Sottotitolo: Activate your faith, achieve your dreams and increase in God’s favor. Attiva la tua fede, realizza i tuoi sogni e aumenta il favore di Dio. Qualcuno obbietterebbe subito: Ma qui si intende un Dio sempre pronto ad accontentarci. In effetti, Dio è sempre pronto a ricolmarci del suo favore. Ma questo non vuol dire come e quando vogliamo noi e non vuol dire senza difficoltà. Lo stesso Dio che apre, anzi, ci spalanca delle porte che mai noi potremmo aprire, è lo stesso Dio che le chiude per noi. Ma qui è il punto. Sempre per il nostro bene e per il nostro successo.

Dio vede dietro gli angoli della nostra vita. Ci mette al riparo da scelte sbagliate, ci stimola a salire ad un livello superiore togliendoci qualcosa di vecchio. Anzi, Osteen ci invita a non accontentarci dei “6” nella nostra vita. Dio vuole i “10”per noi. Ma questo richiede molta fede. Lo stesso Gesù lo dice: “Se aveste fede come questo granello di senape potreste dire a questa montagna levati e gettati nel mare e questa vi ascolterebbe” ( ). E ancora: Tutto è possibile per chi crede. Non c’è nulla nella teologia della prosperità che sia in contrasto col cattolicesimo. E’ questo casomai che ha perso di visto questo aspetto importante della vita cristiana. Dio ci vuole vincenti. Dio vuole ricolmarci del suo favore. Dio si prende cura e lavora per il nostro successo ogni giorno. Ma noi glieLo permettiamo? Il lagnarsi rende difficile quello che Dio vorrebbe donarci e ha in serbo per noi. Crederlo impossibile o ingenuo lo rende impossibile. E’ come se il cieco nato avesse detto dentro di sé: perché dovrebbe aiutarmi? Questo sarebbe troppo bello per essere vero! Ecco tanti pensano questo, ma non lo dicono Un Dio troppo buono per essere vero! Invece Cristo dice proprio “la tua fede ti ha salvato” e “donna davvero grande è la tua fede” a chi ha osato sperare e credere contro ogni aspettativa umana, contro ogni realismo umano che limita l’azione soprannaturale di Dio. Abbiamo un Dio grande. Quanti osano pregare preghiere grandi? Presunzione? No, fede in un Dio che ci tiene nel palmo della sua mano. Non “Signore aiutami a tirare sera”, ma “Dio, grazie per questa meravigliosa splendida giornata che mi doni. Ricolmami della tua grazia, del tuo favore e della tua benedizione in questa giornata affinché io possa nel mio piccolo essere benedizione per gli altri”. Ho imparato a pregare così ogni mattina, mettendo insieme gli insegnamenti di Joel Osteen. Questa è una fede che ti dà la carica. Una fede che serve sul serio a qualcosa. Una fede piena di entusiasmo. Se non chiedi non ottieni. Dio non vuole imporci il suo favore. Se non lo chiediamo, esplicitamente pronunciando a voce queste parole, non lo otteniamo. Vuoi accontentarti a tirare sera? E questo che vuoi? Bene, Dio ti darà questo se è ciò che desideri. Quanto a me, continuerò a credere e chiedere che mi ricolmi del suo favore ogni giorno e che io possa farne partecipi gli altri che incontro. D’altra parte c’è a chi piace sopravvivere, a chi piace vivere e chi vuole eccellere. Non per superbia, ma perché siamo figli di Dio, non gente qualsiasi. Certo, tutti sono figli di Dio, ma quanti lo riconoscono e soprattutto quanti sanno essere grati a Dio accogliendo le grazie di cui Lui vuole ricolmarci se solo avessimo un po’ di fede?

Ti vedo scettico. Poca fede? Vediamo i capitoli del libro “It’s your time”: 1) Sei più vicino di quanti pensi! 2) E’ il tuo momento 3) Accogliere le opportunità che Dio ti dà 4) Nuove stagioni di crescita 5) Sei figlio di tuo Padre 6) Pregare preghiere grandi 7) Prosperare, non semplicemente sopravvivere 8) Scegliere la fede contro la paura 9) Il favore (di Dio) è pronto nel tuo futuro 10) Pronunciare parole piene di fede 11) Dio può far tornare indietro il tempo 12) Hai un potere di ritorno 13) Sii una persona che respinge gli ostacoli 14) Vivere una vita risorta 15) La tua domenica sta arrivando 16) Tutte le cose lavorano insieme per il nostro bene 17) Dio si ricorda di te 18) Guadagnare forza attraverso le avversità 19) La benedizione della facilità 20) Accedere al tuo destino divino 21) Stai aperto per qualcosa di nuovo 22) Trovare il tuo posto di benedizione 23) Credere in un anno soprannaturale.

La teologia della prosperità è stata criticata, ma non vi è nulla che sia contrario al Vangelo. Mi propongo di trattare nel dettaglio gli aspetti teologici in un altro articolo. In un articolo sarebbe troppo lungo. A grandi linee, la teologia della prosperità insegna che la promessa di Dio a Israele di eccellere sugli altri popoli oggi si applica ai cristiani. Viene sottolineata l’importanza del successo personale. Dio vuole la nostra felicità. La riconciliazione con Dio comprende l’alleviamento della malattia e della povertà, viste come maledizioni sconfitte dalla fede. Non vedo contrasti col cattolicesimo. Gesù dice: “La tua fede ti ha salvato”. Il potere della guarigione e fisica e spirituale dipendono molto dalla forza interiore e dal convincimento che Dio ci voglia effettivamente felici. Le difficoltà di ogni tipo sono viste come temporanee e preparazione ad un nuovo successo. La povertà maledizione? Una visione giudaica? Gesù non proclamava forse beati i poveri? Sì, Cristo proclamava beati i poveri in spirito. Non benediceva la miseria. Metteva in guardia dal benessere idolatrico di chi mette tutta la sua fede nelle cose materiali, non in Dio. Non vuol dire che Dio non voglia benedirci con una professione di successo, un bella casa o altro. A noi sta fare la nostra parte sul piano naturale, con fede. Dio a tempo debito ci aprirà delle opportunità sul piano soprannaturale. Nulla è impossibile a chi crede. Ma quanti credono a queste parole di Gesù nel Vangelo? Alla fine del 2000 milioni di cristiani avevano aderito alla teologia della prosperità. Nel 2006 un sondaggio della rivista Time riferiva che il 17% dei cristiani americani si identificavano con questa visione. La teologia della prosperità non dà giudizi, ma è in disaccordo con una teologia – soprattutto cattolica – che storicamente ha insistito più sulla sofferenza che sul favore di Dio per i suoi figli.

Voglio tradurre alcune affermazioni di Joel Osteen:

“Quando hai fede, il tuo potenziale non è mai sepolto. Sappi che chiunque il Figlio abbia liberato, è davvero libero. Dio ha un’altra vittoria nel tuo futuro”.

“Scrollati di dosso l’auto commiserazione. Scrollati di dosso l’amarezza. Puoi aver visto un tuo sogno morire. Può darsi che tu abbia perso il lavoro, i tuoi risparmi, o una persona amata. Ma i fallimenti sono parte della vita, non la sua fine. Gesù è morto, fu sepolto, ed è risorto il terzo giorno. Così Dio agisce. Sei passato attraverso la morte. Sei passato attraverso la sepoltura. Adesso è il terzo giorno. E’ tempo di risurrezione”.

“Non è finita finché Dio non dice che è finita”

“Dio vede oltre ciò che noi possiamo. Lo stesso Dio che apre le nostre porte può chiuderle. Non preoccuparti. E’ sempre per il tuo bene”.

“Nulla nella tua vita è un caso. Tutte le cose lavorano insieme per il tuo bene. Non vuol dire che tutto è buono. Puoi essere a disagio. Le cose possono prendere un tempo più lungo del previsto. Ma se mantieni la fede, Dio userà ciò che ti sfida per il tuo bene”

“Dio si ricorda di te e si ricorda del sogno che ha posto in te. Ricorda gli obiettivi, le promesse, i tuoi desideri più profondi”

“Abbiamo tutto ciò che ci serve per essere felici. Non abbiamo la giusta prospettiva”

“Non possiamo controllare tutte le nostre circostanze, ma possiamo controllare le nostre reazioni”

“La vita è troppo breve per spenderla a tentare di accontentare tutti. Per realizzare il tuo destino, sii fedele al tuo cuore. Non lasciare che gli altri ti modellino come vogliono loro”

“Non sprecare tempo con gente che non apprezza i tuoi doni e ciò che hai da offrire. Questo è gettare le perle ai porci. Chi ti è vicino dovrebbe celebrare chi tu sei ed essere felice quando hai successo. Dovrebbero credere nel meglio di te”

“Se ti trovi circondato da persone che ti prendono in giro e dubitano di te, mostra loro la porta come ha fatto Gesù”

“Tu hai un destino da realizzare. Hai una vita felice da ottenere. Ogni volta che permetti alle ferite del tuo passato di consumare i tuoi pensieri, stai soltanto aprendo una vecchi ferita”

“Assicurati di guardare gli altri con gli occhi dell’amore, non con gli occhi del giudizio”

“Segui il consiglio di Saul. Non prestare attenzione a gente gelosa che cerca di abbatterti. Non controllano il tuo destino. E’ Dio che lo controlla. Loro sono solo distrazioni. Concentrati su ciò che Dio ti ha chiamato a fare”.

Giorgio Nadali

direttore@oltre.online


Segreti di santi

 

I santi esistono in diverse religioni, ma sono numerosi e venerati soprattutto nel Cristianesimo cattolico e in quello ortodosso. Quest’ultimo però non proclama più nuovi santi, mentre il cattolicesimo dichiara tra santi e beati, almeno una quindicina di nuovi ogni anno. Nel Buddhismo si chiamano arya-pudgala e sono i “nobili individui” che hanno il darsana marga (il sentiero della visione). Nell’Induismo la persona diventa santa per acclamazione popolare (com’era un tempo per la Chiesa cristiana) e vi sono due tipi di santi. Le incarnazioni del divino e quelli che hanno modellato la loro vita come risposta al divino. Nell’Islàm i santi si chiamano awliya, letteralmente “gli amici di Allah”. Dai Sufi – mistici Islamici – il santo è considerato (anche se uomo) la “sposa di Allah”. L’Ebraismo ha i suoi tsaddik, santi che sono emulati, non venerati. Con il termine ebraico per carità tsedakah ha la stessa radice di tsaddik, perché corregge una società ingiusta.
Ma la parte del leone sui santi la fa la Chiesa cattolica. Il testo chiamato Martyrologium Romanum (Testimoni della fede) – nell’ultima versione del 2004 contiene l’elenco ufficiale dei 9.900 santi e beati (ventimila nella Bibliotheca Sanctorum) della Chiesa cattolica. Nel 2008 la Chiesa cattolica ha dichiarato quattordici nuovi beati e quattro nuovi santi. Nel 2009 sono stati canonizzati dieci santi di cui quattro italiani, due uomini e due donne.

L’ultima santa italiana laica – madre di quattro figli- è stata dichiarata nel 2004 Gianna Beretta Molla († 1962). L’ultimo santo italiano laico è stato il medico Giuseppe Moscati († 1927) nel 1987, patrono degli anatomo-patologi. Papa Giovanni XIII è l’ultimo italiano canonizzato il 27 aprile 2014. La più giovane santa italiana è Maria Goretti, morta a soli dodici anni nel 1902. Qualsiasi battezzato cattolico può chiedere la beatificazione di un altro fedele defunto. Il candidato è detto “Servo di Dio”. Una volta accertata l’eroicità delle virtù è definito “Venerabile. Per essere proclamato “beato” il candidato deve aver fatto un miracolo. Due per essere dichiarato “santo”, tranne che per i martiri. L’attore promuove la causa che è istruita sulle virtù eroiche o sul martirio del Servo di Dio e se ne assume le responsabilità morali ed economiche. Art. 10 – § 1. Possono costituirsi attore della causa il Vescovo diocesano o eparchiale ex officio, le persone giuridiche, quali diocesi o eparchie, strutture giurisdizionali a esse equiparate, parrocchie, Istituti di Vita Consacrata o Società di Vita Apostolica, o Associazioni di fedeli clericali e/o laicali ammesse dall’autorità ecclesiastica. § 2. Può costituirsi attore della causa anche una persona fisica, ossia chiunque faccia parte del popolo di Dio, purché in grado di garantire la promozione della causa nella sua fase diocesana o eparchiale e in quella romana. Art. 11 – § 1. La persona giuridica o fisica si costituisce attore della causa con un atto notarile. § 2. Il Vescovo accetta tale atto dopo aver verificato la capacità della persona giuridica o fisica di assumere gli impegni inerenti al ruolo di attore. Secondo un sondaggio SWG per il settimanale «Famiglia Cristiana» del 2006 il santo cattolico più venerato del Novecento è S. Pio da Pietrelcina (Padre Pio, 1887-1968).

Dal 1968 al 1995 sono stati segnalati 500.000 casi di grazie e miracoli ricevuti. 64.000 casi con descrizioni dettagliate e 500 casi clinicamente documentati. Il 21 giugno 2009 è stata inaugurata la cripta d’oro che custodirà le sue spoglie mortali. 2.711 è il numero di gruppi di preghiera a lui dedicati in Italia. 646 nel mondo in cinquantasei Paesi. Nel 2006 sei milioni di pellegrini hanno visitato il santuario di San Giovanni Rotondo (FG) – lo stesso numero di tutti i visitatori del mondo in Terra Santa. In Italia vi sono circa ottomila comuni. Le vie, piazze, viali dedicate ai Santi, Gesù Cristo, la Madonna, pontefici e persone legate alla religione cattolica sono oltre mezzo milione. Solo a Milano sono oltre duecento. 721 è il numero di comuni italiani che denominati col nome di un santo cattolico. Più due dedicati alla Madonna – Madonna del Sasso (VB) e Domus de Maria (CA). A questi vanno aggiunti circa cinquanta comuni col nome composto di un santo o legato comunque al cattolicesimo. Totale oltre il 10% dei comuni italiani. Il numero di Paesi mondiali col nome di un santo è due. San Marino e Santa Lucia. La santa più prolifica è Santa Brigida di Svezia (1303-1373), madre di otto figli e fondatrice dell’Ordine della Santissima Trinità. Vedova nel 1344. La seconda figlia (Santa Caterina di Svezia) fu suora e anch’essa canonizzata santa. Per battezzare un bambino nella Chiesa Cattolica è obbligatorio imporgli il nome di un santo. «Nel Battesimo il nome del Signore santifica l’uomo e il cristiano riceve il proprio nome nella Chiesa. Può essere il nome di un santo, cioè di un discepolo che ha vissuto con esemplare fedeltà al suo Signore.

Il patrocinio del santo offre un modello di carità ed assicura la sua intercessione. Il “nome di Battesimo” può anche esprimere un mistero cristiano o una virtù cristiana. “I genitori, i padrini e il parroco abbiano cura che non venga imposto un nome estraneo al senso cristiano”». S. Ambrogio. Il suo stemma presenta un alveare e due flagelli incrociati. L’alveare simboleggia l’eloquenza per difendere la Chiesa, i flagelli la stretta disciplina del primo vescovo di Milano. Il suo inno Obduxere polum nobila coeli viene cantato contro le alluvioni. Santa patrona delle hostess e operatrici turistiche: Santa Bona (1156-1207). Vergine pisana. Il 2 marzo 1962 Papa San Giovanni XXIII la rende Patrona delle Assistenti dei viaggiatori, in virtù della spiccata vocazione della Santa a confortare e sorreggere i pellegrini nei momenti più difficili. Le sue spoglie riposano nella Chiesa di San Martino, a Pisa, dove numerose assistenti di volo a lei devote si ritrovano il 29 maggio. Il simbolo della Santa è rappresentato da una croce con la lettera B. Essa è presente nel martirologio romano. Santo patrono dei pasticceri: Saint Honorè († 600). La torta Saint Honoré è una torta che prende il proprio nome dal santo patrono dei pasticceri francesi Saint Honoré o Honoratus (vescovo di Amiens nel VI secolo). La sua statua si trova nella cattedrale di Amiens (Francia). Santa Maria Egiziaca (Alessandria d’Egitto, 344 – 2 aprile 421) è stata una santa e monaca egiziana, già prostituta.

Il culto di Maria Egiziaca si diffuse rapidamente in tutta la cristianità. Santa patrona delle prostitute redente, viene ricordata il 2 aprile dalla chiesa cattolica, da quella ortodossa e da quella copta. S. Agnese di Roma (martire). La patrona dei giardinieri e delle vergini mostra in sogno il futuro marito di queste ultime, ma solo se hanno digiunato precedentemente la sua festa (21 gennaio). S. Benedetto da Norcia. Guardiano dell’ora della morte, ma solo dalle nove alle dieci. Le campane di S. Benedetto sono suonate per tenere lontano il diavolo dai morenti. S. Bonifacio. Occorre piantare i fagioli durante la sua festa (5 giugno) se si vuole un buon raccolto. S. Giuda Taddeo Apostolo. Patrono delle cause perse. S. Maria Maddalena. Le ragazze devono tagliarsi le trecce nel giorno della sua festa (22 luglio). Così avranno dei bei capelli lunghi. San La Muerte è un santo, non riconosciuto dalla chiesa cattolica, il cui culto è diffuso in Argentina e in Paraguay. È noto anche con i seguenti nomi: Señor de la buena Muerte, Señor de la Paciencia, San justo Nuestro Señor de la Buena Muerte, Nuestro Señor de Dios y de la Muerte, San Esqueleto, Ayucaba, Señor que Todo lo Puede, San Severo de la Muerte. A volte, per timore, è chiamato solamente “San”. S. Agata (martire). Il suo stemma presenta una tenaglia d’oro su fondo rosso, simbolo del suo martirio S. Marta di Betania. Nelle Repubblica Ceca chi fa il burro durante la sua festa (29 luglio) e ne offre un po’ alla Chiesa, avrà molto latte durante l’anno. S. Alberto di Lovanio. (21 novembre). Patrono dei pizzaioli e del Belgio. S. Ottilia di Hohenburg. Il 13 dicembre è la sua festa. Un sacerdote prende la camicia maleodorante custodita in chiesa, del padre della santa, patrona dell’Alsazia, e la indossa durante i due giorni precedenti del festival. S. Stefano I, re d’Ungheria. Chiunque usi una pistola il 20 agosto, giorno a lui dedicato, farà sicuramente centro. S. Giorgio di Cappadocia (martire). Se dovete usare una pozione d’amore o seppellire un tesoro fatelo nel suo giorno (23 aprile). Patrono dei cavalli, dei contadini e dell’Inghilterra. S. Marco Evangelista. Nel giorno della sua festa (25 giugno) il sale viene benedetto e dato alle mandrie mentre sono condotte al pascolo. S. Antonio Abate (17 gennaio) è il patrono dei becchini. S. Bernardo (1 giugno) è il patrono degli sciatori. S. Cristoforo (17 gennaio) è il patrono dei becchini. Sanata Bona da Pisa (29 maggio) è la patrona delle hostess. San Girolamo disse: «La tomba vuota è la culla del Cristianesimo» intendendo con questo che il Cristianesimo nasce con la tomba vuota per la risurrezione di Cristo. Disse anche che una donna cessa di essere tale e può essere chiamata uomo quando vuol servire più Cristo che il mondo (Comm. ad Ephesios III,5).

I segreti della produzione di santi

Italia, terra di poeti, navigatori e santi. È ovvio che in Italia abbia sede è il più grande santificio del mondo. Originariamente i santi erano riconosciuti in base al martirio o all’eroismo di vita cristiana, poi dal VI al XIII secolo i santi furono riconosciuti in base ai miracoli compiuti e così è ancora oggi. Niente miracolo, niente onore degli altari. Perciò all’impennata nel numero di santi dichiarati annualmente dalla Chiesa cattolica corrisponde un’impennata nel numero di miracoli riconosciuti. Il cardinale bolognese Prospero Lambertini, eletto papa Benedetto XIV, stabilì nel 1734 le norme per la dichiarazione di santità nel De Servorum Dei Beatificatione et Beatorum Canonizatione. I santi sono presenti anche in altre religioni e anche nella Chiesa ortodossa. Un santo è venerato da tutte le Chiese cristiane, anche dai protestanti di solito poco inclini al culto dei santi. È il cosiddetto megalomartire San Giorgio. Tuttavia l’abbondante produzione annuale di santi e il riconoscimento dei relativi miracoli, necessari alla canonizzazione sono una specialità della Chiesa cattolica, insieme alle reliquie, da sempre. Non esiste oggi un altare cattolico senza la reliquia di almeno un santo inserita al momento della consacrazione della nuova chiesa. Per cui la reliquia più vicino a casa tua è cementata dentro l’altare della tua parrocchia. Il primo “avvocato del diavolo” – colui che sino al 1983 era incaricato di trovare criticamente motivi per non concedere la dichiarazione di santità – fu Prospero Lambertini, nominato nel 1708 da papa Clemente XI. Oggi al posto dell’avvocato del diavolo c’è un relatore della causa di beatificazione (per i beati) o canonizzazione (per i santi). Esclusi i martiri, è necessario dal 1975 il riconoscimento di un miracolo per la beatificazione e un altro per la canonizzazione, la quale può giungere anche dopo parecchi anni. Di questo si occupa la Consulta medica vaticana che convalida circa il 60% dei venticinque casi presentati in media ogni anno. Dal 1588 (data in cui papa Sisto V fondò la Congregazione dei Riti) al 1978 (elezione di papa San Giovanni Paolo II) sono stati dichiarati santi 296 fedeli e 827 beati. Dal 1978 vi è stata l’impennata del numero di canonizzazioni e beatificazioni. 464 le prime e 1.304 le seconde. Duemila sono in lista di attesa. Qualsiasi battezzato cattolico può chiedere la beatificazione di un altro fedele defunto. Il candidato è detto Servo di Dio. Una volta accertata l’eroicità delle virtù viene definito Venerabile. Per essere proclamato Beato il candidato deve aver fatto un miracolo. Due per essere dichiarato Santo, tranne che per i martiri. L’attore (questo è il termine legale) promuove la causa che viene istruita sulle virtù eroiche o sul martirio del Servo di Dio e se ne assume le responsabilità morali ed economiche. Art. 10 – § 1. Possono costituirsi attore della causa il Vescovo diocesano o eparchiale ex officio, le persone giuridiche, quali diocesi o eparchìe, strutture giurisdizionali ad esse equiparate, parrocchie, Istituti di Vita Consacrata o Società di Vita Apostolica, o Associazioni di fedeli clericali e/o laicali ammesse dall’autorità ecclesiastica. § 2. Può costituirsi attore della causa anche una persona fisica, ossia chiunque faccia parte del popolo di Dio, purché in grado di garantire la promozione della causa nella sua fase diocesana o eparchiale e in quella romana. Art. 11 – § 1. La persona giuridica o fisica si costituisce attore della causa con un atto notarile. § 2. Il Vescovo accetta tale atto dopo aver verificato la capacità della persona giuridica o fisica di assumere gli impegni inerenti al ruolo di attore.

Latrìa, Dulìa e Iperdulìa

La latrìa è il culto di adorazione riservato solo alle tre Persone della Santissima Trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo). La venerazione è possibile anche alla Madonna (in questo caso si chiama iperdulìa), agli Angeli, ai Santi (cioè la dulìa e – solo per San Giuseppe – la protodulìa), ma l’adorazione (latrìa) è riservata esclusivamente a Dio. La latrìa si oppone ai peccati gravi – contro il primo Comandamento – di idolatrìa, che è l’adorazione nella vita di qualcos’altro al posto di Dio, divenendo di fatto un idolo per la persona, all’apostasia (abbandono della fede), all’eresia (fede scorretta) e alla magia (sostituirsi a Dio). È importante soprattutto nel Cattolicesimo e nell’Ortodossia distinguere nettamente tra l’adorazione (latrìa) dovuta solo a Dio e la venerazione. Il Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica parla dell’adorazione solo in relazione a Dio. Essa è l’atto principale della virtù della religione. Adorare Dio è riconoscerlo come Dio come il Creatore e il Salvatore, il Signore e il Padrone di tutto ciò che esiste, l’Amore infinito e misericordioso. «Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai» (Luca 4,8), dice Gesù, citando il Deuteronomio. Adorare Dio è riconoscere nel rispetto e nella sottomissione assoluta, il “nulla della creatura”, la quale non esiste che per Dio. Adorare Dio è come Maria nel Magnificat, lodarlo, esaltarlo, e umiliare se stessi, confessando con gratitudine che egli ha fatto grandi cose e che santo è il suo nome. L’adorazione del Dio Unico libera l’uomo dal ripiegamento su se stesso, dalla schiavitù del peccato e dall’idolatria del mondo (nn. 2096-97). Per questo motivo in chiesa la genuflessione va fatta solo davanti al Tabernacolo contenente l’Eucaristia. La venerazione (per Angeli, Santi, Madonna) è invece semplice riverenza e rispetto e quindi devozione (amore spirituale). Adorare qualcuno al posto di Dio (Angeli, Santi, Madonna) è un peccato grave contro il primo Comandamento.

Santi, superstizioni e credenze (attuali)

«La superstizione, l’idolatria e l’ipocrisia percepiscono ricchi compensi, mentre la verità va in giro a chiedere l’elemosina», diceva Martin Lutero. Teoricamente la superstizione non dovrebbe riguardare affatto la religione. Anzi, è proprio il suo contrario. La superstizione, dal latino super stitio, stare sopra, è la credenza che cose ed eventi abbiano un potere sulla libertà umana con un principio di causa-effetto. Un santo può intercedere, secondo la fede cattolica e quella ortodossa. Nessuna intercessione è necessaria per la fede evaangelica (protestante). Dio ascolta tutti. Quando si esagera però si entra nella superstizione. Il più alto numero di santi appartiene alla Chiesa cattolica, la quale scrive nel suo catechismo: «Il primo comandamento vieta di onorare altri déi, all’infuori dell’unico Signore che si è rivelato al suo popolo. Proibisce la superstizione e l’irreligione. La superstizione rappresenta, in qualche modo, un eccesso perverso della religione; l’irreligione è un vizio opposto, per difetto, alla virtù della religione. La superstizione è la deviazione del sentimento religioso e delle pratiche che esso impone. Può anche presentarsi mascherata sotto il culto che rendiamo al vero Dio, per esempio, quando si attribuisce un’importanza in qualche misura magica a certe pratiche, peraltro legittime o necessarie. Attribuire alla sola materialità delle preghiere o dei segni sacramentali la loro efficacia, prescindendo dalle disposizioni interiori che richiedono, è cadere nella superstizione» . Teoricamente, appunto. Tuttavia… (Solo qualche esempio)

Santo/a Superstizione/Credenza e patronato:
Adalberto di Praga L’acqua presa dai pozzi nell’immediata vicinanza delle chiese a lui dedicate hanno speciali poteri taumaturgici. Patrono della Boemia.
Sant’Agata di Catania Chiunque beva acqua santa nel giorno dedicato alla santa (5 febbraio) non sarà morso dai serpenti. Il pane di Sant’Agata protegge nei viaggi pericolosi. Patrona di Catania, degli orafi, dei costruttori di campane, balie. Protegge dai terremoti ed eruzioni vulcaniche, infiammazioni, malattie del seno.
Sant’Agnese di Roma Sant’Agnese mostra alle ragazze il loro futuro marito in sogno la notte prima della sua festa (21 gennaio). I polli cresceranno bene se ricevono un piccolo dolce il giorno di Sant’Agnese.
Sant’Ambrogio L’inno Obduxere polum nubila coeli viene cantato durante la siccità o pioggia costante per avere un tempo più clemente. Patrono di Milano e Bologna, dei fabbricanti di candele, apicultori, fabbricanti di pan di zenzero e scalpellini. Il suo stemma presenta un alveare e due flagelli incrociati. L’alveare simboleggia l’eloquenza per difendere la Chiesa, i flagelli la stretta disciplina del primo vescovo di Milano.
Sant’Andrea Apostolo La vigilia della sua festa (30 novembre) le ragazze desiderose di trovare marito spazzano la loro stanza completamente nude e Sant’Andrea farà incontrare loro il futuro marito (si suppone in un secondo momento). Ma se un uomo o una donna single vedono una bara dietro ad un albero lo stesso giorno rimarranno single. Patrono di Russia, Spagna, Grecia, Scozia, Sicilia, pescatori, macellai, infertilità e mal di gola.
Samt’Anna Madre della Madonna (secondo i Vangeli apocrifi, non quelli ufficiali). Patrona delle vedove, donne incinte, coppie di sposi, sarti, droghieri… Le donne incinte tengono un’immaginetta di Sant’Anna tra i seni.
Sant’Antonio di Egitto Non bisogna spazzare le stanze nel suo giorno (17 gennaio) per assicurarsi l’assenza di insetti in casa. (Allgau, Germania).
Sant’Antonio da Padova Patrono di Padova, Lisbona, donne, bambini, amanti, coppie sposate, asini, minatori. Invocato contro febbre, infertilità, demoni, naufragi, guerra, ritrovamento di oggetti perduti. Protegge dagli spiriti malvagi in cerca di un tesoro.
Santa Barbara Chiunque accenda una candela a Santa Barbara nel giorno della sua festa (4 dicembre) morirà di morte naturale. Patrona di chef di cucina, macellai, scavatori di tombe, pompieri, carpentieri e artiglieri.
San Barnaba La pioggia durante il suo giorno (11 giugno cattolici, 11 aprile ortodossi) rovina la raccolta di uva.
San Bernardino da Siena (Bernardino degli Albizechi) Scrive contro la superstizione nel suo De idolatriae cultu, ma tollera moti abusi dal tardo Medioevo. Secondo la leggenda fa testimoniare un bambino di otto mesi l’innocenza di sua mamma e fa risuscitare un uomo.
Santa Bona Santa patrona delle hostess e operatrici turistiche: Santa Bona (1156-1207). Vergine pisana. Il 2 marzo 1962 Papa San Giovanni XXIII la rende Patrona delle Assistenti dei viaggiatori, in virtù della spiccata vocazione della Santa a confortare e sorreggere i pellegrini nei momenti più difficili. Le sue spoglie riposano nella Chiesa di San Martino, a Pisa, dove numerose assistenti di volo a lei devote si ritrovano il 29 maggio.
Santa Brigitta di Svezia Benedizione dei cavalli nella sua festa (8 ottobre). Patrona di balbuzienti, pellegrini, viaggiatori, Svezia. Invocata quando i bambini tardano a parlare.
Santa Caterina da Siena La testa è a Siena, un piede a Venezia. La Santa protegge le lavandaie e dal mal di testa. Durante la notte di Santa Caterina (30 aprile) sboccia il fiore di Santa Caterina.
San Carlo Borromeo La più alta statua di un santo – il “Sancarlone” – è a lui dedicata ad Arona (Novara), sua città natale. 31,88 metri. Il suo dito indice è lungo 1,95 metri. Si può salire all’interno della statua con elmetto e scala a pioli sino agli occhi. San Carlo predisse la fine della peste a Milano dopo aver visto una visione di un angelo che rimetteva la spada nel fodero. Patrono di Milano con Ambrogio. Il cosiddetto “castissimo” non parlava mai con le donne, parenti comprese. I suoi pronipoti sono proprietari delle tre isole del Lago Maggiore.
San Cristoforo Patrono dell’America, viaggi in auto, marinai, atleti, giardinieri. Gli amuleti di San Cristoforo vengono fissati sui cruscotti delle auto. Le preghiere a San Cristoforo aiutano a trovare tesori e prosperità.
Santa Chiara di Assisi Sul suo letto di morte Chiara ha una visione della Messa di San Francesco. Per questo è patrona della televisione.
Sant’Elmo (Erasmo di Formia) La luce blu che si vede vicino a oggetti alti durante un temporale prende il nome di fuoco di Sant’Elmo, perché quando fu arso vivo (303 d.C.) una luce bluastra si erse dal rogo e fu ritenuta la sua anima. È una scarica elettro luminescente ionizzata simile al plasma. Spesso si presenta sugli alberi delle navi per cui i marinai credono che il fuoco di Sant’Elmo di presenti solo quando un uomo è caduto in mare.
San Giorgio Il giorno di San Giorgio (23 aprile) è il più favorevole per le pozioni d’amore e per cercare tesori nascosti
Santa Gertrude di Nivelles Durante la piaga dell’invasione dei topi a Colonia, sono state fatte processioni anti topi con offerte votive di un topo d’argento e uno d’oro. È patrona degli ospedali, viaggiatori e pellegrini e aiuta contro le invasioni di ratti.
San Gregorio Magno Patrono di insegnanti e studenti, scuole, coristi, cori scolastici, cantanti, musicisti. Nel suo giorno (3 settembre) erano eletti i vescovi bambini nel Medio Evo. Nel 2008 la Chiesa anglicana ne ha eletto uno di tredici anni: Myles Simpson. (All Saints’ Church di Wellingborough, Northamptonshire, Inghilterra).
San Giacomo Apostolo Le candele di San Giacomo allontanano gli spiriti malvagi. Nelle alpi tirolesi i fabbri battono su incudini fredde durante il suo giorno (25 luglio) per rinforzare le catene che imprigionano Satana.
San Giovanni Apostolo Il vino e la birra di San Giovanni servono da rimedi contro i demoni, proteggono contro i fulmini, l’avvelenamento e l’annegamento. Nel giorno del giudizio San Giovanni porta i bambini non battezzati in paradiso. È patrono degli scultori, stampatori, librai, autori, scrittori. Viene invocato contro epilessia e avvelenamenti.
San Giovanni Battista I bambini svezzati nel suo giorno (24 giugno) sono fortunati.
Saint Honorè (Sant’Onorato) Santo patrono dei pasticceri. Saint Honorè († 600). La torta Saint Honoré è il dolce che trae il nome dal santo patrono dei pasticceri francesi Saint Honoré o Honoratus (vescovo di Amiens nel VI secolo). La sua statua si trova nella cattedrale di Amiens (Francia).
San Leonardo abate Patrono di allevatori, minatori, autisti, cavalli, fabbri, fruttivendoli. A Ramsach (Austria) le donne pettinano i loro capelli con l’acqua della fonte della chiesa di San Leonardo per proteggere il bestiame da epidemie. A Gaishof (Svizzera) i cavalli sono portati per tre volte attorno alla chiesa durante il suo giorno (6 novembre) e le loro teste sono spinte in un buco nel muro della chiesa. Ad Aigen (Austria) i tronchi di San Leonardo servono come prova di forza e di coscienza.
Santa Lucia In Ungheria non si può dare ospitalità agli stranieri durante il giorno di Santa Lucia (13 dicembre) altrimenti lo straniero porterà con sé l’immagine della casa. Sempre in Ungheria nel suo giorno è inserita una piuma nell’impasto di un dolce che viene cotto per ogni membro della famiglia. Chi trova il dolce con la piuma bruciata al suo interno morirà l’anno successivo. Patrona dei ciechi, prostitute, escort, sellai, scrittori, sarti. Protegge dalle malattie degli occhi, cecità, mal di gola e infezioni.
San Luca evangelista Oltre ad essere patrono dei medici, pittori, scultori, macellai, tori e bestiame vario, San Luca guarisce i malati se vengono posti dei fogli con formule magiche sul malato anche quando i medici hanno perso ogni speranza.
Santa Margherita di Antiochia (alias Santa Marina) Patrona delle partorienti, di quarantasei comuni italiani, delle vergini, donne sposate e incinte. Invocata contro l’infertilità. Le donne che hanno difficoltà con la gravidanza misurano il loro sottopancia e accendono una candela a Santa Margherita. A Starzedel (Germania) le donne che hanno appena partorito un altro figlio offrono il cordone ombelicale secco del loro bambino (di sei settimane di età) a Santa Margherita. A Salisburgo (Austria) le bambine nate “illegittimamente” (fuori dal matrimonio) devono avere anche il nome di Marina in aggiunta ad un altro nome cristiano per poter crescere in maniera sana.
San Marco evangelista Nel giorno di San Marco (25 aprile cattolici, 11 gennaio greci ortodossi) il sale viene benedetto e dato alle mandrie prima di essere portate al pascolo.
Santa Marta (di Betania) Nella Repubblica Ceca chi fa il burro nel suo giorno (29 luglio) e ne donerà un po’ in chiesa, avrà molto latte durante l’anno. Patrona delle massaie, cuochi, cameriere, pittori, scultori, lavandaie e lavanderie.
San Martino di Tours In Ungheria chi si ubriaca di vino il giorno di San Martino di Tours (11 novembre) non soffrirà di mal di testa e di stomaco per un anno intero. Nel suo giorno la gente può rubare ciò che vuole . Patrono dei mendicanti, viaggiatori, prigionieri, mandriani, albergatori.
Maria di Nazareth (la Madonna) In Ungheria una lampada accesa al notte di Natale assicura che Maria porti fortuna . Chi cattura una rondine il giorno di Natale deve prendere una parte del suo stomaco come rimedio per l’epilessia. Patrona dei marinai, pescatori, della verginità e della castità, donne incinte.
Maria Maddalena Se vengono tagliate le trecce alle ragazzine nel suo giorno (22 luglio) avranno capelli bellissimi. Il suo giorno è sfortunato per matrimoni, viaggi, affari importanti, scalate in montagna e nuotate.
San Matteo Apostolo 21 settembre. Le persone nate nel suo giorno devono, in certe notti, accompagnare gli spiriti a spasso nel cimitero. Ad Hannover le ragazze profetizzano sul loro matrimonio ponendo dei foglietti sull’acqua e interpretandone i movimenti. Patrono degli esattori delle tasse, ufficiali di dogana, cambiavalute, ospedali, navi, etilisti (alcolizzati).
San Mattia Apostolo Chi vede uno spirito senza testa nel cimitero durante la notte della sua festa (14 maggio) morirà nell’anno in corso.
San Nicola Tolentino Il pane di San Nicola Tolentino gettato nel fuoco ne controlla le deflagrazioni.
San Patrizio Nel giorno di San Patrizio (17 marzo) in Irlanda va sacrificato un galletto nero. Il 17 marzo è sempre bel tempo in Irlanda, grazie a San Patrizio. Patrono dei parrucchieri, Irlanda, minatori, fabbri e bestiame.
San Paolo Le giovani donne devono girare i materassi dal verso sbagliato e chiedere a San Paolo di mostrare loro il futuro marito. Patrono dei fabbricanti di tende, stampa cattolica, teologi e colombe. Invocato contro i morsi di serpenti e tempeste in mare.
San Pietro apostolo San Pietro controlla gli eventi atmosferici. Il giorno della cattedra di San Pietro (22 febbraio) è in Olanda i bambini possono ottenere ciò che vogliono. A Erfurt (Germania) nessuno può essere eletto sindaco se porta questo nome.
San Filippo apostolo La sera della vigila della festa originale di San Filippo (1 maggio; oggi 3 maggio) è la notte di Valpurga, notte delle streghe, o vigilia di San Filippo. La notte ha preso il posto della festa della santa (Santa Valpurga). Le streghe escono e danzano al chiaro di luna. Patrono di pastai e droghieri
Santa Rita da Cascia L’olio di Santa Rita da Cascia è un medicamento miracoloso. La santa aiuta in casi difficili.
San Simone zelota apostolo Il giorno della sua festa, 28 ottobre, i mariti non devono contraddire le loro mogli. Se la moglie si sveglia prima del marito in quel giorno, potrà impartire ordini al coniuge per un anno intero.
Santo Stefano martire Numerose credenze tra cui la prima dimostrabile pozione d’amore mai creata. Quella di Santo Stefano in epoca carolingia. I contadini devono leccare il sale di Santo Stefano se partono per un lungo viaggio. I panni messi sull’altare del santo hanno poteri curativi.
S. Stefano I, re d’Ungheria. Chiunque usi una pistola il 20 agosto, giorno a lui dedicato, farà sicuramente centro.
San Tommaso apostolo Il giorno di San Tommaso (3 luglio) è favorevole per conoscere il futuro. Il metodo più geniale è quello di mettere dei foglietti con numeri scritti sopra, dentro gli gnocchi e scommettere su quale gnocco emerge galleggiando per primo dall’acqua bollente. Nella notte di San Tommaso bisogna dormire dalla parte “sbagliata” del letto in modo da conoscere gli eventi del prossimo anno. Architetti, costruttori, cavapietre, falegnami e teologi hanno il loro patrono.
San Vito Patrono di attori e commedianti, minatori, sordi, muti, zoppi, ciechi ed epilettici, morsi di serpente e di cani (preghiera siciliana contro il morso di cane), fulmini. Il ballo di San Vito è l’epilessia. San Vito guarisce dalla rabbia canina, a patto di girare tre volte intorno alla sua chiesa prima di entrarvi.

Giorgio Nadali